Anno XXVI, n. 20 venerdì, 24 maggio 2024

SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE: TANTE PROPOSTE ED IMPIANTI IDRAULICI APERTI NEL WEEKEND FINALE

VINCENZI: “CONTINUIAMO A DIFFONDERE LA CULTURA DELL’ACQUA”

Il “quizzone” in piazza a Rovigo (Consorzio di bonifica Adige Po), il concorso per la valorizzazione degli orti domestici a Montoro in Campania (Cdb Sarno), l’aperitivo al tramonto nell’impianto idraulico ferrarese di Bondeno (Cdb Burana), la scoperta della Brescia sotterranea (Cdb Oglio Mella): sono 4 delle nuove proposte, che animeranno in tutta Italia il weekend finale  della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, finora ostacolata purtroppo dal maltempo in alcune località del Nord.
Ciò nonostante, sono state migliaia le persone, che hanno frequentato le opportunità di un programma particolarmente ricco. La mattina di sabato 25 Maggio, per esempio,  a Borgo Ticino  sarà ricordata la battaglia di Pavia (ANBI Lombardia), mentre a sera, in collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano, si terrà la magia di una lucciolata nel bosco novarese Est Sesia di Agognate (ANBI Piemonte).
Come tradizione, accanto alle mostre (a Firenze, a Sarzana, a Bologna, a Terni, a Pavia, ecc.), sabato e domenica saranno tante le opere idrauliche aperte: dalle “cattedrali dell’acqua” e dalle casse di espansione in Emilia Romagna alle dighe nelle Marche, dalle opere di presa in Liguria alle centrali idrovore del Veneto; non mancheranno pedalate e passeggiate lungo i corsi d’acqua anche sotterranei (a Brescia), ma anche alla scoperta delle risorgive (Cdb Alta Pianura Veneta a Montorio). Ricco di significati è l’appuntamento in calendario sabato nel casertano: la raccolta della plastica abbandonata nel sito della foce dei Regi Lagni (Cdb Volturno).
“Andiamo a concludere un’edizione della Settimana particolarmente partecipata e che, ovunque, ha visto il coinvolgimento di tantissimi studenti dalla primaria all’università– ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) -  Assieme ad infrastrutture, efficienza ed innovazione, la conoscenza dei valori dell’acqua è uno degli asset della nostra strategia di adattamento alla crisi climatica; per questo è particolarmente significativo che, da quest’anno, accanto a quello del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ci sia il patrocinio del Ministero della Cultura.”
“L’invito – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è ad approfittare delle opportunità offerte dai Consorzi di bonifica ed irrigazione per conoscere un patrimonio, che  è parte della storia del nostro Paese, di cui concorre alla sicurezza idrogeologica, gestisce l’irrigazione, salvaguarda l’ambiente, contribuisce alla produzione di energia rinnovabile. È una ricchezza fatta di opere, ma soprattutto di quella cultura idraulica, riconosciuta nel mondo.”
Per il programma consultare il seguente link www.anbi.it/evn/cat/eventi/157 .


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

UN ANNO FA ALLUVIONE IN EMILIA ROMAGNA OGGI EMERGENZE IN VENETO E LOMBARDIA: CONDIZIONI DIVERSE, MA STESSA MATRICE

VINCENZI: “SENZA UN PIANO STRAORDINARIO DI MANUTENZIONE DEI TERRITORI ECONOMIA E COMUNITA’ LOCALI SEMPRE PIU’ A RISCHIO”

