Anno XXVI, n. 37 lunedì, 7 ottobre 2024

ANBI CHIEDE CHE ANCHE I CONSORZI DI BONIFICA POSSANO COSTITUIRE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI

GARGANO: AUDITO IN COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA

La crisi climatica con l’estremizzazione degli eventi atmosferici sta causando un’impennata nei costi energetici per la gestione idraulica del territorio, a causa del maggiore lavoro, cui sono chiamati gli impianti idraulici sia per l’eccesso che per la scarsità d’acqua e tali oneri, che gravano sui bilanci dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, sono a carico solamente delle imprese e dei cittadini consorziati.
L’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) ribadisce pertanto la richiesta che tali enti consorziali possano organizzare, gestire e controllare comunità energetiche rinnovabili, al fine di abbattere i costi d’esercizio con evidenti risparmi negli annuali contributi a carico dei consorziati. A riproporre la questione,  già oggetto di un favorevole ordine del giorno, è stato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, sentito dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nell’ambito delle audizioni sul provvedimento legislativo in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili.
“La nostra è una proposta di raccomandazione – ha precisato Gargano - e sarebbe importante venisse accolta anche in considerazione del fatto che i Consorzi di bonifica ed irrigazione, pur svolgendo attività d’interesse pubblico, non godono di alcuna agevolazione nei costi energetici. Non solo: è bene evidenziare che, in caso di alluvioni, la rete idraulica minore è vittima degli eventi al pari del resto del territorio, al cui successivo prosciugamento, però, concorre in misura determinante, grazie all’opera delle pompe e di un’efficiente capacità di scolo, facendosi carico dei relativi costi.”


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

IL MONDO FLAGELLATO DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO: E’ EMERGENZA GLOBALE! IL SUD ITALIA SEMPRE PIU’ VICINO AL PROSCIUGAMENTO DELLE RISERVE IDRICHE

VINCENZI: “A RISCHIO LA QUALITA’ DELLA VITA DI CITTADINI E IMPRESE NONCHE’ LA COESIONE TRA STATI”

