OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE: L’ITALIA DALLE MILLE NUVOLE DI FANTOZZI
Ricorre all’immagine della nuvoletta, che insegue il popolare ragionier Ugo Fantozzi, l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche per rappresentare un’Italia, dove le disponibilità idriche fanno la differenza anche fra territori limitrofi. Ne è esempio il Nord Ovest, dove ad una ripresa delle portate negli alvei valdostani (a Champdepraz sono caduti 92 millimetri di pioggia in 7 giorni e la portata del torrente Lyz è balzata da mc/sec 1,9 a 39,3 metri cubi al secondo!) corrispondono corsi d’acqua piemontesi in calo (in primis, Sesia e Stura di Lanzo più che dimezzate) ad un anno dall’ondata di forte maltempo, che colpì la regione e la confinante Lombardia.
Qui, invece, sono in crescita i livelli del fiume Adda mentre, spostandosi ad Est in Veneto, l’Adige cala di 90 centimetri in una settimana e la Livenza conferma l’andamento torrentizio in corso da settimane, abbassandosi di circa un metro (il Piave, invece, cresce). A fare da cornice sono i grandi laghi, tutti sopra la media del periodo (il Garda già al 98,6% del riempimento), complici le piogge ed il progressivo scioglimento delle nevi. A questo fenomeno ed alle piogge si appellano anche il fiume Po e l’importante reticolo irriguo, che ne dipende, per por fine ad una condizione deficitaria, che supera il -50% nelle portate; tale condizione, pur in un quadro di “severità idrica bassa”, unitamente all’andamento meteo ha comportato un parziale ritardo nelle semine a causa dei terreni secchi e delle inevitabili difficoltà incontrate per una corretta irrigazione. L’attuale disponibilità di risorsa idrica nei bacini montani è pari a circa il 35% della capacità invasabile. Ad eccezione del Trebbia, anche i principali corsi d’acqua dell’Emilia Romagna restano sotto media (il Secchia è al 25% della portata), mentre sono confortanti i volumi invasati nei bacini piacentini di Molato e Mignano (16,33 milioni di metri cubi su una capacità di Mmc. 21,5).
“Questa situazione d’incertezza sulle risorse idriche disponibili per l’agricoltura, che produce cibo – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – evidenzia la grande opportunità del Next Generation EU per dotare il Paese di adeguate infrastrutture irrigue per dare prospettiva di futuro stabile ad un settore fondamentale.”
In Toscana, pur in calo da settimane, tornano sopra media mensile le portate di Serchio e Sieve, ma non quelle di Arno ed Ombrone. In deficit rispetto agli anni scorsi sono i livelli idrometrici dei principali fiumi delle Marche (Esino, Potenza, Tronto, Sentino), così come i bacini che, con 45,83 milioni di metri cubi trattenuti, segnano la peggiore performance dal siccitoso 2017 (nello stesso periodo dell’epoca conservavano Mmc. 50,63). Migliori dello scorso anno sono le condizioni dei fiumi nel Lazio (Tevere, Sacco, Liri-Garigliano), così come del lago di Bracciano. Sull’Umbria, in Aprile, sono caduti 55 millimetri di pioggia, di cui ha beneficato l’invaso del Maroggia, ma non altrettanto può dirsi del lago Trasimeno, il cui livello rimane largamente sotto la media del periodo.
L’andamento pluviometrico “a macchia di leopardo”, che si sta stabilizzando sull’Italia, trova conferma in Abruzzo, dove le piogge hanno beneficiato i territori inariditi dalle mancate precipitazioni di inizio primavera (Vasto, Scerni e San Salvo) a discapito, però, di altre zone della regione, ora largamente deficitarie; confortante è la disponibilità idrica conservata nel bacino di Penne (oltre sei milioni di metri cubi). In Campania, i fiumi Volturno, Sele e Liri Garigliano risultano in calo, mentre il Sarno è stabile; in leggera diminuzione è il lago di Conza della Campania, mentre gli invasi del Cilento segnalano un decremento più consistente (Piano della Rocca sul fiume Alento appare in calo di circa venti milioni di metri cubi e contiene l’83% della sua capacità, ma è superiore del 65,23% rispetto ad un anno fa). Dopo settimane si ferma la costante crescita del patrimonio idrico, trattenuto nei bacini di Puglia e Basilicata (l’anno scorso colpite dalla siccità), mentre gli invasi della Sardegna, con quasi l’88% del volume disponibile già invasato, hanno riserve d’acqua in linea con quelle dei 2 anni precedenti.
