OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
PARLANO I DATI: SENZA INTERVENTI DI DIFESA IDROGEOLOGICA CEDE PROGRESSIVAMENTE LA RESILIENZA DEI TERRITORI
In assenza di significativi interventi per la difesa idrogeologica diminuisce velocemente la capacità di resilienza dei territori: lo dicono i dati analizzati dall’Osservatorio ANBI Risorse Idriche in merito all’ondata di forte maltempo, che ha colpito vaste zone del Paese (Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia) provocando notevoli danni, seppur con eventi inferiori a quelli, che lo scorso anno colpirono gli stessi territori, nello stesso periodo e con la medesima sequenza climatica: violenti nubifragi seguiti a forte aridità.
“Il ripetersi di eventi estremi con cadenza breve annulla qualsiasi casistica sui tempi di ritorno, accentuando l’inadeguatezza della rete di scolo. Dimostra inoltre l’urgenza di intervenire in prevenzione, non solo perché costa 7 volte meno che riparare i danni, ma perché le attuali difese, messe sotto pressione anno dopo anno, rischiano di collassare improvvisamente” ha denunciato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue).
“L’analisi dei dati – ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - indica che gli eventi estremi, nel 2021, sono finora aumentati del 31% su un territorio sempre più impermeabilizzato e che da 25 anni non vede significativi interventi per la salvaguardia idrogeologica.”
Lo stato delle risorse idriche è ora fortemente condizionato dagli andamenti pluviometrici dei giorni scorsi. La situazione dei grandi laghi settentrionali rispecchia chiaramente l’evoluzione del maltempo: tutti con i livelli in crescita e, per una volta, tutti sopra la media del periodo. In particolare, il lago Maggiore, nel cui territorio si sono concentrati i fenomeni piovosi più copiosi (la stazione pluviometrica di Porto Valtravaglia, in provincia di Varese, ha registrato in una notte la caduta di 125 millimetri di pioggia), la percentuale di riempimento è aumentata di circa il 20% in un solo giorno, raggiungendo ora la soglia del 120,7%. A Nord-Ovest, la Dora Baltea a Champdepraz triplica la portata (153,2 metri cubi al secondo contro una media ottobrina di mc/sec 6,00!), grazie a 90 centimetri di pioggia caduti ad inizio Ottobre, cioè 3 volte quanto registrato il mese prima; idem per il fiume Po, il cui livello si è alzato di quasi tre metri dopo un Settembre caratterizzato da un deficit di portata pari anche al 60% della media.
Nello stesso mese, portate pressoché dimezzate anche per i fiumi piemontesi Stura di Lanzo, Sesia e Tanaro, oggi invece in rapida crescita; quest’ultimo bacino, ora area di violenti e dannosi nubifragi, arrivava da periodi di marcata riduzione pluviometrica (fino al 50%), che ne aveva inaridito il suolo, aumentando il rischio idrogeologico. Impressionante è la curva di repentina salita dei livelli in alcuni corsi d’acqua in Liguria, dove il maltempo ha provocato gravi danni ed esondazioni: i livelli di Orba e Bormida di Spigno si sono impennati di oltre cinque metri in poche ore (fonte: ARPA Liguria)!
In Lombardia è più che raddoppiata la portata del fiume Adda e sono tornati a spaventare i livelli del Lambro (+ un metro e mezzo in 15 ore) e del Seveso cresciuto di 70 centimetri in 4 ore (fonte: ARPA Lombardia).Crescono anche le portate dei fiumi veneti, largamente deficitarie però su quelle del 2020, mentre gli apporti idrici, dovuti all’ondata di maltempo, diminuiscono man mano che si discende la penisola. In Emilia Romagna pare averne cospicuamente beneficiato solo il fiume Trebbia, fino ad ora in secca e che ha goduto di 33 millimetri di pioggia, che ne hanno fatto elevare la portata fino a 8,2 metri cubi al secondo; tutti i corsi d’acqua della regione restano comunque sotto la media mensile e gli invasi piacentini conservano riserve superiori solo al siccitoso 2017.
