PRESUNTA VENDETTA CONTRO IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA TRENTINO: LA PIENA SOLIDARIETA’ DI ANBI
VINCENZI: “IL RISPETTO DELLA LEGALITA’ ED I CRESCENTI INTERESSI SULLA RISORSA ACQUA ESPONGONO I CONSORZI DI BONIFICA A NUOVI RISCHI”
“Il grave atto vandalico, di cui è stato oggetto l’attività agricola di Luigi Stefani, presumibilmente per l’attività svolta in qualità di Presidente del Consorzio di bonifica Trentino, è un segnale dei crescenti interessi, che si muovono attorno alla gestione idrica; nell’attesa che gli organi di polizia completino le indagini, non possiamo nascondere che l’ente consortile, grazie alla sua capacità progettuale ed operativa, è destinatario di importanti finanziamenti pubblici, destinati ad incrementare servizi collettivi per lo sviluppo di un’agricoltura sempre più sostenibile”: a richiamare attenzione sul gesto intimidatorio è Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di cui Stefani è componente del Consiglio.
“Esprimendo solidarietà alla famiglia Stefani, invitiamo non solo le Autorità competenti a vigilare, ma le comunità del territorio a stringersi attorno agli enti consortili, impegnati a tutelare, nel rispetto delle normative di legge, una risorsa comune come l’acqua. Il taglio doloso di 1255 viti non solo è un danno economico ed ambientale, ma è tanto più odioso, perché perpetrato ai danni di chi, come un amministratore di Consorzio di bonifica, è impegnato, con spirito prioritariamente volontaristico, nella tutela di un interesse collettivo, quale la tutela del territorio” conclude il Presidente ANBI.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
IL MEDITERRANEO CHIAMA L’EUROPA: ANCHE PER L’ACQUA SERVONO POLITICHE SPECIFICHE DI FRONTE ALLA CRISI CLIMATICA
VINCENZI: “LE PIOGGE NON HANNO RISOLTO IL DEFICIT IDRICO NEL CENTRO SUD ITALIA”
“I dati idrologici non devono essere analizzati, soprattutto dai soggetti decisori, nel contingente, ma in una prospettiva temporale ampia, perché la crisi climatica dimostra quanto repentinamente si passi dalla siccità al rischio alluvionale”: è stato questo l’invito di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di fronte alla diffusa percezione che le recenti, abbondanti piogge abbiano risolto l’insufficienza idrica, registrata soprattutto nel Centro Sud del Paese; se, infatti, è innegabile che le precipitazioni abbiano dato ristoro ai territori assetati del Mezzogiorno, colpiti da mesi di aridità estrema ed anomalie termiche da record, non si può certo dire che abbiano risolto gli scompensi.
Ad evidenziare la gravità della situazione è la mappa dell’European Drought Observatory (EDO), che a fine Febbraio indicava un’evidente sofferenza idrica in un’estesa area identificabile nella fascia adriatica centro-meridionale (dalla Romagna alla Puglia), nella quasi totalità della Basilicata, in buona parte della Calabria, lungo la costa livornese e laziale e soprattutto nelle due isole maggiori (in Sicilia, l’uso dell’acqua è razionato in oltre un centinaio di comuni con “zone rosse” tra le province di Catania, Caltanissetta ed Enna). La crisi idrica è ancora più grave lungo la fascia litoranea mediterranea spagnola, ma anche le isole Baleari e la Grecia stanno patendo le conseguenze di una stagione autunno-vernina troppo mite e secca.
