È TEMPO DI MACFRUT
Soluzioni per il risparmio idrico ed energetico, irrigazione e servizi ecosistemici, telecontrollo, dimostrazioni in campo: sono alcune delle attività del rinnovato sodalizio tra “Macfrut” ed “Acqua Campus” nell’area dinamica al Rimini Expo Centre (3-5 Maggio p.v.; info: www.macfrut.com), realizzata da Cesena Fiera, ANBI e Consorzio di 2° grado Canale Emiliano Romagnolo – C.E.R. (con sede a Bologna).
“Fil rouge” della 3 giorni sarà il risparmio idrico, un tema centrale nella moderna agricoltura. Le crescenti sfide socioeconomiche e climatiche pongono nuovi ostacoli all’agricoltura irrigua: da un lato, i cambiamenti climatici minacciano l’accesso a risorse irrigue sempre più scarse; dall’altro, gli incrementi nei costi energetici richiedono ulteriori sforzi economici. La ricerca, nonchè lo sviluppo in ambito agronomico, informatico, ingegneristico hanno prodotto numerosi strumenti e soluzioni utili per agricoltori e Consorzi di bonifica. In Fiera verranno prese in esame alcune delle soluzioni già disponibili sul mercato e presentate le principali esperienze relative all’uso di tali innovazioni.
Nel padiglione (per la prima volta nell’area Ovest) sarà allestito in pieno campo un impianto dimostrativo, coltivato ed equipaggiato con le ultime innovazioni per il risparmio idrico, in funzione per la durata della fiera ed a disposizione degli interessati per visite ed approfondimenti. Nel corso della fiera saranno presentati altri progetti importanti come l’automazione ed il telecontrollo, che consentono di regolare le infrastrutture da remoto con relativi risparmi; inoltre: il progetto Life Climax Po sulle buone pratiche nella gestione delle acque del bacino del Po e che ha, come leader, l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (AdBPo); il Vivaio delle Idee con la presentazione di un’ indagine su oltre cento studenti delle scuole secondarie di Ravenna ed Imola sul tema della sostenibilità ambientale, alimentare e sociale.
"La partecipazione a Macfrut, che ANBI considera strategica, ci consente di essere al fianco del mondo della produzione agricola con le soluzioni più innovative nel momento, in cui il clima, ogni giorno, ci ricorda le difficoltà nell'avvicinarsi all'utilizzo delle risorse – ha spiegato Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue – Per questo, Macfrut diventa ancor più un momento fondamentale della stagione, in cui ricordare e presentare le tipologie tecniche e le avanzate modalità di studio su cui quotidianamente i laboratori di Acqua Campus, polo tecnico-scientifico del Consorzio C.E.R., basano la loro attività di ricerca."
Il programma degli eventi ANBI al salone fieristico Macfrut è disponibile sul sito www.anbi.it
I MILLE GIORNI CHE HANNO CAMBIATO L’ITALIA DELL’ACQUA: SULLA PENISOLA PIOVE IL 18% IN MENO
ANBI RIFA’ I CONTI DEL 1970 E CONFERMA UN PAESE IDRICAMENTE CAPOVOLTO
VINCENZI: “È URGENTE DARE CONCRETA OPERATIVITA’ ALLA CORNICE DISEGNATA DAL GOVERNO”
L’Osservatorio ANBI Risorse Idriche rifà i conti sull’andamento pluviometrico nazionale ad oltre cinquanta anni dall’ultima Conferenza Nazionale sulle Acque, risalente al 1970 e dove si indicò in 300 miliardi di metri cubi, la pioggia, che annualmente bagnava l’Italia: la fotografia, che oggi ne emerge, non solo conferma una contrazione degli eventi meteorici, ma certifica l’immagine di un’Italia idricamente rovesciata, disegnata dalla crisi climatica.
Nel periodo 1991-2020, la media della pioggia annualmente caduta sull’Italia sfiora i duecentoicinquantacinque miliardi di metri cubi, cioè circa il 18% in meno della soglia indicata nel 1970. Non solo: fino a 3 anni fa la classifica delle regioni più piovose vedeva in testa il Friuli-Venezia Giulia (il “catino d’Italia” con 1238,7 millimetri), seguito da Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria (tutte aree oggi colpite dalla siccità); a seguire venivano Umbria, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e poi via via le altre con la Sardegna (mm. 516,2), quale fanalino di coda.
