LA SFIDA DI ANBI: IN UN ANNO RISPARMIEREMO UN MILIARDO DI METRI CUBI D’ACQUA
FONDI PNRR: INAUGURATO IN PUGLIA NUOVO IMPIANTO IRRIGUO AD ALTA EFFICIENZA
“Quanto ora inaugurato in una porzione del Tavoliere è un tassello del nostro obbiettivo dichiarato di risparmiare in tutta Italia, da qui ad un anno, almeno un miliardo di metri cubi d’acqua, grazie ad innovazione ed efficientamento della rete irrigua. Basta guardare questo territorio oggi a chiazze, dal marrone arido al verde rigoglioso, per percepire l’indispensabile funzione produttiva ed ambientale, assunta dalla disponibilità d’acqua di fronte alla crisi climatica”: ad evidenziarlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Il Consorzio di bonifica Capitanata fu, oltre una ventina d’anni fa, il primo ad adottare le tessere elettroniche di prelievo idrico (“Acquacard”) ed oggi, con l’attivazione di misuratori ultrasonici telerilevati e monitorati da remoto, fa un ulteriore passo avanti nell’efficientamento irriguo, contrastando sprechi ed abusi: a Foggia è stato, infatti, presentato l'ammodernamento dell'impianto di distribuzione del Distretto 6/A del comprensorio irriguo Fortore, finanziato (€ 3.500.000,00 ca.) dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.).
Il sistema, avviato in una stagione idricamente molto complicata per la Puglia, si basa su 2100 nuovi gruppi di consegna dell’acqua, distribuiti su un’area irrigua di 14.376 ettari. Nei prossimi mesi è prevista la conclusione realizzativa di altri 2 progetti sempre finanziati dal M.A.S.A.F. (€ 7.500.000,00) e che porteranno a circa 150.000 gli ettari serviti da una strumentazione completamente rinnovata; l'obiettivo del Consorzio di bonifica Capitanata è di giungere ad un’irrigazione, che l'utente finale possa controllare direttamente attraverso il proprio smartphone.
“Siamo orgogliosi di poter mettere in esercizio il primo dei tre progetti finanziati dal Ministero – ha affermato il Presidente dell’ente consorziale, Giuseppe De Filippo – E’ un percorso di ammodernamento, che entro fine 2025 si estenderà, servendo ulteriori distretti irrigui. Un’ulteriore porzione del nostro comprensorio sarà poi infrastrutturata, grazie ad altri tre progetti finanziati per 35 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con questi sistemi di controllo da remoto riusciremo ad evitare usi idrici impropri od illegali; vogliamo portare l'agricoltore a poter controllare l'irrigazione, in qualsiasi momento, dal suo telefono cellulare.”
“Si tratta di un ulteriore passo avanti, che il nostro ente compie a servizio dei consorziati, del territorio e dell'intero comporto agricolo – ha dichiarato il Direttore Generale Cdb Capitanata, Francesco Santoro – E’ un lavoro, i cui frutti saranno percepiti sempre più da qui agli anni a venire.”
Alla presentazione dell’intervento realizzato sono intervenuti Raffaele Piemontese, Vicepresidente della Regione Puglia e Francesca Coniglio, Dirigente della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste. Complessivamente, grazie a diverse fonti di finanziamento, il Consorzio di bonifica Capitanata realizzerà, nei prossimi mesi, interventi sul territorio per quasi cntosessanta milioni di euro.
“La conclusione di questi lavori di efficientamento irriguo, seguiti dagli uffici tecnici ed amministrativi del Consorzio di bonifica dall'iter progettuale al finanziamento fino al completamento e al collaudo, dimostrano 2 cose: la prima è che le cose si possono fare e fare bene anche al Sud; la seconda è che i Consorzi di bonifica ed irrigazione, se gestiti dal democratico autogoverno e non dai commissariamenti, sono garanzia di qualità della spesa attraverso un’efficiente operatività riconosciuta in tutta Italia” ha chiosato, infine, il DG ANBI, Gargano.
LOMBARDIA: INAUGURATI LAVORI BACINO IDRICO POLIFUNZIONALE
Il Bresciano resta protagonista nella fattiva applicazione dell’innovativa legge di Regione Lombardia, che sostiene la trasformazione di aree estrattive dismesse in bacini idrici multifunzionali.
La nuova opera, i cui lavori sono iniziati lo scorso Gennaio dopo un lunghissimo iter autorizzativo (i primi atti sono del 2017), è a Calcinato nella pianura orientale bresciana, dove il locale Consorzio di bonifica Chiese sta concretizzando il progetto, che vedrà nascere un bacino idrico polifunzionale con un volume di invaso di 700.000 metri cubi.
