Anno XXVI, n. 9 lunedì, 11 marzo 2024

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
L’ITALIA È STRESSATA: LE TEMPERATURE PIU’ CALDE DI SEMPRE ANTICIPANO I CICLI DELLA NATURA. LA RIVINCITA DELLE MEZZE STAGIONI CANCELLA IL GENERALE INVERNO
VINCENZI: “LE PIOGGE SONO INDISPENSABILI MA NON DEVONO FARE DIMENTICARE LE NECESSITA’ INFRASTRUTTURALI PER CONTRASTARE L’ESTREMIZZAZIONE DEGLI EVENTI METEO”

Contraddicendo la vulgata popolare, è proprio l’arrivo di interminabili mezze stagioni a caratterizzare la crisi climatica sull’Italia, contrastando l’estate torrida e cancellando il freddo inverno, così da mettere in crisi i produttori di abbigliamento pesante e costringere gli agricoltori a ripensare i cicli colturali. Il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche indica come l’andamento meteo degli anni recenti sull’Europa denoti una lunga stagione secca, da Giugno (addirittura da Maggio nel 2021-2022) a fine Ottobre, con temperature costantemente pari o superiori ai trenta gradi e piogge quasi totalmente assenti; i restanti mesi, invece, sono caratterizzati da moderata instabilità atmosferica, con sporadiche precipitazioni localmente anche violente e temperature decisamente miti, cui si accompagna una stagione umida, caratterizzata da temperature primaverili e dal transito di cicloni, che in alcuni casi assumono l’intensità di uragani mediterranei: in sintesi, una lunga stagione intermedia, ora più secca, ora più umida ed una lunga, caldissima estate.
“E’ questa fotografia a testimoniare la necessità di adattare i territori alla nuova fase climatica, dotandoli delle necessarie infrastrutture per calmierare l’estremizzazione degli eventi atmosferici, dall’alluvione alla siccità. Servono investimenti nella programmazione idrica per garantire produzione e redditività all’agricoltura” ha ribadito Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Secondo il C.N.R. (Consiglio Nazionale Ricerche), Febbraio si è concluso con anomalie  fino a +7 gradi nella Mitteleuropa. In Italia, al Nord l’anomalia è stata +3,64°, al Centro +2,85°, mentre al Sud +2,56°; Febbraio 2024 è stato il più caldo di sempre al Nord ed al Centro, mentre al Sud è al secondo posto. In Italia, l’inverno meteorologico che si è appena concluso (se mai è iniziato), è stato il più caldo della storia, con un’anomalia trimestrale di +2,16°. Le precipitazioni dell’ultima decade del mese scorso sono riuscite, ma solo al Nord, a stabilizzare un bilancio idrico negativo, soprattutto a causa della rapida fusione del già scarso manto nevoso, dovuto alle alte temperature.
Questo ha permesso il riempimento dei bacini settentrionali ma, allo stesso tempo, sta costringendo al rilascio di enormi quantità d’acqua, che vanno inevitabilmente disperse: è il caso dei due laghi più grandi, Maggiore e Benaco, costretti a far defluire il massimo delle portate così come il bacino romagnolo della diga di Ridracoli in tracimazione controllata; buone anche le condizioni dei laghi di Como e d’Iseo. Al Sud, invece, le piogge di questi giorni, localmente anche violente, non sono sufficienti a ripianare un grave deficit idrico, consolidatosi in oltre sette mesi di siccità. Rispetto alla settimana scorsa, la portata del fiume Po è aumentata mediamente del  317%; a Pontelagoscuro, sul delta, scorre il 175% d’acqua in più rispetto alla media.
In Valle d’Aosta sono presenti al suolo oltre centotrenta centimetri di neve; crescita moderata per la Dora Baltea ed il torrente Lys. In Piemonte, gli ultimi 10 giorni di Febbraio hanno portato in dote 158 millimetri di pioggia, regalando un surplus di +234%! La neve è caduta abbondante anche sui rilievi Sud-Occidentali, che per tutto l’inverno erano rimasti quasi totalmente brulli; un leggero deficit nivale persiste  sui rilievi nord-orientali dei bacini fluviali di Sesia, Toce e Ticino.
Migliora la situazione delle acque sotterranee ed aumenta considerevolmente la condizione di tutti i fiumi, le cui portate sono ora nettamente superiori alla media del periodo (fonte: ARPA Piemonte). Esemplare è il caso del Tanaro che , dopo settimane di profondissima crisi idrica, ha ora un flusso di quasi il 160% superiore alla media e 10 volte maggiore di quello dell’anno scorso; “performances” eccezionali anche per Toce e Stura di Lanzo. In Liguria è tornata la neve sulle Alpi. Dopo i picchi della scorsa settimana, la decrescita dei livelli fluviali è considerevole: l’Entella cala di circa mezzo metro, la Vara di oltre 80 centimetri, mentre la Magra addirittura di cm.180; a Ponente cresce, invece, l’Argentina.
In Lombardia, le riserve idriche sono tornate in linea con i valori normali, anche se persiste un deficit nivale significativo sui bacini di Toce-Ticino-Verbano (-41,2%), Brembo (-19,6%), Serio (-6,5%); nel complesso, rispetto all’anno scorso, la risorsa stoccata è superiore del 158%. Tra i fiumi, la portata dell’Adda è ora quasi quattro volte superiore alla media del periodo nello scorso biennio. Per il Veneto è stato il secondo Febbraio più caldo di sempre (+4,1° dopo aver registrato addirittura +5,6° e +5,1° nella prima e seconda decade).
