Anno XXIV, n. 40 venerdì, 4 novembre 2022

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

L’ITALIA A TESTA IN SU: SPERA NELLE PIOGGE MA TEME IL RISCHIO ALLUVIONI

MASSIMA ATTENZIONE LUNGO LA RETE IDRAULICA ED APPELLO A COMPORTAMENTI RESPONSABILI

In una situazione di caldo anomalo e diffusa aridità l’Italia guarda con apprensione alle annunciate ed agognate piogge: crisi climatica, nonchè terreni secchi ed ormai impermeabili accentuano la fragilità del territorio, esponendolo ad un aumentato rischio idrogeologico.
“I Consorzi di bonifica monitorano costantemente i corsi d’acqua secondo le proprie competenze, ma la circoscritta localizzazione ed estremizzazione degli eventi meteo rende complessivamente insufficiente l’attuale rete idraulica, esponendo le comunità ad imprevedibili rischi come purtroppo ripetutamente dimostrato – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Accanto all’ennesima richiesta di opportuni finanziamenti per adeguare le strutture idrauliche e per le quali abbiamo presentato da anni un Piano con 858 progetti di efficientamento pressoché cantierabili, non possiamo che invitare la popolazione a responsabili comportamenti di grande prudenza: è necessario assumere la consapevolezza che le risorse idriche vanno salvaguardate, ma che dall’acqua bisogna anche sapersi difendere soprattutto in contingenze critiche come le attuali.”
Le situazioni più problematiche si registrano in Centro Italia, dove permane una forte siccità. Esemplare è la condizione delle Marche, i cui livelli fluviali sono tornati ai livelli estivi pre-alluvione. Anche i fiumi della Toscana si mantengono sui valori tipici delle estati più siccitose: indicativi dell’emergenza sono soprattutto l’Arno ed il Serchio, la cui portata è inferiore di oltre tre metri cubi al secondo al Deflusso Minimo Vitale (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
In Umbria permangono critici i livelli del lago Trasimeno, mentre si stabilizza il fiume Tevere, che anche nel Lazio si mantiene sui livelli degli anni passati. Non è così né per l’Aniene, la cui portata arriva praticamente dimezzata alle porte di Roma, né per l’invaso lacustre di Nemi, che continua a calare. Cerveteri continua a confermarsi “deserto d’Italia” con soli 138 millimetri di pioggia, caduti da inizio d’anno; nel siccitosissimo 2017 erano stati mm. 237!
In Campania non si è registrata la cosiddetta “Piena dei Morti”, poichè i livelli idrometrici dei principali fiumi (Sele, Sarno, Volturno, Garigliano) sono in calo come i rispettivi affluenti ed i bacini del Cilento, che trattengono comunque volumi idrici maggiori dell’anno scorso. Continua la “grande sete” della Basilicata, il cui territorio necessita di circa un milione di metri cubi d’acqua al giorno; minore è la richiesta idrica dall’agricoltura della Puglia, i cui invasi hanno comunque distribuito circa quattro milioni e mezzo metri cubi in 8 giorni.
“Per capire l’attuale condizione dei terreni in numerose zone d’Italia, basti pensare che in un periodo tradizionalmente riservato al riposo delle campagne ed alle semine, si è costretti ad irrigare per permettere ai semi di attecchire nel terreno e ciò sta interessando anche colture generalmente non idroesigenti come il grano – ha precisato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Il Piano Invasi, presentato nel 2017 con l’allora Struttura di Missione #italiasicura ed il Piano Laghetti, proposto pochi mesi fa con Coldiretti, rappresentano l’anello di congiunzione tra i crescenti bisogni idrici del Paese e l’obbiettivo dell’autosufficienza alimentare, indicato dal Governo. Senza acqua non può esserci agricoltura e quindi cibo.”
Al Nord i livelli di grandi bacini naturali si mantengono stabili, ma solo il lago di Como è sopra la media stagionale. In Valle d’Aosta, dove le precipitazioni di Ottobre sono state abbondanti solamente lungo la linea di confine con la Francia, è in calo il torrente Lys e la Dora Baltea vede ridursi la portata di oltre settanta metri cubi al secondo. Analogamente si riducono le portate di tutti i fiumi piemontesi (in particolar modo della Sesia), sulla cui regione sono mediamente caduti 7 millimetri e mezzo di pioggia in una settimana, ma molte zone sono rimaste “all’asciutto”; a beneficiare delle precipitazioni sono stati soprattutto i bacini di Ticino (mm.31,4), Toce (mm.21) e Dora Baltea (mm. 15,9).
Altalenante è la portata del fiume Po, condizionata dall’andamento degli apporti pluviali da monte: in calo nel Piemonte, si riprende in Lombardia ed Emilia Romagna, ma verso la foce rimane al 60% della media. In Lombardia si ridimensiona la portata del fiume Adda, ma le piogge sui laghi alpini e prealpini (+74% d’acqua stoccata negli invasi) ristorano le riserve idriche, che restano comunque a -44,2% rispetto alla media. Tornano a calare anche i corsi d’acqua del Veneto, dove il fiume Bacchiglione è ai livelli minimi in anni recenti, così come la Livenza, che vede prosciugata una delle 2 sorgenti. Infine, restano in grave sofferenza idrica i fiumi dell’Emilia Romagna, alcuni dei quali continuano ad avere portate prossime allo zero e per tutti è molto marcato il deficit rispetto alla media di Novembre: in Ottobre non è mai piovuto nel Nord della regione ed a Sud non si sono raggiunti i 10 millimetri di pioggia con l’unica eccezione dei bacini montani, dal Parma al Trebbia.