A sostenere finanziariamente l’impegno sono i fondi del P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) e del Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare Foreste per quasi quattordici milioni di euro. Con una dimensione di oltre cinque ettari e mezzo ed un’altezza d’invaso di 20 metri, il bacino “Calcinato” è a servizio di una superficie scolante di 1300 ettari e sarà in grado di laminare le piene della roggia Calcinata nei momenti di maggiore criticità, dovuti a fenomeni meteo particolarmente intensi.
Grazie all’impermeabilizzazione con argilla, l’ex cava diventerà inoltre un importante serbatoio d’acqua per un territorio (il comprensorio del Chiese) segnato dalla ormai pluridecennale situazione di stallo nei lavori per il lago d’Idro, impedendone di sfruttare appieno le sue capacità di regolazione. L’intervento non riguarda solo l’accumulo di risorsa idrica, ma sarà accompagnato anche dalla trasformazione dei sistemi irrigui di quasi duecento ettari, che passeranno dallo scorrimento all’aspersione idrica, grazie ad una rete tubata in pressione di 15 chilometri.
“Il Consorzio di bonifica Chiese - ha detto il Presidente dell’ente consortile, Luigi Lecchi - ha sempre cercato di dare risposte al territorio, anche in maniera innovativa”.
“La capacità di stoccare acqua, intervenendo con un serio Piano Invasi, che riguardi anche laghi, fiumi, canali e bacini alpini, resta una priorità indifferibile” ha ricordato il Presidente ANBI Lombardia, Alessandro Rota.
“L’Italia resta il fanalino di coda in termini di capacità di accumulo d’acqua, con drammatiche conseguenze di fronte all’incalzare della crisi climatica. Le capacità di adattamento sono strettamente legate alla strategia di prevenzione. Il migliore investimento continua ad essere la prevenzione - sono tornati ad insistere i vertici ANBI, presenti a Calcinato con il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale, Massimo Gargano - Ogni euro investito in prevenzione consente di quadruplicare il risparmio rispetto agli interventi emergenziali. Non solo, con questo approccio è possibile programmare, dando risposte concrete ai cittadini ed all’economia agroalimentare del nostro Paese.”
In questo senso è arrivato unanime un plauso da tutte le Organizzazioni Professionali Agricole, che hanno riconosciuto la lungimiranza del progetto del Consorzio di bonifica Chiese.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
CALDO ED UMIDO: IL NORD SI SCOPRE TROPICALE ED ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO
CENTRO E SUD ITALIA: È GIA’ ESTATE DI SOFFERENZA IDRICA
Sorpresa (prevedibile): dopo i record di calura mese per mese, la primavera meteorologica, conclusasi il 31 Maggio u.s., è risultata la più “umida” sull’Italia Settentrionale da decenni: per fare un esempio, in Piemonte l’indice SWE (Snow Water Equivalent) di fine Maggio è 1592,7 milioni di metri cubi; in pieno inverno (Gennaio) 2023 era Mmc.1024,7, mentre un anno prima era addirittura Mmc.625 (fonte: Arpa Piemonte), cioè meno della metà di quanto si sta registrando all’inizio dell’estate! Le portate dei fiumi ed i volumi invasati nei bacini superano perlopiù i valori medi del periodo; i livelli di falda si sono generalmente ristabilizzati ed in molti casi sono superiori alla norma.
A segnalarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
“In questa condizione è indispensabile essere consapevoli dell’aumento del rischio idrogeologico sull’Italia del Nord; l’imprevedibilità meteo, come testimonia la recente tragedia in Friuli Venezia Giulia, dovrebbe consigliare chi di dovere ad un’immediata campagna comunicazionale di prevenzione civile – ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Nell’attesa di realizzare le necessarie infrastrutture di adattamento sui territori, l’evidente inadeguatezza della rete idraulica di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici, non può che consigliare grande prudenza nel frequentare l’indubbia bellezza dei corpi idrici.”
Alcuni dati sulla drammatica evenienza a Premariacco, dove sono morti 3 ragazzi travolti dalla piena improvvisa del fiume Natisone, ben rappresentano quanto l’imprevedibilità dei fenomeni atmosferici stia rappresentando un grave pericolo per la popolazione: il 31 Maggio scorso, il livello delle acque in alveo è cresciuto di 2 metri in sole 6 ore; ciò significa che la portata è salita da 8 metri cubi e mezzo al secondo, registrati alle ore 9 a mc/s 240,5 toccati alle ore 15.00! La rete gestita dai Consorzi di bonifica sta operando a pieno ritmo per far defluire ovunque le acque meteoriche dai territori in vista di annunciate, nuove precipitazioni.
