Anno XXVI, n. 34 lunedì, 16 settembre 2024

È TEMPO DI REMTECH

GIOVEDI’ CONFERENZA STAMPA OSSERVATORIO ANBI A FERRARA

Si terrà dal 18 al 20 Settembre 2024, nei padiglioni di Ferrara Fiere, la 18° edizione di Remtech Expo, Hub Tecnologico Ambientale, specializzato sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori; ANBI sarà presente con uno stand in questa edizione, che segna una crescita del 25% nel numero degli espositori.
Giovedì 19 p.v., alle ore 11.00, nello stand ANBI (Pad. B3), saranno commentati, nel corso di una conferenza stampa, i più recenti dati dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche con un focus sulla situazione dell’Emilia Romagna. Interverranno: Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Alessio Mammi, Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna; Silvia Paparella, General Manager Remtech Expo.


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

TROPICALIZZAZIONE ALL’ITALIANA: IN UNA SETTIMANA 181 EVENTI ESTREMI LUNGO LA PENISOLA DAI TORNADO ALLE MEGAGRANDINATE

VINCENZI: “E’ UN RISCHIO COSTANTE MA QUESTO NON FA PIU’ NOTIZIA! BISOGNA INVECE TENERE ALTA LA GUARDIA AD OGNI LIVELLO”

