Anno XXVI, n. 4 lunedì, 5 febbraio 2024

ANBI RENDE NOTI I DATI SULLO STATO AVANZAMENTO LAVORI FINANZIATI DA MINISTERO AGRICOLTURA:

CANTIERI IN LINEA CON I CRONOPROGRAMMI

GARGANO: “FARANNO RISPARMIARE UNA QUANTITA’ D’ACQUA COME IL LAGO DI GARDA”

Tutti i cantieri del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale  sono stati avviati ed il 62% è nelle fasi conclusive; per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è in corso il 75% dei lavori ed il 27% ha già superato metà dell’opera; inoltre, la Legge 178/2020 vede aperto l’1% dei cantieri, ma le risorse sono state rese disponibili solo dallo scorso Maggio. E’ di 115 progetti, pari al 75% di quelli finanziati per la gestione sostenibile dell’acqua ai Consorzi di bonifica ed irrigazione dal M.A.S.A.F. (Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste), il campione analizzato da ANBI nel report sullo stato di avanzamento lavori, presentato a Fieragricola Verona; il valore complessivo degli interventi previsti è di oltre un miliardo e centoquattro milioni di euro (€ 1.104.345.375, 28), interessanti 478.004 ettari, di cui  l’87% è stato colpito da siccità e ondate di calore nel più recente quinquennio.
Le opere previste permetteranno il 31% di risparmio idrico (548.710.121 metri cubi), cioè un volume superiore a quello utile dal lago di Garda, il più grande bacino italiano.
“In attesa del necessario piano infrastrutturale per la realizzazione di nuovi invasi, la nostra cultura del fare sta dotando il Paese di una grande riserva idrica a disposizione dei molteplici interessi, che la coinvolgono. Ancora una volta i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno dimostrando di saper lavorare per il futuro” ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I progetti in fase di realizzazione insistono per il 79% su aree con colture specializzate (quindi, a maggiore redditività) ed ogni progetto interessa mediamente 3 prodotti a denominazione d’origine (DOP, IGP, DOCG, DOC…); aumenteranno l’occupazione di quasi cinquantaquattromila unità, incrementando il valore agricolo di oltre novantasei milioni di euro all’anno. Particolarmente interessante ed esemplificativa è la proiezione sulla trasformazione di 20.000 ettari da frumento a coltura specializzata (frutteti, orticole, ecc.), grazie all’irrigazione: il valore della Produzione Lorda Vendibile schizza da 24 milioni a 300 milioni di euro, incrementando l’occupazione di quasi settemilasettecento unità.
“Ciò garantirà maggiore salubrità alimentare, incrementando i servizi ecosistemici per contrastare la crisi climatica, salvaguardando il territorio” ha commentato Andrea Crestani, Direttore ANBI Veneto, il cui Ufficio Studi ha sviluppato l’analisi.
“Fatti, non parole recita un conosciuto slogan – ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Noi lo certifichiamo con dati coerenti agli interessi dell’agricoltura e delle aspettative dell’Italia. In linea con i cronoprogrammi europei, siamo pronti alle sfide della crisi climatica ed agli obbiettivi, che le autorità competenti vorranno affidarci.”
Alla presentazione del report hanno partecipato, tra gli altri, Luca De Carlo e Giorgio Maria Bergesio, rispettivamente Presidente e VicePresidente Commissione Agricoltura Senato; Nicola Dell’Acqua, Commissario Nazionale Straordinario Nazionale Emergenza Idrica; Francesca Coniglio, dirigente Sviluppo Rurale e Luna Kappler dell’Unità di Missione per il P.N.R.R. presso il M.A.S.A.F. .

