OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
NON PIOVE SUL PIAVE, LA CRISI IDRICA STA CAMBIANDO L’HABITAT COSTIERO DEL NORDEST ITALIANO. LEMBI DI TERRA TRASFORMATI IN PENISOLE MARINE DOVE L’ECONOMIA PRIMARIA SI STA ADATTANDO
Se alcune zone del Piemonte sono tecnicamente a rischio desertificazione ed il giallo delle ampie distese di colza testimonia la trasformazione agricola padana, la crisi climatica sta comportando modificazioni epocali per le aree costiere del NordEst italiano, dove decine di chilometri di ingressione marina (chiamarlo cuneo salino è ormai riduttivo) sta trasformando l’habitat, contaminando le falde superficiali e costringendo alla chiusura delle prime prese irrigue secondo una prassi che, perdurando le attuali condizioni, interesserà prossimamente anche attingimenti per usi potabili. “Non piove sul Piave” è una suggestione, che sta ad indicare come piogge sporadiche, per quanto utili a ristorare il territorio, non siano certo sufficienti a contrastare la salinizzazione di aree che, strette fra bracci fluviali, si stanno trasformando in autentiche penisole marine: cambiano flora e fauna, ma anche le tradizionali attività agricole e lagunari.
A segnalarlo è l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, il cui report settimanale evidenzia come le perturbazioni, che aleggiano sulla Penisola, stiano apportando benefici principalmente ai corpi idrici dell’Italia centrale e meridionale, incidendo assai poco sulla gravissima crisi idrica dei distretti padano e delle Alpi Orientali.
“Quanto sta accadendo al Nord incide sull’economia di territori, fortemente legati alle attività del settore primario – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Le forti valenze turistiche, che li caratterizzano, trovano un elemento distintivo proprio in quelle peculiarità.”
“Accanto all’ormai inevitabile adattamento alla crisi climatica in atto, è necessario attivare interventi per mitigarne le conseguenze, realizzando infrastrutture, dalle barriere antisale ai bacini di raccolta idrica, capaci di aumentare la resilienza delle comunità, evitando ulteriori spopolamenti in territori già a rischio” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
In Veneto, nella prima metà di Aprile è caduto solo il 30% (mm.28) degli apporti pluviali, generalmente attesi nell’intero mese; le piogge più consistenti si sono registrate sui bacini dei fiumi Lemene e Tagliamento. Nonostante alcune nevicate, la coltre bianca risulta deficitaria di oltre il 60%. Scarse precipitazioni e scioglimento delle nevi, bloccato dall’improvviso abbassamento delle temperature, costringono il fiume Adige a restare abbondantemente sotto i quattro metri sullo zero idrometrico; migliorano le condizioni dei fiumi Brenta, Livenza e Bacchiglione (fonte: ARPAV).
Tra i grandi bacini del Nord (anche il Lario è tornato, come gli altri, sotto la media del periodo), crescono i livelli del lago d’Iseo, mentre Maggiore e Benaco restano sostanzialmente invariati rispetto alla settimana scorsa, con l’invaso di Garda fermo a circa il 37% di riempimento con un’altezza idrometrica, inferiore al minimo storico del periodo.
In Valle d’Aosta, sulle Grandes Murailles così come a Courmayeur, la pioggia e l’aumento delle temperature sopra lo 0, hanno causato un assottigliamento del manto nevoso per una trentina di centimetri ed a beneficiarne sono stati gli alvei di Lys e Dora Baltea, la cui portata è comunque più che dimezzata rispetto alla media di Aprile. Continua a ridursi il flusso del fiume Po in Piemonte, mentre al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro, nonostante gli apporti di piogge ed affluenti, la portata sfiora a malapena i quattrocento metri cubi al secondo. Non migliorano le condizioni anche degli altri fiumi piemontesi, i cui livelli restano inferiori a quelli già scarsi del 2022 (fonte: ARPA Piemonte).
In Lombardia, si registra un’impercettibile crescita di portata del fiume Adda, ora a 50 metri cubi al secondo, pochissimo superiore al 2022; guadagnano pochi centimetri d’acqua anche gli alvei di Serio, Oglio e Mincio. Continuano a ridursi le riserve idriche regionali, in primis il manto nevoso, inferiore di oltre il 68% alla media e del 14% rispetto al minimo storico (fonte: ARPA Lombardia). Anche in Liguria crescono impercettibilmente i livelli dei fiumi Magra ed Argentina che, come l’Entella, restano però sotto media del periodo (fonte: OMIRL).