“Ad eccezione della Sicilia, dove permangono forti preoccupazioni sul futuro della stagione irrigua – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – si sta disegnando un’Italia idricamente capovolta rispetto allo scorso anno con la costante, però, di un’Emilia Romagna, area agricola di valenza internazionale, in ripetuta apprensione irrigua, lenita solo dalla determinante funzione svolta dal Canale C.E.R. a servizio non solo del settore primario, ma dell’intero territorio attraversato.”
ANBI: LA TRANSIZIONE ECOLOGICA PARTE DAL BASSO: NASCONO LE PASSEGGIATE PROGETTANTI
Si chiama “passeggiata progettante” ed è l’innovativo strumento di concertazione, che vede, ancora una volta, il fiume Arno come laboratorio di partecipazione. Ad utilizzarlo, nell’ambito del Contratto di Fiume Casentino H2O, sono stati 2 portatori d’interessi, fino a qualche tempo fa ingiustamente ritenuti contrastanti: il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), con l’obbiettivo di mitigare il rischio idraulico in un territorio complesso ed il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, la cui missione è invece preservare il ricco habitat fluviale della vallata; ad esserne coinvolti anche Comuni, Provincia di Arezzo ed Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.
Oggetto del confronto, mediato da Federico Preti, presidente di A.I.P.I.N. (Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica), sono stati la manutenzione dei corsi d’acqua e la gestione della vegetazione, ma anche l’economia “green” che ruota attorno ai fiumi, la biodiversità e gli ecosistemi acquatici, nonchè la necessità di infrastrutture artificiali per gestire al meglio il reticolo idraulico.
“La passeggiata progettante ha consentito un confronto diretto, volto a coniugare sempre meglio sicurezza idraulica e tutela ambientale, partendo da situazioni concrete – ha spiegato la Presidente dell’ente consorziale, Serena Stefani - Il fine ultimo è di condividere buone pratiche per una gestione del reticolo idraulico, che sia rispettosa di un habitat unico, ma anche delle attività umane, che vi operano.”
“La necessità del Parco è di far comprender quali sono i diversi interessi, che insistono su quest’area e che non sono solo quelli della conservazione della biodiversità, ma anche dell’economia verde, legata al reticolo dei corsi d’acqua: ci sono giovani laureati, che hanno avviato attività di allevamento ittico così come persone impiegate nel turismo sviluppatosi intorno a questo habitat bellissimo – ha aggiunto Andrea Gennai, Responsabile Servizio Pianificazione Gestione Risorse Parco Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna - Bisogna trovare le indicazioni gestionali più adatte alle varie realtà, tenendo conto delle esigenze di tutti e che possono anche variare nel tempo. Di qui l’importanza di questa esperienza, che può essere poi calata anche su altre zone.”
La “passeggiata progettante” è una delle tappe del percorso partecipativo, che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Casentino H2O sul tratto iniziale dell’Arno, a partire dalla sorgente; si tratta della prima esperienza di gestione partecipata, destinata a nascere nella cornice del Patto per l’Arno, il maxi Contratto di Fiume, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale in collaborazione con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ed ANBI Toscana, nonchè i Consorzi di bonifica direttamente interessati.
“Quanto di innovativo sta accadendo nella gestione del fiume Arno deve essere un esempio per l’intero Paese – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – La positiva esperienza, prima in Italia, di manutenzione fluviale in città, affidata a Firenze al locale Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, ha il valore aggiunto della condivisione con i cittadini, che si stanno riappropriando di un bene comune come gli argini, che l’urbanizzazione tende invece a separare dal contesto sociale. Anche nella prevenzione idrogeologica – ha concluso il Presidente ANBI – i Consorzi di bonifica si dimostrano portatori di una moderna visione multifunzionale, che torni a fare dei fiumi, una risorsa ecosistemica per la comunità.”
ANBI: SARA’ RICOSTRUITO UN PONTE TIBETANO FRA PICCOLE COMUNITA’ DELLA MONTAGNA PARMENSE.
