OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
PIOVE MA NON SULLA SICILIA ED AL SUD LA CONDIZIONE IDRICA RESTA MOLTO PREOCCUPANTE
VINCENZI: “LA DISPONIBILITA’ D’ACQUA È DETERMINANTE PER RENDERE COMPATIBILI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE”
Sono bastate le piogge cadute nello scorso weekend su gran parte del Paese, seppur con intensità diverse, a cambiare notevolmente il quadro idrologico lungo la Penisola, ribadendo i rischi dell’imprevedibilità climatica: dalla siccità alla minaccia idrogeologica.
“E’ sempre più evidente la necessità di infrastrutture idrauliche, che sappiano equilibrare le disponibilità d’acqua, calmierando i ricorrenti picchi estremi. E’ condizione indispensabile per rendere compatibili sostenibilità ambientale, economica e sociale” ha ribadito Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Purtroppo, i territori più assetati della Sicilia non hanno beneficiato di una quantità di pioggia tale da riequilibrare il drammatico bilancio idrico negativo, maturato dopo 8 mesi di quasi totale aridità: le precipitazioni sono state, infatti, mal distribuite sul territorio, andando da una manciata di millimetri di pioggia, caduti sulle assetate province di Catania, Ragusa e Siracusa, ai mm. 271,4 in 72 ore su Prizzi, nel Palermitano. Evidenzia l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche: piogge così violente su terreni asciutti accelerano il fenomeno dell’erosione, una delle principali cause , assieme alla siccità ed alle temperature estreme, del deterioramento organico dei suoli fino al completo inaridimento; da uno studio basato su dati di inizio anni 2000 si evince che il 7,5% del territorio isolano era ad elevato rischio desertificazione, cui si accompagnava un 48,4% a rischio medio-alto (fonte SIAS Regione Sicilia); ora probabilmente tali dati già preoccupanti dovranno essere aggiornati.
“La conformazione allungata dell’Italia favorisce un’errata percezione delle condizioni climatiche: se al Nord, stante la situazione che si va delineando, si prospetta una stagione estiva senza particolari apprensioni idriche, al Sud è già emergenza. Aumentare la cultura dell’acqua è fondamentale per accelerare gli investimenti necessari a traghettare il Paese verso i nuovi scenari climatici, incrementando le riserve idriche ed evitando di disperdere in mare, come continua ad avvenire, grandi quantità d’acqua” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Risalendo la Penisola da Sud, in Basilicata gli invasi trattengono solo il 35% della capacità complessiva, vale a dire ben 172 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto all’anno scorso. Analogo discorso vale per gli invasi a servizio del Tavoliere della Puglia, dove il deficit idrico sul 2023 è superiore ai centoquarantuno milioni di metri cubi. Le piogge recenti (circa sessanta millimetri) hanno rigenerato le portate dei corsi d’acqua in Campania, dove il Volturno è cresciuto notevolmente ed il livello del Garigliano è salito addirittura di 184 centimetri in una settimana, mentre più contenuto è l’incremento della Sele (+cm. 20). Se in Molise la grande diga del Liscione contiene molta meno acqua dell’anno scorso, in Abruzzo è tornata la neve alle quote alte dell’Appennino (a Campo Imperatore, dove finora i terreni erano completamente brulli, sono ora presenti circa venti centimetri di manto). Dopo molte settimane, arriva finalmente qualche notizia positiva sulla condizione dei laghi nel Lazio: il livello nel bacino di Nemi cresce di 7 centimetri, mentre quello di Albano segna +cm. 3; aumenta la portata in alveo dei fiumi Tevere (+20% in una settimana), Aniene (+57%) e Fiora (+22%), così come del Liri (+150%).
“Miracolo” in Umbria dove, per la prima volta dopo tante settimane, c’è un innalzamento, seppur minimo, nel livello del lago Trasimeno (+cm. 2), pur rimanendo ancora molto lontani sia dalla media (-cm. 79) che dal livello minimo vitale (-cm. 16); cresce leggermente il livello anche dei fiumi Topino e Paglia. Insignificanti sono invece le precipitazioni cadute sulle Marche (pochi centimetri di neve sui monti Sibillini), tanto che l’andamento dei livelli dei fiumi risulta perlopiù decrescente; i volumi invasati dalle dighe registrano invece un incremento di circa mezzo milione di metri cubi.
