Anno XXV, n. 35 venerdì, 6 ottobre 2023

TORNA IL VILLAGGIO COLDIRETTI A ROMA

“I Consorzi di bonifica protagonisti nelle azioni di contrasto  del rischio idrogeologico e nell’innovazione nell’uso multifunzionale dell’acqua”: è questo il tema comune alle 2 iniziative, che ANBI terrà nel proprio stand in occasione del Villaggio Coldiretti al Circo Massimo di Roma dal 13 al 15 Ottobre p.v. .
Venerdì 13, alle ore 16.00, insieme al Presidente, Vincenzi ed al Direttore Generale ANBI Massimo Gargano, saranno presenti Francesco Battistoni, Vicepresidente Commissione Ambiente Camera Deputati e Sonia Ricci, Presidente ANBI Lazio, oltre ad un rappresentante di CAE spa; alle ore 16.00 del giorno dopo, sabato, insieme a Vincenzi, Gargano e Ricci, interverranno Giordano Colarullo, Direttore Generale Utilitalia e Giampaolo Paccagnella, Responsabile Commerciale Italia Energreen oltre ad Andrea Renna, Direttore ANBI Lazio.

CRISI CLIMATICA: L’IRRIGAZIONE PIEMONTESE FRA I PROTAGONISTI DI “MOUNTRESILIENCE” PROGETTO DI RICERCA EUROPEO PER LA RESILIENZA DEI TERRITORI MONTANI

Trenta milioni di euro in finanziamento, 6 ambiti di ricerca, 13 Paesi coinvolti, 47 partner tra centri di ricerca, università, istituzioni ed imprese, coordinati da Unimont, polo di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano: il progetto MountResilience, finanziato dalla Commissione Europea ha, come primo obbiettivo, la creazione di una banca dati, che consenta di programmare azioni di adattamento per anticipare gli effetti avversi del clima, che cambia.
“Le alte temperature, che stanno caratterizzando questo inizio d’autunno, testimoniano, una volta di più, che c’è bisogno di contrastare con urgente determinazione gli effetti del cambiamento climatico, incrementando la resilienza di comunità e territori, ad iniziare dalle zone montane, dove più evidenti sono già le conseguenze sulle dinamiche economiche, agricole e sociali; per questo la Coutenza Canali Cavour, costituita in Piemonte dalle Associazione Irrigazioni Est Sesia (A.I.E.S.) ed Ovest Sesia (A.I.O.S.) partecipa al progetto MountResilience,  nell’ambito delle missioni Horizon Europe, specificamente dedicate alla crisi climatica in atto”: a renderlo noto è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il progetto, che ha una prospettiva temporale di 5 anni, coinvolge 10 comunità e regioni montane di 9 Paesi europei tra Alpi, Carpazi, Pirenei e Montagne del Nord per lo studio di soluzioni su tematiche come il turismo invernale, l’utilizzo irriguo della risorsa idrica, il risparmio e l’efficientamento energetico, l’uso del suolo e la tutela della biodiversità. Queste soluzioni saranno implementate in 6 comunità pilota: Tirolo (Austria), Gabrovo (Bulgaria), Râu Sadului (Romania), Vallese (Svizzera), Lapponia (Finlandia) e Piemonte. C’è poi un gruppo di 4 comunità, dove le soluzioni tecnologiche e sociali di adattamento,  studiate nelle comunità pilota, verranno replicate per verificarne la scalabilità e l’applicazione: Catalunya (Spagna), Primorje-Gorski Kotar County (Croazia), Podkarpackie (Polonia) e Friuli-Venezia Giulia. La Coutenza Canali Cavour contribuirà alle attività della comunità pilota piemontese, dove verranno studiati gli effetti del cambiamento climatico rispetto alla linea della neve, con l’obbiettivo di implementare proposte efficaci per incrementare la sostenibilità ambientale di questo ecosistema e che verranno poi replicate in Catalunya.
“Quella che stiamo vivendo è una crisi climatica, che coinvolgerà sempre più ogni ambito della nostra vita – ha commentato Mario Fossati, Direttore Generale A.I.E.S.  – Per questo abbiamo deciso di partecipare, con il nostro know how e la nostra esperienza, a questo importante progetto comunitario, che vedrà il Piemonte come territorio di studio ed applicazione.”
Le montagne coprono il 39,9% della superficie del territorio europeo  ed ospitano il 17,8% della popolazione della UE (quasi 1 europeo su 5); si tratta di un ecosistema fondamentale per la vita e le attività quotidiane anche “a valle”, ma oggi le “terre alte” stanno affrontando una sfida senza precedenti: la scomparsa della neve, il ritiro dei ghiacciai, l’aumento delle temperature, le precipitazioni imprevedibili sono elementi, che stanno cambiando il “sistema montagna” in ogni angolo d’Europa, rappresentando un problema epocale, che richiede risposte e politiche specifiche.
“Vogliamo dare il nostro contributo alla ricerca di soluzioni, che devono necessariamente essere su scala continentale. Sarà questa anche l’impostazione dell’anno, che sta per iniziare, in cui ANBI ricoprirà la presidenza di turno dell’European Union of Water Management Associations” ha anticipato Massimo Gargano, Direttore Generale Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue.
Le 10 regioni e comunità coinvolte nel progetto MountResilience si trovano in diverse aree montane del Vecchio Continente, offrendo un’ampia copertura geografica, che si estende da NordOvest a SudEst  ed include alcune delle vette più alte d’Europa. Oltre alle associazioni irrigue piemontesi ed all’Università di Milano, i partner per l’Italia sono Meta Group srl, Regione Piemonte, Università di Torino, Consorzio del Pesio, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Politecnico di Torino, Università di Trieste e Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.