UN SIMBOLO PER L’ITALIA CHE VUOLE RIPARTIRE SENZA LASCIARE INDIETRO NESSUNO
Per gli appassionati escursionisti ed amanti del trekking è noto come “ponte dei Salti del Diavolo” o come “ponte tibetano sul Baganza” a causa della sua immagine, che rimanda ai celebri ponti sospesi delle lontane terre d’Asia; ora, grazie ai contributi di Regione Emilia-Romagna e Provincia di Parma, sarà ricostruito dopo che nell’Ottobre 2014 la piena del torrente distrusse una delle più affascinanti attrattive della Val Baganza, in provincia di Parma.
“La ricostruzione del ponte tibetano della Val Baganza – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – assume un significato particolare nel momento, in cui il Paese è di fronte a scelte fondamentali per il proprio modello di sviluppo, che non può prescindere dalla valorizzazione del territorio e dell’economia delle sue comunità anche montane.”
Il Comune di Terenzo, cui è stato assegnato il necessario finanziamento, ha richiesto la collaborazione del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ed i lavori avranno inizio poco prima della stagione estiva per terminare prevedibilmente a Settembre; i comuni interessati alla ricostruzione del ponte pedonale sono Terenzo, Berceto e Calestano.
“Pur non essendo la costruzione di un ponte, una specifica competenza del nostro ente, abbiamo accettato di affiancare l’Amministrazione Comunale di Terenzo a dimostrazione degli sforzi quotidiani per essere al fianco delle comunità, che vivono in montagna” hanno evidenziato la Presidente, Francesca Mantelli ed il Direttore Generale dell’ente consortile, Fabrizio Useri.
Lo spettacolare ponte venne inaugurato nel 2007 ed è, a tutti gli effetti, una via di collegamento tra le sponde di due territori (i comuni di Terenzo e Berceto), oltre a rappresentare un importante propulsore di sviluppo turistico per l’area. All'origine del nome della formazione rocciosa (Salti del Diavolo) vi è la leggenda, che narra di un monaco eremita il quale, ritiratosi in preghiera nella zona, divenne oggetto di tentazioni da parte del diavolo, che lo allettò con promesse di cibo, ricchezze ed anche di una giovane fanciulla; il monaco però non solo seppe resistere, ma scacciò il maligno che, nella fuga, lasciò impresse le proprie orme sul terreno, dando così vita alla formazione sedimentaria ancora oggi ben visibile.
“E’ indispensabile – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – creare ogni condizione per fermare il progressivo abbandono dei territori alti, la cui manutenzione, affidata al presidio dell’uomo, è condizione imprescindibile per garantire sicurezza idrogeologica alle aree più a valle. L’attenzione quotidiana, dimostrata dal Consorzio della bonifica Parmense, è esempio della sussidiarietà applicata, che permea la natura costitutiva degli enti consortili a servizio dell’intera collettività.”
LAZIO: MIGLIORATA EFFICIENZA IMPIANTI IDROVORI
Grazie ai finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 (misura 05), gli enti consortili pontini sono intervenuti con la ristrutturazione dei 3 impianti idrovori: “Calambra”, nel comprensorio del Consorzio di bonifica Agro Pontino (con sede a Latina) e “Iannotta”, nel comprensorio del Consorzio di bonifica Sud Pontino (con sede a Fondi, nel latinate), mentre a breve sarà ultimato anche l’impianto di Tabio, nel comune di Pontinia.
L’intervento comune è stato quello dell’adeguamento dei sistemi elettrici con il rifacimento delle cabine di media e bassa tensione e la sostituzione di apparecchiature elettriche obsolete; per “Calambra” e “Tabio” la ristrutturazione ha interessato anche il rifacimento dei sifoni, la sostituzione dei motori ed il potenziamento delle elettropompe esistenti. Analoghi risultati di efficienza e miglioramento si sono ottenuti per altri impianti idrovori: “Mazzocchio”, “Sega” e “Striscia”, i cui interventi sono stati finanziati dai fondi della Protezione Civile a seguito dell’alluvione del Novembre 2018.
Gli interventi, finanziati complessivamente per circa settecentomila euro e da poco conclusi, hanno interessato l’installazione di nuovi trasformatori, il rifacimento dei sifoni di scarico, la revisione di alcuni motori, il rifacimento completo delle cabine di media e bassa tensione, l’installazione di nuovi quadri comando elettropompe e di un sistema di comando per il monitoraggio dei gruppi pompa, anche su piattaforma cloud.
