IL MIT STANZIA OLTRE 100 MILIONI PER URGENTI INTERVENTI DI CONTRASTO ALLA CRISI IDRICA. PIENA SODDISFAZIONE ANBI
La piena soddisfazione dei territori è stata espressa dal Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, per la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di mettere a disposizione oltre centodue milioni di euro per urgenti interventi di gestione idraulica in 5 regioni italiane.
“Si tratta di opere per il contrasto alla crisi idrica e quindi a tutela dell’economia del made in Italy agroalimentare” ha aggiunto Vincenzi.
“Un grazie al Ministro, Matteo Salvini, per la concretezza delle scelte, annunciate oggi nella riunione della cabina di regia sulla crisi idrica – ha proseguito Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Sono lavori indispensabili a garantire occupazione in regioni colpite dalla siccità, forieri di nuove opportunità di approvvigionamento idrico. Un grazie anche alla struttura del dicastero ed un augurio di buon lavoro al neo Commissario all’Emergenza Idrica, Nicola Dell’Acqua.”
EMILIA ROMAGNA: DAL MIT, 13 MILIONI AL CER CONTRO LA SICCITA’
Un finanziamento da 5 milioni di euro per la riqualificazione ed il telecontrollo delle opere di derivazione dal Canale Emiliano Romagnolo lungo l'asta principale più un ulteriore finanziamento da 8,1 milioni per opere di stabilizzazione e di ripristino dell'efficienza nel tratto Attenuatore (progressiva 0,098 km) - Reno (progressiva 2,715 km) del Canale Emiliano Romagnolo:
un importo complessivo pari a 13,1 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero Infrastrutture e Trasporti (M.I.T.), come annunciato dal Vicepremier e competente Ministro, Matteo Salvini, che ha presieduto la cabina di regia sulla crisi idrica.
“Ringraziamo il Ministero delle Infrastrutture per avere dato seguito a quanto da noi proposto e segnalato in fase di ricognizione come priorità per poter garantire efficienza nella derivazione e distribuzione della risorsa alle colture del territorio – ha dichiarato Nicola Dalmonte, Presidente del Consorzio di 2° grado C.E.R. (con sede a Bologna) – In questo momento, in cui facciamo ancora conti salati con l’emergenza causata dalle piogge distruttive dei giorni scorsi, la notizia del finanziamento dei progetti ci rassicura per il futuro alla luce di quanto vissuto nei mesi trascorsi di prolungata siccità, che interessa ormai endemicamente la Pianura Padana ed il comprensorio del C.E.R. . I Consorzi di bonifica mostrano, ancora una volta, che la multifunzionalità del Canale Emiliano Romagnolo è un valore aggiunto per la qualità della vita dei cittadini, l’economia e l’occupazione complessiva di tutta la regione.”
ANBI: AGRICOLTORI E CONSUMATORI ALLEATI PER UN MERCATO SEMPRE PIU’ ETICO
AL VIA GOCCIAVERDE CERTIFICAZIONE VOLONTARIA DI SOSTENIBILITA’ IDRICA
“E’ necessario riprendere un virtuoso rapporto di comunicazione con i consumatori, soprattutto per i prodotti ortofrutticoli. La certificazione Gocciaverde è un elemento di competitività, che permette all’agricoltore di essere protagonista in processi di marketing, altrimenti subiti”: a dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, intervenuto all’avvio ufficiale del primo marchio volontario di sostenibilità idrica, giunto alla fase operativa dopo circa un anno di lavoro, che ha portato alla certificazione “pilota” di 4 aziende, 2 organizzazioni di produttori ed altrettanti Consorzi di bonifica ed irrigazione; tre gli enti certificatori coinvolti: Checkfruit, CSQA, CCPB.
Presenti il Sottosegretario alle Politiche Agricole e Sovranità Alimentare, Luigi D’Eramo ed il deputato, Stefano Vaccari (componente della Commissione Agricoltura della Camera), l’evento di presentazione si è tenuto all’interno del salone fieristico Macfrut a Rimini, davanti ad un folto pubblico e ad un qualificato parterre di rappresentanti del mondo politico ed economico.
