AL VIA LA CANDIDATURA DI ROMA AL WORLD WATER FORUM 2027
Per iniziativa di ANBI, il “kick off” per l’avvio della candidatura italiana e della città di Roma a sede del Forum Mondiale dell’Acqua 2027 si terrà martedì 23 Gennaio p.v. dalle ore 11.30 nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma, in occasione della visita ispettiva del World Water Council.
All’evento “Acqua, risorsa per la vita, il cibo e la coesione sociale” interverranno: Francesco Vincenzi, Presidente E.U.W.M.A. (European Union of Water Management Associations); Josè Nuncio, Presidente Irrigants d’Europe; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Cristiano Fini, Presidente CIA - Confederazione Italiana Agricoltori; Giovanna Parmigiani, Componente Giunta Nazionale Confagricoltura; Giulia Giuffrè, UN Global Compact SDG Pioneer 2021 per la gestione sostenibile dell’acqua.
Porteranno i saluti: Ornella Segnalini, Assessore Lavori Pubblici e Infrastrutture Comune Roma; Maria Spena, Presidente Comitato Promotore XI World Water Forum 2027; Eric Tardieu, Vicepresidente World Water Council; Lorenzo Tagliavanti, Presidente Camera Commercio Roma. Coordinerà: Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
LE RISORSE PUBBLICHE SONO LIMITATE MA LE ASSICURAZIONI NON BASTANO: I CONSORZI DI BONIFICA SI METTONO A DISPOSIZIONE ANCHE PER LA MANUTENZIONE DEI FIUMI
IN EMILIA-ROMAGNA AVVIATI I LAVORI DEL GRANDE IMPIANTO IDROVORO CAVALIERA: TRAGUARDO AL 30 MARZO 2026
“La recente Legge di Bilancio approvata dal Parlamento ed il contestuale obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro gli eventi naturali certificano una verità evidente: le risorse pubbliche sono limitate; già da anni, i ristori statali non superavano il 10% dei danni miliardari, subiti dai territori. Così, forti della piena coerenza dimostrata dai Consorzi di bonifica con i cronoprogrammi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo deciso, confortati anche da una sentenza del Consiglio di Stato, di metterci a disposizione delle Regioni per coadiuvare le indispensabili manutenzioni fluviali. Non vogliamo togliere competenze ad alcuno, ma solo assumerci delle responsabilità verso la sicurezza dei territori con la stipula di convenzioni, per le quali presenteremo a breve una proposta di normativa”: ad annunciarlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto alla cerimonia di avvio dei lavori per il nuovo impianto idrovoro Cavaliera a Stellata di Bondeno, nel Ferrarese.
“E’ il valore dell’autogoverno e le positive esperienze di manutenzione dei fiumi in ambito urbano a Firenze, Milano e Pisa, che ci convincono di candidarci ad ulteriori responsabilità nell’interesse collettivo, consci dell’impegno, che ci assumiamo come sistema. Di fronte alla crisi climatica è necessario cambiare paradigma, valorizzando la prevenzione e snellendo gli iter procedurali. Non è normale che per arrivare all’apertura del cantiere per la realizzazione della centrale idraulica Cavaliera siano stati necessari 27 anni!” ha chiosato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI e del Consorzio di bonifica Burana.
L’impianto garantirà maggiore sicurezza idrogeologica ad un’area di 324.000 ettari, in cui vivono 335.000 abitanti tra le province di Modena, Ferrara e Mantova; a curarne la costruzione sarà il Consorzio di bonifica Burana, grazie ad un finanziamento di € 68.182.614,83, cui concorrono P.N.R.R., Italia Domani Piano di Ripresa e Resilienza, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna. Sul territorio interessato insistono quasi centotredicimila imprese con circa quattrocentosettantasettemila addetti; si tratta di uno dei “cuori” agroalimentari del Paese con decine di produzioni a denominazione d’origine.
Al termine dei lavori, previsti per il 30 Marzo 2026, sarà più che raddoppiata, raggiungendo i 100 metri cubi al secondo, la capacità di scolo delle acque dal bacino Burana Volano nel fiume Po, oggi garantita solo dai mc/s 40 di portata dell’impianto Pilastresi. Al “kick off” verso il nuovo impianto Cavaliera era presente, tra gli altri, il ViceMinistro Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami.