 

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

SI CONCLUDE L’ANNO IDROLOGICO: LA CONDIZIONE DELLE RISERVE D’ACQUA IN ITALIA E’  COMPLESSIVAMENTE MIGLIORATA MA NON IN EQUILIBRIO

VINCENZI: “IN QUESTA SITUAZIONE CLIMATICA NAVIGHIAMO A VISTA”

In un clima da “estate sterminata” è tempo di bilanci idrologici al termine di un Settembre, caratterizzato da scarse precipitazioni un po’ ovunque.
“In questa fase climatica navighiamo a vista – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – La stagione agricola è alle battute finali, ma il persistente caldo richiama ulteriori apporti irrigui. Certo è che alcuni territori iniziano l’anno idrologico ancora in sofferenza, nonostante un generale miglioramento rispetto al siccitosissimo 2022.”
Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che in Piemonte, l’“anno dell’acqua” si chiude con un deficit idrico del 14% ed un Settembre moderatamente insufficiente (-11%) toccando, però, addirittura -54% sul Piemonte meridionale; tra i bacini idrografici, quelli che maggiormente hanno sofferto nel mese appena concluso, sono stati Bormida (-68%) e Residuo Tanaro (-63%).
Scarti positivi si sono registrati soprattutto sui bacini settentrionali (Ticino: +46%), interessati da una violenta ondata di maltempo nella seconda decade del mese.  Sulla regione le temperature settembrine sono state di 2,4 gradi superiori alla norma con i livelli delle acque sotterranee che, pur in generale risalita, si mantengono critici in alcune aree sud-orientali (fonte: ARPA Piemonte). Negli scorsi 7 giorni, tutti fiumi monitorati hanno ridotto la portata, più che dimezzata nella Toce; protagonista in negativo resta il Tanaro, il cui attuale flusso non solo è del 77% inferiore alla media, ma è addirittura minore rispetto al siccitosissimo 2022.
Sulla Valle d’Aosta le precipitazioni di Settembre sono state inferiori alla media (-14%), ma nelle aree centrali e sud-occidentali sono state nettamente più scarse, con cumulate dimezzate rispetto alle aree lungo confine. La portata della Dora Baltea è in lieve calo ed inferiore alla media mensile. Le temperature hanno toccato i 33 gradi (fino a 4 gradi superiori alla media), con lo zero termico attestatosi stabilmente a 4000 metri sul livello del mare per quasi metà mese (fonte: Centro Funzionale Protezione Civile Regione Autonoma Valle d’Aosta).
In Lombardia, nonostante il fisiologico calo seguito alla punta di 300 metri cubi al secondo, la portata del fiume Adda si mantiene superiore alla media recente e le abbondanti piogge hanno rimpinguato le riserve idriche, permettendo di chiudere l’anno idrologico con un surplus di oltre il 37% sulla media (fonte: ARPA Lombardia) ed uno scarto positivo di quasi il 200% sul 2022.
Tra i grandi laghi del Nord, il Maggiore decresce di oltre mezzo metro in una settimana, a causa di portate erogate ben superiori alla media e dovute al persistente caldo (i volumi maggiori da Ottobre 2020, si sono registrati il 23 e 24 Settembre con punte di quasi mille metri cubi al secondo); anche il Lario segna una decisa battuta di arresto (dal 70,6% al 62,4% di riempimento), mentre più contenuti sono i cali nei bacini del Benaco e del Sebino (fonte: Enti regolatori dei grandi laghi).
