Anno XXIII, n. 39 venerdì, 15 ottobre 2021

VINCENZI: “PER VINCERE LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITA’ SERVE  UN SALTO CULTURALE ANCHE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO. LE OPERE PER IL TERRITORIO NON SONO SPESA MA INVESTIMENTO PER IL FUTURO”

“Per vincere la sfida della sostenibilità ambientale, coniugata con quella economica e sociale, è necessario un salto culturale anche nel mondo della finanza e del credito, che deve sostenerci, interpretando la salvaguardia del territorio e la gestione delle risorse idriche  non come una spesa, bensì come un investimento in favore non solo dello sviluppo economico attuale, ma del futuro  delle prossime generazioni”: ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela  Territorio ed Acque Irrigue), intervenuto ad una sessione di Earth Technology Expo a Firenze, accanto a primarie realtà del mondo economico-finanziario  come la Banca Europea degli Investimenti.
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione – ha proseguito il Presidente ANBI – hanno avuto progetti ammessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per un valore di 1 miliardo e 600 milioni di euro, cui aggiungerne altri 100 per ulteriori opere, il cui iter va perfezionato entro il mese di novembre; a fronte di questo, però, le disponibilità di risorse nel P.N.R.R. sul capitolo acqua ammontano a solo 520 milioni! Le nostre progettualità, inoltre, sono già esecutive ed in grado, quindi, di rispettare le scadenze imposte dall’Unione Europea. Oltre a ciò, i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno realizzando e completando, nel rispetto dei cronoprogrammi, interventi per un ulteriore miliardo di euro lungo l’intera Penisola. Per questo, abbiamo bisogno di essere affiancati da una finanza, che creda nella sostenibilità, snellendo quantomeno  le procedure per  l’erogazione di credito, affinchè il P.N.R.R.  sia un vettore di spesa buona e non diventi solo un debito per i posteri!”

                                                                     

TOSCANA: STRATEGIE E NUOVI INVESTIMENTI “GREEN”

La Toscana, esempio nazionale di buone pratiche nella tutela dell’ambiente, grazie alle attività dei Consorzi di bonifica: il ruolo della regione in tal senso è stato sancito dallo svolgimento del Consiglio Nazionale ANBI per la prima volta a Firenze. La riunione si è tenuta nella nuova sede  ANBI Toscana, inaugurata alla presenza dell’Assessore Ambiente Regione Toscana, Monia Monni, nonchè di Francesco Vincenzi e Massimo Gargano, Presidente e Direttore Generale ANBI. “La mia presenza qui  vuole rappresentare la collaborazione stretta tra Regione Toscana e Consorzi di bonifica – ha detto l’Assessore Regionale - Grazie a loro riusciamo ad investire 100 milioni di euro all’anno nella manutenzione dei corsi d’acqua, mitigando il rischio idraulico.”
“Quello della Toscana è un esempio della capacità dei Consorzi di bonifica di riformarsi con la società, che cambia, per essere sempre vicini al territorio ed ai suoi abitanti - ha detto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI -. Firenze, in particolare, è una positiva esperienza-pilota in campo nazionale, grazie alla manutenzione del fiume Arno, affidata al locale ente consortile, che non solo ha migliorato la sicurezza idraulica, ma promuove la fruizione sociale delle sponde, ricucendo il rapporto fra comunità ed acque cittadine. La crisi climatica obbliga ad interventi urgenti e la risposta più immediata sta proprio nell'incrementare la resilienza dei territori.”
“È una grande soddisfazione poter tagliare il nastro di questa nuova sede, a 9 anni dalla riforma dei Consorzi di bonifica, nel corso dei quali siamo riusciti a dare vita ad un modello Toscana, che poggia in primo luogo sulla grande sinergia con Regione, Genio Civile, Amministrazioni ed associazioni locali – ha commentato Il Presidente ANBI Toscana, Marco Bottino - Un modello, che parte dalla difesa del suolo e si spinge oltre, facendo propri temi come la tutela dell’ambiente, il supporto al settore agricolo e la rigenerazione urbana.”
L’inaugurazione della nuova sede ANBI Toscana, anticipata da analoga cerimonia per la sede del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (sempre a Firenze), è stata prologo alla partecipazione ad Earth Technology Expo, occasione per promuovere l’uso della tecnologia, fatto dai 6 Consorzi di bonifica della regione, ma anche i tanti progetti a tutela dell’ambiente: dalla manutenzione “gentile” agli interventi per proteggere le specie autoctone e contenere le specie aliene invasive; dal contrasto al “gambero killer” alla salvaguardia delle tartarughe marine fino alla vigilanza degli argini messi in pericolo dalle tane delle nutrie.