“Ciò che non si rigenera… degenera: rifacendoci a questo aforisma del filosofo Edgar Morin, quantomai vero per la gestione del territorio, ci mettiamo ancora una volta a disposizione del Paese e delle sue comunità” ha concluso Gargano.
EMILIA ROMAGNA: IMPIANTO CAVALIERA: SOLLEVAMENTO DI NUOVA GENERAZIONE
Nell’ambito dell’evento “Sicurezza dei cittadini ed economia del territorio. Consorzi di bonifica, anche nel PNRR un’eccellenza per il Paese” è stato presentato il nuovo impianto idrovoro Cavaliera, che sarà realizzato dal Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena).
Il Direttore dell’ente consortile, Cinalberto Bertozzi, ha affermato: “Tra studio di fattibilità, progettazione preliminare e definitiva è da oltre venti anni che abbiamo uno staff consorziale che, oltre all’attività ordinaria, si dedica all’ideazione dell’impianto Cavaliera. In collaborazione con l’Università di Bologna, proprio 20 anni fa fu effettuato uno studio, che definì necessario, per la sicurezza dei centri abitati e delle aree industriali ricadenti nel Bacino Burana-Volano, il potenziamento dello scolo nel fiume Po. La soluzione progettuale che abbiamo individuato prevede un nuovo impianto di sollevamento da costruirsi nel punto più congeniale per lo scarico in golena del Po, ovvero in località Malcantone, nel comune di Bondeno.
L’opera, che stima 78.000 uomini-giorno di lavoro, sarà dotata di un sistema di 12 pompe e di una serie di opere complementari di viabilità locale e 2 ponti. L’impianto Cavaliera si iscriverà nell’ambito delle indicazioni DNSH, per cui gli interventi realizzati rispetteranno il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali.”
“È una delle più rilevanti opere di bonifica, che viene realizzata in Emilia Romagna negli ultimi decenni – ha commentato il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini - Un’infrastruttura strategica non solo per far fronte alla siccità, ma anche per la sicurezza del territorio ferrarese e modenese nei momenti di piena. Per questo, oltre alle risorse assegnate dal Ministero, come Regione contribuiamo in maniera significativa, affinché quest’impianto diventi realtà. Mi preme sottolineare che, una volta ottenuto il finanziamento dal P.N.R.R., i tempi sono stati davvero rapidi: il cantiere viene consegnato a metà Gennaio; secondo il cronoprogramma i lavori dovranno essere terminati nel 2026: un traguardo record per un’opera così complessa, cui arriviamo grazie ad un importante lavoro di squadra.”
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
CRISI CLIMATICA: IN ITALIA È UN’ “ESTATE IDRICA INVERNALE”
È l’immagine di una quasi dimenticata normalità estiva, anticipata però di ben 6 mesi, ad essere disegnata dal settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche: disponibilità d’acqua al Nord (pur con qualche eccezione); stress idrico man mano, che si scende verso Sud (finora concentrato soprattutto in Centro Italia) con apice nelle isole.
“L’Italia si è nuovamente rovesciata – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) – ma i 6 mesi d’anticipo climatico fanno temere soprattutto per il futuro dell’agricoltura meridionale. Non è certo normale parlare di rischio siccità a Gennaio, così come va evidenziato che le risorse idriche, anche dove sono superiori all’anno scorso, permangono spesso al di sotto delle medie storiche. Questo è conseguenza di un andamento pluviometrico disomogeneo e che quest’anno sta finora portando anche poca neve.”
Un primo esempio arriva dalla Valle d’Aosta, dove la Dora Baltea registra una portata di 4,9 metri cubi al secondo contro mc/s 2,9 del Gennaio 2023, ma una media mensile di mc/s 5 (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta). Maggiormente marcato è l’andamento per la gran parte dei fiumi piemontesi con il flusso del Tanaro più che dimezzato (mc/s 47,5 contro mc/s 118,2 di media mensile). Decisamente meglio va in Lombardia, dove il fiume Adda è in crescita, ma soprattutto le riserve idriche complessive sono superiori alla media (3.048 milioni di metri cubi contro Mmc. 2883, cioè + 5,7%), grazie soprattutto all’acqua trattenuta nei bacini (fonte: ARPA Lombardia).