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

CARENZA D’ACQUA: SI AGGRAVA LA SITUAZIONE IN SICILIA, SARDEGNA ED ITALIA MERIDIONALE MA IN CRISI È L’INTERO BACINO MEDITERRANEO

“Nessun programma di sviluppo dell’area mediterranea può prescindere dalla disponibilità d’acqua”: ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di fronte a quanto sta accadendo in Sicilia, Sardegna, Italia Meridionale ed anche negli altri Paesi affacciati sul “mare nostrum” (Nord Africa, Sud della Francia e della Spagna), dove le riserve idriche si stanno rapidamente esaurendo.
Nelle 2 maggiori isole italiane, le autorità e gli enti preposti sono già ora, in pieno inverno, costretti a porre limitazioni all’utilizzo dell’acqua! In Sicilia, la seconda metà del 2023 è stata la più arida da oltre un secolo: da Settembre a Dicembre, l’ammanco complessivo è di circa uiecentoventi millimetri di pioggia, mentre il solo ultimo mese dell’anno ha registrato deficit di precipitazioni fino al 96% su alcune località tra le province di Enna (-81,5% mediamente sull’intera provincia) e Catania (-80% in media).
Se l’annuale bilancio regionale non risulta altrettanto drammatico (circa centosessanta millimetri in meno rispetto alla media) lo si deve quasi esclusivamente agli eventi estremi, che hanno colpito l’Isola nella prima metà del 2023 (Fonte: SIAS - Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), tra cui il “medicane” della prima decade di Febbraio sulla Sicilia Orientale con cumulate di pioggia fino a trecentodieci millimetri in 48 ore ed altri meteo-eventi estremi, verificatisi a Maggio e Giugno (mm. 310 in 2 giorni, quando la media regionale 2023 non arriva a seicento millimetri!).
La condizione degli invasi siciliani, la cui capacità è limitata dal sedime accumulato sui fondali e che si stima occupi fino al 40% della capacità totale di stoccaggio, non consente più di assolvere pienamente, né alla loro funzione calmieratrice delle piene, né tantomeno a quella di riserva di acqua. E’ grave la situazione anche per gli invasi della Sardegna: alcuni, in quanto a volumi invasati, sono ai minimi da 25 anni ad oggi; complessivamente nei bacini manca oltre il 50% dell’acqua, che potrebbe essere trattenuta. Esemplare per illustrare la gravità della situazione è quanto deciso per il distretto Posada dove, per  garantire l’uso potabile, è stata vietata l’irrigazione.
“Sempre più forte emerge l’esigenza di ottimizzare l’uso della risorsa idrica attraverso l’efficientamento della rete idraulica del Paese e la realizzazione di nuove infrastrutture capaci di trattenere una maggiore quantità d’acqua sul territorio per utilizzarla nei momenti di bisogno” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI. Secondo il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, le aree colpite da carenza d’acqua, nonché da anomalie termiche (da Cagliari a Trento…) vanno espandendosi in questo anomalo inverno. L’analisi questa settimana non può che iniziare dal Sud, nel rispetto di un’Italia che ancora una volta “si capovolge”.
Assenza di neve sull’Appennino Meridionale: in Basilicata, a Piano Imperatore, dove nel 2023 il manto nevoso era di 75 centimetri, oggi è zero. Le dighe trattengono solamente il 35% dell’acqua invasabile ed il deficit sul 2023 sale a quasi diecentoquattro  milioni di metri cubi (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale). Nonostante la capienza pluriennale, è preoccupante anche la situazione dei bacini della Puglia: oltre centodiciannove milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso (fonte: Consorzio per la bonifica della Capitanata). Il fiume Volturno è ai minimi sia in Molise che in Campania; in questa regione il Garigliano è sotto di un metro rispetto a 12 mesi fa ed è in calo anche la Sele. Il manto nevoso raggiunge i 10 centimetri soltanto a Bagnoli Irpino, mentre l’invaso sull’Alento contiene il 35% in meno d’acqua rispetto alla media recente ed il deficit degli altri serbatoi nel comprensorio salernitano del Velia si aggira sul 20%. In Abruzzo non c’è proprio neve: a Campo Imperatore, nemmeno un centimetro (l’anno scorso, cm.55); a Maieletta Mamma Rosa, 3 centimetri (12 mesi fa, cm. 113); a Passolanciano, 10 centimetri contro i 111 di un anno fa! (fonte: MeteoMont – Arma dei Carabinieri). Nel Lazio, i laghi rimangono in condizioni critiche, così come grave risulta la condizione del fiume Tevere, la cui portata perde in una settimana quasi cinquantadue metri cubi al secondo, scendendo così a mc/s 82,27, cioè un valore inferiore a quelli registrati in questo periodo nelle recenti stagioni siccitose; calano anche Aniene, Fiora e Liri.