In un mondo dilaniato dalle guerre, il clima non fa eccezione; il bollettino di un Pianeta diviso a metà è devastante.
Dopo l’estate più calda mai registrata, oltre al ciclone Boris che ha sconvolto un’Europa assetata (in Polonia i fiumi non erano mai stati così asciutti), il report Osservatorio ANBI Risorse Idriche ricorda a Settembre le devastanti inondazioni in Bangladesh (ad inizio mese) e Cambogia (in questi giorni); le piogge torrenziali sul deserto del Sahara, dove sono comparsi tappeti erbosi in aree da sempre prive di vegetazione ed in Nigeria, dove hanno provocato il crollo della diga di Alau (centinaia di migliaia di sfollati); il tifone Shanshan in Giappone con l’evacuazione di circa ottocentomila persone; gli uragani John ed Helene, rispettivamente su Messico (venti fino a centonovanta chilometri all’ora) e Florida (venti oltre duecentoventi chilometri all’ora); le tempeste di neve in Nuova Zelanda, dove a Queenstown si sono posati al suolo oltre due metri di neve, così come in Sudafrica.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal dramma della siccità in America Latina, dove i bassi livelli dei fiumi non consentono più la navigabilità, come nel caso dell’idrovia Paraguay-Paranà, indispensabile arteria di 3400 chilometri (attraversa Argentina, Bolivia, Brasile, Uruguay, Paraguay), dove è ormai impedita la movimentazione di tonnellate di merci, lasciando isolate numerose comunità locali; in Colombia ed in Brasile il Rio delle Amazzoni ha il 90% di acqua in meno ed un livello più basso di 5 metri rispetto al consueto e questo pregiudica la navigabilità e l’approvvigionamento alimentare di migliaia di persone appartenenti alle comunità indigene, oltre alla morte di specie animali rare come il delfino rosa; in Amazzonia gli incendi boschivi stanno mandando in fumo centinaia di migliaia di ettari di foresta con una perdita inestimabile di biodiversità e compromettendo gravemente la qualità dell’aria.
La crisi climatica si manifesta con il progressivo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi, ma anche in Groenlandia, dove nell’ultima decade di Settembre si sono registrate temperature miti  sia di notte (oltre quindici gradi) che di giorno (quasi diciannove). Nel solo mese di Settembre, lungo la nostra Penisola si sono registrati 463 eventi meteo estremi (nubifragi, tornado e grandinate anomale), pari al 63% di quelli verificati in tutto il 2020 (fonte: European Severe Weather Database).
“E’ un’era, che abbisognerebbe di fratellanza umana nell’affrontare un cambiamento epocale ed invece ci stiamo dividendo. Non si tratta di semplice solidarietà, ma di disegnare il nostro futuro sul Pianeta ad iniziare dai flussi migratori, che le catastrofi climatiche ingenerano” ha commentato amaramente Francesco Vincenzi, Presidente ANBI ed al vertice anche in organismi internazionali del settore (E.U.W.M.A. ed Irrigants d’Europe).
Nonostante le piogge settembrine, i territori italiani afflitti dalla siccità non registrano alcun miglioramento della condizione idrica: in forte crisi permangono i territori della Sicilia orientale e centrale (in quella occidentale, paradossalmente, si registrano localmente surplus pluviometrici come, ad esempio, nell’agrigentino e trapanese). Le ultime rilevazioni pubblicate parlano di un volume residuo, negli invasi dell’Isola, di circa centottantasette milioni di metri cubi, ma di questi solo poco più di sessanta sono utilizzabili; delle 29 dighe siciliane, 9 sono vuote, 10 hanno meno di un milione di metri cubi utilizzabili e 7 meno di cinque milioni. L’Autorità di bacino ha previsto che, salvo piogge straordinarie, tra Novembre e Gennaio le riserve idriche si esauriranno completamente.
Anche il destino degli invasi in Basilicata, così come di tutti quelli dell’Italia Meridionale, sembra un inevitabile completo svuotamento. Si tratta di bacini con una capacità, che in alcuni casi arriva a sfiorare i cinquecento milioni di metri cubi, di cui ancora oggi ne rilasciano centinaia di migliaia al giorno (il lago di monte Cotugno distribuisce quotidianamente oltre settecentomila metri cubi ed ormai ne conserva solamente 64). In una settimana dai bacini lucani sono complessivamente fuoriusciti 7 milioni di metri cubi d’acqua e, rispetto allo scorso anno, ne mancano all’appello oltre centosessantasei.