“Se non genera tragedie, la crisi climatica non fa già più notizia e questo induce una pericolosa assuefazione nell’opinione pubblica, che non aiuta certo ad accelerare le necessarie scelte politiche, né ad aumentare la coscienza dei pericoli”: a sottolinearlo con preoccupata amarezza è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Eppure, l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che, solo nella scorsa settimana, sull’Italia si sono avuti ben 181 eventi estremi (fonte: European Severe Weather Database), tra cui 26 tornado, 29 grandinate anomale (a Camaiore, in Toscana, chicchi di diametro fino a 9 centimetri!) e addirittura 126 nubifragi. I rischi, causati dalle prime perturbazioni stagionali, restano preoccupanti su territori mediterranei ancora alle prese con caldo estremo e temperature marine mai così alte (le anomalie si aggirano fino a + 3° lungo le coste italiane, con temperature massime fino a 29° sul mar Ionio).
Nonostante l’ondata di maltempo, però, i corpi idrici  dell’Italia centro-meridionale non registrano finora significativi miglioramenti: i volumi idrici nei bacini continuano a ridursi, quando invece sarebbe auspicabile che la forte instabilità atmosferica almeno giovasse alla ricarica di acquiferi ormai esangui. In questa contingenza l’Europen Drought Risk Atlas realizzato da Copernicus indica la Sardegna (insieme ad Andalusia ed al lembo meridionale dell’Attica in Grecia),  la regione europea maggiormente sensibile al rischio di siccità estrema e nella quale gli impatti saranno più  significativi. L’isola italiana vede la gran parte dei suoi invasi ad un livello di allerta con l’eccezione di quello del Liscia in Gallura.
In Sicilia, dove finalmente sta piovendo seppur con intensità diverse (maggiore sull’agrigentino, sul trapanese e sul messinese, dove si arriva a cumulate di poco inferiori ai novanta millimetri; minore sul Sud-Est, dove la pioggia accumulata in 3 giorni raramente supera i venti millimetri; gli invasi, al 1 Settembre registravano un ulteriore decrescita dei volumi trattenuti: nei 29 bacini rimangono solo 202 milioni di metri cubi d’acqua. Di questi volumi residui solo il 40% è ancora realmente utilizzabile; di fatto, rispetto alla capacità d’invaso autorizzata nelle dighe siciliane (circa settecentouno milioni di metri cubi) solo l’11% dell’acqua è ancora a disposizione della popolazione.
In Calabria, mentre il fiume Coscile vede dimezzarsi la portata in alveo, l’Ancinale, che è una fiumara, quindi un fiume “corto” con portata molto irregolare e che in questo periodo dovrebbe avere un flusso medio di poco più di un metro cubo al secondo, registra invece una portata straordinaria di mc/s 230!
Sulla Basilicata le piogge sono state generalmente meno consistenti e molto più localizzate rispetto al resto della Penisola: per questo, i volumi invasati nei bacini artificiali continuano a ridursi (-mln. mc.7). Impietoso è il confronto con lo scorso anno: -180 milioni di metri cubi d’acqua!
Negli invasi pugliesi, di acqua  ne è rimasta davvero poca: in Capitanata ne rimangono solo 44 milioni di metri cubi; la diga di Occhito  ne trattiene appena 39 milioni e mezzo (quindi sotto il “volume morto”), mentre nel bacino di Marana Capacciotti ne  restano poco più di due milioni (su una capacità di mln. mc. 48!).
In Campania, prosegue una stagione anomala rispetto al resto del Meridione: si registra, infatti, una forte crescita nei flussi dei fiumi Garigliano, Sele, Volturno, che raggiungono  livelli idrometrici nettamente superiori agli scorsi 5 anni; da segnalare che sulla costa cilentana si sono abbattute due trombe marine a Pontecagnano e Castellabate.
In Abruzzo, dove si sta affrontando la peggiore crisi idrica dal 2007, è stato richiesto lo stato di emergenza per tutto il territorio regionale. L’invaso di Chiauci, che dovrebbe rispondere ad esigenze agricole e potabili, è oramai vuoto. La Regione ha pertanto autorizzato prelievi straordinari dal fiume Trigno per garantire l’acqua ai rubinetti nei comuni del Vastese.
Arrivando all’Italia centrale, nel Lazio cresce finalmente l’altezza del lago di Bracciano (+ cm.3) mentre, nonostante le piogge abbondanti sui Castell Romani (a Marino, mm.100 in 2 giorni), il piccolo lago di Nemi non riesce ad invertire il “trend” di decrescita, che perdura da circa un anno. Tra i fiumi, la portata del Tevere guadagna circa ventisei metri cubi al secondo, mentre quella del Velino nell’Alta Sabina registra un incremento del 66%. Sulla Capitale le piogge (una cinquantina di millimetri) hanno provocato la tracimazione di alcuni fossi in quella, che è che una sconfinata periferia costruita abusivamente a partire dagli anni’60 e poi condonata, se non addirittura ampliata…
