OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
CONTINUA IL DRAMMA DEL FIUME PO: NONOSTANTE LE PIOGGE, RESTA IN SECCA AL NORD LA CRISI IDRICA È ENDEMICA. MENTRE AL CENTRO SUD RIAPPARE LO SPETTRO ALLUVIONALE
E’ il Piemonte, il paradigma della preoccupante sofferenza idrica, che permane nell’Italia settentrionale a dispetto di condizioni meteo, che inducono ad una diversa percezione, giustificata invece per l’Italia centro-meridionale: è quanto si evince dal settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche. Nella principale regione del NordOvest decrescono i livelli di tutti i corsi d’acqua (la Sesia registra un calo del 50% in una settimana), ma è il Po a meglio rappresentare l’immagine di una crisi idrologica, che pare senza fine: l’ex Grande Fiume ha attualmente una portata inferiore a quella dello scorso anno; a Torino, questo deficit si attesta attorno al 50%, ma in altre stazioni di rilevamento supera addirittura l’80%, prolungando tale condizione anche in Lombardia ed Emilia Romagna dove, a Piacenza, registra nuovi minimi storici!
“La critica condizione idrica del fiume Po si trascina da Dicembre 2020 e condiziona l’economia agricola, nonchè l’agroalimentare della principale food valley italiana e riconosciuta eccellenza mondiale: la Pianura Padana – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) - E’ necessario un nuovo approccio nell’affrontare una situazione di crisi dall’accelerazione inattesa, che la caratterizza come ormai endemica: bisogna tesaurizzare ogni goccia d’acqua, aumentando la permanenza sul territorio di apporti idrici sempre minori. È indispensabile una nuova cultura, che metabolizzi come i cambiamenti climatici stiano determinando la fine dell’abbondanza idrica sul Nord Italia e quindi sia necessario creare le condizioni infrastrutturali per garantire omogenee riserve idriche al Paese, pena l’abbandono di qualsiasi prospettiva di autosufficienza alimentare.”
Al Nord continuano a soffrire anche i grandi laghi, i cui livelli permangono abbondantemente sotto media, seppur il Verbano superi, per la prima volta dopo molti mesi, lo zero idrometrico; i volumi trattenuti dagli altri bacini lacustri continuano a calare con Benaco e Sebino addirittura sotto le quote del 2022 (l’acqua presente nel lago di Garda è addirittura dimezzata rispetto ad un anno fa)!
Pure il fiume Adige ristagna a livelli più bassi dell’anno scorso in Veneto, dove è in calo la portata del Bacchiglione, ma è quella della Livenza a registrare il decremento più vistoso: -86 centimetri in una settimana. In Lombardia, cala anche il fiume Adda, il cui livello è il più basso in anni recenti (siccitosissimo 2017 compreso). La neve caduta (ora sono calcolati 951,9 milioni di metri cubi contro una media di Mmc. 1644,7) ha lievemente rimpinguato le riserve idriche, cresciute di quasi il 6% sul 2022, ma inferiori alla media del periodo del 47,2% (fonte: ARPA Lombardia)!
A godere significativamente delle precipitazioni è invece la Valle d’Aosta (mediamente 55 centimetri di neve con punta in Valtournanche, dove ne sono caduti cm. 129), con la Dora Baltea che ha una portata quasi cinque volte superiore alla media storica di Gennaio (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta). In Emilia Romagna, l’area appenninica romagnola è una delle zone maggiormente colpite dall’ondata di gelo e neve, abbattutasi sull’Italia centro-meridionale. Cresce il fiume Reno, così come Savio e Lamone registrano portate sopra la media; i flussi negli alvei di Secchia, Enza e Trebbia segnano invece una netta battuta d’arresto. In Toscana, nonostante significative piogge (mm.133 a Vagli di Sotto) e nevicate (60 centimetri sull’Abetone) calano sorprendentemente le portate del fiume Arno, ma soprattutto del Serchio, che si riduce di oltre il 60%.