Nella pugliese Capitanata i volumi idrici  residui ammontano  a soli 42 milioni di metri cubi; la capacità d’invaso della sola diga di Occhito è pari a mln. mc.  250 (quindi attualmente i 4 bacini del Tavoliere conservano complessivamente una quantità pari al 17% di quanta potrebbe trattenerne la sola la diga più grande), ma oggi nel grande bacino al confine con il Molise ne rimangono solo 36  milioni, cioè meno del volume morto (quello, che non si dovrebbe usare) fissato a mln. mc. 40.
In Campania, dopo le abbondanti crescite dovute a piogge abbondanti financo a veri e propri nubifragi, tornano a ridursi i livelli dei fiumi.
In Umbria l’altezza idrometrica del lago Trasimeno continua inesorabilmente a decrescere, nonostante le piogge settembrine; calano anche i livelli dei fiumi Paglia e Chiascio.
Come il lago umbro, anche i bacini della provincia romana affrontano un declino, che sembra inarrestabile, nonostante le copiose precipitazioni del mese scorso (ai Castelli Romani è stato il mese più piovoso da inizio 2024 così come nei territori limitrofi al lago Sabatino dove le cumulate di pioggia settembrine si aggirano sui centoquaranta millimetri): il lago di Bracciano in una decina di giorni perde ulteriori 3 centimetri (rispetto al già deficitario 2023 è più basso di circa dieci centimetri) ed il lago di Albano, dopo la timidissima ripresa della scorsa settimana, è tornato a calare. In crescita nella Capitale la portata del fiume Tevere, mentre si riduce quella del suo affluente, Aniene; nel Reatino è in calo il livello del Velino.
In Abruzzo, dove da tempo non si irriga più, anche l’approvvigionamento idrico per uso potabile è a rischio nel sud della regione, a causa degli invasi svuotati e delle esigue portate dei fiumi.
Segno negativo anche per i livelli dei fiumi marchigiani  Potenza, Esino e Sentino dopo le buone performances delle settimane scorse, dovute alle piogge abbondanti; Nera e Tronto registrano invece una sostanziale invarianza. In Toscana sono in calo i flussi negli alvei di Arno ed Ombrone, mentre crescono quelli di Sieve e Serchio. In Liguria calano i livelli dei fiumi Vara e Magra (a Levante) ed Argentina (a Ponente), mentre restano invariati quelli dell’Entella, la cui altezza è però inferiore alla media.
In Emilia-Romagna sono in crescita i livelli dei fiumi Reno, Secchia, Enza, Taro e Trebbia, mentre scendono quelli del Savio; i bacini artificiali piacentini trattengono una quantità di riserva idrica grandemente superiore alla norma (Molato è al 38,2% di riempimento, Mignano al 15,2%).
In Veneto si registra una crescita generalizzata delle portate fluviali, ben rappresentata dall’Adige, che in una settimana vede raddoppiare il flusso in alveo, raggiungendo quasi quattrocentocinquantotto metri cubi al secondo, cioè ben 156% in più della media; valori più che doppi rispetto alla norma si registrano anche per i fiumi Livenza e Brenta, mentre il Bacchiglione registra una portata pari a 3 volte la media (fonte: ARPAV).
Al Nord i “Grandi Laghi” registrano un innalzamento dei livelli; sotto al 50% di riempimento, ma con un’altezza in linea con le medie del periodo, c’è solo il Lario (fonte: Enti Regolatori dei Grandi Laghi). In Lombardia le riserve idriche sono maggiori della norma (+9,6 %), ma inferiori al 2023 (-20% ca.).
Trend decrescente, questa settimana, per le portate dei fiumi in Piemonte dove, comunque, fatta eccezione per la Toce e la Stura di Lanzo, rimangono superiori alla media del periodo.
Portate in calo anche per il fiume Po nel tratto piemontese, ma crescenti in Lombardia ed Emilia-Romagna (a Pontelagoscuro, la portata ha toccato +44% sulla media).
Infine, la Valle d’Aosta segna un incremento nella portata della Dora Baltea, superando così i valori medi mensili; sostanziale invarianza invece per il torrente Lys.
Ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano: “Di fronte alla fotografia idrica dell’Italia, sempre più condizionata dall’imprevedibilità meteorologica, è urgente l’avvio di una strategia che al Centro-Sud privilegi l’efficientamento ed il completamento delle opere esistenti, mentre al Nord punti prioritariamente alla realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche multifunzionali, capaci di abbinare e funzioni di prevenzione idrogeologica e riserva idrica. I nostri Piani, composti perlopiù da interventi già cantierabili, sono pronti ed al servizio del Paese.”