In Umbria, dove il mese di agosto ha regalato meno pioggia del consueto (intorno ai trentacinque millimetri), il livello del lago Trasimeno, dopo essere sceso fino a m. -1,63, grazie alle ultime precipitazioni è riuscito a qualche centimetro (ora è a m.-1,56); i fiumi Paglia, Chiascio e Topino non registrano variazioni di rilievo.
Permangono stabili i livelli dei fiumi nelle Marche con la positiva eccezione del Tronto, che guadagna 15 centimetri dopo mesi di costante decrescita.
In Toscana sono principalmente le province di Firenze e Prato, nonché la Maremma e la  costa settentrionale ad aver registrato le maggiori cumulate di pioggia: sulla provincia fiorentina sono caduti oltre cento millimetri d’acqua in meno di 24 ore, mentre in Versilia si sono raggiunti addirittura mm. 180. Le portate fluviali, fatta eccezione per i bacini del Serchio e dell’Ombrone, non hanno però subìto variazioni di rilievo.
In Liguria le forti piogge hanno causato tracimazioni nel Savonese (ad Albenga in meno di 6 ore sono caduti ben 181 millimetri di pioggia) ed allagamenti nel Levante, così come nel Tigullio; ad oggi le altezze idrometriche dei fiumi sono tornate al di sotto dei  livelli di allerta, pur mantenendo valori superiori alla media.
In Emilia-Romagna crescono principalmente le portate del fiume Enza  (+296% sulla media mensile!), mentre risultano ancora deficitari i flussi idrici di Savio, Reno e Taro.
Notevole è l’aumento di portata nel fiume Po, che in alcune stazioni di rilevamento supera di 2 volte e mezzo la portata rilevata soltanto 7 giorni fa; a Pontelagoscuro si superano mc/s 2200 corrispondenti ad un flusso in alveo, superiore di ben il 191% rispetto all’anno scorso.
Più a Nord, le piogge torrenziali hanno in molti casi incrementato enormemente le portate fluviali e riempito gli invasi. I volumi idrici dei laghi hanno registrato incrementi notevoli con il Maggiore che, cresciuto di cm. 45 in una settimana, ha raggiunto una percentuale di riempimento del 65,1%.
In Veneto sono in forte crescita le portate fluviali con l’Adige, che registra un incremento del 78% in 7 giorni, superando del 33%, il valore medio mensile; buone anche le condizioni idriche di Livenza, Piave, Brenta, Muson dei Sassi e Bacchiglione. Sulla regione, ad Agosto, è piovuto meno del consueto ( -36% con punte di -67% e -58% rispettivamente sui bacini di Livenza e Lemene) ed il mese, con  una media di +3,4°, è stato il secondo più caldo di sempre: a farne le spese, anche sulle Alpi orientali sono i ghiacciai, che nella maggior parte dei casi si sono sciolti ed anche la stazione di permafrost a Piz Boe ha subìto un ulteriore riduzione del ghiaccio (fonte: ARPAV).
Anche in Valle d’Aosta lo strato di permafrost dei ghiacciai (secondo Legambiente e la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, dagli anni’80 ad oggi la superficie dei ghiacciai italiani si è ridotta del 30%) è stato significativamente compromesso da un mese d’agosto mediamente più caldo della media (+2,5°) con lo zero termico, che ha superato i cinquemila metri per diversi giorni, rimanendo costantemente sopra m.3500 anche durante le ore notturne (fonte: Centro Funzionale Regionale Protezione Civile); per quanto riguarda i corsi d’acqua, la Dora Baltea registra una crescita di portata, superiore al 370% in una settimana, mentre salgono anche i livelli del torrente Lys (fonte: Centro Funzionale Regionale Protezione Civile).
Sul Piemonte le piogge violente (nell’arco di 15 ore, si sono sfiorati i trecentotrenta millimetri di pioggia!!!)  hanno provocato un aumento repentino dei livelli dei fiumi, con conseguenze anche gravi per la popolazione (la perdita della vita di un uomo travolto dalla piena del fiume Orco) ed i territori (in Val di Susa è straripato il rio Gerardo); recenti dati idrometrici vedono l’importante crescita del Tanaro con una portata superiore del 119% alla media. Il mese di agosto in Piemonte è stato più caldo  e meno piovoso del normale, registrando un deficit pluviometrico medio del 36%, maggiormente marcato sui bacini settentrionali (-56%).
Infine, anche la Lombardia si trova a fare la conta dei danni a seguito dei recenti eventi meteo, che hanno colpito principalmente il Milanese (cumulate superiori a 100 millimetri in meno di 12 ore ed esondazione del fiume Lambro), la Brianza, il Lecchese e la Bergamasca (straripamento del torrente Morla).
“L’analisi dei dati del nostro report settimanale ci induce ad appellarci all’opinione pubblica, affinché cresca la consapevolezza della fase climatica, che sta attraversando il Paese; l’imprevedibilità della violenza atmosferica e la repentinità dei cambiamenti meteo devono indurre a tenere alta l’attenzione ad ogni livello come purtroppo dimostrato anche da recenti tragedie in montagna – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Sarà questo il focus di una nostra iniziativa in occasione del salone Remtech, a Ferrara.”