Seppur ci siano stati danni ingenti, non ci sono stati fortunatamente elenchi di vittime e così l’attenzione mediatica è stata derubricata dalle prime pagine.
Eppure gli eventi meteo su Lombardia e Veneto hanno avuto una preoccupante analogia con la disastrosa alluvione di un anno fa in Emilia Romagna: allora come oggi, seppur con una diversa intensità dei fenomeni, si sono succeduti, a distanza di poco tempo, due eventi estremi, concentrati sulle stesse aree, riversandosi su territori già saturi d’acqua e quindi non in grado di assorbirne ulteriori, grandi quantitativi (in questi giorni su Brianza, Emilia centrale e  tra le province di Belluno, Vicenza, Verona, Treviso): ad evidenziarlo è stato il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
Ciò, che distingue il Maggio 2024 da un anno fa, è il contesto climatico, in cui  gli eventi sono accaduti: allora si verificarono dopo un lungo periodo di siccità estrema con terreni aridi e quindi più impermeabili, aumentando la velocità dello “scivolamento” dell’acqua verso valle con le note conseguenze disastrose; oggi, invece, stanno interessando terre che, a seguito di una primavera particolarmente piovosa, già erano imbibite e quindi non in grado di assorbire ulteriori quantitativi d’acqua: da qui la necessità di farla defluire il più velocemente possibile verso il mare attraverso fiumi e canali.
“Quanto accaduto e che si ripeterà alla prossima, cospicua evenienza meteorologica conferma, come denunciamo da anni, l’ insufficienza della rete idraulica italiana di fronte alle conseguenze della crisi climatica – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Al contempo dimostra l’importanza dei bacini di espansione che, laddove esistano e siano operativi, svolgono una funzione fondamentale quantomeno per trattenere le ondate di piena.”
“Servono un piano di manutenzione straordinaria del territorio e la realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche per calmierare l’estremizzazione degli eventi atmosferici – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Altrimenti tale funzione viene di fatto svolta dall’allagamento dei campi con inevitabili conseguenze, però, sui cicli colturali, ricordando a tutti che l’agricoltura è economia, ma soprattutto produce cibo.”
Per comprendere meglio l’entità dei fatti,  basta citare i quantitativi dei rilasci dai grandi laghi del Nord praticamente al colmo: la portata complessiva di deflusso da Maggiore, Lario, Benaco e Sebino ha raggiunto i 1650 metri cubi al secondo, andando ad alimentare fiumi anch’essi sovraccarichi d’acqua come il Ticino (cresciuto fino a toccare un livello di 306 centimetri,  cioè quasi mezzo metro in più rispetto alla scorsa settimana prima delle piogge), l’Adda (a valle del lago di Como ha raggiunto un’altezza di m. 3,40, quando era m. 2,19 prima delle piogge), il Mincio (+ cm.70 rispetto ad una settimana fa).
In Veneto, dove numerosi e diffusi sono stati gli allagamenti, si sono registrate su diversi comuni delle Prealpi Vicentine, piogge in 24 ore tra i 100 ed i 176 millimetri, andando ad alimentare bacini, che già avevano raccolto, pochi giorni prima, cumulate anche di 200 millimetri (a Velo d’Astico: mm.229 in un giorno + mm. 30 il giorno successivo): il fiume Astico ha raggiunto la portata di 110 metri cubi al secondo mentre, prima dell’ondata di maltempo, il flusso era mc/s 3,74 ca.; Il Muson dei Sassi, tornato a fare paura, è straripato dopo aver raggiunto mc/s 122. Preoccupano ancora le portate del Bacchiglione (ha raggiunto mc/s 327,37), Brenta (ha toccato mc/s 730), Adige (mc/s 772,21).
La Lombardia, che la settimana scorsa aveva dovuto fare i conti con gli allagamenti e le esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro, in questi giorni ha continuato a registrare cumulate di pioggia a 3 cifre sul comune di Seveso e di un’ottantina di centimetri su altre stazioni brianzole. Anche nell’area centrale dell’Emilia-Romagna ci sono stati allagamenti tra le province di Modena, Bologna e nel Parmense, dove è esondato il torrente Scodogna; ora i valori di portata dei fiumi appenninici sono sopra la media, eccezion fatta per Reno e Santerno.
Per quanto riguarda il resto d’Italia, in Valle d’Aosta si riducono le portate di Dora Baltea e torrente Lys. In Piemonte sono in aumento i livelli dei fiumi Tanaro e Stura di Lanzo, mentre calano quelli della Stura di Demonte e della Toce. In una settimana la portata del fiume Po, che già era abbondante, raddoppia nei rilevamenti lombardi ed emiliani: a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, il flusso è oltre il 150% in più della media!! In Liguria crescono i livelli dei fiumi Magra, Entella, Vara ed Argentina. Sono in crescita anche i livelli dei corsi d’acqua in Toscana: l’Arno torna a superare la portata di 100 metri cubi al secondo a Ponte a Signa; sopra media anche i livelli di Serchio e Sieve, mentre l’Ombrone resta in deficit idrico.
