Anno XXV, n. 32 venerdì, 15 settembre 2023

ANBI AL REMTECH DI FERRARA

Sono due gli appuntamenti, che ANBI organizza nell’ambito di Remtech, in calendario dal 20 al 22 Settembre p.v. nei padiglioni della Fiera di Ferrara.
Alle ore 11.00 di giovedì 21 Settembre, nello stand ANBI, si terrà la conferenza stampa per la “Presentazione dei dati dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche ed il futuro climatico del Paese: i Consorzi di bonifica per il contrasto ai cambiamenti climatici”; interverranno il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi ed il meteorologo Alessandro Bruscagin.
Il giorno dopo, venerdì 22 Settembre dalle ore 15.00, nella Sky Room del Padiglione 5, si terrà il convegno “Infrastrutture ed innovazione: scelte indispensabili per garantire la sicurezza e bellezza dei territori”; oltre al Presidente, Vincenzi ed al Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno Irene Priolo (Assessore Ambiente Difesa Suolo Regione Emilia Romagna), Attilio Toscano (Ordinario Idraulica Agraria Università Bologna), Alessandro Bratti (Segretario Generale Autorità Bacino Distrettuale Fiume Po), Stefano Calderoni (Presidente Consorzio di bonifica Pianura Ferrara), Raffaella Zucaro (Direttore Generale ANBI Emilia Romagna).

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

L’ITALIA SFIORATA DALL’ECATOMBE LIBICA: GRANDI PREOCCUPAZIONI PER L’AUTUNNO CLIMATICO SUL MEDITERRANEO. NON E’ SOLO EMERGENZA MIGRANTI