Si riducono anche le portate del fiume Po, che la settimana scorsa, grazie agli apporti dagli affluenti di Nord-Ovest era cresciuto in maniera significativa lungo tutta l’asta; ora il deflusso è tornato inferiore alla media ma, nella sezione lombardo-emiliana, è di molto superiore ai valori registrati nello scorso biennio. In Veneto, il mese di settembre è stato il più caldo sulle Dolomiti dal 1991 e molto più secco del consueto con un deficit pluviometrico medio del 56%, ma che ha toccato il 70% sul bacino Fissero-Tartaro-Canal Bianco (l’indice SPI – Standard Precipitation Index ad 1 mese certifica siccità estrema sul veneziano, ma anche su parte del veronese e del vicentino); le piogge della tarda primavera e dell’estate, spesso sotto forma di nubifragio o grandinata, hanno comunque ridotto il deficit idrologico annuale al 10%, con una cumulata totale di 997 millimetri contro mm. 1114 della media.
Calano i livelli dei fiumi con Adige e Livenza, che scendono di circa un metro e mezzo; sull’alta pianura veronese permangono livelli di criticità per le acque sotterranee, che hanno livelli ancora inferiori ai minimi storici (fonte: ARPAV). Stessa situazione per i corsi d’acqua di origine appenninica dell’Emilia-Romagna, le cui portate sono molto lontane dal valore medio mensile; il lungo periodo secco, vissuto nella parte più occidentale della regione (sia nei bacini montani che nella pianura piacentina), è ben testimoniato dalla lettura dei dati sui volumi rimanenti negli invasi artificiali, dove l’acqua a disposizione (430.000 metri cubi) è addirittura inferiore all’anno scorso.
In Liguria decrescono i livelli dei principali fiumi (unica eccezione, l’Entella). In Toscana, i fiumi Arno, Sieve ed Ombrone mantengono portate stabili, mentre si distingue l’ennesima prestazione negativa del Serchio, la cui portata attuale è inferiore a quella già scarsissima di Ottobre 2022 e corrisponde al 20% della media mensile degli scorsi 13 anni; tale perdurante situazione si rispecchia anche nei volumi idrici trattenuti  nei bacini artificiali lungo l’alveo e che, a differenza degli altri invasi regionali quasi al colmo, raggiungono soltanto il 41,6% di riempimento.
Calano anche i livelli dei fiumi nelle Marche, dove gli invasi, dopo aver adempiuto alla funzione irrigua, trattengono ancora oltre quarantasette milioni di metri cubi d’acqua. In Umbria, oltre alle criticità sempre più accentuate del lago Trasimeno (il livello è ora a – 146 centimetri), cala nettamente il livello del fiume Nera (-cm. 78), mentre rimane invariato quello del Chiascio (fonte: Centro Funzionale Protezione Civile Regione Umbria). Nel Lazio, l’altezza idrica del lago di Nemi perde ancora 2 preziosi centimetri, portando a-16 centimetri, il gap con il 2022. In discesa sono le portate dei fiumi Aniene, Liri e Sacco, mentre cresce leggermente quella del Tevere in centro a Roma, pur restando ampiamente al di sotto dei valori medi del periodo. Livelli sostanzialmente invariati per la Fiora nel Viterbese.
In Campania rimangono stabili i livelli del fiume Volturno, mentre  crescono quelli di  Sele e Garigliano (fonte: Centro Funzionale Multirischi Regione Campania). Infine, a causa delle temperature ampiamente fuori norma ed alla scarsità pressoché totale di pioggia, si confermano un fondamentale “polmone idrico” gli invasi a vocazione irrigua (ma non solo) di Basilicata e Puglia, che in una settimana hanno donato ai territori rispettivamente oltre undici milioni e 5 milioni e mezzo di metri cubi d’acqua.
“Di fronte a questa evidenza non possiamo che ribadire l’urgente necessità di nuovi invasi per aumentare la capacità di trattenere acqua sul territorio – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - In tale prospettiva seguiamo, con interessata attenzione, l’iter per il completamento dell’invaso di Campolattaro in Campania, avviato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e la cui risorsa idrica interesserà zone ad alta vocazione agricola.”