                                                                         

ANBI: I LUOGHI COMUNI SULL’IRRIGAZIONE LEDONO L’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE ITALIANA

L’ESEMPIO DELLA SARDEGNA DOVE I BACINI HANNO SALVATO I RACCOLTI

“Senza acqua non c’è agricoltura, né cibo; per questo, di fronte alla crisi climatica, è quantomai urgente dotare il territorio italiano di infrastrutture, capaci di incrementare la capacità di stoccare le acque di pioggia, da anni ferma all’11%, mentre Spagna e Portogallo ne trattengono oltre il 35%. Il Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti, risponde a questa esigenza in sintonia con l’ambiente”: a ribadirlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto al Forum Acqua di Legambiente.
“Un esempio evidente – ha proseguito il DG ANBI – arriva dalla Sardegna dove, ad esempio, nell'estate più calda da quando sono iniziate le rilevazioni meteo, l'invaso del Liscia ha salvaguardato l’economia agricola della Gallura.”
"Ciò ha significato che l'estate siccitosa ha pesato prevalentemente su quei territori penalizzati dall'assenza di una rete di distribuzione consortile, mentre nei territori serviti, la risorsa idrica è sempre stata disponibile” ha precisato Marco Marrone, Presidente Consorzio di bonifica Gallura.
“Questa è un’evidenza importante – ha sottolineato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi – perché, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, l'insufficiente presenza di bacini di accumulo ha negato la garanzia di approvvigionamento idrico ad interi territori agricoli, creando complessivamente 6 miliardi di danni, mentre in Sardegna si è dimostrato che gli investimenti sui serbatoi sono serviti a contrastare la siccità.”
“Per questo – ha aggiunto Giosuè Brundu, Direttore dell’ente consortile con sede ad Arzachena, nel sassarese - all’orizzonte ci sono altri importanti progetti: dalla realizzazione di un nuovo invaso al rifacimento di 28 chilometri del canale adduttore dalla diga del Liscia, dove dovrebbe essere installata anche una centrale idroelettrica in una logica di sostenibilità, che prevede pure l’interconnessione fra reti per l’utilizzo delle acque reflue, nel rispetto delle indicazioni comunitarie.”
“E’ questa la strada da percorrere – ha concluso Gargano – perché ipotizzare l’onerosa desalinizzazione marina in un Paese come il nostro, dove tuttora cadono 1000 millimetri di pioggia all’anno, significa mettere fuori mercato le produzioni del made in Italy agroalimentare, favorendo le lobby internazionali. Allo stesso modo non rispetta l’interesse nazionale disconoscere che, grazie a ricerca ed innovazione, l’agricoltura italiana utilizza ormai meno del 50% del fabbisogno idrico complessivo, restituendo al contempo quantificabili benefici ecosistemici al territorio. Per questo, stiamo approntando la certificazione di sostenibilità idrica Goccia Verde, il cui lancio avverrà nella prossima primavera.”

