OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
LA “FISARMONICA IDRICA” METTE SOTTO STRESS LA TENUTA DELLA RETE IDRAULICA. NUOVE APPRENSIONI METEO NELLE ZONE ALLUVIONATE
Se non fosse per il foliage ed il presto imbrunire, le temperature indicano una primavera senza fine, dove l’alta pressione sta nuovamente spingendo le temperature ben al di sopra delle medie stagionali, cui si contrappongono brevi incursioni di aria fredda con il conseguente, repentino crollo termico ed il possibile manifestarsi di nuovi eventi estremi, ai quali dovrebbe seguire un nuovo innalzamento delle temperature. In Piemonte, a Bardonecchia Pian del Sole (m.1585), la temperatura oscilla tra i 6 ed i 14 gradi; in Lombardia, a Campodolcino Alpe Motta (m. 1727 sul livello del mare), il “range” è tra 3,6° e 8,5°; in Valle d’Aosta, a Valtournenche Grandes Murailles (m. 2566 s.l.m.) la temperatura media è salita di 9 gradi e mezzo in 3 giorni. E’ molto probabile che queste anomalie abbiano accelerato la fusione della neve fresca, caduta abbondante in quota; ne sono esempio, i valori di portata della Dora Baltea, saliti in 2 giorni di mc/s 123 a fronte di una cinquantina di millimetri di pioggia e della scomparsa di quasi venti centimetri di manto nevoso (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).
“Siamo preoccupati, perchè tale schizofrenia climatica espone al rischio soprattutto quelle zone idrogeologicamente già indebolite dopo le alluvioni delle scorse settimane e che stanno tentando faticosamente di tornare alla normalità – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Come fotografa da anni il report settimanale del nostro Osservatorio Risorse Idriche – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - l’andamento assunto da tutti i corsi d’acqua italiani, caratterizzato da sempre più marcate escursioni di livello, non solo deve essere assunto come parametro a livello europeo per qualsiasi decisione in materia di gestione idrica, interessante il nostro Paese, ma deve sollecitare in Italia l’urgente avvio di un grande piano di manutenzione ed infrastrutturazione idraulica del territorio per contrastare le conseguenze della crisi climatica: è questa la prima opera pubblica, di cui il Paese abbisogna, perché una maggiore sicurezza idrogeologica è condizione indispensabile a qualsiasi ipotesi di sviluppo.”
Il regime torrentizio, che ormai caratterizza i fiumi italiani, è evidente nell’andamento dei livelli del Bisenzio in Toscana, protagonista degli ultimi drammatici avvenimenti, che hanno riguardato la piana fiorentina, pratese e pistoiese: in assenza di piogge, il livello si è velocemente riabbassato di 4 metri. Tornano su valori prossimi alla media le portate di Arno, Serchio ed Ombrone, mentre la Sieve mantiene una portata ben superiore alla norma (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
In Emilia-Romagna rientrano nella normalità quei corsi d’acqua appenninici, che tra la fine di Ottobre e la prima metà di Novembre avevano destato grandi preoccupazioni per il rischio di esondazione: tutti i valori di portata risultano sotto media; il Taro (uno dei fiumi più a rischio, che 2 domeniche fa aveva una portata di mc/s 235) torna sotto i mc/s 12 (la media è mc/s 26); si mantiene sopra la media solamente il Panaro (fonte: ARPAE). Restando al Nord, i livelli dei grandi laghi, dopo gli exploit delle scorse settimane, tornano a scendere, pur mantenendo un’altezza idrometrica superiore alla media storica. Il Lario, che era addirittura tracimato durante il passaggio della tempesta Ciaran, si è abbassato di circa settanta centimetri ed al momento è pieno per il 64,7%; il Maggiore è all’82% di riempimento, Benaco e Sebino superano il 90% (fonte: Enti Regolatori dei Grandi Laghi).
Tornano ampiamente sotto media le portate del fiume Po in Piemonte; alla stazione di San Sebastiano la portata rilevata era il 12% di quella, che dovrebbe essere in questo periodo. Nelle stazioni più a valle in Emilia Romagna e Lombardia, i valori (grazie anche agli apporti dei fiumi appenninici, che stanno smaltendo le piene della settimana scorsa) sono più vicini a quelli medi. I restanti fiumi piemontesi risultano in calo ed ampiamente al di sotto della media di Novembre: per il Tanaro, secondo fiume della regione, l’abbassamento del livello si traduce in una riduzione di portata pari a quasi un terzo della media; la Stura di Lanzo, invece, ha una portata simile a quella del siccitoso 2022.