 

EPPUR SI MUOVE: DAL COMPLETAMENTO DI CAMPOLATTARO ALL’EFFICIENTAMENTO IRRIGUO NEL TERNANO

ANBI: SONO ESEMPI DI VOLONTA’ RESILIENTE DI FRONTE AD UN CLIMA SEMPRE PIU’ CALDO. MA BISOGNA FARE DI PIU’ E PRESTO PER AIUTARE L’ECONOMIA DEL CIBO OGGI IN DIFFICOLTA’

“E’ l’estate senza fine di questo 2023 a confermare la necessità di quanto finalmente  sta accadendo in Campania dove, dopo 30 anni, si registrano i primi passi concreti per completare il bacino di Campolattaro, finora privo della derivazione indispensabile a renderlo funzionante”: il positivo commento è di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di fronte all’avanzamento dell’iter per il completamento di un’infrastruttura idrica a lungo sollecitata ed ora affidato al Commissario del Governo, Attilio Toscano.
I lavori sono nella fase di progettazione esecutiva per poi essere definitivamente avviati. Si tratta della più grande opera idrica, incompiuta in Italia e la  sua ultimazione, voluta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, costerà 700 milioni di euro: € 500,00 da fondi P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza), F.S.C. (Fondo Sviluppo Coesione) e Fondo Opere Indifferibili, mentre il restante da finanze della Regione Campania.
“Ringraziamo il Ministro, Matteo Salvini, per la volontà dimostrata nel voler concludere l’opera, che consentirà l’utilizzo di circa 100 milioni di metri cubi d’acqua, trattenuti nell’invaso a scopo idropotabile, energetico ed irriguo a servizio di uno dei giacimenti agricoli del Paese. L’invaso di Campolattaro è fondamentale nella strategia per incrementare la resilienza dei territori di fronte alla crisi climatica e che, accanto agli invasi medio-piccoli del Piano Laghetti, vede prioritariamente l’efficientamento delle opere esistenti, che il nostro Piano, presentato nel 2019, indica nel numero di 16 per un investimento complessivo di quasi 452 milioni di euro, capaci di attivare circa 2300 posti di lavoro” ha aggiunto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.
Nel frattempo, prosegue la costante azione sistemica dei Consorzi di bonifica lungo la Penisola.
In Umbria è iniziato l’ampliamento dell’invaso in località Vallantica, nel comune di San Gemini: come per la vasca di Quadrelletto, inaugurata nello scorso Giugno, sarà raddoppiata la capacità, che raggiungerà i 5.000 metri cubi; i lavori termineranno entro Maggio 2024, finanziati dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste. L’invaso servirà una superficie di circa centottanta ettari in provincia di Terni, cui se ne aggiungeranno altri 120, grazie ad ulteriori interventi curati dal Consorzio di bonifica Tevere Nera.
“Gli impianti di distribuzione – ha sottolineato il Presidente dell’ente consortile, Massimo Manni – sono realizzati con i più moderni sistemi, che permettono di monitorare costantemente i flussi d’acqua, contabilizzarla e gestirla direttamente tramite app.”
“Nel nostro comprensorio – ha aggiunto la Direttrice del “Tevere Nera”, Carla Pagliari – la stagione irrigua chiude in positivo con oltre mille ettari serviti e dove si è registrato un aumento dei sistemi a goccia: un segnale significativo per l’efficientamento d’uso della risorsa idrica.”