Il mar Mediterraneo unisce Italia e Libia non solo per le rotte migratorie, ma anche per i rischi legati alla crisi climatica: il ciclone Daniel, che ha provocato un‘ecatombe nel Paese africano, ha precedentemente sfiorato la costa jonica calabrese e la Sicilia sud-orientale dopo aver provocato morti in Grecia, Turchia e Bulgaria.
 La causa di queste tragedie è facilmente individuabile nell’entità di eventi pluviometrici, rafforzati dall’attraversare una distesa d’acqua salata eccezionalmente calda, toccando ancora i 28 gradi: ad Al-Bayda, in Libia, sono caduti 414 millimetri d’acqua in un’ora, mentre in Grecia, a Zagora del Pelion si sono registrati 910 millimetri di pioggia in 36 ore (ad Atene ne cadono mediamente poco più di 400 in un anno)!
“Sono decisamente preoccupanti i rischi, che lo scenario autunnale propone, quando le correnti fredde dal Nord Europa o dall’oceano Atlantico batteranno zone del nostro continente, dove la temperatura sta permanendo attorno ai trenta gradi, cioè circa dodici gradi sopra la media del periodo – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) - Poco importa che li si definisca medicane, uragani o cicloni simil-tropicali: la realtà è quella di territori alla mercè delle evenienze climatiche in un Paese, dove continua a dominare il fatalismo.”
A confermarlo sono i dati dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, che “fotografa” una situazione nazionale fortemente condizionata dal succedersi degli eventi atmosferici.
Al Nord, i livelli dei grandi laghi permangono al di sopra delle medie del periodo, nonostante questa settimana abbiano subìto una generalizzata decrescita. In Valle d’Aosta si mantengono stabili le portate del torrente Lys e della Dora Baltea, la cui portata è comunque dimezzata rispetto alla media storica (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta). In Piemonte, calano le portate dei fiumi; solo la Varaita cresce, mantenendo una portata superiore alla media.
Cala anche il fiume Adda in Lombardia, ma conserva una considerevole portata: mc/s 191, cioè 100 metri cubi in più dell’anno scorso; nella regione va stabilizzandosi la situazione idrica dopo 2 anni di sofferenza: le riserve stoccate nei bacini sono addirittura il 20,2% in più della media (fonte: ARPA Lombardia). Situazione diversa in Veneto, dove il livello del fiume Adige perde quasi ottanta centimetri in una settimana, sfiorando quanto registrato nel 2022 (-m. 3,39 contro -m. 3,42 dell’anno scorso); ad eccezione del Piave, tutti i corpi fluviali della regione sono in calo, pur rimanendo sostanzialmente in linea con gli anni più recenti. Analogo trend si registra in Emilia-Romagna, dove scendono le portate dei fiumi; Reno e Taro hanno livelli addirittura inferiori all’anno scorso! (fonte: ARPAE). In questo quadro è inevitabile un deciso calo anche nelle portate lungo tutta l’asta del fiume Po: in una settimana si va dal -20% ca. dei rilevamenti piemontesi ad oltre -40% registrato alla centralina di Pontelagoscuro, nel ferrarese, evidenziando ovunque livelli ampiamente inferiori alla media mensile.
In Liguria scendono leggermente i livelli dei fiumi Vara e Magra, che rimangono comunque sopra la media mensile a differenza dell’Entella, che invece è deficitario per una sessantina di centimetri; nel Ponente della regione resta stabile ed in media la condizione dell’Argentina. Pur in crescita restano deficitarie le portate dei corsi d’acqua in Toscana (unica eccezione, la Sieve), dove è il Serchio a soffrire di più (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). Nelle Marche resta costante il livello del fiume Sentino, mentre calano quelli di Potenza, Esino, Nera e Tronto (fonte: Protezione Civile Marche); i volumi idrici trattenuti dalle dighe sono calati di oltre novecentomila metri cubi in una settimana.
In Umbria, nonostante un Agosto piovoso (media regionale: mm. 65 ca.), il livello del lago Trasimeno non riesce a recuperare il deficit accumulato, attestandosi a soli 9 centimetri da quanto registrato nel siccitosissimo 2022; restano costanti le portate dei fiumi. Anche nel Lazio c’è un lago in grande sofferenza: è quello di Nemi, la cui altezza idrometrica (calata di ulteriori 4 centimetri in una settimana) è inferiore di 14 centimetri a quella dell’anno scorso e ben 27 centimetri sotto a quella del 2021. Pure la portata del fiume Tevere è in discesa, perdendo una ventina di metri cubi in 7 giorni ed attestandosi al 70% della media (fonte: Protezione Civile Lazio); decrescite più contenute si registrano per Aniene e Fiora, i cui livelli restano però confortanti come quelli di Liri e Sacco, i cui flussi rimangono invariati.
In Abruzzo il mese di agosto è stato più caldo ed umido del solito ed a beneficiare delle maggiori precipitazioni sono stati soprattutto i territori delle province di Chieti e Pescara. In Molise, dove l’andamento del fiume Volturno rimane costante, il 2023 si conferma un’ottima annata per le riserve idriche regionali: il livello idrico alla diga del Liscione, la principale opera idraulica del Molise, è oltre nove metri superiore all’anno scorso (fonte: Molise Acque). -
In Campania i fiumi confermano un trend decrescente, più accentuato nel caso di Volturno e Garigliano mentre il Sele decresce più lentamente da monte alla foce. Infine, va segnalato che, nelle regioni meridionali, le temperature eccezionalmente alte di questo inizio Settembre favoriscono sia la richiesta d’acqua per le campagne, sia il fenomeno dell’evaporazione. Questi fattori, unitamente all’assenza totale di precipitazioni, hanno comportato in una settimana la riduzione di quasi diciotto milioni di metri cubi nei volumi trattenuti nei bacini lucani e di circa nove milioni in quelli pugliesi; in entrambe le regioni, comunque, il surplus di risorsa idrica invasata resta alto (+77,45 milioni in Basilicata, +mln 35,74 in Puglia).
“Settimana dopo settimana testimoniamo l’evolversi di una condizione climatica, la cui unica risposta sono nuove infrastrutture territoriali, calmieratrici di una situazione idrogeologica altrimenti difficilmente governabile con crescenti rischi per la vita sociale e l’economia del Paese – ha ricordato, in conclusione, Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Ottimizzare la capacità degli invasi esistenti, realizzandone al contempo di nuovi, deve essere il primo tassello di un grande piano di manutenzione del territorio, che rimane la prima, grande opera pubblica, di cui l’Italia necessita. I progetti dei Consorzi di bonifica ed irrigazione sono a disposizione.”