Fa eccezione la Stura di Demonte che, pur in calo, mantiene una quantità d’acqua, in alveo, superiore alla media. In Lombardia, dopo il passaggio della piena della settimana scorsa, il fiume Adda ha visto dimezzarsi la portata, che resta comunque ampiamente superiore ai valori tipici del periodo. L’autunno 2023 si conferma come una stagione particolarmente umida nella regione: il surplus d’acqua stoccata negli invasi lacustri è superiore del 38,8% rispetto alla media storica (fonte: ARPA Lombardia).
In Liguria tornano a scendere i livelli di tutti i fiumi. In Veneto, nonostante una decrescita di oltre due metri dalla rilevazione della settimana scorsa, i livelli del fiume Adige si confermano, per il periodo, i più alti da 8 anni. La Livenza torna ad una più rassicurante altezza idrometrica dopo che la settimana scorsa aveva raggiunto m. 4,24; in calo anche Brenta, Piave e Bacchiglione. Dopo un Settembre particolarmente siccitoso, nel mese di ottobre, così come nei primi 15 giorni di Novembre, c’è stato un netto recupero idrico, dovuto ad un surplus di precipitazioni (con episodi di piogge di intensità anomala), che sta permettendo alle falde sotterranee lentamente di ricaricarsi.
Nel mese di ottobre la pioggia caduta è stata del 64% superiore alla media (punte del 95% sul bacino del Piave, del 94% sulla Livenza e dell’80% sull’Adige), mentre assai inferiore è stato il surplus registrato sui bacini del Lemene e del bacino scolante nella laguna di Venezia (rispettivamente 11% e 19%) (fonte: ARPAV). Tornano a calare i fiumi marchigiani, soprattutto l’Esino ed il suo affluente Sentino; negli invasi regionali resta ancora molta acqua (43 milioni e mezzo di metri cubi). In Umbria, nonostante le piogge autunnali, il lago Trasimeno non riesce a recuperare, rimanendo 24 centimetri sotto il livello considerato minimo per garantire la regolare vita del corpo lacustre; nella regione calano anche i livelli dei fiumi: Tevere e Nera si attestano su valori molto inferiori alla media. Anche nel Lazio il Tevere mostra segni di sofferenza; al contrario le portate dell’Aniene, in crescita, risultano in media nella stagione e, nel viterbese, le portate della Fiora sono superiori alla media (fonte: Protezione Civile Lazio).
In Molise, il livello nel bacino della diga del Liscione è circa otto metri più alto rispetto al 2022 ed oltre nove metri superiore al 2021 (!!), anni caratterizzati da forte siccità nella regione (fonte: Molise Acque). Anche in Puglia e Basilicata, infine, le riserve idriche, trattenute negli invasi, restano abbondanti rispetto ai già ottimi livelli registrati lo scorso anno: rispettivamente +12,23 e +51,8 milioni di metri cubi.
ANBI: “IL DISEGNO DI LEGGE CONTRO LA CARNE SINTETICA TUTELA I CITTADINI, MA ANCHE IL TERRITORIO”
“Plaudiamo al disegno di legge contro la commercializzazione della carne sintetica in Italia, che non è solo a tutela dei consumatori e della cultura alimentare del nostro Paese, ma difende il ruolo dell’agricoltura, che produce cibo ed il cui lavoro è fondamentale a garantire manutenzione e cura del territorio”: a dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, in relazione al voto del Parlamento.
“Quanto deciso oggi, in adesione ad una diffusa richiesta della società civile, deve essere stimolo ad un rinnovato impegno per favorire la permanenza e l’ampliamento della presenza agricola, contrastando la tendenza all’abbandono dei suoli ed alla loro cementificazione. Manutenzione ed infrastrutturazione del territorio, unitamente ad una costante ricerca di innovazione, sono le condizioni prime per garantire sicurezza idrogeologica lungo una Penisola, dove ogni anno sono abbandonati o cementificati decine di chilometri quadrati di campagne, annullandone la capacità di drenaggio idrico” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
GARGANO: “SENZA ACQUA E CIBO NON C’E’ UMANITA’. PER QUESTO DEVONO RIMANERE RISORSE COMUNI”
“Sull’acqua, come sul cibo, è in atto un forte contrasto fra chi interpreta il futuro della risorsa come bene economico, di cui detenere la disponibilità per produrre dividendi e chi invece la vive come servizio per la comunità: ad affermarlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto a Vercelli in occasione della Giornata Nazionale del Ringraziamento.
