Anno XXVI, n. 21 venerdì, 31 maggio 2024

ACCADE IN TOSCANA: PER LA PRIMA VOLTA APPLICATA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ALLA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO

VINCENZI: “SI POSSONO PREVEDERE ANCHE LE PIENE DEI TORRENTI FINO A 6 ORE DI ANTICIPO”

L’intelligenza artificiale può aiutare a prevedere le portate dei corsi d’acqua anche a carattere torrentizio, i più difficili da gestire per la rapidità, con cui sopraggiungono le piene: è il risultato della sperimentazione nata dalla  collaborazione del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa; le 2 realtà hanno fatto sistema per riuscire a migliorare i tempi di previsione delle piene, applicando tecniche innovative, basate sul “machine learning”. Ad annunciarlo è stata l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue.
“L’importanza dell’innovazione è che, grazie all’intelligenza artificiale, si possono elaborare in tempo reale i big data delle grandi banche informative territoriali, arrivando a  prevedere i momenti di piena fino a 6 ore prima –– ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Si tratta di un grande passo avanti nella difesa del suolo, perché efficace anche su alvei minori,  caratterizzati da repentini cambi di portata e che risentono in maniera maggiore dell’estremizzazione degli eventi atmosferici.”
“Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale possiamo calcolare i probabili scenari di flusso sulla base dei dati di pioggia, rilevati dall’intero sistema di pluviometri di un ampio bacino e non solamente da quelli situati nei pressi dell’alveo di un corso d’acqua”  ha spiegato Ismaele Ridolfi, Presidente Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord.
“E’ risaputo che le nuove modalità di pioggia, più violente e concentrate nel tempo e nello spazio, sono foriere di improvvise piene con conseguenze spesso disastrose. L’intelligenza artificiale può aiutare ad allertare il territorio, attivando le necessarie misure precauzionali – ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Questo, però, pone l’attenzione sulla questione della cultura dell’acqua: troppe volte, infatti, le tragedie umane discendono da una mancata conoscenza delle regole di sicurezza in eventi di piena. E’ necessario investire su un articolato programma di prevenzione civile: dalle opere all’informazione diffusa.”
L’accordo fra Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord e Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa è attivo e testato su 3corsi d’acqua (Freddana, Versilia e Carrione) e sul lago di Massaciuccoli.
“Il sistema di intelligenza artificiale funziona anche nei casi di eventi intensi ed improvvisi, che sono i più difficili da prevedere, ma che sono sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale” ha spiegato Monica Bini, Responsabile Scientifica del Dipartimento universitario di Scienze della Terra.
Ha aggiunto Marco Luppichini, docente universitario, che ha analizzato il sistema: “Abbiamo  verificato che le rilevazioni fisiche locali possono indurre una stima non corretta del trend. Questo viene ampiamente superato, applicando modelli di machine learning, che analizzano un’amplia platea di dati.”
La gestione dei big data è la frontiera, su cui sta lavorando la ricerca promossa da ANBI e questi risultati spingono Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord e Dipartimento di Scienze della Terra a rafforzare la collaborazione per il futuro, coinvolgendo anche il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno.


IL PARADOSSO CLIMATICO

NELLE ISOLE IL TURISMO PUO’ ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE UN VASO QUASI VUOTO

VINCENZI: “L’AVVIO DELL’ITER DI APPROVAZIONE DEL PNIISSI APRE UNA PAGINA NUOVA VERSO LA PROGAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI NEL SETTORE IDRICO”