VENETO: PUNTE RECORD DI CALDO ESTIVO

“Le precipitazioni, che hanno caratterizzato questa stagione irrigua non possono far dimenticare gli effetti dei cambiamenti climatici che ormai da 20 anni, almeno un anno ogni tre, comportano periodi siccitosi particolarmente lunghi”: ANBI Veneto ha commentato così i dati del bollettino sulla disponibilità della risorsa idrica nella regione, relativo al mese di Agosto, che mostra un +12% di precipitazioni rispetto alla media storica del periodo, con 114 millimetri di piogge cadute sul territorio regionale.
L’eccezionalità dell’epoca è data dai continui record che si stanno registrando, hanno spiegato da ANBI Veneto; basti pensare che il mese di agosto ha registrato, nella seconda decade, la temperatura media più alta mai rilevata (quindi dal 1990) con uno zero termico, salito a quote oltre i 5000 metri, con grave sofferenza per i ghiacciai, a partire da quello della Marmolada, che rischia di fondersi definitivamente in pochi anni.
Le precipitazioni sono solo un aspetto del quadro generale molto complesso che, anche quando appare positivo, in verità nasconde molte insidie: infatti, nonostante le piogge che si sono susseguite dalla primavera in poi, il bilancio idrico dell’anno è ancora negativo, a causa della coda della grande siccità del 2022, protrattasi fino a Marzo; gli acquiferi sono in lieve, costante ripresa ma, comunque, ancora su livelli molto bassi.

                                                                               

ANBI: NUOVE ED INNOVATIVE PARTNERSHIP DEGLI ATENEI ITALIANI CON I CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE PER OTTIMIZZARE L’USO DELLE RISORSE IDRICHE