VENETO: COSTI RADDOPPIATI PER IRRIGAZIONE E SICUREZZA IDRAULICA: I CONTI PRESENTATI IN CONSIGLIO REGIONALE

“I costi energetici rischiano di pesare sempre più nei bilanci dei Consorzi di bonifica a causa dei mutamenti climatici, che richiedono lavoro extra sia per il pompaggio d’acqua irrigua in estate, sia per il funzionamento delle idrovore chiamate a garantire sicurezza al territorio in presenza di precipitazioni dal carattere sempre più torrenziale”: ad affermarlo è stata ANBI Veneto intervenuta a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale Veneto, in occasione delle audizioni della Commissione Bilancio.
“I Consorzi di bonifica- ha ricordato Francesco Cazzaro, Presidente ANBI Veneto - sono tenuti al pareggio di bilancio e non vogliono gravare interamente sulle spalle di agricoltori e cittadini, già oberati dall’inflazione, chiediamo pertanto alla Regione un impegno finanziario concreto.”
Dati alla mano, il 2022, tra siccità e caro bolletta, passerà agli annali come annus horribilis anche per il sistema dei Consorzi di bonifica veneti, che gestiscono circa quattrocento impianti idrovori ed altrettanti impianti di pompaggio per irrigazione “a pressione”, più centina di paratoie, sostegni ed altri manufatti idraulici.
Secondo le previsioni, ha spiegato ANBI Veneto, a fronte di un +15% di energia utilizzata, gli enti consorziale della regione dovranno far fronte a una bolletta rincarata del 103% rispetto all’anno prima: in euro significa 19 milioni di euro fuori bilancio, passando dai 18,2 milioni del 2021 ai 37 milioni del 2022. ANBI Veneto ha indicato anche soluzioni, mettendo l’accento sul Piano Laghetti, che proprio in queste settimane è in fase di definizione e che a Dicembre verrà presentato alla Regione. ANBI Veneto ha anche chiesto in Commissione che il Piano sia sostenuto in maniera adeguata, vista la necessità di trattenere maggiore acqua piovana nel territorio per riutilizzarla nei periodi siccitosi. Se mediamente nel territorio nazionale viene trattenuto appena l’11% d’acqua piovana, la percentuale, in Veneto, scende addirittura al 5%.

CALABRIA: INSIEME PER IL PNRR

Si è tenuto al Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide un importante convegno organizzato da Fai Cisl Calabria. Acqua, territorio, persone, transizioni ecologiche ed agricoltura sostenibile sono stati i temi principali affrontati alla presenza di un pubblico qualificato e attento.
Tra gli intervenuti, l’Assessore Politiche Agricole e Sviluppo Agroalimentare Regione Calabria, Gianluca Gallo, riconoscendo il buon lavoro svolto da ANBI Calabria, ha indicato come una regolare e durevole collaborazione potrà dare inizio ad una nuova pagina nei rapporti dei Consorzi di bonifica con i settori agricolo ed agroalimentare regionali. Rocco Leonetti, Presidente ANBI Calabria, ha altresì evidenziato come la Calabria sia una delle regioni con il maggior numero di progetti ammessi nel bando P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per migliorare la gestione delle risorse irrigue.
“Noi siamo disponibili – ha affermato - a che tutti gli attori si riuniscano, collaborando verso l’unico obbiettivo di investire bene i 139 milioni del P.N.R.R.; per far ciò i Consorzi di bonifica non devono sentirsi soli e la politica deve disciplinare una situazione, che si è sfasata da troppo tempo.”