“E’ incredibile come siano bastati solo mille giorni a cambiare radicalmente la condizione idrica dell’Italia, dove oggi sono proprio i territori del Nord a soffrire maggiormente – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Illuminante è l’esempio della Sardegna che, da regione più assetata del Paese, ha saputo adattarsi, dotandosi di importanti invasi e di schemi idrici per spostare l’acqua fra territori. In assenza di dati ufficiali di sintesi, mettiamo la nostra analisi al servizio della politica, perché indicativa del trend, da cui partire per riempire di contenuti la cornice del Decreto Acqua.”
“I dati confermano la necessità di infrastrutturare il territorio con piccoli e medi invasi capaci di trattenere una maggiore quantità di acque meteoriche da utilizzare nei momenti di bisogno – ha aggiunto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano - L’importante è che i soggetti decisori, come accaduto anche nel recente passato, non si facciano distrarre da qualche evento meteorico, non risolutivo di una situazione ormai endemica come dimostrato anche dalla nostra analisi.”
“I prossimi mesi – ha concluso Vincenzi – non potranno che vedere uno sforzo collettivo per gestire una situazione di conclamata siccità in territori di fondamentale importanza per il made in Italy agroalimentare; al contempo, però, bisogna avviare da subito provvedimenti per aumentare la resilienza delle comunità e della loro economia alla nuova situazione climatica: dall’efficientamento dell’esistente alla realizzazione di nuove, indispensabili opere. L’Italia deve diventare un cantiere dell’acqua per gli anni a venire.”
VENETO: DA RAMO MORTO A GRANDE INVASO D’ACQUA DOLCE
Lo sbarramento di Volta Vaccari, necessario per trasformare un ramo morto alla foce del fiume Po in un lago d’acqua dolce, sarà pronto entro l’estate: il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) sta, infatti, completando l’intervento di realizzazione delle paratoie necessarie per bacinizzare fino ad un milione di metri cubi di risorsa e cominciare a distribuire acqua alle campagne dell’isola di Polesine-Camerini.
L’intervento va a beneficio di 1.750 ettari gravemente colpiti dal fenomeno della salinizzazione e da periodi di siccità sempre più lunghi; il costo complessivo dell’opera è pari a 3 milioni di euro.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
L’ALTALENA DELL’ACQUA: AL NORD QUALCHE PIOGGIA MA ALLARMA IL CONFRONTO COL 2022 CALANO LE DISPONIBILITA IDRICHE NEL CENTROSUD
ANBI: LA SITUAZIONE VA AFFRONTATA IN UN QUADRO NAZIONALE
Nelle regioni settentrionali, al netto delle grandinate, le precipitazioni di questi giorni rappresentano un vero e proprio sollievo per corpi idrici, stressati da mesi di afflussi insufficienti; purtroppo, però, fu così anche l’anno scorso, prima della grande sete estiva.
“Qualche goccia non deve illudere su una condizione idrica fortemente compromessa nel Nord Italia. Per questo, siamo preoccupati da qualsiasi proposta, che affronti la soluzione in maniera parziale o settoriale – ha precisato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - C’è invece bisogno di un’ampia concertazione per individuare, nel rispetto delle priorità di legge, soluzioni che contemperino le esigenze di tutti i portatori d’interesse.”
“Per questo – ha aggiunto il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, intervenuto alla presentazione del report CeDATeR sulla stagione irrigua 2022 in Lombardia – è fondamentale disporre di dati certi. Se l’utilizzo dell’acqua in agricoltura è sceso sotto il 50% del fabbisogno idrico nazionale, è evidente che confinare la siccità come un mero problema agricolo è un grave errore di prospettiva. Se ogni italiano usa ogni giorno circa 100 litri d’acqua in più della media europea, c’è innanzitutto un grande bisogno di cultura su una risorsa vitale, di cui la crisi climatica sta mostrando i limiti.”