In Umbria, il lago Trasimeno resta 18 centimetri più basso rispetto al minimo livello “vitale”. Il livello del fiume Nera si abbassa di 35 centimetri ed è quasi un metro sotto il livello medio di Gennaio; cala anche il Chiascio (fonte: Servizio Idrografico Regione Umbria). Nelle Marche scendono i livelli dei fiumi Potenza, Esino, Sentino, Tronto e Nera e sui monti non c’è neve. Si aggrava anche la condizione dei fiumi in Toscana: il Serchio scende in una settimana da mc/s  66 a poco più di mc/s 35; la Sieve quasi dimezza la portata così come avviene per quella dell’Arno rispetto alla media degli anni recenti, mentre nell’Ombrone grossetano si riduce a soli mc/s 5,55 quando mediamente, in questo periodo, si attestava intorno ai trenta metri cubi al secondo (fonte: SIR – Servizio Idrologico Regionale).
Le regioni appenniniche, a cominciare dalla Liguria, si caratterizzano per la quasi totale assenza di neve in quota. I fiumi della Liguria, in continuità con le settimane scorse, registrano un ulteriore, deciso arretramento per quel, che concerne le altezze idrometriche: Entella – cm.19, Vara -cm.31, Magra -cm.30, Argentina -cm.11 (fonte: OMIRL). In Emilia-Romagna, le portate di tutti i fiumi sono decrescenti (il calo più brusco è registrato dalla Secchia, che in 7 giorni perde oltre il 75% dell’acqua in alveo) ed ampiamente deficitarie: si va dal -36% della Trebbia al -88% del Savio ed addirittura al -94% del Reno (fonte: ARPAE).
In Veneto, brusco calo dei livelli idrometrici del fiume Adige, che vede un abbassamento di 30 centimetri in 7 giorni; una contrazione dei deflussi in alveo si registra anche per Piave e Cordevole, così come per Livenza, Brenta, Bacchiglione, Muson dei Sassi, che risultano in deficit anche sulla media storica (fonte: ARPAV). Su Dolomiti e Prealpi, i livelli nivometrici segnano una leggera flessione rispetto alla settimana scorsa.
In Lombardia, le riserve idriche cumulate registrano un deficit di neve (-22%), in parte compensato da un surplus di volumi stoccati sia nei grandi laghi (+11,6%) che negli altri bacini lacustri (+22,9%): il bilancio complessivo risulta essere leggermente negativo (-4,8%). In calo sono pure le portate del fiume Adda. In Piemonte preoccupa la magra del fiume Tanaro, attualmente al 36% della portata media di Gennaio. Stabile è l’andamento idrometrico dei fiumi Varaita e Stura di Lanzo, mentre in calo sono i livelli della Stura di Demonte e della Toce.
Nei prossimi giorni è previsto un innalzamento dello zero termico sulle Alpi tra i 3000 ed i 3500 metri (fonte: ARPA Piemonte). Nel Nord della Penisola, i grandi bacini naturali continuano a trattenere quantità d’acqua superiori alla norma; unica eccezione è il lago d’Iseo, il cui livello, come quello di  Maggiore e Lario, risulta in calo, mentre  cresce il Benaco, che supera il 91% di riempimento.
Complice la prolungata stabilità atmosferica, le portate del fiume Po vanno riducendosi lungo tutta l’asta, pur mantenendo finora valori superiori a quanto registrato in questo periodo nello scorso biennio. Le rilevazioni a Torino attestano una portata inferiore alla media di circa il 48%, mentre a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, il deficit scende al 27%.
Infine, sulla Valle d’Aosta si registra un’anomala inversione termica con aumento delle temperature: a La Thuille-La Grande Tete (m. 2430) la temperatura media si mantiene superiore allo zero, mentre sulle Grandes Murailles (m. 2566) la colonnina di mercurio ha raggiunto i 4,90°. La copertura nevosa è in rapida e costante decrescita (Valtournenche Grandes Murailles: -26 centimetri in 7 giorni). I livelli della Dora Baltea e del torrente Lys permangono sostanzialmente stabili (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).