“Sono immagini, che dovrebbero indurre una profonda riflessione sulle politiche idriche avviate dall’Unione Europea, perché la crisi climatica sta sconvolgendo equilibri storici, spingendo il Sud del Continente verso scenari africani con crescenti territori a forte rischio desertificazione, cui si può rispondere con manutenzione, con innovazione e nuove infrastrutture, ma anche con adeguate politiche, che ne considerino la specificità territoriale” ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Le fotografie di Copernicus dimostrano come tale condizione diventi drammatica nel Maghreb: in Marocco si stima che le acque di falda possano ormai coprire solo il 20% del fabbisogno della popolazione e che nei bacini artificiali manchi l’80% dell’acqua solitamente invasata; i raccolti sono compromessi e le autorità locali hanno dovuto ricorrere a provvedimenti drastici come limitare l’irrigazione, proibire di innaffiare giardini e riempire piscine, perfino ridurre l’apertura dei tradizionali bagni pubblici (hammam). Per quanto riguarda la nostra Penisola, il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche attesta come piogge e nevicate abbiano idricamente riequilibrato le regioni settentrionali e l’arco alpino; resta il preoccupato rammarico che tale abbondanza d’acqua non venga perlopiù capitalizzata in bacini, così da creare riserva per l’annunciato ritorno di fenomeni climatici con forte aumento delle temperature.
I livelli dei grandi laghi del Nord Italia hanno raggiunto i valori massimi e rilasciano grandi quantità d’acqua destinata al mare. La Valle d’Aosta, come tutto l’arco alpino, vede accrescere il manto nevoso, sperando che le temperature (in base ai dati del Centro Funzionale Regionale, Febbraio è stato 4 gradi più caldo della media e lo zero termico ha toccato i 3.500 metri!) non facciano sciogliere velocemente la coltre con inevitabile aumento del rischio idrogeologico; la perturbazione dell’ultima decade di Febbraio ha portato una quantità di pioggia superiore del 136% alla media mensile, seppur finora ininfluente sulla portata dei corsi d’acqua. In Piemonte, a crescere è il fiume Tanaro, dove scorre oltre il 300% di acqua in più rispetto alla norma; calano invece le portate di Stura di Demonte, Stura di Lanzo e Toce.
In Lombardia, le riserve idriche hanno raggiunto 4486 milioni di metri cubi (+25,5% sulla media). Fatta eccezione per il bacino del fiume Brembo in leggero deficit, nella regione il manto nevoso è superiore di quasi il 18% alla norma; anche nel bacino di Toce-Ticino-Verbano, il bilancio nivale è ora più che positivo grazie a +80% di neve cumulata in soli 7 giorni (fonte: ARPA Lombardia). In calo sono i livelli di Ticino, Chiese, Oglio, Mincio ed Adda, nel cui alveo scorrono comunque, grazie ai generosi apporti dal lago di Como, ben 277 metri cubi d’acqua al secondo, cioè una quantità ben superiore alla media in anni recenti.
In Veneto la primavera troverà una regione tornata ad essere, almeno per ora, ricca d’acqua. Il timore di emergenze idrogeologiche è rientrato con il calo delle portate dei fiumi Muson dei Sassi, Cordevole, Adige e Bacchiglione, che pur mantengono flussi ben al di sopra degli standard mensili. La neve è in aumento su Dolomiti e Prealpi. In Emilia-Romagna, i fiumi Secchia e Taro aumentano le portate; stabile è invece l’Enza, mentre cala la Trebbia. Come gli altri territori del versante adriatico dell’Appennino, anche quelli romagnoli registrano un deficit pluviometrico. Aumenta ulteriormente il flusso nel fiume Po nel tratto a monte: ad Isola S. Antonio, nell’Alessandrino, in 7 giorni sono raddoppiati i valori di portata e lo scarto positivo sulla media mensile raggiunge il 530%!
A Torino l’acqua in alveo è 10 volte quella che scorreva solo un anno fa e, in generale, le portate di piena, registrate in questi giorni, sono le più alte del recente biennio. In Liguria i livelli dei fiumi Entella, Magra ed Argentina rimangono stabili, mentre un’ulteriore crescita si registrata nella Vara. Per quanto riguarda la neve, un manto di 90 centimetri è presente localmente sulle Alpi Marittime. In Toscana le portate dei fiumi Sieve, Serchio, Ombrone ed Arno risultano crescenti ed abbondanti rispetto alla norma (rispettivamente +67%, +135%, +141%, +106%). Tra i fiumi marchigiani a crescere è il solo Sentino.