Exploit pluviometrico sulle Marche (mm.130 a Senigallia), dove i fiumi si sono gonfiati, facendo temere nuovi eventi alluvionali: vistose e repentine crescite di livello negli alvei di Potenza, Esino e del suo affluente Sentino. In una settimana, i volumi trattenuti nei principali invasi marchigiani sono cresciuti di 7 milioni di metri cubi e nevicate abbondanti hanno interessato tutta la regione (monte Bove, cm. 115). Anche in Umbria, neve e pioggia hanno fatto alzare i livelli dei fiumi e finalmente anche del lago Trasimeno, che dopo mesi si allontana dal livello di criticità.
Come la neve in Abruzzo (circa un metro su molte località), nel Lazio si sono registrate piogge, che hanno rivitalizzato i corpi idrici: in crescita i fiumi Tevere, Aniene (+ 40%), Liri e Garigliano, così come il lago di Nemi (+ 10 centimetri). È stata una settimana difficile in Campania dove, a seguito di “bombe d’acqua” con circa cento millimetri di pioggia in 24 ore, si sono verificate alluvioni nel Casertano e nel Beneventano con lo straripamento dei fiumi Calore, Sarno e Volturno, il cui livello è cresciuto di oltre sei metri in 2 giorni! Da segnalare che l’altezza del Garigliano ha toccato m. 8,58, quando un anno fa era a m. 1,38.
“Il riapparire di eventi alluvionali che, seppur circoscritti, hanno comportato ingenti danni, ripropone l’altra faccia di una difficile gestione idraulica, cui si può dare risposta solo attraverso investimenti multifunzionali, trasformando una minaccia in risorsa – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - I progetti per invasi, laghetti e bacini di espansione, previsti dai Consorzi di bonifica ed in attesa d finanziamento, rispondono a questa esigenza, contenendo l’acqua in eccesso per utilizzarla nei momenti di bisogno.”
Al proposito va segnalata la repentina crescita dei volumi trattenuti dalle dighe di Basilicata: + 114 milioni di metri cubi in 7 giorni (fonte: Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale); cospicuo infine è tale incremento (+ 48,39 milioni di metri cubi) anche nei bacini della Puglia dove, la settimana scorsa, i livelli dei torrenti (Carapelle e Radicosa, ad esempio) sono saliti di 1 metro e mezzo in poche decine di minuti.
IL CASO PIACENZA: MALTEMPO SULL’EMILIA ROMAGNA MA INVASI E CORSI D’ACQUA SONO IN CRISI
A RISCHIO LE COLTURE DI MAIS E POMODORO ECCELLENZE DELL’AGROALIMENTARE
Incredibile, ma vero: se la diga di Ridracoli, in Romagna, è vicina al colmo e gli Appennini sono finalmente coperti da una coltre di neve, non si placa invece la grave crisi idrica, che sta imperversando da mesi sul territorio piacentino con i volumi idrici trattenuti nelle dighe di Molato e Mignano inferiori alla media, così come le portate di fiumi e torrenti. La situazione è tale, che ha costretto il Presidente del Consorzio di bonifica Piacenza, Luigi Bisi, ad intervenire: “Visti i valori attuali, addirittura peggiori rispetto a quelli del 2022, la preoccupazione è alta e quindi non posso che raccomandare alle imprese agricole la massima prudenza nella programmazione dei piani colturali, soprattutto se sprovvisti di fonti alternative come pozzi o vasche aziendali.”
Negli invasi di alta val Tidone (Molato) e di Vernasca (Mignano) mancano complessivamente 3.800.000 metri cubi d’acqua, rispetto alla media degli ultimi dieci anni, nonostante durante gli anni 2021 e 2022 non siano state effettuate le procedure di svaso. La portata del fiume Po si è attestata sotto al minimo storico mensile; in deficit sono anche il fiume Trebbia, il torrente Nure e le falde acquifere. La diga del Molato oggi trattiene un volume idrico di soli 337.000 metri cubi (4,4% del volume autorizzato) a fronte di una media, nel Gennaio del recente decennio, di oltre tre milioni di metri cubi.
