Anno XXVII, n. 1 venerdì, 10 gennaio 2025

MARTEDI’ A ROMA FIRMA ACCORDO CNEL-ANBI

Martedì 14 Gennaio p.v., nella sede CNEL a Roma (via Lubin, 2),  sarà siglato un importante accordo interistituzionale fra Consiglio Nazionale Economia e Lavoro ed ANBI.
La firma sarà anticipata, alle ore 10.30, dal workshop “Cambiamenti climatici: in Europa, nel Paese, per tutti nuove responsabilità e nuove scelte per la qualità della vita, dell’economia, dell’occupazione”. La proposta della rete dei Consorzi di bonifica ed irrigazione sarà introdotta dal Presidente CNEL, Renato Brunetta e conclusa dal Presidente ANBI, Francesco Vincenzi; interverranno anche Francesco Battistoni, VicePresidente Commissione Ambiente Camera Deputati; Roberto Diacetti, Direttore Generale Fondazione ENPAIA (Ente Nazionale Previdenza Addetti e Impiegati Agricoltura); Gabriella Chiellino, Co-founder ed Amministratore Delegato IMQ eAmbiente; Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI. Per l’accreditamento e la partecipazione in presenza è necessario compilare il link di registrazione (https://forms.office.com/e/8nH5f9xDTH), indispensabile per l’accesso all’evento.


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

APPRENSIONE PER L’EVOLVERSI METEO SUL MEDITERRANEO SEMPRE PIU’ GRAVE LA CRISI DEI LAGHI NEL CENTRO ITALIA

VINCENZI: “SCARSE RISERVE DI NEVE SULLE REGIONI ALPINE”

