Anno XXVI, n. 25 venerdì, 1 luglio 2024

QUALI SCELTE DOPO IL PNRR

L’ITALIA PAGA IL 30% DEI DANNI AD IMPRESE DOVUTI A CAMBIAMENTI CLIMATICI IN EUROPA: PENALIZZATA  AGRICOLTURA MA È A RISCHIO ANCHE PORTUALITA’

ASSEMBLEA ANBI 2024 A ROMA IL 2 E 3 LUGLIO

Secondo un recente rapporto commissionato al Censis, negli ultimi 40 anni (1980-2022) i cambiamenti climatici hanno provocato danni in Italia per oltre centoundici miliardi di euro; circa il 30% dei danni alle imprese, provocati da eventi estremi nell’Unione Europea, è stato pagato dall’Italia, dove un’impresa su quattro si trova in un territorio a rischio frane od alluvioni.
E’ l’agricoltura, il cui 85% delle colture è irriguo, ad essere la più esposta alle conseguenze del cambiamento climatico (20 miliardi di euro in danni, stimati nel periodo 2022-2024 per siccità ed eventi alluvionali), ma  la crisi idrica è una minaccia per la coesione dell’intero Paese, in quanto amplifica i contrasti fra gli accresciuti portatori d'interesse sulla risorsa acqua (ambiente naturale, comunità civili ed economico-produttive, campo energetico, settore agricolo, ecc.), pregiudicando lo sviluppo socio-economico dell’Italia, dove la spesa pubblica per risarcire i danni provocati da alluvioni, frane e siccità è da sempre 10 volte superiore a quella impegnata per la prevenzione.
Sono queste le premesse allo scenario di un Paese, che vede minacciata, ad esempio, l’intera portualità al 2100 per l’innalzamento del mar Mediterraneo, ad aver suggerito il tema (“Quali scelte dopo il PNRR”) dell’Assemblea ANBI, presentata ufficialmente a Roma e che si terrà, nella Capitale (TH Carpegna Palace Hotel), martedì 2 e mercoledì 3 Luglio p.v.; ad illustrare i dati sono stati il meteorologo, Paolo Sottocorona e Fabrizio De Filippis, emerito docente universitario e consulente ISMEA.
“Dalla nostra, annuale Assemblea lanceremo una sfida di prospettiva ad un sistema Paese, che necessita di urgenti interventi di adattamento all’estremizzazione degli eventi atmosferici. Il rischio desertificazione per significative zone del Paese non è più solo un’ipotesi, ma una realtà contro cui intervenire subito” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
A testimoniare l’importanza dell’appuntamento, suddiviso in 8 panel di discussione, è la confermata presenza dei Vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini ed Antonio Tajani, ma anche del Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin; con loro ci saranno molti rappresentanti di Governo, Parlamento, Unione Europea, Regioni e Comuni, ma anche il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Matteo Maria Zuppi, con Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize (il “Nobel dell’acqua”); Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato Acea e Francesca Portincasa, Direttrice Generale Acquedotto Pugliese; Renato Brunetta, Presidente CNEL e Giorgio Piazza, Presidente ENPAIA; i generali Francesco Paolo Figliuolo (Commissario alla ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche) e Nazario Palmieri (Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali); i docenti Alfonso Celotto (Università Roma Tre) ed Attilio Toscano (Università Bologna); i Presidenti di Coldiretti, Ettore Prandini e CIA, Cristiano Fini (per Confagricoltura, Cesare Soldi, componente Giunta Esecutiva) con Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario alla siccità; Maria Spena, Presidente Comitato One Water ed Andrea Guerrini, Presidente WAREG.
“Chiunque voglia verificare il ruolo riconosciuto ed assunto dai Consorzi di bonifica ed irrigazione in questa, importante quanto delicata fase di passaggio per il Paese, non ha che da venire al Carpegna Palace Hotel nei giorni dell’Assemblea: troverà una rete, valore strategico per l’Italia” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

Consulta il programma www.anbi.it.