                                                                                                          

VENETO: CALDO RECORD IN AGOSTO MA LA PIOGGIA DI PRIMAVERA HA SALVATO LA STAGIONE IRRIGUA

Con un mese di settembre, che in questa prima metà sembra tornare sui valori tipici del periodo, sta volgendo verso il termine, in Veneto, una stagione irrigua, caratterizzata da situazioni estreme ed opposte: dopo una primavera molto piovosa, i mesi di luglio e, soprattutto, agosto sono stati caratterizzati da temperature superiori alla media e scarsità di precipitazioni.
I dati Arpav (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Veneto) raccolti nel Bollettino ANBI Veneto sulla disponibilità di risorsa idrica, relativa al mese passato, riportano nuovi record: Agosto 2024 è stato il più caldo registrato e il quart’ultimo per piovosità rispetto ai recenti 30 anni. Il passaggio tra questi estremi ed il posticipo delle semine, dovuto al fango presente nei campi, hanno complicato l’attività agricola, nonostante la buona disponibilità d’acqua nella rete idraulica.
Le criticità legate al cambiamento climatico hanno interessato anche l’alta quota, dove le temperature d’Agosto hanno comportato un ulteriore scioglimento dei ghiacciai: esemplare è il caso di Punta Rocca sulla Marmolada (m.3.250) dove, a partire da inizio Luglio e per tutto il mese di agosto, le temperature non sono mai scese sotto lo zero.
Le scarse piogge estive hanno comportato un calo nei livelli delle falde, soprattutto nel Veronese e nel Veneto Orientale, con situazioni comunque non paragonabili alla crisi idrica 2021-2022. Nel resto del Veneto, i livelli rimangono su percentili molto elevati. Tutti i dati e le elaborazioni grafiche sul Bollettino ANBI Veneto relativo al mese di agosto sono accessibili dalla home page del sito anbiveneto.it .


ADATTAMENTO ALLA NUOVA CONDIZIONE CLIMATICA: EPPUR QUALCOSA SI MUOVE

ANBI: L’ESTREMIZZAZIONE DEGLI EVENTI METEO ABBISOGNA DI SCELTE CONCRETE PRIVE DI PREGIUDIZI E IDEOLOGISMI NELL’ INTERESSE DEI TERRITORI

Al termine di un’estate idricamente complicata e solo parzialmente ristorata dalle recenti piogge, due importanti notizie arrivano da regioni soggette a fenomeni di grave siccità: a renderlo noto è l’ANBI.
Il Consorzio di bonifica Sardegna Meridionale ha infatti avviato l’iter operativo per il completamento della diga sul rio Monti Nieddu, in territorio di Sarroch, comune della città metropolitana di Cagliari. L’avvio dei lavori è previsto nell’autunno 2025 e la conclusione dovrebbe arrivare entro Dicembre 2028; l’investimento previsto è di 163 milioni di euro.  Lo sbarramento, realizzato con innovative  tecniche costruttive,  avrà un’altezza di circa ottanta metri ed una capacità di accumulo di 35,4 milioni di metri cubi d’acqua. La diga sul rio Monti Nieddu è elemento determinante per lo schema idrico del territorio sud?occidentale della Sardegna, mirato a garantire l’approvvigionamento d’ acqua al potabilizzatore di Sarroch, l’irrigazione della piana di Pula, la sicurezza idrogeologica a valle. Il bacino principale verrà in futuro alimentato anche dalle acque del vicino invaso sul rio Is Canargius, convogliate tramite una galleria di interconnessione; la realizzazione di questa infrastruttura richiederà l’investimento di circa venticinque milioni di euro.
“La Sardegna conferma così la capacità di intervento, che le ha fin qui permesso di superare, meglio di altri territori, crisi idriche divenute sempre più ricorrenti – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Determinante  è la multifunzionalità delle opere così come l’efficienza delle reti idriche, affinchè le risorse stoccate possano proficuamente raggiungere i territori.”
Parere favorevole di fattibilità tecnico - economica per il recupero dell’invaso Timpa Pantaleo sul torrente Lordo è stato inoltre espresso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (M.I.T.) nell’ambito del P.N.I.I.S.S.I. (Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico); l’opera è ubicata in comune di Siderno. L’importo dei lavori ammonta ad €. 24.960.000,00; sono previsti la messa in sicurezza del pozzo di accesso alla camera di manovra delle paratoie, il ripristino della corretta funzionalità del serbatoio, il consolidamento del versante in destra idraulica dell’invaso, le opere accessorie. A renderlo noto è ANBI Calabria.
“E’ molto importante che in Italia si stia riavviando una stagione di nuove infrastrutture idrauliche, indispensabili per adeguare i territori alle mutate condizioni climatiche. E’ fondamentale, però, che sul futuro idrico del Paese si sviluppi un dibattito scevro da pregiudizi e ideologismi, attento all’innovazione tecnologica ed alla sicurezza dei territori” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.


