OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
L’ITALIA SULL’ALTALENA DELL’ACQUA: PIOVE AD AGOSTO MA NON A GENNAIO. CALDO ED INCENDI STRESSANO LE RISORSE IDRICHE IN SARDEGNA
VINCENZI: “SERVONO INFRASTRUTTURE CALMIERATRICI PREOCCUPA IL SILENZIO DELLA POLITICA IN FASE DI DETERMINAZIONE DEL BILANCIO”
Pur indirizzata verso la “normalizzazione”, l’ “Italia dell’acqua” continua ad evidenziare la propria fragilità legata alle evenienze meteorologiche: se Agosto ha registrato una piovosità superiore al consueto (grazie soprattutto agli apporti pluviometrici dell’ultima decade del mese), superate le ondate di piena, i corpi idrici sono perlopiù tornati a valori sotto media.
“L’alternarsi di periodi siccitosi a periodi ricchi di piogge perfino violente per il territorio evidenzia la necessità di infrastrutture calmieratrici, capaci di trattenere l’acqua piovana, trasformando una potenziale minaccia in una risorsa; il Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti, va in questa direzione, indicando la realizzazione, entro il 2030, di 10.000 bacini medio-piccoli, multifunzionali ed eco-compatibili, di cui quasi 400 già cantierabili” ha ricordato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue).
“Preoccupa la totale assenza del tema acqua nel dibattito politico per la definizione del bilancio dello Stato. Deve essere chiaro che non prevedere adeguati interventi di efficientamento e potenziamento della rete idraulica significa abbandonare il Paese alla mercè della crisi climatica, pregiudizievole per ogni ipotesi di sviluppo” ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche conferma lo stato di bassa severità idrica sul territorio nazionale: piogge ed un calo generalizzato delle temperature consentono un sostanziale riequilibrio dei bilanci idrici nei vari distretti, nonostante un generale ridimensionamento dello stato di bacini e corsi d’acqua, in particolare nel Nord del Paese. Ne sono esempio i Grandi Laghi, i cui livelli sono in fase di stallo dopo essere tornati tutti sopra le medie del periodo e con il Maggiore, che vanta una percentuale di riempimento superiore all’80%.
Analogo andamento si segnala in Valle d’Aosta, dove la portata della Dora Baltea risulta dimezzata dopo l’ondata di calore d’Agosto (fonte: Centro Funzionale Regionale Protezione Civile), quando temperature fino a 41 gradi e zero termico sopra i 5.000 metri hanno favorito un incremento della fusione glaciale, arricchendo i flussi nei corsi d’acqua. Valori in discesa rispetto alla settimana scorsa si hanno anche in Piemonte, i cui fiumi, ad eccezione della Varaita, scendono pure al di sotto delle portate medie mensili (Tanaro -44%, Stura di Lanzo -37%, Toce -28%).
Nel complesso, il surplus pluviometrico è stato del 67% e, pur con temperature superiori alla media di oltre un grado, i valori di soggiacenza delle acque di falda, soprattutto superficiale, sono tornati nella media (fonte: Arpa Piemonte). Passata la piena “morbida” dovuta alle piogge, anche le portate del fiume Po sono tornate sotto media lungo il corso, dopo aver toccato a Pontelagoscuro, ultimo rilevamento prima della foce, un +234% rispetto al 2022. In Lombardia, la portata del fiume Adda si è dimezzata in una settimana, ma lo scarto della riserva idrica, pur ancora deficitario, va progressivamente riducendosi: ora è -10%. In Liguria, i fiumi Entella, Vara e Magra hanno livelli sotto media fino ad oltre un metro e mezzo.