ANBI: DA COSTANTE INTERLOCUZIONE CON GOVERNO NUOVA CONCRETA ATTENZIONE

VERSO ESIGENZE RETI IDRICHE DA MARTEDI’ A ROMA L’ASSEMBLEA NAZIONALE CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE

ANBI ha reso noto che con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, concertato con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stata data attuazione a quanto previsto nel bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e nel bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, dove era stato istituito un apposito fondo della dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024, al fine di finanziare la progettazione degli interventi di riefficientamento delle opere idrauliche, nonché di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici, stabilendone il concreto funzionamento con i criteri e le modalità di riparto. A ricevere il maggior contributo (€ 1.422.375,00) è la Regione Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.
“E’ un primo, concreto segnale della tanto auspicata, quanto indispensabile, nuova attenzione della politica verso le esigenze della rete idraulica del Paese, resa inadeguata dalla crisi climatica. Auspichiamo che, entro breve, sia pubblicato, in Gazzetta Ufficiale, anche il decreto interministeriale di approvazione del nuovo P.N.I.I.S.S.I., il Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico” h commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Ciò permetterà la disponibilità di uno stralcio attuativo di oltre novcentoquarantasei milioni di euro, messi a disposizione sul bilancio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; 73 i progetti ammessi a finanziamento, tra cui qui il maggiore importo riguarderà la Basilicata (€ 113.716.000,00) seguita da Sicilia, Lombardia e Veneto.
“Nel ringraziare il Ministro, Matteo Salvini, per l’attenzione dimostrata e nel rendere merito al Governo di avere reintrodotto il concetto di programmazione negli interventi sulla rete idraulica, vogliamo elogiare, però, anche l’efficiente capacità operativa dei Consorzi di bonifica, di cui ben 133 progetti sono ritenuti finanziabili nel P.N.I.I.S.S.I.” ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“E’ questa la strada da seguire, destinando i necessari investimenti pubblici a piani pluriennali per la migliore gestione di una risorsa di tutti: l’acqua; altrimenti, compressi fra l’esigenza di averne a disposizione in maniera continuativa e le conseguenze della crisi climatica, c’è il rischio che le risorse idriche diventino preda di grandi interessi finanziari” ha concluso Francesco Vincenzi.


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

BAZAR ITALIA: LA PENISOLA ORMAI MINACCIATA DA OGNI EVENIENZA CLIMATICA

VINCENZI: “L’EMERGENZA CLIMATICA È GIA’ ORA. SERVONO POLITICHE DI ADATTAMENTO PER PREVENIRE LA CRISI DEI TERRITORI A CAUSA DI PENURIA O SOVRABBONDANZA D’ACQUA”