“La presentazione del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico da parte del Ministro, Matteo Salvini, apre una pagina nuova, perché afferma un principio di programmazione, individuando le necessità finanziarie sulla base delle proposte presentate dai territori”: ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, a commento dell’importante atto avvenuto nella Cabina di Regia per l’Idrico.
L’Italia del meteo e del clima è  oggi divisa in 3: chi ha tanta acqua, anzi troppa rispetto alla sua capacità di assorbirne ed è costretto a rilasciarla inutilizzata verso il mare; chi guarda il cielo e  teme, perché non vi è sufficiente riserva idrica per affrontare estati sempre più calde; chi, come il Sud, è drammaticamente assetato, non riesce più a far fronte al fabbisogno idrico dei propri territori e guarda paradossalmente con preoccupazione l’arrivo dei vacanzieri estivi: è questo il quadro disegnato dal settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
“E’ di fronte a questa fotografia, che ribadiamo la necessità di investimenti infrastrutturali, capaci di calmierare una condizione idrica, ormai insostenibile per il settore primario come testimoniano gli abbattimenti di capi animali per l’impossibilità di abbeverarli. Non bastano le risorse economiche, è necessario accelerare i tempi attuativi di fronte alla velocità, con cui sui abbattono le conseguenze della crisi climatica sul nostro Paese” ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I recenti 7 giorni hanno visto acuirsi ulteriormente la siccità nel Mezzogiorno: gli invasi sono sempre più vuoti e nel breve periodo non si prevedono significative piogge ristoratrici. In Basilicata, nel pieno della stagione irrigua, gli invasi rilasciano quotidianamente circa un milione di metri cubi d’acqua ed il deficit sul 2023 rimane superiore ai centosessanta milioni. In Puglia, rispetto all’anno scorso, la risorsa idrica trattenuta nei bacini (mln.mc. 180,46) è praticamente dimezzata, quando fu indispensabile per affrontare l’estate allora più calda di sempre. Tale record pare destinato ad essere battuto, considerando che finora ogni mese ha segnato temperature globali mai raggiunte prima e Maggio non sembra fare eccezione con una media, al 28 mese del mese,  di 15,83 gradi , cioè  +0,63° rispetto alla norma.
L’ennesimo paradosso italiano, dovuto all’accelerazione della crisi climatica si registra nelle regioni insulari, dove il turismo estivo è destinato a pesare fortemente sulle risorse idriche. Qualche dato aiuta a capire le dimensioni del problema. La Sardegna, nel 2023 ha registrato circa diciotto milioni di turisti, il 90,4% concentrati nel periodo Maggio-Settembre e soprattutto nelle zone costiere; ciò significa che in tale periodo arriveranno sull’isola oltre sedici milioni di ospiti, praticamente decuplicando la pressione antropica. In Sardegna l’ indice di “intensità turistica”, cioè il carico del turismo sul territorio (sfruttamento delle risorse naturali, produzione di reflui e rifiuti, inquinamento, ecc.), che viene calcolato in base al numero di arrivi, presenze e permanenza media in rapporto con la popolazione residente e con la superficie interessata, incide in misura maggiore rispetto a tutte le altre regioni del Sud Italia e di un 37% in più rispetto alla media del Paese (fonte SRM – Centro Studi e Ricerche Gruppo Intesa San Paolo).
Per quanto riguarda la pressione sull’utilizzo d’acqua, la presenza turistica incrementa di 4 litri la media giornaliera pro capite. Tale dato idrico scende ad 1 litro e mezzo in più in Sicilia, dove la stagione turistica è “spalmata” su un arco temporale più ampio e, tra Maggio e Settembre 2023, sono arrivati quasi tredici milioni di ospiti, cioè il 78,7% dell’ “incoming” complessivo.  Cresce intanto la preoccupazione idrica anche in Campania, dove l’invaso di Conza  segna -14,6% sul volume autorizzato e circa sei milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso. Altalenanti, ma tendenti al ribasso al ribasso sono le portate dei fiumi Garigliano, Volturno e Sele.
