Anno XXVI, n. 41 martedì, 5 novembre 2024

OSSERVATORIO RISORSE IDRICHE

LA CRISI CLIMATICA CI STA SOMMERGENDO SERVONO POLITICHE COMUNI EUROPEE DI CONTRASTO E ADATTAMENTO

VINCENZI: “LA UE TOLGA GLI INVESTIMENTIIN PREVENZIONE IDROGEOLOGICA DAL CALCOLO DELLE SPESE CORRENTI”

“Aldilà delle necessità emergenziali, il vero modo per dimostrare concreta solidarietà alla Spagna alluvionata così come in precedenza era accaduto all’Italia ed a Paesi esteuropei, è che la UE assuma il contrasto e l’adattamento alla crisi  climatica come obbiettivi prioritari comuni, estrapolando da quelle correnti le spese, che i singoli Paesi devono affrontare per aumentare la resilienza di territori e delle comunità, che vi abitano”: a richiederlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, esprimendo partecipata vicinanza alla popolazione iberica.
“Quanto sta accadendo in Spagna è un ammonimento per tutti, perché solo la casualità meteorologica ha evitato che la già grave alluvione nel Bolognese non sia stata una catastrofe simile – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Di fronte ad autentiche cascate di pioggia la rete idraulica, ma più in generale la sistemazione del territorio, compromesso da un’irrefrenabile cementificazione e dall’abbandono delle campagne nelle aree interne, sono inadeguati e necessitano di sempre più urgenti interventi infrastrutturali per non lasciare l’Italia alla mercè dell’estremizzazione degli eventi atmosferici. Alla politica ribadiamo: la manutenzione del territorio è la prima opera pubblica, di cui il Paese ha bisogno!”
Le emergenze idrogeologiche sono lì a dimostrarlo ed il lungo periodo di instabilità atmosferica, che ha caratterizzato finora l’autunno 2024, evidenzia le fragilità di una Penisola esposta agli effetti della crisi climatica ed in forte ritardo sulla programmazione delle azioni di contrasto: il numero di nubifragi abbattutisi sulla Penisola nei mesi di Settembre ed Ottobre 2024 è quantificato in 692, cioè il 91% di quelli  complessivamente registrati (759) nello stesso periodo del quinquennio 2019-2023 (fonte: European Severe Weather Database).
Tra il 26 ed il 27 Ottobre u.s. gli eventi estremi hanno interessato principalmente il Piemonte, la Liguria e la Sardegna con accumuli di pioggia impressionanti soprattutto sull’area meridionale dell’Isola: su Vallermosa si sono abbattuti, in poco più di 5 ore,  209 millimetri di pioggia (47% della cumulata di tutto il 2023), mentre a Siliqua sono caduti mm. 196,8 d’acqua, cioè il 37% della pioggia dell’anno scorso. Nel Nord-Ovest è continuato a “piovere tanto sul bagnato”: in Liguria,  a Carcare sono caduti 249 millimetri di pioggia in 7 ore e mezzo; Cairo Montenotte è stata allagata dallo straripamento del fiume Bormida, cresciuto di 4 metri in circa due ore; esondato anche il rio Lissolo ad Arenzano. E’ l’intero Pianeta, comunque, ad essere travolto dalla crisi climatica.
L’America Latina è alle prese con una delle peggiori crisi idriche della sua storia e con una siccità, che in molte nazioni (Brasile, Ecuador, Paraguay, ecc.) sta compromettendo l’ecosistema, la vita delle popolazioni indigene, l’economia, la produzione energetica e le vie di comunicazione (quelle fluviali in Sud America sono fondamentali). Cambiamento climatico significa, però, anche i 2 metri di neve caduti alle porte della sudafricana Johannesburg nel Settembre scorso, ma pure le alluvioni nel deserto del Sahara (era già avvenuto nella penisola arabica in primavera) con cumulate di pioggia fino a duecento millimetri in 48 ore sul SudEst di Marocco ed Algeria, nonchè laghi effimeri e praterie nati tra le dune di sabbia (fonte: Copernicus); senza dimenticare uragani ed inondazioni, che nei recenti due mesi hanno sconvolto la popolazione mondiale: dall’estremo Oriente al SudEst asiatico, dall’Europa agli USA.