Attenzione meteo puntata sul settore del mar Ionio a Sud delle coste siciliane, dove il Mediterraneo continua a registrare temperature anche superiori ai venti gradi (fonte: ECMWF), alimentando apprensione per l’annunciato calo termico (fino a dieci gradi) che, se prevede precipitazioni sia di carattere pluviale che nivale lungo la Penisola, potrebbe al contempo innescare violenti eventi atmosferici, provocati dall’energia prodotta dall’incontro tra le correnti gelide polari e quelle marine troppo miti: a segnalarlo è l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, il cui primo report 2025 poco si discosta da quelli di metà Dicembre scorso. Si registra, infatti, una moderata riduzione dei flussi idrici nei bacini fluviali a Nord-Ovest (eccezion fatta per quelli liguri, che hanno beneficiato di consistenti apporti pluviali ad inizio d’anno raggiungendo, sui territori di Levante, anche cumulate superiori ai cento millimetri in 12 ore), una sostanziale stabilità sulle regioni nordorientali ed in  parte del Centro Italia,  un contenuto miglioramento delle riserve idriche nel Mezzogiorno. Abbastanza evidente è la scarsità di neve presente sull’arco alpino fin sulle vette più alte, dove l’accumulo nevoso arriva a superare di poco il metro di altezza; diversa è la condizione su alcuni settori dell’Appennino Centrale, principalmente in Abruzzo,  dove il manto bianco ha raggiunto altezze superiori alle scorse stagioni invernali (cm. 112 a Passolanciano, cm. 94 a Maieletta Mamma Rosa).
“E’ una fase determinante per la costituzione delle riserve idriche, indispensabili nei mesi a venire. Ciò, che si sta registrando, è un’inversione di tendenza rispetto all’anno scorso, particolarmente evidente nelle regioni alpine, finora caratterizzate da scarse nevicate” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
In Sicilia, devastata da oltre un anno di siccità estrema, il mese scorso è stato piuttosto “umido” con accumuli di pioggia, superiori ai duecento millimetri sul Messinese, beneficando i bacini: l’invaso di Ancipa, che a fine Novembre era praticamente vuoto (meno di trecentomila metri cubi residui), trattiene ora 9 milioni di metri cubi d’acqua.
Un segnale positivo arriva dalla Basilicata, dove la disponibilità idrica nei bacini è ora di circa ventotto milioni di metri cubi, ma rimane consistente deficit con Gennaio 2024 (-mln. mc. 109,21).
In Puglia, nei bacini della Capitanata, la disponibilità d’acqua è attualmente pari a mln. mc. 41,82 con una crescita di 7.643.000 metri cubi in una ventina di giorni, rimediando parzialmente ad un deficit annuale di oltre novantasette milioni.
In Abruzzo, la diga di Penne è riuscita a stoccare in un mese poco più di un milione di metri cubi d’ acqua, mentre in Campania i valori di portata dei fiumi sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto alla seconda metà di Dicembre.
In Umbria, il bacino di Maroggia trattiene volumi idrici pari a 2.200.000 metri cubi, il dato più alto del triennio, mentre il livello del lago Trasimeno non si discosta da m.-1,53 a testimonianza che le piogge autunno-vernine non lo stanno aiutando ad uscire da una situazione di grave crisi. Tra i fiumi il Chiascio registra un significativo aumento del livello idrometrico, eguagliando il dato medio storico.
Nel Lazio la speranza di una ripresa dei valori idrometrici dei laghi vulcanici è stata vanificata dalle scarse piogge cadute sulla regione nel periodo tra il vecchio ed il nuovo anno; vista la persistente crisi idrica di questi bacini, l’ulteriore calo registrato (Bracciano – cm.4 , Nemi – cm.2) aumenta le preoccupazioni per l’andamento idrometrico nei mesi a venire, perché adesso avrebbero dovuto finalmente ricaricarsi. Va diminuendo anche la portata del fiume Tevere, che ormai è poco più di un terzo di quella consueta nel periodo, così come deficitari sono i flussi nell’Aniene e nel Velino, mentre buoni sono quelli della Fiora nella Tuscia (+25% sulla media).
“Quella dei laghi dell’Italia centrale è una condizione, che rischia di avere pesantissime conseguenze sull’equilibrio degli ecosistemi e delle economie locali – ha ribadito Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Occorre intervenire urgentemente, creando le condizioni anche infrastrutturali per maggiori afflussi idrici, ma anche per una gestione più sostenibile delle risorse.”
L’inizio d’anno nelle Marche è stato caratterizzato da piogge piuttosto scarse, pur migliorando leggermente lo stato dei fiumi, i cui livelli sono superiori all’anno scorso, ma inferiori ai precedenti cinque; i bacini artificiali si sono riempiti di ulteriori 4.660.000 metri cubi, raggiungendo il volume invasato di mln. mc. 41.950.000.
Crescono i flussi nei fiumi della Toscana, dove la Sieve registra portate superiori alla media; in controtendenza è l’Ombrone, che vede decrescere la portata fino a toccare mc/s  8,40 contro una media mensile di 28,45 metri cubi al secondo (il deficit è 30% ca.).
In Liguria, grazie alle recenti precipitazioni, sono cresciuti considerevolmente i livelli dei fiumi,  in particolar modo nel settore orientale: Entella, Magra e Vara sono tutti ampiamente sopra le altezze consuete del periodo.
In Piemonte colpisce la lettura dei dati idrometrici  dei fiumi Tanaro (33% della portata media in  Gennaio) e Stura di Lanzo (17% del consueto).
In Valle d’Aosta, la portata della Dora Baltea è lievemente sotto media.
In Lombardia, a causa della scarsità di neve finora caduta sui rilievi (-70%), le riserve idriche registrano un deficit di quasi il 37% sulla media del periodo e del 30% in un anno.
Nel Nord Italia vanno riducendosi i livelli idrometrici dei laghi Maggiore e Lario, con il primo che scende al 65% di riempimento ed il secondo, che contiene solo il 20,6% della capacità, segnando -cm. 45 sotto il livello di un anno fa; in crescita è l’altezza idrometrica nello specchio lacustre di Garda, mentre stabile sui livelli di metà Dicembre è il Sebino.
In Veneto l’unico fiume, che mostra un trend crescente, è l’Adige, la cui portata media attuale, pari a mc/s 176, supera del 31% quella storica; sotto media sono invece i flussi di Brenta, Livenza, Bacchiglione e Muson dei Sassi.
In Emilia-Romagna, per merito delle piogge cadute nei giorni scorsi, tutti i fiumi appenninici, con la sola eccezione del romagnolo Savio, hanno raggiunto valori di portata superiori a quelli medi storici ed anche le dighe piacentine di Molato e Mignano stanno immagazzinando volumi idrici (complessivamente13.700.000 metri cubi), ben superiori a quelli tipici di questo periodo.
Deficitaria, infine, è al momento è la portata del fiume Po, i cui flussi sono oltre il 20% inferiori alla norma nel tratto emiliano-lombardo, ma  ancora più scarsi nelle stazioni di rilevamento del Piemonte meridionale e del Torinese  (a San Sebastiano: -47%. Fonte: Arpa Piemonte).