“Per questo, di fronte alla crisi climatica – ha proseguito - è importante un’azione fondata su 3 pilastri nell’interesse generale: manutenzione straordinaria del territorio, nuove infrastrutture idriche, innovazione per ottimizzare la gestione dell’acqua. Sono queste le condizioni per evitare il ripetersi delle liturgie della tragedia dopo catastrofi naturali, che si ripetono con cadenze sempre più ravvicinate e che costano vite umane, nonché miliardi in danni economici e sociali.
È necessario un nuovo modello di sviluppo, per bloccare l’inarrestabile cementificazione, che incrementa il rischio idrogeologico, consumando oltre 24 ettari al giorno solo per l’edificazione civile in un’Italia, che paradossalmente è in calo demografico.
I Piani ANBI per l’efficientamento della rete idraulica e la realizzazione di nuovi invasi multifunzionali, nonché strumenti innovativi come Irriframe e GocciaVerde li mettiamo a servizio del Paese.”
VENETO: COLLAUDO NUOVO BACINO ANTI SALE
È quasi giunto a compimento il grande cantiere, che il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) ha avviato per trasformare, in bacino d’acqua dolce, l’ansa creata dal ramo morto del fiume Po, in località Volta Vaccari nel comune di Porto Tolle.
L’opera, fondamentale per trattenere risorsa in un territorio costiero che, come tale, risente particolarmente della risalita del cuneo salino, è in fase di collaudo ed in questi giorni si sono svolte le prove di carico delle strutture in calcestruzzo che, all’interno dell’argine in terra, chiudono e regolano il flusso dell’acqua. Una volta completato, il bacino di Volta Vaccari consentirà di trattenere fino ad un milione di metri cubi di risorsa e rappresenta pertanto un’infrastruttura strategica, indispensabile per l’agricoltura del Delta Po, messa a rischio dalla salinizzazione e dai periodi siccitosi sempre più frequenti e prolungati.
Il costo dell’intervento ammonta a € 3.300.000,00 stanziati dalla Regione Veneto. L’opera rappresenta anche un esempio particolare di bacinizzazione coerente col Piano Laghetti, che ANBI sta promuovendo assieme a Coldiretti.
TOSCANA: INGEGNERIA NATURALISTICA A DIFESA DEL TERRITORIO
Una strada, che rischiava di restringersi progressivamente, scivolando nell’alveo; case e campi resi spesso irraggiungibili a causa di allagamenti; coltivazioni di tabacco, che ad ogni precipitazione intensa, finivano sott’acqua, con perdite di prodotto significative e gravi danni economici per le imprese agricole: il fosso della Reglia, alias Reglia dei Mulini, in località Molinello nel comune di Anghiari, da risorsa (da cui attingere, tra l’altro, acqua per l’irrigazione) si era progressivamente trasformata in minaccia.
La “cura” è iniziata ad Ottobre: il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) è intervenuto per ricostruire e prolungare opere di ingegneria naturalistica, presenti con funzione di difesa spondale. L’intervento ha previsto la risagomatura delle sponde in frana e il successivo inserimento di palificate e tavole di contenimento in legno; una volta ripristinata la corretta sezione di deflusso, per la successiva stabilizzazione spondale è stato utilizzato prevalentemente legno di castagno.
L’intervento ha riguardato oltre duecento metri di sponde. L’adozione della palizzata per rinforzare la sponda crollata è in perfetta sintonia con la storicità della Reglia, ex Reglia dell’Acqua Viola, realizzata nel 1200/1300, grazie ad un accordo tra i Comuni Anghiari e Sansepolcro per lo spostamento del corso del fiume Tevere. Allora la Reglia portava l’acqua a una decina di mulini, che lavoravano il guado, ovvero una pianta officinale tintoria, chiamata anche “oro blu”, che dava un singolare colore al canale.
Oggi l’acqua non è più viola, i mulini con l’arrivo dell’indaco hanno smesso di lavorare il guado e, in alcuni casi, hanno proprio smesso di lavorare, ma il Fosso della Reglia svolge sempre un ruolo strategico.
LAZIO: INSIEME PER LA SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA
A seguito dei colloqui intercorsi con il Sindaco di Fiumicino, il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) ha provveduto ad organizzare, pianificare e realizzare un intervento d'urgenza per migliorare le condizioni di deflusso a mare delle acque provenienti dal Canale delle Acque Alte e dal canale emissario dello Stagno di Focene.
Grazie all'impiego dei mezzi meccanici in dotazione nella flotta consortile per la movimentazione della sabbia, è stato possibile garantire un'apertura della lente sabbiosa, che impediva il corretto deflusso delle acque. La sinergia con le Autorità locali rappresenta lo spirito, che l’ente consortile quotidianamente mette in campo, affinché gli interventi ordinari e straordinari anche, come in questo caso, oltre le consuete competenze, vadano a compimento nelle modalità e nei tempi più idonei per fronteggiare le emergenze.