Le cumulate di pioggia sulla regione non hanno superato i trenta millimetri in 7 giorni, comportando un leggero incremento nei volumi invasati dalle dighe: i bacini trattengono 51,46 milioni di metri cubi (valore inferiore solo al solo 2023), che sono una garanzia per i mesi a venire, poichè non c’è neve sull’Appennino Umbro-Marchigiano. In Umbria il mese di febbraio è stato leggermente meno piovoso che nello scorso quinquennio: le cumulate più abbondanti si sono registrate nella media Valle del Tevere. L’altezza idrometrica del lago Trasimeno cresce di 3 centimetri, mentre il livello dei fiumi Chiascio e Paglia si alza di circa mezzo metro.
Anche i corpi idrici del Lazio escono rigenerati da questa fase di perturbazione climatica: i livelli degli esangui laghi vulcanici crescono (Bracciano +10 centimetri rispetto a 15 giorni fa; Nemi + cm. 4 così come il bacino di Albano) ad anche le portate dei fiumi (Tevere +121%, Aniene +126%, Fiora +81%). Poca neve sui monti Simbruini: si registrano cumulate nivali fino a 29 centimetri a Campo Catino, mentre sul Terminillo il manto nevoso non raggiunge i cm. 25. In Abruzzo il livello del fiume Orta, nel pescarese, è inferiore di circa venti centimetri a quanto registrato l’anno scorso, mentre quello del Sangro è circa quattordici centimetri sopra ad un anno fa. Sulle montagne la neve è un miraggio: solo a Campo Imperatore ce ne sono 54 centimetri, ma l’anno scorso ve ne erano oltre sessanta.
In Campania il fiume Volturno registra una significativa crescita, mentre è più contenuta quella di Sele e Garigliano. Un’autentica “boccata d’acqua” è arrivata sull’assetata Basilicata, grazie alle piogge delle scorse 2 settimane: negli invasi sono confluiti 36 milioni di metri cubi d’acqua, ma lo scorso anno ve ne erano 117 milioni in più! Alla Puglia la settimana passata ha regalato una dotazione di riserva idrica pari a 8 milioni di metri cubi, portando il totale d’acqua invasata a mln. mc. 183,59: rispetto all’anno scorso manca il 39%.
Nella regione, l’ultima decade di Febbraio è stata caratterizzata da piogge sopra la media nella fascia, che va da Taranto alla costa brindisina attraversando la Valle d’Itria, mentre il basso Salento è rimasto a secco, con cumulate dimezzate rispetto al consueto.
Infine, in Sicilia si sono registrati fenomeni piovosi soprattutto sul messinese con cumulate fino a trenta millimetri in 72 ore.
IL CONSORZIO C.E.R. PER L’ADATTAMENTO CLIMATICO
ANBI ESPORTA KNOW HOW IRRIGUO IL SISTEMA IRRIFRAME SARA’ UTILIZZATO A CUBA: È LA PRIMA VOLTA ALL’ESTERO DALLA COLLABORAZIONE NASCERANNO CONSIGLI PER LE COLTURE TROPICALI NEL SUD ITALIA
Dall’esperienza italiana del Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo nascerà “Acqua Campus Cuba”: 4 aziende dimostrative delle tecnologie irrigue ed una vera e propria scuola di sostenibilità.
“L’obbiettivo – ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - è di istruire tecnici ed agricoltori nell’uso razionale dell’acqua per aumentare la produzione di cibo con le risorse idriche attualmente disponibili, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie ed il bilancio idrico di Irriframe, il sistema irriguo “esperto” voluto da ANBI e che, per la prima volta, diventa uno strumento internazionale a sostegno del reddito degli agricoltori nell’ottica di una globale sostenibilità ambientale.”
Il Consorzio C.E.R., da sempre impegnato anche a sostegno dei Paesi in via di sviluppo o attraversati da vicende complesse, continua così il suo sforzo nell’adattamento dell’agricoltura irrigua ai cambiamenti climatici in tutte le parti del mondo.
“Produrre più cibo, utilizzando l’acqua in modo razionale per contribuire a sfamare una popolazione mondiale, che ha superato gli otto miliardi di persone, è uno degli obbiettivi, che si pone Irriframe, affermandosi come una piattaforma, in grado di unire le necessità gestionali della risorsa idrica con la sostenibilità economica, ambientale e sociale” ha evidenziato Nicola Dalmonte, Presidente Consorzio di 2° grado C.E.R. .