In Emilia Romagna è positivo l’andamento del fiume Trebbia, mentre decrescono le portate di Savio e Reno con Secchia ed Enza, che scendono addirittura sotto i minimi storici (fonte: ARPAE). In Toscana, mentre un velo di neve è riapparso sui monti Abetone ed Amiata, sono caduti oltre quaranta millimetri di pioggia sulle province di Lucca e Grosseto; a beneficiarne in maniera più consistente sono i fiumi Serchio, Ombrone ed Arno (unico sopra la media del mese). La neve è tornata anche sui monti Sibillini, mentre le piogge più consistenti hanno interessato la provincia di Ancona (oltre cinquanta millimetri in una settimana). Buone le performance di tutti i fiumi marchigiani (soprattutto il Tronto) così come dei bacini, la cui acqua invasata (mln. mc. 54,84) è a quasi dieci milioni di metri cubi dal volume massimo, rappresentando il valore più alto raggiunto nel recente quinquennio.
Sull’Umbria, nel mese di aprile, sono mediamente caduti 50 millimetri di pioggia con le precipitazioni più consistenti registrate nella parte meridionale della regione (mm.63 a Piediluco) e nella zona al confine con le Marche (mm.79,4 sul Monte Cucco).
In questo quadro, il lago Trasimeno cresce di 1 solo centimetro, mentre gli incrementi dei fiumi Tevere, Nera e Chiascio non sono sufficienti per raggiungere i rispettivi valori medi mensili. Nel Lazio, il fiume Tevere resta stabile sui livelli della scorsa settimana e l’Aniene, pur tra forti escursioni di portata, torna in linea con la media storica; crescono vistosamente i livelli di Liri e Sacco. Torna la neve sulle cime delle montagne romane e reatine oltre che a Campo Catino ed a Campo Staffi, in provincia di Frosinone. In continuità con quanto accaduto lo scorso anno, le località costiere a Nord di Roma (Ladispoli, Cerveteri, Tarquinia) continuano ad essere le più siccitose (con cumulate tra mm. 91 e mm. 114 dal 1° Gennaio scorso).
In Abruzzo, abbondanti nevicate hanno investito Campo Imperatore, mentre in Molise torna a crescere il fiume Volturno, che mantiene lo stesso andamento anche in Campania, così come Sele e Liri-Garigliano. In Puglia, dopo un mese di marzo già ricco di pioggia sulla penisola salentina, entroterra foggiano ed alcune località baresi, la recente perturbazione ha contribuito a rimpinguare i volumi trattenuti dalle dighe regionali (+ 9 milioni di metri cubi questa settimana e + mln. mc. 13,34 sul 2022). Infine in Basilicata, complici le abbondanti precipitazioni che hanno investito la regione, si registra l’exploit degli invasi (+mln. mc.14), che riportano il surplus sul 2022 a 10 milioni di metri cubi (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale).
TRASFORMARE L’EMERGENZA IN OPPORTUNITA’ PER CONTRASTARE LE CONSEGUENZE DELLA CRISI CLIMATICA: ANBI PROPONE PIANI CAPACI DI GARANTIRE 45.000 NUOVI POSTI DI LAVORO
FOLLI CONFERMATO PRESIDENTE SNEBI
“Per mitigare le conseguenze della crisi climatica servono nuove professionalità, capaci di interpretare questi tempi complessi, perché necessitano 30 anni per avviare una stalla, ma basta un giorno per distruggerla”: è stata questa la cornice, in cui si è sviluppato il dibattito all’Assemblea elettiva dello SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica ed Irrigazione), tenutasi a Roma e che ha confermato Presidente, per acclamazione, il lombardo Alessandro Folli.
E’ stato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, ad indicare in oltre quarantacinquemila, le nuove opportunità occupazionali, che deriverebbero dalla realizzazione del Piano Laghetti (+ 24.380 posti di lavoro) e del Piano Invasi (+ 21.000 posti di lavoro); sono questi, 2 capisaldi della strategia elaborata dai Consorzi di bonifica ed irrigazione a contrasto dei cambiamenti climatici e cui si affiancano l’obbiettivo di un generalizzato utilizzo di acque reflue certificate, nonché il varo di “Goccia Verde”, certificazione volontaria di sostenibilità idrica e che sarà presentata nell’ormai prossima edizione di Macfrut alla fiera di Rimini che si terrà nei giorni 3, 4 e 5 Maggio p.v. .