I fiumi toscani crescono in maniera diversa a seconda delle zone: il Serchio e l’Arno vedono un importante incremento di portata, superando abbondantemente la media del periodo, mentre la Sieve e soprattutto l’Ombrone, che da mesi ristagna sotto il Minimo Deflusso Vitale, registrano aumenti molto contenuti. In attesa di significative precipitazioni, tornano, invece, a calare le portate dei fiumi marchigiani, ad iniziare dall’Esino, seppur Tronto e Nera siano in linea con gli anni scorsi; ad avere bisogno di forti apporti pluviali sono soprattutto le dighe della regione, che trattengono circa ventisei milioni di metri cubi, cioè il peggior dato dal 2017.
Stessa aspettativa per l’Umbria, dove la diga del Maroggia segna la peggiore condizione del triennio.Nel Lazio si registra un leggero incremento di portata per i fiumi del bacino del Liri, mentre cala il livello del lago di Bracciano. Significativo è il deficit idrico, che si sta verificando alla diga del Liscione, in Molise, la cui attuale altezza idrometrica (108 metri sul livello del mare) è addirittura inferiore a quella del 2017 caratterizzato da forte siccità (m.109,30 slm).
In Campania, i fiumi Sele e Sarno appaiono stabili, mentre calano Garigliano e Volturno; i volumi del lago di Conza della Campania e degli invasi del Cilento sono in ulteriore discesa. Anche l’invaso salentino del Pappadai, in Puglia, ha registrato un Settembre idricamente deficitario, così come il fiume Agri, in linea con le disponibilità idriche, trattenute nei bacini della regione e calate complessivamente di circa cinque milioni di metri cubi in una settimana, mentre in Basilicata sono scese di oltre dieci milioni di metri cubi e l’invaso Sant’Anna, in Calabria, trattiene poco più di quattro milioni di metri cubi, in linea con gli anni scorsi.
NON PIOVE SUL BAGNATO ED È SUBITO ALLARME ROSSO
VINCENZI: “DA 25 ANNI NON SI INVESTE NELLA DIFESA DEL SUOLO”
L’allerta rosso meteorologico diramato a Nord-ovest d’Italia interessa territori inariditi da un’estate particolarmente siccitosa, inadatti quindi ad assorbire improvvise quantità d’acqua che, “ruscellando” sul terreno, aumentano fortemente il rischio idrogeologico: ad evidenziarlo è stata l’ANBI di fronte alle allarmanti conseguenze, che hanno accompagnato “Christian”, la prima ondata di maltempo autunno-vernina.
“Sono 25 anni che in Italia non si investe significativamente nella difesa del suolo, nonostante i fenomeni di dissesto interessino oltre il 90% dei comuni e circa tre milioni di persone vivano in aree ad alta vulnerabilità; il rischio è accentuato dalla estremizzazione degli eventi atmosferici, che rende inadeguata la rete idraulica del Paese. Non solo - prosegue Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Sembra inarrestabile la corsa alla cementificazione del Paese, che ha ormai intaccato un’area pari alla superficie della Toscana, riducendo fortemente la capacità di assorbimento dei territori. Al contempo è dispersa nei meandri parlamentari la proposta di legge contro lo sfrenato consumo di suolo, di cui si parla dal 2013 e di cui continuiamo a chiedere l’approvazione! Ciò, nonostante in Italia si spendano mediamente 7 miliardi e mezzo all’anno per riparare i danni da eventi naturali, cui va aggiunto il tributo in vite umane.”
ANBI chiede pertanto che, pur nel rispetto delle normative di legge, siano accelerate le procedure per l’attivazione quantomeno dei circa duecentoventi milioni di euro per la difesa dal rischio idrogeologico, previsti dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 18 Giugno scorso, che si rifà al Piano “Proteggi Italia” del 2019.