PUGLIA: UNDICI PROGETTI PER IL SETTORE IRRIGUO

Il Consorzio d bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha presentato nell’ambito del CIS “Acqua bene comune” (lo strumento per l’attuazione rafforzata degli interventi per le politiche di sviluppo e coesione), attivato dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale), ben 11 progetti coerenti con la pianificazione di settore e con le priorità regionali, nell’ambito della gestione della risorsa idrica: una proposta importante (oltre centodue milioni di euro), grazie alla struttura tecnica dell’ente consortile, che da diversi mesi è impegnata nella progettazione di interventi per aumentare la resilienza dell’agrosistema irriguo agli eventi climatici estremi.
La proposta prevede diversi progetti finalizzati a migliorare la gestione della risorsa idrica mediante sistemi, che favoriscono la misurazione ed il monitoraggio degli usi sulle reti collettive con l’obbiettivo di un utilizzo più sostenibile della risorsa acqua; non mancano progetti sulle grandi adduzioni e 2 progetti, che riguardano la messa in sicurezza della diga di Occhito e la gestione dell’invaso, nonché del bacino imbrifero.
È un’occasione preziosa, che consente di intervenire su strutture importanti del comprensorio attraverso una visione progettuale moderna, che punta allo sviluppo del territorio.

TOSCANA: MESSI IN SICUREZZA TORRENTE, TROTE E TESSUTO PRODUTTIVO

Acqua fonte di vita, per la ricca fauna che la popola, ma anche motore di produzione per la fabbrica, che confeziona l’inconfondibile panno del Casentino e per il vicino impianto idroelettrico: nel comune di Bibbiena in località Partina, sul torrente Archiano, la manutenzione del corso d’acqua ha dovuto armonizzarsi con le tante necessità che gravitano attorno all’asta fluviale. In questo tratto il fiume, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), per migliorare la sicurezza dell’area, ha previsto il ripristino di 2 opere di difesa spondale, pericolosamente compromesse.
Uomini e macchine  si metteranno al lavoro a breve, ma prima di cominciare, l’ente consortile ha individuato soluzioni adeguate a mitigare l’impatto delle lavorazioni sugli ecosistemi presenti e sulle attività commerciali, collegate all’asta fluviale. Per l’intera durata dell’intervento, infatti, attraverso l’opera di presa esistente, sarà garantito un adeguato approvvigionamento di risorsa per assicurare la produttività dei concessionari ed il deflusso minimo vitale del corso d’acqua.
Questo consente il recupero preventivo delle specie ittiche presenti ed il loro spostamento a valle. Solo successivamente il cantiere prenderà il via. Coniugare tutte le esigenze, che gravitano attorno al fiume è fondamentale e massimo è lo sforzo dell’ente consorziale in questo senso.

CAMPANIA: TERRITORIO A RISCHIO IDRAULICO PER RIPETUTI FURTI

Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) ha subito un importante furto di rame, ad opera di ignoti, nella centrale idrovora di Mazzasette, in tenimento del comune di Mondragone e che ha comportato un danno superiore ai centomila euro.
L’effrazione ha infatti causato ingenti danni all'impianto per il furto di quasi tutte le barre in rame, presenti nei quadri elettrici, rendendoli completamente inservibili; inoltre è stato completamente rimosso il sistema di videosorveglianza. Per questo motivo, l’ente consortile ha dovuto disporre il piantonamento dell’area sottesa alla centrale ed ha immediatamente attivato le attività necessarie a rimettere in funzione l’impianto idrovoro, poiché il suo buon funzionamento è necessario per la salvaguardia idrogeologica di un vasto territorio che beneficia dell’opera di prosciugamento meccanico.
Non è la prima volta che le centrali dell’ente consorziale sono bersaglio di furti e per questo è attualmente in fase di completamente la sostituzione delle barre di rame con altro metallo conduttor, meno nobile e non ricercato da parte dei ladri. Il personale consorziale è inoltre impegnato a dare supporto alle attività di polizia giudiziaria, volte ad individuare i responsabili dei furti ed a prevenirli, poiché tali atti pongono periodicamente in pericolo la popolazione residente nell'area.

MARCHE: STUDENTI IN VISITA ALLA DIGA

Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha aperto i cancelli della diga di Mercatale a Sassocorvaro per accogliere nei giorni scorsi gli studenti delle terze classi medie dell’Istituto comprensivo di Piandimeleto: divisi in 2 gruppi ed accompagnati dai propri insegnanti, i giovani hanno avuto modo di visitare la struttura.
Lo sbarramento artificiale, operativo dal 1963, è stato realizzato per creare un serbatoio di accumulo delle acque, utile ad irrigare un comprensorio di circa tremilacinquecento ettari lungo la vallata del fiume Foglia. Nel corso degli anni la diga ha assunto anche la funzione di servizio idropotabile e dal 2011 viene sfruttata contestualmente per la produzione di energia elettrica.
Gli studenti si sono così poi recati nella vicina centrale idroelettrica per osservare più da vicino le turbine e conoscere le caratteristiche delle apparecchiature. Prima dei saluti sono state consegnate loro le borracce a ricordo della giornata.