In Toscana le precipitazioni sono state ben distribuite sul territorio con maggiori apporti nelle località montane più settentrionali (province di Massa Carrara, Lucca e Pistoia), dove in molti casi hanno superato i cento millimetri; conseguenti sono stati gli aumenti di portata nei fiumi, tutti ora abbondantemente sopra le medie degli scorsi 20 anni (in una settimana, l’Arno è passato da -66% a +23% sul consueto) con l‘unica eccezione dell’Ombrone salito comunque da mc/s 5,20 e mc/s 30,90. Impennata nei livelli idrometrici dei corsi d’acqua in Liguria, dove le piogge sono state abbondanti ed hanno superato la cumulata di cento millimetri in 36 ore su alcune stazioni di rilevamento (Montalto Ligure: mm. 136); crescono le altezze idrometriche dei fiumi: Vara, +cm.97; Magra +cm. 88; Entella +cm. 60; Argentina, +cm. 42.
In Emilia-Romagna la neve si è riaffacciata timidamente sopra i 1500 metri (cm. 7 a passo Pradarena). Le piogge (mm.72) hanno interessato soprattutto i bacini montani più occidentali, solo lambendo la già siccitosa pianura romagnola (caduti 9 millimetri in questi giorni). Questa condizione è testimoniata dall’andamento idrometrico dei fiumi appenninici: ad Est, il Savio cresce di poco (mc.1,5 ca.), mantenendo una portata inferiore di circa dieci volte alla norma, mentre il Reno decresce e sprofonda addirittura al di sotto del minimo valore storico, segnato il mese in corso; nei bacini occidentali, invece, sono cospicui gli incrementi delle portate in alveo: Taro (+ mc/s 47,46 cioè più del doppio rispetto alla media); Trebbia (+ mc/s 28 cioè oltre 15 metri cubi al secondo in più rispetto alla media di Febbraio, fonte ARPAE). A beneficiare di questa situazione sono anche gli invasi artificiali del piacentino, il cui volume trattenuto è aumentato di 900.000 metri cubi, ma che già alla fine di Gennaio contenevano circa undici milioni di metri cubi d’acqua, cioè quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del precedente biennio.
Sul Veneto (caduti mediamente circa cinquanta millimetri di pioggia in 72 ore) sono nettamente in crescita le portate dei fiumi (tutti sopra la media): spiccano quelle di Bacchiglione (+mc/s 71 mc/s in una settimana), Brenta (+mc/s 119) e Adige (+mc/s 58). Al Nord i livelli dei grandi laghi registrano un buon incremento e, fatta eccezione per il Sebino comunque in risalita, si mantengono ben al di sopra delle medie storiche: il livello del Verbano, beneficiando delle abbondanti piogge cadute sui territori a monte, è cresciuto di 34 centimetri, mentre il Lario segna +cm. 31; il bacino di Garda è ora al 100% di riempimento ed a soli 7 centimetri dal livello massimo mai registrato in questo periodo.
In Lombardia la portata del fiume Adda, sostenuto da afflussi superiori alla norma dal lago di Como, aumenta di quasi cinquanta metri cubi al secondo in una settimana (raggiungendo mc/s 157). Sulla regione le precipitazioni nello scorso fine settimana sono state intense: mediamente 70 millimetri, superando però mm. 150 su alcune località a Nord. Sono cadute piogge copiose pure sul Piemonte (mediamente 76 millimetri), specialmente nella fascia settentrionale, superando localmente anche i centodieci millimetri.
I livelli dei fiumi sono visibilmente cresciuti ed ora sono sopra la media: spicca la performance del Tanaro, che ristagnava attorno al 40% della normale portata del periodo e che ora segna +240% sulla media; molto buona è anche la condizione della Stura di Lanzo e della Toce. In Valle d’Aosta è finalmente arrivato il freddo invernale: il crollo delle temperature (anche -12° rispetto alla settimana scorsa) è stato accompagnato da intense nevicate ed il manto ha registrato un innalzamento, in alcuni casi superiore a trenta centimetri. Il livello dei corsi d’acqua (Dora Baltea e Lys) è invariato.