Nella mattinata “Gocciaverde” era stato presentato anche al Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo. “Gocciaverde” è una certificazione privata volontaria sull’uso dell’acqua e di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica per migliorarne la sostenibilità ed aumentare la competitività delle produzioni italiane sui mercati di tutto il mondo.
L’iter certificatorio richiede il rispetto di requisiti specifici e la messa in atto di azioni virtuose, che originano indicatori verificabili e misurabili, attestati da una parte terza indipendente. La certificazione Gocciaverde prevede un disciplinare per la valutazione della sostenibilità dei processi gestionali e produttivi, basato su indicatori in linea con i principali standard e le norme internazionali.
La comunicazione al consumatore avviene attraverso l’uso di una specifica etichetta ed un QR code che, posizionati sulle confezioni, permettono di controllare l'effettiva sostenibilità dei processi applicati, completando altri standard pubblici o privati e permettendo l’accesso ad informazioni riguardanti il processo produttivo attraverso il rimando ad una specifica pagina web, che contiene una descrizione approfondita del processo di gestione dell'acqua, valori numerici e grafici.
L’uso sostenibile dell’acqua e la tutela qualitativa della risorsa idrica sono valutati rispetto a 9 criteri: sostenibilità generale degli usi; azioni per l’ottimizzazione degli usi idrici; azioni per il controllo ed il miglioramento della qualità dell’acqua; azioni per il risparmio e la riduzione dell’impatto energetico; azioni per il controllo della legalità; ruolo di “facilitatore” o di “pilota” per nuove tecnologie; azioni di educazione, “training” e “capacity buildings”; servizi ecosistemici ed azioni per il loro incremento e/o ripristino; sostenibilità socio-economica.
I benefici previsti riguardano: adeguamento alle politiche per il clima; standardizzazione delle buone pratiche di gestione ed uso dell’acqua; stimolo alla pianificazione di medio/lungo termine; orientamento degli investimenti per la sostenibilità delle produzioni; miglioramento e modernizzazione dell’agricoltura irrigua; supporto alla transizione verso agricoltura 4.0; possibilità benchmarking interno e di distretto; creazione di data set e basi informative; supporto per le politiche dell’acqua.
“Perno centrale nel processo di certificazione sono i Consorzi di bonifica ed irrigazione, che devono testare, per primi, la sostenibilità delle proprie pratiche di distribuzione irrigua ed il loro valore ecosistemico; in questo modo vogliamo concretamente confermarci protagonisti di un modello di sviluppo compatibile, che abbia al centro il territorio e la sua economia” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Ulteriori informazioni sono reperibili nell’apposito spazio sul sito www.anbi.it o contattando gli enti certificatori.
TOSCANA: ARRIVA GOCCIA VERDE PER CERTIFICARE LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI SOSTENBILI
“Gocciaverde”, il sistema volontario, studiato e sperimentato da ANBI, approda anche nel comprensorio del Consorzio di bonifica Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), dove prosegue l’impegno per il potenziamento dell’irrigazione collettiva per migliorare la qualità dell’ambiente, lo sviluppo delle produzioni, la tutela dei fiumi e delle falde.
Dopo la sperimentazione, “Gocciaverde” è pronto per entrare sul mercato e distinguere i prodotti agroalimentari, che nascono, facendo un uso sostenibile dell’acqua e garantendo un rispetto quali-quantitativo della risorsa.
La notizia è stata accolta positivamente dalle aziende agricole del territorio e che considerano strategico l’ampliamento del Sistema Occidentale di Montedoglio per rafforzare l’irrigazione collettiva in Valdichiana e Valtiberina, superando il prelievo autonomo di gran lunga più impattante sull’ambiente: il progetto esecutivo dell’ente consortile è pronto, ma ancora mancano i finanziamenti.