“Stiamo lavorando alacremente per aumentare la resilienza dei territori per quanto di nostra competenza. Finalmente pare aumentare anche la sensibilità nelle scelte politiche; ora il problema più grande è accelerare gli iter procedurali nel rispetto delle leggi, perché 11 anni di media per realizzare un’opera pubblica è un tempo insostenibile di fronte all’incedere della crisi climatica, soprattutto sapendo che oltre metà di quel tempo è dovuto ad adempimenti burocratici” evidenzia Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I grandi laghi del Nord Italia, ad eccezione del Lario, sono vicini od oltre (Maggiore) il massimo riempimento. In Valle d’Aosta la portata della Dora Baltea risulta in aumento e superiore alla media del periodo; notevole anche il flusso nel torrente Lys. In Piemonte il mese di maggio ha visto cadere l’88% di pioggia in più rispetto alla media e, per la prima volta da un anno, le temperature sono state inferiori alla norma. Come anticipato, la neve in quota è grandemente superiore alla media (+129%) con un surplus che sulle Alpi Cozie supera addirittura + 300% (fonte: Arpa Piemonte)! Calano, invece, i livelli dei fiumi che però si mantengono generalmente superiori alle medie del periodo.
In Lombardia decresce la portata del fiume Adda, che si mantiene sui trecentoventiquattro metri cubi al secondo; complessivamente le riserve idriche regionali sono quasi il 44% in più della norma con + 88% di neve al suolo. Sul Veneto le copiose piogge cadute nei giorni scorsi hanno ulteriormente rimpinguato corpi idrici già saturi, tanto che il fiume Adige arriva ora a toccare mc/s 911,71 registrando un surplus di ben il 158% sulla media! Analogo discorso vale per Bacchiglione (+236%), Brenta (+140%), Piave (+121%), Livenza (+75,3%). In Emilia-Romagna solamente i bacini più orientali (Reno, Santerno, ecc.) sono ancora in sofferenza; gli altri fiumi appenninici, grazie ad apporti pluviali superiori alla norma, registrano portate sovrabbondanti.
Da questa situazione traggono vantaggio i bacini piacentini, che ad un mese dall’inizio della stagione irrigua, trattengono ancora volumi pari a quasi il 100% (Molato 99,4%, Mignano 96,4%). Il fiume Po, lungo tutta l’asta, continua ad avere portate nettamente superiori alla media ed in prossimità del delta, a Pontelagoscuro, raggiunge mc/s 3430, cioè il 90% in più della media mensile.
In Liguria sono stabili i livelli del fiume Entella, mentre crescono quelli di Vara e Magra; a Ponente cala l’Argentina. In Toscana, questa settimana, i flussi in alveo dei fiumi Serchio, Sieve, Arno ed Ombrone sono stati superiori alla media mensile del recente ventennio. Scendendo verso Sud, la situazione idrica si complica: nelle Marche, complice una primavera avara di piogge ed il mancato innevamento dell’Appennino Umbro-Marchigiano durante l’inverno, i fiumi stanno subendo da diverse settimane una lenta e progressiva contrazione dei livelli idrometrici; a farne le spese sono soprattutto la Potenza, l’Esino, il Tronto ed il Sentino, che registrano valori ben al di sotto della media dello scorso quinquennio.
Le 5 dighe regionali stanno, però, trattenendo una quantità d’acqua pari a 52,29 milioni di metri cubi, cioè un valore inferiore al solo 2023, quando gli invasi erano pieni al 97%, mentre ora siamo comunque ad un confortante 80%. In Umbria è molto preoccupante la condizione del lago Trasimeno che, al pari degli altri bacini del Centro Italia, affronterà i mesi più caldi dell’anno in una condizione davvero critica ed un livello idrometrico, inferiore di cm. 82 alla media.
Anche i fiumi umbri non brillano per le loro performances: decrescono velocemente Paglia e Topino, così come il Chiascio, la cui altezza attuale è circa quaranta centimetri in meno dello scorso anno. Similmente è evidente la situazione di sofferenza idrica, che stanno vivendo i territori del Lazio, i cui laghi perdono quotidianamente preziosi centimetri d’acqua: il bacino di Bracciano è prossimo a tornare sotto il livello di – cm.100 di livello, indicatore degli anni peggiori. Il lago di Albano in poco più di un mese si è abbassato di ben 17 centimetri, mentre il limitrofo invaso di Nemi è 48 centimetri più basso rispetto all’anno scorso. Anche i fiumi, ad eccezione della Fiora, stanno soffrendo: il Tevere ha una portata dimezzata rispetto alla media ed anche nell’Aniene manca il 43% del flusso abituale in questo periodo; prestazioni negative anche per il fiume Velino, il cui deficit di portata nell’Alta Sabina si aggira sul 24%.