“E’ una cifra utile seppur largamente insufficiente, se consideriamo che solo il nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica prevede investimenti per circa quattro miliardi e trecentotrentanove milioni di euro – precisa Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Noi abbiamo presentato, in una logica di multifunzionalità degli interventi, 729 progetti definitivi per lavori di manutenzione straordinaria sugli oltre duecentomila chilometri della rete idraulica minore; a ciò si aggiunge il disinterrimento di 90 bacini per recuperarne la piena capacità, il completamento di altri 16 e la realizzazione di 23 nuovi invasi per trattenere le acque di pioggia ed esaltare la loro multifunzionalità nel potabile, idroelettrico, ambientale ed irriguo, migliorando la sicurezza dei territori ed incrementando le riserve idriche. Il nostro obbiettivo di finanziamento è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede consegna e rendicontazione delle opere entro il 2026. I giorni, però, passano in attesa di scelte, che rischiano di rendere la missione più difficile anche per enti come i Consorzi di bonifica ed irrigazione, che stanno dimostrando, pure in questi giorni, efficienza operativa e capacità di spesa nei tempi previsti.”
CALABRIA: ACCOLTA LA SFIDA PNRR: 20 PROGETTI PRESENTATI
ANBI Calabria e Coldiretti Calabria hanno espresso grande soddisfazione per la dichiarata ammissibilità dei progetti candidati dai Consorzi di bonifica calabresi sui fondi afferenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e relativi alla resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.
Nei 149 progetti dichiarati ammissibili dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali sono compresi a pieno titolo 20 progetti, candidati dagli enti consorziali della regione e 2 sono al primo posto in graduatoria con il più alto punteggio ex aequo. Questo risultato non poteva essere conseguito senza una costante collaborazione fra ANBI, enti consorziali, Regione Calabria.
Gli interventi progettati riguardano l’ammodernamento, la ristrutturazione, l’efficientamento e l’innovazione degli impianti irrigui esistenti, ormai datati; il beneficio, che ne deriverà all’agricoltura calabrese, sarà notevole. Tale risultato sarà la dimostrazione che i Consorzi di bonifica calabresi hanno saputo raccogliere la sfida.
LAZIO: PNRR: DUE PROGETTI LEADER
Ci sono 2 progetti del Consorzio di bonifica Agro Pontino (con sede a Latina) tra i 149 progetti esecutivi, approvati dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali per un importo di oltre sette milioni e settecentomila euro: si tratta dei progetti di adeguamento e miglioramento funzionale del comprensorio irriguo della Centrale Sisto e della Centrale Piegale.
Il progetto relativo alla Centrale Sisto ( a servizio di una superficie irrigua di 3800 ettari nei comuni di Terracina, Sabaudia e San Felice Circeo) prevede la sostituzione delle condotte, il ripristino dei sezionamenti, l’installazione di nuovi contatori e l’adozione di un sistema di telecontrollo; anche per la Centrale Piegale ( a servizio di una superficie irrigua di 3600 ettari nei comuni di Latina, Sermoneta e Cisterna) sono previsti nuovi contatori ed un sistema di telecontrollo utile per monitorare in “real time” i consumi ed altre informazioni.
FRULI VENEZIA GIULIA: LA RETE IRRIGUA CAMBIERA’ VOLTO
Un evento epocale, che cambierà il volto della rete di distribuzione irrigua nel territorio gestito dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine): ben 34 progetti di opere di ammodernamento di reti e canali, per oltre duecentotrentasette milioni di euro, sono stati presentati al Governo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; l’ente consortile punta all’ammodernamento di reti irrigue ormai datate, che necessitano di interventi di continua manutenzione per perdite o disservizi.
Nella sede consorziale, i vertici dell’ente hanno presentato ad Alberto Budai, Presidente Commissione Agricoltura, Industria Commercio e Turismo Regione Friuli Venezia Giulia, alle Organizzazioni Professionali Agricole ed all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), i 34 progetti che, una volta realizzati, cambieranno radicalmente la qualità del servizio irriguo del territorio regionale, con un risparmio d’acqua pari ad almeno il 20%. Tre le tipologie progettuali presentate a finanziamento: 1) ammodernamento delle reti irrigue in pressione attraverso nuove condotte in materiale plastico e l’installazione di punti di consegna, dotati di misuratori volumetrici dell’acqua (16 progetti, importo complessivo € 115.135.000,00); 2) ammodernamento delle reti irrigue a scorrimento (9 progetti, 52.230.000,00); 3) ammodernamento ed efficientamento della rete di canali di distribuzione secondari e terziari con riduzione delle perdite idriche (7 progetti, € 44.290.000,00).