“Di fronte al consolidarsi dei cambiamenti climatici anche sul nostro Paese è necessario non solo adeguare quelle esistenti, ma realizzare nuove infrastrutture per la distribuzione idrica sul territorio – ha proseguito il DG ANBI – E’ insensato che nell’ Italia idricamente rovesciata ci siano bacini centro-meridionali, quali quelli di Occhito, Liscione e Locone che, giunti alla massima capacità, rilascino inutilizzate le acque in eccesso verso il mare: è una ricchezza del Paese e di cui potrebbero godere territori vicini, grazie a nuovi schemi idrici ed accordi fra Regioni. Serve un rinnovato senso di responsabilità, così come stanno dimostrando i Consorzi di bonifica ed irrigazione, centrando gli obbiettivi del cronoprogramma P.N.R.R. per 880 milioni di euro, cui aggiungere ulteriori 500 milioni di opere finanziate dal Ministero Infrastrutture e Trasporti. E’ un’efficienza di cui essere orgogliosi” ha concluso Gargano.
Ai lavori dell’Assemblea SNEBI sono intervenuti il Sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali, Claudio Durigon (“Il capitale umano è centrale nella transizione ecologica”) ed il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo (“Dobbiamo impegnarci ad accelerare gli iter per la realizzazione di laghetti anche privati”); presenti anche Giorgio Piazza, Presidente ENPAIA; Michele Falce, Direttore MATER-AGRO ed Arturo Maresca, Docente Diritto del Lavoro Università La Sapienza Roma.
Allo SNEBI aderiscono 122 Consorzi di bonifica ed irrigazione, che garantiscono occupazione a 7.455 dipendenti a tempo indeterminato (599 quadri, 2527 impiegati di concetto, 4329 operai), cui aggiungere 3.466 lavoratori a tempo determinato.
CALABRIA: IL PNRR DISEGNA UN REGIONE DIVERSA DAGLI STEREOTIPI
I Consorzi di bonifica, in particolare quelli della Calabria, escono promossi a pieni voti nel rispettare il cronoprogramma per i progetti del “PNRR e Coerenti”, riguardanti investimenti in infrastrutture irrigue.
A comunicarlo è ANBI Calabria. Ciò risulta dall’esito del Tavolo partenariale nazionale di settore, presieduto dal Ministro Agricoltura Sovranità Alimentare Foreste, Francesco Lollobrigida, con le rappresentanze di Regioni, Province, Comuni, organizzazioni agricole e sindacali.
Tutti i “target” ed i “milestones” fissati dalla Commissione Europea per il P.N.R.R. al 31 Dicembre 2022 e l’ “interim step” previsto al 31 Marzo 2023 sono stati raggiunti dai Consorzi di bonifica calabresi ,che hanno conseguito questo risultato con tutti i progetti ammessi a finanziamento.
Questa è la migliore risposta a chi non riconosce, in Calabria, i singoli enti consortili come strutture necessarie al sistema produttivo e che, nonostante le enormi difficoltà dovute all’ indotta fragilità finanziaria (come ben rappresentato nel dossier depositato e pubblicato presso la VI commissione Consiglio Regionale Calabria), hanno la capacità di rappresentare una Calabria diversa dai soliti stereotipi, attenta e professionalmente attrezzata nell’ utilizzare e “mettere a terra” le opportunità offerte.
DA UN FIUME ALL’ ALTRO UNA BELLEZZA CHE FA RIFLETTERE: SULL’ARNO, INDIVIDUATA L’OCA DEL NILO POSSIBILE CONSEGUENZA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
EARTH DAY 2023: CHE FINE HA FATTO LA LEGGE CONTRO L’INDISCRIMINATO CONSUMO DI SUOLO?