Infine, il fiume Po, la cui portata registrava un generalizzato deficit attorno al 50%, ora si presenta in piena salute e con livelli ben al di sopra delle medie: ad Isola S. Antonio nell’Alessandrino, +237%; a Piacenza, +156%; a Borgoforte nel Mantovano, +84%.
INNOVAZIONE E SOSTENBILITA’ A SERVIZIO DEL TERRITORIO:
INAUGURATO RIFACIMENTO TRATTO CANALE CER AUTOSTRADA IDRICA D’ITALIA
Anche un intervento di manutenzione straordinaria può essere occasione di ricerca applicata: l’utilizzo di lastre in calcestruzzo additivato con fibre polimeriche per garantire una maggiore velocità di scorrimento, ma anche più resistenza e durabilità al rivestimento, è infatti l’innovativa soluzione ideata dai tecnici del Consorzio C.E.R. per migliorare e stabilizzare l’efficienza del primo tratto del Canale Emiliano-Romagnolo, inaugurato alla presenza, tra gli altri, di Galeazzo Bignami, Viceministro Infrastrutture e Trasporti e Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna; si tratta di un alveo lungo quasi 3 chilometri da valle del fiume Reno fino a monte dell’impianto di Crevenzosa, nel territorio bolognese di Galliera. Sicurezza infrastrutturale, miglioramento delle performances, sostenibilità energetica sono le caratteristiche di un intervento finanziato dal Ministero Economia e Finanze (M.E.F.) per un importo di 7.530.000 euro e terminato nel pieno rispetto delle tempistiche di cronoprogramma, nonostante fosse possibile effettuare i lavori solo nei periodi “extra-irrigui” tra Novembre e Febbraio.
L’intervento assicura un incremento del 20% nell’efficienza del Canale, la cui portata sarà pari a 60 metri cubi al secondo, permettendo anche risparmio energetico e maggiore sicurezza idraulica per la più moderna “autostrada dell’acqua” italiana, a servizio di una superficie irrigabile di 175.000 ettari tra le province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna e Rimini.
“L’infrastruttura è più sostenibile dal punto di vista energetico, perché il rapido scorrimento della risorsa idrica in alveo consentirà un minore impiego delle pompe di prelievo all’impianto di Palantone, sulla presa dal fiume Po rendendo il Canale pronto per l’ormai imminente stagione irrigua – ha evidenziato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale Consorzio di 2° grado C.E.R. e Coordinatrice ANBI Emilia-Romagna.
“La multifunzionalità del Canale C.E.R. – ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è emersa agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, salvando Ravenna dall’alluvione dello scorso Maggio. Questo intervento torna a catalizzare l’attenzione però sulla sua funzione primaria, che è al servizio dell’agricoltura.”
“Con il tempo – ha spiegato Nicola Dalmonte, Presidente Consorzio C.E.R. – il rivestimento cementizio dell’alveo e delle sponde si era deteriorato, rallentando lo scorrimento della risorsa idrica e riducendo la portata del progetto originale. Grazie a questo intervento, l’acqua ritornerà a scorrere più velocemente in un importante areale agricolo, ricco di produzioni d’eccellenza del made in Italy.”
“Proseguiamo la stagione delle inaugurazioni, continuando nel solco di una storia, in sintonia con gli interessi delle comunità – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – E’ una concreta dimostrazione di efficienza, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione affidano alla politica, affinché non vada perduta nessuna opportunità per trasformare il Paese, attrezzandolo alle sfide della crisi climatica.”
Durante la giornata inaugurale si sono alternati sul palco anche Stefano Zanni (Sindaco Galliera), Marco Menetti (Direttore Tecnico Consorzio C.E.R.), Vittorio Manferdini (imprenditore agricolo), Francesco Tornatore (Dirigente Autorità Bacino Distrettuale Fiume Po), Attilio Toscano (Docente Università Bologna).
FRIULI VENEZIA GIULIA: IMPORTANTE INTERVENTO PER ACQUA IRRIGUA E POTABILE
"Un'opera di fondamentale importanza per assicurare, nei mesi estivi, l'irrigazione e per garantire l'approvvigionamento di acqua potabile, a semplice richiesta dell'ente gestore, per un bacino di 46 comuni e 170.000 abitanti oltre che, in caso di necessità, ai comuni di Udine e Lignano Sabbiadoro.