A questi progetti se ne aggiungono due: il primo (18 milioni di euro) riguarda il rifacimento di una dorsale irrigua (la condotta di adduzione Coderno Pantianicco per circa sette chilometri), realizzata nei primi anni ’80 e che, a causa della sua vetustà e della tipologia costruttiva, presenta perdite idriche e sempre più frequentemente rotture. L’altro progetto (7 milioni di euro) prevede l’ammodernamento dei canali irrigui in terra nella zona di Aquileia e Latisana unitamente all’efficientamento anche della centrale di pompaggio.
Ogni aspetto progettuale è stato affrontato nell’ottica di massimizzare la tutela ambientale relativamente al contenimento del consumo d’acqua, al risparmio energetico, alla gestione dei materiali da scavo e dei rifiuti. La progettazione degli interventi ha avuto come principio-guida la massimizzazione della tutela ambientale.
TOSCANA: CRESCE SICUREZZA IDRAULICA
Cresce la sicurezza idraulica nel territorio di Camporgiano, grazie ai lavori, che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) realizza in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Garfagnana e in piena sintonia col Comune.
Più di cinquantamila euro: a tanto ammonta l’investimento per gli interventi per la sicurezza idraulica ed ambientale in questa zona della Valle del Serchio. A Filicaia è stata rifatta una briglia sul canale Grosso, a Casatico è stato ripristinato muretto sul fosso di Calcinaia; l’Unione dei Comuni sta provvedendo alla manutenzione dei fossi Fornocchio, Remonio,dei Saldi, di Calcinaia, di Focchia, di Materceta ed altri 6 fossi senza nome specifico. In programma ci sono anche una serie di interventi per la mitigazione di criticità a seguito di eventi straordinari sul fosso di Matarceta ed il ripristino di opere idrauliche sul fosso Fornocchio.
L’obbiettivo è di arrivare alla stagione delle piogge, avendo completato il piano, in modo che i lavori di prevenzione siano utili a scongiurare problemi di tenuta idrogeologica.
VENETO: SI COSTRUIRA’ NUOVO IMPIANTO IDROVORO
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) realizzerà un nuovo impianto idrovoro tra Tessera e Campalto nel capoluogo lagunare.
L’opera, inserita nella più ampia progettualità denominata “Interventi strutturali in rete minore di bonifica, riqualificazione ambientale del Bacino del Canale Scolmatore del fiume Marzenego e interventi sugli affluenti-Intervento nel comparto di valle”, è stata finanziata per un importo di € 4.700.000,00 dalla Regione Veneto e da SAVE, la società che gestisce l’aeroporto di Venezia, interessato dall’intervento. L’idrovora avrà una capacità di sollevamento complessiva di 16 metri cubi al secondo; ad essa afferirà un canale di scarico arginato.
Il finanziamento consentirà, inoltre, di ricalibrare un collettore ed una nuova inalveazione per il collegamento all’impianto idrovoro. Contestualmente verrà realizzato un nuovo bacino di fitodepurazione.
EMILIA ROMAGNA: SI SVUOTANO I CANALI MA SI PRESERVA LA FAUNA ITTICA
Il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nel capoluogo estense) ha presentato il programma di svuotamento dei canali del territorio alla fine della stagione irrigua. Dal 2015 è operante una convenzione poliennale con Regione Emilia Romagna, Università di Ferrara, Arpa (Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Energia) Emilia Romagna e Polizia provinciale per il recupero del patrimonio ittico.