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE

ITALIA IDRICAMENTE NORMALIZZATA DALLE PIOGGE MA LA SICCITA’ ESTREMA TOCCA ANCHE  IL VENETO

A Settembre, la zona centrale del Veneto tra le province di Padova, Treviso e Vicenza è stata classificata, secondo l’indice SPI (Standardised Precipitation Evapotranspiration Index), in una condizione di siccità estrema, mentre siccità severa è invece indicata, su base trimestrale , per la provincia di Venezia ed il medio-basso Polesine: a renderlo noto è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, che indica anche come le precipitazioni settembrine siano calate del 54% sulla regione, toccando -69% sul bacino del fiume Sile (fonte: ARPA Veneto). A Settembre, le portate dei corsi d’acqua  veneti sono state inferiori del 40% a quanto registrato negli ultimi vent’anni con l’eccezione del 2003.
“Sono segnali che, seppur parziali, non devono essere sottovalutati, perché confermano una progressiva tendenza all’inaridimento del suolo a seguito della crisi climatica” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“In una simile condizione è facile immaginare quali conseguenze ambientali ed economiche comporterebbe l’applicazione dei parametri attualmente previsti dalla normativa comunitaria  sul Deflusso Ecologico, la cui applicazione scatterà dal 1 Gennaio p.v. e che prevede una riduzione fino al 70% dei flussi idrici, veicolati nella rete idraulica minore. Per questo, ribadiamo al Governo, la necessità di chiedere una moratoria in sede europea per permettere un progressivo adeguamento ai condivisi obbiettivi indicati dalla Direttiva Quadro Acque” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Per il resto, le precipitazioni del periodo hanno sostanzialmente normalizzato la situazione idrica del Paese, dando respiro a territori in stato di siccità da circa sei mesi; nonostante alcuni disagi locali, l’ondata di maltempo di questo inizio d’autunno non è fortunatamente paragonabile a quella, copiosa dell’anno scorso e che fu preludio ad un autunno particolarmente piovoso. I livelli dei grandi laghi del Nord sono sopra media con il Maggiore all’87,3% del riempimento. Come prevedibile, dopo l’innalzamento dovuto alle abbondanti precipitazioni, calano le portate dei corsi d’acqua ad iniziare da quelli valdostani col torrente Lys che scende al di sotto dei flussi di periodo; lo stesso accade in Liguria con i torrenti che, dopo un paio di giorni a rischio, sono rientrati nei valori normali. Il Po, come gli altri fiumi della regione (unica eccezione, la Stura di Lanzo passata in 24 ore da 9,2 metri cubi al secondo a mc/sec  490,00!), è in calo nel tratto piemontese mentre, grazie agli apporti pluviali, raddoppia la portata in Emilia Romagna, pur restando abbondantemente al di sotto dell’anno scorso, quando in questo periodo stava transitando una “piena” morbida.
Nella stessa regione non si registra alcun picco di portata (cresce significativamente solo il Savio ); anzi tutti i corsi d’acqua restano ampiamente sotto le medie del periodo ed il Nure rimane al di sotto del minimo storico. Andamento analogo si evidenzia in Toscana, dove tutti i fiumi ritornano ampiamente sotto la media mensile ed i valori degli anni più recenti; l’Ombrone, come la  Sieve, non riesce addirittura ad abbandonare una situazione di grave criticità. Diversa è la situazione nelle Marche, dove il forte maltempo, accanto a notevoli disagi, ha comportato evidenti  crescite nelle portate dei corsi d’acqua dopo settimane di palese insufficienza. In Abruzzo permane idricamente preoccupante la  condizione del bacino della diga di Penne. Nel Lazio, il fiume Liri si mantiene nella media del periodo, mentre il Sacco ha portata inferiore rispetto agli anni scorsi. In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Sele, Garigliano e Volturno risultano in aumento grazie alla ripresa delle precipitazioni, mentre i volumi del lago di Conza  e degli invasi del Cilento sono invece in ulteriore calo.
In Basilicata, i bacini continuano ad assolvere alla loro determinante funzione, distribuendo al territorio in una settimana ancora 7 milioni di metri cubi d’acqua, mentre in Puglia tale apporto è pari ad 1 milione di metri cubi. Infine, i dati della Sicilia certificano ulteriormente come  il 2021 sia da considerare il secondo anno più siccitoso del decennio dopo  il 2016.