I livelli dei grandi laghi del Nord, ad eccezione del Sebino, sono infatti stabilmente sopra la media del periodo (il Benaco è al 94,3% del riempimento). In Veneto, il fiume Adige, pur con altezza idrometrica in discesa, segna una delle migliori condizioni dal 2016 e solo le portate di Bacchiglione e Muson dei Sassi risultano sotto media. Decisamente diversa, iniziando a scendere lungo la Penisola, è la situazione dei principali corsi d’acqua in Emilia Romagna: hanno flussi sotto media, ma soprattutto nettamente inferiori a quelli dell’anno scorso con l’Enza, che oggi trasporta 5,49 metri cubi al secondo, ma erano mc/s 44,37 solo 12 mesi fa! (fonte: ARPAE). Pur migliorando rispetto agli anni recenti, rimane sotto media, lungo tutto il corso, anche il fiume Po: dai –25 metri cubi al secondo di Torino ai -mc/s 214 di Pontelagoscuro, nel ferrarese.
In calo sono le portate negli alvei della Liguria, dove solo il fiume Vara è sopra la media mensile ed il Magra ha flussi quasi dimezzati. Analogo andamento si registra nella confinante Toscana, dove il fiume Ombrone segna una portata di 6,60 metri cubi al secondo, quando l’anno scorso era mc/s 35,6 e la media di Gennaio è mc/s 29,03! (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
Non va meglio per i fiumi delle Marche, che sono al di sotto dei livelli nel recente passato: Esino e Tronto hanno altezze dimezzate rispetto al 2023; decisamente confortante è però la condizione dei bacini artificiali, che attualmente trattengono 46,41 milioni di metri cubi d’acqua, cioè oltre dieci milioni in più dell’anno scorso. In Umbria prosegue l’insufficienza idrica del lago Trasimeno, la cui altezza idrometrica segna -m.1,38 contro una media storica a Gennaio di -m.0,64; non va meglio per i fiumi Nera e Chiascio con portate in calo. Una situazione simile si verifica nel Lazio: i principali fiumi (Tevere ed Aniene) hanno portate quasi dimezzate alla media, mentre i laghi registrano livelli in discesa rispetto all’anno scorso con il bacino di Nemi, che segna -29 centimetri.
“Quanto si sta registrando nell’Italia centrale dimostra l’importanza di realizzare nuovi invasi che, di fronte all’irregolarità dei fenomeni atmosferici, aumenterebbero la possibilità di trattenere acqua piovana sul territorio, garantendo maggiore sicurezza idrica. L’esempio delle Marche è lampante” ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
La situazione fluviale è complessivamente migliore in Campania, dove il Volturno segna addirittura il record del quinquennio, toccando l’altezza idrometrica di 221 centimetri a Castel Volturno (fonte: Centro Funzionale Multirischi della Regione Campania). In Basilicata cresce leggermente il volume d’acqua trattenuta dalle dighe, nei cui invasi, però, mancano quasi novantanove milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso. Infine, segnano un incremento maggiore (+mln. mc. 4,6 ca.), le disponibilità idriche nei bacini di Puglia, dove si registra un surplus di oltre trentasette milioni di metri cubi sull’anno scorso.
VENETO: ANOMALIE TERMICHE E SCARSE PRECIPITAZIONI A DICEMBRE
Il bollettino ANBI Veneto sulla disponibilità della risorsa idrica, relativa al mese di dicembre, conferma che l’ultimo mese 2023, ribattezzato l’anno più caldo di sempre, ha fatto registrare temperature sopra la media e precipitazioni limitate sulla regione. Le precipitazioni medie sono state, infatti, inferiori del 23% rispetto al valore atteso e peraltro concentrate nello spazio di circa tre giorni (1, 13 e 31).