POCA NEVE E TEMPERATURE ANOMALE: IN UMBRIA SI INVITANO GLI AGRICOLTORI A RIPENSARE COSA SEMINARE

L’avvio della stagione irrigua è prevista per metà Aprile, ma in Umbria, dove il lago Trasimeno è da mesi in grave sofferenza idrica, sono già alte le preoccupazioni per le disponibilità di risorsa nei mesi a venire.
“A seguito del monitoraggio costante sui nostri distretti irrigui, stiamo invitando gli agricoltori, in vista delle prossime semine primaverili, a riconsiderare i piani colturali, tenendo conto delle previsioni sull’effettiva disponibilità d’acqua”: a renderlo noto è stato Paolo Montioni, Presidente del Consorzio Bonificazione Umbra.
La stagione invernale, infatti, è finora avara di piogge significative (la quantità più bassa del recente quinquennio), indispensabili per riempire i bacini deputati a soddisfare le esigenze irrigue del periodo primaverile-estivo e poco ci si deve aspettare dallo scioglimento delle nevi, considerata la scarsità del manto sulle montagne, che circondano la regione. La diga sul torrente Marroggia, in località Arezzo di Spoleto, presenta oggi una disponibilità per l'irrigazione più che dimezzata.
“In Umbria – ha informato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è già attivo anche il servizio Irriframe, che consente alle imprese agricole, che possono aderirvi gratuitamente, di poter ricevere il miglior consiglio irriguo; tale sistema, grazie ad un sofisticato software, che incrocia dati colturali e meteoidrologici, suggerisce quando irrigare ed il volume d’acqua da utilizzare per evitare sprechi di risorsa e cali di resa.”
“Quanto segnaliamo in Umbria – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è la fotografia di una condizione di stress idrico, che quest’anno sta interessando le regioni centromeridionali; adattarsi significa prevedere possibili scenari negativi, cui devono affiancarsi però investimenti infrastrutturali che, se da un lato devono ottimizzare l’efficienza delle reti idriche esistenti, dall’altro devono aumentare la capacità di trattenere le acque di pioggia sul territorio, al fine di utilizzarle nei momenti di bisogno.”
“Gli impianti irrigui del Consorzio Bonificazione Umbra servono circa cinquemila ettari di terreno ed oltre tremila utenze – ha precisato il Direttore dell’ente consortile, Candia Marcucci - A fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica, stiamo lavorando per rendere gli impianti più efficienti, ridurre le perdite ed incentivare il risparmio di risorsa. Si tratta di interventi strutturali come quello finanziato dal Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste per circa dieci milioni di euro e che ci consentirà di sostituire parte delle condotte, che dalla diga di Arezzo servono l’impianto irriguo di Spoleto e l’installazione di idrocontatori. Sono inoltre in corso lavori per circa cinque milioni di euro, finalizzati ad ampliare ed ammodernare l’impianto di irrigazione di Trevi a servizio del Distretto del Sedano Nero.”
“Contiamo di ultimare entrambi gli interventi nel corso del 2024 e di poter ottenere anche un finanziamento per l’ammodernamento degli impianti irrigui a pioggia nel folignate” ha concluso Paolo Montioni.