L’attività del Consorzio C.E.R. a favore della popolazione cubana si inserisce nel più ampio progetto HAB.AMA (https://lavana.aics.gov.it/it/news/hab-ama-approvvigionamento-alimentare-e-sviluppo-di-iniziative-economiche-sostenibili-a-lavana/) ed è denominata “Acqua Campus Cuba - Trasmissione dell’innovazione alle imprese agricole e gestione irrigua razionale per la sovranità alimentare”.
La richiesta dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (A.I.C.S.) del Ministero degli Esteri è scaturita da un incontro organizzato nell’ambito del salone fieristico Macfrut 2022, durante il quale la delegazione istituzionale cubana potè apprezzare le conoscenze, le tecnologie irrigue e di monitoraggio, sviluppate nel centro di ricerca Acqua Campus, intuendone il forte contributo, che avrebbero potuto dare per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e nel contrastare il problema dell’autosufficienza alimentare. Il Consorzio C.E.R., dopo aver constatato la gravità della situazione sull’Isola, ha intrapreso un complesso lavoro di progettazione in stretta collaborazione con A.I.C.S. Cuba.
“Le attività, interamente finanziate da A.I.C.S. ed il cui avvio è previsto per il prossimo Maggio, si svolgeranno nell’arco di 12 mesi e vedranno impegnato personale consortile, specializzato nella gestione delle aree dimostrative e della formazione professionale, in stretta collaborazione coi partner di Acqua Campus – ha informato Raffaella Zucaro, Direttore Consorzio C.E.R. - Saranno costruite 4 aree dimostrative, che ospiteranno le attività formative, rivolte a tecnici, agricoltori ed operatori del sistema pubblico dell’agricoltura cubana: 3 in aziende agricole, differenti per tipologia di coltivazione ed estensione, mentre la quarta sarà ospitata presso l’Istituto Alejandro de Humboldt per la Ricerca Fondamentale in Agricoltura Tropicale (INIFAT), centro sperimentale, che raccoglie specie vegetali di interesse e ne studia il miglioramento.”
La collaborazione nel progetto HAB.AMA potrebbe esser il preludio ad una più ampia collaborazione, al fine di condividere il know-how dei Consorzi di bonifica italiani con le Istituzioni cubane, sia in termini di sviluppo delle pratiche agronomiche che di gestione della risorsa idrica a livello distrettuale anche tramite la gestione di invasi, canalizzazioni e reti di monitoraggio. Tale interscambio potrebbe permettere all’ente consortile, con sede a Bologna, di acquisire una più approfondita conoscenza delle coltivazioni tropicali, al fine di poter meglio sostenere le esigenze di cambiamento del mondo agricolo italiano.
“I cambiamenti climatici – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - stanno forzando gli agricoltori del nostro Paese a cercare alternative alle coltivazioni tradizionali, nel tentativo di rendere sostenibili le proprie aziende agricole: tra le nuove colture, che stanno vedendo un’espansione degli areali coltivati, ci sono quelle tradizionalmente considerate tropicali come mango ed avocado, che in Sud Italia stanno trovando un ambiente ideale per produzioni di alta qualità. Nell’intento di accompagnare il cambiamento in atto e sostenere gli agricoltori italiani, il Consorzio C.E.R. grazie alle competenze del centenario Istituto di Frutticultura Tropicale cubano, introdurrà, nel servizio Irriframe, anche il consiglio irriguo per quelle colture esotiche.”
Curiosità finale: dentro l’Istituto Sperimentale “Alejandro de Humboldt” nacque, il 15 Ottobre 1923, lo scrittore Italo Calvino, figlio dell’allora Direttore italiano, a testimonianza della storica collaborazione, che intercorre tra Cuba ed il nostro Paese nel campo del miglioramento genetico vegetale e delle pratiche agronomiche.