Nonostante recenti rialzi idrici, continuano ad essere deficitari i livelli dei fiumi nelle Marche, dove spiccano, in senso negativo, Tronto ed Esino; gli invasi trattengono ancora volumi superiori ai 52 milioni di metri cubi.In Umbria, nemmeno le piogge di questi giorni hanno consentito una ripresa del livello del lago Trasimeno, che anzi decresce di ulteriori 2 centimetri e sembra destinato ad affrontare le calure estive al di sotto del minimo livello vitale fissato a -cm.120  (ora è a -cm.128, ben cm. 83 sotto la media); in crescita sono invece le portate dei fiumi Topino e Chiascio, mentre rimane stabile la Paglia.
Il fiume Tevere risulta decrescente sia nel basso corso umbro, sia a Roma, dove la portata si attesta a poco più di ottantadue metri cubi al secondo, quando la media mensile è superiore a mc/s 200; nel Lazio, leggeri cali vengono registrati anche dall’Aniene e dalla Fiora, mentre il Velino segna una sostanziale invarianza nei territori dell’Alta Sabina. Continua lento, ma inesorabile il declino del lago di Nemi, il cui livello idrometrico è ormai ben 45 centimetri sotto a quello dell’anno scorso.
Decrescente è anche il livello del fiume Volturno dal tratto molisano fino alla foce: l’attuale altezza idrometrica è inferiore a quella del precedente quinquennio. Sempre in Campania cala anche la Sele, mentre il Garigliano registra un’impercettibile crescita. Prosegue la lunga stagione siccitosa nell’Italia meridionale, dove gli invasi artificiali, che lo scorso anno avevano salvato la stagione irrigua e quella turistica durante l’estate più calda della storia, oggi devono fare i conti con l’esiguità della risorsa idrica trattenuta, minacciando la produzione agricola in quasi tutte le regioni del Sud, dove anche l’arrivo in massa dei vacanzieri estivi è ora guardato dagli amministratori pubblici con crescente preoccupazione.
È così in Basilicata, dove ogni settimana gli invasi rilasciano oltre quattro milioni di metri cubi d’acqua e ne restano a disposizione meno di trecentotrenta, sicuramente insufficienti per far fronte al fabbisogno della stagione estiva; l’anno scorso ne erano disponibili ben 163 milioni in più. Lo stesso accade in Puglia, dove il deficit sul 2023 è di quasi centotretanove milioni di metri cubi ed il bacino di San Pietro sul fiume Osento, uno dei primi 4 della regione, trattiene meno di un milione e mezzo di metri cubi d’acqua su una capacità di oltre diciasette; l’anno scorso era pieno al 100%.
Nell’invaso di Occhito, il più grande della regione, mancano all’appello oltre centosei milioni di metri cubi d’acqua su una potenzialità di oltre duecentocinquanta! In Calabria, i fiumi Coscile e Lao sono in crescita, mentre la portata dell’Ancinale è pressoché azzerata. In Sicilia le piogge recenti (mediamente inferiori a mm. 10 con cumulate massime intorno a venti millimetri)  non possono certo risultare risolutive di una condizione di siccità estrema, che perdura da poco meno di un anno sull’isola, dove le temperature hanno già da tempo toccato i 30 gradi. Infine, la Sardegna dove, nelle zone interne del Nuorese e dell’Oristanese ma anche nelle zone interne e costiere delle province del Medio Campidano e di Carbonia-Iglesias, un prezioso apporto pluviale, quantificabile tra mm. 40 e mm. 60, ha recentemente offerto un po’ di ristoro a territori da troppo tempo a secco. Resta grave la situazione della costa orientale, dove tra i mesi di Febbraio ed Aprile 2024 si è registrato un deficit di pioggia stimabile tra mm. 80 e mm. 148 e dove finora il mese di maggio ha regalato cumulate di pioggia, insufficienti a riequilibrare l’enorme deficit idrico in territori ormai prossimi all’arrivo di un gran numero di turisti.
“Nonostante il ripetersi di eventi violenti, la politica italiana non presta fattiva attenzione ai ripetuti allarmi, che tutta la comunità scientifica ha lanciato in merito alla rapida evoluzione del riscaldamento globale con temperature degli oceani, mai state così alte da oltre dodici mesi ed ai rischi di eventi distruttivi, che stanno susseguendosi nel mondo, dal Brasile al Kenia. La memoria corta di questo Paese fa sì che si dimentichi rapidamente un problema non appena ne sopraggiunga uno nuovo e, nonostante un’Italia meteorologicamente divisa a metà, si continua a fare fatica a considerare siccità ed alluvioni come  facce di una stessa medaglia, progettando soluzioni per prevenirne le conseguenze” ha concluso il Presidente ANBI.