Ponte tra Europa ed Africa, la nostra Penisola è diventata lo “specchio” del dramma climatico, che globalmente stiamo  vivendo, presentando ormai lungo i suoi 1300 chilometri un inventario completo delle conseguenze del “climate change”, previste dagli scienziati nel corso degli anni: mentre al Sud la siccità distrugge i raccolti, desertifica i territori e prosciuga i rubinetti (pregiudicando agricoltura e turismo), al Nord (dall’Appennino Tosco-Emiliano alle Alpi) si sono registrati, in una settimana, oltre centocinquanta eventi estremi fra trombe d’aria, raffiche di vento, grandinate anomale, nubifragi (fonte: European Severe Weather Database), provocando una vittima oltre a tracimazioni di fiumi, frane, danni alle infrastrutture ed alle abitazioni: in Emilia, in 12 ore, il fiume Secchia (straripato a Fossalta) è cresciuto di 10 metri, l’Enza (straripata) si è alzata di m. 8,7 ed il torrente Tiepido di m. 6,5; tra Veneto e Lombardia, il lago di Garda (cresciuto di 14 centimetri in 4 giorni!) è sotto osservazione, perché per altezza idrometrica, afflussi al lago e portate erogate sta registrando il massimo storico.
A parti invertite è quanto accaduto in Brasile con l’Amazzonia sconvolta da una siccità senza precedenti ed il Sud del Paese travolto da drammatiche inondazioni!
“Il cronoprogramma della crisi climatica avanza inesorabilmente, suggerendo urgenti interventi di adattamento. Basti pensare che chi nasce oggi verosimilmente non vedrà l’apocalittico allagamento marino di Roma, Venezia e parte della Pianura Padana, ma quasi certamente subirà la crisi dell’economia costiera, compromessa dall’innalzamento del mare già entro fine secolo” ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Per questo – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – sentiamo l’esigenza di ragionare sull’Italia dopo il P.N.R.R., come recita il tema della nostra, annuale Assemblea nazionale di inizio Luglio a Roma.”
Il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche indica come tutti i grandi laghi del Nord siano al colmo della capacità. In Valle d’Aosta la portata della Dora Baltea  è del 90% superiore alla media; quella del torrente Lys sale a mc/s 15,70.In Piemonte, il fiume Tanaro ha più che raddoppiato la portata, raggiungendo il ragguardevole flusso di mc/s 236; crescono anche Stura di Demonte, Toce e Stura di Lanzo. In Lombardia, l’eccezionale deflusso dal lago di Como fa crescere notevolmente le portate del fiume Adda, che ha toccato mc/s 535. Sulle montagne della regione, 1226 milioni di metri cubi d’acqua sono ancora trattenuti nel manto nevoso (!), rappresentando una riserva idrica grandemente superiore alla media (quasi +147%!), ma anche al massimo accumulo registrato nel “siccitoso” inverno 2023  (+53%!). Il totale dell’acqua stoccata nella regione è superiore alla media di oltre il 41% (fonte: Arpa Lombardia).
In Veneto è imponente la crescita di portata nel fiume Adige: ben 158 metri cubi al secondo in una settimana, permettendogli di raggiungere mc/s 822,37 (+150% sulla media!). La portata è tripla rispetto alla media per il Brenta (mc/s 229.39), mentre il Bacchiglione addirittura quasi quadruplica il flusso in alveo (toccati mc/s 146,6  cioè +453% sulla media!); decrescono, invece, le portate di Muson dei Sassi, Livenza e Piave. In diverse zone dell’Emilia-Romagna le cumulate di pioggia nelle 24 ore hanno superato i centotrenta millimetri con punte superiori a mm. 150; dalla diga di Mignano è stato necessario avviare la tracimazione controllata.
La portata del fiume Po è al massimo da 14 anni, toccando a Pontelagoscuro i 3216 metri cubi al secondo, cioè +78% sulla media. In Liguria si alzano i livelli dei fiumi levantini Entella (+cm. 44 ), Vara (+cm. 65), Magra (+cm. 55); a Ponente resta sostanzialmente invariata l’altezza idrometrica dell’Argentina. I 4 principali invasi regionali, trattenendo 37,6 mln di mc di acqua su una capacità complessiva di 40 mln, sono pieni al 92,3%, valore superiore a Giugno 2023 quando il riempimento era del 75% (fonte: Iren). In Toscana si segnala una crescita impetuosa delle portate fluviali: l’Arno supera mc/s 111,40 (una settimana fa era sotto mc/s 13!) ed anche la Sieve cresce di quasi 10 volte in 7 giorni. Unico a rimanere sotto media è l’Ombrone nel Sud della regione.
Nelle Marche tornano a crescere, pur mantenendo livelli più bassi dello scorso quinquennio, i corsi d’acqua marchigiani Potenza, Esino, Tronto e Nera; gli invasi trattengono oltre cinquanta milioni di metri cubi di acqua, un valore superiore alla media del periodo. In Umbria le modeste piogge cadute nei giorni  non hanno scalfito il deficitario bilancio idrico del lago Trasimeno, il cui livello si è ridotto di ulteriori 2 centimetri, allontanandosi ulteriormente dal limite di -cm. 120 indicato come soglia vitale per l’ecosistema; le portate dei fiumi Topino, Chiascio e Paglia restano sostanzialmente invariate. Nonostante una minima crescita di portata registrata a Roma, il fiume Tevere non abbandona la difficile condizione, che perdura da molti mesi: l’attuale flusso è il 46% del consueto in questo periodo.
Decrescono anche Aniene, Fiora e Velino, così come inarrestabile appare la discesa dei livelli nei laghi dei Castelli Romani: Albano tocca l’altezza idrometrica di m. 2,38 (ad Aprile era 24 centimetri più alto) e Nemi perde ulteriori 3 centimetri, registrando -cm.57 sul 2023, indicato come uno degli anni più siccitosi dello scorso ventennio.
Nessuna, significativa pioggia ha mitigato la gravissima aridità, che attanaglia da quasi un anno il Sud Italia: mentre al Nord i corpi idrici sono al colmo, in Basilicata le riserve d’acqua stoccata nei bacini artificiali sono calate di 12 milioni di metri cubi in una settimana ed il deficit sul 2023 è salito a quasi mln. mc. 194.
Anche in Puglia sono 12 i milioni di metri cubi d’acqua rilasciati dagli invasi della Capitanata ed il deficit rispetto ai volumi invasabili è di circa il 56%; non va meglio nel Sud della regione: nel basso Salento, da inizio 2024, la pioggia caduta è stata mediamente mm. 169 (a Santa Maria di Leuca, solo mm. 125,5) registrando quindi -45% sul consueto.
In Calabria il letto del fiume Ancinale è ormai praticamente asciutto; il Coscile registra un calo, mentre il Lao, pur guadagnando qualche metro cubo d’acqua in alveo rispetto alla scorsa settimana, mantiene una portata nettamente inferiore a quella del periodo (-55%). In Sicilia, dove ormai la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi, le piogge, che hanno beneficato qualche zona (mm. 16,8 a Linguaglossa, sulle pendici dell’Etna), non hanno purtroppo ristorato le aree in maggiore difficoltà: zero gocce sulla costa orientale a Sud di Catania, zero su tutta la provincia di Siracusa, così come su quella di Ragusa.
“È irresponsabile – ha concluso Massimo Gargano – classificare quanto sta accadendo come bizze dell’estate. Siamo in piena emergenza climatica, di cui subiamo da tempo le conseguenze e l’arco temporale, tra un’emergenza e l’altra, diventa sempre più breve.”