Quasi a celebrare l’Earth Day giunge notizia di una singolare scoperta fatta lungo il fiume Arno, in Toscana, che si sta rivelando uno scrigno esemplare delle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla biodiversità: a San Giovanni Valdarno è stata individuata una coppia di oche egiziane, subito diventate oggetto di attrazione per il piumaggio variopinto ed il portamento elegante. A notarle sono stati i tecnici del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno nel corso di sopralluoghi per il monitoraggio delle criticità idrauliche. La “new entry” nell’habitat fluviale della vallata, però, solleva qualche preoccupazione: si tratta, infatti, di una specie nidificante, che rafforza il patrimonio biologico “alieno” con imprevedibili effetti sull’ecosistema locale.
“In maniera incruenta, ma l’individuazione di due volatili africani lungo l’Arno, ripropone il tema della convivenza fra animali ed ambiente antropizzato; nel caso il fenomeno dovesse ampliarsi, ad essere pregiudicate sarebbero le speci stanziali, alterando secolari equilibri con profonde ripercussioni sul territorio – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI- Non solo: i cambiamenti climatici, alterando le condizioni finora conosciute, provocano sfasamenti nei ritmi della natura come ben rappresentato anche dai ritardi nel ritorno degli uccelli migratori.”
Lo splendido uccello africano, dal nome scientifico di “Alopochen aegyptiaca”, è originario dei territori subsahariani e della valle del Nilo, dove gli antichi egizi lo consideravano un animale sacro come ben rappresentato nelle pitture.
Le piume brillanti e vivacemente colorate ne fanno un’oca ornamentale tra le più apprezzate per impreziosire parchi e giardini; come spesso accade, però, molti esemplari fuggono dalla cattività e così l'oca egiziana ha iniziato a riprodursi altrove, tanto da essere inserita, già dal 2017, nell'elenco europeo delle specie aliene di maggiore invasività. La coppia toscana, quindi, può essere arrivata in seguito ad un processo migratorio oppure è frutto di rilasci o fughe da spazi privati.
“Ancora una volta, i Consorzi di bonifica si confermano sentinelle del territorio in tutti i suoi aspetti – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Non è certo un caso che della biodiversità del fiume e della crescente presenza di specie alloctone se ne occuperà il Contratto di Fiume, che proprio l’ente consorziale sta promuovendo, anche lungo il tratto valdarnese, nella cornice del Patto per l’Arno. Infine, alla vigilia della Giornata della Terra – ha concluso il DG ANBI - è opportuno ricordare che la legge contro l’indiscriminato consumo di suolo giace da anni in Parlamento; aldilà di ogni retorica, approvarla sarebbe un tassello concreto per contribuire a difendere l’unica casa, che abbiamo.”
VENETO: COMPLETATA IMPORTANTE MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha concluso i lavori di manutenzione straordinaria sullo scolo Fiumicello nel territorio della Saccisica, che nella parte orientale della provincia di Padova guarda alla laguna veneta.
L’intervento, fondamentale per la gestione delle acque in un’area di circa diecimila ettari, è stato concluso in tempo per ripristinare il corretto deflusso del canale con l’avvio della stagione irrigua. La prima fase dei lavori ha visto l’apertura di 2 cantieri: il primo è consistito nell'escavo e nella pulizia del fondo dello scolo Fiumazzo per permettere un miglior deflusso delle acque nel tratto compreso tra Corte di Piove di Sacco e Lova di Campagna Lupia.
I lavori hanno visto la rimozione di circa ventiduemila metri cubi di terra, interessando un tratto di circa quattro chilometri. Il secondo intervento, in comune di Piove di Sacco, ha interessato invece lo scolo Fiumicello; si è provveduto al ripristino delle sponde per un tratto di circa quattro chilometri e mezzo oltre che alla pulizia ed all’escavo del fondo con la rimozione di 25.000 metri cubi di terra.
La seconda fase dei lavori ha previsto la pulizia del tratto tombinato dello scolo Fiumicello in corrispondenza del centro di Piove di Sacco e l’automazione di 2 sostegni irrigui attraverso l’installazione del telecontrollo per la regolazione dei livelli. I lavori hanno ottenuto un finanziamento regionale di € 3.500.00,00 nell'ambito dei fondi assegnati per l'emergenza conseguente alla tempesta Vaia.
LAZIO: CONCLUSO ESERCIZIO MANUTENZIONE ORDINARIA 2022
Il Consorzio di bonifica a Sud di Anagni (con sede nella cittadina del frusinate) prosegue la manutenzione ordinaria sulla rete scolante, avendo effettuato interventi di trinciatura della vegetazione presente nell'alveo e lungo le sponde del Fosso Mola della Torre, nel comune di Ferentino e nel Fosso Centocelle, ad Anagni.