Risalendo al Centro Italia, nel Lazio si conferma la lunga stagione negativa del fiume Tevere, che da diverse settimane registra portate assai distanti dalla sua norma (mc/s 81,51 contro una media superiore ai duecento metri cubi al secondo); anche l’Aniene è in sofferenza, registrando una portata dimezzata. Molto grave è la condizione degli esangui laghi sui Castelli Romani: quello di Castelgandolfo è sceso 11 centimetri in un mese, mentre il bacino di Nemi è calato di ulteriori 3 centimetri, raggiungendo -cm. 47 in un anno. In Umbria, il livello del lago Trasimeno rimane  da circa un anno sotto la soglia vitale (-1,20) con inevitabili conseguenze sull’ecosistema; si registra invece l’aumento di portata del fiume Chiascio, ma la contrazione di quella nei fiumi Topino e Paglia.
Anche nelle Marche, le altezze idrometriche dei fiumi risentono di un periodo meteorologicamente non favorevole e calano in maniera costante, settimana dopo settimana: spiccano i livelli del Tronto e dell’Esino, nettamente inferiori ai valori registrati nello scorso quinquennio. I volumi invasati nei bacini artificiali (52,39 mln di mc) continuano però ancora a rappresentare una garanzia per i mesi a venire. Pure in  Toscana calano velocemente i livelli idrometrici dei fiumi Serchio, Sieve, Arno ed Ombrone, tornando ampiamente sotto le medie mensili di riferimento (Arno -34%, Ombrone -55%, Serchio -39%).
Nella confinante Liguria si registra la contrazione dei livelli  nei fiumi Entella, Magra, Vara ed Argentina, pur rimanendo con portate confortanti. Nella altre regioni del  Nord Italia, la primavera 2024 si conferma come una delle più “umide” degli scorsi 100 anni. Sulle Alpi è ancora presente una grande quantità di neve (in Lombardia, +71%!!!), gli invasi sono stracolmi e le portate dei fiumi, esaurite le ondate di piena, si mantengono comunque su valori ben al di sopra delle medie del periodo. Per quanto riguarda i Grandi Laghi: Maggiore allaga le aree più basse; il Benaco è al colmo ed il Sebino si aggira vicino; sorprendentemente sotto media è invece il Lario.
In Valle d’Aosta crescono la Dora Baltea (fino a +239% sulla media!) ed il torrente Lys. In Piemonte si attestano, sopra la media, i livelli dei fiumi Tanaro (ancora in crescita), Stura di Lanzo, Stura di Demonte e Toce (in calo). In Lombardia la portata del fiume Adda perde, in una settimana, 143 metri cubi al secondo, ma rimane superiore a mc/s 350 mc/s, cioè quasi l’80% in più rispetto alla media dei recenti 6 anni; nella regione l’acqua stoccata segna +44% sulla media. In Veneto, i flussi del fiume Adige sono largamente superiori al consueto: mc/s 658,52 rispetto ad una media di mc/s 280 (+135%); lo stesso discorso vale per Brenta e Bacchiglione, che segnano rispettivamente +90% e +117%!
In Emilia-Romagna permane marcata la differenza tra la grande disponibilità idrica  dei bacini centro-occidentali e quella dei bacini montani e di pianura romagnoli a Sud del fiume Reno: ne sono esempio i dati sulle cumulate pluviometriche delle pianure piacentine e parmensi, che da inizio anno idrologico si attestano su mm. 796 (molto superiori alla media) e quelle adriatiche, dove invece si registra la quinta annata idrologica più siccitosa del recente trentennio. Tra i fiumi, ancora deficitarie sono le portate di Reno, Secchia e Taro oltre a quelle dei bacini di Savio e Lamone.
I livelli del fiume Po scendono lungo tutta l’asta, ma continuano a risultare abbondanti per il periodo ed ai rilevamenti in Emilia-Romagna e Lombardia addirittura quasi doppie rispetto alla media (a Pontelagoscuro mc/s 3960 ca. su una media di mc/s1999).