TOSCANA: SABATO DELL’AMBIENTE: UN’ALTRA GIORNATA DI VOLONTARIATO ED AMORE PER LA NATURA

Un’altra, bella giornata di volontariato per il Sabato dell’Ambiente, la manifestazione di pulizia mensile, organizzata dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) insieme alle associazioni, che hanno adottato grandi e piccoli corsi d’acqua in tutto il territorio della Toscana settentrionale.
Anche questo mese il bottino dei volontari è stato ricco: tra i rifiuti recuperati ci sono ombrelli, stufe, batterie per auto, laterizi, cartacce e tanta plastica. Dai territori arrivano fortunatamente anche i segnali positivi di corsi d'acqua, che sono stati adottati da anni e su cui la pressione antropica si è ridotta. Dalla Lucchesia alla Lunigiana ed a Massa sono state ben 15, le associazioni che hanno organizzato un punto di ritrovo, radunando tantissimi volontari motivati a rimuovere i rifiuti abbandonati negli ambienti fluviali.
Il Sabato dell’Ambiente è un evento diffuso, che si svolge contemporaneamente in più province, fortemente dall’ente consortile e , che prosegue ininterrottamente dal 2019.

EMILIA ROMAGNA: REPORT DI TRASPARENZA

Il Report annuale, giunto alla sua XI° edizione, è la vera e propria carta d'identità del Consorzio di bonifica Renana, rispondente all' obbiettivo strategico di fornire completa trasparenza a contribuenti e cittadinanza. Significativi risultano soprattutto alcuni dati, basati sul bilancio d'esercizio 2021 approvato a Giugno: innanzitutto, il numero di contribuenti (oltre duecentosessantamila, in 63 comuni e 7 province), la quantità di opere realizzate sia in pianura che in Appennino e di progetti cantierabili, già pronti per le prossime annualità.
Tra questi, il programma di rigenerazione idraulica del principale nodo di sistema consortile tra Saiarino e Valle Santa di Argenta, per il quale sono stati assegnati all’ente consorziale (con sede a Bologna) 40 milioni di euro nell'ambito del P.N.R.R., al fine di aumentare la capacità di scolo e la disponibilità irrigua della pianura felsinea: lo scopo è l'incremento della resilienza e della sicurezza del territorio a fronte dei cambiamenti climatici in atto. La versione completa del Report 2022 è disponibile sul sito www.bonificarenana.it.

COMUNICAZIONE ANBI: CRESCE LA RAPPRESENTANZA PROFESSIONALE

Le comunicatrici, Simona Tedesco (Consorzio di bonifica Toscana Nord) e Paola Saviotti (Consorzio di bonifica Alto Valdarno) sono state elette nel Direttivo A.R.G.A.T. (Associazione Regionale Giornalisti/e Agroambientali Toscana); si aggiungono così a Mauro Poletto, Responsabile Comunicazione ANBI Veneto, già nell’analogo organismo della sua regione (A.R.G.A.V.) .

VINCENZI A MANTOVA E RIMINI, GARGANO A MADRID

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà, nella mattinata di lunedì 7 Novembre p.v., alla presentazione del sistema automatico di distribuzione dell’acqua irrigua nel distretto Angeli, in comune di Mantova; a realizzarlo è il Consorzio di bonifica Territori del Mincio.
Nella mattinata di venerdì 11 Novembre p.v. interverrà anche al convegno “La tassonomia e la regolazione basata sull’innovazione per la decarbonizzazione nel settore idrico: opportunità e sfide” organizzato in Fiera a Rimini nell’ambito del salone Ecomondo.
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, sarà altresì a Madrid, in Spagna, dal 7 al 9 Novembre per una riunione di Irrigants d’Europe.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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