Infine, a conferma di un trend climatico ormai acclarato in tutta Italia, il Consorzio di bonifica Valle del Liri, nel Lazio, ha comunicato il posticipo della chiusura della stagione irrigua a metà ottobre, prolungandola di due settimane alla luce delle condizioni meteorologiche ed agricole, che stanno caratterizzando il comprensorio irriguo di Cassino, in provincia di Viterbo: le piogge registrate fino a Giugno hanno ritardato significativamente la messa a dimora delle colture, che ad oggi non hanno ancora raggiunto la piena maturazione; l'attuale assenza di precipitazioni rende più critica la situazione.
“Per questo – ha concluso il Commissario Straordinario dell’ente consorziale viterbese, Sonia Ricci – dobbiamo continuare a garantire l'irrigazione, garantendo pieno supporto al territorio ed alla sua economia agricola.”

LOMBARDIA: SICUREZZA IDRAULICA: IN AZIONE OPERE CONSORTILI

Inaugurati pochi mesi fa, gli interventi per la sicurezza idraulica dei 2 Consorzi di bonifica bresciani (Oglio Mella, con sede nel capoluogo provinciale e Chiese, con sede a Calcinato) hanno già avuto il battesimo del fuoco o, per meglio dire, dell’acqua: di fronte ad eventi di pioggia particolarmente intensi, le opere sono entrate in azione, consentendo la messa in sicurezza dei territori interessati.
Le vasche di laminazione di Botticino e Rezzato sono entrate in funzione in occasione di almeno tre eventi meteoclimatici di particolare intensità, confermando così la loro piena funzionalità realizzata grazie al finanziamento di Regione Lombardia. In un’area dai delicati equilibri idrogeologi, come quella della fascia pedecollinare ad Est di Brescia, il nuovo sistema di regolazione ha consentiro di evitare l’allagamento di aree residenziali e zone produttive.
L’ex cava di Castrezzato, recuperata nella pianura occidentale bresciana ha altresì raccolto le acque in eccesso per oltre cinquantamila metri cubi, confermando l’utilità dei bacini multifunzionali, già testata in questa campagna irrigua con l’installazione di una pompa.

VENETO: SICUREZZA IDRAULICA: INSIEME PER FINANZIAMENTI REGIONALI

Il Comune polesano di Badia Polesine ha approvato un Accordo di Programma con il Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo) per la predisposizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, relativo ad un fondamentale intervento di "manutenzione straordinaria della rete idraulica della zona Nord-Est di Badia Polesine": l’intesa consentirà di partecipare a un bando della Regione Veneto per la concessione di contributi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche per la prevenzione del rischio idrogeologico.
L’ente consortile si era messo subito a disposizione dell’Amministrazione Civica dopo gli allagamenti verificatisi nel territorio comunale a Maggio a seguito di piogge intense; l’ente consortile ha così predisposto elaborati tecnici e progettuali a corredo della domanda di partecipazione al bando.
L'intervento previsto dal Consorzio prevede una cifra complessiva di 249.000 euro. Qualora il Comune risultasse assegnatario del contributo, il finanziamento della Regione potrebbe essere pari a € 184.260 (il 74% della spesa), mentre il Comune coprirebbe il restante con fondi propri (circa sessantaquattromila euro), che corrisponderebbero al 26% dell'importo totale.