                                                                                                     

VENETO: MALTEMPO, L’AGRICOLTURA E’ VITTIMA SACRIFICALE

Due eventi estremi ravvicinati: tra il 15 ed il 17, il 20 e il 21 Maggio; una regione martoriata: il Veneto ed una vittima sacrificale: l’agricoltura.
L’esempio drammatico è la Bassa Padovana:  7.000 ettari di campi rimasti sott’acqua più di una settimana a causa dell’impossibilità del fiume Fratta Gorzone, sovraccarico, di ricevere acqua della rete idraulica minore; una situazione estrema con le idrovore del Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) costrette a lavorare a singhiozzo: ferme addirittura 3 giorni (dalle ore 11.30 di mercoledì 15 alle ore 18 di sabato 18 u.s.), poi al 50% della potenza.
Risultato: una vasta area della pianura veneta è tornato allo stato primordiale, quando non vi erano né argini, né sollevamento meccanico delle acque: una palude d’acqua stagnante e malsana a perdita d’occhio. Nei comuni allagati (Vighizzolo d’Este, Piacenza d’Adige, Megliadino San Vitale, Masi, Montagnana, Merlara, Casale di Scodosia) i raccolti sono persi, gli allevamenti in ginocchio: un danno enorme per l’agricoltura in un’area, che già in più occasioni ha pagato la fragilità di un sistema idraulico alle prese con il cambiamento climatico.
Nel Fratta Gorzone confluiscono le acque di numerosi torrenti, che scendono dalle Prealpi Vicentine, una delle aree più piovose del Veneto; a queste, in particolari momenti, si somma l’acqua dei bacini anti allagamento dell’Alto Vicentino, che devono essere velocemente svuotati per preservare la sicurezza dei centri abitati in previsione di nuove precipitazioni.
Il quadro è complicato ulteriormente dalla fragilità di argini sottoposti alla forte pressione dell’acqua in un contesto generale di cambiamento climatico con eventi estremi sempre più violenti. La rete idraulica minore, che proprio sul Fratta Gorzone scarica le acque meteoriche, viene così sacrificata: si fermano le idrovore e si fa passare la piena. Intanto per le campagne si allagano, diventando, di fatto, il più grande bacino di espansione del Veneto con buona pace di raccolti e allevamenti.
“È un intero sistema di campi e coltivazioni, che viene trasformato in un’enorme cassa di espansione, che protegge i centri abitati dai disastri, ma a carissimo prezzo per l’economia agricola “ spiega una nota ANBI Veneto, che prosegue: “Abbiamo situazioni, in cui lo spegnimento delle idrovore è diventato ormai un classico. E attenzione: allagare a Novembre o a Febbraio non è come allagare a Maggio, quando le semine ormai sono già state tutte fatte. Senza contare che magari poi ci troveremo a far soffrire quelle stesse colture anche per la siccità, perché non siamo stati capaci di trattenere abbastanza acqua di tutta l’enorme massa, che è piovuta dal cielo. La fragilità degli argini rappresenta uno dei principali punti critici nella difesa idraulica della regione; il rischio crolli, infatti, costringe a rallentare e talvolta a fermare l’azione delle idrovore, cui spetta il compito di scaricare la rete minore di canali, che innerva la pianura veneta”.
Tutta la regione è a rischio, sono oltre dieci le rotture arginali, che si sono verificate un po’ ovunque in una settimana di maltempo. Quando l’agricoltura diventa la vittima sacrificale, migliaia di ettari di territorio rischiano l’abbandono.