                                                                                                          

CALABRIA: VANDALI CAUSANO DISSERVIZIO IDRICO ALLA CITTADINANZA

E’ l’ennesima volta che incoscienti con atti di vandalismo causano danni alla vasca di Cerasara, in località Camporaso, nel comune di Roccabernarda: un dispetto al Consorzio di bonifica Calabria (con sede a Catanzaro), ma soprattutto ai cittadini di Isola Capo Rizzuto che, a causa dei danneggiamenti alla  valvola installata sulla condotta principale che alimenta il lago Sant’Anna, hanno visto compromessa la fornitura idrica, messa a disposizione dall’ente consortile principalmente per usi idropotabili. Infatti, si è ridotta l’erogazione dell’acqua, creando gravi disservizi, per cui si è reso necessario l’intervento straordinario dei tecnici consorziali.
E’ stata anche sporta denuncia ai Carabinieri e, vista la gravità dell’accaduto, si è provveduto pure ad informare il Comando Provinciale dei Carabinieri. Visto il ripetersi di atti criminali, nell’area sono iniziati controlli straordinari, nonché intensificate le  misure di contrasto agli allacci abusivi.


PUGLIA: OTTIMIZZAZIONE UTILIZZO ACQUE REFLUE

Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) prosegue i lavori di completamento sistemazioni idrauliche e posa in opera, con rinterro, di condotte per la distribuzione di acqua in agro di San Severo.
Gli interventi rientrano nell’ambito dei lavori per il “Completamento ed adeguamento funzionale del Distretto 11 Comprensorio Fortore con ottimizzazione dell’utilizzo delle acque reflue del Comune di San Severo” finanziati nell’ambito del Patto per la Puglia (FSC - Fondo Sviluppo Coesione 2014-2020).


MARCHE: ALLUVIONI 2022 SOPRALLUOGHI AI CANTIERI

Procedono come da cronoprogramma i lavori sui 12 ponti, che la struttura commissariale dell’alluvione 2022 ha affidato al Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro).
Recentemente sono stati effettuati sopralluoghi in alcuni dei cantieri aperti. Si tratta di 4 cantieri a Frontone: per quello di Torricella e quello della Foce, che collega con gli impianti di risalita del monte Catria bypassando il centro cittadino, si prevedono tempi di realizzazione piuttosto brevi.
Per quello al confine con Serra Sant’Abbondio, sul fiume Cinisco, sono terminate le trivellazioni per i pali di fondazione mentre, per quello sul fosso Mandrale, la fase è quella dell’accantieramento. Più avanzato è il cantiere del ponte, che insiste sul fiume Cinisco, dove si è già in fase di armatura del muro di spalla; un ultimo cantiere, situato tra Frontone e Cagli, è in fase di gara d’appalto.
Anche il Comune di Serra Sant’Abbondio, oltre al ponte già terminato, ha altri 2 cantieri in corso d’opera sul fosso del Molinello, entrambi allineati ai tempi del cronoprogramma. Sono invece in fase di valutazione e autorizzazione i progetti relativi ai 2 ponti di Serra de’ Conti (sul fiume Misa e sul fosso di S. Fortunato) e quello di Camerino (sul torrente Palente).
Inoltre, sono già stati completati, collaudati e riconsegnati 3 dei 12 ponti: quello di Serra Sant’Abbondio, sul fiume Cesano; quello ubicato fra Serra De’ Conti e Montecarotto, sul fosso della Sparacchiara; quello sul Vallone a Senigallia.


TOSCANA: ARNO E PESA IL PUNTO SUI LAVORI

Una stagione di lavori, che cantiere dopo cantiere sta volgendo al termine, quella per i fiumi ed i torrenti del territorio comunale di Montelupo Fiorentino. A seguirli è il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con  sede a Firenze) con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria prossimi al completamento sia sul fiume Arno che sulla Pesa.
Sull’Arno si è alle rifiniture per quanto riguarda la risagomatura della sponda sinistra in zona La Torre, andando a ritrovare le antiche sistemazioni idrauliche in pietra ed i percorsi golenali, che saranno utili per passeggiate e future manutenzioni. Ultime fasi anche per l’intervento alla confluenza della Pesa in Arno, a Puntazza, dove l’ente consortile è intervenuto per ripristinare le sponde danneggiate; con l’occasione si è realizzata anche un’ampia rampa di accesso in alveo per favorire la manutenzione idraulica, ma anche l’accesso al fiume da parte della popolazione. In accordo con l’Amministrazione Comunale la sistemazione delle opere idrauliche è stata realizzata in maniera tale, da essere quanto più funzionale al trattenimento della risorsa idrica nel tratto finale della Pesa, storicamente in sofferenza, anche per lunghissimo tempo nei mesi estivi.
Infine, di nuovo sull’Arno, è ancora in corso il lungo cantiere di stabilizzazione della sponda fluviale sotto la Villa Medicea de L’Ambrogiana, dove si sta lavorando alla ricostruzione dello sbocco di un fosso minore: per un investimento complessivo di 700.000 euro sta arrivando a compimento la realizzazione della scogliera e della struttura a gradoni secondo una soluzione compatibile con il pregio paesaggistico dell’area.