LOMBARDIA: RICONSEGNATA STRADA RURALE

Le conseguenze del terremoto del 2012 si sono protratte per lunghi anni anche sulle infrastrutture viarie rurali, fondamentali per l’attività agricola.
Per consolidare il ponte sulla strada Pennone a San Benedetto Po  è intervenuto il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po (con sede a Mantova), che ha recentemente consegnato la struttura rinnovata.
Il ponte, che attraversa il canale Spazzacampagna, è un manufatto storico dei primi del Novecento, realizzato in muratura a 2 arcate, grazie ad un finanziamento regionale di 200.000 euro.

VENETO: IRRIGAZIONE ED AMBIENTE A BRACCETTO

E’ al via un altro intervento per il miglioramento della gestione delle acque nel territorio della Saccisica: il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha concluso la gara d’appalto, relativa ai lavori di realizzazione di 2 sostegni lungo lo scolo Schilla nei comuni di Piove di Sacco, Pontelongo, Bovolenta e Brugine.
Le opere hanno l’obbiettivo di aumentare la capacità di invaso per migliorare il servizio irriguo in una vasta zona della Saccisica ed aumentare i tempi di residenza delle acque, favorendone la fitodepurazione.
Il progetto prevede la costruzione di due manufatti di sostegno e regolazione di dimensioni diverse e  dotati di una paratoia metallica telecontrollata per la regolazione dei livelli delle acque; così potrà essere trattenuta l’acqua nello scolo Schilla per circa otto chilometri con un aumento del volume d’invaso di 70.000 metri cubi.
L’opera, per un importo complessivo di 745.000 euro, sarà realizzata con i fondi regionali per il disinquinamento della laguna di Venezia; i lavori avranno inizio in Ottobre e dovranno essere completati in tempo utile per la stagione irrigua 2024.

TOSCANA: STOP AI FIUMI PATTUMIERA

Nella giornata di educazione ambientale, promossa da Legambiente Arezzo in collaborazione con il locale Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno e il Comune aretino, volontari di tutte le età hanno raccolto decine di chilogrammi in sacchi colmi di rifiuti abbandonati nel fiume: in particolare, plastiche sotto forma di bottiglie, sacchetti, giocattoli, involucri e confezioni.
L’edizione 2023 di “Puliamo Il Mondo”, la maxi campagna di educazione ambientale promossa da Legambiente, è stata l’occasione per richiamare l’attenzione sui corsi d’acqua urbani, principali vittime di maleducazione. I volontari hanno passato al setaccio le sponde del torrente Castro. Lungo questi tratti, il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in modo diretto in alveo o nelle zone circostanti è più diffuso e rischia di avere ripercussioni importanti: sulla sicurezza idraulica e sull’equilibrio degli ecosistemi. L’ente consorziale lavora ogni giorno per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua ma, per ottimizzare il risultato, ha bisogno dell’alleanza delle comunità locali, perché sviluppino comportamenti consapevoli, evitando di abbandonare plastiche e rifiuti lungo le aste fluviali.
Anche il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) ha partecipato alle giornate di “Puliamo il Mondo”, in collaborazione con il Comune di Sovicille: lo ha fatto con una passeggiata nella riserva naturale dell’Alto Merse, dove una ventina di camminatori hanno potuto scoprire il mulino della Ricausa, le importanti opere idrauliche ed il castello abbandonato, contribuendo ovviamente ad aiutare l’ambiente, raccogliendo sacchetti di rifiuti abbandonati nell’ambiente: bottiglie, contenitori di patatine, cartine di caramelle, perfino fino elettrici; anche stavolta prezioso è stato il supporto di “Trekking Toscani” e “The Ploggers”, l’associazione diventata simbolo della lotta all’abbandono selvaggio dei rifiuti.