EMILIA ROMAGNA: BATTUTE FINALI

Uno smottamento di dimensioni imponenti, riattivatosi nel 2013 e definito “la frana più grande d'Europa” con una superficie di oltre centomila ettari; ora, però, con gli ultimi lavori di messa in sicurezza (segnaletica e posa delle barriere stradali) l’intervento per arginare e contenere il movimento franoso di Capriglio, nel territorio del comune di Tizzano Val Parma, è giunto alle battute finali, grazie alla sinergia tra Regione Emilia Romagna (ha finanziato con un importo pari a 400.000 euro), Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia e che ha messo a disposizione ulteriori 40.000 euro, occupandosi anche  di progettazione, direzione ed esecuzione lavori) e Comunale di Tizzano.
Positivo è stato l’esito del sopralluogo effettuato lungo l’intera area coinvolta: completata  la pista di emergenza Capriglio-Pratolungo, larga 6 metri ed ultima di una lunga serie di opere, che l’ente consortile ha realizzato in collaborazione con il Comune di Tizzano a seguito dell’evento, che aveva interrotto i collegamenti viari tra le frazioni.
Come riportato dall’Archivio Storico delle Frane della Regione Emilia Romagna, il movimento franoso di Capriglio, nel territorio di Tizzano Val Parma, si è attivato, una prima volta a valle, nell’Aprile 2013 a causa delle abbondanti precipitazioni e della relativa fusione con il manto nevoso  per poi smuovere un secondo corpo franoso per scorrimento tra Capriglio e Pianestola: l’unione delle 2 frane è proseguita piuttosto velocemente nelle settimane successive, avanzando nell'alveo del torrente Bardea e danneggiando la rete scolante.
Una nuova riattivazione del movimento franoso si è poi avuta nel Novembre 2016 quando, sempre a seguito delle intense precipitazioni, il sistema di monitoraggio topografico automatizzato ha rilevato spostamenti di circa 4 centimetri oltre all’ampliamento delle fessure presenti sulla sede stradale.

TOSCANA: CONFERMATA SINERGIA CON REGIONE

Continuano, secondo il cronoprogramma previsto, gli interventi di manutenzione ordinaria, eseguiti dal Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa) in convenzione con Regione Toscana. Un ‘”pacchetto” di opere da quasi due milioni di euro, che permettono di mantenere in efficienza e sicurezza i corsi d’acque e le opere idrauliche.
Gli interventi riguardano le province di Pisa, Livorno, Firenze  e si concentrano in particolare sul fiume Arno e sulle opere a servizio  del conosciuto fiume toscano.
Gli interventi, che si stanno eseguendo, nascono a valle di una convenzione annuale, che prevede per l’anno in corso  una spesa di circa un milione e novecentocinquantamila euro per l’esecuzione di diverse perizie di manutenzione di argini e delle opere di regolazione delle casse d’espansione e di scarico.
Tutti i progetti riguardano principalmente operazioni di taglio della vegetazione su argini e la rimozione di tronchi e rami tagliati o presenti in alveo.