La diga di Mignano conserva, invece, poco più di quattro milioni di metri cubi (41,6% del volume autorizzato) contro un volume medio decennale di oltre cinque milioni. Il fiume Po a Piacenza, con una portata di 332,38 metri cubi al secondo, è sceso sotto il minimo storico mensile. In forte deficit idrico sono anche il fiume Trebbia (toccata una portata di 15,48 metri cubi al secondo rispetto alla media storica di mc/s 24,10) ed il torrente Nure, che registra una portata praticamente dimezzata rispetto al consueto del periodo (mc/s 2,78 contro mc/s 5,56).
“Di fronte a questa fase anomala e preoccupante, è importante che si inizino a concertare le soluzioni più adeguate ad aumentare la resilienza dei territori, nel caso in cui la situazione idrica non andasse migliorando” ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“La disponibilità d’acqua per l’irrigazione – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - non condiziona solo l’agricoltura, ma l’economia agroalimentare del territorio: pomodoro e mais sono il volano dell’economia primaria piacentina. Per questo, unitamente all’efficientamento delle reti irrigue esistenti ed all’ampliamento degli schemi idrici, è prioritario aumentare la capacità di stoccare acqua, quando arriva, per distribuirla, quando serve. Dei 223 progetti già cantierabili previsti dal Piano Laghetti in tutta Italia, 40 sono ubicati in Emilia Romagna per un incremento di capacità complessiva, pari ad oltre centodue milioni di metri cubi, garantendo irrigazione ad ulteriori 68.367 ettari di campagna. La multifunzionalità di tali bacini garantirà inoltre la posa di 57 impianti fotovoltaici galleggianti (potenzialità: Kw/anno 97.430.000) e la realizzazione di 12 centrali idroelettriche per una produzione stimata annualmente in 933.040 kilowattora.”
Infine, un’ulteriore proposta.
“Una buona pratica, che la Regione Emilia Romagna dovrebbe favorire, compatibilmente con le esigenze della salvaguardia idrogeologica – ha concluso il Presidente del Consorzio di bonifica Piacenza - è quella di far circolare l’acqua nel reticolo secondario anche in inverno per ricaricare le falde, tenendo vivo l’ ambiente ecosistemico.”
MARCHE: FALSO ALLARME ALLA DIGA
“La diga di Mercatale non ha mai rischiato di esondare. Non è suonata alcuna sirena d’allarme e la popolazione non è mai stata in pericolo”: ad affermarlo è il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) di fronte alla diffusione, in forma anonima, di un messaggio audio, che ha scatenato il panico lungo la vallata del Foglia.
Le condizioni meteorologiche critiche, la pioggia battente da giorni, sommata alla ferita ancora aperta per l’esondazione a Cantiano e lungo la vallata del Misa, hanno reso la popolazione sensibile ad ogni forma d’allarme: è per questo che il messaggio anonimo è rimbalzato infinite volte sui social, seminando grande paura.
L’ente consortile ha però subito provveduto a smentire la notizia, tranquillizzando anche chi telefonava per avere maggiori informazioni; si è anche provveduto a denunciare il fatto alle Autorità competenti ed alla polizia postale.
FRIULI VENEZIA GIULIA: FALDE ANCORA BASSE NONOSTANTE LE PIOGGE
Prosegue il monitoraggio del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) sull’andamento della falda freatica dopo che i livelli dell’estate 2022 hanno generato problematiche al regolare esercizio irriguo, in particolare nella zona di Premariacco e Orzano: si nota una ripresa negli ultimi mesi del 2022, seppur i livelli siano ancora inferiori di circa tre metri a quelli registrati nel 2021, che già indicava un trend in calo e che non si è poi invertito.
Raffrontando i dati sulle precipitazioni presso la stazione OMSER di Cividale del Friuli (Novembre 2021/Gennaio 2022 - Novembre 2022/Gennaio 2023) si nota un aumento del 50% delle piogge cumulate. Le piogge degli scorsi mesi consentiranno un ulteriore parziale recupero dei livelli delle falde nelle prossime settimane; l’entità però non è al momento prevedibile e dipenderà sostanzialmente dalla quantità e distribuzione temporale delle prossime precipitazioni, auspicando eventi frequenti e non troppo intensi, affinché garantiscano regimi idrologici dei corsi d’acqua della pianura friulana tali da rimpinguare le falde.