                                                                                                   

VENETO: ANCORA MALTEMPO, ANCORA DANNI A COLTURE

Una nuova ondata di maltempo ha colpito il Veneto con precipitazioni anche intense, che hanno causato allagamenti in diversi territori. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha predisposto la dichiarazione per lo stato di emergenza regionale.
Particolarmente colpiti i comprensori dei Consorzi di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di  Treviso) e Adige Po (con sede a Rovigo), dove le maestranze sono state impegnate a far fronte, ancora una volta, a piogge record. Nel comprensorio Piave, che serve sostanzialmente tutta la Marca Trivigiana, la situazione più difficile si è verificata nel territorio di Castelfranco Veneto, dove sono caduti fino a centoventi millimetri di pioggia nell'arco di 4 ore; il fiume Avenale, che attraversa la città, è esondato, causando allagamenti.
Nel comprensorio di bonifica Adige Po si sono registrate punte di 160 millimetri di pioggia caduta in poche ore con allagamenti a Rovigo, Badia Polesine, Lendinara, Lusia e Adria. A complicare il quadro, sono state le grandinate ed i forti venti: tra la Bassa Padovana ed il Polesine una tromba d'aria ha scoperchiato un centro commerciale, diverse abitazioni e capannoni, sradicando alberi e segnali stradali. Ancora una volta, nelle zone maggiormente interessate dal maltempo, si registrano danni gravi alle coltivazioni.
Decine di ettari di campagne del Polesine sono stati allagati per ore, con rischio asfissia per mais, orticole, soia. Il fango rende complicate le operazioni di raccolta nei frutteti. Ancora una volta, il clima che cambia, assume caratteristiche tropicali.