In Emilia-Romagna solamente il fiume Enza mantiene una portata superiore alla norma, mentre Reno, Taro e Trebbia tornano sotto media. Il territorio occidentale, in controtendenza con il resto della regione, sta vivendo una stagione fortemente siccitosa ed il bilancio idroclimatico sulla pianura piacentina è quasi ai livelli dell’assetato 2022: ne sono prova i residui valori d’invaso nelle dighe piacentine, dove restano, quando la stagione irrigua sta comunque volgendo al termine, solamente 1.470.000 metri cubi d’acqua. In Veneto, fatta eccezione per i bacini dei fiumi Livenza (-9%) ed Adige (-21%), il mese di agosto è stato più piovoso del normale (+12%) e più caldo (+2 gradi); lo stato delle acque sotterranee è notevolmente migliorato, ma resta ancora preoccupante nell’alta pianura veronese, dove i valori permangono inferiori al minimo storico del 2022.
Tra i fiumi, crescono i livelli di Adige e Brenta, mentre calano quelli del Piave e restano sostanzialmente stabili i flussi nella Livenza e nel Bacchiglione, che risulta tuttora deficitario (fonte: Arpav). In Toscana, il fiume Serchio perde oltre un terzo della portata, dopo essere stato il bacino, che più ha goduto della piovosità (+120%) superiore alla media in Agosto (+20% sulla regione); calano anche i livelli di Sieve ed Arno, mentre resta invariato l’Ombrone (fonte: Centro Funzionale Regionale Protezione Civile). Leggerissimi cali dei livelli si registrano nei fiumi delle Marche, nelle cui dighe sono conservati ancora oltre cinquanta milioni di metri cubi d’acqua.
In Umbria continua inesorabilmente a decrescere il lago Trasimeno (ora -m. 1,43), allontanandosi sempre più dal valore medio mensile (-m. 0,77) ed avvicinandosi al livello critico di -m. 1,54 toccato lo scorso anno a Settembre. Tra i fiumi, il livello della Nera guadagna qualche centimetro, mentre è stabile il Chiascio. Nel Lazio cresce la sofferenza idrica del lago di Nemi, dove un ulteriore calo di 5 centimetri lo allontana perfino dai già miseri livelli del 2022 (oggi 9 centimetri contro cm. 32 dell’anno scorso). Torna sotto media il fiume Tevere, mentre l’Aniene, pur calando, resta nella media del periodo, così come Liri e Sacco; ottima è la performance della Fiora, la cui attuale portata (13,95 metri cubi al secondo) è circa tre volte superiore alla media mensile.
In Molise il livello del fiume Volturno perde qualche centimetro poi recuperato all’approssimarsi della foce in Campania, dove è stabile il Sele e decresce il Garigliano. In Basilicata il persistere di alte temperature comporta ancora un notevole utilizzo di risorsa idrica (in 5 giorni si rilevano 11 milioni metri cubi d’acqua in meno nei bacini), ma il surplus accumulato in un’annata idrologicamente felice resta comunque ampio (+mln. mc. 83 sul 2022 ma anche +58 sul 2021 e addirittura +145 sul 2020!).
Analoga è la situazione nella vicina Puglia dove, questa settimana, sono stati erogati circa dieci milioni di metri cubi d’acqua stoccata negli invasi, limitando il surplus a +mln. 38,55 sul 2022. Simile nell’andamento, ma non nei volumi idrici, è la situazione in Calabria, dove la diga di Sant’Anna, nel crotonese, in 60 giorni ha visto ridursi i volumi invasati di 8 milioni di metri cubi; a disposizione ne restano ancora oltre cinque milioni e mezzo. Infine, discorso a parte merita la Sardegna, dove caldo ed incendi hanno richiesto nel mese di agosto un fabbisogno idrico dagli invasi artificiali, pari 161 milioni di metri cubi, quando l’anno scorso ne erano stati necessari solo 129.
Per questo, la quantità d’acqua stoccata nei serbatoi è oggi inferiore alla media dei periodi più recenti e, secondo l’Autorità di bacino regionale, gli invasi dell’Ogliastra e di tutta la fascia settentrionale dell’isola sono classificabili ad un livello di “pericolo”.