Secondo l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, finalmente si può parlare di un avvio di ripresa idrica nei grandi bacini naturali del Nord: il lago di Como (forte di un afflusso triplo rispetto al deflusso, arriva al 41,8% di riempimento, alzandosi di ben 30 centimetri) e quello d’Iseo tornano in media; il Verbano sale al 57,8% di riempimento, grazie ad una crescita di livello, pari a circa 15 centimetri; cresce anche il Benaco, il più grande invaso italiano, che si ferma però al 40,7% di riempimento e resta vicino al minimo storico (ad Aprile di un anno fa era al 70,7%).
In Valle d’Aosta, si è ridotto il manto nevoso nella sezione centro-occidentale della regione, contribuendo all’aumento di portata nella Dora Baltea, più che dimezzata rispetto alla media, ma superiore all’anno scorso (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta). Segno positivo anche per gli altri fiumi piemontesi (unica eccezione: l’Orco), ma i livelli di crescita sono assolutamente esigui e resta preoccupante il confronto con le rilevazioni del siccitosissimo 2022, largamente superiori.
Si registra finalmente una moderata ripresa anche lungo l’asta del fiume Po: vicino al delta la portata torna a scavallare il limite minimo, con Pontelagoscuro che, seppur di poco, supera i quattrocentocinquanta metri cubi al secondo (mc/s); c’è però poco da rallegrarsi, perché la principale asta fluviale del Paese è a circa il 30% della media storica mensile. In Lombardia, il fiume Adda cresce di mc/s 17 e torna a superare, dopo mesi, i sessanta metri cubi al secondo (è bene ricordare che, in altri tempi, tale alveo ha superato i milleseicento metri cubi al secondo…).
Migliorano le condizioni idriche di Serio ed Oglio così come, a sorpresa, il quantitativo di neve al suolo (+20% ca.), che fa sperare in un procrastinarsi della coltre bianca sui pendii lombardi. Le riserve idriche sono più che dimezzate rispetto alla media dal 2006, ma soprattutto la disponibilità d’acqua lacustre è inferiore all’anno scorso (434,7 milioni di metri cubi contro Mmc. 472,9). In Liguria calano i livelli dei fiumi Argentina, Magra (mezzo metro meno della media mensile) ed Entella (-cm. 72 sulla media).
In Veneto, una buona performance è segnata dal fiume Adige (+cm. 50), così come dal Bacchiglione (+cm. 60) e dalla Livenza (+cm. 38); continua, invece, l’altalena di portata nel Piave, caratterizzato da un andamento carsico. In Friuli-Venezia Giulia, il livello del fiume Cellina cresce rispetto alla settimana scorsa, ma resta inferiore di circa venti centimetri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; superiore è invece la Fella, mentre pari al 2022 sono le altezze di Tagliamento e Resia.
In Emilia Romagna, infine, a crescere sono solo i fiumi Secchia ed Enza, che restano però al di sotto del minimo storico mensile. Se il Nord pluviale può accennare un timido sorriso, nel Centro Italia, dopo le ottime performance delle settimane scorse, le portate dei fiumi sono ridimensionate, nonostante le piogge, che localmente si sono manifestate. In Toscana, anche se sui territori settentrionali della regione le precipitazioni sono state abbondanti (soprattutto sulle province di Massa, Pistoia, Lucca e Prato, con cumulate fino a cinquanta millimetri in 5 giorni), è il fiume Serchio a confermarsi in maggiore difficoltà di portata in alveo; in calo sono anche i livelli di Sieve ed Ombrone, mentre l’Arno si mantiene stabile (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
Nelle Marche si sono registrate precipitazioni consistenti (sulla provincia di Macerata, oltre 50 millimetri in una settimana), ma quasi tutti i fiumi calano vistosamente (fonte: Protezione Civile Marche). In Umbria, nonostante la pioggia si registrano leggeri cali di livello negli alvei di Tevere, Chiascio e Nera; seppur di 1 solo centimetro, ma emblematico è il calo del lago Trasimeno, che permane largamente deficitario rispetto agli anni scorsi. Nel Lazio, gli apporti meteorici sono stati pressoché nulli e così i laghi di Bracciano e Nemi non hanno registrato benefici, mentre sono decrescenti i livelli dei fiumi Tevere, Sacco e Nemi; evidente è la riduzione di portata dell’Aniene vicino alla confluenza con il Tevere (in una settimana registra circa settemila litri al secondo in meno).