Nel frattempo, molte delle azioni previste per ottenere la certificazione Gocciaverde sono già in atto, adottate dai produttori agricoli, che fanno molto per contenere i consumi di acqua.
DOPO I TRAGICI ALLAGAMENTI IN ROMAGNA SONO GLI EVENTI A DIMOSTRARE CHE SICCITA’ ED ALLUVIONI SONO FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA
LA PRIORITA’ SI CHIAMA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO
“Nell’esprimere dolore per le vittime del maltempo e vicinanza agli evacuati dell’alluvione in Romagna, non possiamo che ribadire come esondazioni e siccità siano le due facce di un’unica medaglia, che si chiama difesa idraulica del territorio e per la quale da anni mancano adeguati investimenti, quantomai importanti di fronte ai cambiamenti climatici”: a dirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che ha proseguito:
“E’ da anni, che denunciamo l’inadeguatezza della rete idraulica del Paese di fronte ai cambiamenti climatici ed è del 2019 il nostro Piano per l’Efficientamento, che proponeva 858 progetti, perlopiù definitivi ed esecutivi, capaci di garantire oltre ventunmila posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa quattro miliardi e trecentotrentanove milioni di euro.”
La tragicità della situazione dell’Emilia Romagna rimane il paradigma dei paradossi meteorologici italiani: se nel ravennate e nel forlivese si contano danni e morti, i volumi invasati nelle dighe del piacentino restano di molto inferiori agli anni passati, collocandosi a circa -45% rispetto alla media del periodo.
Di contro, l’apporto pluviale sui bacini montani (mm.90 su quelli tra Conca e Lamone, mm. 144 su quelli del Reno, mm. 106 su quelli tra Panaro ed Enza, mm. 34 tra Parma e Trebbia) ha, come conseguenza, improvvisi e pericolosi innalzamenti di livello dei fiumi appenninici: oltre all’esondazione del Lamone, che in 24 ore è cresciuto di ben 10 metri, vi è quella del Senio che in poche ore si è alzato di 6 metri e mezzo e poi l’ impressionante piena del sempre pericoloso Secchia, che da una portata mc/s 6,38 è arrivato in un giorno a mc/s 144! E ancora il Reno (+ m. 7) , il Panaro (+ m. 6), il torrente Idice (+ m. 8), nonché la spaventosa piena del Montone, che in un’ora è cresciuto di oltre quattro metri e mezzo, provocando la tracimazione trasformatasi in tragedia.
“Capire l’unicità della gestione delle acque è determinante per evitare gli errori di un passato anche recente, quando è bastata qualche copiosa pioggia a cancellare la centralità del problema – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Il piano di piccoli e medi invasi, i cosiddetti laghetti proposti insieme a Coldiretti, ma anche i bacini di espansione delle piene, rispondono ad entrambe le esigenze: creare riserva idrica e preservare il territorio dagli allagamenti nella consapevolezza, comunque, che il rischio zero non esiste, soprattutto in un Paese eccessivamente cementificato come l’Italia.”
D’altronde, il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche evidenzia come le piogge di questi giorni abbiano in alcuni casi riequilibrato situazioni, che sembravano irrimediabilmente compromesse; in altri hanno causato danni; in altri ancora non hanno influito sensibilmente sul bilancio idrico di corpi d’acqua, stressati da mesi di siccità. Sarà probabilmente così per il fiume Po che, passata l’ondata di piena, rischia di precipitare nuovamente in una situazione di carenza idrica, come paiono anticipare i rilevamenti di Cremona, ancora sotto il minimo storico, e Pontelagoscuro, dove la portata permane sotto la soglia dei 400 metri cubi al secondo, insufficiente a contrastare la risalta del cuneo salino. A beneficiare delle abbondanti precipitazioni di inizio Maggio sono invece i grandi laghi del Nord Italia, dove i livelli sono cresciuti in una settimana di oltre il 10%: Lario (54,1% di riempimento) e Sebino (riempimento al 70%) sono tornati sopra la media del periodo, mentre il Verbano non la supera, pur raggiungendo un riempimento del 73%. Più contenuta è la ripresa del lago di Garda, che resta inchiodato ad un valore di riempimento, inferiore al 43% e con un’altezza idrometrica praticamente dimezzata rispetto alla media (cm. 54,5 contro cm. 108,3!).