VENETO: SFRUTTARE PALEOALVEO PER RIMPINGUARE LA FALDA COSTIERA

Sfruttare la maggiore permeabilità del terreno sabbioso di un paleoalveo per iniettare acqua dolce in falda acquifera costiera e mitigare l'infiltrazione di acqua salata dal mare: è questa, in sintesi, la sperimentazione che Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova), Regione Veneto, Università Padova e C.N.R.(Consiglio Nazionale Ricerche) stanno svolgendo da oltre un anno in un appezzamento a Chioggia, in località Ca' Bianca, a ridosso del Canal Morto.
A rendere possibile studio ed intervento è il finanziamento comunitario Interreg Italia-Croazia, che oltre alla sperimentazione in suolo italiano vede analogo tentativo di contrasto alla salinizzazione degli acquiferi costieri anche in Croazia, nelle campagne a ridosso della foce del Narenta, il fiume che, più a monte, attraversa la cittadina di Mostar con il celebre  ponte, patrimonio UNESCO. Il progetto si chiama “MoST - Monitoring Sea-water intrusion in coastal aquifers and Testing pilot projects for its mitigation" (Monitoraggio dell'intrusione salina negli acquiferi costieri e sperimentazione di un progetto pilota di mitigazione del problema) ed i primi risultati sono molto incoraggianti. Se ne è parlato in una giornata di studi, in collaborazione con ANBI Veneto e che ha visto riuniti i partner italiani e croati a Chioggia; due i momenti principali: il convegno della mattinata, svoltosi presso l'imponente impianto idrovoro di Ca' Bianca e la visita, nel pomeriggio, all'area di sperimentazione per un'analisi dell'intervento “sul campo”.

LAZIO: FIRMATA NUOVA CONVENZIONE CON REGIONE

Dopo gli enti consorziali operanti nei comprensori di Frosinone e Latina, anche il Consorzio di bonifica Litorale Nord, con sede a Roma e che si estende dall'area di Montalto di Castro fino alla provincia pontina, ha siglato la convenzione con Regione Lazio per la gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e delle attività inerenti la difesa del suolo.
Le risorse destinate all’ente consortile per gli interventi a difesa del suolo ammontano a 5.200.000 euro per ogni anno dei 3 indicati in convenzione: in totale, quindi, € 15.600.000,00. Nell'anno in corso, Regione Lazio ha investito anche ulteriori risorse, questa volta destinate a 4 progetti di efficientamento energetico del  “Litorale Nord”, ricadenti nel P.O.R.- F.E.S.R. (Piano Operativo Regionale-Fondo Europeo Sviluppo Regionale) Lazio, per l'ammontare di 1.288.000 euro.

CAMPANIA: MANUTENZIONE DEL RETICOLATO IDRICO: FIRMATA NUOVA INTESA

Firmato un Protocollo d’Intesa per la manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolato idrico tra il Consorzio di bonifica Paestum (con sede a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno) ed il Comune di Giungano, dove piogge copiose potrebbero mettere a rischio le abitazioni e le aree industriali a valle dell’abitato; dietro autorizzazione del Genio Civile, sarà inoltre assicurata manutenzione ordinaria e straordinaria ai corpi idrici superficiali, affluenti dei torrenti Tremonti, Solofrone e Mola Savanello.
Dopo quello con il Comune di Capaccio Paestum, è questo, il secondo accordo con Amministrazioni del comprensorio; accordi simili sono all’orizzonte anche  con Altavilla Silentina, Serre ed Albanella.

LOMBARDIA: RIAPERTA  CICLOVIA LUNGO  NAVIGLIO GRANDE

Sono stati ultimati, da parte del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), i lavori di manutenzione straordinaria dell’alzaia in sponda sinistra del Naviglio Grande ad Albairate; è stato così organizzato un momento di inaugurazione aperto al pubblico con una biciclettata lungo il naviglio.
Le opere effettuate, per un valore di circa ottantamila euro, riguardano la pulizia dell’area, il ripristino dell’asfalto laddove ammalorato ed il reintegro delle balaustre divelte.
L’intervento è stato finanziato da Regione Lombardia tra il 2020 ed il 2021.