Secondo il “Copernicus Marine Service”, in Antartide, il ghiaccio marino ha toccato il minimo storico nel Febbraio 2023, con una perdita di 1.900.000 chilometri quadrati, cioè 3 volte superiore alle dimensioni della Francia ed un ulteriore diminuzione della superficie glaciale si sta registrando nel 2024. Stessa sorte per i ghiacci artici della Groenlandia, dove anche nei mesi autunnali si sono registrate temperature miti e prossime ai venti gradi di giorno e superiori ai quindici gradi di notte. Idem per i ghiacciai alpini, che stanno rapidamente scomparendo (La Mer de Glace, uno dei ghiacciai più grandi e famosi delle Alpi, è arretrato di circa un chilometro ed ha perso 160 metri di spessore negli ultimi 35 anni!); sulle Grandes Murailles – Valtournenche in Val d’Aosta (m.2566 sul livello del mare) la temperatura non è mai scesa sotto lo zero negli scorsi 16 giorni. Di tutto ciò è conseguenza l’innalzamento del livello del mare, che sta subendo un’accelerazione (2023 e finora 2024 sono stati gli anni più caldi di sempre): effettuando un’analisi su 410 siti archeologici nel Mediterraneo Orientale, i ricercatori ne hanno individuato 147 a rischio sommersione entro cinquant’anni (già oggi l’isola di Delo ha subìto danni strutturali dall’innalzamento marino).
Per quanto riguarda l’Italia, il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che in Valle d’Aosta le portate della Dora Baltea, ma anche del torrente Lys restano superiori al consueto.
In Piemonte l’incremento d’acqua nei fiumi è impetuoso e lo testimoniano i dati del Tanaro, che triplica la portata in una settimana raggiungendo mc/s 1404, ma anche di Bormida, Stura di Lanzo, Toce.
In Lombardia le riserve idriche sono del 43,6% superiori alla norma, grazie al surplus dei volumi stoccati nei Grandi Laghi, ma anche degli altri bacini della regione, che ora trattengono l’82,4% di acqua in più del consueto; i laghi più grandi , forti di afflussi straordinariamente abbondanti, registrano livelli molto al di sopra delle medie storiche. Si registra un innalzamento dei livelli in tutti i bacini fluviali della regione.
Il NordEst vede defluire le piene dei fiumi e ridurre i flussi in alveo su valori più rassicuranti rispetto ad una settimana fa; restano comunque sovrabbondanti le portate di tutti i corsi d’acqua monitorati (Livenza +95% sulla media; Brenta +128%; Muson dei Sassi +58%; Bacchiglione +161%).
Sono in calo anche le portate dei fiumi appenninici dell’Emilia centrale e della Romagna, pur rimanendo ben sopra le medie del periodo; crescono invece i flussi nei bacini occidentali dei fiumi Taro, Nure e Trebbia.
A seguito del transito della piena del fiume Po, che aveva destato non poche apprensioni nei giorni passati, si mantengono notevoli i flussi idrici nel Grande Fiume: i dati più clamorosi riguardano i rilevamenti nell’Alessandrino, dove ad Isola S.Antonio la portata ha toccato 3336 metri cubi al secondo, oltre 8 volte superiore a quella media mensile (anche a Torino si registra un surplus pari a 820%).
In Toscana il fiume Serchio continua a crescere e la sua portata si aggira sui centodieci metri cubi al secondo, quando la media degli ultimi vent’anni si attesta su mc/s 22,54! In calo i livelli di Arno ed Ombrone, mentre resta stabile la Sieve.