CAMPANIA: AMPLIATO PERIODO DISTRIBUZIONE IRRIGUA

Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) comunica che la distribuzione irrigua negli impianti in destra Volturno (Mazzafarro) e sinistra Volturno (Santa Maria la Fossa) è oraarticolata su 16 ore giornaliere anziché 12, con avvio alle ore 6.00 e fino alle ore 22.00.
La modifica dell’orario è attuata in via sperimentale per contrastare gli effetti delle temperature elevate e della straordinaria siccità di questo periodo, compatibilmente con la disponibilità della risorsa idrica.
A tal proposito l’ente di bonifica comunica che il piano di erogazione, compatibilmente con la disponibilità d’acqua o per esigenze di funzionamento degli impianti, potrà prevedere un programma di turnazione nella distribuzione, di cui sarà data preventiva comunicazione all’utenza.
Il personale consorziale è disponibile a fornire chiarimenti ed elementi utili a rendere quanto più semplice ed immediato l’accesso al servizio.


LAZIO: DIECI MILIONI PER SFANGAMENTO DIGA CANINO

“L’importante risultato registrato in merito al finanziamento per lo sfangamento e la messa in sicurezza  della diga di Canino rappresenta un ulteriore tassello positivo nel quadro delle attività messe in atto in termini di progettazione a favore del comprensorio consortile”: è quanto scrive il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma), sottolineando la perfetta sinergia con gli enti del territorio e con ANBI Lazio.
La notizia del finanziamento è importante e molto attesa da oltre seicento imprese agricole, che traggono acqua dall’invaso, garantendo la produzione di prodotti agricoli di grande qualità.
L’ obiettivo del Governo è quello di far arrivare le risorse già dal mese di agosto.


VENETO: SUOLO: LA SOSTANZA ORGANICA, STRATEGICA NELL’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il Consorzio di bonifica Veneto Orientale prosegue nelle attività di studio, sperimentazione e divulgazione sul tema della fertilità dei suoli e della componente organica. In un contesto generale, caratterizzato dai cambiamenti climatici, il rischio desertificazione, ancora più forte nei territori costieri minacciati dal cuneo salino, si somma alle problematiche ingenerate dalla siccità e dall’innalzamento delle temperature con gravi danni all’agricoltura.
L’ente consortile ha affrontato questo tema nel convegno “Coltivare il futuro. Recuperare la fertilità dei suoli agrari per affrontare il cambiamento climatico”, tenutosi nella sede di San Donà di Piave, nel Veneziano, alla presenza di docenti universitari, agronomi, rappresentanti del mondo agricolo. L’incontro si è inserito nell’ambito della sperimentazione agronomica in corso fin dal 2019 presso l’azienda sperimentale dell’ente consorziale, in località Fiorentina e che punta, in collaborazione con il Dipartimento di Agronomia DAFNAE dell’Università di Padova e numerosi partner tecnici, all’individuazione ed all’applicazione di buone pratiche per il recupero della sostanza organica nei suoli agrari e l’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica.
E proprio sulla decarbonizzazione si è soffermato il Presidente dell’ente consorziale ospite, Giorgio Piazza, sottolineando come l’arricchimento della sostanza organica dei suoli italiani, anche del solo 1%, potrebbe avere un impatto significativo oltre che sulla produttività, anche sulla riduzione dell’anidride carbonica in atmosfera e quindi sul cambiamento climatico che, con sempre maggiore evidenza, stiamo vivendo.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, ha invece ricordato come nelle antiche pratiche contadine vi sia sempre stata una grande attenzione alla componente organica nel suolo, quale elemento fondamentale per la fertilità. La capacità del suolo di trattenere acqua nei terreni rappresenta, di fatto, un caso particolare di “diga sotterranea” a beneficio di agricoltura e ambiente.