EMILIA ROMAGNA: POST ALLUVIONE: ULTERIORI INTERVENTI

Non si fermano i progetti e le opere di manutenzione straordinaria ed urgente per mettere in sicurezza il territorio e migliorare la sua tenuta idrogeologica, anche alla luce degli eventi metereologici estremi delle scorse settimane.
Grazie ad un nuovo finanziamento di 13 milioni di euro, ottenuto dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nella “città estense”) nell’ambito del Piano Speciale per la Ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, sarà possibile realizzare alcuni importanti interventi per incrementare la sicurezza idraulica del reticolo di bonifica: interventi, che riguardano adeguamenti o potenziamenti di impianti idrovori e la realizzazione di nuovi impianti per attenuare le piene; interventi di tipo lineare (espurghi), necessari per migliorare l’efficientamento delle linee idrauliche, sia in termini di portate di scolo che di maggiore capacità di invaso, con l’obiettivo di gestire i fenomeni piovosi più intensi. Soprattutto dopo l’alluvione del 2023, l’ente consortile ha realizzato una cartografia delle zone più fragili e con più criticità idrauliche, chiedendo i fondi per risolvere le problematiche più urgenti.
Nel 2023 sono stati già ottenuti fondi, per interventi di somma urgenza, pari a circa quattrodici milioni e quattrocentomila euro per realizzare 29 progetti: 7 sono conclusi, 18 in fase di esecuzione e 4 stanno per essere aggiudicati e saranno realizzati al termine della stagione irrigua. Questi 13 milioni serviranno per intervenire su alcune zone critiche, soprattutto a livello di pulizia e di espurghi molto attesi anche dagli amministratori locali (ad esempio, sul Diversivo Fossa di Portomaggiore).
Sui lavori pesano molto i costi di smaltimento di materiali, che potrebbero essere lasciati sulle pertinenze dei canali e che devono, invece, essere conferiti in discarica per lo smaltimento. Gli interventi devono essere rendicontati entro il 2026 e l’ente consorziale sta rispettando i tempi. Guardando i numeri, si tratta di 27 milioni di euro per circa trentotto interventi molto parcellizzati ed assegnati tra il 2023 e 2024.
Questi interventi puntano a migliorare le condizioni del reticolo di bonifica per abbassare il rischio idraulico, consapevoli che il rischio idraulico zero non esiste.


LAZIO: ACCORDO PER UNA ZONA INDUSTRIALE

Sono in corso i lavori di sistemazione idraulica dei fossi Vadisi, Tosca e Pantano Suricone, situati nella zona industriale di Patrica: l'intervento si inserisce nell'ambito di un piano operativo, coordinato a seguito di una Conferenza di Servizi, alla quale hanno partecipato il Consorzio di bonifica a Sud di Anagni (con sede nella “città dei Papi”), la Provincia di Frosinone, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa), il Comune di Patrica, la Regione Lazio ed il Comando dei Carabinieri Forestali.
La zona industriale presentava criticità di carattere ambientale e idrografico, che sono state oggetto di approfondite analisi tecniche. Il coordinamento tra le diverse autorità competenti ha permesso di pianificare un intervento mirato, eseguito in condizioni di massima sicurezza.
Grazie a questa collaborazione istituzionale, l’ente consortile è stato in grado di ripristinare la piena funzionalità degli acquiferi presenti nella zona industriale, contribuendo alla mitigazione del rischio idrogeologico ed alla salvaguardia dell’ecosistema locale.


TOSCANA: FOSSO PIU’ SICURO

Il fosso Barucola a Capalbio sarà più sicuro con un intervento del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) e del Comune di Capalbio: è un esempio di collaborazione virtuosa tra i 2 enti, che hanno siglato una convenzione, intercettando finanziamenti del Piano Nazionale Ripresa Resilienza per realizzare un progetto da 320.000 euro. “Cb6” realizzerà, infatti, un ponte in corrispondenza dell’intersezione del fosso con la strada della Sicilia e che permetterà di proteggere una zona a rischio inondazioni.
Oltre alla realizzazione del ponte, che sarà aperto alla circolazione stradale, l’intervento prevede anche il potenziamento della sezione idraulica del fosso esistente a valle e sul quale sarà convogliata l’acqua del fosso Barucola; è previsto infine l’utilizzo di tecniche, che favoriscano la crescita della vegetazione nelle scarpate.