Nelle Marche si registra un calo generalizzato delle portate fluviali con la sola eccezione della Potenza; negli invasi rimangono 35,83 milioni di metri cubi d’acqua.
In Umbria cresce seppur di poco, ma per la seconda settimana consecutiva e dopo mesi di costante decrescita, il livello del lago Trasimeno; in aumento anche le portate dei fiumi Topino, Chiascio e Paglia.
Anche i laghi del Lazio sembra stiano traendo qualche beneficio seppur minimo dagli apporti pluviali: così è per i  2 laghi vulcanici dei Castelli Romani (Albano e Nemi). Positivi i valori registrati dagli idrometri sul fiume Tevere, che continua a crescere, mantenendo un flusso ben superiore alla media del periodo (+29% ca.); segno più anche per Fiora e Velino, la cui portata resta però inferiore alla norma, così come risultano deficitari i flussi nell’Aniene, che anche questa settimana subisce una riduzione dei livelli idrometrici.
Al Sud, dopo le precipitazioni intense e localmente estreme (su alcune località di  Calabria e Sicilia, gli accumuli pluviali di poche ore avevano eguagliato quelli degli scorsi 9 mesi e mezzo), tornano a scendere i livelli dei fiumi ed a ridursi i già scarsi volumi invasati dalle dighe.
In Campania calano le portate dei fiumi Volturno, Sele e Garigliano; l’invaso di Conza trattiene un volume d’acqua pari a mln.mc. 12,28, praticamente dimezzato rispetto al  2023.
In Abruzzo è ancora il territorio chietino quello maggiormente in sofferenza: il fabbisogno d’acqua non è supportato dalle portate delle sorgenti, che risultano ancora scarse (alla principale opera di presa della zona, la Sorgente Verde, manca il 26% di risorsa per soddisfare le necessità idriche, quantificabili in 1200 litri al secondo); stesso discorso per le sorgenti Avello e Sinello. Questa situazione ha comportato un aumento delle turnazioni idriche, che hanno riguardato 69 comuni e 130.000 utenti (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale).
In Calabria tornano a calare i livelli dei fiumi Lao, Coscile ed Ancinale. Il bacino Sant’Anna contiene solamente 1.600.000 metri cubi d’acqua su un volume autorizzato di riempimento di 16 milioni, mentre in quello di monte Marello manca il 48% dell’acqua invasabile.
In Basilicata gli invasi vanno svuotandosi velocemente (- 4.360.000 metri cubi in 7 giorni): rimangono meno di centosedici milioni di metri cubi d’acqua sui mln. mc. 743 autorizzati. Il grande bacino di monte Cotugno trattiene meno di cinquanta milioni di metri cubi (su una capacità di oltre mln. mc. 480), registrando il dato peggiore da 16 anni a questa parte.
Stessa cosa accade in Puglia, dove l’indice di severità idrica è il più elevato sia per quanto riguarda il comparto potabile che quello irriguo. Nei bacini della Capitanata rimangono stoccati volumi idrici pari a mln. mc. 37,8 e l’invaso di Occhito, il più importante della regione con una capacità di stoccaggio di ben 250 milioni di metri cubi d’acqua, ne conserva appena mln. mc.32,23.
“I prossimi giorni si prevedono caldi con temperature dei mari stabili fino a 24 gradi lungo le coste ioniche e tirreniche meridionali. Fino ad un paio d’anni fa – ha concluso Vincenzi - sarebbero state auspicabili condizioni per bagni fuori stagione oggi, considerata la causa del disastroso fenomeno Dana sulla Spagna ed il repentino mutare delle condizioni meteo, non possiamo nasconderci che sono motivo di preoccupazione per il rischio di nuovi fenomeni climatici estremi.”