EMILIA ROMAGNA: IRRIFRAME: PRESENTATA A BRUXELLES LA NUOVA FRONTIERA DI RISPARMIO IDRICO

Dalla logica del risparmio idrico percentuale alla garanzia delle produzioni, con un incremento del Water Use Efficiency (la quantità di cibo prodotto con ciascun metro cubo di acqua irrigua) fino al 50%: sono i significativi dati sull’utilizzo del sistema IRRIFRAME, voluto da ANBI con il coordinamento tecnico-agronomico del Consorzio C.E.R. - Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) ed alimentato da un modello di bilancio idrico, finalizzato all’irrigazione delle colture che, grazie all’efficienza d’uso dell’acqua, può considerarsi la nuova frontiera del risparmio irriguo.
Gli importanti esiti sul sistema d’irrigazione sono stati illustrati ai membri del Comitato delle Regioni Europee di Bruxelles, nel corso della Conferenza sull’Uso dell’Acqua in Agricoltura, organizzata da AREFLH (Assemblea delle regioni europee dei prodotti orticoli e ortofrutticoli): un’occasione di presentare l’evoluzione ed il consolidamento di un sistema che, nato in Emilia-Romagna come Irrinet e diffuso in tutta Italia dai Consorzi di bonifica, ha dimostrato di supportare la transizione verso un'agricoltura più sostenibile anche sotto il profilo economico. Sono queste le ragioni, che spingono a proporre IRRIFRAME come servizio irriguo, utile a favorire l’incremento della resilienza del sistema agricolo europeo nell'uso razionale delle risorse.

TOSCANA: RESTAURATA ANTICA BRIGLIA

Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha concluso i lavori per il ripristino di uno scivolo danneggiato sul torrente Ombrone, in comune di Pistoia.
L’intervento, finanziato completamente con le risorse derivanti dal contributo di bonifica per un importo complessivo totale di circa cinquantacinquemila euro, ha risolto una condizione di criticità idraulica, individuata nei mesi scorsi.
Nello specifico si è provveduto alla completa demolizione del manufatto danneggiato ed alla successiva ricostruzione con massi ciclopici di scogliera.

EMILIA ROMAGNA: STRADE E VERSANTI MONTANI IN SICUREZZA

Sono 5 gli interventi urgenti portati a termine dal Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del “Teatro Regio”) nel comprensorio appenninico e pedemontano, a seguito delle intense precipitazioni dello scorso autunno che, tra Ottobre e Novembre 2023, si sono abbattute sulle zone montane e dell’alta collina, compromettendo le condizioni di sicurezza di strade e versanti: l’importo complessivo (155.000 euro) era stato finanziato dall’ente consortile e viene ora rimborsato dalla Regione Emilia-Romagna, che ha riconosciuto l’attuazione della “somma urgenza” per le necessità di avvio operativo.
Due di questi interventi, infatti, erano già stati completati nei giorni immediatamente successivi alle precipitazioni (la strada di bonifica “Poggio Gabrielli-Seghino”, nel comune di Berceto e la strada di bonifica per il Castello di Ravarano, nel comune di Calestano; con la medesima procedura sono stati terminati altri 3 lavori: la riparazione dei danni sull’area compresa tra Berceto, Calestano e Felino; il ripristino della transitabilità sulla strada di bonifica “Alpe-Passo del Chiodo” nel territorio di Bedonia; i lavori a protezione della strada di bonifica “Bergotto-Balvolara”, ancora nel comune di Berceto.
Le criticità emerse dopo i primi monitoraggi erano molteplici, ma è stata fornita una risposta rapida ed operativa in sinergia con l’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile e le singole Amministrazioni Comunali, che hanno espresso una corale  soddisfazione.