LOMBARDIA: L’EREDITA’ DEI 140 ANNI DELLA DIGA DEL PANPERDUTO

Centoquaranta anni fa a Somma Lombardo, in provincia di Varese, venivano inaugurati la diga di Panperduto ed il canale Villoresi, opere idrauliche progettate dall’ingegner Eugenio Villoresi e che hanno cambiato la morfologia, nonchè il paesaggio dei territori tra i fiumi Ticino e Adda, costituendo un punto di svolta fondamentale per l’economia agricola dell'alta pianura lombarda, trasformandola da un territorio arido in una pianura fertile e produttiva.
Si tratta, per l'epoca ed ancor oggi, di un’opera immensa, radicale, coraggiosa, frutto di una visione lucida e di un pensiero lungimirante: un investimento per le generazioni future. Concepito con l’obbiettivo primario di irrigare “a scorrimento” la pianura asciutta a Nord di Milano, il canale Villoresi ha portato benefici irrigui in tutta l’area del Basso Pavese, alimentando i fontanili ed i colatori, che oggi contraddistinguono l’ambiente naturale ed il paesaggio della bassa pianura.  Al Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) spettano oggi il compito e la sfida di salvaguardare questo patrimonio, la sua funzionalità, la ricchezza produttiva e ambientale, che ha generato, facendo i conti con un’urbanizzazione ancora in espansione, nonchè con le sempre più frequenti e severe crisi idriche, legate ai cambiamenti climatici.
Per affrontare tutto ciò e rendere il reticolo irriguo, resiliente a mutate condizioni ambientali e territoriali, l’ente consortile ha individuato gli interventi prioritari sul canale Villoresi e sul sistema dei Navigli: mirano a ridurre le perdite, ad introdurre un sistema di regolazione delle acque, che consenta le turnazioni irrigue in caso di carenza idrica ed a rendere più flessibile la gestione della rete, connettendo i bacini idrici più ricchi d'acqua con quelli più carenti.
Per celebrare l’anniversario dei 140 anni, l’ “ET Villoresi” ha voluto organizzare un momento di confronto tra rappresentanti politico-istituzionali e specialisti per riflettere sul futuro del reticolo irriguo lombardo, evidenziando le opportunità di crescita, che ancora può offrire e l’importante azione di contrasto ai cambiamenti climatici, che può svolgere.
La discussione si svolgerà a partire dagli esiti dell’analisi costi-benefici, condotta dall’Università Bocconi di Milano su un progetto dell’ente consorziale per la manutenzione evolutiva e l’adeguamento tecnologico di un tratto del canale Villoresi; in particolare saranno approfonditi i molteplici benefici, che tale intervento, se attuato, potrebbe comportare a vantaggio non solo della produzione agricola, ma anche della conservazione delle riserve idriche sotterranee, della produzione di energia “green”, della conservazione del territorio e dell’ambiente naturale. Particolare attenzione sarà riservata alle opportunità derivanti dalla riqualificazione e conservazione del reticolo irriguo, ai fini dello sviluppo di un turismo consapevole e sostenibile, legato alla mobilità dolce ed alla fruibilità del patrimonio storico e culturale, che si è sviluppato nei secoli lungo le vie d’acqua.
Questi benefici rivolti alla collettività sottolineano l’importanza di attivare politiche di investimento statali e regionali, sinergiche tra i vari settori (agricoltura, energia, turismo, ambiente e beni culturali), focalizzando l'attenzione degli amministratori sulle opportunità di una programmazione pluriennale di investimenti pubblici da affiancare ad investimenti privati per conservare le molteplici funzioni del reticolo irriguo. Le cifre necessarie per gli interventi prioritari sono significative (intorno ai cento milioni di euro), ma la posta in gioco non è soltanto il mantenimento della produzione agricola e del suo indotto, bensì anche la produzione di energia idroelettrica, la salvaguardia dell'ambiente naturale, la conservazione delle riserve idriche sotterranee, lo sviluppo del turismo, il recupero del patrimonio storico e culturale.
Il Consorzio di bonifica si è attivato finanziando la progettazione di interventi prioritari per circa cento milioni di euro ed è impegnato costantemente nella ricerca di risorse sia pubbliche che private per la sopravvivenza dei canali e delle opere idrauliche.
 “Il 140° di Panperduto e del canale Villoresi rappresenta l'occasione di celebrare una storia luminosa, progettando al meglio il futuro. I cambiamenti climatici in corso stanno imponendo un deciso cambio di passo, cui dobbiamo rispondere con una nuova progettualità degna del nostro passato” ha commentato il Presidente di “ETVilloresi” Alessandro Folli.
“Il Piano Nazionale Interventi Infrastrutturali e Sicurezza Settore Idrico – ha spiegato il Sottosegretario con delega al Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), Alessandro Morelli - apre una pagina nuova, perché afferma un principio di programmazione, individuando le necessità finanziarie sulla base delle proposte presentate dai territori. Al momento è possibile finanziare un piano stralcio di importo massimo pari a 950 milioni di euro; in Lombardia è previsto il finanziamento di opere per 77 milioni.”
“Celebrare a distanza di tanto tempo la diga del Panperduto serve a sottolineare quanto sia stata un progetto visionario per il suo tempo, ed utile ed importante ancora oggi. Questa grande opera di ingegneria idraulica ha favorito lo sviluppo economico e agricolo di questo territorio, della nostra regione. Il Panperduto è il simbolo della tenacia e della capacità dell'uomo di modellare il proprio ambiente nel rispetto della natura. In un’epoca, in cui le risorse idriche sono sempre più preziose, ci ricorda l'importanza di tutelare l'ambiente e di gestire con saggezza ciò che la natura ci offre” ha affermato il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.
"Ammirare il Panperduto obbliga ad un confronto con la nostra condizione attuale, invitando a riflettere sul quadro, nel quale siamo chiamati ad operare fra vincoli di ogni sorta ed una diffusa sindrome di Nimby; l'estremizzazione degli eventi atmosferici deve altresì richiamare tutti a nuove responsabilità nell'interesse generale. La visione disegnata oggi dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi ne è buon esempio nel segno di quella multifunzionalità indispensabile a garantire compatibilità fra gli obbiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica" ha osservato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.
Il Presidente ANBI Lombardia, Alessandro Rota, ha infine ricordato che i 12 progetti dei Consorzi di bonifica della regione sono tutti ammessi nel P.N.I.I.S.S.I  con un finanziamento richiesto di 251 milioni di euro per interventi dedicati all’irrigazione, cui si aggiungono le opre per la regolazione dei laghi.
All’evento celebrativo sono intervenuti, tra gli altri, anche gli Assessori  di Regione Lombardia, Gianluca Comazzi (Territorio e sistemi verdi), Franco Lucente (Trasporti e mobilità sostenibile), Alessandro Beduschi (Agricoltura, sovranità alimentare e foreste) ed il Presidente Coldiretti, Ettore Prandini.