                                                                                                         

ANBI: 
I CONSORZI DI BONIFICA HANNO COMPETENZA SULLA RETE IDRAULICA MINORE VITTIMA E NON CAUSA DELLE RECENTI ALLUVIONI. DI FRONTE ALLA CRISI CLIMATICA SERVONO SCELTE CONCRETE E NON STRUMENTALI POLEMICHE ALLA RICERCA DI CAPRI ESPIATORI

 “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, sia esso un Sindaco o un portatore di evidenti interessi economici e quando si legge che se i Consorzi di bonifica chiudessero non se ne accorgerebbe nessuno, verrebbe voglia di sospendere l’attività e vedere il 30% dei territori di pianura italiani tornare ad essere acquitrini. Sono certo che nessuno in questo Paese vorrebbe mai tornare alle paludi, che abbiamo contribuito a sanificare per il bene del territorio.”
A dichiararlo è stato Massimo Gargano, in qualità di Segretario Sindacato Nazionale Enti Bonifica e Irrigazione (S.N.E.B.I.), rispondendo ad alcune accuse strumentali.
“Di fronte alle conseguenze della crisi climatica – ha proseguito - servono urgenti soluzioni infrastrutturali di adattamento all’estremizzazione degli eventi meteo e non fuorvianti ricerche di capri espiatori.”
“Proviamo comunque a ripeterlo – gli ha fato eco Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Quando si registrano rotture negli argini o il loro sormonto da parte delle acque di piena fluviali, la rete idraulica minore, gestita dai Consorzi di bonifica, è vittima di alluvione  come il resto del territorio, assumendo però poi un ruolo determinante nell’evacuazione per prosciugare campagne e centri urbani, come si sta dimostrando anche in questi giorni. Per quanto riguarda la recente emergenza, che ha interessato Bologna ed il suo hinterland, il Consorzio di bonifica Renana aveva diffuso pochi giorni fa una nota di chiarimento, evidentemente troppo garbata per essere presa nella giusta considerazione!”
Sulla base delle norme nazionali e regionali vigenti, infatti, la gestione delle acque naturali di superficie e cioè tutti i fiumi, i torrenti ed i rii è materia di esclusiva competenza della Regione Emilia-Romagna. La legge regionale n.7 del 2012 prevede che i Consorzi di bonifica possano effettuare interventi in area collinare e montana, solo grazie alla stipula di convenzioni con gli enti locali eletti (come Comuni o loro Unioni), che indicano gli interventi da realizzare nel proprio territorio, previa autorizzazione della Regione.
I Consorzi di bonifica, invece, sono competenti per la gestione del reticolo artificiale di scolo in pianura, costituito in Emilia Romagna da migliaia chilometri di canali artificiali e condotte, nonché decine di casse di espansione ed impianti idrovori; tale reticolo è stato gravato dalle numerose esondazioni provenienti dalle rotte e dai sormonti dei corsi d'acqua e dei torrenti regionali (a livello nazionale la rete idraulica minore per tenere asciutti i territori e gestire le acque superficiali consta di circa duecntoventimila chilometri di alvei con decine di migliaia di opere idrauliche e circa novecento centrali idrovore).
“Infine – ha aggiunto il Presidente ANBI - a chi adombra supposti conflitti di competenze in materia di prevenzione idrogeologica ribadiamo che invece, in Italia, le responsabilità sono chiare: le Autorità di Distretto pianificano, Stato e Regioni programmano, mentre l’operatività è affidata, secondo i rispettivi ruoli, ad enti territoriali come Consorzi di bonifica e Geni Civili. Due sono le criticità in questa catena decisionale, esaltate dalla velocità della crisi climatica: gli insufficienti finanziamenti, conseguenza di una scarsa attenzione verso politiche di prevenzione e la lentezza degli iter burocratici. Non lo diciamo certo da ora: serve snellire le procedure nel rispetto dei controlli di legge ed occorre un piano pluriennale di manutenzione del territorio italiano, che manca dagli anni ‘80 e preveda almeno un miliardo di investimenti all’anno. Altrimenti – ha concluso Vincenzi - appare chiaro il destino di un Paese in costante emergenza dove, dall’inizio dell’anno, ci sono già stati circa duemilacinquecento eventi estremi. I Consorzi di bonifica stanno facendo la loro parte ed hanno centinaia di progetti pronti per migliorare la resilienza dei territori di fronte alla nuova situazione climatica: da Gennaio, lungo la Penisola, sono stati segnalati 279 tornado, nel 2010 se ne registrò 1. Più chiaro di così!”