Grazie alle perturbazioni di fine mese, la cumulata di pioggia mensile è salita a mm.170 (+192%) con picchi di mm. 557 nel Vicentino a rischio alluvione. Sull’anno idrologico il surplus d’acqua è del 37%. Le nevicate a cavallo tra la fine di Febbraio ed i primi giorni di Marzo hanno colmato anche il deficit nivale sulle Prealpi, riportando il valore nella norma, mentre sulle Dolomiti ora è superiore alla media. Attualmente la risorsa idrica nivale è di 220 milioni di metri cubi sul bacino del fiume Piave, 140 milioni su quello del Cordevole e di 200 milioni di metri cubi su quello del Brenta (fonte: ARPAV).
Le portate dei fiumi sono tutte in crescita e ben al di sopra delle medie del periodo. In Emilia-Romagna, le abbondanti piogge cadute sui bacini montani più occidentali (mm.413 in media da inizio 2024) hanno consentito agli invasi piacentini di Mignano e Molato di riempirsi: complessivamente stanno  trattenendo oltre sedici  milioni di metri cubi d’acqua (+5 milioni in un mese), il valore più alto dal 2016. Le portate dei fiumi sono in grande crescita e molto superiori alla media. Anche per l’Alta Toscana, quella attuale si sta rivelando una stagione particolarmente “umida”.
Negli scorsi 30 giorni, sui comuni del versante appenninico toscano e su quelli abbarbicati sulle Alpi Apuane (province di Prato, Pistoia, Massa, Lucca) si sono cumulate piogge tra i 300 ed i 500 millimetri con record a Stazzema con 560 millimetri. Tornano a valori più rassicuranti, ma sempre ben al di sopra della media, le portate di fiumi nella regione. A differenza delle Alpi, sull’Appennino continua a scarseggiare la neve e sulla cima dell’Amiata, così come in Garfagnana, ci sono solamente 8 centimetri di coltre. Le precipitazioni della scorsa settimana hanno bagnato anche le Marche, soprattutto le località meridionali a ridosso dei Sibillini (fino a cento millimetri in 7 giorni), mentre decisamente meno la parte settentrionale della regione (una trentina di millimetri).
Si alzano i livelli dei fiumi e la disponibilità idrica negli invasi è di oltre cinquanta milioni di metri cubi, leggermente inferiore all’ottima annata 2023. Sui monti Sibillini, sopra i duemila metri, sono  presenti 63 centimetri di neve (monte Bove). Le piogge cadute sull’Umbria non sono state sufficienti per un ritorno alla normalità dei livelli del lago Trasimeno: la crescita di soli 6 centimetri è ancora insufficiente a raggiungere almeno il livello minimo vitale (-cm. 1,20). In aumento sono le portate dei fiumi Topino, Chiascio e Paglia. Nel Lazio, incrementi di portata vengono registrati nei fiumi Tevere, Aniene e Liri, mentre è in calo la Fiora.
La neve ricompare sull’Appennino laziale, ma è scarsa: mancano dai 40 (Terminillo) ai  50 centimetri (Campo Catino) di manto rispetto all’anno scorso. Preoccupante è la situazione della disponibilità idrica in Abruzzo: su tutta la regione, da inizio anno idrologico, è piovuto pochissimo e, per quanto riguarda il mese di febbraio, il deficit pluviale riguarda tutto il territorio regionale (-51%) con criticità più evidenti sulla fascia collinare litoranea, in particolare sulle province di Chieti e Pescara (entrambe intorno a -64% di pioggia); la situazione si ripercuote anche sulla disponibilità idrica nell’invaso di Penne, oggi ai minimi dal 2016.
L’Appennino Abruzzese, che sino a pochi giorni fa era a secco di neve, vede le sue cime più alte imbiancarsi, ma la coltre è alquanto scarsa. In Molise il livello nel bacino  della diga del Liscione è cresciuto di m. 1,63 in un mese (fonte: Molise Acque). Tra i fiumi della Campania, la migliore performance è del Garigliano, il cui livello cresce di quasi novanta centimetri in una settimana. In Basilicata, questa settimana, l’aumento dei volumi invasati si attesta su quasi ventitre milioni di metri cubi, ma lo scarto negativo rispetto all’anno scorso rimane enorme (-mln. mc.128). Anche in Puglia il buon andamento della scorsa settimana (+14,52 milioni di metri cubi) non riesce a colmare il gap con l’anno scorso (-mln mc 129,77).
“A leggere i dati di questa settimana – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – si preannuncia un’estate difficile per il Sud Italia. Sarebbe, però, un errore considerare superata l’allerta siccità, presente fino a pochi giorni fa anche in altre zone del Paese: non cambiando sostanzialmente la situazione infrastrutturale, resta infatti marcata la fragilità idrica di alcuni territori dipendenti quasi esclusivamente da un andamento meteo, di cui la crisi climatica accentua gli estremi: pur essendo migliorata la disponibilità d’acqua, persistendo temperature largamente superiori alla norma, basteranno, come già accaduto, settimane prive di piogge significative per riproporre condizioni di sofferenza idrica. In quei momenti rimpiangeremo l’enorme ricchezza, che stiamo lasciando defluire inutilizzata in mare.”
In Sicilia localmente continua a piovere molto: nel Messinese si sono registrate cumulate superiori ai quaranta  millimetri nelle 48 ore.
Infine, in Sardegna, a Febbraio, sono confluiti nei bacini artificiali 67 milioni di metri cibi d’acqua, insufficienti a colmare il deficit accumulato in questi mesi: i volumi  attualmente trattenuti sono, infatti, il 53% della capacità totale, inferiori del 31% rispetto alla media del periodo (Fonte: Autorità di Bacino Regionale della Sardegna).