Dal 2017 al 2021 gli interventi sono passati da 6.000 a 55.000 euro: si tratta di operazioni di recupero della fauna, rese possibili anche dallo sforzo di volontari. Il patrimonio ittico del territorio è rilevante perché nel periodo irriguo viene immessa acqua di ottima qualità nei canali, che rende l’habitat ideale per la fauna. L’ente consorziale ha un occhio attentissimo sul territorio anche a livello di allarmi ambientali, quando ci sono soggetti, che sversano con conseguenti morie di fauna ittica.
Per questo la tempestività è essenziale anche per prevedere potenziali fenomeni successivi in un determinato punto del territorio.
MARCHE: AL VIA L’(AUTO)LETTURA DEI CONTATORI IRRIGUI
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha avviato la lettura dei contatori per la distribuzione dell’acqua da irrigazione.
Ora è però possibile trasmettere autonomamente l'autolettura: è sufficiente, infatti, inviare per e-mail o attraverso Whatsapp una fotografia del contatore con in evidenza le cifre, che indicano il consumo effettivo.
VENETO: IRRIGAZIONE TRA PASSATO E FUTURO
Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella “città dell’Arena”) ha presentato in un incontro pubblico il volume “L’irrigazione nell’Agro Veronese”, che ripercorre la storia della gestione delle acque nella provincia scaligera attraverso mappe e documenti presenti nell’ archivio consortile.
Il ponderoso volume, curato dallo storico Andrea Ferrarese ed edito dall’ente consorziale, ricostruisce la storia del sistema d’irrigazione che, attraverso un’imponente rete di canalizzazioni dal fiume Adige alle campagne, rese possibile uno sviluppo del territorio, non solo economico, ma anche sociale.
Dalla lettura si ricavano le visioni illuminate di tecnici ed amministratori dell’epoca che ebbero la “capacità di intuire ed immaginare – il più delle volte nella più generale ritrosia e nella comprensibile titubanza dei proprietari interessati – le dirompenti potenzialità economiche (e non solo agricole) che l’acqua dell’Adige sarebbe stata in grado di sviluppare”.
A dare inizio alle vicissitudini che, negli anni, portarono alla nascita dei Consorzi di bonifica nel veronese fu un decreto del napoleonico Regno d’Italia, che nel 1806 accordò “ai possessori dei terreni superiori della campagna veronese” il diritto di estrarre gratuitamente l’acqua dall’Adige, “mediante un canale da costruirsi a loro spese”.
In un ideale viaggio nel tempo tra passato, presente e futuro, la presentazione del volume è stata occasione per presentare anche i lavori finanziati tramite P.S.R.N. (Piano Sviluppo Rurale Nazionale) ed oggi in fase di realizzazione nel comprensorio per la riconversione irrigua da “scorrimento” a “pressione”.
TOSCANA: MAXI CAMPAGNA DI ASCOLTO VERSO IL PAB 2022
E’ una grande, complessa, ma indispensabile “campagna di ascolto dei territori”, quella annunciata ed avviata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), in occasione dell’edizione 2021 della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.
La maxi operazione di consultazione dei Sindaci del comprensorio ha un obbiettivo chiaro: programmare e realizzare un’attività di manutenzione dei corsi d’acqua “su misura”, sempre più rispondente alle necessità idrauliche di un’area vasta, complessa e delicata che conta 6.500 chilometri di aste fluviali; al termine saranno 54 i Primi Cittadini incontrati in presenza o in modalità webinar.
L’iniziativa è stata presentata a Lucignano, in occasione dell’incontro dell’ente consortile con la Sindaca, Roberta Casini. Nel territorio comunale, come in tutta la Valdichiana, sono molti i tratti, su cui è prevista la manutenzione ordinaria con cadenza annuale e che, pertanto, saranno inseriti nella proposta di P.A.B. (Piano Attività Bonifica); complessivamente sono circa ventiquattro i chilometri di aste da sottoporre all’attività di contenimento della vegetazione nel 2022: in particolare, sono confermate le lavorazioni sui torrenti Vescina e Scerpella, sui fossi della Prata e delle Vertighe, sul rio di Santo Smeraldo. La campagna di ascolto dei territori è strategica, perchè permette di confrontare le scelte operative, frutto dell’applicazione delle linee guida, emanate dalla Regione Toscana e del monitoraggio eseguito dai tecnici consorziali.