In Valle d’Aosta, dove sulle vette più alte è caduto fino a mezzo metro di neve (Valtournenche), i circa cinquanta millimetri di pioggia caduta hanno provocato incrementi di portata sia per la Dora Baltea (comunque più che dimezzata rispetto alla media storica) che per il torrente Lys. Analogamente in Piemonte, dove i rovesci temporaleschi hanno provocato frane e smottamenti in alcune zone del cuneese (a Roccaforte Mondovì: mm.170 di pioggia), si registrano consistenti incrementi di livello in alveo (ad esempio: Pesio: + m.1; Tanaro: + cm.60), pur rimanendo al di sotto dell’analogo rilevamento effettuato nel siccitosissimo 2022 (!).
In Lombardia è importante la crescita di portata nei fiumi Adda e Serio, mentre è più contenuta per Mincio ed Oglio; migliora comunque sensibilmente la situazione idrica della regione, perché le riserve d’acqua sono aumentate di circa centosettanta milioni di metri cubi e lo scioglimento delle nevi ha subìto un rallentamento: al momento il manto nevoso è superiore di circa il 16% all’anno scorso, mentre il deficit idrico sulla media storica è sceso dal 52,3% al 43,7%.
In Liguria, calano i livelli dei fiumi Entella e Vara (l’unico con portata superiore all’anno scorso), mentre Argentina e Magra restano stabili sulle altezze della settimana scorsa (fonte: OMRL). In Veneto si alzano evidentemente i livelli dei fiume Adige (+ cm.80), mentre le portate di Livenza e Bacchiglione crescono più lentamente. In Toscana è la zona appenninica, quella più colpita dai recenti temporali: sul Mugello si sono registrate precipitazioni fino a duecento millimetri circa (Firenzuola), causando rischio esondazione per il fiume Santerno; in crescita sono anche le portate di Ombrone e Sieve, ma solo l’Arno ha un flusso superiore alla media mensile (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
Nelle Marche, dove la cumulata media di pioggia si aggira sui 33 millimetri, i livelli dei fiumi Potenza ed Esino sono in calo, mentre restano invariati quelli di Tronto e Nera: tutti, comunque, in media con gli anni scorsi (fonte: Protezione Civile Marche). I bacini artificiali incrementano il volume invasato di oltre 1 milione di metri cubi, segnando il valore maggiore in anni recenti (54,84 milioni di metri cubi su una capacità complessiva di Mmc. 65,32).
Nella confinante Umbria, invece, l’invaso della diga di Maroggia, così come il lago Trasimeno, non riescono a trarre benefici sostanziali dalle piogge primaverili; i fiumi Chiascio, Nera e Tevere registrano un calo nella portata e restano sotto la media storica (fonte: Servizio Idrografico Regione Umbria). Rispetto alla scorsa settimana decrescono le portate di tutti i fiumi del Lazio, ma il Tevere resta nella media delle scorse annate ed il livello del lago di Nemi cresce di 3 centimetri. Buona è la condizione dei fiumi della Campania con le portate di Volturno e Sele superiori a quelle in anni recenti (fonte: Centro Funzionale Multirischi Protezione Civile Campania).
Infine, i volumi invasati dalle dighe di Puglia e Basilicata crescono di circa sei milioni di metri cubi rispetto alla settimana scorsa, mentre nei bacini della Sicilia, nonostante si registri un incremento dei volumi idrici disponibili ed un’annata idrologica positiva, permane un deficit intorno al 16% rispetto alla media del periodo.