La condotta raccoglierà l'acqua di scarico naturale del lago di Cavazzo, senza quindi alterare l'equilibrio idrico dello specchio d'acqua, per immetterla nel sistema derivatorio del Ledra-Tagliamento con ricadute positive su gran parte del territorio": è stato questo il commento dell'Assessore Difesa Ambiente, Energia, Sviluppo Sostenibile di Regione Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, a margine dell'incontro con il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) e il CAFC SpA, svolto nel capoluogo regionale, per illustrare il progetto, con cui aumentare l'uso plurimo della condotta di collegamento tra il canale Sade ed il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento.
La progettazione, finanziata dall’ente consortile, è già stata completata. Per l'importanza della sue finalità, la Giunta Regionale ha incluso l'opera nell'ambito del Piano Nazionale Interventi Infrastrutturali e Sicurezza Settore Idrico (Pniissi) per il relativo finanziamento ministeriale (105 milioni di euro). L'iter è attualmente in fase di avanzata istruttoria con procedura di autorizzazione unica regionale (Paur), che dovrebbe completarsi nei 9 mesi previsti. Nel dettaglio, l’ente consorziale ha chiesto l'autorizzazione alla Regione per la realizzazione di una condotta di collegamento tra il canale Sade ed il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento; partirà a valle del lago di Cavazzo ed alimenterà il canale Ledra con la finalità di assicurare l'irrigazione ad oltre ventimila ettari del comprensorio, nonché la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per soddisfare mediamente il fabbisogno elettrico annuo di circa venticinquemila abitanti.
L'opera consentirà anche la salvaguardia dell'attuale ecosistema nell'alta pianura friulana, caratterizzata dalla presenza della risorsa idrica grazie alla rete dei canali consortili, nonchè a garantire più acqua nel fiume Tagliamento a valle della presa di Ospedaletto, assicurando un aumento del deflusso ecologico. L'accordo fra “Pianura Friulana” e CAFC è finalizzato in primo luogo ad estendere gli utilizzi dell'acqua, derivata con la condotta, anche al consumo umano e idropotabile: si vogliono, quindi, mettere in sicurezza 46 comuni e 170.000 abitanti, il cui approvvigionamento idrico deriva dai pozzi Cafc di Molino del Bosso, assicurando la risorsa acqua non solo in condizioni di criticità ed in emergenza idrica, ma anche in via ordinaria a semplice richiesta del gestore del servizio idrico.
L'approvvigionamento dalla condotta potrà superare i milletrecento litri al secondo, pari all'intero prelievo Cafc dalle falde di Molino del Bosso.L'utilizzo idropotabile potrà essere esteso anche alla città di Udine ed al comune di Lignano Sabbiadoro che, pur non collegati direttamente al sistema di captazione di Molino del Bosso, potrebbero beneficiare dell'acqua della condotta in situazioni d’emergenza. I due enti collaboreranno, inoltre, per la predisposizione del relativo progetto di realizzazione dell'impianto di riserva e soccorso tra il canale Ledra-Tagliamento e la centrale idropotabile di Molino del Bosso; l'intervento servirà per realizzare l'obbiettivo così come per il piano di monitoraggio delle falde della piana del Tagliamento e di Osoppo-Gemona, aggiornando i relativi modelli idrogeologici e fornendo un supporto per quanto riguarda la tutela della risorsa idrica, prevedendo possibili situazioni di criticità e programmando gestione ed utilizzo nella misura più oculata ed efficace possibile.
EMILIA ROMAGNA: RIGENERAZIONE IDRAULICA
Completati la progettazione esecutiva, l'iter burocratico e l'assegnazione degli appalti sono iniziati i lavori per il recupero della capacità di invaso dei principali canali di scolo della pianura bolognese e l'innovazione completa della componente elettromeccanica dei 2 principali impianti idrovori: obiettivo principale è l'aumento di resilienza dei territori e delle produzioni agroalimentari ai cambiamenti climatici, che vedono un progressivo incremento sia di fasi siccitose che di fenomeni meteorologici estremi.