PUGLIA: SOPRALLUOGO SULLA CRISI IDRICA

I vertici del Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) insieme ad una delegazione di agricoltori di Canestrello ha effettuato un sopralluogo agli impianti irrigui della Sinistra Ofanto.
Nel corso della visita sono state esaminate le criticità dovute alla scarsa disponibiulità idrica, nonchè le iniziative da intraprendere per la soluzione delle problematiche inerenti lo Schema Ofanto.


NEL 2026 IN ITALIA IL PRIMO FORUM EUROMEDITERRANEO SULL’ACQUA

VINCENZI: “L’ESPERIENZA DI GESTIONE IDRICA DEI CONSORZI DI BONIFICA E D’IRRIGAZIONE SARA’ FRA I PROTAGONISTI”

È stata annunciata a Bali, nel corso del 10° World Water Forum, l’assegnazione all’Italia del Forum Euromediterraneo sull’Acqua del 2026, importante momento di confronto verso la prossima assise mondiale. Tale riconoscimento premia un lavoro comune, fatto da Ministeri, Regioni, Enti Locali, attori leader del sistema idrico italiano, riuniti nel Comitato One Water.
“Il Paese ha dimostrato coesione attorno ad un obbiettivo importante: contribuire da protagonisti al confronto su una questione determinante per il futuro dell’umanità come la gestione delle risorse idriche; a tutti va il nostro grazie, cominciando dalla Presidente del Comitato promotore, Maria Spena – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Siamo finalmente riusciti, grazie ad un lavoro di squadra, a portare in Italia un evento di caratura internazionale sul tema dell’acqua. Ciò sarà occasione per valorizzare, su un ampio scenario, il sistema di gestione idrica nel nostro Paese; per quanto ci riguarda, possiamo affermare che già oggi è crescente il numero di stakeholders stranieri, che ricerca partnership con il sistema dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, individuato come esempio di efficiente autogoverno del territorio”
“L’Italia arriverà all’appuntamento, potendo contare sull’esemplare esperienza d’irrigazione collettiva e sulla costante ricerca nell’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica, gestite dal nostro sistema – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.  Il miglior consiglio irriguo fornito gratuitamente dal sistema Irriframe e la certificazione volontaria di sostenibilità idrica Goccia Verde sono tasselli di una concreta strategia per contrastare l’ideologia di chi vuole contrapporre ambiente ed agricoltura, dimenticando che quest’ultima non solo è indispensabile fonte della nostra alimentazione, ma è condizione fondamentale per una corretta manutenzione del territorio.”


FRIULI VENEZIA GIULIA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA ED IRRIGAZIONE FOCUS SU SICUREZZA DEI LAVORATORI

“Le iniziative organizzate in regione nell'ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione denotano grande attenzione da parte dei Consorzi non solo per la tutela della risorsa idrica e le bonifiche ambientali, ma anche dei lavoratori e della loro sicurezza.
La percezione collettiva di questo settore è spesso superficiale e ridotta alla gestione delle situazioni estreme, mentre non si conosce appieno la complessa organizzazione di una struttura, che lavora 365 giorni all'anno e necessita di competenze specifiche elevatissime. Giornate come questa aiutano a trasmettere alle nuove generazioni il messaggio che non tutto è scontato e che determinate tipologie di servizio non sarebbero garantite senza l'impegno di numerosi addetti, il rispetto di articolate procedure e lo sviluppo di soluzioni innovative”: questo, in sintesi, il contenuto della riflessione dell'Assessore alla Salute di Regione Friuli Venezia Giuia, Riccardo Riccardi, che ha assistito alla prova di simulazione, organizzata dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine) presso l'idrovora Belvat di Torviscosa.
È stata mostrata al pubblico una simulazione di intervento per risolvere l'anomalia di un quadro elettrico, attività tra le più comuni che possono incorrere nel lavoro quotidiano dell'idrovorista. L'iniziativa è stata voluta per condividere un momento di sensibilizzazione sul tema della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Il tavolo  tecnico consortile, costituito con la presenza di funzionari apicali, lavoratori ed organizzazioni sindacali, ha permesso la condivisione delle problematiche relative alla sicurezza sul posto di lavoro ed agli strumenti per mitigare i rischi sempre presenti in ogni organizzazione complessa come quella consortile; il prossimo traguardo sarà la certificazione 45001 per le procedure interne.