Non accenna a diminuire neppure la lunga stagione siccitosa dell’Abruzzo, dove i fiumi stanno soffrendo, oltre che per la scarsità di piogge, anche per l’irrisorio apporto d’acqua, generato dalla fusione della neve in quota e che quest’anno è stata inferiore del 60% sulla media (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale). Così l’Orta, nel Pescarese, continua a calare e l’attuale livello idrometrico, cm. 54, ne segna ben 40 in meno rispetto allo scorso anno; il Sangro (cm.48) registra -cm. 11 sul 2023; il Vomano, nel Teramano, vede in alveo cm.16 d’acqua contro i cm. 38 di un anno fa: sono livelli abitualmente verificati nel mese di agosto!
Contemporaneamente alla crescente sofferenza, che si registra nell’Italia peninsulare, il Mezzogiorno sta affrontando una delle annate più secche del recente passato e le prospettive per i prossimi mesi, a causa delle temperature marine mai così calde come quest’anno (quello 2024 è stato inoltre, globalmente, con + 0,64° rispetto alla media, il Maggio più caldo della storia anche per quanto riguarda la temperatura dell’aria), non sono affatto rosee con la piaga di devastanti incendi boschivi e riserve idriche stoccate insufficienti a garantire contemporaneamente la necessaria disponibilità per cittadinanza, flussi turistici e produzione agricola di qualità.
Il livello del fiume Volturno, sia in Campania che a monte in Molise, risulta basso e addirittura decrescente verso la foce; cala anche il Sele, mentre il Garigliano resta stabile. In Basilicata i volumi trattenuti dai bacini si sono ridotti di ulteriori 4.300.000 metri cubi: il gap con il 2023 si amplia fino a toccare i – mln.mc.166,74; il totale della riserva idrica disponibile si attesta a mln.mc. 318,5 cioè il 42% della capacità d’invaso delle dighe. Analoga è la vicenda della Puglia, dove i bacini si svuotano settimanalmente di 5 milioni di metri cubi d’acqua: attualmente ne restano mln.mc. 175,7 cioè il 53% del potenziale; il deficit sul 2023 sale a -mln.mc. 148,31.
In Calabria, trend decrescente per le portate dei fiumi Coscile, Lao ed Ancinale con gli ultimi due nettamente deficitari rispetto ai valori medi del periodo. In Sicilia, ad inizio di Maggio, la disponibilità idrica nei bacini era scesa a 300,18 milioni di metri cubi, vale a dire il 30% della capacità complessiva. Si tratta del risultato peggiore almeno dagli scorsi 15 anni con uno scarto negativo, sul precedente record del 2018, pari ad oltre cenrtottantasette milioni di metri cubi (!!) ed a -48% sulla media (!!!). Inoltre, al di là di modeste piogge, i prossimi giorni sull’isola saranno all’insegna del bel tempo e di temperature, che supereranno i trenta gradi come in tutto il Sud. In Sardegna, la temperatura sfiorerà addirittura i quaranta gradi. Sull’isola la situazione degli invasi resta difficile: nel mese di maggio sono stati rilasciati ben 48,46 milioni di metri cubi d’acqua.
La differenza tra Maggio 2024 e l’anno precedente è di mln.mc. 287,62. Anche qui come in Sicilia si tratta del dato più basso da almeno 15 anni; mancano all’appello quasisettecentosessantuno milioni di metri cubi d’acqua sulla capacità complessiva dei bacini.
VENETO: ANCORA MALTEMPO, ANCORA DANNI ALL’AGRICOLTURA
In Veneto il maltempo continua a fare danni: gli ultimi episodi estremi, in ordine cronologico, si sono verificati “a macchia di leopardo” nei giorni 30, 31 Maggio e 4 Giugno con forti piogge concentrate in breve tempo, allagamenti, smottamenti, grandinate, abbattimenti di alberi.
Come sempre più spesso accade, a subirne le conseguenze sono le campagne con gravi danni alla produzione agricola, ma danni e disagi sono registrati anche nei centri urbani con le strade, che diventano torrenti per l’incapacità dei tombini di ricevere e gli scantinati, che diventano casse di espansione. Particolarmente flagellata è stata ancora una volta la zona centrale del Veneto, vale a dire i territori vicentini e padovani già allagati a metà Maggio; significative precipitazioni si sono verificate anche nella zona del lago di Garda, nel Trevigiano e soprattutto nel Veneto Orientale, dove si è registrato il picco di mm.126 di pioggia in poche ore. Da registrare anche i 60 millimetri di pioggia, in appena 15 minuti, registrati dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) a Conà.