SECONDO UN SONDAGGIO EMG IL 66% DEGLI ITALIANI TEME DI ESSERE ALLUVIONATO. ALLA VIGILIA DELL’AUTUNNO NUOVE PREOCCUPAZIONI PER L’EQUILIBRIO IDRAULICO DELL’ EMILIA ROMAGNA
VINCENZI: “PREVENZIONE IDROGEOLOGICA DEVE ESSERE PRIORITA’ PER IL BILANCIO DEL PAESE”
“La salvaguardia idrogeologica deve essere una priorità, cui destinare importanti risorse per il Paese: stavolta a richiederlo è il 66% degli italiani, preoccupato dal rischio alluvione, secondo un sondaggio EMG, che indica anche come tale percentuale raggiunga il 75% fra i residenti nel Sud Italia; non solo: l’82% degli intervistati crede che non si faccia abbastanza per contrastare il rischio idrogeologico ed il 56% indica nella mancata manutenzione del territorio, la causa principale dei disastri naturali”: ad evidenziarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che ha ricordato come, dal 2017, i Consorzi di bonifica e di irrigazione abbiano redatto e messo a disposizione il Piano di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, che consta di 858 progetti per lo più definitivi ed esecutivi, capaci di attivare oltre ventunmila posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa quattro miliardi e trecentoquaranta milioni di euro.
“L’alluvione in Emilia Romagna è stato non solo un dramma per quelle comunità, ma uno choc per la percezione delle problematiche idrogeologiche lungo la Penisola; ciò nonostante, non possiamo che ribadire la nostra preoccupazione per l’avvicinarsi dell’autunno su territori dall’equilibrio idraulico complesso e fortemente indebolito dagli eventi dello scorso Maggio” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Le rilevazioni di Acqua Campus Canale Emiliano Romagnolo – ANBI (in convenzione con la Regione Emilia Romagna) evidenziano, grazie ad un sistema di sensori in oltre centotrenta punti di campionamento, una marcata differenza fra la parte occidentale del territorio, dove complessivamente si riscontrano quote medie di falda inferiori a quelle storiche e le zone orientali (essenzialmente in Romagna), dove invece perdurano livelli medi più elevati.
Una stagione estiva, caratterizzata da elevate temperature, prolungata scarsità o addirittura assenza di precipitazioni significative (con rare eccezioni di fenomeni piovaschi, concentrati nel tempo e nello spazio), sono i fattori che stanno contribuendo, in maniera decisiva, al progressivo e graduale abbassamento del livello medio della falda freatica ipodermica (la porzione di acqua libera, contenuta nel suolo entro i 3 metri dal piano campagna) nei territori dell’Emilia.
Ecco, nel dettaglio, le variazioni dei livelli nelle quote estive di falda (l’assenza della provincia di Rimini è dovuta al danneggiamento delle stazioni di campionamento a seguito dell’alluvione e per il quale i tecnici di Consorzio C.E.R. ed ARPAE-Agenzia Prevenzione Ambiente Energia Emilia-Romagna sono al lavoro per il ripristino dei punti di rilevamento): Piacenza -8%; Parma +2%; Reggio Emilia -9%; Modena +5%; Bologna -7%; Ferrara +1%; Ravenna +8%; Forlì Cesena +11%.
“In particolare – ha concluso Vincenzi - va segnalato il livello medio di falda, rilevato nel Reggiano che, in passato, segnava uno dei dati più elevati nel periodo estivo: quello odierno evidenzia che la ricarica avvenuta fra Aprile e gli inizi di Giugno, con quasi duecentocinquanta millimetri di pioggia, è riuscita a controbilanciare solo parzialmente le importanti perdite avvenute nel siccitoso 2022. Per converso, una falda freatica largamente superiore ai livelli consueti in Romagna può accentuare le difficoltà di gestione idraulica in caso di copiosi eventi meteo.”