Per questo, il Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) ha proposto la rigenerazione di opere idrauliche esistenti, con un recupero significativo di funzionalità e capacità delle strutture del sistema scolante nei principali nodi idraulici consortili, situati in chiusura di bacino a Saiarino e Valle Santa di Argenta. Su quest'area convergono tutte le acque di superficie della pianura bolognese, a destra del fiume Reno, attraverso i grandi canali, che connettono i 2.000 chilometri del reticolo artificiale di bonifica per consentirne l'immissione nel fiume Reno.
A quasi cento anni dall’attivazione del Progetto Generale di Bonifica, queste “arterie idriche” presentano una forte riduzione della propria capacità d’invaso a causa dei sedimenti accumulati in un secolo di funzionamento. Si è quindi proposta una rigenerazione idraulica, attraverso il risezionamento dei canali Lorgana, Garda e Menata; grazie a questo intervento si prevede il recupero di oltre trecentomila metri cubi di capacità scolante. Ciò consentirà anche il riutilizzo irriguo dell’importante volume d’acqua, che si accumula nei nodi di chiusura del reticolo di bonifica (acqua derivata prevalentemente dal fiume Po tramite il Canale Emiliano Romagnolo).
Si aumenta quindi la disponibilità irrigua per i terreni di pianura a Nord del comprensorio, senza ulteriori prelievi dalle attuali fonti idriche di superficie. Per raggiungere l’obbiettivo, gli impianti idrovori di Saiarino e Valle Santa saranno oggetto di una completa revisione tecnologica; infatti, queste idrovore, con le loro 9 pompe di sollevamento meccanico, sono state progettate per la Bonifica idraulica e, quindi, atte a sollevare portate “di punta” solo per brevi periodi in tempo di pioggia, mentre ora si vuole consentire il sollevamento di portate “minime”, ma per periodi prolungati, al fine di soddisfare le esigenze irrigue del territorio.
Il progetto dell’ente consortile raggiunge, quindi, un duplice scopo: l’aumento sia della capacità di difesa idraulica, grazie ad un maggior volume di stoccaggio delle acque di piena che della disponibilità di risorsa idrica di superficie a fini irrigui.
VENETO: NUOVO PONTE E SOSTEGNO IDRAULICO
Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) e l’Amministrazione Comunale di Nogarole Rocca hanno siglato un accordo per la ricostruzione del ponte sul fiume Tione, nella frazione di Bagnolo.
Con un investimento totale di 610.000 euro (€ 500.000,00 euro a carico dell’ente consortile ed € 110.000,00 a carico del Comune), il ponte sarà demolito e ricostruito, integrando la funzione stradale con quella di sostegno idraulico. La necessità di intervenire è derivata da criticità strutturali, riscontrate dal Comune e dalla necessità dell’ente consorziale di mettere in sicurezza il tratto del Tione, che scorre vicino ad alcune abitazioni.
I lavori, che prenderanno il via nella prossima primavera, prevedono lo spostamento dell'alveo del fiume ed il miglioramento dei sistemi di regolazione delle acque, mantenendo operative le derivazioni irrigue esistenti.
PUGLIA: MANUTENZIONE COLLETTORE
Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) sta operando lavori di manutenzione sul collettore di levante delle acque basse del polder di Palude Grande in agro di Lesina, Poggio Imperiale e San Nicandro Garganico. Gli interventi sono finanziati dal Servizio Irrigazione e Bonifica Regione Puglia.
VENETO: NUOVE MIGLIORIE PER IL SERVIZIO IRRIGUO TRA COLLI EUGANEI E LAGUNA VENETA
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) è impegnato in alcuni interventi per il miglioramento della funzionalità idraulica dello scolo Schila, importante corso d’acqua, che svolge anche funzione irrigua: si tratta della realizzazione di 2 sostegni idraulici e di altrettante paratoie “a sfioro”, automatizzate e telecontrollate, per invasare una maggior quantità d’acqua a servizio delle aree agricole di 4 comuni (Bovolenta, Brugine, Piove di Sacco, Pontelongo) durante la stagione irrigua. La spesa complessiva, finanziata dalla Regione Veneto, è di € 527.000,00. La conclusione dei lavori è prevista per la fine di Marzo.