Nel comprensorio del Brenta si sono registrate punte di 80 millimetri. In grande difficoltà anche il comprensorio del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, nel Veronese) a causa delle forti piogge, che sulle Prealpi vicentine hanno sfiorato i cento millimetri in poche ore, gravando sui torrenti montani e poi nella rete di pianura; ove non bastasse il maltempo eccezionale, si segnalano anche danni dovuti all’abusivismo: tra gli aspetti da segnalare, a Monte di Malo si è registrata l’esondazione di un torrente per un sormonto arginale, causato da un tombinamento abusivo. Oltre al solito problema derivante dal consumo del suolo, in molti aree l’assorbimento dell’acqua nel terreno è stata resa complicata dalla saturazione causata da precedenti, eccezionali precipitazioni.
Forti precipitazioni hanno messo a dura prova anche i comprensori dei Consorzi di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), Bacchiglione (con sede a Padova), Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ed Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre): un po’ ovunque sono entrate in funzione le casse di espansione; in provincia di Vicenza sono stati allagati, per la terza volta in meno di due settimane, sia il bacino di laminazione di Montebello che quello sull'Orolo.
Il comprensorio del Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, nel Veneziano) è stato particolarmente interessato da allagamenti nei centri abitati di Ceggia e Fossalta di Portogruaro a causa di rigurgiti delle reti fognarie.
LOMBARDIA: LA SITUAZIONE IDROLOGICA
Dal Milanese sino al Po nel Mantovano, i Consorzi di bonifica sono stati in campo nelle settimane centrali di Maggio per garantire la sicurezza idraulica in moltissime aree coinvolte da piogge eccezionali.
La fitta rete di canali ha svolto la sua funzione indispensabile insieme agli impianti idrovori lungo il fiume Po ed il sistema consortile è intervenuto tempestivamente con adeguate manovre idrauliche per accelerare il defluire delle acque e limitare i danni.
I territori mostrano segni di grande fragilità di fronte agli eventi meteo estremi ed in questi mesi sono tanti i cantieri al lavoro per assicurare la difesa idrogeologica di vaste aree. L’estremizzazione degli eventi atmosferici ha reso in alcuni casi inadeguata, non solo in Lombardia ma in tutta Italia, la rete di scolo delle acque; la situazione è poi aggravata dall’inarrestabile cementificazione del territorio.
ANBI è tornata a ribadire che già nel 2019 è stato presentato un piano di efficientamento nazionale, che prevede 858 interventi con un investimento di circa quattro miliardi e tecentoquaranta milioni di euro. Molti interventi in Lombardia sono stati realizzati, ma serve la volontà politica per avviare un piano straordinario di manutenzione del territorio.
Le elaborazioni dei dati meteo condotte in tempo reale dal CeDATeR (il Centro Dati Acqua e Territorio Rurale di ANBI Lombardia), grazie anche alla convenzione con ARPA regionale, confermano che in questi primi mesi dell’anno si è assistito ad una storica anomalia nei volumi di pioggia: basti pensare che nel mese di marzo sono caduti mediamente sulla regione oltre duecentodiciotto millimetri d’acqua, ossia 3 volte la media del periodo di riferimento 2006-2020 e ben sopra il precedente massimo di 140 millimetri.
Nella sola settimana dal 5 al 12 Maggio gli afflussi nei bacini lombardi hanno superato i settecentocinquanta milioni di metri cubi, di cui il 35% ha interes- sato aree di pianura.
Maggio si è confermato come un mese assai piovoso: a partire dall’inizio dell’anno e considerando le sole prime 3 settimane del mese, gli afflussi nei bacini idrografici lombardi hanno superato gli ottocento millimetri medi, praticamente il doppio di quanto accade in un’annata ordinaria.
Impressionanti sono stati i numeri dell’evento precipitativo accaduto tra il 14 ed il 16 Maggio: nei settori occidentali della regione, in particolare su una vasta area tra il lago Maggiore, il Luganese, le Prealpi lombarde tra Varese e Lecco e le pianure delle province di Monza- Brianza, Milano e Lodi sono caduti oltre cento millimetri in poche ore, con punte fino a mm.176 rilevati nel lodigiano (stazione ARPA di Lodi Ponte Adda SP235). Le precipitazioni giornaliere nella stazione di Lodi negli scorsi 20 anni (2004-2023) non hanno mai registrato piogge cosi copiose come il 15 Maggio 2024. Gli eventi di maggiore intensità generalmente si registrano nel periodo autunnale con picchi che non hanno mai superato i mm.100, mentre finora in primavera non erano mai stati superati i mm.60 (valore 3 volte inferiore rispetto ai valori del 15 Maggio 2024).