EMILIA ROMAGNA: AL LAVORO NELLE AREE ALLUVIONATE
La disponibilità immediata, offerta alla Protezione Civile Emilia Romagna da parte del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha consentito di allestire in breve tempo una squadra di operai esperti e tecnici specializzati, immediatamente partita verso le aree alluvionate della Romagna a seguito delle drammatiche esondazioni verificatesi nei giorni scorsi.
A Bagnacavallo ha lavorato incessantemente un “team” di 8 uomini dell’ente consortile più una dotazione strumentale di 2 camion ed altrettante pompe idrovore per aspirare i quantitativi in eccesso di risorsa idrica e fango, che hanno occupato estese zone urbanizzate oltre che campi coltivati.
Lo staff dell’ente consortile ha fornito supporto operativo in stretta collaborazione con i colleghi del Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna), operativi nell’area a seguito dell’improvvisa emergenza.
PIEMONTE: PROFICUO INCONTRO
In riferimento al più recente incontro Regione Piemonte, Regione Lombardia ed Associazione Irrigazione Est Sesia, l’ente consortile (con sede a Novara) ha reso noto come le recenti piogge abbiano determinato disponibilità idriche, che permettono di soddisfare le esigenze colturali di questo periodo; di conseguenza non è necessario, per ora, applicare il regolamento già approvato per fronteggiare una possibile emergenza idrica.
Nella riunione, tenutasi a Torino, è stato esposto dettagliatamente e motivato tecnicamente il regolamento, alla presenza del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nonché dei competenti Assessori anche di Regione Lombardia e dei rispettivi staff tecnici, che hanno potuto apprezzare la complessità della materia, suggerendo di redigere una nota esplicativa, che riassumesse le spiegazioni fornite in quella sede e sospendendo l’iniziativa di valutazione di un eventuale ricorso al TAR da parte di Regione Piemonte. Si ritiene molto positiva la collaborazione offerta dalle due Regioni, istituendo una cabina di regia, che consentirà una pronta risposta alle esigenze del territorio man mano, che si presenteranno.
Le spiegazioni fornite e la nota esplicativa predisposta dall’ente consorziale verranno esposte dal Presidente Cirio in un prossimo incontro che sarà indetto con gli agricoltori novaresi.
VENETO: TRASFORMAZIONE IRRIGUA
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha presentato pubblicamente i lavori dell’intervento di trasformazione irrigua del bacino Trezze (nei comuni di Chioggia e Codevigo) e che saranno avviati alla fine della stagione irrigua: il progetto è volto a migliorare la gestione della risorsa, riducendo gli sprechi ed a ridurre il rilascio di nutrienti nella laguna di Venezia.
L’incontro ha riscosso molto successo. L’ente consortile, al fine di ottimizzare la distribuzione della risorsa idrica, realizzerà l’intervento nelle frazioni di Conche e di Valli. Il progetto prevede la sostituzione di circa dieci chilometri di canalette a cielo aperto con un impianto di distribuzione irrigua, “tubato” in bassa pressione, per fornire acqua alle aziende in maniera più efficiente.
Inoltre, è prevista la realizzazione di un manufatto interrato formato da 4 pompe centrifughe, per una portata totale di 600 litri al secondo, con la funzione di tenere in pressione le tubazioni. La nuova rete irrigua garantirà 77 punti di consegna per accedere al servizio irriguo. Gli obbiettivi di questo progetto sono la riduzione della quantità di nutrienti sversati in laguna e rallentare l’abbandono dell’agricoltura nelle zone più colpite dalla risalita del cuneo salino.
Grazie a quest’opera si potranno risparmiare circa novecentomila metri cubi d’acqua all’anno; non solo: questo intervento è importante anche dal punto di vista ambientale, perché contribuirà al disinquinamento della laguna, riducendo l’apporto di azoto e fosforo in eccesso. Il progetto, finanziato dalla Regione Veneto, è suddiviso in 2 stralci: un primo stralcio di € 3.722.000,00 con fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia e un secondo stralcio di € 3.000.000,00 mediante il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021 – 2027.