Dopo la stagione irrigua 2022, che ha messo a dura prova gli impianti di pompaggio, a causa della prolungata siccità e dei bassi livelli di falda, l’ente consortile sta attuando una serie di interventi di manutenzione straordinaria, sostituzione o adeguamento delle apparecchiature, al fine di affrontare con maggiore tranquillità la prossima campagna irrigua.
VENETO: DE CARLO HA INCONTRATO LA BONIFICA
L’assemblea d’inizio d’anno di ANBI Veneto, tenutasi nella sede del Consorzio di bonifica Piave a Montebelluna, è stata anche occasione per un incontro conoscitivo con il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo: sul tavolo, i tanti temi, che stanno impegnando il sistema della bonifica in epoca di mutamenti climatici.
Nell’incontro, ogni Consorzio di bonifica ha avuto modo di illustrare peculiarità, problematiche e proposte di soluzione. In particolare, ANBI Veneto ha posto l’accento sulla straordinaria siccità 2022, che rischia di continuare anche nel 2023 e sul Piano Laghetti, che mira ad una maggiore capacità dei territori nel trattenere risorsa ed utilizzarla nei periodi siccitosi. È evidente che ad una crisi climatica epocale si debbano dare risposte strutturate, per le quali sono necessari interventi e una visione nel lungo periodo.
“Condivido l’importanza di affrontare il tema della gestione dell’acqua con pianificazione, perché i mutamenti climatici impongono di uscire da approcci di emergenza - ha affermato il Presidente, De Carlo - Ci aspettiamo dagli enti consorziali grandi progettualità e dimostreremo con le risorse che abbiamo voglia di fare bene. “
CAMPANIA: TERZA CONFERENZA PROGRAMMATICA BACINO REGI LAGNI
Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) ha tenuto a Santa Maria Capua Vetere la terza “Conferenza programmatica sugli interventi di bonifica idraulica” dedicata ai Comuni dell’area media del Bacino dei Regi Lagni.
L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulla situazione all’indomani dell’inondazione, che ha colpito la sinistra del fiume Volturno, danneggiando anche strutture consortili per circa due milioni di euro: tra queste, l’idrovora di Casa Diana a Castel Volturno.
La Conferenza fa parte della fase di consultazione itinerante dei territori, avviata dall’ente consorziale con l’incontro di Camposano (Napoli) e di Castel Volturno, quando sono state sentite le istanze dei Comuni dell’area alta e bassa dei Regi Lagni, dando anche evidenza attività, che il Consorzio di bonifica ha in corso ed in programma.
VENETO: CONCLUSI LAVORI SU PRIMO TRATTO CANALE LEB
È in fase conclusiva il primo stralcio di lavori di rifacimento del canale L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico) iniziati nel 2020: su 4.600 metri complessivi sono stati completati circa quattro chilometri. L’opera è finanziata dal Ministero Infrastrutture, che ha stanziato fondi del Piano Nazionale Ripresa Resilienza (P.N.R.R.) pari a 20 milioni di euro.
L’ultimazione dei lavori, che possono essere eseguiti durante la chiusura della stagione irrigua, nonchè la consegna dell’opera principale sono previsti entro la fine di Febbraio, con largo anticipo rispetto ai tempi previsti ed al cronoprogramma concordato con il Ministero. I lavori del secondo tratto, già iniziati e per i quali i finanziamenti pubblici ammontano a 33 milioni di euro, saranno ultimati entro il 2025 e consentiranno di completare l’intero rifacimento del canale L.E.B. “a cielo aperto” di 16 chilometri.
Il rifacimento del canale permetterà di veicolare maggiori portate e garantirà al contempo una più efficace tenuta dell’infrastruttura, elevandone gli standard di sicurezza. Contemporaneamente il Consorzio di 2°grado L.E.B. (con sede a Cologna Veneta, in provincia di Verona) sta eseguendo la ristrutturazione di un nuovo complesso da adibire a sede per gli uffici e laboratori per il nuovo centro di sperimentazione irrigua, patrocinato dalla Regione Veneto.