                                                                                                

VENETO: A FEBBRAIO PIOVUTA ACQUA COME UN'INTERA STAGIONE IRRIGUA!

Tre miliardi di metri cubi d'acqua, cioè più o meno la quantità, che serve per l’intera stagione irrigua in Veneto da Marzo ad Ottobre: nel mese di febbraio, caratterizzato nell'ultima settimana da una perturbazione di straordinaria intensità, si sono registrati 170 millimetri di pioggia contro mm. 58 della media storica, pari cioè al 190% del valore atteso (fonte: Arpav).
"Di quest'acqua, inutile dirlo, pochissimo rimane sul territorio, il resto è già tutto finito a mare:  un patrimonio di risorsa, che speriamo di non dover rimpiangere nella stagione irrigua, che entrerà nel vivo ad Aprile" ha spiegato ANBI Veneto nel commentare il proprio bollettino sulla disponibilità della risorsa idrica (disponibile online su anbiveneto.it). In epoca di record, Febbraio 2024 sarà ricordato anche per le significative ed allarmanti temperature, che hanno registrato una media di +4,1 ° rispetto al periodo, facendone il secondo più caldo dal 1991 (il record è del 1998) e superando di poco il Febbraio 2019.
I depositi nivali in quota, a causa delle temperature elevate, presentano un alto contenuto d'acqua e sono pertanto destinati a sciogliersi molto velocemente. In ripresa, ovunque, gli acquiferi che stanno beneficiando delle forti piogge di fine mese: incrementi importanti si registrano nella stazione vicentina di Dueville con addirittura 1 metro di innalzamento del livello; ripresa dei livelli tra 5 e 20 centimetri nell’area trevigiana; in ripresa anche le falde del Veronese con dinamiche tuttavia molto più lente che nel resto della regione, trattandosi di un acquifero caratterizzato da grande inerzia e che necessita di tempi lunghi.

MARCHE: NUOVA STAGIONE IRRIGUA: CUASTODIRE ED AMPLIARE

È stato sicuramente un inverno avaro di piogge e, alle porte della nuova stagione irrigua, il mondo agricolo marchigiano ha già iniziato a chiedere un’apertura anticipata degli impianti irrigui; se i dati pluviometrici non rassicurano, il livello delle dighe del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) sono invece allineati ed in alcuni casi addirittura migliori degli anni precedenti.
L’acqua invasata a Castreccioni è superiore di circa sei milioni di metri cubi a quella presente nello stesso periodo 2022 per una disponibilità totale di 35 milioni di metri cubi. Anche le dighe di Comunanza (lago di Gerosa) e San Ruffino, grazie alle ultime precipitazioni, sono ad un livello migliore di quello degli anni precedenti. Diversa, ma non allarmante è la situazione della diga di Mercatale  soggetta, durante i mesi scorsi, a lavori di manutenzione; l’acqua è stata volutamente mantenuta sotto una certa soglia, ma presto tornerà a regime.
Ormai è evidente che non è cambiata la quantità di pioggia che cade. L’acqua è la stessa ma si concentra in limitate finestre temporali e micro-aree dando vita a nubifragi e “bombe d’acqua”. In questo caso, la funzione di laminazione delle dighe è fondamentale e consente di gestire queste improvvise ed inusuali quantità di precipitazioni. L’acqua viene invasata, rilasciata in maniera controllata e custodita per i mesi successivi. In tale logica guardano i progetti di ricarica del lago di Cingoli e quello destinato alla ricarica artificiale delle falde. A ciò si uniscono i progetti dedicati all’ammodernamento od  ampliamento degli impianti irrigui con relativa estensione del bacino servito.
Tramite Bonifica Marche Engineering, società “in house” dell’ente consortile, dedicata al terzo settore, è stato realizzato il progetto di estensione dell’impianto irriguo del fiume Musone: 1.970 nuovi ettari irrigati nei comuni di Filottrano, Montefano e Osimo con l’acqua invasata a Castreccioni di Cingoli. Sarà possibile allacciarsi ed irrigare già da Giugno. Ammodernare ed ampliare sono gli obbiettivi anche degli interventi in corso nei comprensori fluviali di Aso, Tenna e Tronto, dove prosegue il passaggio dagli impianti “a scorrimento” a quelli “a pressione” e l’estensione delle aree irrigate dagli impianti consortili.