DALLA GIORNATA NAZIONALE DEL PAESAGGIO ALLA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: NASCONO LE SENTINELLE DELL’ARNO
GARGANO: “UNA PROPOSTA CHE EVIDENZIA IL BISOGNO DI SICUREZZA IDROGEOLOGICA PERCHE’ NON POSSONO ESSERE LE ASSICURAZIONI LA SOLA RISPOSTA A FRANE ED ALLUVIONI”
Si chiama “Le sentinelle dell'Arno e il legno da ostacolo diventa opportunità” ed è uno dei 10 progetti finanziati dal Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste sul bando per la raccolta del legname depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi: a presentarlo è stato il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno a conferma della grande attenzione presente in Toscana alla gestione della vegetazione nei corsi d’acqua.
“L’operazione interesserà il fiume Arno, che è il più monitorato a livello regionale e dove un ruolo strategico ha il recupero del legname caduto, perchè potrebbe rallentare od impedire il deflusso delle acque ed invece, grazie al progetto, da ostacolo si trasforma in opportunità: è, infatti, prevista la formazione e l’addestramento di “sentinelle” capaci di individuare le criticità, nonchè di operatori preparati per intervenire e recuperare le piante in acqua, arrecando il minor impatto possibile sull’ambiente” ha precisato la Presidente dell’ente consortile, Serena Stefani.
“Siamo un Paese dalla memoria corta – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Nonostante l’accresciuto rischio idrogeologico di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici, continuiamo a cementificare o abbandonare oltre ventiquattro ettari al giorno, aumentando la fragilità dei territori. E’ necessario ripensare il modello di sviluppo, perché non possono certo essere le assicurazioni, l’unica risposta al bisogno di sicurezza da alluvioni e frane. Da tempo i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno avviato un’approfondita riflessione sulla ricerca di un nuovo equilibrio fra le imprescindibili necessità di pulizia dei corsi d’acqua ed il rispetto delle esigenze degli ecosistemi: è la cosiddetta manutenzione gentile, per la quale è stato realizzato anche un apposito manuale. Accanto a ciò, però, dobbiamo denunciare la diffusa inciviltà di quanti scambiano i corsi d’acqua per discariche, aggravando l’onere ed i costi di chi è deputato a mantenere efficienti gli alvei per la sicurezza idrogeologica delle comunità e del loro ambiente.”
Alla presentazione del progetto “Le sentinelle dell’Arno”, organizzata a Sansepolcro, era presente, tra gli altri, Nazario Palmieri, Comandante dei Carabinieri per la Tutela Forestale e dei Parchi.
VENETO: DELTA PO: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA
Arriverà, dall’intelligenza artificiale, un prezioso contributo a favore del Delta del Po nel prevenire eventi estremi come la risalita del cuneo salino, lo stress idrico delle coltivazioni e la desertificazione del suolo. Il Consorzio di bonifica Delta del Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) e l’Università di Padova stanno, infatti, sviluppando un'applicazione per riuscire a prevedere i fenomeni estremi, a partire dalla salinizzazione delle acque interne, attraverso rilevazioni satellitari e “big data analysis” che, sulla base delle serie storiche, possano aiutare a sviluppare un indice integrato, che consentirà di prevedere situazioni a rischio, calcolare le variabili in gioco ed indicare eventuali azioni per contrastare le problematiche.
Diversi i soggetti, che saranno chiamati a intervenire: dagli enti consorziali alla Regione, alle realtà che operano sul territorio. A minacciare il Delta del Po concorrono numerosi fattori a partire da cuneo salino e subsidenza; ad incidere particolarmente è anche la progressiva diminuzione della piovosità: il Polesine ed il Delta Po sono tra le aree meno piovose del Veneto.
Tutti dati che, alla luce delle estati sempre più calde con temperature, che vanificano l’effetto delle piogge, stanno mettendo in crisi l’agricoltura, causando una progressiva desertificazione: un problema complesso, che richiede risposte adeguate, che l’intelligenza artificiale aiuterà a trovare.
TRENTINO ALTO ADIGE: PRESENTATO PROGETTO IMPIANTO LAVAGGIO MEZZI AGRICOLI
Di fronte ad un folto pubblico è stato presentato il progetto esecutivo di impianto per il lavaggio dei mezzi agricoli, previsto all’interno del territorio di Lavis e che andrà a servire le zone produttive a Sud della Rotaliana e a Nord di Trento.