“Questo rafforza la nostra convinzione”, ha concluso ANBI Lombardia, “che sia indispensabile continuare ad investire in opere idrauliche, rafforzando la cultura della prevenzione e della cura del territorio con il superamento dell’approccio emergenziale”.
TOSCANA: APPALTATI I LAVORI PER RIDUZIONE RISCHIO
Il Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) interviene sul rio Leccio in località Gragnano, nel comune di Capannori: completata la gara d’appalto per i lavori di riduzione del rischio idraulico, per circa tecentocinquantamila euro, possono partire i cantieri.
Si tratta di un’opera importante e complessa, che si è resa ancor più necessaria dopo gli eventi verificatisi nel 2020 ed il cui obbiettivo principale è mitigare il rischio di allagamento dell’insediamento abitativo Corte Molinetto. Il piccolo centro abitato, infatti, sorge all’interno di una pronunciata ansa fluviale, depressa rispetto ai terreni circostanti, sulla sponda destra del rio Leccio.
Negli anni recenti, anche a causa dei cambiamenti climatici, la frequenza degli eventi di straripamento si è fatta più elevata a causa delle piogge di breve durata, ma ad alta intensità e difficili da prevedere. Sotto il profilo tecnico, il progetto prevede il rialzamento dell’argine destro del Rio Leccio, andando a ridisegnarlo nei punti più critici. I lavori sono stati progettati in modo da garantire una rapida copertura delle opere da parte della vegetazione presente come felci ed edera.
Una seconda parte dell’intervento riguarda un tratto di circa trenta metri, dove gli effetti erosivi dell’acqua hanno scalzato parte della base: qui sarà realizzata una nuova scogliera di protezione con massi ciclopici. Il cantiere avrà una durata complessiva di circa quattro mesi.
EMILIA ROMAGNA: OTTENUTA PROROGA
Il maxi-progetto dei 4 bacini idrici di Medesano, destinato a garantire risorsa idrica al territorio come elemento essenziale per le produzioni di pregio del Parmense, potrà proseguire fino al suo definitivo completamento: una recente delibera emanata dalla Giunta Regionale Emilia-Romagna infatti, a seguito del rilevante lavoro di concertazione tra Provincia di Parma e Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) all’interno del tavolo tecnico, ha determinato la sostanziale proroga, oltre i termini previsti, per poter ultimare i lavori superando, di fatto, i fattori esterni e indipendenti dalla volontà esecutiva dei due enti, ma che ne avevano rallentato e condizionato l’iter.
Ente consortile e Provincia di Parma si sono impegnati altresì ad individuare la migliore soluzione tecnica per completare le opere necessarie, che assicureranno un’ingente quantità d’acqua disponibile a finalità irrigua per le aziende agricole del comprensorio sotteso al canale Sanvitale.
TOSCANA: PULIZIE IN ARNO
I sedimenti fluviali in Arno così come in tutti gli altri fiumi e torrenti del comprensorio del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) sono un problema idraulico?
La risposta non può essere netta: come ogni fenomeno naturale, quando connesso anche alle trasformazioni antropiche e alle esigenze umane, si fa complesso e la soluzione necessita di grande equilibrio, attenzione e professionalità.
Nei giorni scorsi sono cominciati i lavori, frutto di una convenzione fra l’ente consorziale ed il Genio Civile Valdarno Superiore della Regione Toscana, per la movimentazione e la riduzione di 2 grandi barre di sedimenti fluviali, presenti in Arno a Firenze dove, a causa della trasversalità delle antiche opere di derivazione idraulica del fiume, si vengono a formare flussi e riflussi d’acqua, che fanno perdere di energia alla corrente e dunque fanno fermare a valle, piena dopo piena, ingenti quantità di sabbie e detriti.
Basti pensare che uno studio promosso proprio dall’ente consortile e condotto dalla Università di Firenze nel 2016 ha rilevato come ogni piena, con una portata d’acqua di 1400 metri cubi al secondo, porta con sé circa centoventi chilogrammi al secondo di trasporto solido, di cui quasi la metà sono sabbie.
Il problema, dal punto di vista della sicurezza idraulica, si pone quando questi depositi si trasformano col tempo in accumuli sovrabbondanti e via via sempre più stabili e vegetati. Per questo servono ogni tanto, ciclicamente, interventi per alleggerire un po’ il carico dei depositi, rimovimentando i sedimenti.
GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE WATER WAY PLASTIC FREE UNA BEST PRACTICE DI VALORE NAZIONALE
ACCORDO FRA CONSORZI DI BONIFICA IN TOSCANA ED EMILIA ROMAGNA PER RICICLO E RECUPERO PLASTICA IN AGRICOLTURA
Sviluppare ed implementare soluzioni innovative (ali gocciolanti e teli pacciamanti biodegradabili a protezione dei terreni) per il riciclo ed il recupero della plastica agricola e che ne riducano sensibilmente l’impatto ambientale, promuovendo nuovi approcci di economia circolare, grazie a programmi di sperimentazione per le tecnologie di riciclo e studi per il monitoraggio costante dei risultati delle azioni intraprese: sono gli ambiziosi obbiettivi di Water Way Plastic Free, accordo tra ANBI Toscana, ANBI Emilia-Romagna, Consorzio C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo e Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, basato su un progetto di Acqua Campus (laboratorio tecnico-scientifico del Consorzio C.E.R. targato ANBI), che mira a promuovere il riciclo ed il recupero della plastica utilizzata in agricoltura.
L’intesa tra i 4 enti coinvolti è stata siglata con la firma della Convenzione Interregionale di Sensibilizzazione contro l’Abbandono della Plastica nell’Ambiente. Per raggiungere i “target” è necessario sensibilizzare gli addetti ai lavori nel promuovere l’adozione di materiali, strategie e buone pratiche agronomiche, incentivando ove possibile l’impiego di prodotti innovativi come le bioplastiche, che hanno proprietà simili alle plastiche “tradizionali”, ma derivati da materie prime rinnovabili, biodegradabili e compostabili.
“La bioplastica è un materiale, che potrebbe permetterci di ottenere risultati importanti nel rispetto dell’ambiente; quella firmata con ANBI e Consorzio C.E.R. è un’intesa, che può aiutarci a creare un nuovo modello ed auspichiamo che anche le aziende del territorio ne capiscano l’importanza” ha evidenziato Fabio Bellacchi, Presidente Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud.
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione si confermano presidi di innovative esperienze a tutela dell’ambiente. Il progetto Water Way Plastic Free propone un diverso approccio culturale, incentivando l’uso di nuove pratiche agronomiche, favorendo il riciclo della plastica e l’utilizzo di quella bio. Si rivolge agli agricoltori come primi custodi dell’ecosistema; ciascuno deve fare la propria parte: gli enti consorziali lo stanno facendo, ad esempio, adottando i criteri della manutenzione gentile dei corsi d’acqua e rendendo così compatibili i tempi dell’intervento umano con i ritmi della natura. Per questo non ho dubbi che l’esperienza di Water Way Plastic Free diventerà presto un progetto interessante l’intera Penisola” ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Da oggi, il mondo consortile dell’Emilia Romagna e della Toscana affronterà efficacemente la battaglia ambientale per la lotta alla plastica, grazie all’adozione di approcci innovativi e performanti, basati su bioeconomia ed economia circolare nel settore agricolo – ha concluso Nicola Dalmonte, Presidente Consorzio Canale Emiliano Romagnolo – Siamo determinati a vincere questa sfida, certi che i benefici, che scaturiranno, saranno molteplici non solo per gli agricoltori, ma per l'intera comunità.”
VENETO: CONVENZIONE CON AGENZIA MINISTERIALE GESTIONE ACQUE MAROCCO
In occasione della giornata Mondiale dell’Ambiente, il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha sottoscritto a Bassano del Grappa un accordo di cooperazione con l’agenzia ministeriale del Bassin Hydraulique de Souss-Massa con sede ad Agadir in Marocco.
La firma è avvenuta a conclusione di 3 giorni di visite tecniche in Veneto (iniziate a Venezia con un incontro presso la sede ANBI Veneto) tenutesi nell’ambito di “Deltamed” e che hanno visto anche il coinvolgimento dei 2 Consorzi di bonifica veneziani oltre a funzionari delle Agenzie dei bacini idraulici marocchini Guir-Ziz-Rhéris e Draa Oued Noun.
La partnership sottoscritta dal Consorzio di bonifica Brenta va nella direzione di agevolare lo scambio di conoscenze nei settori della protezione contro le inondazioni, della gestione razionale delle risorse idriche, della modellizzazione idrologica e idraulica, della gestione delle dighe e dell'irrigazione.
Tale convezione si esplicita nell’organizzazione di workshop e conferenze di formazione, nello scambio di esperienze e conoscenze legate al settore idrico, nella produzione di documenti d’informazione ed analisi degli strumenti politici e giuridici, legati al settore idrico.