PARLIAMO DI ECONOMIA: CHE VALORE HA L’ACQUA CHE STIAMO DESTINANDO AL MARE?

ANBI FA IL CONTO DI UNA MANCATA OCCASIONE DI SVILUPPO

IN TOSCANA INAUGURATO NUOVO DISTRETTO IRRIGUO

Hanno superato i sei miliardi all’anno i danni causati dalla siccità all’economia agricola del nostro Paese nel 2022 e 2023; per converso: quanta potenziale ricchezza sta scemando verso il mare in questi giorni di maltempo?
A porre la questione è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI: “Proponiamo una lettura diversa del colpo di coda invernale, che sta attraversando l’Italia e che allarma per l’insito rischio idrogeologico, alla cui prevenzione concorre l’esperienza operativa dei Consorzi di bonifica; è significativo, infatti, dare un valore all’acqua piovana, che per l’89% lasciamo terminare inutilizzata a mare e che altresì potrebbe essere garanzia di reddito per le aziende agricole del Paese. La realizzazione di nuovi invasi multifunzionali lungo la Penisola aumenterebbe la sicurezza dalle alluvioni, come dimostrato dall’esperienza d Vicenza, creando al contempo riserve idriche per i momenti di bisogno.”
L’Italia è infatti tra i Paesi europei, che maggiormente fanno ricorso all’irrigazione: è seconda in termini di superficie irrigata solo alla Spagna (circa due milioni e quattrocentomila ettari contro i 3 milioni di ettari iberici) e quarta in termini di incidenza della superficie irrigata sulla S.A.U. (Superficie Agricola Utile) con circa il 9%, dopo Malta, Cipro e Grecia. Per più della metà della S.A.U. irrigata (1.300.000 ettari su 2.400.000) l’irrigazione è gestita in maniera collettiva ad opera dei Consorzi irrigui. La presenza dell’irrigazione discrimina in modo significativo il valore, introducendo una differenza fra irriguo e non irriguo pari mediamente a 13.500 euro ad ettaro. Il beneficio prodotto dall’irrigazione si differenzia per colture praticate: nei seminativi, mediamente, l’incremento di valore riconducibile all’irrigazione è pari a circa il 27%; il contributo massimo si registra per i suoli a colture specializzate: frutteto (+35%) e orto (+82%), ma significativo è pure il contributo fornito al valore dei prati (+48%) che, nel Nord, richiedono elevati volumi d’acqua.
“Ne consegue – ha puntualizzato Vincenzi – che l’irrigazione contribuisce in modo significativo non solo  al reddito delle principali colture praticate in Italia, ma anche alla sua stabilità nel tempo,  essenziale per la sopravvivenza di sistemi agricoli, basati sulle colture specializzate. È quantomai importante affermarlo in campo europeo, perché la crisi climatica obbliga le agricolture mediterranee ad un’irrigazione ampliata a più mesi e per la quale è necessario distribuire l’acqua sul territorio attraverso adeguate infrastrutture.”
In questo quadro assume valore esemplare la realizzazione del Distretto Irriguo n. 8, inaugurato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, nel comune di Castiglion Fiorentino: un’infrastruttura considerata indispensabile dai locali imprenditori agricoli, che chiedevano di poter utilizzare l’acqua della diga di Montedoglio per sviluppare il loro lavoro e contenere l’impatto sull’ambiente. Completato il laborioso percorso progettuale ed autorizzativo,  l’intervento è stato portato a termine in circa due anni per garantire  qualità ai prestigiosi vivai ortofloricoli, presenti in quest’area della Valdichiana. Composto da oltre quattro chilometri di condotte, il Distretto Irriguo n. 8 serve una superficie irrigabile di circa duecento ettari caratterizzati da attività altamente specializzate ed in coltura protetta, che necessitano di risorsa idrica con continuità per tutto l’anno.
“Le caratteristiche della risorsa idrica, proveniente dalla diga di Montedoglio,  vantano requisiti tali da limitare, se non eliminare, l’utilizzo delle sostanze chimiche, a beneficio dell’ambiente e della qualità delle produzioni” ha precisato il Direttore Generale dell’ente consortile, Francesco Lisi.
“In Italia l’agricoltura di qualità non può che essere irrigua soprattutto di fronte all’incertezza meteo, dettata dalla crisi climatica. I distretti per l’irrigazione, come quello inaugurato oggi, rispondono ad esigenze produttive ed ambientali, garantendo agli operatori disponibilità idrica, indispensabile per produrre reddito. E’ questo uno degli esempi, cui ci riferiamo quando sosteniamo la necessità di infrastrutturare il territorio con bacini idraulici multifunzionali” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“L’opera è stata finanziata con risorse del Piano di Sviluppo Rurale 2017-2020 per un importo di 1.500.000 euro, cifra fin dall’inizio inferiore al valore complessivo del progetto. Successivamente il forte ed improvviso rincaro delle materie prime ha fatto lievitare i costi. Grazie ad un ulteriore contributo di 750.000 euro,  messo a disposizione dalla Regione Toscana con apposita variazione di bilancio, il Consorzio di bonifica ha potuto compensare  i pesanti quanto imprevedibili aumenti dei prezzi delle forniture e, in questo modo, portare a termine l’opera” ha informato la Presidente dell’ente consorziale, Serena Stefani.
“La Valdichiana è uno dei territori più fertili della regione; si tratta di una terra bonificata, dove paradossalmente adesso l’acqua non è più sufficiente. La nuova condotta va ad integrare la rete irrigua della vallata per potenziare le attività agricole e preservare le falde: è una risposta importante per il vivaismo d’eccellenza, che qui si è sviluppato” ha concluso il Presidente di Regione Toscana, Alfonso Giani.