AUDIZIONE IN COMMISSIONE AGRICOLTURA SENATO

ANBI: BENE LA PROPOSTA DI PIANO IDRICO PNIISSI MA BISOGNA INVESTIRE ANCHE SUL PIANO INVASI

VINCENZI: “NON È ACCETTABILE ABBATTERE ANIMALI PERCHE’ MANCA L’ACQUA PER DISSETARLI ED IL DEFLUSSO ECOLOGICO È UN ALTRO PERICOLO PER AGRICOLTURA ED AMBIENTE ITALIANI.

SERVE RINVIARLO AL 2027 PERCHE’ I TERRITORI NON SONO PRONTI”

“Per far fronte in modo strutturale alla carenza idrica e completare gli strumenti predisposti dal Decreto Siccità, si propone di destinare risorse aggiuntive ad un piano straordinario per la realizzazione di una rete diffusa di invasi  multifunzionali con basso impatto paesaggistico ed in equilibrio con i territori, realizzati senza uso di cemento e privilegiando materiali naturali locali, da destinare ad uso idrico plurimo (civile, irriguo, idroelettrico, ambientale, industriale, ricreativo, di laminazione delle piene, ecc.) in modo da contribuire alla riduzione del rischio idrogeologico ed a contrastare l’eventuale carenza di risorsa idrica con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”: è quanto si legge nella presentazione della proposta di modifica del Decreto Legge n.63 del 15 Maggio scorso (“Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, nonché' per le imprese di interesse strategico nazionale”), depositata da ANBI in sede di audizione davanti alla Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato, presieduta da Luca De Carlo.
“La recente proposta del Ministro, Matteo Salvini, inerente il Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico, è un atto determinante per colmare il gap fra cultura dell’emergenza e cultura della prevenzione, perché afferma un concetto di programmazione sulla base delle esigenze espresse dai territori” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
La proposta di Piano (P.N.I.I.S.S.I.) individua 418 interventi per un investimento complessivo di circa dodici miliardi di euro da reperire nei prossimi anni sulla base delle risorse (fondi statali o europei), che potranno essere disponibili. Il maggior numero di interventi inseriti è del Veneto (74), seguito dalla Sicilia, i cui interventi prevedono però investimenti più importanti (circa u miliardo e seicentosei milioni di euro).
“E’ una grande mole di risorse per progetti importanti di infrastrutturazione idrica dei territori. Sono pochi, però, gli interventi previsti per aumentare la capacità di trattenere l’acqua al suolo, la cui urgenza è testimoniata dalla drammaticità dei dati sull’abbattimento di capi animali per l’impossibilità di abbeverarli. Bisogna investire anche su un Piano Invasi ad iniziare dalla manutenzione di quelli esistenti, la cui capacità complessiva è ridotta del 10% per la presenza di sedime sui fondali. Da qui la nostra proposta” ha precisato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
In  attesa che venga formalmente approvata la proposta di Piano Nazionale, il Ministro ha presentato alla Cabina di regia dell’idrico anche un primo stralcio di programmazione, finanziato con circa novecento milioni di euro dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, oltre a 50 milioni di euro per incentivare l’avanzamento delle progettazioni di opere già pianificate; qui sono Veneto e Friuli Venezia Giulia ad avere il maggior numero di progetti inseriti, ma è la Basilicata ad essere destinataria del finanziamento maggiore (quasi centoquattordici milioni di euro).
“Come sempre – ha concluso il Presidente ANBI, Vincenzi – ci mettiamo al servizio del Paese ed è per questo che abbiamo proposto e riproporremo la possibilità di convenzioni con Regioni e Comuni per la manutenzione ordinaria anche dei fiumi.”
In sede di audizione parlamentare, ANBI ha infine indicato la necessità di procrastinare al 2027 l’applicazione della normativa europea sul Deflusso Ecologico, perché non sono state ancora completate le analisi sui fabbisogni idrici dei territori.
“Ridurre drasticamente la presenza d’acqua diffusa nelle campagne, senza attuare i necessari interventi compensativi, rischia di avere gravi conseguenze negative sull’ambiente e sulle produzioni agricole” ha concluso Massimo Gargano.


ANBI SOLIDALE CON LA PROTESTADEGLI ALLEVATORI E DEGLI AGRICOLTORI SICILIANI

COLPITI DALLA SICCITA’

VINCENZI: “LE SOLUZIONI CI SAREBBERO MA SERVE LA VOLONTA’ POLITICA DELLA REGIONE”

Piena solidarietà viene espressa da ANBI agli allevatori ed agricoltori siciliani flagellati dalla siccità e che a migliaia sono scesi in piazza a Palermo per iniziativa di Coldiretti.
“Vogliamo dare un segnale di speranza, perché le soluzioni ci sarebbero, se solo la Regione Sicilia esprimesse una vera volontà di abbandonare logiche emergenziali e dal respiro cortissimo, valorizzando innanzitutto le professionalità presenti nei Consorzi di bonifica, che vanno restituiti al democratico autogoverno dopo quasi trentacinque anni di commissariamento – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Le soluzioni si chiamano manutenzione degli invasi oggi interriti per il 10% della capacità, completamento degli schemi idrici per portare l’acqua sui territori, innovazione per ottimizzare l’utilizzo irriguo anche attraverso il miglior consiglio fornito dal sistema Irriframe.”
“Siamo vicini ad agricoltori ed allevatori in un momento drammatico per il presente ed il futuro delle loro aziende – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Siamo pronti a fare la nostra parte con soluzioni idriche multifunzionali, come il Piano Invasi proposto da ANBI con Coldiretti, che può rispondere non solo alle esigenze della campagna che produce cibo, ma anche a quelle del turismo e della produzione di energia rinnovabile, nonché del territorio e delle sue comunità.”