In Campania diminuiscono i flussi nel fiume Liri-Garigliano, mentre altalenante è l’andamento di Volturno e Sele: in calo a monte, in ripresa verso la foce. Infine, continua il buon momento per gli invasi di Puglia e Basilicata, che in una settimana crescono complessivamente di circa sei milioni di metri cubi d’acqua, incrementando il positivo differenziale sulla stagione 2022.
EMILIA ROMAGNA: PREOCCUPAZIONE SU STUDIO PER RIVITALIZZARE IL PO
Si è parlato di uno studio del Wwf Italia, dedicato al ripristino della connettività ecologica dei fiumi con lo scopo di ridurre il più possibile le barriere artificiali, al fine di garantire un apporto maggiore d’acqua verso valle; protagonisti dello studio il Trebbia ed il torrente Perino, scelti perché adatti a trasportare un quantitativo d’acqua necessario a rivitalizzare il Po.
Ad esprimere preoccupazione è il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo): “Abbiamo certamente a cuore l’ambiente nel suo complesso e, proprio per questo, non possiamo escludere dai ragionamenti il mondo agricolo e la sua necessità d’acqua utile alle filiere agroalimentari. Non dimentichiamo che Piacenza è tra i territori più produttivi del bacino della Pianura Padana, dove nasce quasi 1/3 dell'agroalimentare made in Italy e la metà dell'allevamento, che danno origine alla food valley italiana, conosciuta in tutto il mondo.
Oltre a valutare, se eventuali eliminazioni di ostacoli dai corsi d’acqua apportino effettivamente volumi supplettivi, è importante quindi ragionare senza pregiudizi. Positivo è, ad esempio, il provvedimento della Regione Emilia-Romagna, che prevede da subito l’applicazione del Deflusso Minimo Vitale (DMV) estivo, consentendo di prelevare ed accumulare più acqua in caso di precipitazioni e la possibilità di riempire i canali, per uso ambientale, oltre i volumi concessi per uso irriguo, a beneficio di flora e fauna e della ricarica delle falde (utile non solo all’agricoltura ma anche all’idropotabile).
Poi deve essere valutato lo stoccaggio della risorsa attraverso una migliore e moderna infrastrutturazione idraulica e l’equilibrio tra canali a cielo aperto ed intubati anche a vantaggio dell’ecosistema.
LOMBARDIA: PUBBLICATO REPORT STAGIONE IRRIGUA 2022
Il secondo anno più caldo di sempre ed il nuovo record minimo di precipitazioni nel periodo di riferimento (2006-2020) hanno fatto, della stagione irrigua del 2022, una delle più critiche di sempre: è quanto emerge dal “Report sulla stagione irrigua in Lombardia - 2022” presentato da ANBI Lombardia.
Giunto alla terza edizione (le pubblicazioni sono liberamente consultabili dal sito cedater.anbilombardia.it/report/), il rapporto costituisce un patrimonio unico nel panorama nazionale, per quanto riguarda la conoscenza dei dati sull’uso dell’acqua in agricoltura, reso possibile grazie al lavoro del CeDATeR, il Centro Dati Acqua e Territorio Rurale, che presidia un sistema di rilevazione, basato su centinaia di misuratori presenti in tutta la pianura lombarda e che consente di monitorare in tempo reale l’80% delle portate delle concessioni irrigue da acque superficiali.
“L’elaborazione di questi dati ci permette sempre più di supportare la pianificazione regionale nella gestione dell’acqua, indispensabile per affrontare le sfide di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici e che ormai investono anche una regione tradizionalmente ricca d’acque come la nostra” ha evidenziato Alessandro Rota, Presidente ANBI Lombardia.