Oltre a ciò, importanti interventi per la sicurezza idraulica di un territorio ad alto rischio idrogeologico sono stati conclusi sul torrente Rio, in comune di Montelanico e sul fosso della Ficuccia, in comune di Frosinone.
TOSCANA: MANUTENZIONI IDRAULICHE DIFFUSE
Il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede Grosseto) è intervenuto per ripristinare l’efficienza idraulica del borro Bestinino, che scorre nell’abitato di Asciano e dove vegetazione ed arbusti avevano formato un’importante occlusione al fluire delle acque; gli operatori di Cb6 hanno eseguito la decespugliazione meccanica della vegetazione erbacea ma soprattutto arbustiva, mentre non sono intervenuti sulle piante considerata l’importanza della loro compattezza per la solidità delle sponde.
L’ente consortile è intervenuto anche sul fosso Magione, in località Polverosa, nel comune di Orbetello: si è provveduto alla decespugliazione meccanica della vegetazione infestante.
EMILIA ROMAGNA: ADDESTRAMENTO IN DIGA
Alla diga di Mignano si è svolto un addestramento del Comando Provinciale Vigili del Fuoco Piacenza, affiancato dal personale speleo-alpino-fluviale esperto e proveniente dalla tutta l’Emilia-Romagna.
L’addestramento era composto da 4 sessioni, cui hanno preso parte complessivamente 60 persone. Sono state eseguite manovre su corda per movimentazione e soccorso dal paramento (facciata della diga); movimentazione barelle con riprese di calata; progressione verticale ed orizzontale con soccorso pericolante sulla gru di servizio posta sul coronamento; utilizzo di un pozzo verticale d’accesso ai cunicoli d’ispezione per simulazione soccorso in ambiente confinato; simulazioni di calata ed imbarco di personale fluviale per addestramento con gommoni da rafting.
La diga di Mignano, gestita dal Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città), è un’opera strategica per l’agricoltura, la laminazione delle piene, lo sviluppo socio-economico della val d’Arda e per l’approvvigionamento idropotabile.
La diga, alta 64 metri, fu realizzata nel periodo 1926 – 1934.
TOSCANA: RADDOPPIATE STAZIONI RICARICA ELETTRICA
Raddoppiano le stazioni di ricarica per le auto elettriche, installate dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord nelle sedi di Capannori e Viareggio: le colonnine dedicate ai veicoli elettrici passano da 4 a 8 e garantiscono la ricarica anche contemporanea delle 6 attuali vetture aziendali, oltre alle prossime 2 che entro la fine dell’anno si aggiungeranno alla flotta consortile.
La transizione ecologica dell’ente consortile, avviata dal 2019, prosegue a passi decisi come previsto nel Piano Triennale per l’Ambiente e le Energie Rinnovabili.
L’investimento fatto nei veicoli elettrici (6 auto e 2 scooter) ha già prodotto interessanti risultati in termini di abbattimento delle emissioni in atmosfera, quantificato in t. 16,05 in meno di anidride carbonica.
Inoltre, caricare i veicoli ha un costo pari a zero, perché sono alimentati dall’energia prodotta dai pannelli solari consortili. La mobilità elettrica consente agli operatori consorziali di circolare per le strade a costo nullo e contemporaneamente di non emettere gas di scarico e nemmeno inquinamento acustico.
LIGURIA: LA COOP SEI TU (MA ANCHE IL CONSORZIO DI BONIFICA)
Una nutrita comitiva di soci del gruppo spezzino “Coop Incontri” ha visitato il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana in provincia di La Spezia) per conoscere da vicino attività, funzioni e parco mezzi dell’ente consortile, oltre alle bellezze architettoniche della palazzina storica di via Paci.
L’incontro è avvenuto ad un anno dalla conferenza tenuta nel salone Coop alla Spezia, conclusa con la promessa di visitare il cuore operativo e la centrale idroelettrica consorziali.
VENETO: PREMIO PAESAGGIO
Il progetto “Riqualificazione ambientale diffusa del reticolo idrografico sversante nella Laguna di Venezia”, realizzato a partire dal 2003 dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), ha ottenuto un encomio dal Ministero della Cultura: il riconoscimento è stato assegnato nell’ambito dell’8° edizione del concorso per il Premio del Paesaggio al Consiglio d’Europa.