Una piccola e singolare mongolfiera con a bordo uno strumento innovativo che, insieme alle attrezzature convenzionali, consente di mettere a fuoco lo stato di salute ed il comportamento delle piante, soprattutto in situazioni di stress idrico, determinando il loro fabbisogno irriguo: è la base del progetto P.R.I.N. (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale), che vede la collaborazione di diverse Università italiane con il Centro Studi Aerospaziali (CISAS) dell’Ateneo di Padova, che lo ha messo a punto, integrando più discipline.
“L’apparecchio, denominato Atemo, pesa 2 chili e mezzo e può viaggiare su diversi supporti – ha spiegato Federico Toson, ingegnere all’università patavina - È dotato di un computer di bordo e di telecamere con differenti sistemi ottici e di filtraggio, che trasmettono dati in continuo.”
“Dall’analisi dei dati raccolti tramite satellite e pallone otteniamo quattro bande spettrali, da cui si ricavano tre indici utili per misurare il benessere della pianta, la sua vigoria e lo stress idrico, che sta sviluppando” ha integrato Irene Terlizzi, anche lei ingegnere a Padova.
“Finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca è un progetto di interesse nazionale, cui collaborano gli atenei di Firenze, Padova, Foggia, Palermo e Napoli e che in Toscana gode del supporto logistico ed operativo del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, nel cui comprensorio della Valdichiana vengono ripetute le rilevazioni – ha puntualizzato Anna Dalla Marta, docente associata Università Firenze – La finalità del progetto è ottimizzare l’utilizzo dell’acqua attraverso una gestione differenziata dell’irrigazione. Il monitoraggio in continuo dei parametri atmosferici e del suolo permette di valutare il comportamento delle piante al variare delle temperature e della disponibilità idrica. Le osservazioni ripetute nel tempo porteranno a determinare la quantità ideale d’acqua da fornire alla pianta.”
“E’ una finalità ampiamente condivisa e da noi portata avanti da tempo, ad ogni livello, per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura come testimoniano anche il miglior consiglio irriguo proposto dal sistema Irriframe ed il marchio volontario Gocciaverde per la sostenibilità idrica nel sistema agroalimentare” ha chiosato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Il nostro ente consortile con l’Istituto di Idraulica Agraria dell’Università di Firenze ha presentato alla Regione, contando sulle risorse messe a disposizione dal Piano di Sviluppo Rurale, la richiesta di finanziamento per implementare l’infrastruttura irrigua, al servizio di una delle aree leader della frutticoltura toscana, attraverso sistemi  avanzati di monitoraggio ed elaborazione dati” ha precisato Francesco Lisi, Direttore Generale Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.
A Padova è stato anche firmato l’accordo tra il Dipartimento Territorio Sistemi Agro-Forestali (TESAF) dell’Università patavina ed il locale Consorzio di bonifica Bacchiglione per lo sviluppo del progetto di analisi sperimentale su invasi per lo stoccaggio ottimale dell’acqua e riuso a scopo irriguo. L’intervento prevede la costruzione di un sito pilota presso l’area umida, lungo lo scolo Brentoncino al confine tra i comuni di Fossò e Stra. L
’obiettivo dell’intervento è quello di ottimizzare la disponibilità delle risorse idriche in condizioni di forte siccità. Il progetto, finanziato al 50% dall’Università di Padova nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed al 50% dall’ente consorziale, prevede la costruzione di quattro bacini per lo stoccaggio dell’acqua, sostenibili ed a basso impatto ambientale. Gli invasi avranno diverse caratteristiche strutturali per permettere la sperimentazione: tre bacini su quattro verranno impermeabilizzati e due verranno coperti con materiali diversi.
Lo scopo principale è quello di quantificare la velocità di evaporazione dell’acqua durante la stagione estiva e minimizzare le perdite. Il progetto pilota vuole sperimentare una progettualità, che possa essere replicata in altri contesti finanziabili con fondi pubblici.
“Il 2022 è stato un anno critico per la carenza idrica nel Nord Italia ed è in atto un’accelerazione del cambiamento climatico con conseguenze gravi su agricoltura, ecosistemi e popolazione – ha affermato Paolo Tarolli, Professore Ordinario Idraulica Agraria Dipartimento TESAF Università Padova - Dobbiamo agire al più presto con azioni concrete, volte ad aumentare la resilienza dei nostri sistemi agricoli. Quanto faremo con il Consorzio di bonifica Bacchiglione va esattamente in questa direzione; ciò potrà essere un esempio concreto per gli amministratori, ma anche servire come strumento di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza sull'importanza di gestire l'acqua secondo criteri di resilienza e sostenibilità.”
“Obbiettivi del progetto – han proseguito Paolo Ferraresso, Presidente Consorzio di bonifica Bacchiglione -  sono il mantenimento ed il miglioramento degli ecosistemi, il recupero delle biodiversità, la tutela degli habitat per le specie animali e vegetali delle zone umide.”
“Siamo fiduciosi che questa sperimentazione pluriennale sarà un valido strumento soprattutto per quelle aziende, che vorranno attuare i bacini previsti dal Piano Laghetti per una gestione autonoma della risorsa idrica” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

STOCCAGGIO CO2 NEI TERRENI NUOVA PROSPETTIVA AMBIENTALE PER LE AZIENDE AGRICOLE IN MONTAGNA

ANBI: CONSORZI DI BONIFICA IN CAMPO CON L’EUROPA PER SPERIMENTARE SULL’APPENNINO UNA SOSTENIBILITA’ “SOSTENIBILE”