LOMBARDIA: UN PIANO TRIENNALE DA 94 MILIONI
Gran parte degli impatti dei cambiamenti climatici sono riconducibili a modifiche del ciclo idrologico ed al conseguente aumento dei rischi, che ne derivano: lo dice espressamente Il Piano Nazionale Adattamento ai Cambiamenti Climatici recentemente approvato.
È con questa consapevolezza che il Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede a Brescia) ha approntato il Piano triennale delle opere 2024/2026, che prevede interventi per oltre novantaquattro milioni di euro, con al centro l’innovazione ed il miglioramento dell’efficienza del reticolo a servizio dell’irrigazione e della sicurezza idraulica. Prima dell’avvio della stagione irrigua saranno terminati i lavori di rifacimento dell’impianto di sollevamento, che gestisce la rete pluvirrigua a servizio di oltre mille ettari di campagna tra Palazzolo sull’Oglio, Cologne, Coccaglio ed Erbusco, (investimento: oltre un milione di euro), cui si affiancheranno gli interventi sulla rete di tubature sotterranee in pressione e che comprende anche gli impianti di Cazzago San Martino e Passirano.
Massima attenzione è rivolta anche alla riduzione delle perdite di percorso sui canali principali ed all’automazione della gestione delle paratoie. Proprio su questi temi, il progetto consortile per la Seriola Nuova, del valore di 7.500.000 euro, è stato proposto da Regione Lombardia per l’aggiornamento del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico. Tra gli interventi dedicati alla difesa idraulica, le opere già finanziate da Regione Lombardia porteranno nei prossimi mesi all'installazione di paratoie automatizzate, governate tramite telecontrollo, per i canali di scarico lungo l’asta del Mella ed, entro il 2024, alla realizzazione di 2 vasche di laminazione a Travagliato ed a Torbole Casaglia.
Resta aperto il tema delle risorse economiche, necessarie alla realizzazione di quei progetti, che devono ancora trovare i finanziamenti necessari; per fronteggiare gli interventi più urgenti, l’ente consorziale ha già stanziato 2 milioni di euro di autofinanziamento.
TOSCANA: PRESENTATO PROGETTO NUOVA SEDE TERRITORIALE
Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze), insieme con il Comune di Agliana, ha presentato il primo passo concreto verso la realizzazione della nuova sede tecnico-operativa per le zone di Pistoia e Prato.
L’operazione sta dentro il piano industriale di razionalizzazione di tutte le sedi consortili a seguito della riforma degli enti di bonifica della Toscana; dopo l’unificazione della sede consortile nel capoluogo regionale, si procede ora con la riorganizzazione funzionale delle sedi e strutture sui territori dei bacini idrografici dell’Ombrone Pistoiese e del Bisenzio, che anche di recente si sono dimostrati bisognosi di un presidio ben strutturato.
La nuova sede tecnico-operativa dell’ente consortile verrà realizzata in località Ponte dei Gelli su un’area di 10.500 metri quadrati, di cui la metà destinata a verde; la palazzina sarà su tre piani per 530 metri quadri coperti complessivi: al piano terra ci sarà l'officina per la riparazione e la manutenzione dei mezzi operativi, al primo piano troveranno posto gli spogliatoi e le funzioni legate all'operatività del centro, al secondo piano sono previsti uffici, servizi ed una sala riunioni.
All'esterno si estenderà un piazzale di 4.000 metri quadrati per lo stoccaggio di materiali (sabbia, ghiaia e terra), per il deposito dei mezzi, per il loro lavaggio, per ospitare serbatoio, distributore di carburante e gruppo elettrogeno. L'intervento porterà alla demolizione dell'edificio esistente ed alla riqualificazione di una porzione di territorio comunle. Nel progetto ci sarà una particolare attenzione al tema della qualità dei materiali ed alle elevate prestazioni energetiche: ci saranno pannelli fotovoltaici, oltre alla mitigazione dell'irraggiamento solare, garantendo quindi bassi consumi energetici alla struttura. Nella nuova sede lavoreranno circa trenta persone.
L'investimento ad oggi è stimabile in circa due milioni di euro e si auspica il completamento dell'operazione entro il prossimo biennio.