EMILIA ROMAGNA: RISPARMIO IDRICO ED EFFICIENZA: LAVORI AL VIA

L’innovazione tecnica più avanzata, che guarda al domani dell’agricoltura e del Pianeta, totalmente sostenibile e ad “impatto zero” per l’ecosistema e l’habitat, all’interno di un importante e vasto territorio in cui si otterrà un risparmio annuo del 35% di risorsa idrica in favore di una delle aree più produttive della Pianura Padana per l’agricoltura e la zootecnia, ricca di prodotti (DOP/IGP) annoverati tra le “eccellenze made in Italy” dell’agroalimentare:
Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella città ducale) ha dato il via ufficiale ai lavori sul canale irriguo Ottomulini. Si tratta della prima parte degli interventi di ammodernamento e adeguamento migliorativo (afferenti a Salvacqua , il progetto di efficientamento idrico consortile), finanziati da Unione Europea-Next Generation EU, Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero Economia Finanze, per un importo complessivo di oltre dodici milioni di euro a beneficio di una delle infrastrutture strategiche della rete idraulica, lunga 9 chilometri e che serve un areale agricolo di oltre quattromila ettari nel comprensorio di Sissa Trecasali.
“Moderni sistemi di telecontrollo, misuratori che consentono di avere in tempo reale i dati sui volumi d’acqua erogati, apparecchiature di ultima generazione per la gestione da remoto delle paratoie nella distribuzione dell’acqua consentiranno al nostro Consorzio un risparmio di risorsa idrica pari a 638.681,71 metri cubi all’anno, cioè il 35% in più a favore dell’agricoltura e della zootecnia del territorio” ha dichiarato Francesca Mantelli, Presidente dell’ente consortile.
I lavori di ammodernamento e adeguamento migliorativo sul canale irriguo Ottomulini ed agli impianti di presa e sollevamento sono localizzati all’interno del comprensorio irriguo di Sissa-Trecasali e si snoda lungo un’area di 4981 ettari, compresa tra gli abitati di Borgonovo, Sissa, Trecasali e Ronco Campo Canneto.
In particolare, l’Ottomulini il canale irriguo oggetto dei lavori e che si snoda per una lunghezza di km. 9,37 ,vedrà principalmente opere mirate al ripristino funzionale, strutturale e idraulico dell’infrastruttura e degli impianti idraulici collegati, tra cui quello di Borgonovo (Sissa), attraverso migliorie sul rivestimento (atte a ridurre le perdite idriche), sulle opere presenti nel canale e sui relativi impianti (impianto di Borgonovo e impianto di Bastella).
“Di particolare rilevanza sono le innovazioni tecnologiche, che andremo ad introdurre – ha spiegato Fabrizio Useri, Direttore Generale dell’ente consorziale – Ci consentiranno di ottenere importanti risultati sotto il profilo dell’ottimizzazione d’uso della risorsa acqua, grazie a sensibili riduzioni delle perdite lungo l’asta del canale Ottomulini, dei prelievi idrici dal fiume Taro e dei volumi idrici utilizzati, garantendo un uso efficiente dell’ acqua.” L’intervento, che avrà un impatto ambientale pressoché nullo, è finalizzato anche alla tutela dell’habitat e della biodiversità del luogo.
“Migliorare le infrastrutture consortili ed implementare la rete di bonifica, grazie alla tecnologia di ultima generazione, significa sostenere l’economia del Paese, soprattutto in un’area come questa, fiore all’occhiello della produzione agroalimentare – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Inoltre, il notevole risparmio idrico consente al Consorzio di bonifica Parmense di rendere il territorio più resiliente anche in caso di scarsità idrica. Su questo fronte, ANBI è da sempre in prima linea, dimostrando concreta capacità realizzativa”.
“Infrastrutture, tecnologia ed innovazione sono determinanti asset d’intervento per una strategia di adattamento alla crisi climatica – ha spiegato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Efficientare una struttura esistente, consentendo un forte risparmio di risorsa idrica, migliorerà la redditività agricola in sintonia con le necessità dell’ambiente e di una sostenibilità compatibile con le esigenze del territorio”.
“Un altro importante intervento affidato al Consorzio di bonifica Parmense, in collaborazione con ANBI – ha sottolineato Alessio Mammi, Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna – Il valore strategico e vitale del risparmio idrico si misura soprattutto nella capacità di progettazione e realizzazione di opere come l’efficientamento del canale Ottomulini. L’acqua è vita: in una fase storica di forte cambiamento climatico, nella quale alluvioni e siccità sono due facce della stessa medaglia, è fondamentale tenere l’acqua quando c’è, agire sul risparmio idrico, sulla manutenzione e sull’efficientamento della rete, attraverso migliorie innovative che possano determinare risultati importanti come quelli attesi con quest’opera. Continua il nostro impegno come Regione: nel territorio di Parma verranno investiti complessivamente 52,7 milioni di euro in opere di adeguamento idraulico, miglioramento di sistemi di adduzione, condotte di distribuzione ed altri lavori per rafforzare il comparto idrico.”