Sono giunti da diversi Paesi europei sull’Appennino reggiano, parmense e modenese per una due giorni dimostrativa alla scoperta del progetto Life agriCOlture, mirato a sperimentare nuove tecniche di agricoltura conservativa dell’ecosistema che, unite ad una corretta regimentazione dei suoli, consentano di contenere le spese e di stoccare carbonio nei terreni con evidenti benefici ambientali. Ad esserne promotori sono i Consorzi di bonifica Emilia Centrale (Reggio Emilia) e Burana (Modena), il Parco Nazionale dell’Appennino ed il Centro Ricerche Produzioni Animali – Crpa, coinvolgendo 15 aziende nel comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano in Emilia Romagna.
“La caratteristica di questo progetto – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è di coinvolgere gli agricoltori in maniera partecipata; attuato in area montana, aiuta alla tenuta della redditività in Appennino: un modello basato sulla qualità da esportare.”
"Qui si dimostra che è possibile cambiare assieme, grazie alle esperienze di aziende, leader nella sperimentazione" ha evidenziato il polacco Mateusz Ciasnocha, Ceo European Carbon Farming e valutatore del comitato di gestione.
"La chiave di riuscita del progetto è nell’unire la conoscenza teorica dei ricercatori all'esperienza degli agricoltori" ha aggiunto l’austriaca Nina Kovacs della Biosphärenpark Wienerwald.
“Questa esperienza dimostra che è possibile contrastare il cambiamento climatico anche con innovativa tecniche agricole. E’ un ulteriore esempio del nostro impegno da protagonisti per un modello di sostenibilità che, per essere vincente, non può prescindere dalla compatibilità fra obbiettivi ambientali, economici e sociali” ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
"L’auspicio – ha concluso Vincenzi – è che da questa esperienza, ora in fase di valutazione conclusiva, possano nascere nuove collaborazioni di valore europeo. Un obbiettivo comune deve essere mantenere il presidio dell’uomo nei territori alti, perché è da lì, che nasce la sicurezza idrogeologica a valle.”

TOSCANA: GRANDI PULIZIE SUL RETICOLO IDRAULICO

Tanti gli interventi effettuati dal Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa) sul reticolo idraulico nel comune di Fucecchio: sono oltre decentoventimila euro, i fondi stanziati per la manutenzione ordinaria e straordinaria sul reticolo, finalizzata non solo alla messa in sicurezza, ma anche alla tutela ed alla fruibilità dei corsi d’acqua sul territorio.
Si tratta di interventi già ultimati tranne quelli relativi alla manutenzione straordinaria sul canale Usciana, dove è previsto un intervento di manutenzione straordinaria: l’opera, per un importo di circa centonovantaseimila euro, interesserà le banchine e gli sbocchi dei fossi minori nel tratto a valle di Ponte a Cappiano. La fine dei lavori è prevista entro Settembre.
Scorrendo in rassegna gli altri interventi, ne hanno beneficiato i fosso Corti e F1, i rii del Pannocchino e delle Stanghe, il canale Vincio; l’ente consortile si è occupato anche di liberare i corsi d’acqua dai rifiuti sia nell’alveo del Vecchio Fosso della Parte, che nel rio di Fucecchio. Sono inoltre previsti ulteriori lavori di scavo che, per quel che riguarda il comune di Fucecchio, interesseranno il fosso F2 ed il rio Vallebuia e saranno realizzati tra l’autunno e la prossima primavera.

VENETO: INCONTRO CON I SINDACI

Nell’ex idrovora, oggi museo del Gangaion in comune di Ronco all’Adige, il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella città scaligera) ha incontrato i Sindaci dei 65 Comuni dedl comprensorio consortile, che va da Dolcè a Castagnaro, alla presenza anche del Vicepresidente della Regione Veneto e delle 3 Organizzazioni Professionali Agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura).
L’incontro è stata occasione per presentare i lavori, che l’ente consortile ha ultimato o sta realizzando e che stanno cambiando il volto dell’irrigazione, puntando fortemente sul risparmio idrico. L’ente consorziale serve 34.000 ettari di territorio scaligero con l’irrigazione turnata e 35.000 ettari, grazie all’irrigazione di soccorso. Solo per citare gli interventi finanziati con il Piano Nazionale di Sviluppo Rurale per 20 milioni di euro, in anni recenti sono stati realizzati: il nuovo impianto di conversione irrigua di Palazzolo nei comuni di Sona e Bussolengo per 8.300.000 euro; il nuovo impianto di conversione irrigua nella fascia pedecollinare dei comuni di Villafranca, Sommacampagna e Valeggio sul Mincio per 6.200.000 euro; il nuovo impianto di conversione irrigua del bacino di Cà degli Oppi nei comuni di Oppeano, Bovolone e Isola Rizza per 5.500.000 euro.
Nel corso dell’incontro sono stati, inoltre, illustrati gli interventi continui di manutenzione idrogeologica ed i tanti progetti ambientali, finalizzati a tutelare la salute delle vie d’acqua e la ricchezza della biodiversità.