EMILIA ROMAGNA: DELEGAZIONE SPAGNOLA VISITA STAZIONE METEO CONSORTILE
Nell’ambito del progetto europeo LIFE CityAdap3 sui cambiamenti climatici, una qualificata delegazione spagnola, composta da 16 persone in rappresentanza dei 6 partner spagnoli del progetto, ha visitato, all’interno del parco Biagi di Reggio Emilia, la stazione meteorologica, progettata e gestita dal locale Consorzio di bonifica Emilia Centrale; l’ente consortile è stato infatti individuato dal Comune reggiano tra i partner del progetto, come soggetto per l’installazione e la gestione della stazione di monitoraggio dei dati ambientali all’interno dell’area verde nel quartiere Santa Croce, una delle 4 zone “a misura di clima”, che costituiscono la prima azione-pilota del progetto, il cui obbiettivo è la realizzazione di azioni di adattamento al cambiamento climatico, in collaborazione con le aziende private del territorio, stimolandole al co-finanziamento di progetti adattativi attraverso la firma di specifici accordi di partnership pubblico-privata.
Durante la due-giorni reggiana, la delegazione spagnola (rappresentanti dei Comuni di Alcantarilla, Lorquì e Molina de Segura; della Federazione dei Comuni della Regione di Murcia; dell’Università della Murcia e di EuroVertice) si è recata anche nella Centrale Operativa di Telecontrollo dell’ente consortile, attraverso cui viene gestita l’ampia rete di canali irrigui e di scolo nel comprensorio: l’ “Emilia Centrale” è stato infatti selezionato per la gestione della stazione di monitoraggio, proprio in virtù della professionalità e delle conoscenze acquisite nel settore del telerilevamento e del telecontrollo dei dati. Nello specifico, il team tecnico consorziale si è occupato di progettazione, acquisto materiale, installazione e gestione stazione meteo, attraverso la realizzazione di un sistema, che consente il monitoraggio dei dati relativi a temperatura, umidità e pioggia per valutare gli effetti sul microclima degli interventi di forestazione, realizzati all’interno del parco.
I dati raccolti dalla stazione di monitoraggio sono consultabili in tempo reale dai cittadini: attraverso un QR-Code è infatti possibile accedere ad un sito Internet specifico (lifecityadap3.eu/?lang=it). I tecnici consortili hanno illustrato ai componenti della delegazione gli elementi innovativi, che rendono il parco Biagi in grado di adattarsi meglio al clima in mutamento e di contrastare il fenomeno delle isole di calore: filari di alberi ad ombreggiare i percorsi pedonali e le aree gioco, prati polifiti a sfalciamento ridotto per abbassare le temperature al suolo, siepi campestri a tutela della biodiversità, micro-foreste sulla scia del metodo “Myawaki” e un’area semi-umida in corso di realizzazione.
Quello del cambiamento climatico è un problema globale, che mette tutti di fronte al dovere di dare il proprio contributo per individuare le misure più idonee ad adattare il nostro sistema alle mutate esigenze climatiche: il Consorzio di bonifica Emilia Centrale ha avviato da tempo un percorso in tal senso, anche adottando un sistema di contabilità ambientale per quantificare l’anidride carbonica, prodotta dall’attività dell’ente al netto di quella evitata.
La partecipazione al progetto Life costituisce un ulteriore, importante tassello in questa direzione.
TOSCANA: FORUM ACQUA LEGAMBIENTE
Una giornata dedicata agli effetti della siccità e all’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura: si è concentrata su questi temi la seconda edizione del Forum Acqua di Legambiente Toscana e cui ha partecipato anche ANBI Toscana.
Tre le sessioni di lavoro, ognuna con un argomento diverso: effetti della crisi climatica e della siccità con il Consorzio Lamma; lo stato degli invasi e dei bacini idrici con l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale; le possibili azioni da mettere in atto nel breve e medio periodo per l’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura. La giornata si è conclusa con ANBI Toscana, che ha affrontato la questione della gestione idrica in agricoltura: a fare il punto il Presidente regionale, Marco Bottino e la Vice, Serena Stefani.