PIEMONTE: I LAVORI SULLA TRAVERSA DEL CANALE FARINI
Il Consorzio Coutenza Canali Cavour (con sede a Vercelli) ha provveduto alla sistemazione di un’apertura, formatasi nella traversa di derivazione del canale Farini, a Saluggia. il canale Farini sussidia il Canale Cavour, ad una dozzina di chilometri dall’imbocco di Chivasso, grazie alle acque della Dora Baltea, non essendo il solo fiume Po in grado di fornire la portata necessaria per l’intera durata dell’anno.
TOSCANA: UN ULTERIORE TASSELLO IN UN DIFFICILE MOSAICO IDRAULICO
Lavori in corso sul tratto terminale della Forra Sanguinara, in località Forretta nel comune di Pistoia, a cura del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze), in accordo con il Genio Civile Valdarno Centrale della Regione Toscana: si va dunque verso una nuova sistemazione che servirà a ridurre il rischio idrogeologico, causato dalla presenza di tratti tombati, insufficienti al deflusso delle acque anche per modesti eventi di piena.
L’intervento consiste in un’innovativa operazione di riapertura di vecchi tratti tombati per un investimento totale di circa duecentomila euro.
Si tratta dell’ennesima risoluzione di un problema al complicatissimo reticolo idrografico pistoiese, grazie ad un intervento, che “inverte” la storia, riportando “a cielo aperto” un tratto di corso d’acqua malamente intubato nel passato.
LAZIO: LAVORI IN AMMNISTRAZIONE DIRETTA: UNA SCELTA STRATEGICA
Sono terminati i lavori sul fosso dello Zambra, nel territorio di Cerveteri a Cerenova ed hanno avuto inizio quelli relativi al fosso nella zona di Palidoro; dopo decenni, il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma e nato dalla fusione degli enti consortili “Maremma Etrusca”, “Pratica di Mare”, “Tevere Agro Romano”) ha avviato questi importanti lavori di salvaguardia idrogeologica in amministrazione diretta, cioè con proprio personale.
Si tratta di una volontà ben precisa e l’ente consorziale vuole rappresentare un supporto per tutte le Amministrazioni, in special modo quelle Comunali, stipulando apposite convenzioni per organizzare lavori con il supporto di propri uomini e mezzi.
VENETO: UN NUOVO BY-PASS PER LA GESTIONE DELLE PIENE
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) sta realizzando il nuovo manufatto al nodo idraulico tra il comune di Padova ed il comune di Ponte San Nicolò.
Il deflusso nello scolo Maestro è oggi condizionato da un ponte, la cui sezione ristretta costituisce una strozzatura idraulica; l’urbanizzazione degli ultimi decenni ha infatti provocato un aumento della portata idrica.
Poiché la valenza storica del ponte non permette modifiche alla struttura, la costruzione di un by-pass è risultata la soluzione più funzionale e meno invasiva per lo scarico diretto delle acque dello scolo Boracchia nello scolo Maestro.
La spesa prevista è di 150.000 euro suddivisi in parti uguali tra i Comuni di Padova, Ponte San Nicolò e l’ente consorziale.
FRIULI VENEZIA GIULIA: AL VIA CANTIERE DEL “TRI-MUR”
E’ partito il cantiere del “TRI-MUR”, a Trivignano Udinese, per i lavori di ripristino della parte terminale del canale scolmatore di immissione nel torrente Torre.
L’opera, realizzata dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), ha ottenuto uno stanziamento regionale di 150.000 euro. Durante i numerosi eventi atmosferici verificatisi, il canale scolmatore ha contribuito alla salvaguardia dagli allagamenti di vaste porzioni dei territori interessati dalla rete di sgrondo. Gli interventi prevedono la ricostruzione del guado esistente, del raccordo di scarico e delle protezioni spondali con massi in scogliera, nonché la riprofilatura del fondo del canale. L ’Amministrazione Comunale chiedeva da anni una risoluzione alla problematica legata al crollo del guado sul canale scolmatore, punto sensibile per l’intera comunità.
Con finanziamenti successivi bisognerà completare la protezione spondale del Torre, configurando il nuovo scarico e stabilizzando le attività erosive in atto. Non solo in quel tratto, ma anche in corrispondenza della confluenza col fiume Natisone, durante gli eventi atmosferici più violenti, il Torre erode in maniera preoccupante le sponde.