TOSCANA: CONCLUSA MANUTENZIONE IDRAULICA

Si è conclusa la manutenzione ordinaria operata dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) sul borro La Copra, nel comune di Asciano; i lavori sono inseriti nel piano delle attività della bonifica relative all’unità idrografica Sinistra Ombrone.
La messa in sicurezza idraulica del borro La Copra, assieme a quella del borro Bestinino, ha come obbiettivo quello di limitare il rischio di esondazione ed i pericoli per la comunità ascianese in caso di precipitazioni importanti. Cb6 ha eseguito gli interventi nel rispetto delle direttive regionali per la tutela della flora e della fauna.

EMILIA ROMAGNA: ACQUA DOCET

Nel sito Acqua Campus di Budrio, dove ANBI, grazie al lavoro quotidiano dei tecnici esperti dei laboratori in campo del Consorzio di 2° grado C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna), realizza e promuove le tecniche e gli studi più avanzati per l’utilizzo consapevole e proficuo della risorsa acqua nel settore primario, “la campanella è suonata” anche per i professionisti arrivati da tutta la regione: ingegneri, geologi, insegnanti della rete degli istituti agrari, dottori agronomi e forestali e studenti universitari hanno preso parte in gran numero alla seconda edizione di “Acqua Docet”, corso ideato sulla base delle più avanzate tecniche di sperimentazione in campo.
Il sottotitolo della giornata, "Innovazioni e sperimentazioni irrigue", ha delineato quello, che è stato il focus di 4 ore di formazione “full immersion”: favorire la formazione di docenti e tecnici in merito all’agricoltura 4.0 ed attuare la relativa sperimentazione “sul campo”.
L'evento, organizzato in collaborazione con le Reti Regionali degli Istituti Agrari, Alberghieri ed ANBI Emilia-Romagna (con il patrocinio di Ordine Ingegneri Bologna, Collegio Nazionale Geologi, Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Collegi Periti Agrari e Periti Agrari Laureati delle province interessate, di volta in volta, dall'evento), ha visto i tecnici di “Acqua Campus CER-ANBI”, Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna), Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nel capoluogo estense), Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) alternarsi in qualità di relatori su diversi argomenti: funzioni e valore del Canale Emiliano Romagnolo; intrusione salina; monitoraggio e mappatura dei territori; benefici ecosistemici, generati dall’irrigazione; la gestione dell’irrigazione intelligente. grazie alla piattaforma Irriframe; il Piano Laghetti.
In chiusura si è svolta una visita guidata all’Area Sperimentale Tecnologie Irrigue Ricerca Innovazione del Consorzio C.E.R., presso l’area di “Acqua Campus”.
“Con la collaborazione delle case histories dei singoli Consorzi, che hanno maturato esperienza diretta soprattutto in questi ultimi anni di cambiamenti climatici, esemplifichiamo ai professionisti di oggi e di domani i modi intelligenti e più avanzati di utilizzare l’acqua” ha evidenziato il Presidente ANBI Emilia-Romagna e nazionale, Francesco Vincenzi.
“Il progetto Acqua Docet si inserisce all’interno della convenzione stipulata con ANBI – ha sottolineato la dirigente scolastica, Maura Zini – Il corso, avviato la scorsa primavera e che terminerà quest’autunno, è supportato anche da Futura – la Scuola per l’Italia di Domani, bando P.N.R.R. sull’innovazione digitale, per offrire anche a terzi la possibilità di partecipare.”