EMILIA ROMAGNA: TUTTI PAZZI PER LE IDROVORE

Grande successo di pubblico per “Impianti Aperti”, l’iniziativa promossa dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara (con sede nel capoluogo estense), che ha visto la partecipazione di centinaia di persone alle visite guidate a 3 degli impianti idrovori più importanti del territorio con caratteristiche diverse per dare al pubblico una panoramica il più possibile completa del complesso mondo della gestione delle acque e della salvaguardia idrogeologica del territorio: dall’impianto di Codigoro, uno dei più grandi al mondo a quello di Cona, dove si poteva visitare sia la parte storica che quella attuale fino a Marozzo con il suo museo riaperto dopo diversi anni di restauro ed il parco con le sculture "De aqua et Terra".
Grande è stato l’interesse “intergenerazionale”, così come molto apprezzate sono state le “guide”, cioè i dipendenti, che si occupano della gestione tecnica quotidiana delle idrovore, Visto il successo di “Impianti Aperti” l’ente consortile sta già pianificando un’altra apertura, che sarà probabilmente in occasione di “Maggio in Bonifica”. Per informazioni ed aggiornamenti: www.bonificaferrara.it .

TOSCANA: CONSORZIO “CARDIOPROTETTO”

Quattro dispositivi salvavita a disposizione del proprio personale e della collettività: li ha installati il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno.
L’ente consortile ha infatti ha deciso di dotare ciascuna delle proprie sedi di Pisa (centrale), Ponte a Egola, Ponte Buggianese e La Vettola, di un apparecchio Dae, con lo scopo di favorire l’intervento di personale non sanitario, nel momento in cui dovesse verificarsi un’emergenza. I dispositivi, georeferenziati, contribuiranno ad aumentare il livello di cardioprotezione del territorio toscano come previsto dal progetto “iCuore”, con il quale la Regione Toscana risponde alla necessità di rafforzare la cultura di rianimazione cardiopolmonare di base, diffondere la defibrillazione precoce, erogare qualità formativa omogenea e promuovere la capillare diffusione dei defibrillatori sul territorio. L’acronimo Dae sta per “defibrillatore (semi)automatico esterno”. Si tratta di un dispositivo di dimensioni contenute che effettua la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore.
In Italia se ne sta gradualmente diffondendo la presenza; tuttavia, la legislazione italiana non prevede l’obbligatorietà di dotarsene alle aziende, nonostante circa il 5% degli arresti cardiaci si verifichi sui luoghi di lavoro. La presenza di un defibrillatore permette di alzare la probabilità di sopravvivenza di chi è colpito da arresto cardiaco dal 5% ad oltre il 50%. In caso di arresto cardiaco, le chance di sopravvivere si riducono del 10% al trascorrere di ogni minuto e solo attraverso corrette manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo di un defibrillatore si riesce ad aumentare realmente le possibilità di sopravvivenza.

GARGANO A DOHA , VINCENZI DA REMOTO

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, parteciperà dal 9 al 12 Ottobre p.v. alla missione a Doha, capitale del Qatar, organizzata da Macfrut in occasione dell’Expo; sono previsti una conferenza stampa ed incontri con stakeholders locali.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà invece da remoto, nel pomeriggio di martedì 10 Ottobre, alla tavola rotonda “L’esperienza degli stakeholders” nell’ambito del convegno internazionale “Sanitation Safety Plan: innovazione e sostenibilità nel riuso delle acque depurate”, che si terrà a Milano per iniziativa del Gruppo CAP.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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