I dati del Report danno conto dei numeri in gioco: nel 2022 si è assistito ad una vera e propria impennata del fabbisogno idrico delle colture; basti pensare che nel mese di luglio sono stati largamente superati i duecento millimetri mensili di fabbisogno irriguo netto (rispetto a una media vicina ai centoquaranta millimetri) a fronte di piogge, che si sono fermate a 41 millimetri di precipitazione media complessiva nell’areale di pianura, segnando un deficit pluviometrico negativo, che oscilla tra i 30 e i 60 millimetri. Con riserve idriche ridotte del 60 %, l’irrigazione è riuscita solo in parte a colmare questa differenza. I 4,6 miliardi di metri cubi d’acqua prelevati (il dato è riferito alle sole acque superficiali e mostra una riduzione di quasi la metà rispetto ai volumi mediamente utilizzati) non sono bastati a fronteggiare interamente le necessità irrigue, influendo anche sull’equilibrio ambientale complessivo a partire dalla riduzione della falda.
“Il sapiente lavoro dei consorzi e la sinergia con Regione Lombardia – ha aggiunto Rota – ha però permesso di utilizzare al meglio l’acqua disponibile, evitando il tracollo del sistema agricolo lombardo che, secondo le prime stime economiche sul 2022, ha varcato la soglia dei dieci miliardi di euro riferiti alla sola produzione lorda vendibile, cui va aggiunto il valore del comparto agroalimentare di trasformazione”.
Lo studio di ANBI Lombardia tratteggia per ogni bacino idrografico (Ticino, Adda, Oglio, Chiese e Mincio) la cronologia della stagione irrigua dello scorso ann0 con il dettaglio, in termini percentuali, delle portate erogate, consentendo di avere, attraverso grafici di grande immediatezza, il livello di criticità raggiunto. La collaudata collaborazione con Università Milano ed ARPA Lombardia ha permesso di sviluppare le oltre cinquanta pagine del Report, corredate di tabelle e grafici, che fotografano tutte le componenti di una stagione irrigua: l’andamento meteorologico, l’evoluzione fenologica delle colture ed ovviamente la gestione dei prelievi idrici e della loro restituzione.
Venendo all’attualità, il Presidente ANBI Lombardia ha ricordato che “la stagione irrigua 2023 è ormai avviata ed i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno individuato con chiarezza l’obbiettivo primario dei prossimi mesi: tutelare ed indirizzare le riserve idriche verso l’agricoltura. In ogni sede, a partire dal Tavolo regionale permanente per l’utilizzo idrico in agricoltura, abbiamo ribadito non solo le precise indicazioni di legge che vedono l’agricoltura seconda solo dopo al consumo umano, ma soprattutto l’inderogabile necessità di salvaguardare la sicurezza nell’approvvigionamento alimentare e la tenuta di un settore, chiave per l’economia italiana.”
VENETO: STAGIONE IRRIGUA POSTICIPATA
Le precipitazioni del mese di aprile, pur alleviando temporaneamente la grave siccità delle campagne venete, non sono state in grado di mitigare il deficit idrico, in cui versano fiumi, invasi e falde. Particolarmente grave è la situazione, che si sta registrando sull’asta del fiume Adige, con livelli di portata ai minimi per questa stagione.
Preso atto del progressivo e grave peggioramento della situazione idrica, il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), su indicazione dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali della regione Veneto ed in base all’esigua quantità d’acqua derivabile (non consente la piena attivazione della rete idrica consortile), ha prorogato l’apertura della stagione irrigua al 1° Maggio, in ritardo di 2 settimane rispetto alla prevista data del 15 Aprile.
La misura è necessaria per contenere i danni del cuneo salino che, in mancanza di portata, risale la foce del fiume per diversi chilometri con grave danno per le campagne tra Venezia e Rovigo.
Per garantire un’informazione precisa, tempestiva e verificata, l’ente consortile, di concerto con tutte le organizzazioni agricole, assicurerà, nel corso dell’intera stagione irrigua, costanti aggiornamenti sugli sviluppi delle condizioni idriche, attraverso bollettini, portale web e canali social.