TOSCANA: LAVORI CONCLUSI PER SICUREZZA PIANA FIORENTINA

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con  sede a Firenze) è l’ente attuatore di finanziamenti europei del Fondo Sviluppo Coesione (FSC) 2021-2027 e che hanno permesso il completo ripristino funzionale del canale emissario dell’impianto idrovoro “Viaccia” a Signa, grazie al rifacimento dei tratti di sponda, danneggiati nel corso degli eventi di piena del Febbraio 2014 e del Novembre 2019.
Due i lotti di lavori: il primo (€ 938.000,00) ha visto concretizzarsi un intervento di ripristino delle sponde del canale emissario per un tratto di circa centottanta metri; il secondo (€ 862.000,00) è servito per 3 diversi interventi su un tratto complessivo di circa duecentosettanta metri.
Grazie a questi investimenti e alle capacità progettuali ed organizzative dell’ente consortile si è così potuto concretizzare un cospicuo finanziamento europeo per la maggiore sicurezza su un nodo idraulico delicato e fondamentale per la difesa dell’intera Piana Fiorentina.
L’andamento dei lavori è stato ripreso anche con il volo di un drone nel video pubblicato sul  canale YouTube consorziale.


LAZIO: PROSEGUE MANUTENZIONE RETICOLO IDROGRAFICO

Il Consorzio di bonifica Etruria Meridionale e Sabina (con sede a Rieti) ha completato  una serie di interventi di manutenzione sul reticolo idrografico, mirati a garantire il corretto scolo delle acque e la prevenzione degli incendi estivi, attraverso il controllo della vegetazione spondale.
Nel distretto operativo di Acquapendente, sono state eseguite: operazioni di sfalcio e riprofilatura sui fossi Barano, del Buonvino, del Cimitero, della Cavallaccia, Mirarella e S. Arcangelo nel comune di Bolsena; il ripristino di un attraversamento sul fosso Facianello nel comune di Grotte di Castro; la rimozione di una frana su un affluente di fosso Bicchiere nel comune di Onano; nel comune di Radicofani è stata ripristinata l'erosione spondale del torrente Rigo, mentre nei comuni di Abbadia San Salvatore e di San Casciano dei Bagni sono stati eseguiti interventi volti al ripristino dell'officiosità idraulica di tratti del fiume Paglia.
Nel distretto operativo reatino i lavori hanno riguardato: la pulizia dei canali dell’Impianto irriguo di Camporeatino e della Piana Reatina; lo sfalcio di canali e formoni della pianura reatina denominati Madonna, Rosati, Casaletto, Poledrara, Cese, Via Velinia, Via Criano, Fescenale e Pratolungo, Patrolungo cieco, Fusi Cese, Madonnella, Ranaro, Fosso Acquamartina nel comune di Rieti, oltre alla pulizia dei fossi Fileci e Collemare nel comune di Greccio e del canale di Santa Susanna nel comune di Rivodutri.
Le attività di manutenzione del reticolo proseguiranno per tutta l'estate su tutte le opere in gestione consortile e in tutti i comuni del comprensorio laziale e toscano, unitamente al servizio irriguo, che risulta regolarmente in esercizio su tutto il comprensorio.