FRIULI VENEZIA GIULIA: CAMBIAMENTI CLIMATICI: URGONO INTERVENTI A LUNGO TERMINE

“La temperatura media annuale in Friuli Venezia Giulia sta salendo e le proiezioni per il futuro parlano di estati ed inverni sempre più caldi. Bisogna agire sia come regione che come umanità intera, mediante risposte concrete e culturali, che nascano dal confronto”: il meteorologo,  Andrea Cicogna lo ha ripetuto a Basiliano al convegno “Le nuove frontiere dell’irrigazione nella pianura friulana", organizzato dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine).
Negli anni più recenti, infatti, a parità di piogge annuali l’acqua nelle falde sta man mano scendendo; dalle Prealpi alla Bassa Friulana, nell’arco temporale dal 1960 ad oggi, le piogge stanno diminuendo nel trimestre estivo in maniera importante con una perdita circa un millimetro e mezzo ogni anno. I dati sulla piovosità mensile con variazione percentuale rispetto alla media 1991-2020 mostrano in generale siccità abbastanza severe. Lo sanno bene all’ente consortile, presieduto da Rosanna Clocchiatti: “Vi è tutta una zona della pianura dell’alta friulana, dove l’irrigazione non arrivava. Nel 2006 avevamo il 44% degli impianti a pressione, il resto a scorrimento; siamo arrivati nel 2024 con il 61% a pressione e 39% a scorrimento. Intraprenderemo percorsi pensati sul lungo termine e che uniscano l’agricoltura di qualità alla tecnologia.”
Alla diminuzione della risorsa idrica, disponibile per minore piovosità, corrisponde infatti un aumento del fabbisogno agricolo. Sono previste 3 grandi tipologie di interventi: misure strutturali, gestionali (diffusione del consiglio irriguo mediante app ed implementazione del servizio Irriframe), incentivanti. Fra le misure strutturali, previste dall’ente consorziale, oltre alle trasformazioni irrigue spicca la realizzazione di opere strategiche, in primis la costruzione di una condotta di collegamento tra il canale SADE ed il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento per il recupero parziale della portata di scarico della centrale di Somplago. Si prevede che la procedura autorizzativa possa completarsi positivamente nel Gennaio 2025 per proseguire con le fasi di aggiudicazione e di realizzazione dell’importante opera finalizzata non solo all’ utilizzo irriguo, ma anche all’uso plurimo (in primis, idropotabile e produzione idroelettrica), apportando benefici di natura ambientale, salvaguardando l’ecosistema della media pianura friulana.
Ulteriori interventi strutturali del Consorzio di bonifica riguarderanno l’ammodernamento della rete di adduzione e distribuzione, la creazione di piccoli invasi a beneficio delle culture di pregio ed il passaggio da aspersione a goccia.
Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha osservato come “purtroppo, negli anni si sia sempre pensato a un modello di ricerca chiuso, senza contatto col mondo agricolo ed imprenditoriale”, sottolineando che vanno affrontate sfide come quella dell’adattamento ai cambiamenti climatici, “i cui dati fanno paura e mettono a rischio la sicurezza alimentare del Paese, ma spingono anche a progettare una visione comune, con cui affrontarli.” A chiudere il convegno è stato Stefano Zannier, Assessore Risorse Agroalimentari Forestali e Ittiche Regione Friuli Venezia Giulia, che ha evidenziato problematiche quali “la capacità biologica dei terreni e la resilienza rispetto agli stress idrici, indotti dai periodi di siccità.”


TOSCANA: CITTA’ PIU’ SICURA

Intervento del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud a protezione della città di Grosseto, dove ha sede: sono stati eseguiti lavori di manutenzione ordinaria con il decespugliamento della vegetazione erbacea in eccesso, presente sulle sponde del fosso, che scorre anche dietro all'aeroporto di Grosseto.
L’intervento, inserito nel Piano Attività Bonifica 2024 (unità idrografica Pianura Grossetana), è finalizzato alla tutela del rischio idraulico e della pubblica incolumità; come sempre, i lavori hanno rispettato le prescrizioni della Regione Toscana per la tutela della flora e della fauna nei corsi d’acqua.