EMILIA ROMAGNA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA ED IRRIGAZIONE RIAPERTA LA “BAZZANO-MONTEROSSO”

In occasione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha completato l’intervento, realizzato in stretta sinergia con l’Amministrazione Comunale di Neviano degli Arduini, per la messa in sicurezza e la riapertura della strada comunale “Monterosso-Bazzano”, chiusa da 10 anni per via degli intensi movimenti franosi, che ne avevano pregiudicato la normale viabilità su un tratto di 100 metri. Si tratta di un intervento significativo per le abitazioni e le attività presenti in zona, poiché la strada collega ben 6 frazioni al piccolo centro di Bazzano: Villa Santi Giovanni e Paolo, Scorcoro, Case Penuzzi, Le Rette, Cedogno, Croce del Farneto.
L’intervento avrà ricadute positive sulla viabilità della zona, perchè la strada è anche meta cicloturistica e di percorsi ambientali. Nello specifico, i lavori si sono effettuati con interventi mirati di drenaggio, profilatura dei pendii e consolidamento eseguiti nello spazio franoso di una trentina di metri, procedendo anche alla regimazione delle acque con ripristino della rete scolante.
Purtroppo, l'Appennino vive costantemente la pressione e le conseguenze delle frane e dei mutamenti del clima e il 2024 è un anno particolarmente impegnativo per le attività dell’ente consortile nel distretto montano: è stato infatti necessario intervenire d’urgenza su diverse infrastrutture stradali per ripristinare il collegamento tra le diverse località interrotte.


CAMPANIA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA ED IRRIGAZIONE: APERTE IMPIANTO PORTE IMPIANTO IRRIGUO

Per la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2024 il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) ha “spalancato” i cancelli dell’impianto di distribuzione irrigua “Sinistra Regi Lagni”, che serve un importante comprensorio agricolo, localizzato intorno alla “città della fragola”, che si estende su 7200 ettari.
Le aziende agricole del territorio ricevono l’acqua proveniente dalla traversa di Ponte Annibale, posta tra Capua, Bellona e Pontelatone. Sono stati accolti gli studenti delle seconde e quarte classi dell’indirizzo biotecnologia ambientale dell’Istituto Tecnico Statale “Carlo Andreozzi” di Aversa e gli allievi delle classi seconde e terze di scuola secondaria di 2° grado dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Parete. Il tema della Settimana 2024 “L’Acqua ci nutre e dà la vita” ha fatto da filo conduttore della mattinata.
In particolare, è stato spiegato il funzionamento del sistema d’irrigazione collettivo, che consente di coltivare nel comprensorio di Parete, grazie alle acque del fiume Volturno ed è stata sottolineata la sua sostenibilità ambientale.
Gli studenti hanno anche vissuto un’esperienza, durante cui è stato spiegato quanto i fenomeni di dissesto idrogeologico siano legati al grado di impermeabilizzazione del territorio: hanno infatti provato a far passare l'acqua in terreni di diversa natura come sabbia, ghiaia ed argilla, imparando che è necessario mantenere l'equilibrio tra le superfici impermeabili dei centri urbani e la capacità ricettiva dei canali di bonifica.
Convinta è stata la partecipazione degli studenti, cui sono stati offerti zainetti e le t-shirt con il logo della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.

EMILIA ROMAGNA: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA E IRRIGAZIONE IMPIANTI APERTI È UN SUCCESSO

Ancora una volta le “Cattedrali dell’Acqua” hanno letteralmente “stregato” cittadini, amanti della natura ed amici della bicicletta: dalla pianura reggiana al basso mantovano la domenica degli Impianti aperti, organizzata dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) nell’ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, è stata un vero successo con la visita di oltre seicento persone suddivise tra gli impianti di Torrione nel comune di Gualtieri (conclusione del progetto VOLT con una performance del Teatro Sociale di Gualtieri, un laboratorio di pittura per i più piccini), Boretto (lungo il fiume Po, quest’anno ricco di acqua per l’ecosistema e l’agricoltura), Castellarano (sul fiume Secchia nella zona pedecollinare dell'Appennino Settentrionale, in cui sorge l’opera idraulica della Traversa), San Siro nel comune di San Benedetto Po (attività di orienteering e visita all’orto botanico), Mondine nel comune di Moglia (biciclettata ambientale).
Le visite sono momenti ricreativi, ma particolarmente utili per approfondire e conoscere equilibri e dinamiche dell'ambiente, in cui viviamo.