LOMBARDIA: CONSORZI DI BONIFICA CENTRALI NELLA PROGRAMAZIONE REGIONALE DEL TERRITORIO

L’assemblea ANBI Lombardia è stata occasione per fare il punto sulle attività condotte e sui tanti temi, che riguardano la gestione dell’acqua nella regione. Supporto ai consorzi associati, comunicazione e progettualità: queste sono le parole chiave del programma di ANBI Lombardia, come ha ricordato il Presidente, Alessandro Rota, nella sua relazione.
Il rapporto consolidato con Regione Lombardia ha prodotto risultati importanti su temi cruciali come la programmazione a medio e a lungo termine, accompagnata da un lavoro costante di concretizzazione degli obbiettivi di ammodernamento strutturale e gestionale del reticolo idrico in capo al sistema consortile. Così, nell’ambito del sistema regionale, cui appartengono i Consorzi di bonifica, ANBI Lombardia continua rafforzare il suo ruolo di interlocutore fondamentale in tema di gestione dell’acqua: dalla sicurezza idraulica all’irrigazione.
Una conferma in questo senso è venuta dall’Assessore regionale Agricoltura, Alessandro Beduschi, che ha ribadito come “i Consorzi di bonifica garantiscano la tenuta del sistema agroalimentare e la sicurezza idraulica del territorio, grazie a scelte e gestioni oculate”, è stata anche sottolineata l’importanza dell’attività di monitoraggio, svolta dal CeDATer (Centro Dati Acqua e Territorio Rurale), che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale nell’elaborazione delle informazioni riguardanti gli usi agricoli della risorsa idrica. Una forte sintonia si è evidenziata anche sul bisogno di assicurare le risorse necessarie per gli investimenti in manutenzione ed innovazione della rete idraulica.
Neonominato Direttore ANBI Lombardia, Mario Reduzzi, ha presentato gli indirizzi per il rafforzamento della struttura, centrati sulla valorizzazione delle professionalità operanti nel sistema consortile; bergamasco di 64 anni, Reduzzi, Direttore del Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede nel capoluogo orobico), ha una lunga esperienza nel sistema consortile sia nella gestione economico-amministrativa che tecnico-progettuale.


VENETO: FAUNA SELVATICA: TOGLIERE OGNI VINCOLO CHE LIMITI LA CACCIA ALLA NUTRIA

“Nella battaglia per la difesa degli argini da nutrie, tassi, volpi e istrici, il Governatore, Zaia ed il mondo dell’agricoltura possono fare pieno affidamento sui Consorzi di bonifica, attivi da sempre nella manutenzione della rete idraulica minore e quotidianamente impegnati a far fronte ai danni causati dalla fauna selvatica: ad affermarlo è ANBI Veneto.
“Serve una forte campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui danni che gli animali arrecano ad argini e sponde; le nutrie, in particolare, rappresentano una delle principali minacce per la sicurezza idraulica di centri abitati e campagne, ma anche per coloro che, con automobili o mezzi di lavoro, percorrono strade sulle sommità arginali a rischio crollo. Non devono esserci vincoli per la caccia alle nutrie, una specie aliena pericolosa per l’uomo, l’agricoltura, l’ecosistema e che deve pertanto essere completamente eradicata – aggiunge ANBI Veneto – Servono risorse per istituire una taglia per ogni capo abbattuto, ma anche per ripristinare e tenere in efficienza la rete idraulica. I Consorzi di bonifica del Veneto gestiscono oltre venticinquemila chilometri di corsi d’acqua; i costi economici ed il personale impiegato per ripristinare argini e sponde danneggiate dalla fauna selvatica sono notevoli e ad oggi insufficienti.”