LAZIO: MANUTENZIONE CONTINUA

Il Consorzio di bonifica a Sud di Anagni (con sede nella  cittadina in provincia di Frosinone) ha avviato i lavori di riqualificazione idraulica della storica sorgente conosciuta come Fonte del Monte, insieme ai corpi idrici ad essa collegati: Fosso Formello e Fosso Torregna.
Questa importante iniziativa è stata formalmente avviata a Castro dei Volsci, grazie alla convenzione siglata dall’ente consortile con l’Amministrazione Comunale: il Comune di Castro dei Volsci si è impegnato a fornire i servizi necessari per elaborare il nuovo piano di classifica consortile; l’ente consorziale continuerà a monitorare da vicino il procedere dei lavori ed a mantenere un dialogo aperto con tutte le parti interessate per assicurare sempre al meglio le attività.

PUGLIA: LAVORI AMMODERNAMENTO TRATTE IRRIGUE AMMALORATE

Dopo quelli in agro di Foggia, il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede nel capoluogo dauno) ha ripreso i lavori di “ammodernamento delle tratte ammalorate dell’adduttore primario Foggia-Candelaro” sul torrente Farano, in agro di Manfredonia; si sta procedendo alla sostituzione di tubazioni in cemento armato precompresso con tubazioni in acciaio del medesimo diametro.
I lavori sono finanziati dal Ministero Infrastrutture e Trasporti.

LOMBARDIA: CONSEGNA LAVORI PER NUOVO BACINO IRRIGUO

Il Consorzio di bonifica Chiese (con sede a Calcinato, in provincia di Brescia) ha consegnato i lavori del progetto denominato “Allestimento in ex cava di ghiaia di bacino idrico per la laminazione delle acque di piena e lo stoccaggio di risorsa idrica ad utilizzo di un comparto agricolo soggetto a riconversione della pratica irrigua a sistemi ad alta efficienza e relative condotte di distribuzione”, finanziato dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste per un importo di  € 13.848.794,31 con cofinanziamento del Ministero Economia e Finanze.
Si tratta di un intervento finalizzato al recupero di una cava dismessa con funzione di bacino per la laminazione delle piene e di serbatoio idrico di 680.000 metri cubi a servizio di un sottocomprensorio agricolo di circa centosessantasei ettari, soggetto a riconversione del metodo irriguo da “scorrimento superficiale” a metodi ad alta efficienza con servizio di consegna dell’acqua in pressione.

LAZIO: NUOVI LAVORI PER EFFICIENTAMENTO IRRIGUO

Il Consorzio di bonifica Etruria Meridionale e Sabina (con sede a Rieti) ha concluso la procedura di gara d’appalto per la realizzazione di un importante intervento di efficientamento del servizio irriguo nella Piana Reatina: il progetto riguarda l’impianto di derivazione in sinistra idraulica del fiume Velino e l’impianto irriguo di Campo Reatino.
Per il finanziamento delle opere è stato ottenuto un contributo di € 6.085.541,96 da parte del Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.
L’inizio dei lavori è programmato per il periodo Febbraio/Marzo. Gli interventi sulle derivazioni in sinistra e destra fiume Velino prevedono il ripristino strutturale dei canali irrigui; per quanto attiene agli interventi di efficientamento dell’impianto irriguo di Campo Reatino è prevista la sostituzione delle attuali canalette “a cielo aperto” con tubazioni interrate in PVC e la realizzazione di nuovi pozzetti di presa irrigua.
Saranno infine installate, lungo la rete idraulica, apparecchiature e sensori per la gestione ed il controllo in tempo reale dei livelli e delle portate.