LAZIO: PROFICUA SINERGIA

Si sono conclusi gli interventi d'urgenza, eseguiti congiuntamente dai Consorzi di bonifica frusinati “A Sud di Anagni” e “Conca di Sora” (con sede negli omonimi comuni) ed aventi l'obbiettivo di migliorare la sicurezza idraulica ed ambientale in diverse aree critiche del territorio.
Le operazioni hanno riguardato attività di manutenzione straordinaria, messe in atto per ridurre i rischi idrogeologici e garantire il corretto deflusso delle acque. Il “Conca di Sora” ha portato a termine lo sfalcio e la pulizia del fosso delle Forme nel comune di Aquino; in parallelo, l’ente consortile A Sud di Anagni ha effettuato il taglio e la messa in sicurezza di alberature in punti strategici del territorio.
L’impiego di mezzi tecnologicamente avanzati e la sinergia operativa tra i 2 enti consorziali hanno garantito il raggiungimento rapido di risultati significativi in un'ottica di prevenzione e gestione efficiente del rischio idrogeologico.


TOSCANA: TERMINATI ULTERIORI LAVORI SUL QUARRATA

Ad un anno dall’evento alluvionale del Novembre scorso sono sostanzialmente tutte completate le somme urgenze affidate e realizzate dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) così come tanti altri interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, necessari a ripristinare le condizioni di sicurezza idraulica, antecedenti l’alluvione e, in alcuni casi, a ridurre il grado di rischio.
È stato completato anche il lavoro sul torrente Fermulla, proprio accanto al palazzo comunale, come da convenzione sottoscritta con il Comune di Quarrata; i lavori hanno riguardato il ripristino di pannelli prefabbricati di rivestimento della muratura di sponda in sinistra idraulica e la sistemazione dell’alveo mediante la movimentazione ed il ricentramento delle ghiaie accumulatesi disordinatamente con l’evento di piena. Sul Fermulla, in diversi tratti dalla Fonte di Tacinaia  così come su molti suoi affluenti (Mulina, Morione, Buscione, etc.), l’ente consortile ha concluso da tempo diverse manutenzioni, così come all’argine del torrente Stella a Ponte Torto, completamente ricostruito e fortificato.
L’ente consortile ha indicato, per il solo territorio quarratino, ben 14 interventi prioritari per un valore di 135 milioni nell’ambito dei 356 milioni di euro stimati come necessari per migliorare la sicurezza idraulica di tutte le zone alluvionate: un documento importante, che prevede un programma corposo di opere d finanziare attraverso fondi regionali o statali.
Il problema della mitigazione del rischio e della relativa messa in sicurezza del territorio non riguarda però solo Quarrata; tutti devono fare la propria parte, compreso il Comune di Pistoia con il progetto della cassa di espansione all’ex campo di volo.


MARCHE: STOP ALL’IRRIGAZIONE FINO A PRIMAVERA

Si è conclusa a fine Ottobre la stagione irrigua 2024 del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro). Sono stati mesi impegnativi e che hanno richiesto una gestione estremamente oculata delle risorse idriche. Le temperature estive sono rimaste, per molti giorni consecutivi, estremamente elevate, tanto di giorno quanto di notte.
Negli impianti ancora a scorrimento del comprensorio Aso-Tenna-Tronto, sono stati rilasciati ingenti quantità d’acqua per evitarne l’evaporazione lungo il tragitto; questo ha comportato un prelievo maggiore dalla diga di Comunanza ed un calo di disponibilità per i mesi a venire.
Di conseguenza, nell’ottica di garantire il servizio irriguo anche nei mesi autunnali e senza avere contezza di possibili precipitazioni, nel mese di agosto è stata effettuato una turnazione degli impianti della media e bassa valle dell’Aso. Sempre nel mese di agosto, dopo un confronto costruttivo con Regione Marche, grande supporto c’è stato dato dall’Enel, grazie all’acqua rilasciata dalla diga di Talvacchia per la vallata del Tronto.
L’autunno si sta dimostrando fin troppo generoso di piogge e questo consente all’ente consortile di chiudere gli impianti, di continuare con la loro manutenzione e di proseguire con lavori, che riguardano l’ampliamento delle condotte irrigue, destinate alla valle del fiume Musone (Cingoli, Filottrano, Montefano, Osimo), l’ammodernamento delle condotte irrigue della valle del fiume Tronto e la trasformazione della distribuzione idrica, da “rete a pelo vivo” a “condotta in pressione”, dell’impianto d’irrigazione della valle del fiume Aso per un totale di circa quattrocento ettari.
I nuovi impianti a pressione, però, consentiranno il passaggio a nuove e più moderne pratiche di irrigazione con conseguente risparmio della risorsa idrica, ma non risolveranno la carenza d’acqua dovuta alla siccità che “svuota” i fiumi; il cambiamento climatico, infatti, richiede un cambio di scenario a supporto tanto dell’irrigazione che dell’idropotabile: un nuovo quadro generale, in cui l’acqua dei bacini presenti nelle Marche venga destinata in primis al consumo quotidiano ed all’agricoltura; poi, in caso di effettiva disponibilità, all’idroelettrico. Resta attivo il numero unico consorziale di Pronto Intervento Irrigazione (0721 478291).