Ben 20 gli ospiti intervenuti, tra cui il Consorzio Lamma, il Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia (Crea), il Dipartimento Scienze Agrarie Università Pisa, oltre a rappresentanti di aziende agricole, che promuovono buone pratiche per la gestione dell’acqua, fino al Forum Movimenti per l’Acqua, Federbio ed Organizzazioni Professionali Agricole.
In Toscana, l’ultimo anno è stato il più caldo registrato almeno dal 1800 ed è piovuto solo l’11% in meno rispetto alla media; in questo contesto, l’agricoltura rappresenta il settore economico più direttamente esposto agli effetti della siccità, perchè è quello, che utilizza maggiormente l’acqua.
VENETO: ALLA SCOPERTA DEL FIUME
Far conoscere agli alunni delle scuole primarie del Veneto il mondo della bonifica, a partire dal corso d’acqua vicino a casa, è l’obbiettivo principale del progetto didattico “Il mio amico canale”, che ha coinvolto anche le classi quinte dell’istituto Ugo Foscolo di San Giorgio delle Pertiche.
L’iniziativa è promossa da ANBI Veneto, nell’ambito di “Acqua Ambiente e Territorio. Bonifica è Sostenibilità” ed è sostenuta da Regione e dall’Ufficio Scolastico Regionale. Sono 22 le classi di scuole primarie, coinvolte durante questo anno scolastico, tra cui anche quelle del comune padovano. All’ultima delle 4 tappe previste è intervenuto anche il Sindaco, Daniele Canella.
Durante il progetto, gli alunni hanno studiato più da vicino il fiume Tergola, scoprendo le molteplici forme di vita, presenti in esso, tanto che alla fine lo hanno rinominato “Tergolife” come riportato in un pannello commemorativo, che verrà apposto lungo il corso d’acqua vicino alla scuola.
A breve verrà anche realizzato un video, che raccoglierà i tanti e colorati disegni realizzati dai ragazzi. In occasione dell’evento conclusivo del progetto, gli alunni hanno provato l’ebbrezza di salire a bordo di un mezzo operativo, utilizzato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) per la manutenzione dei corsi d’acqua.
TOSCANA: UNA LEZIONE DI CIVILTA’
In Versilia si è svolta la giornata ecologica, dedicata alla pulizia della Fossa dell’Abate, organizzata dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) e che ha coinvolto un centinaio di ragazzi delle prime medie della scuola viareggina Marco Polo Viani, nonché la società SEA Ambiente, che ha provveduto a smaltire una cinquantina di sacchi di rifiuti raccolti; si è trattato di una mattinata gioiosa all’insegna del divertimento e tutta dedicata agli ambienti fluviale e marino, che sono stati ripuliti dai rifiuti abbandonati.
I ragazzi, arrivati a piedi dalla loro scuola, hanno ricevuto i kit per la pulizia: guanti, sacchi, pinze raccogli rifiuti e la pettorina, che ha fatto ufficialmente, di ciascuno di loro, un volontario dell’ambiente. Il progetto parte da lontano, dalle lezioni svolte in classe durante l’inverno dai tecnici consorziali, che hanno spiegato non soltanto l’importanza dei fiumi e dei corsi d’acqua per la sicurezza idrogeologica, ma anche il grande valore degli ecosistemi naturali, troppo spesso maltrattati da chi li utilizza per abbandonare rifiuti.
Il progetto ha un nome evocativo, “Salviamo le tartarughe marine, salviamo il Mediterraneo”, perché la lotta alle plastiche in mare, inizia dai fiumi. Con gli studenti ed i loro insegnanti, il progetto del “Toscana Nord” ha coinvolto anche i Comuni di Viareggio e Camaiore, nonché le associazioni di volontariato “Insieme si può per Camaiore”, “Misericordia” di Capezzano Pianore e “Atletico Viareggio”. |