VENETO: SISTEMAZIONE MAGLIA IDRAULICA TERRITORIALE
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha concluso i lavori per l’ottimizzazione della maglia idraulica territoriale nel comune di Campolongo Maggiore.
L’intervento ha previsto lo scavo e la pulizia di 2 scoli per un tratto di circa un chilometro, in località Liettoli.
Questo intervento testimonia la sinergia con le Amministrazioni Comunali, fondamentale nella gestione del territorio.
PUGLIA: SISTEMAZIONE IDRAULICA
Sono in corso i lavori di sistemazione idraulica sul torrente Ferrante, in agro di San Severo, finanziati nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 “Patto per la Puglia”.
Gli interventi, realizzati dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) prevedono la sistemazione idraulica del torrente Ferrante; in particolare è prevista la realizzazione di 2 briglie a monte ed a valle del ponte da realizzare in località Padula.
TOSCANA: UNA CAMPAGNA DI SICUREZZA PER IL TERRITORIO
Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) avvia una campagna di sicurezza idraulica da oltre duecentomila euro mediante la riqualificazione della presenza di alberi lungo i corsi d’acqua. Sono entrati così nel vivo i lavori per la sicurezza idraulica dei tratti collinari dei corsi d’acqua della Valdelsa Senese; in particolare, nel territorio di Poggibonsi, sul torrente Staggia sono stati avviati interventi di manutenzione, mediante diradamento selettivo, per un valore complessivo di circa centomila euro. Si procede in primis con la rimozione delle piante cadute o sviluppate all’interno dell’alveo e in una seconda fase si effettuano i tagli delle piante più vecchie, instabili, malate o di minor pregio paesaggistico.
L’attività autunnale ed invernale di manutenzione forestale dell’ente consortile proseguirà poi anche sul torrente Carfini.
Un lavoro di manutenzione forestale, importante prima di tutto per la sicurezza idraulica,ma che si lega anche al tema della pubblica incolumità ed alla questione paesaggistica, perché gli interventi si ispirano alle pratiche selvicolturali, per cui si eliminano le piante peggiori per lasciare spazio di accrescimento alle piante migliori e alle essenze più pregiate.
EMILIA ROMAGNA: IL VESCOVO BENEDICE IMPIANTO IDRAULICO
Il Vescovo della Diocesi di Mantova, Marco Busca, è stato ospite del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) per una visita al nodo idraulico di Mondine, nel comune di Moglia. Monsignor Busca è stato accompagnato alla scoperta di un’infrastruttura fondamentale sia sotto il profilo della difesa idraulica, sia per quanto riguarda l’irrigazione del comprensorio, restando sorpreso ed affascinato dalla sua maestosità; poi ha concesso la propria benedizione all’impianto in un momento particolarmente sentito e significativo per tutta la comunità.
L’infrastruttura di Mondine pone in sicurezza idraulica un bacino di oltre novantamila ettari e che conta oltre quattrocentomila abitanti. Le sue 5 pompe idrovore possono sollevare fino a cinquantamila litri al secondo in caso di criticità per immetterli direttamente nel fiume Secchia e nella chiavica emissaria, che protegge il territorio dalle piene; l’impianto garantisce inoltre la risorsa idrica all’agricoltura della pianura modenese, vasta circa trentamila ettari.
MARCHE: APPROVATI BILANCI
Si è tenuta a Macerata l’Assemblea Regionale Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), che ha approvato il budget di previsione 2024.
Oltre agli interventi di manutenzione ordinaria, l’ente consortile è incaricato di alcuni interventi straordinari, legati alla risoluzione dei danni provocati dalle alluvioni 2022 e 2023, nonchè alla realizzazione di 12 ponti.
Il budget 2024 e gli obbiettivi strategici dei prossimi anni prevedono consistenti interventi in ambito irrigazione; in tale logica si guardano i progetti di ammodernamento sui fiumi Tronto e Musone, nonchè la realizzazione del nuovo impianto sull’Aso, per cui sono stati ottenuti i necessari fondi regionali.
LOMBARDIA: DUE CITTA’ UNITE DAL LEGAME CON L’ACQUA
Bergamo e Brescia, città e province strettamente legate all’acqua e, in occasione delle iniziative per l’anno che le vede protagoniste come Capitale italiana della Cultura, si è tenuto un convegno promosso dai 2 Ordini provinciali Ingegneri e dedicato a questo legame.