ACCADE NEL LAZIO

SCAMPOLI DI UN’ESTATE TORRIDA: I CITTADINI RIAPRONO UNA SORGENTE

VINCENZI: “UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE SUL TERRITORIO NEL SEGNO DELLA RESILIENZA”

“La volontà di resilienza idrica delle comunità ha ora un simbolo: la sorgente dei Ponticelli, a Terracina”: ad indicarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di fronte all’iniziativa di un comitato di cittadini che, in collaborazione con gli enti locali, ha ripulito una fonte “dimenticata” in provincia di Latina, consentendone la riapertura dopo anni di inutilizzo.
“E’ l’esempio della prima strada che, ad ogni livello, dobbiamo percorrere per contrastare le conseguenze della nuova fase climatica, che sta consolidandosi sul Paese: ottimizzare le risorse disponibili; dalla raccolta delle acque piovane all’efficientamento delle reti idriche non possiamo, né dobbiamo più sprecare una goccia d’acqua” ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Come per gran parte dei territori centro-meridionali è stata un’estate di fuoco per il Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest (CBLSO), impegnato a garantire la gestione idraulica di una rete di canali e corsi d’acqua naturali, lunga 4.800 chilometri  ed interessante circa duecentocinquantamila ettari. Gli interventi hanno interessato i comuni di Sermoneta, Sonnino, Aprilia, Pontinia, Fondi, Latina; di particolare interesse è stato il riescavo di alcuni alvei per riportarli alla portata originaria. Oltre agli interventi di manutenzione, funzionali al deflusso regolare delle acque, l’ente consortile è stato impegnato anche in situazioni d’emergenza idrica per ripristinare le condizioni utili a garantire i raccolti: si è dovuto infatti ricorrere a turnazioni irrigue, efficientamento di bacini, installazione di motopompe.
“Tutte queste operazioni – ha concluso il Presidente CBLSO, Pasquale Conti - rappresentano una misura essenziale per l’economia e la sicurezza della collettività in un contesto sempre più esposto ad eventi climatici estremi. Per questo è necessario  il coordinamento di più forze in dialogo costante con le comunità locali come l’esempio della sorgente dei Ponticelli dimostra.”