EMILIA ROMAGNA: 5° STARTUP COMPETITION

Si è svolta la 5° edizione della Startup Competition “Il Valore dell’Acqua 4.0”, un’iniziativa dell’Urban Hub cittadino con il concorso del Consorzio di bonifica Piacenza insieme al Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) ed alla Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (campus piacentino).
L’evento, per iniziativa del locale Urban Hub, si è svolto a Piacenza Expo, all’interno di “Aquawatt”, la mostra-convegno dedicata al mondo dell’idroelettrico e delle energie rinnovabili. A sfidarsi 6 startup italiane con alto profilo e idee innovative, attuabili sul nostro territorio e replicabili in altri contesti. Ambiti di applicazione: efficientamento energetico, contrasto all’inquinamento da materiali plastici, sistemi per l’agricoltura di precisione, monitoraggio del territorio e delle infrastrutture.
Vincitrice è risultata Pin Point, una startup di Modena, che ha presentato un progetto legato all’efficientamento energetico di pompe meccaniche, per le quali viene creato un modello di performance per l’ottimizzazione del consumo.


CALABRIA: CONTRIBUTO DI BONIFICA ATTENTO ALLE ESIGENZE DEI CONSORZIATI

Il Consorzio di bonifica Calabria (con sede a Catanzaro) ha emesso il ruolo di bonifica 2024. La platea interessata è di circa duecentocinquantamila ditte.
Grazie ad un confronto serrato, ma costruttivo con Regione Calabria, Organizzazioni Professionali Agricole, Sindacati, personale dell’ente consortile si è costruita una riforma cruciale ed attesa.
Gli indicatori scelti sono spiegati chiaramente nell’avviso di pagamento. In questo primo periodo l’ente consorziale è intervenuto su oltre duecento corsi d’acqua, facendosi carico di circa tremila chilometri di alvei.
Gli avvisi di pagamento 2024 potranno essere  pagati con il sistema PagoPA. SI ricorda che i contributi di bonifica, in sede di compilazione del 730 sono interamente deducibili dal reddito complessivo ai fini IRPEF.
Per fornire chiarimenti, il Consorzio di bonifica metterà a disposizione tutti gli uffici del catasto, presenti in ogni singolo comprensorio.


VINCENZI AD EIMA BOLOGNA ED IN VENETO

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà nel pomeriggio di giovedì 7 Novembre p.v. al convegno “Crisi delle risorse idriche: una sfida per le scienze agronomiche”, che FederUnacoma organizza in Fiera a Bologna nell’ambito del salone EIMA (Esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura e il Giardinaggio).
La sera del giorno dopo, Vincenzi sarà relatore al convegno “Il futuro della viticoltura: prospettive e innovazione” nell’ambito della Festa dell’Agricoltura, in calendario a Vallonto di Fontanelle, nel trevigiano. 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

Disiscriviti ? Aggiorna preferenze