Il progetto, redatto dal Consorzio di bonifica Trentino (con sede a Trento), prevede, in località Torbisi, l’approntamento di una struttura prefabbricata con una piazzola coperta di lavaggio, i relativi container per l’utilizzo delle acque e un caricabotte per il riempimento degli atomizzatori. Il terreno individuato, di proprietà della Provincia autonoma di Trento, risulta facilmente accessibile dai mezzi meccanici in un punto defilato rispetto al traffico veicolare. Il progetto esecutivo è frutto di un accordo fra ente consortile, Comune di Lavis e Provincia Autonoma di Trento.
Importante è la valenza strategica del lavaggio degli atomizzatori, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza e di qualità delle acque, partendo dalla positiva esperienza dell’impianto realizzato dall’ente consortile a fine 2022 in località Cané di Mezzocorona, a servizio di un territorio di circa millecinquecento ettari; come quello, anche l’impianto di Lavis sarà dotato di tutte le tecnologie atte a garantire il recupero del 95% delle acque utilizzate all’interno di una struttura a circuito chius, senza alcuna dispersione nell’ambiente, mentre la restante frazione residua (5%) verrà progressivamente stoccata in appositi container per essere inviata successivamente ad impianti dedicati al trattamento speciale.
Nel corso del primo anno di attività del lavaggio di Mezzocorona sono stati prodotti poco meno di quattro metri cubi di rifiuto speciale a fronte di oltre duemila lavaggi di mezzi agricoli. Il costo dell’impianto prevede un investimento complessivo di 354.000 euro, che verranno coperti parzialmente da un intervento del G.A.L. (Gruppo di Azione Locale del Trentino centrale) con fondi P.S.R. e F.E.A.S.R. nella misura di 199.900 euro. La parte restante verrà coperta con l’emissione di ruoli di pagamento di durata pluriennale ai possessori di fondi agricoli nel fondovalle dell’Adige, che rientrano nel bacino di utenza del nuovo impianto, che si estende su una superficie potenziale di 1200 ettari.
Nelle prossime settimane si procederà all’appalto dei lavori, mentre la realizzazione definitiva dell’opera è prevista per fine estate.
VENETO: INTERVENTI INNOVATIVI DI EFFICIENTAMENTO IRRIGUO
Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella città scaligera) è impegnato in un importante intervento di ripristino di condutture irrigue, che sottopassano tangenziale e autostrada, in località Sant'Agata del capoluogo provinciale.
Tale intervento, necessario a causa delle perdite derivanti dalla vecchia tubazione in calcestruzzo, si svolge con l’innovativa tecnica del “relining”, che consiste nell'inserire un nuovo tubo dentro la condotta da ristrutturare, iniettando poi materiale riempitivo nelle intercapedini; attraverso questa tecnica si evitano interventi di escavo e si aumenta l’efficientamento nella distribuzione della risorsa idrica, riducendo le perdite a garanzia di una maggiore sostenibilità.
MARCHE: SICUREZZA IDROGEOLOGICA CON COMPENSAZIONE AMBIENTALE
Ammaloramento stradale, allagamenti continui ed episodi franosi avevano reso la strada “Folgaretti”, nel comune di Morrovalle, teatro di numerosi incidenti stradali.
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) è intervenuto, a fronte di una convenzione sottoscritta con il Comune e grazie a fondi del Ministero dell’Interno, con un progetto di messa in sicurezza e che ha interessato un tratto di 1 chilometro circa; le criticità più evidenti venivano dalla mancata regimentazione delle acque superficiali, che provocavano allagamenti e colate di fango sulle carreggiate, con conseguente deterioramento del manto stradale. L’ente consortile ha effettuato un intervento di ripristino ed allargamento della sede stradale, la realizzazione del sistema di raccolta dell’acqua piovana e l’apertura di nuovi canali e fossi di scolo; sono inoltre stati rifatti gli attraversamenti esistenti, e, laddove necessario, realizzate opere di protezione sui versanti sopra la strada.