TOSCANA: ARNO A FIRENZE: LAVORI PER RENDERE COMPATIBILI SALVAGUARDIA AMBIENTALE ED IDRAULICA

Terminati ormai i lavori analoghi sulla sponda destra del fiume Arno su lungarno Vespucci, il Consorzio di bonifica Medio Valdarno, che ha sede proprio a Firenze, torna ad approfondire le ragioni, i tempi e le modalità di esecuzione dei lavori, che hanno avuto inizio sulla sponda sinistra appena a monte del Ponte alle Grazie.
Si tratta di un intervento, che l’ente consortile esegue nell’ambito della convenzione con il Genio Civile Valdarno Superiore di Regione Toscana, che ha chiesto. a partire da quest’anno e per fasi successive in più anni, di alleggerire le 2 grandi barre di sedimenti stabilizzatisi nel letto fluviale a valle delle due traverse storiche di San Niccolò e Santa Rosa.
Queste, per il loro posizionamento trasversale rispetto al corso d’acqua, determinano noti ed evidenti fenomeni di deposito di ghiaie e sabbie, che nel tempo aumentano in estensione e solidità, tanto da andare a determinare importanti riduzioni della sezione idraulica; oltre alla valenza idraulica locale, l’obbiettivo ambientale strategico di questi interventi è quello di reimmettere i sedimenti a valle delle briglie cittadine e dunque alla loro dinamica naturale per favorirne l’arrivo alla foce e di qui alle coste in perenne rischio erosione.
Per quanto riguarda il lavoro alla cosiddetta “spiaggia” di San Niccolò ed area del “Terzo Giardino”, l’ente consorziale, prima di avviare i lavori, ha tenuto vari sopralluoghi e la necessaria conferenza dei servizi, in cui si sono definite nel dettaglio le modalità operative: si è cominciato i lavori  ben oltre il periodo di attenzione riservato all’avifauna nidificante.
Le particolari e pregiate caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche sono il frutto di almeno dieci anni di attento lavoro di carattere ambientale e culturale del “Medio Valdarno”; oggi, però, quel luogo ha bisogno di una manutenzione, che non lo vuole eliminare o snaturare, bensì rendere compatibile con le esigenze di sicurezza idraulica della città.


EMILIA ROMAGNA: PROFICUO SUMMIT

Andamento della stagione irrigua nel Parmense; performances agricole, grazie alla fornitura costante di risorsa idrica alle colture di pregio; presenza ed incidenza degli animali fossori e selvatici con approfondimento sulle conseguenti criticità generate al sistema di canalizzazioni e programmazione, nonchè verifica delle nuove progettualità in corso di pianificazione: sono stati questi, in sostanza, i temi specifici, trattati nell’incontro dei rappresentanti locali di Coldiretti, Cia e Confagricoltura con i vertici del Consorzio di bonifica Parmense. Il colloquio si è tenuto nella sede consortile della Casa dell'Acqua, a Parma.