LAZIO: CONTINUANO INTERVENTI MANUTENZIONE IDRAULICA

Il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) prosegue con la manutenzione del reticolo idrografico di competenza.
Nel mese di aprile u.s. sono stati realizzati interventi organizzati per macrobacino di bonifica, comprendenti sia lavori convenzionati SPM sul rio Pioppeto, sia interventi in collaborazione con il Comune di Arce sulle strade sterrate rurali nelle località Colle Mezzo, Col Leone e Via Dirupata.
Nel macrobacino “Melfa Mollarino”, nel comune di Atina, sono stati completati interventi sul torrente Mollarino; nel macrobacino “Rapido-Gari”, nel comune di Cassino, è stato rimosso il sedimento accumulato nell’alveo del fosso Agnone; nel macrobacino “Liri”, a Ravano nel comune di Pontecorvo, sono stati eseguiti interventi di sfalcio e decespugliamento nella rete scolante irrigua Sinistra Liri Ravano.


EMILIA ROMAGNA: TORNATO IN VITA SIMBOLO DELL’APPENNINO

E’ stato inaugurato, nell'alto Appennino, lo splendido ponte a schiena d'asino di Castrola, sul torrente Limentra di Treppio; sul ponte passa il sentiero antico, che per secoli ha collegato Castel di Casio con Camugnano e la montagna bolognese con quella toscana. Folta è stata la partecipazione pubblica al taglio del nastro per il restauro di un attraversamento storico, che costituisce un vero simbolo identitario per quel territorio: la presenza del ponte, infatti, è citata a partire dall'anno 1189, quando rientrava tra i possessi della celebre Abbazia benedettina di Montepiano.
Il restauro del ponte di Castrola è stato realizzato, grazie ad un lavoro di squadra tra GAL (Gruppo d’Azione Locale) Appennino Bolognese, Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna), i due Comuni collegati dal sentiero antico, il CAI (Club Alpino Italiano) e le associazioni locali Nueter e Camminatori Camugnanesi. Ogni anno, la “Renana” reinveste almeno l'80% della contribuenza proveniente dall'Appennino nello stesso ambito territoriale: dal 2013 sono stati realizzati 625 interventi dedicati alla prevenzione del rischio frane, alla sistemazione di torrenti e rii demaniali, alla promozione ed alla fruizione ambientale.
Si tratta di oltre quarantuno milioni di euro di investimenti in 11 anni, realizzati in sinergia e tramite convenzione con gli Enti Locali. L’ottocentesco ponte di Castrola era chiuso per rischio di crollo in quanto presentava gravi lesioni nelle giunzioni tra gli archi laterali e la volta, fessurazioni e crolli nei muri d’ala ed erosione dei blocchi di fondazione e del piano di calpestio. Il restauro è stato finanziato da GAL Appennino Bolognese e Consorzio di bonifica, che ha curato anche la progettazione e la realizzazione dell’intervento.
Per consentire il restauro, è stato necessario installare un ponteggio sospeso, viste le difficoltà di accesso all’area e le precarie condizioni statiche del ponte, di cui sono stati preservati i componenti originari in arenaria locale. Contestualmente sono stati ripristinati anche 10 chilometri del Sentiero Antico di Castrola, storico percorso che connetteva le valli di Limentra, Brasimone, Setta e Bisenzio; per secoli fu la strada di pellegrini, mercanti ed abitanti della zona, diretti verso Porretta e la Toscana.