LOMBARDIA: RINNOVATE CONVENZIONI REGIONALI

“Il rinnovo delle convenzioni tra Regione Lombardia ed i Consorzi di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) e Muzza Bassa Lodigiana (con sede a Lodi) conferma il ruolo centrale della nostra azione per la sicurezza idraulica del territorio”: ANBI Lombardia plaude alla decisione adottata dalla Giunta della Regione, che ha assicurato le risorse necessarie (1.400.000 euro) per gli interventi, che rientrano nelle azioni a difesa del suolo nei territori della città metropolitana di Milano e delle province di Monza e Brianza e Lodi.
È un supporto concreto per rendere queste aree regionali sempre più sicure dal punto di vista idraulico e riguarda gli interventi dedicati presidio del reticolo idrico principale, di competenza regionale, presente nei comprensori dei 2 enti consortili a beneficio di quasi sei milioni di abitanti.  Nel concreto si tratta delle principali funzioni svolte dai consorzi per il proprio reticolo e, grazie alle convenzioni, qui allargate anche ai corsi d’acqua di competenza della Regione, ossia sorveglianza con l’eventuale attivazione del Servizio di piena, progettazione e realizzazione di lavori urgenti e di manutenzioni, azioni di risparmio e miglioramento nell’uso della risorsa, rilascio dei pareri di compatibilità idraulica, individuazione dello scenario ottimale di bacino e realizzazione dei relativi interventi.
Come proposto da ANBI, i Consorzi di bonifica si candidano anche alla manutenzione di fiumi e torrenti di competenza regionale per una gestione  “a tutto campo del reticolo idrico”.  Lo stesso vale per gli invasi e le vasche di laminazione, alcune già comprese nelle convenzioni approvate in Lombardia e sempre più necessarie per governare situazioni di criticità legate a fenomeni meteo estremi.

CAMPANIA: SI COSTITUIRA’ TAVOLO PARTECIPATO

Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) intende costituire un “Tavolo partecipato per il monitoraggio della rete idrografica nel comprensorio di bonifica”, inteso come luogo di consultazione della società civile, volto alla tutela di una rete idrografica lunga oltre duemila chilometri, nonchè per contrastare scarichi abusivi, abbandono incontrollato di rifiuti ed ogni altro atto volto al danneggiamento di queste opere.
Lo scopo che il Tavolo si prefigge è quello di mettere in campo tutte le azioni necessarie per sensibilizzare l’intera comunità alla tutela del territorio e della risorsa idrica, proteggendo la natura da un uso indiscriminato e non rispettoso, facendo sì che le reti infrastrutturali esistenti e di nuova realizzazione diventino più resilienti anche in funzione dei cambiamenti climatici. Per costituire il Tavolo, l’ente consortile ha lanciato un apposito bando rivolto ad enti ed associazioni presenti sul territorio.
La domanda di partecipazione, consultabile sul sito web dell’ente consorziale, dovrà essere presentata entro le ore 12.00 del 20 Marzo p.v. .Possono aderire al tavolo  presentando domanda e curriculum, le associazioni e le fondazioni no profit di tutela ambientale, le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti Pubblici, gli Osservatori Civici, le libere forme associative, le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato iscritte negli albi regionali e che operano in modo continuato da almeno 6 mesi.