EMILIA ROMAGNA: FESTA DELL’ALBERO E DELLA NATURA

Si è svolta la quindicesima edizione della “Festa dell'albero e della natura - diamo radici al futuro” organizzata dall’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta insieme al comune di Bobbio e all’istituto Omnicomprensivo di Bobbio: a Le Vallette di Ceci c’erano oltre trecento studenti tra i 6 ed i 19 anni (dalla prima elementare alla quinta superiore) arrivati da Ottone, Marsaglia, Bobbio, Perino e Travo.
Quindici i laboratori previsti, divisi in 4 filoni (ambiente e natura, volontariato ed associazioni, musica, sport e sane abitudini): dall'orienteering e trekking alla messa a dimora di piante autoctone, dalle attività naturalistiche alla caccia al tesoro ed all’apicultura, senza tralasciare il primo soccorso, il calcio, le arti marziali, il tiro con l’arco e l’hip hop; novità di questa edizione: la fisarmonica. Tante le attività, ma unico è stato il tema: permettere alle nuove generazioni di conoscere l’ambiente, in cui vivono ed essere cittadini attivi e coscienziosi; presente anche il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo), che ogni anno aiuta nell’organizzazione dei laboratori e alla buona riuscita della festa.
“La scelta di rimanere su questi bellissimi territori è possibile, se la si rende tale con opere e servizi” è stato affermato, proseguendo: “Qui l’ente consorziale gestisce strade consortili, acquedotti rurali e cerca di dare risposte mediante attività di presidio ed intervento ai fenomeni di dissesto idrogeologico”.


TERMINATA LA PRESIDENZA ITALIANA DI EUWMA: IL PORTOGHESE NUNCIO SUBENTRA A VINCENZI (ANBI)

IMPEGNO COMUNE PER EVITARE CHE L’ACQUA DIVENTI UN BUSINESS PER POCHI ED UN PROBLEMA PER MOLTI

E’ il portoghese Josè Nuncio, il nuovo Presidente di turno E.U.W.M.A. (European Union of Water Management Association), nominato dall’Assemblea svoltasi nel Paese lusitano; subentra all’italiano, Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, il cui mandato si è caratterizzato, soprattutto, per contrastare in ambito comunitario l’affermarsi di derive culturali, che tendessero a contrapporre agricoltura ed ambiente, lavorando altresì per riportare un sostenibile equilibrio nel restauro della natura e nel governo dell’acqua, evitando approcci ideologici.
A consegnare il testimone associativo nelle mani del neoPresidente è stato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, presente ai lavori svoltisi nella città di Evora. Di fronte alle conseguenze della crisi climatica è ormai unanime la convergenza di E.U.W.M.A. sulla necessità di nuove infrastrutture capaci di trattenere maggiori quantità d’acqua da utilizzare nei momenti di bisogno: è stato questo, infatti, il tema centrale della due giorni di assise unitamente alla questione della “governance” in materia idrica per evitare che l’acqua diventi un “business” per pochi ed un problema per molti.
A E.U.W.M.A. aderiscono le organizzazioni pubbliche, locali e regionali di gestione dell’acqua di 10 Stati europei: Belgio, Italia, Ungheria, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Romania e Paesi Bassi.


EMILIA ROMAGNA: ASSALTO AL TORRIONE

Oltre duecentocinquanta persone hanno animato l’omonimo impianto idrovoro consortile, nel territorio di Gualtieri, in occasione di “Assalto al Torrione”, la nuova proposta d’intrattenimento, realizzata in occasione della nona edizione di “Viaggio a Gualtieri”, rassegna (spettacoli, concerti, convegni, aperture straordinarie, visite guidate, enogastronomia locale, esperienze ed avventure nella natura) promossa dal locale Comune ed organizzata dall’Associazione Teatro Sociale.
“Assalto al Torrione”, realizzato in collaborazione con il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), ha visto l’entusiastica partecipazione di giovani ed adulti, potendo contare su una giornata soleggiata, godendo dell’attività in canoa e divertendosi alla giostra dall’evocativo nome “La dinamica del controvento”.
I partecipanti alla visita presso l’impianto di bonifica del Torrione sono stati accompagnati alla scoperta delle funzionalità del nodo idraulico di bonifica e dei progetti didattici dell’ente consorziale, effettuati in collaborazione con ANBI Emilia-Romagna per l’anno scolastico in corso.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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