EMILIA ROMAGNA: SINDACI IN DIGA
Vertici e tecnici del Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città emiliana) Luigi Bisi hanno incontrato i Sindaci della Val d’Arda alla diga di Mignano, nel comune di Vernasca; tema della riunione: la gestione dell’opera e le funzioni assolte con un focus particolare sulla difesa idraulica.
Si è iniziato con una presentazione descrittiva dell’opera per arrivare alla gestione in caso di evento di piena; l’ultima parte dell’incontro è stata dedicata al torrente Arda che, come gli altri fiumi e torrenti del Piacentino, non è gestito dall’ente consortile, ma che ha importanti ricadute sulla gestione della diga, in quanto è proprio l’invaso di Mignano a sbarrare l’Arda, regolando le portate di acqua verso valle.
All’incontro erano rappresentate le Amministrazioni Comunali di Morfasso), Besenzone, Villanova sull’Arda, Castell’Arquato, San Pietro in Cerro, Fiorenzuola d’Arda, Cortemaggiore, Lugagnano Val d’Arda, Alseno.
ANBI PER L’INCLUSIONE SOCIALE
L’ESEMPIO DELLE MARCHE: IL CONSORZIO DI BONIFICA TUTOR NEL TIROCINIO AL LAVORO DI 25 DETENUTI
Espressione delle comunità locali nel segno della sussidiarietà, i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono da sempre attenti anche alle esigenze sociali.
“È un impegno che, secondo diverse modalità ed obbiettivi, negli enti consortili coinvolge molte risorse, ma della cui importanza siamo tutti consapevoli” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il più recente esempio è il rinnovo, per un ulteriore triennio, del progetto “Stiamo lavorando per voi - 2”, dove il Consorzio di bonifica Marche è impegnato (in accordo con Regione, P.R.A.P. -Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria ed UEPE - Ufficio Esecuzione Penale Esterna) nella formazione lavorativa di persone sottoposte a misure detentive. Il progetto è co-finanziato per la seconda volta da Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia, che lo ha valutato “un’innovazione nel panorama nazionale per la peculiarità della formazione e la fluida governance tra istituzioni pubbliche e private.” A dichiararlo è stato Marco Bonfiglioli, Direttore dell’Ufficio Detenuti e Trattamento del P.R.A.P. di Bologna, che ha proseguito: “La proposta dei tirocini formativi in favore di detenuti, come disegnato dai Consorzi di bonifica, è uno spartiacque nel percorso rieducativo per l’acquisizione di peculiari competenze ed opportunità di reinserimento nel contesto sociale.”
“Dopo aver valutato i tirocini degli anni precedenti si possono trarre valutazioni positive sia sotto il profilo formativo e delle competenze acquisite che dal punto di vista rieducativo” ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Come già sperimentato nel primo triennio, i soggetti coinvolti (25 per anno) vengono assunti a tutti gli effetti dal Consorzio di bonifica Marche per un “tirocinio di inclusione sociale” della durata di sei mesi; l’ente consortile si occupa tanto della gestione amministrativa quanto della formazione tecnica e del “tutoring”. Dopo un primo periodo di “training” e per tre giorni a settimana, i tirocinanti sono impiegati nei diversi siti operativi dell’ente consorziale dove, affiancati dal personale del settore dighe ed impianti irrigui, si occupano di manutenzione ordinaria dei manufatti e degli impianti idraulici, nonchè della gestione del verde.
“Nel momento in cui forniamo alle persone detenute l’opportunità e gli strumenti utili per potersi reinserire nel mondo del lavoro – ha dichiarato Michele Maiani, Presidente Consorzio di bonifica Marche - offriamo una prima e preziosa occasione per ritrovare quell’indipendenza economica, indispensabile per ricominciare. Ciò vuol dire che ci troviamo a lavorare fianco a fianco con persone, che vivono una pena detentiva per le ragioni più diverse, ma che meritano, a conclusione di questo percorso, di potersi reintegrare con la dovuta dignità nel tessuto sociale. Attraverso le nostre strutture e l’attenzione del personale cerchiamo di trasferire competenze, che possano essere appetibili sul mercato del lavoro.”