Il valore medio di precipitazione di mm. 63 contro una media storica di mm.82 vede comunque una distribuzione estremamente disomogenea sul territorio. Si va dagli oltre duecento millimetri caduti nel bellunese a mm. 50 nelle zone pedemontane ed a mm. 10 nel rodigino.
L’inizio del mese è stato fresco rispetto alla temperatura media storica, subito seguito da una fase calda, culminata a Natale, facendo registrare il giorno più caldo del mese. Le tanto attese nevicate sono state registrate nel corso di tutto il mese, che si è concluso comunque con scarsi accumuli (-29% nelle Dolomiti rispetto alla media e – 50% nelle Prealpi: dati ARPAV).
L’aumento delle temperature massime rimane un segnale molto preoccupante per la futura tenuta delle riserve nivali. La pur moderata ripresa dei livelli di falda, registrata nella seconda metà dell’anno, ha registrato un rallentamento ed a fine mese si sono registrati addirittura cali in alcuni punti della regione. Il bollettino ANBI Veneto è accessibile dalla home page di anbiveneto.it .
MARCHE: PRENDIAMOCI CURA DEL MISA
È stato un evento molto partecipato il convegno inaugurale del progetto sperimentale “Prendiamoci cura del Misa: raccogliere per contenere, promuovere prevenire” tenutosi a Senigallia e che ha visto, fra i relatori, anche il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) insieme a Mirco Carloni, Presidente Commissione Agricoltura Camera Deputati e primo sostenitore della liberalizzazione della raccolta del legname in favore dei privati. In chiusura, l’ente consortile ha proposto di attivarsi con un progetto parallelo a quello del recupero del legname destinato invece alla valorizzazione del materiale inerte e cioè della ghiaia.
TOSCANA: MANUTENZIONE ACCURATA
Sono in corso, a cura del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze), interventi forestali di rimozione delle piante cadute e di diradamento selettivo delle alberature più critiche lungo le percorrenze fluviali del SentierElsa nell’ambito del Parco Fluviale dell’Alta Vadelsa.
Si tratta di ricorrenti operazioni di manutenzione ordinaria, che l’ente consortile compie su cicli pluriennali per alleggerire la fascia alberata riparia, limitando le cadute e lo sradicamento delle piante più a rischio in caso di passaggio delle piene.
Questo tipo di lavorazioni si compie proprio nel periodo, che va da Luglio a Febbraio di ciascun anno, evitando così di impattare sulla stagione vegetativa e riproduttiva di gran parte delle specie vegetali e animali, in particolar modo dell’avifauna nidificante sugli alberi.
Gli interventi sono condotti con grande attenzione al rispetto delle pregiatissime caratteristiche ambientali e paesaggistiche dell’area in questione, operando a mano e dunque anche con l’ausilio di “tree climbers” specializzati per intervenire con precisione su ogni pianta. Si tratta di un lavoro, che spesso non si vede, perché limitato ai tratti più collinari e meno abitati dei corsi d’acqua, ma è proprio da lì che parte la prevenzione e si evitano ostruzioni con danni più a valle.
LAZIO: INIZIATA LA MANUTENZIONE 2024
Sono iniziati dal fosso Centogocce nel comune di Labico, i lavori previsti nel programma 2024 del Servizio Pubblico di Manutenzione del Consorzio di bonifica a Sud di Anagni (con sede nella città frusinate). Il fosso Centogocce, principale bacino di raccolta delle acque del centro urbano di Labico, è strategico per il territorio.
Le attuali attività manutentive prevedono lo sfalcio della vegetazione insistente sugli argini, l'espurgo della sezione di deflusso ed il ripristino con riprofilatura spondale. Attualmente i lavori hanno raggiunto una fase avanzata con la messa in sicurezza idraulica del tratto di sponda adiacente alla stazione ferroviaria di Labico.
TOSCANA: FOSSO CUPINA: SCATTA LA CHIUSURA DELLA STRADA
Dal 22 Gennaio fino al 15 Marzo p.v. sulla Strada Provinciale n. 25 della Misericordia, a Monte San Savino, traffico veicolare e pedonale saranno “off limits”: il provvedimento si è reso necessario per completare l’intervento di rifacimento del fosso Cupina per ridurre il rischio idraulico in un’area, che ha dovuto spesso fare i conti con danni ed allagamenti e migliorare il drenaggio superficiale di una zona che, nel corso degli anni, è stata compromessa dal processo continuo di urbanizzazione.