Palazzolo sull’Oglio, a cavallo tra le due sponde dell’omonimo fiume, ha ospitato un’intensa giornata ricca di spunti tecnici ed è toccato al Consorzio Oglio (con sede a Sarnico, nel Bergamasco) presentare i dati sull’evoluzione degli afflussi e delle portate, che dimostrano le tendenze climatiche ormai in atto; la scomparsa del ghiacciaio dell’Adamello è ipotizzata intorno al 2100 per effetto del riscaldamento globale.
VENETO: PROGETTO SCUOLA SCALDA I MOTORI CON I DOCENTI
Scalda i motori l’edizione 2023-24 di “Acqua Ambiente Territorio. Bonifica é sostenibilità”, il Progetto Scuola, promosso da ANBI Veneto in collaborazione con la Regione.
Oltre cento tra insegnanti e dirigenti scolastici di scuole primarie, secondarie ed istituti professionali si sono collegati per l’incontro formativo con l’obbiettivo di fornire strumenti di conoscenza riguardanti il territorio regionale, la gestione della risorsa, la prevenzione del rischio idraulico e, in generale, il lavoro svolto quotidianamente dai Consorzi di bonifica: informazioni preziose per le attività, che verranno svolte con gli studenti nei mesi del progetto didattico.
Il progetto è nato nell’ambito del Protocollo d’Intesa triennale, sottoscritto con USR (Ufficio Scolastico Regionale) Veneto per la promozione e l’implementazione di azioni di formazione e di PCTO (Percorsi Competenze Trasversali ed Orientamento) sui temi della salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
TOSCANA: LA SICUREZZA DEI CORSI D’ACQUA: GRANDE PARTECIPAZIONE AL CORSO DI FORMAZIONE GIORNALISTICA
La sicurezza dei corsi d’acqua è stata al centro del corso formativo (“La sicurezza dei corsi d’acqua e il lavoro dei Consorzi di bonifica: glossario e vademecum per i giornalisti alla scoperta di dinamiche e fenomeni idrogeologici”), promosso da ANBI Toscana ed organizzato dall’Ordine Giornalisti regionale, in occasione di Earth Technology Expo a Firenze. Fra gli interventi, quelli di Sandro Bennucci (Presidente Associazione Stampa Toscana ed esperto in materia), Fabrizio Stelluto (Responsabile Ufficio Comunicazione ANBI), Nicola Ghimenti (Direttore Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, con sede a Viareggio in Lucchesia) e Iacopo Manetti (Direttore Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, con sede a Firenze).
A portare i saluti anche Marco Bottino e Fabio Zappalorti, Presidente e Direttore ANBI Toscana. Nel dettaglio, l’evento formativo ha fornito una serie di nozioni tecniche, facendo luce sui fenomeni da conoscere in tema di fiumi e corsi d’acqua, oltre a spiegare il ruolo dei vari enti, che si occupano di sicurezza idrogeologica.
“Anche nel corso degli ultimi eventi alluvionali in Toscana - ha precisato Bottino – ci siamo trovati di fronte ad eventi eccezionali, sia per la quantità di acqua caduta che per la concentrazione delle precipitazioni: si parla di 200 millimetri d’acqua in 4 ore; sulla sola provincia di Prato sono piovuti 14 milioni di metri cubi in 2 ore. È importante affrontare i cambiamenti climatici con più opere e maggiori interventi, ma non dimentichiamoci che negli anni ne sono state realizzate molte, senza le quali intere aree non potrebbero esistere.”
“E’ semplice follia mettere in discussione il tributo di bonifica, senza il quale sarebbe impossibile la manutenzione, fondamentale per la sicurezza dei territori” ha concluso Zappalorti.
LOMBARDIA: ACQUA, A CHE PUNTO SIAMO?
Nelle sue “conversazioni agricole”, la Casa dell’Agricoltura ha voluto dedicare un confronto a più voci sul tema “Acqua per l’agricoltura e il verde, dopo l’estate a che punto siamo?”.
E’ stato presentato il Decalogo della Casa dell’Agricoltura per il risparmio dell’acqua, che si può leggere sul sito dell’organizzazione (casagricoltura.org) per poi dare vita ad un dibattito. Per il sistema consortile della pianura padana sono intervenuti il Presidente ANBI Lombardia, Alessandro Rota e Raffaella Zucaro, Direttore Generale Consorzio DI 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna).
VINCENZI VIA WEB
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà da remoto, nella mattinata di martedì 21 Novembre p.v., in apertura dell’evento “Risparmio idrico è efficientamento energetico?! Dai certificati bianchi ai certificati blu per imprese agricole ed industria sostenibili”, organizzato a Roma da Fondazione Univerde ed Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue. |