TOSCANA: OPERAZIONE TREE CLIMBING

I forti venti dei giorni scorsi avevano  compromesso la stabilità di alcuni imponenti rami, che rischiavano di trasformarsi in improvvisi pericoli per il torrente sottostante e per l’incolumità di cose e persone.
Dopo un’ accurata ricognizione, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha individuato ed eliminato rapidamente alcune criticità riscontrate, che hanno richiesto anche l’intervento di esperti “treeclimbers” per raggiungere i rami più alti in località Chiaveretto.
In poche ore hanno eliminato gli elementi  di pericolo, mettendo  in sicurezza il torrente Chiassa ed il ponte sulla Strada Provinciale della Libbia, minacciati dalla precaria situazione, in cui versavano alcune, grosse alberature.

VENETO: AL VIA  ISPEZIONE BOTTE A SIFONE

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha avviato i lavori, che permetteranno l’ispezione della botte a sifone, che sottopassa il fiume  Brenta a Conche di Codevigo  e venne costruita dalla Serenissima Repubblica: in questi giorni sono stati realizzati gli sbarramenti in terra dei canali e si sta provvedendo alla messa in asciutta delle “canne”.
I lavori rientrano nel finanziamento assegnato dalla Regione Veneto con fondi di protezione civile per la “Tempesta Vaia” e saranno conclusi per la fine dell’anno. Il manufatto è formato da 3 “canne” in muratura (ognuna lunga ca.135 metri, larga m. 2,60 e alta m. 1,60). La botte a sifone riceve le acque dei canali Altipiano e di scarico dell’idrovora di Santa Margherita, immettendole, dopo aver sottopassato il fiume Brenta, nel canale Montalbano, le cui acque defluiscono in laguna tramite il canale Novissimo.
La parte più antica della botte a sifone è stata realizzata intorno al 1600 e prolungata successivamente, da entrambi i lati, verso la fine del 1800, insieme con i lavori di sistemazione del fiume Brenta. La botte a sifone di Conche consente il deflusso delle acque di un bacino di 6.500 ettari, che ricadono nel territorio dei comuni di Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara e Pontelongo.
L’equilibrio da preservare in queste zone è fondamentale, perché si tratta di un territorio fragile sia per la vicinanza con la laguna che  per l’altimetria: ci sono infatti aree, che sono 2  metri sotto il livello del mare.

EMILIA ROMAGNA: INSTALLATA SCULTURA-FONTANA

Una fontana in cemento bianco dalla forma circolare, che porta l’acqua come fonte primaria di vita e richiama le ruote dei mulini, i timoni per aprire i canali d'irrigazione e le idrovore: è la scultura “Forza circolare” dell’artista Ciros Amos Ferrero, in arte Chiro, che si è aggiudicato il premio di scultura “De acqua et terra”, indetto dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nel capoluogo estense) nell’ambito del recupero strutturale dell'ottocentesco impianto idrovoro di Marozzo.
Proprio l’ecomuseo, che si trova all’interno del manufatto dal grande valore storico-culturale, ha ospitato la premiazione del concorso alla presenza dell’artista vincitore, che realizza installazioni ambientali e di “land-art”, impiegando tecniche diverse e materiali come ferro, cemento e legno.. Il concorso “De acqua et terra” ha l’obbiettivo di coniugare, attraverso l’arte ed il “bello”, l’identità del passato con il presente ed il futuro: da un lato c’è, infatti, il territorio con la sua storia, fatta di manufatti da conservare e valorizzare; dall’altro c’è un passato, che diventa lo scenario per un domani fatto di attività didattiche, manifestazioni all’aperto, mostre d’arte, convegni, eventi.
L’opera “Forza circolare” rimarrà visibile in maniera permanente nel giardino dell’Ecomuseo dell’Idrovora di Marozzo.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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