TOSCANA: MASSI IN ALVEO: TRITURATI RINFORZANO SPONDE

I grossi massi rotolati in alveo, staccandosi dal costone sovrastante, nel tempo si erano trasformati in un minaccioso pericolo idraulico per il fosso di Campitello, nel comune di Poppi: le dimensioni e la quantità di materiale presente in località Becarino,  infatti, rischiava di ostruire il corso d’acqua con possibili pesanti conseguenze per le famiglie, che vivono in zona.
Pensare ad un suo spostamento è apparso fin dall’inizio estremamente compless: impossibile, in particolare, pensare di impiegare  mezzi meccanici tradizionali per allontanare  i massi incastrati tra le abitazioni ed il pendio montano.
Dopo una serie di valutazioni, ecco una soluzione inedita, efficace, rapida, dai contenuti costi ambientali ed operativi: il ricorso ad un martello demolitore pneumatico ha permesso di ridurre le dimensioni del materiale direttamente sul posto per essere  successivamente utilizzato nella sistemazione dei gabbioni già presenti, ma che necessitavano di un profondo restyling.
Il Fosso di Campitello, infatti, ha carattere prevalentemente montano e briglie, nonchè difese di sponda in gabbioni incanalano le acque provenienti dal versante Est del Pratomagno verso la confluenza nel torrente Roille e quindi nel fiume Arno.
Il singolare intervento ha confermato la delicatezza e la complessità  degli interventi in montagna, su cui il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) sta investendo molte attenzioni e risorse.


PUGLIA: LAVORI AD INVASO FINOCCHITO

Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha iniziato la realizzazione di una vasca d’accumulo presso l’impianto di Finocchito, in agro Casalvecchio; scopo dell’intervento è incrementare il volume di compenso attualmente disponibile con la sola “vasca di ripartizione”, assicurando la continuità d’erogazione d’acqua ad uso potabile anche in caso d’interruzioni di derivazione da Occhito.
Gli interventi rientrano nei lavori di “Aumento della capacità della vasca di Finocchito per l’attività di manutenzione della diga di Occhito” finanziati nell’ambito del Patto per la Puglia FSC 2014-2020.


EMILIA ROMAGNA: INVASO VAL D’ENZA: IMPORTANTE PASSO AVANTI

Il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ha disposto l’aggiudicazione definitiva del servizio di redazione del Documento di Fattibilità delle alternative Progettuali (DOC.F.A.P.) per il progetto della “Realizzazione di un invaso a scopi plurimi in ambito montano e altre azioni sinergiche per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della Val d’Enza, nella provincia di Reggio Emilia e Parma”: l’offerta vincitrice è stata quella del raggruppamento, il cui capofila è la società C. & S. di Giuseppe Ingegneri Associati Srl di Chieti.
Ora il contratto d’appalto dovrà essere sottoscritto entro 2 mesi dal raggruppamento vincitore, che poi avrà 10 mesi per la predisposizione del Documento di Fattibilità relativo al progetto previsto da un apposito gruppo di lavoro, promosso dalla Regione Emilia-Romagna nel 2017 e cui hanno partecipato i principali portatori di interesse pubblici e privati, che hanno prodotto un documento finale, dove si prevede la realizzazione di un invaso oltre ad una serie di azioni sinergiche, finalizzate a ridurre il deficit idrico della Val d’Enza.
A questo fondamentale documento ha fatto seguito un primo approfondimento tecnico da parte dell’Autorità di Bacino Distrettuale Fiume Po e successivamente il finanziamento del Ministero Infrastrutture e Trasporti. Il Consorzio di bonifica Emilia Centrale è stato quindi individuato come ente attuatore del progetto, coadiuvato dal Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) attraverso uno specifico accordo tra le parti.
Prima di dare il via alla progettazione vera e propria la normativa di legge prevede che venga predisposto un apposito documento (DOC.F.A.P.) per analizzare, sotto il profilo della loro compatibilità ambientale ed economica, le varie alternative progettuali che si prospettano e definire, in base alle condizioni oggettive, l’ubicazione dell’invaso montano nel bacino dell’Enza e le principali caratteristiche dell’opera da realizzare.