                                                                                                

VENETO: UNA STRUTTURA AD HOC PER CONTRASTARE LE NUTRIE

Entra nel vivo il piano di eradicazione della nutria in Veneto, grazie allo stanziamento triennale da parte della Regione di 500.000 euro all’anno per fronteggiare un problema, che ormai interessa quasi tutto il territorio. I Consorzi di bonifica si stanno attivando per attrarre tali risorse ed impiegarle nei rispettivi comprensori, dove la fauna selvatica sta minacciando la tenuta di argini e sponde dei corsi d’acqua con grave rischio per la sicurezza idraulica di campagne e centri abitati.
È dall’ente consortile Adige Po (con sede a Rovigo), che arriva una prima proposta concreta di piano esecutivo, che verrà nei prossimi giorni illustrato ai Sindaci del territorio; gli elementi portanti risiedono nel monitoraggio continuo della presenza della specie con il coinvolgimento della popolazione e di volontari, accentrando in una struttura ad hoc l'onere burocratico e l'attività di smaltimento, da sempre elementi di criticità, che andranno così a ridursi drasticamente a carico dei singoli operatori.
Per lo sviluppo delle fasi esecutive la copertura scientifica è stata garantita dalla consulenza di un docente esperto dell'Università di Torino. Altri enti consorziali sono impegnati nell’ideazione di progetti per utilizzare al meglio le risorse regionali.


LOMBARDIA: AL VIA LA DELOCALIZZAZIONE DI UNO STABILIMENTO IDROVORO

Il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova) ha avviato, con la predisposizione del cantiere di lavoro, la realizzazione di un’opera strategica per il territorio: la deloca- lizzazione dello stabilimento idrovoro “Revere” lungo l’asta del fiume Po nell’omonima località del Mantovano.
L’impianto, progettato per scaricare le acque piovane nel fiume Po, è a servizio di un bacino di 30.000 ettari, comprendendo i comuni di Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Quingentole, Schivenoglia, Borgo Mantovano, Borgocarbonara, Magnacavallo, Poggio Rusco ed i territori di valle di Sermide e Felonica.
Non si tratta di un’opera ad uso irriguo, ma di un sistema scolante, essenziale per garantire la sicurezza idraulica, proteggendo lo sviluppo economico e la qualità della vita di oltre cinquantamila abitanti.


TOSCANA: RIPRISTINATA CORRETTA SEZIONE D’ALVEO

Sono terminati i lavori di scavo e risagomatura del rio Strettoia da parte del Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca): l’opera ha riportato l’alveo nelle condizioni ottimali per permettere un regolare deflusso dell’acqua.
Si tratta di un canale importante per la Versilia perché, dopo avere attraversato l'abitato di Strettoia (frazione di Pietrasanta), entra nella pianura versiliese ed in prossimità del lago di Porta si immette nel fiume Versilia, di cui rappresenta un importante affluente; ha però caratteristiche peculiari, giacché la brusca riduzione di pendenza dai versanti collinari alla pianura provoca un deposito di sedimenti trasportati in occasione delle piene, riducendo la sezione d’alveo e la capacità di far fronte a piogge intense.


LOMBARDIA: ATTIVITA’ CONTINUA

Terminata la stagione irrigua, l’attività del Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede a Brescia) è concentrata in questi mesi sui lavori di manutenzione straordinaria ed ordinaria del reticolo idraulico, orientati al miglioramento dell’efficienza, sia per quanto riguarda l’irrigazione che la sicurezza idraulica del territorio. Si stanno così intensificando le operazioni di cura dei canali.
Al contempo continuano le opere di manutenzione straordinaria: nel comune di Dello sono terminati i lavori per la posa di canalette lungo mezzo chilometro del vaso Quadretto Averoldi nel distretto irriguo “Pozzi Sud”, un intervento importante per la gestione dell’irrigazione. Molti altri sono i cantieri in essere come quello per l’installazione di uno sgrigliatore automatico a servizio della roggia Trenzana-Travagliata e  che sarà in funzione in corrispondenza del bacino di laminazione ed accumulo, realizzato nei pressi della località Bargnana di Castrezzato.
L’ente consortile ha anche approvato il secondo stralcio per l’attuazione del Piano di Interventi Prioritari a completamento del budget di spesa, previsto per la roggia Trenzana; analogamente sarà esaminata la proposta tecnica per i lavori straordinari sulla Seriola Nuova, secondo le risultanze dell’apposita commissione.