TOSCANA: IMPRESE AGROFORESTALI E AGRICOLTORI RINGRAZIANO IL CONSORZIO

Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) insieme alle imprese agricole ed agroforestali per la difesa del territorio: è un Protocollo, che ha funzionato e che va mantenuto. Lo sostengono con convinzione i rappresentanti di categoria (Cia, Coldiretti, Unione Provinciale Agricoltori, Legacoop Area Agroalimentare, Fedagri Confcooperative), che nei giorni scorsi hanno firmato il rinnovo.
Il Protocollo, attivato dal 2014, in pratica affida, in via prioritaria, gli interventi di manutenzione, inseriti nel Piano annuale dei lavori sui corsi d’acqua, alle aziende agricole ed alle cooperative agricolo-forestali: da un minimo del 45% ad un massimo del 70% dell’importo complessivo dei lavori affidati in appalto.  Il Protocollo di intesa firmato consolida una forte collaborazione già presente tra ente consorziale e comparto agricolo, riconoscendo alle aziende rurali il loro ruolo fondamentale di custodi del territorio tramite l'attività di monitoraggio, nonchè manutenzione del territorio e del reticolo idraulico.
Tale Protocollo è un sostegno, inoltre, alla multifunzionalità delle aziende agricole e che rappresenta un aspetto ormai importante per la loro gestione.


SARDEGNA: VERSO IL VOTO

Si avvicinano le elezioni per il rinnovo del Consiglio Delegati del Consorzio di bonifica Nord Sardegna (con sede ad Ozieri, in provincia di Sassari). Fra meno di due mesi, infatti, si terranno le operazioni di voto per eleggere i nuovi rappresentanti, che dovranno amministrare l’ente consortile per i prossimi 5 anni.
Gli uffici consorziali, già da Agosto, hanno proceduto a pubblicare la documentazione con la convocazione prevista per il 3 Novembre p.v., giorno in cui si svolgeranno le operazioni di voto a partire dalle ore 7.00 fino alle ore 22.00 con l’apertura di 3 seggi elettorali:  ad Ozieri, in via Dei Ferrovieri 1 a Chilivani, per i comuni di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri; a Perfugas, in località Zona Industriale negli uffici consortili per i comuni di Bortigiadas, Laerru e Perfugas; a Valledoria, in località Sugliana anche qua negli gli uffici consortili, per i comuni di Badesi, Viddalba, Castelsardo, Sedini, Valledoria e Santa Maria Coghinas. La proclamazione dei risultati è prevista  l’11 Novembre.


TOSCANA: CRONISTI IN CLASSE 2024

Rinnovare e consolidare il rapporto dei più giovani con i fiumi e l’ambiente per contribuire a sviluppare la sensibilità delle nuove generazioni verso i temi dei cambiamenti climatici, della sostenibilità e  contemporaneamente far conoscere ai ragazzi il lavoro dei Consorzi di bonifica, la necessità della manutenzione idraulica, il rischio idrogeologico e le misure da mettere in atto per contrastarlo ma, anche la gestione dell’acqua come risorsa preziosa: sono questi gli obiettivi, che hanno spinto ANBI Toscana ad essere partner dell’edizione 2024 di “Cronisti in Classe”.
Si tratta del progetto del quotidiano La Nazione, grazie al quale gli alunni di alcune delle scuole primarie e secondarie di I grado della Toscana hanno messo a punto articoli ed interviste sulle funzioni e le attività degli enti consortili: un’iniziativa pensata per avvicinare le nuove generazioni al mondo dell'informazione, scegliendo tra un’ampia gamma di temi, su cui aprire spunti di riflessione e di dibattito.
Nel caso degli enti consorziali, tra gli aspetti toccati ci sono stati la condizione dei fiumi, le attività di bonifica e la loro storia, il dissesto idrologico, l’inquinamento e, più in generale, l’ambiente,nonché la sua tutela. Gli studenti – giornalisti sono stati così chiamati a mettersi in gioco per realizzare una vera pagina poi pubblicata sulle diverse edizioni del quotidiano e sul sito web dedicato (https://lanazione.cronistinclasse.it/).
Alla fase di redazione degli articoli ha fatto seguito un contest valutato da una giuria di esperti ed al termine del quale si è tenuta la premiazione degli articoli migliori nell’ambito di varie iniziative dedicate sul territorio.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

Disiscriviti ? Aggiorna preferenze