LOMBARDIA: VISITA AGRICOLTORI FRANCESI

A Paullo, presso il centro di custodia idraulica del Consorzio di bonifica Muzza Bassa Lodigiana (con sede a Lodi), denominato “Casa dell’Acqua”,  è stata accolta una delegazione di agricoltori francesi del gruppo CETA; come da loro indicato “l'obiettivo di questi incontri è migliorare la redditività dell’agricoltura e garantire lo sviluppo delle attività rurali, cercando insieme soluzioni innovative ed efficienti per adattarsi ai problemi e alle sfide dell'agricoltura di domani” (https://www.cetadefrance.fr).
Al gruppo, accolto dai vertici consorziali, sono state illustrate le peculiarità del territorio consortile e le problematiche relative ai nuovi scenari climatici, che interessano anche il nostro Paese, con particolare riferimento ai recenti periodi di siccità (estati 2022 e 2023) ed alle criticità dovute alle eccezionali precipitazioni registrate pure nello scorso mese di maggio (tempo di ritorno stimano: 270 anni!).
I presenti hanno poi seguito con grande  interesse l’illustrazione delle modalità di gestione della risorsa idrica prelevata dal fiume Adda e distribuita mediante il canale Muzza a tutto il territorio Sud milanese e lodigiano. L’illustrazione ha riguardato, in particolare, l’utilizzo plurimo della risorsa idrica, che viene reimpiegata fino a dieci volte per utilizzazioni molto diverse: irrigazione del territorio alto lodigiano, uso industriale per il raffreddamento delle centrali termoelettriche, produzione idroelettrica in più siti, alimentazione degli impianti ittiogenici ed infine l’irrigazione del territorio basso lodigiano, senza dimenticare la fruizione dei numerosi percorsi ambientali lungo le strade alzaie dei canali principali.
L’incontro si è concluso con una breve escursione gudata lungo il canale Muzza, a partire dalla custodia idraulica sino a raggiungere la vicina centrale idroelettrica di Paullo.
I partecipanti hanno dimostrato grandissimo interesse, poichè molti dei temi trattati sono risultati comuni anche con i territori d’Oltralpe; l’impegno è ora di ricambiare una visita consortile in Normandia.


MARCHE: IMPIANTI APERTI

Anche quest’anno il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha aperto al pubblico 2 delle sue dighe: Castreccioni e Comunanza. 
Diversi gli appuntamenti che hanno visto un entusiasmante numero  di partecipanti aderire alle visite guidate.
Accompagnati dai custodi delle dighe, dai tecnici consortili e, nel caso di Cingoli, anche da una guida naturalistica, i partecipanti hanno potuto vedere lo scarico di fondo, passeggiare lungo il coronamento e scoprire il funzionamento dell’opera di presa, che spinge l’acqua verso gli impianti d’irrigazione del territorio.
La vista dal coronamento, di solito interdetta al pubblico, ha lasciato tutti senza fiato e tutte le visite si sono concluse con una merenda a base di  prodotti tipici del territorio. Gli “openday” torneranno in versione serale durante il mese di luglio.


A VENEZIA, ANBI A VILLAGGIO COLDIRETTI

È approdato, nel centro storico di Venezia, l’itinerante Villaggio Coldiretti, ospitato tra l’Arsenale ed i Giardini Napoleonici; qui, ANBI Veneto (presente con uno stand) ha organizzato, nello Spazio Incontri, il partecipato talk “Amica Acqua” coordinato dal Direttore, Andrea Crestani con relatori: Stefano Masini (Responsabile Area Ambiente e Territorio Coldiretti), Marco Borga (Docente Università Padova), Francesco Vincenzi (Presidente ANBI).
Quest’ultimo ha ricordato il rapporto virtuoso tra acqua ed agricoltura, determinante per ambiente, paesaggio, ecosistemi; è necessario, però, aumentare la capacità di trattenere l’acqua di pioggia al suolo (passando dall’attuale 11% ad almeno il 35%), efficientando al contempo il servizio irriguo con strumenti quali il sistema “esperto” Irriframe e la certificazione Goccia Verde.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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