Tale struttura sarà un punto di riferimento per le Istituzioni coinvolte nel sistema di gestione dell’irrigazione e rappresenterà un punto di eccellenza nel panorama degli operatori del settore. L’edificio ospiterà tecnici ed esperti nel campo della ricerca e della sperimentazione irrigua, nonché laboratori per studiare il fenomeno del cambiamento climatico in agricoltura e formulare proposte innovative, volte ad ottimizzare l’uso della risorsa irrigua.
TOSCANA: TORNA IL SERENO, CANTIERI AL LAVORO
Dopo l’ondata di maltempo, sono ripartiti gli interventi di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua in tutta la vallata del Casentino, curata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).
Insieme alla rimozione di alcune alberature pericolanti sul rio Solano, l’operazione di mitigazione del rischio idraulico comprende un pacchetto di lavori, che interessa anche tratti dei comuni di Pratovecchio-Stia, Poppi, Ortignano Raggiolo e Castel Focognano: comune denominatore è la necessità di risolvere in tempi stretti criticità localizzate per restituire la necessaria funzionalità ai corsi d’acqua.
LAZIO: CONTINUA MANUTEZIONE DEL TERRITORIO
Completati gli interventi sulla rete idrografica consortile, previsti nel Piano di Gestione 2022, numerosi sono già gli interventi di manutenzione, non solo ordinaria, eseguiti, in questo inizio d’ anno, dal Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone).
I lavori hanno riguardato diversi tratti del reticolo idraulico, ricadenti nei comuni di Atina, Sant’Apollinare, Cassino, Cervaro e Piedimonte San Germano; ad esserne interessati sono stati il rio Villa Latina, il rio Rivolozzo, il rio Pagliare Ponaro, la rete scolante in destra del fiume Gari, il torrente S. Rocco ed il rio delle Fragole.
VENETO: POTENZIAMENTO IMPIANTO IDROVORO A SERVIZIO OTTO COMUNI
Proseguono i lavori di completamento dell’impianto idrovoro Altipiano a Codevigo. Il progetto del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) prevede il potenziamento dell’impianto, aumentando la portata d’acqua, che può essere immessa nel fiume Brenta, da 5 a 11 metri cubi al secondo.
L’intervento, finanziato dalla Regione Veneto con fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia, consente di aumentare la sicurezza idraulica di un territorio che interessa 8 comuni del comprensorio (Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara e Pontelongo). In particolare, questo territorio a ridosso della laguna è caratterizzato da aree a quote inferiori al livello medio del mare e pertanto è indispensabile garantire il corretto deflusso delle acque.
L’intervento si inserisce all’interno dei progetti per il disinquinamento della laguna di Venezia, in quanto il sollevamento delle acque dello scolo Altipiano nel fiume Brenta riduce l’apporto di sostanze inquinanti, azoti e fosfati, che vengono sversate in laguna.
Per quanto riguarda i lavori, sono già stati eseguiti gli scavi per le opere di fondazione, l’infissione di pali in calcestruzzo armato e la costruzione delle strutture di appoggio per le 2 tubazioni di scarico, l’infissione di pali in legno e la realizzazione del basamento per la posa del nuovo gruppo elettrogeno. Infine, si è provveduto ai lavori di ampliamento della piazzola in calcestruzzo per la raccolta del materiale di rifiuto raccolto dallo sgrigliatore.
La seconda parte dei lavori consiste nell’installazione di 2 nuove pompe, delle tubazioni di scarico e dei quadri elettrici di alimentazione. Inoltre, si provvederà all’installazione del nuovo gruppo elettrogeno d’emergenza. La spesa complessiva dell’intervento è di € 2.500.000,00 stanziati dalla Regione Veneto.
TOSCANA: IMPORTANTE PROTOCOLLO D’INTESA ANTINQUINAMENTO
La “mission” del Comune di Grosseto e del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede nel capoluogo della Maremma) è difendere la costa ed il mare dall’inquinamento e dai disagi, che ne derivano, in linea con le politiche ambientali, attuate in questi anni sul litorale in materia di raccolta differenziata: un impianto automatizzato si occuperà della raccolta di rifiuti flottanti sull’emissario San Rocco e che saranno poi indirizzati nel relativo canale di smaltimento in totale rispetto dell’ambiente.