EMILIA ROMAGNA: INSIEME PER LA MONTAGNA

Nuovo incontro del Nucleo Tecnico Politico per la Montagna è stato convocato dal Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) per fare il punto sull’avanzamento dei lavori e sull’avvio della programmazione degli interventi in tema di difesa del suolo per il 2024.
In merito alla programmazione dell’anno scorso, i tecnici hanno informato che gli interventi completati con fondi consortili sono 30 e quelli in fase di esecuzione sono 4. Sono stati portati interamente a compimento anche i 31 interventi finanziati dalla Regione Emilia Romagna con il bando P.S.R. (Piano Sviluppo Rurale), che permesso l’integrazione della contribuenza montana. Per quanto riguarda la pianificazione 2024, a partire da un elenco di proposte per la lotta al dissesto idrogeologico e provenienti da organismi territoriali, sono stati effettuati sopralluoghi e compilate le relative schede di progetto.
Il programma è stato discusso e sono stati definiti i 18 interventi da eseguire nell’anno in corso secondo priorità; l’elenco verrà ora trasmesso alle Unioni dei Comuni ed all’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile Regione Emilia Romagna per osservazioni ed approvazione.
Con i soldi della contribuenza montana, che complessivamente per il 2024 cubano circa due milioni e duecentomila euro all’interno del bilancio preventivo, l’ente consortile copre i costi della manutenzione di strade e acquedotti rurali, nonché  delle opere contro il dissesto idrogeologico.
L’ente consorziale gestisce125 chilometri di viabilità di bonifica e 47 acquedotti rurali nel comprensorio montano/collinare per una superficie complessiva di circa millenovecento chilometri quadrati; il territorio montano e collinare dell’Appennino piacentino è caratterizzato da una elevata intensità di fenomeni franosi.

LOMBARDIA: OLTREPO PAVESE: STANZIATI 50 MILIONI PER LAVORI

Un programma di opere per 135 milioni di euro, di cui quasi 50 milioni già stanziati: questo è l’impegno finanziario previsto dal Piano triennale delle Opere, approvato dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova).
La controchiavica per le acque alte (Sinistra Secchia) ed il relativo impianto idrovoro sono in corso di ultimazione (13 milioni di euro) con fine lavori a Maggio; sempre in primavera potranno iniziare gli interventi al bacino delle acque basse (Destra Secchia), ossia nuovi controchiavica ed impianto idrovoro per il drenaggio delle acque piovane (14.400.000 euro). Per la difesa idraulica si aggiungono anche i lavori per la messa in sicurezza della Botte Villoresi a San Siro di San Benedetto Po nell’Oltrepò Mantovano.
Sul fronte dell’irrigazione è programmato (il cantiere si aprirà a fine 2024) un primo importante investimento sulla Gronda Nord e che prevede il suo tombamento con tubazioni interrate, azzerando così le perdite d’acqua con il conseguente miglioramento della funzione irrigua.
Il programma triennale approvato prevede anche opere, che non sono state finanziate, ma restano in attesa di ricevere i necessari fondi; tra questi, il sopralzo degli argini della golena di San Benedetto Po, nonché altri 2 interventi già progettati per il risparmio della risorsa idrica: uno sul canale irriguo Principale e l’ altro sulla Canala della Cavriana.

VENETO: INTERVENTI DI SICUREZZA IDRAULICA IN ACCORDO CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) sta per dare il via ad una serie di interventi finalizzati alla sicurezza idraulica del comune padovano di Vigonza per complessivi 130.000 euro. L'Amministrazione locale ha individuato un elenco di 10 interventi la manutenzione di alcuni corsi d'acqua ed i conseguenti lavori per risolvere le criticità idrauliche, individuate dal Piano delle Acque.
Si tratta, nello specifico, di lavori di risezionamento e pulizia di fossi e condotte poste a bordo strada o interpoderali.
Nel comune veneziano di Dolo, in Riviera del Brenta, l’ente consortile sta lavorando con l’Amministrazione Comunale per una convenzione riguardante la manutenzione straordinaria e la gestione ordinaria di un impianto idrovoro, in grado di efficientare ancor più l'attuale sollevamento di 3.000 litri d'acqua al secondo, evacuando velocemente una zona molto popolosa nel centro urbano.

TOSCANA: OTTO NUOVI ALBERI PER LA GIORNATA DELLA DONNA

Il progetto parte da lontano e simbolicamente ha trovato compimento proprio in occasione della Giornata Internazionale della Donna: così, di fronte alla sede del Consorzio di bonifica Medio Valdarno, a Firenze, insieme ad un piccolo giardino di rose e piante officinali, al posto di 4 esemplari di susino ornamentale in pessime condizioni fitopatologiche e statiche, vivono ora 8 nuovi alberi; si tratta di esemplari di acero campestre, che oltre a raddoppiare il patrimonio arboreo, arricchiscono anche il quartiere di Novoli.
Con questa iniziativa, l’ente consortile prosegue la consuetudine di valorizzare l’8 Marzo come occasione di riflessione sia sulle questioni di carattere generale (uguaglianza di genere, diritti riproduttivi, discriminazioni e violenze contro le donne), sia sulla declinazione al femminile dello stretto rapporto fra terra, acqua, natura e lavoro della Bonifica.