FRIULI VENEZIA GIULIA: TUTELA FAUNA SELVATICA

Oltre settemila metri di nuove recinzioni lungo i canali, manutenzione e ripristino di recinzioni esistenti per più di cinque chilometri, 37 nuove griglie di risalita, 4 interventi su rampe di risalita, scivoli e passerelle,: sono le opere che i Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia hanno eseguito nel triennio 2021-24 a tutela della fauna selvatica, contando su un finanziamento regionale di 490.000 euro complessivi, suddivisi in 3 annualità. A questi finanziamenti già spesi si aggiungono altri 300.000 euro: serviranno per finanziare nuovi interventi di tutela della fauna selvatica nel biennio 2024-2025.
La Regione Friuli Venezia Giulia è l’unica, che stanzia risorse ai Consorzi di bonifica per questo tipo di interventi. Molto è stato fatto, per evitare che ungulati come daini, cervi e cinghiali possano trovarsi in difficoltà, ma certamente tanto resta da fare; è quindi importante intensificare la collaborazione fra Istituzioni e mondo del volontariato, proseguendo con le opere di difesa.  Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) collabora, ormai da diversi anni, con le associazioni faunistiche per la tutela delle specie anatidi, in particolare durante i periodi di messa in asciutta dei canali per i necessari interventi di pulizia e la manutenzione straordinaria.
La sinergia consente di intensificare l’attività di vigilanza e di controllo del benessere degli animali. Da decenni, inoltre, viene salvaguardata e recuperata la fauna ittica nelle asciutte dei canali consortili; di recente, ad esempio, assieme all’Assessorato regionale Risorse Agricole, si persegue l’obbiettivo di tutela dell’anguilla, specie protetta anche dalle normative comunitarie: per favorire il suo ripopolamento lungo il reticolo scolante della laguna di Marano e Grado sono allo studio interventi per eliminare le barriere che impediscono la sua capacità di movimento; lo scopo è di incrementare di circa il 20% il numero della specie.
L’Università di Udine è stata anche incaricata dall’ente consorziale di redigere uno studio per la ricerca di soluzioni e di strategie, che riducano le cadute della fauna selvatica nei canali e favoriscano il movimento degli animali.
Un plauso a tali iniziative è stato espresso dalla Lega Anti Vivisezione.


CAMPANIA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE RIPULITA SPIAGGIA, CULLA DELLE TARTARUGHE

Ripulire da un quintale di rifiuti e rendere accogliente la spiaggia alla foce dei Regi Lagni per tutelare specie protette ed in pericolo come la tartaruga marina comune (Caretta caretta) o a rischio di estinzione come il fratino (Charadrius alexandrinus), dando così spazio ad un importante progetto di monitoraggio della tartaruga di mare: è stato questo l’obiettivo raggiunto dai volontari che, con l’associazione Domizia, hanno ripulito gli 800 metri di litorale nei pressi della foce dei Regi Lagni, in territorio di Castel Volturno, nel quadro di un’iniziativa di sensibilizzazione ambientale, sostenuta dal Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta).
La manifestazione si è inquadrata nel novero delle iniziative della Settimana Nazionale Bonifica e Irrigazione 2024. Alla fine della mattinata sono stati raccolti 40 bustoni di rifiuti per un centinaio di chili.


LAZIO: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE UN’OASI DI SUCCESSO

Grande successo, in termini di presenze ed attenzione nell’ambito della Settimana Nazionale Bonifica e Irrigazione 2024, per i ragazzi delle scuole, che hanno preso parte alle visite presso l’oasi del WWF di Macchiagrande.
Nel programma delle iniziative, previste in calendario e pianificate dal Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma), tra le più riuscite ed apprezzate è stata proprio la visita della rinomata Oasi, dove si sono ritrovate migliaia di persone con più di cinquecento piccoli studenti.
La gestione dell'acqua è un aspetto cruciale anche per le Oasi WWF del litorale romano, tre aree di rilevante pregio naturalistico dell'azienda Maccarese, ormai da decenni curate dal WWF con più di cinquecento ettari di natura, dove l'acqua permette la sopravvivenza di molteplici ecosistemi.
La collaborazione con l’ente consortile permette di conservare questi ambienti e le specie, che vi si trovano, anche alla luce degli eventi di siccità estrema, che hanno caratterizzato gli anni recenti.