Il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) è impegnato nella realizzazione del progetto inserito nell’Ordinanza del Commissario di Governo a seguito all’alluvione del Luglio 2019 e finanziato con risorse del P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) con un’integrazione economica, erogata dal Comune per poter completare l’opera: in tutto è di mezzo milione di euro, il valore di lavori che prevedono, oltre all’adeguamento delle sezioni e alla riprofilatura dell’alveo del fosso Cupina, anche l’adeguamento dell’attraversamento della Strada Provinciale 25 della Misericordia.
Proprio per portare a termine questa tranche dell’intervento, si rende necessario lo stop al traffico per realizzare un’opera strategica, che servirà a contenere in modo significativo il rischio allagamento che può verificarsi, a seguito di eventi meteorologici eccezionali, nelle aree antropizzate a monte dell’attraversamento della strada, considerate ad elevata pericolosità di alluvioni frequenti e molto frequenti.
EMILIA ROMAGNA: OCULATA GESTIONE PER NON GRAVARE SUGLI ALLUVIONATI
Il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) ha approvato il bilancio di previsione 2024, il cui totale dei costi-ricavi è di circa centosedici milioni di euro, di cui 25 milioni è l’importo relativo all’attività corrente di manutenzione ed esercizio delle opere, nonchè di funzionamento dell’ente, mentre 91 milioni è la quota di lavori finanziati da terzi e che si prevede di realizzare nel corso dell’anno. Il bilancio non prevede alcun aumento della contribuenza a carico delle imprese e dei cittadini: questo è il risultato positivo di un’attenta e prudente gestione amministrativa e contabile, al fine di realizzare i massimi risparmi, pur non facendo mancare gli stanziamenti necessari per sostenere gli investimenti.
Il risultato è ancora più positivo, se si considerano le gravi difficoltà che l’ente consortile è stato chiamato ad affrontare in occasione degli eventi alluvionali, che lo hanno così duramente colpito nel mese di maggio. Non si può ignorare che la stima dei danni alle strutture consorziali, al reticolo di canali artificiali di bonifica, ad impianti e centraline ammonta ad una cifra non inferiore a duecento milioni di euro, se si includono nella stima gli investimenti finalizzati ad aumentare il grado di sicurezza idraulica in considerazione del cambiamento climatico in atto.
Nonostante le iniziali prospettive congiunturali non positive, il “Romagna Occidentale” è stato in grado (attraverso un costante impegno organizzativo, un’intensa attività d’interazione istituzionale e sociale, la messa in cantiere di un articolato programma d’interventi manutentivi e di ripristino) di non caricare i consorziati (imprese e cittadini) già duramente colpiti dalla alluvione, con oneri aggiuntivi in questo momento così difficile di ripresa delle attività economiche.
Il Consorzio di bonifica è riuscito ad assorbire l’aumento di costi, anche quello del personale previsto dal rinnovo del contratto nazionale ed a far fronte agli oneri finanziari imprevisti per anticipare il costo degli interventi di somma urgenza, necessari per arginare i disastri provocati dall’alluvione e che hanno messo a rischio non solo l’incolumità dei cittadini, ma anche la continuità economica delle aziende del comprensorio. Il tutto in un quadro volto a conservare la solidità finanziaria, che risulta essenziale soprattutto nei momenti d’emergenza. Va inoltre ricordato l’impegno profuso dall’ente consortile nella progettazione ed aggiudicazione degli interventi del P.N.R.R. nei tempi stretti imposti dai decreti di finanziamento, pur in un contesto di notevoli difficoltà organizzative sul fronte della ricostruzione dei beni distrutti o danneggiati dall’alluvione.
Le opere del P.N.R.R. arrecheranno un miglioramento non solo della capacità produttiva (e quindi della competitività) delle aziende agricole, ma anche della tenuta idrogeologica del territorio. In sostanza, l’ente consorziale si sta occupando di 57 interventi per un valore complessivo di € 213.000.000.