L’impianto sarà installato dall’ente consortile, che provvederà anche alle manutenzioni. È fondamentale offrire una soluzione concreta ed efficace per affrontare l’inquinamento marino di plastiche, affinché i rifiuti, una volta in acqua, non vengano gradualmente degradati producendo microplastiche.
Il macchinario, automatizzato ed oggetto dell’attuale Protocollo d’Intesa, si chiama “River Cleaner” della Blue Eco Line e permette di controllare il fenomeno della dispersione in mare dei rifiuti, offrendo garanzie di sicurezza.
È un impianto pilota, che servirà anche a capire quanti materiali vengono trasportati. Il primo passo è stato ora fatto con la predisposizione del Protocollo d’Intesa; adesso saranno definiti tutti i dettagli e presto il territorio grossetano potrà contare su un nuovo servizio, tecnologico ed efficiente, a tutela del canale San Rocco, del mare e delle strutture della costa.
PUGLIA: AMMODERNAMENTO PARCO MEZZI
Prosegue l’ammodernamento del parco mezzi per movimento terra del Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia).
Nell’ambito del Patto per la Puglia sono stati acquistati 2 escavatori cingolati da 220 quintali ed 1 mini escavatore da 55 quintali. In programma c’è anche l’acquisto di una ruspa apripista, che consentirà di implementare ulteriormente l’attività di manutenzione idraulica.
IN EMILIA ROMAGNA E PIEMONTE I VINCITORI DEL CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE “OBIETTIVO ACQUA”
MELCHIORRE PIZZITOLA E IVANNA MARIA CERRUTI PREMIATI A ROMA
Sono il bolognese Melchiorre Pizzitola con l’opera “La Via Lattea sul fiume” scattata a Pont in Valle d’Aosta (sezione “Acqua, eterno scorrere”) e la torinese Ivanna Maria Cerruti, di Rivoli, con lo scatto “Trepponti” realizzato a Comacchio in Emilia Romagna (sezione “#ANBI 100”), i vincitori della 4° edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua”, organizzato da ANBI, Coldiretti e Fondazione Univerde. La giuria ha inoltre attribuito menzioni speciali ai toscani Paolo Napolini, di Sovicille e Gabriele Pardini, di Pietrasanta, oltre che al ravennate Paride Lolli, di Lugo; ulteriori menzioni sono state assegnate dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (F.I.A.B.) al lecchese Elis Bolis, dalla Fondazione Campagna Amica alla romana Miranda Narduzzi, da ANBI Emilia Romagna al riminese Fulvio Zambianchi. La cerimonia di premiazione del contest, cui sono state candidate oltre quattrocento fotografie, si è tenuta a Roma, in Palazzo Rospigliosi; una selezione delle opere finaliste è disponibile sul sito www.obiettivoacqua.it.
“Quantità e qualità delle opere partecipanti testimoniano quanto l’acqua sia avvertita non solo come risorsa vitale, ma elemento costitutivo di un territorio, di cui si vuole fruire sempre più. Ciò ci rafforza nel nostro lavoro quotidiano e nel sostenere progettualità come quelle del Piano Laghetti, mirate ad aumentare la resilienza delle comunità, il cui equilibrio idrico è messo in crisi dai cambiamenti climatici”: a sottolinearlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Assieme a Vincenzi, sono intervenuti alla cerimonia conclusiva: Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato; Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di Fondazione Univerde; Marco Cerreto, componente della Commissione Agricoltura della Camera; Nazario Palmieri, Generale del Corpo Forestale dei Carabinieri; Erasmo D’Angelis, Presidente della ondazione Earth nd Water Agenda – EWA; Eriberto Eulisse, Executive Director Global Network of Water Museums – UNESCO. Unanime è stato il consenso verso una strategia, che miri ad infrastrutture multifunzionali per aumentare la capacità di trattenere le acque di pioggia, creando riserve per i momenti di bisogno.
GARGANO AD UNIVERSITA’ NAPOLI
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà a Portici, nella mattinata di lunedì 30 Gennaio p.v., alla presentazione del libro “La bonifica e lo sviluppo dell’agricoltura nell’Italia meridionale” a cura di Alessandro Santini; l’appuntamento si terrà al Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli. |