VENETO: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE DELTA DEL PO È LABORATORIO DI SPERIMENTAZIONE

Tra cambiamento climatico, desertificazione e risalita del cuneo salino, le attività produttive nelle zone costiere assumono sempre più una “dimensione eroica”; la vasta letteratura scientifica dedicata vede nel Delta del Po un importante laboratorio di sperimentazione ed un caso studio internazionale nel rapporto tra agricoltura, acquacoltura e cambiamento climatico in un contesto gravato dal fenomeno della subsidenza.
Se n’è parlato al Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin nel convegno “Il Delta del Po: tra resilienza e cambiamento” promosso da ANBI Veneto, Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) e Fondazione Ca’ Vendramin alla presenza di rappresentanti istituzionali, mondo agricolo, ingegneri, architetti, agronomi, agrotecnici e studenti. L’incontro, evento di punta del programma regionale della Settimana Nazionale  Bonifica e Irrigazione e di #PoDeltaS/WEEK : Settimana della Sostenibilità del Delta del Po, ha avuto un forte taglio scientifico, evidenziando le numerose soluzioni e forme di resilienza localmente avviate per far fronte alle criticità: l’adeguamento delle barriere anti sale, il progetto per la realizzazione di una nuova diga mobile sul Po di Venezia, il grande invaso di Volta Vaccari (1 milione di metri cubi d’acqua dolce a zero impatto ambientale) ed il risezionamento dei canali della rete promiscua per aumentarne la capacità d’invaso, dotando il territorio di un bacino diffuso.
Grazie alla capacità progettuale dell’ente consortile ed in ragione della fragilità idraulica del territorio, stanno arrivando molte risorse attraverso più linee di finanziamento regionali e ministeriali; tuttavia, il lavoro di adattamento al cambiamento climatico e alla subsidenza è enorme e richiede molta pianificazione.
L’Assessore al Territorio di Regione Veneto, Cristiano Corazzari, ha ricordato lo stanziamento regionale di 14 milioni di euro per la vivificazione delle lagune del Delta del Po.
Il convegno si è concluso con la presentazione, ad opera dei vertici dei Consorzi di bonifica Delta Po e Adige Po (con sede a Rovigo), della proposta di rifinanziamento della Legge sulla Subsidenza; la sottoscrizione, ad opera di Sindaci, rappresentanti istituzionali ed attività produttive è iniziata lo scorso 17 Maggio a Rovigo.


TOSCANA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE COLLABORAZIONE RINNOVATA

Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) ed Atenei toscani ancora insieme per un territorio più sicuro nel rispetto dell’ambiente: con il convegno al teatro dei Risorti di Buonconvento, inserito nel programma nella Settimana Nazionale della Bonifica e Irrigazione, si è concluso il progetto triennale, con il quale l’ente consortile ha coinvolto le Università di Firenze, Siena e Pisa.
Durante il partecipato incontro “Verso la corretta gestione del reticolo idrografico tra sicurezza idraulica e tutela della biodiversità” sono stati illustrati i risultati finora raggiunti con lo studio sui corsi d’acqua delle province di Grosseto e Siena e le prospettive per il futuro.
Sono stati monitorati 50 siti, valutando il tipo e la quantità di vegetazione presente, trovando anche il modo di portare avanti la manutenzione gentile. Le specie aliene più nocive, che sono state individuate, sono robinia pseudoacacia e artemisia verlotiorum, mentre sui tratti arginati ci si è occupati dell’arundo donax, la canna comune, stabilendo che la migliore gestione di questa specie è un taglio continuo, almeno 2 volte all’anno. E’ stato fornito all’ente consorziale anche uno strumento importante per la gestione dei mammiferi semifossofori, stabilendo che le pericolose buche negli argini sono create da tassi, volpi ed istrici, che lì costruiscono le loro tane; per disincentivare la loro presenza occorre curare scrupolosamente la vegetazione e provare a riqualificare i tratti arginati cittadini con semine, che favoriscano la presenza di impollinatori selvatici a discapito dei mammiferi semifossori, ad esempio con il progetto argini fioriti.
La collaborazione  con le Università è strategica per l’ente consortile e per tutto il territorio regionale, perché può fornire parametri importanti, attraverso i quali agire; ci sono però ancora dati da raccogliere e indicazioni da recepire, per cui lo studio degli Atenei proseguirà per altri 3 anni.