MARCHE: SOPRALLUOGO LAVORI
Si è tenuto all’aeroporto di Falconara Marittima un sopralluogo del Genio civile di Ancona insieme a Regione Marche , Comune Falconara e Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) per visionare lo stato di avanzamento dei lavori nei primi cantieri in ultimazione per la riduzione del rischio idraulico nell’area aeroportuale.
I lavori sono finanziati dalla Regione, mentre progettazione e direzione lavori sono affidata all’ente consorziale.
LOMBARDIA: IN CORSO LO SFALCIO DI ERBE PALUSTRI
Il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha iniziato gli interventi di sfalcio delle erbe palustri nelle acque del Naviglio Martesana a partire dal comune di Cassano d’Adda; le attività, pianificate sino al capoluogo della Lombardia, termineranno la prossima settimana.
Il Naviglio, rimasto in asciutta parziale sino ai primi giorni di Aprile, sta progressivamente ricevendo acqua attraverso manovre di aumento delle sue portate.
TOSCANA: QUATTRO NUOVI CATERATTINI “IN HOUSE”
Quattro nuovi “caterattini” sono stati installati sulla canaletta Pontecanale, ma San Pietro a Vico; a realizzarli è stato il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) tramite la sua officina interna.
Ora sarà garantita una più corretta distribuzione dell’acqua alle colture del territorio, evitando rischi di allagamenti o sprechi. La realizzazione e la posa “in casa”, tramite l’officina consorziale, hanno permesso di abbattere i costi dell’operazione di circa il 75%.
VENETO: PARCO MEZZI SEMPRE PIU’ MODERNO
Prosegue il progetto di rinnovo del parco mezzi a disposizione del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre): è avvenuta, infatti, la consegna della prima di 2 nuove macchine semoventi ad altissimo livello tecnologico da utilizzare per gli sfalci lungo i canali; va ad incrementare una già consistente dotazione di mezzi d’opera, composta da 31 trattori, 20 escavatori, 8 camion, 4 rimorchi, 26 furgoni, 8 motobarche, 64 vetture, 25 motopompe.
Il parco mezzi viene rinnovato costantemente per consentire al personale di operare in assoluta sicurezza e con macchine capaci di garantire la migliore funzionalità; per questo, nel solo mandato 2015-2019, sono stati investiti circa due milioni di euro.
La disponibilità di mezzi operativi moderni e ad alta tecnologia consente all’ente consortile di poter intervenire anche in situazioni di emergenza, a supporto di interventi coordinati da altri enti, come avvenuto in provincia di Belluno nel 2018 dopo la tempesta Vaia, rispondendo all’appello lanciato dalla Regione Veneto.
EMILIA ROMAGNA: “ACQUA DA MANGIARE”: CAMBIAMENTO CLIMATICO E CIBO SOSTENIBILE
Due appuntamenti on-line di 2 ore ciascuno sono stati seguiti dagli studenti dell’Istituto “Arrigo Serpieri” e del Liceo “Alessandro Manzoni” di Bologna, grazie all’organizzazione del progetto “Acqua da Mangiare”, un nuovo format informativo-educativo, ideato da ANBI Emilia Romagna in collaborazione con “Eikon comunicazione” e patrocinato da un lungo elenco di Istituzioni, enti, associazioni.
Le tappe bolognesi di “Acqua da Mangiare” sono arrivate forti di un partecipato collaudo già realizzato in numerosi istituti superiori del comprensorio e dove le classi hanno rielaborato criticamente le informazioni ricevute dai relatori, che si sono succeduti in diversi webinar, dando vita ad una vera e propria narrazione, in continuità generazionale, su tematiche strettamente legate alla realtà quotidiana con particolari focus su mutamento climatico e risorse naturali esauribili come quelle idriche.
I due meeting hanno visto la partecipazione di numerose classi e relatori, tra cui il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.
VINCENZI A DUE EVENTI
La partecipazione del Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, è annunciata a 2 eventi della prossima settimana: martedì 18 Maggio concluderà, nel sito di Acqua Campus a Mezzolara di Budrio nel bolognese, l’evento di apertura del 62° anno della ricerca e dell’innovazione del Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo; venerdì 21 Maggio (inizio: ore 9.30) è invece previsto, in collegamento da remoto, all’apertura del webinar “Fiumi: ricchezza di vita”, organizzato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità. |