ANBI WEB INNOVATION HUB
IL FUTURO SOSTENIBILE CHE VIENE DAL PASSATO: ENERGIA DEL SOLE, DEL VENTO E DELL’ ACQUA
“E’ quantomai indicativo che un futuro sostenibile affondi le radici in modelli del passato”: è quanto emerge dalla terza edizione del Web Innovation Hub, organizzato da ANBI in collaborazione con Urban Hub e Consorzio di bonifica di Piacenza promotori, insieme alla locale Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’annuale Start Cup nazionale, la cui più recente edizione è stata vinta da Builti, startup bolognese, che propone una piattaforma per il monitoraggio strutturale in modalità SAAS (Software As A Service, cioè in abbonamento erogato in modalità cloud) a supporto dell’ingegneria civile con l’obbiettivo di programmare interventi di messa in sicurezza, facilitando l’esecuzione di operazioni di sorveglianza anche su manufatti idraulici.
Scommette, su un futuro positivo per lo stato delle risorse idriche, l’idea più sorprendente presentata all’ANBI Web Innovation Hub: a pensarla è “Mde Research”, che propone un “mulino 4.0” dotato di sensoristica IoT per la produzione di energia in impianti di nuova costruzione o come refitting di vecchi impianti. Lo sfruttamento di un elemento naturale, quale il vento, è alla base anche della soluzione proposta dalla trentina Windcity che, partendo dalla turbina eolica capace di massimizzare la produzione di energia dalle correnti presenti alle quote urbane, arriva ora ad una turbina acquatica a geometria variabile.
Al sole si rivolge, invece, la bresciana I-pergola che, nell’evoluzione degli impianti fotovoltaici flottanti, propone un modello double pitch (Est - Ovest), realizzato senza carpenteria metallica e con materiali ecosostenibili, sistemi di monitoraggio IoT, controllo integrato del bacino idrico.
Di grande attualità è quanto presenta Amigo, fondata a Roma nel 2013 con l’obbiettivo di trasformare la ricerca scientifica sul cambiamento climatico in soluzioni come lo sviluppo di strumenti per il risk assessment storico e previsionale per settori quali agricoltura, energia, infrastrutture, creando anche indici ad hoc per migliorare la capacità di adattamento agli eventi climatici.
Infine, va segnalata la sperimentazione in atto nel Veneto per contrastare la salinizzazione delle falde acquifere, finanziata con fondi Interreg Italia-Croazia (un partenariato Regione, Università di Padova e Spalato, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Consorzio di bonifica Adige Euganeo ed alcune aziende agricole venete).
L’idea è quella di “iniettare” acqua dolce in falda, laddove la presenza di paleoalvei, cioè antichi sedimi di fiumi ormai interrati, renda il suolo più permeabile.
Lì, si sta facendo infiltrare acqua dolce, prelevata da un vicino canale di bonifica, che scorre più alto rispetto alla campagna, consentendo di distribuire risorsa idrica grazie alla sola forza di gravità, quindi senza costi energetici.
“Con l’organizzazione del Web Innovation Hub – ha commentato il Direttore Generale, Massimo Gargano – ANBI conferma il grande interesse per soluzioni innovative e sostenibili negli ambiti di competenza dei propri associati, quali salvaguardia idrogeologica, gestione delle acque di superficie, ambiente, produzione di energia rinnovabile. La certificazione volontaria di sostenibilità idrica Goccia Verde, che sarà presentata alla prossima edizione di Macfrut ad inizio Maggio, rappresenta un ulteriore tassello in una strategia, che vede centrale l’esperienza del centro di ricerca Acqua Campus, eccellenza internazionale nel campo delle nuove tecnologie irrigue.”
LAZIO: UN’APP PER OTTIMIZZARE IL SERVIZIO IRRIGUO
Dal 26 Aprile u.s. il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) ha dato il via alla stagione irrigua 2023. L’avvio dell’erogazione dell’acqua per le coltivazioni servite dagli impianti irrigui di Cassino e Pontecorvo è avvenuto progressivamente ed in base alle richieste dei consorziati.
Intanto, da parte dell’ente consortile, prosegue l’azione di comunicazione, in tempo reale, di notizie sull’attività istituzionale anche mediante un sistema semplice ed efficace come l’app “Consorzio Valle del Liri”, attivabile su smartphone e tablet, sia piattaforma Apple che Android.