LIGURIA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE APERTURA STRAORDINARIA DI PRESA CENTENARIA

Il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia della Spezia) ed ANBI Liguria hanno concluso la Settimana Nazionale Bonifica e Irrigazione con un'iniziativa significativa: la prima apertura al pubblico, dopo oltre cento anni, della storica presa sul fiume Magra a Stadano di Aulla.
Questo evento ha permesso ai visitatori di esplorare il punto di approvvigionamento idrico della Val di Magra, dove il canale irriguo si estende per 24 chilometri, rappresentando una risorsa vitale per l'agricoltura locale, in fase di rilancio grazie alla viticoltura e alla produzione orticola con in testa il basilico.
L'iniziativa ha riscosso un notevole interesse, attirando gli agricoltori locali e tanti semplici cittadini curiosi di scoprire il funzionamento di questa infrastruttura storica e fondamentale. Sempre nell’ambito della “Settimana” ha riscosso successo la mostra “Disegna il tuo capolavoro” con i disegni dei ragazzi in visita alla sede dell’ente consorziale.


VENETO: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE WORKSHOP TECNICO

I rappresentanti di 32 Amministrazioni Comunali hanno partecipato ad un importante workshop tecnico, tenuto dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) nell’ambito della Settimana Nazionale Bonifica ed Irrigazione.
L’incontro, che si è tenuto nella sede consortile di Sossano, è stato realizzato a pochi giorni dai 2 episodi di forte maltempo, che hanno interessato il comprensorio con forti piogge e diversi allagamenti. Nel corso della mattinata sono stati forniti strumenti ed informazioni aggiornate, riguardanti le procedure amministrative e gli aspetti tecnico-gestionali alla base delle autorizzazioni di invarianza idraulica e delle concessioni rilasciate dall’ente consorziale.
Obiettivo ultimo è rendere più efficiente la collaborazione con le Amministrazioni e rispondere al meglio alle esigenze, che emergono dal territorio. L’incontro ha inoltre messo in luce l'importanza di una pianificazione attenta e strategica per l'adattamento ai cambiamenti climatici, sottolineando la necessità di misure di mitigazione e soluzioni sostenibili.
L’incontro ha dato il via a una serie di momenti di formazione e confronto rivolti alle amministrazioni che avranno come oggetto le tematiche consortili in relazione agli scenari derivanti dal cambiamento climatico.


LOMBARDIA: ROGGE BERGAMASCHE IN MOSTRA

Il Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede nel capoluogo orobico) ha partecipato alla 41° Fiera agricola della Pianura Bergamasca che si è tenuta a Treviglio.
Nel corso della manifestazione, l’ente consortile ha allestito la mostra sulle rogge trevigliesi: un percorso fatto di immagini, storia, testi e spiegazioni sull’importante funzione del reticolo idrico di bonifica nel mondo agricolo della Bassa Bergamasca.
Oltre ai visitatori della fiera, un impegno particolare è stato rivolto alle scolaresche, che hanno visitato la mostra, condotte dal personale consorziale in un viaggio alla scoperta delle rogge del territorio: una vera e propria lezione, che ha fatto conoscere la vitale importanza dei canali irrigui per l’economia della Bassa, rappresentando l’occasione per sensibilizzare le nuove generazioni sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla necessità di preservare le risorse idriche, evitando qualsiasi forma di spreco dell’acqua.
La mostra è stata riproposta anche in occasione della 18^ edizione della manifestazione Treviglio Cavalli.


AGENDA

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nel pomeriggio di lunedì 3 Giugno p.v. all’avvio dei lavori del seminario FILBI-UIL, organizzato all’hotel Aurelia di Milano Marittima; la mattina del giorno dopo, martedì 4 Giugno, sarà invece a Foggia, nella sede del Consorzio di bonifica Capitanata, per l’evento di presentazione dell’ammodernamento dell’impianto di distribuzione del Distretto 6/A del comprensorio irriguo Fortore  con sistema di acqua telecomandato e telerilevato.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà invece nel pomeriggio di giovedì 5 Giugno al convegno “Infrastrutture irrigue e prevenzione del dissesto idrogeologico”, in calendario a Montefalco, nelle Marche.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

Disiscriviti ? Aggiorna preferenze