LIGURIA: BONIFICA E CICLISMO IN TANDEM PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

È stata una giornata davvero speciale, quella organizzata dal Consorzio di bonifica Canale Lunense, che ha ospitato nella sua sede a Sarzana (in provincia di La Spezia) il Giro della Lunigiana, in occasione della partenza dell’ultima e decisiva tappa.
La parola “speciale” è giusta, perché si è trattato di un evento inserito tra le iniziative del Centenario della nascita dell’ente consortile. Il complesso di via Paci, con i suoi spazi all’aperto e la sua palazzina di pregio storico-architettonico, ha offerto una postazione logistica di prim’ordine, aprendosi alla colorata carovana di ciclisti e squadre nazionali ed internazionali, dal primo mattino fino alla partenza della gara, data dal Sindaco sarzanese, Cristina Ponzanelli., davanti a numerose Autorità.
Non è mancato un momento particolarmente significativo, cioè quando i ciclisti dell’Emilia-Romagna, per ringraziare il “Canale Lunense” che ha inviato un’idrovora e 2 addetti nei territori alluvionati, hanno posato davanti al mezzo mobile consorziale.

EMILIA ROMAGNA: CDB ALLE URNE

Si svolgeranno nella settimana dal 2 all’8 Ottobre p.v. le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) per il quinquennio 2023-2028. In una pagina web dedicata (https://www.emiliacentrale.it/elezioni-2023/) tutti gli aventi diritto al voto hanno l’opportunità di ottenere le informazioni dettagliate su: elenco definitivo degli aventi diritto al voto; ricerca votanti per codice fiscale; calendario seggi; regolamento consortile per la disciplina delle operazioni elettorali; modulistica; elenco Presidenti di seggio – Scrutatori (i cui definitivi nominativi saranno comunicati entro la metà settembre, viste le numerose richieste pervenute); relazione tecnica economica e finanziaria; FAQ (ossia: Frequently Asked Questions), le «domande poste frequentemente» all’interno di una lista predisposta, contenente le risposte sui quesiti più comuni.
È dunque possibile, per i cittadini, consultare on line l’elenco approvato definitivo degli aventi diritto al voto e inoltre, all’interno di questa sezione, è accessibile un motore di ricerca che consente agli oltre duecentosettantacinquemila consorziati-elettori di conoscere a quale sezione sono iscritti e in quale seggio potranno preferibilmente votare. Il Consorzio ha allestito complessivamente 8 seggi: seggio 1 e seggio 2 nel Palazzo delle Bonifiche, a Reggio Emilia e gli altri 6 definiti “itineranti”, in quanto opereranno in sedi diverse a: Carpi, Novi di Modena, Correggio, Novellara, Castelnovo di Sotto, Boretto, Sassuolo, Scandiano, Montefiorino, Pavullo nel Frignano, Bibbiano, Quattro Castella, San Polo d’Enza, Sant’Ilario d’Enza, Castelnovo né Monti, Casina, Carpineti, Palanzano, Ventasso, Villa Minozzo.
I seggi saranno aperti dalle ore 9 alle ore 15. Il programma dei seggi fissi e itineranti, che ne indica le sedi e i giorni di apertura, è consultabile alla pagina web dedicata. È stata infine approvata la relazione di fine mandato dell’Amministrazione Consortile nel quinquennio 2018 – 2023, un lustro particolarmente complesso, caratterizzato da diversi fattori (la pandemia da Covid-19; la più grave crisi idrica degli ultimi 80 anni a partire dall’inverno 2021 e fino alla tarda primavera 2023; il caro materie prime ed energia iniziato con l’autunno 2022 e protrattosi, in buona parte, sino ad oggi, ecc.), che avrebbero potuto incidere in modo assai più negativo sull’operatività e sui bilanci rispetto a quanto poi effettivamente accaduto e questo solo grazie ad una gestione oculata e attenta che ha consentito di non interrompere mai l’operatività, portando a termine i lavori finanziati anche in sinergia con altri enti e di avviare progetti per oltre cinquanta milioni di euro, riuscendo inoltre in un’opera di rinnovamento e valorizzazione del personale interno, con 11 nuove assunzioni e 35 promozioni.
Oltre a ciò, è da rilevare una qualità della risorsa irrigua soddisfacente; la piena riuscita dei progetti LIFE (Rii e AgriCOlture) e l’attività di formazione ed educazione rivolta alle scuole e che ha coinvolto oltre duemilatrecentocinquanta studenti nel corso dell’anno sciolastico 2022-2023.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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