PIEMONTE: STAGIONE IRRIGUA: CONSORZIO PROMOSSO
Programmazione, coordinamento, flessibilità e tanto lavoro: sono queste le parole d’ordine, emerse nel corso dell’incontro “Stagione Irrigua 2023”, organizzato dagli imprenditori agricoli del Novarese e della Lomellina, che si è tenuto a Novara con la partecipazione, tra gli altri, di Matteo Marnati, Assessore Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca di Regione Piemonte; durante l’incontro, l’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede in città) ha ricevuto riscontro positivo dagli operatori del settore per il lavoro svolto.
La terribile siccità dello scorso anno ha portato a ripensare l’intera organizzazione gestionale del Consorzio, ma anche a rivedere i rapporti con l’Associazione Irrigazione Ovest Sesia (con sede a Vercelli) per la gestione comune delle acque. In questo senso, ha funzionato il regolamento realizzato proprio a partire dall’esperienza dell’anno scorso, consentendo di rispondere in maniera efficace e tempestiva alle esigenze delle imprese agricole, dimostrando la flessibilità di un modello, che può essere adattato alle diverse condizioni metereologiche che si presenteranno in futuro.
In merito alla gestione delle acque del lago Maggiore si è scelto una gestione molto prudente rispetto alle diverse esigenze dei territori, che ne dipendono tanto in Piemonte, quanto in Lombardia. I ghiacci diventano sempre più marginali, il cambiamento climatico sempre più pressante e l’esposizione alla mancanza d’acqua sempre più frequente; chi si occupa di gestire la risorsa idrica deve quindi prepararsi a rispondere, in maniera veloce ed efficiente, ad imprevisti sempre più frequenti.
EMILIA ROMAGNA: PRODUZIONE ENERGETICA RECORD
Si è tenuto a Torino, nella sede di IREN Energia SpA, l’incontro tra i manager dell’azienda ed i rappresentanti del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia); al centro della riunione lo stato dell’arte ed il piano dell’operatività di BI Energia Srl, la società partecipata (52,5% all’ente consortile e 47,5 % alla multiutility), che ha in gestione la centrale idroelettrica di Castellarano.
Dall’incontro operativo sono emersi molteplici esiti positivi: il netto miglioramento della situazione societaria procede di pari passo con una produzione di energia pulita che, ad oggi, è ampiamente sopra ogni attesa: ben 4,3 milioni di chilowattora (dato-record dal 2017, anno di avvio dell’impianto).
VENETO: COMUNE IN SICUREZZA
Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) è impegnato in una serie di interventi di sicurezza idraulica nel comune di Tribano, gli ultimi dei quali sono resi possibili, grazie ad un finanziamento di 300.000 euro messi a disposizione dal Ministero degli Interni.
Tali interventi, nei quali si inserisce anche la realizzazione di un bacino di laminazione, si aggiungono ad opere di prevenzione del rischio, già realizzate per 4 milioni di euro e che hanno comportato la riprogettazione di un canale di scolo, la realizzazione di nuove chiuse e la pulizia di alcuni corsi d’acqua.
Ente consortile ed Amministrazione Civica hanno inoltre sottoscritto una convenzione con la Protezione Civile per attivare rapidi interventi, in caso di nubifragi, con un’azione congiunta, che porterà a benefici indispensabili per la gestione dei punti più critici dal punto di vista della sicurezza idraulica.
TOSCANA: PONTE IN FORMA
Intervento del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) sul rio Cerfone, il corso d’acqua tributario del Sovara, che scorre nel comune di Anghiari, in località Ponte alla Piera, piccolo agglomerato di case, caratterizzato dall’antico ponte medievale con bell’arco a sesto acuto, già ponte romano sulla via Ariminensis, la strada di collegamento tra la città di Arezzo e la colonia di Ariminum (Rimini), costruita per scopi militari verso la fine del III sec. a.C. sul tracciato di un percorso ancora più antico.
Come spesso accade, l’intervento di sfalcio, nato per mitigare il rischio idraulico contribuisce a migliorare l’ambiente ed a valorizzare gli elementi caratteristici del territorio: in questo caso lo storico ponte, sede della tradizionale Festa del Contrabbandiere, evento che unisce Valtiberina e Casentino attraverso la rievocazione storica dello scambio del tabacco della Valtiberina con la polvere nera di Chitignano, cioè la polvere da sparo, ricavata dalle polveriere che in passato erano posizionate lungo il torrente Rio, le cui acque venivano utilizzate per raffreddare le lavorazioni con i mazzapicchi (appositi strumenti con asta) ed evitare così il rischio di esplosioni.