TOSCANA: ATTENZIONE A 360°

Anche in questa parte a cavallo d’anno è rimasta alta l’attenzione del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto)sul bacino del fiume Albegna: sono infatti stati eseguiti i lavori di manutenzione ordinaria con la rimozione della vegetazione infestante a Pescia Fiorentina, nel territorio comunale di Capalbio.
Questi interventi hanno come obbiettivo quello di ridurre il rischio di eventi alluvionali in un’area, dove sono presenti numerose abitazioni nelle vicinanze dei corsi d’acqua. “Cb6” resta molto attento alla natura, oltre che alla sicurezza idraulica: i lavori sono infatti stati eseguiti, rispettando le indicazioni di Regione Toscana per la tutela della flora e della fauna.


LOMBARDIA: CeDATeR DOCENTE AD UNIVERSITA’ MILANO

Si consolida il rapporto di collaborazione tra ANBI Lombardia ed il Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (Disaa) dell’Università di Milano.
Con la prima lezione tenuta a Dicembre, 2 dottori in scienze ambientali in forza all’associazione regionale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, hanno avviato il loro incarico di professori a contratto nell’ambito del corso di laurea professionalizzante in “Sistemi digitali in agricoltura”: il programma prevede lezioni teoriche sui sistemi irrigui e sulle funzioni degli enti consorziali, accompagnate da laboratori pratici, dedicati alla raccolta ed all’elaborazione dei dati sugli usi delle risorse idriche in agricoltura.
Non è la prima occasione, in cui l’esperienza dei responsabili tecnici del Centro Dati Acqua e Territorio rurale (CeDATer) varca le soglie di un Ateneo. La collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università milanese ha una lunga storia e va nell’ottica di un avanzamento, tramite la ricerca scientifica, delle conoscenze inerenti ai differenti aspetti e funzioni, che gli enti consorziali svolgono per il settore agricolo e per il territorio.
Tra i risultati di maggior rilievo c’è lo sviluppo del metodo Idragra per la quantificazione dei fabbisogni irrigui, elemento centrale delle elaborazioni rese possibili grazie a CeDATeR.
Tra le ricerche recentemente realizzate si annoverano anche lo studio dei fabbisogni irrigui nell’areale di produzione del Franciacorta e lo studio sulla servitù di laminazione, realizzato in funzione dell’applicazione della legge regionale in materia di difesa del suolo e mitigazione del rischio idraulico. Per maggiori informazioni sul corso di laurea, visitare il sito https://www.unimi.it/it/corsi/ laurea-triennale/sistemi-digitali-agricoltura.


MARCHE: 10 ANNI DI CONSORZIO

Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha raccolto, in un video, un po’ della propria storia: “quello che siamo stati, ciò che siamo oggi, quello che speriamo per il domani.
Per quanti, in questi 10 anni, hanno creduto nel progetto e si sono spesi per portare il cuore oltre l’ostacolo. Per quanti ancora, quotidianamente, progettano, s’ingegnano, s’infangano per apportare un significativo contributo nella gestione del reticolo idrografico minore e nella lotta contro il dissesto idrogeologico”.
Sono stati anni impegnativi, spesi fra le tante sfide quotidiane, gli improvvisi e sempre più frequenti effetti del cambiamento climatico; ma la voglia di fare è ancora tanta, così come la volontà di essere davvero ed ogni giorno al servizio di un territorio amato.


VENETO: ANBI REGIONALE, NUOVO DIRETTORE

Silvio Parizzi è il nuovo Direttore ANBI Veneto, raccogliendo il testimone di Andrea Crestani: classe 1969, da Reggio Emilia, Parizzi ha diretto Coldiretti Rovigo per 11 anni.
Spetterà a lui (insieme al Presidente, Francesco Cazzaro, il cui mandato scadrà in primavera) l’attività di coordinamento degli 11 Consorzi di bonifica regionali, che operano su 1.200.000 ettari, gestiscono 26.000 chilometri di corsi d’acqua con funzioni irrigue e di scolo, 400 impianti idrovori ed oltre cento invasi per la sicurezza idraulica di 4.300.000 cittadini, pari all’89% della popolazione regionale.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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