Completano queste pratiche: attività di monitoraggio e valutazione, capitalizzazione e disseminazione dei risultati dei progetti attraverso la creazione di comitati di coordinamento, attività di reporting, realizzazione di valutazioni finali esterne con la capitalizzazione finale, comprendente la produzione di casi di studio.
LOMBARDIA: DUE PROGETTI SPERIMENTALI ANTI NUTRIE
In queste settimane continua il progetto sperimentale di contenimento della nutria, affidato dal Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede a Brescia) ad una società specializzata con l’obbiettivo di ridurre la pressione della specie sui canali consortili nella pianura tra Offlaga e Manerbio, in cui si sono verificati danni alle sponde per quasi centomila euro.
Con l’uso prevalente di gabbie, posizionate e gestite da operatori professionali abilitati e specializzati, a metà Dicembre la ditta incaricata aveva avviato la cattura delle nutrie con risultati incoraggianti. Nelle scorse settimane l’attività è ripresa con l’uso di carabine ad aria compressa d’intesa con la Polizia provinciale. Anche in questa fase i numeri dei capi abbattuti sono significativi, grazie anche alle modifiche delle norme operative, introdotte dal Piano Provinciale di Controllo ed Eradicazione della Nutria 2024-2026.
Un ulteriore intervento gestito e progettato dall’ente consorziale è stato realizzato ad Orzinuovi. In convenzione con l’Amministrazione Comunale, che ha sostenuto economicamente i lavori, lungo il canale Dugalino si è proceduto al consolidamento spondale con il posizionamento di una specifica rete anti-intrusione per contrastare l’azione di scavo delle gallerie.
Si tratta di un progetto pilota di particolare interesse per i tratti di reticolo all’interno delle aree abitate, dove la presenza dell’animale costituisce una criticità rilevante.
EMILIA ROMAGNA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE: NINFEA E LE SUE SORELLE
In occasione della kermesse cittadina “Diverde inverde”, il Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) ha chiuso in bellezza le iniziative della Settimana Nazionale Bonifica e Irrigazione con una mostra dedicata alla biodiversità: oltre al giardino storico ed alla ghiacciaia gotica dell'800, il cortile d'onore di Palazzo Zani ha ospitato una mostra fotografica ed un'installazione sulla flora autoctona dei corsi d'acqua della pianura bolognese.
L’ente consortile gestisce nella pianura tra Samoggia, Reno e Sillaro, i 2.000 chilometri di canali necessari allo scolo delle piogge in eccesso ed alla distribuzione di acqua rinnovabile di superficie, a servizio di piante ed animali, tramite il reticolo irriguo.
Canali e casse di espansione di questo reticolo sono potenziali scrigni di biodiversità!
Grazie a progetti innovativi, come il LifeGreen4Blue (2020-2025) ideato, proposto e realizzato da “Bonifica Renana” in collaborazione con Università Bologna e Legambiente Emilia-Romagna, si potenzia il ruolo dei canali di bonifica come corridoi ecologici, grazie alla preservazione ed alla diffusione della vegetazione spontanea ed autoctona d'acqua dolce, aumentando così i benefici ecosistemici per tutto il territorio.
Nel cortile della sede bolognese dell’ente consorziale è stato ricreato uno scorcio di canale tra ninfee bianche e l'incredibile varietà di specie, che abitano gli ambienti d'acqua dolce.
CAMPANIA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE: IN BICI AI REGI LAGNI
Hanno partecipato in oltre centocinquanta e hanno pedalato per 16 chilometri nel suggestivo paesaggio ridisegnato e reso fertile dall’uomo nelle campagne tra il real sito di Carditello (San Tammaro) e la riva destra dei Regi Lagni: sono i “bikers” accorsi per la “Seconda Passeggiata in Bicicletta lungo i Canali di Bonifica” organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica “Normanni Team” in collaborazione con il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta).
La manifestazione si è inquadrata nel novero delle iniziative della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2024 sul tema “L’Acqua ci nutre e dà la vita”. Alla partenza tutti i partecipanti sono stati accolti con una colazione a base di polacche, tipici dolci aversani.
Al termine della manifestazione, l’ente consortile ha distribuito targhe di partecipazione a ciascuna delle associazioni sportive partecipanti ed è stato possibile consumare una merenda a base di pizze.
VERTICI ANBI NEL MANTOVANO
Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno mercoledì 12 Giugno p.v., alle ore 10.00, all’inaugurazione dell’impianto idrovoro “Acque Alte” a Moglia di Sermide, nel mantovano; l’organizzazione è de Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po. |