Attraverso l’utilizzo dell'app è possibile leggere le notizie e la rassegna stampa, conoscere la programmazione degli eventi, ricevere notifiche, consultare i turni di irrigazione, il lavoro di manutenzione svolto in tempo reale, scaricare la modulistica necessaria per domande e richieste varie, interagire con l’ente e tanto altro. Attraverso l’app, i consorziati potranno usufruire anche di un servizio riservato per segnalare guasti od altre problematiche, con l’invio di foto e relativa localizzazione.
Le segnalazioni inviate vengono acquisite dall’app ed arrivano direttamente sul pannello di controllo dell'ente consorziale, che gestirà la priorità della segnalazione e l’intervento. Per quanto riguarda le domande per poter usufruire del servizio d’irrigazione, si ricorda che vanno presentate, entro il 31 Maggio p.v. alle sedi dell’ente consortile, a Cassino e Pontecorvo.
TOSCANA: DIFENDERE IL VALDARNO DALL’ACQUA
Tre milioni di euro: tanto vale il piano messo a punto dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) per difendere il comprensorio dall’acqua.
Nel 2023, la strategia studiata dall’ente interesserà 260 chilometri di aste fluviali. Gli interventi saranno articolati in 14 lotti per la manutenzione della vegetazione e in 4 per la risagomatura di alcuni tratti e le riparazioni di opere idrauliche per un importo complessivo di circa duecentosettantamila euro. I lavori inizieranno a partire dal 1 Luglio p.v. .
Oltre alla manutenzione ordinaria, il Valdarno sarà protagonista di interventi straordinari; tra questi: la realizzazione di un manufatto d’immissione del corso d’acqua, denominato fosso Reale, nel Borro del Quercio a San Giovanni Valdarno (importo: 300.000 euro); il ripristino di un’erosione spondale in sinistra del fiume Arno a Montevarchi (importo: 600.000 euro; la realizzazione di opere di protezione di sponda sul torrente l’Oreno tra i comuni di Laterina Pergine Valdarno e Terranuova Bracciolini (importo: 500.000 euro).
EMILIA ROMAGNA: VISITA DELEGAZIONE SPAGNOLA
Nell’ambito del progetto europeo LIFE CityAdap3 sui cambiamenti climatici, una qualificata delegazione spagnola, in rappresentanza dei 6 partner iberici del progetto, ha visitato la stazione meteorologica all’interno del Parco Biagi di Reggio Emilia, progettata e gestita dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede in città): la Bonifica è stata infatti individuata dal Comune, partner del progetto, come ente per l’installazione e la gestione della stazione di monitoraggio dei dati ambientali in una delle 4 aree a misura di clima, costituenti la prima azione pilota del progetto, il cui obiettivo è la realizzazione di azioni di adattamento al cambiamento climatico in collaborazione con le aziende private del territorio, stimolandole al co-finanziamento di progetti adattativi attraverso la firma di specifici accordi di partnership pubblico-privata.
Durante la due giorni “reggiana”, la delegazione spagnola (rappresentanti dei Comuni di Alcantarilla, Lorquì e Molina de Segura; della Federazione dei Comuni della Regione di Murcia; dell’Università della Murcia e di EuroVertice) si è recata anche nella centrale operativa di telecontrollo, attraverso cui l’ente consortile gestisce l’ampia rete di canali irrigui e di scolo.
Nello specifico, il team tecnico dell’ente consorziale si è occupato di progettazione, acquisto del materiale, installazione e gestione della stazione meteo; attraverso la realizzazione di un sistema, che consente il monitoraggio dei dati relativi a temperatura, umidità e pioggia, si possono valutare gli effetti sul microclima degli interventi di forestazione, realizzati all’interno del parco. I dati raccolti dalla stazione di monitoraggio sono consultabili in tempo reale dai cittadini: attraverso un Qr-Code è infatti possibile accedere ad un sito internet specifico (lifecityadap3.eu/?lang=it).
Ai componenti della delegazione sono stati mostrati anche gli elementi innovativi, che rendono il parco Biagi, in grado di adattarsi meglio al clima in mutamento e di contrastare il fenomeno delle isole di calore: filari di alberi ad ombreggiare i percorsi pedonali e le aree gioco, prati polifiti a sfalciamento ridotto per abbassare le temperature al suolo, siepi campestri a tutela della biodiversità, micro foreste sulla scia del metodo “Myawaki” ed un’area semi-umida in corso di realizzazione.