VENETO: IL CONSORZIO DI BONIFICA È AMICO DELLE API

Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha accolto favorevolmente la proposta presentata dall’associazione Amica Terra onlus di Gaiarine per la creazione della Via delle Api lungo il Corridoio Ecologico Secondario, istituito nel 2010 e che unisce il territorio da Livenza alla Pedemontana di Cordignano, dove il fiume di risorgiva Aralt è in gran parte la struttura portante.
Il progetto ha l’obiettivo di ricreare, lungo il corso fluviale, un habitat il più selvatico possibile, mediante l’inserimento di specie vegetali, che ricostituiscano il patrimonio vegetale tipico di un prato fiorito stabile,  al fine di riqualificarne le sponde mediante la plantumazione di arbusti ed alberi autoctoni, nonché l’individuazione di frutteti, che ne favoriscano il ruolo di aree di nutrimento degli impollinatori ed al contempo garantendone l’impollinazione. Recentemente, l’ente consortile ha portato a termine la plantumazione delle alberature ed eseguito la semina.
Si punta inoltre ad individuare ulteriori spazi di risulta, come aree demaniali o zone soggette a servitù pubblica, dove creare piccole stazioni di sosta, formate da specie vegetali, utili alle api ed agli altri impollinatori. In considerazione del valore, che gli impollinatori rivestono per la biodiversità, la “Via delle Api” porterà benefici al settore agricolo e accrescerà i “servizi ecosistemici”.


TOSCANA: UN TESORETTO PER IL TERRITORIO

Una gestione oculata, unita ad una pianificazione strategica a breve e lungo termine, ha permesso al Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) di chiudere in maniera positiva il bilancio consuntivo 2023, accantonando anche un ‘tesoretto’ che servirà a potenziare la presenza e le attività dell’ente consortile sui territori: oltre novecentomila euro.
Come fatto per Massa, sarà avviata la ricerca di una nuova sede centrale in Lunigiana, destinando 450.000 euro. Altri 100.000 euro andranno a sistemare la nuova sede di Massa oltre all’installazione del fotovoltaico sul tetto. Altri 200.000 euro serviranno alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nella zona, dove l’ente consortile registra i maggiori consumi degli impianti idrovori.
Quarantacinquemila euro sono destinati alle convenzioni con le associazioni di volontariato, che collaborano nel presidio dei corsi d’acqua.
Sarà infine completato il Museo della bonifica nella sede di Viareggio. L’utile è solo uno degli aspetti positivi del consuntivo consortile 2023 : la manutenzione ordinaria è aumentata su Lunigiana, Magra, Piana di Lucca e Versilia per quasi mezzo milione di euro e si stanno realizzando opere per 11 milioni di euro di risorse regionali ed europee.


LAZIO: INCONTRO SU CANALE ENEL

Si è tenuto, su iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Esperia, un incontro con gli agricoltori serviti dall'impianto irriguo della Forma Quesa presso la frazione di Monticelli.
L'incontro ha avuto come tema principale la problematica connessa ai lavori in atto nel canale idroelettrico dell'Enel. È stato assicurato dai vertici Enel che l'acqua nel canale sarà disponibile a partire dal 1° Giugno, con la possibilità di anticipare di qualche giorno il corretto flusso idrico.
Sono stati inoltre illustrati i turni programmati per garantire l'acqua necessaria alle colture in questa prima fase.
Il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) quotidianamente si impegna affinché l'acqua sia garantita per l'irrigazione di tutte le colture messe a dimora e monitorerà la situazione, auspicando il rispetto dei tempi annunciati.


AGENDA

Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno nella mattinata di lunedì 27 Maggio p.v. all’inaugurazione del bacino idrico polifunzionale a Calcinato, nel Bresciano; ad organizzarla è il Consorzio di bonifica Chiese. Vincenzi sarà anche venerdì 31 Maggio p.v. mattina a Villafranca di Verona per l’inaugurazione dell’intervento di efficientamento del canale adduttore di Sommacampagna, realizzato dal Consorzio di bonifica Veronese.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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