“L’azione posta in essere – ha affermato Sonia Specchia, Segretario Generale Cassa delle Ammende - rientra nell’ambito di un disegno più ampio per favorire su tutto il territorio nazionale lo sviluppo del sistema integrato di servizi per il reinserimento socio-lavorativo delle persone in esecuzione penale. L’opera della Cassa delle Ammende – prosegue Specchia - è rivolta prioritariamente ad assicurare l’azione di coordinamento degli stakeholder chiamati a garantire il reinserimento sociale; la Regione Marche ha aderito a questo, nuovo approccio metodologico, istituendo la cabina di regia con tutti gli attori istituzionali del settore.”
Ha concluso Elena Paradiso, Dirigente Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Ancona: “La prosecuzione di questo progetto è un segnale rassicurante, perché si dimostra un’azione concreta verso la riduzione della recidiva. L’attività di manutenzione delle zone boschive, degli alvei dei fiumi e delle zone a rischio idrogeologico è quasi un modo da parte del reo di risarcire la comunità per il danno arrecato.”
LAZIO: AMBIENTE E SOSTENIBILITA’: UN PROGETTO CON UNICEF
A Latina è ufficialmente partito il progetto, che vede il Comitato Provinciale per l’Unicef impegnato al fianco del locale Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest in una serie di lezioni ed uscite didattiche nell’ambito del programma di educazione civica, riguardante la salvaguardia del territorio, sul tema “Ambiente e Sostenibilità: effetti del cambiamento climatico sull’accesso all’acqua”.
Tre mattinate che, a partire da oggi, vedranno un totale di 7 classi dell’Istituto Comprensivo “Da Vinci-Rodari” partecipare ad incontri propedeutici alle visite guidate presso gli impianti idrovori di Mazzocchio a Pontinia e di Iannotta a Fondi. Le proposte didattiche, offerte ai giovani studenti dall’ente consortile, consistono in lezioni in classe con slide e video, mentre i volontari Unicef propongono attività come “Scriviamo la nostra agenda dell’acqua”, pensata per far emergere alcune “buone pratiche” nell’uso quotidiano della risorsa idrica.
Gli incontri didatti favoriscono una maggiore consapevolezza sulla fragilità di un territorio sorto proprio dall'acqua. In questo senso, le prossime visite alle idrovore permetteranno di scoprire l’importanza e la stretta connessione con le fonti idriche.
TOSCANA: UN ANNO IN UN CALENDARIO
Per il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), il 2023 è stato un anno intenso ed impegnativo, che l’ente consortile ha cercato di riepilogare per immagini in un calendario, che si concentra sui fatti più significativi.
Si parte da Gennaio con lo studio attento degli interventi di bonifica da realizzare in area montana, dove il primo “sorvegliato speciale” è stato il cosiddetto Fosso delle Cento Briglie; il mese di febbraio viene ricordato per l’inaugurazione del nuovo sito istituzionale; a Marzo l’attività di vigilanza interessa tutto il territorio e viene approfondita nelle aree protette; ad Aprile, ancora una volta, i cambiamenti climatici mettono a dura prova la frutticoltura della Valdichiana, rendendo necessario anticipare il servizio antibrina; Maggio è il mese della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, declinata sul territorio con diverse attività; Giugno è stato il mese della didattica con la conclusione degli incontri nelle scuole; a Luglio, come ogni anno, è scattato il “cantiere day” in tutto il comprensorio, dove si sono aperti cantieri su decine di tratti da sottoporre ad interventi programmati; il mese di agosto sarà ricordato per l’arrivo dei primi finanziamenti per dare forma al primo stralcio funzionale del primo lotto del Distretto Irriguo 23 nel comune di Foiano della Chiana, finalizzato a portare l’acqua del Sistema Occidentale di Montedoglio alle imprese agricole della Valdichiana.
A Settembre in tutto il comprensorio sono in corso cantieri e lavori per la rimessa in forma dei corsi d’acqua e così la manutenzione ordinaria sul Tevere, nel comune di Sansepolcro, porta anche al ripristino di una scala di risalita per le trote. Il mese di ottobre, come di rito, è dedicato all’ascolto del territorio attraverso gli amministratori dei 54 Comuni del comprensorio; nel mese di novembre è stato presentato il Piano delle Attività di Bonifica 2024, che comprende lavori per 12 milioni di euro; infine, il mese di dicembre ha visto la conclusione di tutti gli interventi programmati per l’anno. |