Non è la prima volta che il progetto, collegato al Piano Direttore 2000 della Regione Veneto, riceve un premio, a testimonianza del valore e della qualità dell’attività svolta dall’ente consortile in 20 anni per ridurre, attraverso i processi naturali di fitodepurazione, i carichi inquinanti di azoto e fosforo, scaricati dai canali consortili all’interno della laguna veneta, promuovendo così non solo la qualità delle acque, ma anche l’incremento degli ambienti naturali, connessi ai corsi d’acqua.
Ad oggi, l’ente consorziale ha realizzato nuove aree umide di interesse naturalistico per una superficie complessiva di 193 ettari; sono stati imboschiti, con formazioni igrofile, ulteriori 69 ettari; sono state realizzate fasce tampone arboree per una lunghezza di 24 chilometri e sono stati riqualificati 54 chilometri di corsi d’acqua.
Al termine dell’anno 2022, la capacità di abbattimento complessiva degli interventi di fitodepurazione delle acque risultava essere di 239 tonnellate all’anno di azoto e di 15 tonnellate annue di fosforo. Le attività di sensibilizzazione, che accompagnano il progetto, hanno visto fino ad ora la partecipazione di oltre novemila giovani in età scolare, cui si è cercato di fornire strumenti culturali per migliorare la capacità di leggere ed apprezzare il paesaggio, che li circonda.
LAZIO: FORMAZIONE COSTANTE
ANBI Lazio ha organizzato un’interessante attività formativa; tema dell’approfondimento: la piattaforma telematica, dedicata a gare e contratti.
Aver istituito, così come previsto dalle normative vigenti, questo importante strumento permette di avere a disposizione mezzi e modelli organizzativi ed informativi che, utilizzati in modo speculare in tutte le strutture consortili, mirano ad efficientale ed economizzare tempi e risorse.
ANBI Lazio ha anche provveduto ad approvare il bilancio preventivo, impegnandosi a continuare nelle attività formative in altri ambiti importanti come la sicurezza e la prevenzione meteo, dando seguito all’importante Protocollo d’Intesa, sottoscritto con Radarmeteo e che può permettere risparmi ed efficienza.
TRENTINO ALTO ADIGE: CONFERMATA GOVERNANCE CONSORTILE
Luigi Stefani, 51 anni, imprenditore agricolo di Mezzocorona, è stato riconfermato alla guida del Consorzio di bonifica Trentino (con sede a Trento). Stefani è al terzo mandato e resterà in carica fino al 2028 portando a termine una serie di progetti che hanno fatto dell’ente consortile, un punto di riferimento essenziale nelle politiche di innovazione agricola, razionalizzazione idrica e sicurezza del territorio.
Dario Gottardi è stato confermato VicePresidente.
Fra le priorità individuate figurano la realizzazione dei progetti di razionalizzazione idrica lungo la valle dell’Adige e la progettazione di nuovi bacini di captazione ed accumulo di acqua per irrigazione; fra gli obiettivi a medio termine vi sono anche importanti progetti in altri territori come la Valle di Gresta, dove nei prossimi mesi verrà attivato il bando di gara per la realizzazione di nuovi bacini, serbatoi di accumulo e impianti irrigui.
Per raggiungere questi obbiettivi, si intende perseguire anche l’obbiettivo del rafforzamento e dell’ulteriore qualificazione del personale dell’ente, tra cui la formazione di nuove competenze, in grado di rispondere alle esigenze del “global warming”, della conservazione e della crescita della biodiversità negli ambienti rurali anche attraverso la proposta del bilancio di sostenibilità.
VINCENZI A MILANO E SPOLETO
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, concluderà, la mattina di mercoledi 26 Aprile p.v., il convegno “Descrivere le stagioni irrigue. Il report 2022 del CeDATeR”, promosso a Milano (Palazzo Lombardia) dall’ANBI regionale.
Il giorno seguente, Vincenzi sarà a Spoleto per intervenire al convegno “Contrastare la siccità con l’innovazione.
L’esperienza concreta di Irriframe e del consiglio irriguo” organizzato, in mattinata, a Palazzo Leti Sansi dal Consorzio Bonificazione Umbra. |