L’ “Emilia Centrale” ha adottato da tempo anche un sistema di contabilità ambientale per quantificare l’anidride carbonica prodotta dall’attività dell’ente al netto di quella evitata.
CALABRIA: INCONTRO SULLA RIFORMA DEI CONSORZI DI BONIFICA
Si è tenuto a Catanzaro un incontro fra i rappresentanti di ANBI Calabria e quelli delle Organizzazioni Professionali Agricole della regione (Copagri, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Confcooperative) sul tema della riforma dei Consorzi di bonifica calabresi.
Si è convenuto sull’esigenza di una riforma condivisa che, in attuazione dell’intesa Stato–Regioni del 18 Settembre 2008, consenta l’individuazione di comprensori di bonifica, tali da “consentire azioni organiche su territori definiti sulla base di unità idrografiche ed idrauliche omogenee sia per la difesa del suolo che per le acque” e che abbiano “una valida dimensione gestionale”, nonché assicurino “la funzionalità operativa, l’economicità di gestione ed un’adeguata partecipazione da parte dei consorziati”.
La riforma deve altresì, prevedere una programmazione pluriennale, che abbia tempi di attuazione e contributi regionali certi e che riguardino, in modo particolare, la manutenzione ordinaria e l’esercizio delle opere pubbliche di Bonifica, al pari di quanto prevede la legislazione delle altre regioni, eliminando le discrezionalità sino ad oggi perpetrate.
I presenti hanno infine convenuto un prossimo incontro per i necessari approfondimenti.
CAMPANIA: PRESENTATA SETTIMANA BONIFICA E IRRIGAZIONE
Sarà l’occasione per un viaggio alla riscoperta delle modificazioni del territorio, giocato lungo percorsi inequivocabilmente segnati dall’acqua dei canali di bonifica o delle idrovore, nonché da tratti significativi del fiume Volturno: questa la chiave di lettura data alla Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2023 (tema: “L’acqua, risorsa di vita e di coesione sociale”) dal Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno, che ha presentato, nella sede di Caserta, la declinazione locale dell’evento organizzato da ANBI.
A partire dal 19 Maggio p.v., l’ente consortile darà vita ad una serie di eventi culturali, sociali e sportivi tra il real sito Carditello e la diga-traversa di Ponte Annibale.
La manifestazione si chiuderà il 28 Maggio p.v. nella cornice neoclassica del Real Sito di Carditello in San Tammaro con una cerimonia di premiazione dove, tra l’altro, saranno assegnati i riconoscimenti ai vincitori del I° Concorso Fotografico “Un mondo nascosto nel paesaggio rurale: i canali di bonifica e irrigazione” organizzato in collaborazione con la Società fotografica Casertana. Evento centrale del “cartellone” di appuntamenti sarà il convengo sul tema della bonifica e dell’uso dell’acqua a fini irrigui nel casertano; in quella occasione si punta a sottoscrivere i protocolli per la legalità ora al vaglio delle Prefetture di Caserta e Napoli.
Numerose le attività sportive previste nel corso della “Settimana”, tra cui la prima pagaiata sullo specchio d’acqua retrostante la diga-traversa del Ponte Annibale Alla presentazione sono intervenuti alcuni dei componenti del tavolo di co-progettazione, che ha contribuito a realizzare l’evento.
L’iniziativa ha il patrocinio di Regione Campania, Provincia di Caserta e Comuni di Aversa, Cancello ed Arnone, Capua, Falciano del Massico, Gricignano di Aversa, San Marcellino, Mondragone, Pomigliano d’Arco, Sirignano, San Nicola La Strada, San Paolo Belsito e Pozzuoli.
ANBI AL VILLAGGIO COLDIRETTI DI BARI
Da sabato 29 Aprile a lunedì 1° Maggio p.v. approda a Bari l’itinerante Villaggio Coldiretti, allestito sul lungomare Imperatore Augusto.
Anche in questa tappa sarà presente uno stand ANBI, organizzato in collaborazione con il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia). |