VENETO: RICONVERSIONE IRRIGUA
Sono quasi in dirittura d’arrivo gli interventi del Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) per la riconversione irrigua nel territorio comunale di Crocetta del Montello ed a Biadene di Montebelluna.
Ora si sta intervenendo sulla realizzazione di una stazione di pompaggio che, ultimata la parte strutturale, si sta preparando all’installazione delle pompe attese per l’autunno e di tutti gli apparati elettromeccanici necessari. Si prevede il completamento del nuovo impianto pluvirriguo entro la fine dell’anno, con il collaudo agli inizi del 2024 e la messa in esercizio per la prossima stagione irrigua. L’intervento è reso possibile, grazie ai finanziamenti nell’ambito del Piano Sviluppo Rurale Nazionale 2014-2020 (“Adeguamento delle reti di distribuzione dei sistemi irrigui esistenti per la riduzione del prelievo dal fiume Piave”).
L’importo finanziato ammonta a 20 milioni di euro: la realizzazione di nuove reti di distribuzione irrigua “a pressione” garantirà maggior efficienza rispetto all’attuale sistema “per scorrimento” e soprattutto un importante risparmio idrico.
LAZIO: A CONFRONTO CON IL TERRITORIO
Si è tenuta, nella sala consiliare del Comune di Pontecorvo, su richiesta della locale Amministrazione, una riunione con una delegazione di imprenditori agricoli locali ed i referenti del Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone).
L’incontro è stato utile ad analizzare l'andamento della stagione irrigua e delle problematiche emerse nei mesi scorsi. In particolare, si è discusso del fermo impianti che l’ente consortile ha attuato per esigenze tecniche (manutenzione pompe e motori delle centrali, interventi sulle condotte) e, soprattutto, per un uso più razionale della risorsa idrica.
L'incontro è stato molto proficuo e per alcuni impianti è stato chiesto di rimodulare, in maniera differente, il fermo.
È stato altresì richiesto, da parte dei titolari di alcune aziende agricole, la possibilità di installare contatori per la misurazione dei consumi.
TOSCANA: SABATO RECORD
È stato record assoluto per partecipazione (più di trecento persone) e numero di punti di raccolta diffusi sul territorio, quello che il Consorzio d bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha registrato nella più recente edizione del Sabato dell’Ambiente: ben 40 le associazioni di volontariato, impegnate nella pulizia dei corsi d’acqua in Lunigiana, Massa, Versilia, Vecchiano, Lucchesia e Piana.
Tutte hanno reso un servizio meritorio alle comunità, andando a cercare e rimuovendo i rifiuti abbandonati negli ambienti naturali di fiumi, canali e torrenti. La lotta alle plastiche, lanciata dall’ente consortile, interessa tutti coloro che, con spirito di servizio e amore per l’ambiente, hanno deciso di adottare un corso d’acqua e di prendersene cura attraverso il monitoraggio e soprattutto la rimozione dei rifiuti.
Il segreto del successo è la continuità delle raccolte e la vivacità delle associazioni, che cercano ogni strumento, secondo le proprie possibilità, per combattere gli abbandoni: chi utilizza i droni per trovare i rifiuti, chi li raccoglie a bordo delle canoe, chi va a piedi, chi si cala nei corsi d’acqua con stivali ed imbraghi e c’è anche chi, alla foce di un fiume, difende un nido di tartaruga marina dai rifiuti.
Anche a Settembre non sono mancate sorprese come i resti di bivacchi, sacchi abbandonati, laterizi e tanta plastica; si stima che l’impegno dei volontari abbia liberato l’ambiente da circa cinquemilaottocentocinquanta chilogrammi di sporcizia. |