LOMBARDIA: NEL MANTOVANO PROGRAMMATI INTERVENTI PER 135 MILIONI IN TRE ANNI

Il programma delle opere pubbliche fino al 2026, approvato dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova), ammonta ad un totale di 135 milioni di euro, di cui quasi cinquanta milioni già stanziati. La controchiavica per le acque alte sulla Sinistra Secchia ed il suo relativo impianto idrovoro sono in corso di ultimazione con una spesa totale di circa tredici milioni di euro e si sta programmando la loro inaugurazione per il mese di maggio.
Sempre in primavera potranno iniziare i lavori analoghi per il bacino delle acque basse in Destra Secchia, cioè una nuova controchiavica per la difesa dalle piene del fiume Po ed un nuovo impianto idrovoro, finalizzato al drenaggio delle acque piovane, per un importo di 14.400.000 euro. È stato inoltre già assegnato per un importo di € 7.700.000,00 anche l’appalto dei lavori per la messa in sicurezza della Botte Villoresi, che sottopassa il fiume Secchia a San Siro di San Benedetto e la cui efficacia è andata persa con l’aumentare delle quote degli argini del Grande Fiume.
Saranno ridotte anche le perdite di risorsa idrica attraverso un primo importante investimento sulla canala Gronda Nord, che domina gran parte del Destra Secchia ed anche il vicino comprensorio di Burana: Stato e Regione Lombardia hanno assicurato ben 18.200.000 euro; si intende così effettuare il tombamento della canala con tubazioni interrate, azzerando le perdite d’acqua, migliorando la funzione irrigua e ripristinando il paesaggio rurale con lavori, che inizieranno a fine 2024.
Il programma triennale prevede anche opere, che non sono state finanziate, ma restano in attesa di ricevere i necessari fondi: fra tutte, il sopralzo degli argini della golena di San Benedetto Po, nonchè altri 2 progetti già esecutivi per il risparmio della risorsa idrica: uno sul canale irriguo Principale, che serve tutto il Sinistra Secchia ed uno sulla canala della Cavriana per un importo  complessivo di circa nove milioni di euro dal P.N.I.I.S.S.I. (Piano Nazionale Interventi Infrastrutturali e Sicurezza Settore Idrico).
Le rimanenti azioni del programma triennale riguardano manutenzioni e ristrutturazioni necessarie su alcuni ponti, sulla rete scolante ed irrigua, nonchè su manufatti di regimazione, oltre all’ammodernamento dei dispositivi idraulici tramite telecontrollo.

VENETO: INCONTRO CON I CITTADINI

I vertici del Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia) hanno incontrato una rappresentanza dei consorziati del territorio di Brussa, nel comune di Caorle, per discutere di alcuni temi relativi alla sicurezza idraulica dell’area.
In particolare, con riferimento ai recenti eventi di piena,  si è parlato della tenuta dei perimetri arginali: sono stati illustrati i piani di rinforzo ed innalzamento. Questa, però, è solo una faccia della medaglia perché, con sempre maggior frequenza, a grandi precipitazioni fanno da contraltare lunghe siccità e conseguente salinizzazione dei suoli; il rafforzamento delle opere irrigue e l'ormai costante necessità di lavaggio dai depositi di sale, presenti nei canali, sono altri temi affrontati: tra le prospettive discusse anche quelle di una sinergia fra ente consortile, cittadini e Comune per la manutenzione viaria della zona.
L’ente consorziale, per le sue competenze manutentive, è impegnato sul fronte delle infiltrazioni d’acqua salata attraverso il programma di diaframmature arginali; inoltre, dopo l’espurgo di vari collettori del bacino, si svolgerà prossimamente la loro riprofilatura oltre agli interventi di quotidiana manutenzione, svolti sul territorio.

VINCENZI A PAVULLO

Il presidente ANBI, Francesco Vincenzi, parteciperà nella mattinata di venerdì 9 Febbraio p.v. al convegno “Rimboschimenti. Prevenzione del dissesto montano. Nuova economia dei boschi” organizzato dal Consorzio di bonifica Burana; la sede prescelta è l’aeroporto di Pavullo, in provincia di Modena.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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