SUCCESSO CONFERMATO E CRESCENTE PER “OBIETTIVO ACQUA”

VINCENZI: “E’ UN TASSELLO DEL NOSTRO IMPEGNO PER UNA DIFFUSA CULTURA DELL’ACQUA”

“In Italia c’è un grande bisogno di cultura diffusa dell’acqua e per farla crescere è necessario utilizzare ogni opportunità di comunicazione. Anno dopo anno, il concorso fotografico Obiettivo Acqua si conferma un efficace strumento, capace di parlare a pubblici diversi, sollecitando una riflessione sul sopito rapporto con la prima risorsa di vita, dato erroneamente per scontato,”: Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha commentato così l’esito della 5° edizione del contest promosso congiuntamente con Coldiretti e Fondazione Univerde.
“Quest’anno sono circa ottocento le candidature, ma a sorprendere è soprattutto la qualità degli scatti, a conferma di un’iniziativa che ha raggiunto l’interesse anche della fotografia professionale” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
A breve inizierà il lavoro di selezione delle opere in concorso per arrivare alla cerimonia conclusiva, che si terrà martedì 14 Maggio p.v. nella consueta sede di palazzo Rospigliosi, a Roma, dove saranno esposte le fotografie vincitrici. I lavori inviati saranno ora oggetto di una preselezione da parte degli organizzatori; successivamente le opere ammesse saranno valutate da una giuria tecnica, che selezionerà le foto da sottoporre alla giuria istituzionale, che avrà il compito di decretare i vincitori dei due premi in denaro per un valore complessivo di 1000 euro, equamente ripartiti tra le sezioni “a colori” (€ 500,00) e “in bianco e nero” (€ 500,00).
Inoltre, quest’anno saranno attribuite  5 menzioni speciali per rappresentare diverse sfaccettature del rapporto con la risorsa idrica, anche su base regionale: “Acqua, fonte di cibo”, in collaborazione con Fondazione Campagna Amica; “A due ruote lungo l’argine”, in collaborazione con FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta; “MYacqua”, in collaborazione con ANBI Marche; “Come ti cucino il consorzio: acqua dolce, dal Canale alla tavola”, in collaborazione con ANBI Liguria; "Lombardia, una regione disegnata dall'acqua", in collaborazione con ANBI Lombardia; “Scatti d’acqua, lo scorrere perpetuo”, in collaborazione con ANBI Emilia Romagna.
“Il concorso Obiettivo Acqua, così come la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, sono tasselli di un diffuso impegno per continuare a sollecitare i soggetti decisori verso sempre più urgenti scelte di futuro per il territorio e la vita delle comunità” ha concluso il DG ANBI.
Maggiori informazioni sul concorso fotografico sono disponibili sul sito
www.obiettivoacqua.it.

A ROMA PRIMO CORSO FORMAZIONE CREA-ANBI

Il CREA, il più importante ente di ricerca agroalimentare italiano, in collaborazione con ANBI ed il patrocinio di U.N.A.R.G.A. (Unione Nazionale Associazioni Regionali Giornalisti Agroambientali) ha organizzato un corso di formazione, accreditato dall’Ordine Giornalisti, sul tema “Acqua in agricoltura: un glossario minimo. Aspettando la Giornata Mondiale del 22 Marzo”, che si terrà nella mattinata di venerdì 15 Marzo p.v. nella biblioteca CREA, a Roma. Tra siccità ed alluvioni, tra consumo di suolo e cambiamenti climatici, in un contesto in così rapida e drammatica evoluzione, l’acqua sta cambiando il volto della nostra agricoltura e dei nostri territori; conoscenza, innovazione e ricerca per un’ottimale gestione di questa preziosa risorsa sono essenziali al fine di coniugare sicurezza alimentare, redditività delle imprese agricole, tutela del paesaggio e dell’ambiente, anche in un’ottica di prevenzione delle crisi e di contenimento degli eventi estremi. Tra i relatori ci saranno Massimo Gargano, Direttore Generale e Fabrizio Stelluto, Responsabile Ufficio Comunicazione ANBI; Alberto Maieli, esperto in comunicazione ed informazione digitale; Raffaella Zucaro, Direttore Generale Consorzio di 2° grado C.E.R.; Adriano Battilani, Segretario Generale Irrigants d’Europe. Informazioni ed iscrizioni sulla piattaforma www.formazionegiornalisti.it .

VINCENZI E GARGANO A SANSEPOLCRO

Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno nella mattinata di giovedì 14 Marzo p.v. al convegno “Consorzi di bonifica, gestione della vegetazione nella manutenzione dei territori e dei corsi d’acqua”, organizzato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno a Sansepolcro, in provincia di Arezzo; il simposio si terrà al Borgo Palace Hotel.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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