PUGLIA: SICUREZZA STRADALE
Prosegue l’attività di formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, avviata dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia).
Il più recente corso ha interessato la posa della segnaletica stradale durante gli interventi di manutenzione lungo strade e piste consortili.
PIEMONTE: SI CONCLUDE CICLO DI INCONTRI
È stato presentato il programma del convegno dal titolo “Cambiamenti climatici e agricoltura. Evoluzione dell’irrigazione e riordino irriguo: iniziative sul territorio piemontese”, settimo e ultimo incontro di una più ampia programmazione organizzata congiuntamente dall’Accademia di Agricoltura con la Regione Piemonte.
ANBI Piemonte ha sottolineato la necessità di una gestione sinergica e sostenibile della risorsa idrica: “L'acqua sarà sempre più una risorsa limitata a causa degli effetti prodotti dal cambiamento climatico.
Per gestirla al meglio sarà fondamentale un dialogo, voluto e propositivo, tra il servizio idrico integrato, i consorzi di irrigazione e il settore idroelettrico.
Non dimenticando l’importanza di creare nuove infrastrutture per convogliarla”.
ACCORDO ANBI - REMTECH EXPO:
NASCE LABORATORIO ESPERENZIALE PER SALVAGUARDIA TERRITORIO
Costruire un nuovo ambito di confronto fra esperienze e saperi tecnici, tecnologici, scientifici, procedurali sul tema della salvaguardia del suolo con l’obbiettivo di individuare azioni prioritarie di prevenzione e contenimento dei fenomeni naturali sia a livello nazionale che nell’ambito della cooperazione internazionale: sono questi i punti al centro dell’accordo siglato dal Presidente e dal Direttore Generale ANBI, Francesco Vincenzi e Massimo Gargano, con il Presidente, Andrea Moretti ed il Consigliere Delegato di Ferrara Expo e RemTech Expo, Silvia Paparella.
L’Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue e RemTech Expo - Hub Tecnologico Ambientale (specializzato sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori) metteranno a sistema le eccellenze scientifiche ed economiche del Paese anche attraverso un laboratorio in scala 1:1, dove rappresentare porzioni di territorio ed applicare tecnologie innovative. Il modello presenterà non solo azioni concrete da attivare a tutela del territorio, ma anche strategie di comunicazione, informazione e divulgazione, rivolte alla popolazione in tema di prevenzione del rischio.
“I Consorzi di bonifica stanno realizzando, nel rispetto dei cronoprogrammi, opere per circa due miliardi, ma è evidente che non basta – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Sono necessari adeguati investimenti per evitare pesanti conseguenze all’economia del Paese: dal 2013 al 2021 si sono spesi 20 miliardi di euro per riparare i danni post-emergenze, che sono solo una parte delle conseguenze negative per un territorio. Bisogna dunque aumentare la capacità di resilienza delle comunità attraverso infrastrutture ecocompatibili e multifunzionali, consapevoli dei molteplici interessi che, salvaguardando le priorità di legge, gravano sulla risorsa idrica: è da questa consapevolezza, che nasce il nostro impegno con Remtech.”
Silvia Paparella, Consigliere Delegato di Ferrara Expo, a margine dell’accordo siglato con ANBI, ha commentato: “Questo accordo getta le basi per una pianificazione ampia, che si pone come obbiettivo, quello di promuovere la cura del territorio e del suolo attraverso la valorizzazione di tecniche e tecnologie innovative che saranno fruibili e tangibili, in occasione della prossima edizione di RemTech Expo a Ferrara in Settembre, attraverso un ampio laboratorio esperenziale.
Vogliamo in questo modo sensibilizzare tutti i comparti e gli stakeholder operanti su questa importante tematica.”
AGENDA
Dopo il “kick off” con l’evento ““Acqua, risorsa per la vita, il cibo e la coesione sociale”, il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà il giorno dopo, mercoledì 24 Gennaio, anche al convegno “Roma. Città dell’Acqua. Tutela, Risorse, Futuro” organizzato dal Comune Capitale in Campidoglio per la presentazione ufficiale della candidatura a sede del World Water Forum 2027. |