Si tratta di un confronto prezioso anche per comprendere, in applicazione delle normative vigenti, responsabilità, compiti e limiti di ognuno dei soggetti chiamati ad intervenire sui corsi d’acqua.
PUGLIA: UNA SETTIMANA CON LA BONIFICA
Si è conclusa, anche nel comprensorio Consorzio di bonifica Capitanata, la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, dedicata alla divulgazione del ruolo istituzionale dell’ente consortile, ma anche alla sensibilizzazione su temi sempre più attuali, quali i rischi alluvione e desertificazione.
Le 3 iniziative previste nel programma locale hanno riscosso un ottimo risultato in termini di interesse e partecipazione: si è iniziato con un’azione di raccolta rifiuti abbandonati nella zona asciutta dell’invaso di Occhito per proseguire con passeggiate, ginnastica funzionale, visite guidate alla diga di Capaccio e concludere con “Breathwalk (yoga e camminata) alla diga di Capaciotti.
Il prossimo anno si spera di riprendere il grande lavoro di divulgazione nelle scuole e su cui l’ente consorziale ha investito molto, proponendo un’offerta didattica molto variegata e dinamica.
LOMBARDIA: GRAVELLAND: IN SELLA ALLA BICI SI SCOPRE IL TERRITORIO
La discesa da Tornavento a Castano Primo, nell’ambito dell’evento “Slow Villoresi – In bici, in kayak” promosso all’interno della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, oltre a svelare il lato fruitivo del canale Villoresi, ha messo in risalto la vitalità dell’associazionismo sportivo dilettantistico, che intende far conoscere anche il territorio, evidenziandone il pregio e la ricchezza. In particolare, la scoperta degli habitat naturali dei parchi lombardi e piemontesi, ma non solo, è al centro di “Gravelland”, al contempo associazione e progetto ispirati dalla volontà di proporre un’esperienza nuova, legata al settore in crescita del cicloturismo.
Tra gli obbiettivi di “Gravelland”, patrocinato dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) e da numerosi altri enti, c’è la valorizzazione del patrimonio ecologico con proposte mirate agli amanti del ciclismo outdoor, tra cui Andrea Noè, ex ciclista professionista e maglia rosa al Giro d’Italia, che ha subito accolto, assieme alla Canottieri San Cristoforo Milano, l’invito dell’ente consortile a partecipare all’iniziativa sul canale Villoresi. Il progetto è stato presentato anche a Magenta tra le iniziative, che hanno accompagnato l’attesa per la partenza della 102° edizione della classica corsa Milano-Torino.
LAZIO: DI FRONTE AD UN PLATEA DI GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI
Anche ANBI Lazio è stata presente alla premiazione del concorso indetto da Coldiretti Lazio e denominato “Oscar Green 2021: Giovani che sfidano il Covid”.
Il tema della tavola rotonda, dedicata ai cambiamenti climatici ed all’ agricoltura sostenibile, ha permesso di illustrare le attività legate al tema della gestione e risparmio delle risorse idriche svolte dai Consorzi di bonifica della regione.
È stato portato l’esempio del Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma), che ha proceduto all’informatizzazione della rete irrigua, creando un’anagrafe digitale dei contatori, al fine di poterli monitorare e gestire, intervenendo in tempi celeri e con precisione.
VINCENZI E GARGANO A FIRENZE
Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, saranno per 2 giorni a Firenze: martedì 12 Ottobre p.v. parteciperanno all’inaugurazione della nuova sede di ANBI Toscana in concomitanza con lo svolgimento del Consiglio Nazionale dell’Associazione; il giorno seguente interverranno alla giornata inaugurale della 1° edizione di “Earth Technology Expo” negli spazi della Fortezza da Basso. |