Il progetto ha richiesto l’abbattimento di piante ed alberi tutelati, per cui, in un’ottica di compensazione ambientale, l’ente consorziale ha prima censito le piante interferenti con il progetto e poi ha “ripiantato”, in 4 diverse aree, quanto rimosso; tutte le circa duecento piante sono state acquistate dal Vivaio Forestale Regionale di Pollenza, che ne ha garantito il carattere autoctono.
PUGLIA: IMPEGNO PER LA SALUTE PUBBLICA
Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha aderito al programma WHP (Workplace Health Promotion) dell’Organizzazione Mondiale Sanità (OMS) e promosso da Regione Puglia, diventando “Azienda che Promuove Salute” ed utilizzerà il logo per le imprese, che si impegnano a mettere in atto “buone pratiche” nel campo della Health Promotion e dello sviluppo sostenibile. Il progetto è stato recentemente illustrato formalmente.
EMILIA ROMAGNA: INVASO VAL D’ENZA: NOMINATA COMMISSIONE TECNICA GIUDICATRICE
Incontro nella Casa dell’Acqua, a Parma, tra le “governance” dei Consorzi di bonifica Parmense (con sede in città) ed Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), per l’iter procedurale che porterà alla redazione del cosiddetto DOC.F.A.P. (Documento Fattibilità Alternative Progettuali) richiesto dal nuovo codice degli appalti e prodromico alla successiva stesura del progetto, in grado di compensare il deficit idrico in Val d’Enza con conseguente individuazione di un invaso idoneo a compensare le carenze stimate.
I 2 enti, su incarico regionale con finanziamento dello studio da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti attraverso l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, hanno focalizzato l’attenzione sulla tabella di marcia documentale e sulla commissione tecnica di valutazione delle offerte pervenute: saranno coinvolte anche Università di Padova, Politecnico di Torino e Università di Bologna.
Nell’ottica della massima trasparenza ed autonomia decisionale, gli enti consortili hanno infatti scelto di allargare, al massimo possibile, il ventaglio dei componenti qualificati della commissione, affinché entro il mese di marzo possano procedere alla valutazione tecnica della qualità e pertinenza delle offerte pervenute. Al termine della decisione e successiva assegnazione di gara, il soggetto, che si sarà aggiudicato il progetto, avrà 10 mesi di tempo per redigerlo prima della seconda fase (PFTE).
BASILICATA: NUOVO PRESIDENTE
Dopo molti anni, il Consorzio di bonifica Basilicata (con sede a Matera) è tornato all’ordinario regime amministrativo con l’elezione di Presidente e Consiglio d’Amministrazione: al vertice è stato eletto Giuseppe Musacchio, già Amministratore Unico dello stesso ente.
AGENDA
Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno nella mattinata di lunedì 18 Marzo p.v. al convegno “L’acqua dolce, una risorsa insostituibile per la difesa dell’ambiente e lo sviluppo del territorio”, organizzato dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara nella Manifattura dei Marinati, a Comacchio, nel Ferrarese.
Il mattino dopo, martedì 19 Marzo, il Presidente ANBI parteciperà alla tavola rotonda del convegno “Acqua facendo. Adattamento ai cambiamenti climatici: ricerca, sperimentazione e interventi per l’agricoltura e per il territorio”, che il Consorzio di bonifica Bacchiglione organizzerà nell’auditorium dell’Orto Botanico a Padova. Mercoledì 20 Marzo, invece, Gargano sarà in mattinata a Carnate, comune della provincia Monza Brianza, per la cerimonia di avvio dei lavori alla locale vasca di laminazione ed a quella in comune di Gessate; l’appuntamento è organizzato dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi.
Il DG ANBI interverrà, infine, nel corso della mattinata conclusiva della 2 giorni (21-22 Marzo p.v.), dedicata alla presentazione-evento della 5° edizione del “libro bianco Valore Acqua per l’Italia e BlueBook 2024 - servizio idrico integrato e filiera estesa dell’acqua”; ad organizzare il tutto è The European House Ambrosetti all’Acquario Romano, nella Capitale. |