ANBI FREQUENTA SCENARI DI FUTURO: DALLA RICERCA APPLICATA DEL CER ALL’INNOVAZIONE DELLE START UP
“Nei laboratori di ricerca dell’Acqua Campus a Budrio ed in altri punti del territorio il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo ha in corso oltre 20 progetti di ricerca, tutti orientati verso soluzioni di irrigazione 4.0 e che lo vedono come capoprogetto o collaboratore di istituzioni, università e privati da ogni parte d’Europa, ma non solo”: ad evidenziare l’attività di questa eccellenza italiana è stato il neoPresidente, Nicola Dalmonte, intervenuto alla prima edizione dell’Innovation Hub “Il valore dell’acqua 4.0”, organizzato da ANBI, mutuando l’omonima esperienza dell’Urban Hub di Piacenza.
Il Consorzio C.E.R., che gestisce i 135 chilometri del canale irriguo più lungo d’Italia, è il punto di riferimento per l’innovazione dei Consorzi di bonifica ed irrigazione italiani, un modello riconosciuto a livello internazionale; ritenuta la centralità della risorsa idrica nelle scelte strategiche per un futuro sostenibile, l’ente consortile sta anche contribuendo in modo fattivo alla stesura di un aggiornato e completo dossier coordinato da “Nomisma” e cui prendono parte numerosi partners di assoluto livello scientifico. Oggi il settore primario può contare su molteplici strumenti, in grado di recepire le più recenti tecnologie, che vedono nell’informatica, nei dati satellitari e nei big-data, una concreta opportunità per arrivare ad una reale agricoltura 4.0, che renda sempre più efficiente una gestione dell’acqua, che dovrebbe contare su una risorsa di maggior qualità, nonchè beneficiare di nuove opere infrastrutturali, quali gli invasi, in grado di sopperire alle endemiche carenze idriche di territori spesso inariditi.
“Il futuro del Pianeta – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è legato ad una sostenibilità, che renda compatibili aspetti sociali, economici ed ambientali. E’ questa l’innovazione presente nel DNA degli enti di bonifica ed irrigazione, che l’avvertono come propria della mission verso la comunità e le Istituzioni, che la rappresentano.”
Sei le start-up presentate nel corso dell’Innovation Hub, cui sono intervenuti esponenti di Governo (i Sottosegretari, Ilaria Fontana e Francesco Battistoni), Parlamento (Paolo Trancassini, Commissione Bilancio Camera), mondo scientifico (Stefano Vaccari, Direttore Generale C.R.E.A. ed Attilio Toscano, docente universitario), impresa (Lorenzo D’Onghia, Vicepresidente E.S.R.I.), rappresentanza europea (Adriano Battilani, Segretario Generale Irrigants d’Europe): dalla ricerca idrica con l’uso dei raggi cosmici (Finapp) alla dematerializzazione dei sopralluoghi fisici (Itaprosol), dal monitoraggio delle acque (Open Swap) al recupero delle plastiche abbandonate negli alvei (Blue Eco Line), dalla depurazione idrica (Innovacarbon) ai rotori di nuova generazione per produrre energia da aria ed acqua (Windcity).
“L’innovazione – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è indispensabile per garantire qualità e distintività al sistema Italia; in questo, la digitalizzazione della rete idraulica sarà un passo importante per un’infrastruttura indispensabile quanto le vie di collegamento. Condividendo una frase di altri, possiamo davvero affermare che, soprattutto ora, l’innovazione non è una scelta, ma un dovere per il Paese.”
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
DISPONIBILITA’ D’ACQUA: UP AND DOWN LUNGO LA PENISOLA
Nonostante le piogge, si accentua il regime torrentizio dei principali fiumi italiani: è ancora una volta l’Emilia Romagna a ben fotografare la situazione con tutti i corsi d’acqua abbondantemente sotto media, ma addirittura le portate di Enza e Secchia (rispettivamente mc/sec 3,7 e 4,2) precipitate sotto al minimo storico mensile dopo la ripresa della scorsa settimana.
Sono in calo, questa settimana, anche i fiumi veneti, pur rimanendo su portate confortanti. Interessante è notare come tra l’11 ed il 13 Aprile scorsi siano caduti, sulla regione, 73 millimetri di pioggia (punte di oltre cento millimetri nel Veneto Orientale), pari al 78% di quanto mediamente registrato in anni recenti durante l’intero mese. Ciò fa seguito ai soli 8 millimetri di pioggia caduti a Marzo (-88%) e che hanno causato punte di “siccità severa” nel Veronese occidentale, nella parte centro-meridionale del Vicentino e nella parte sud della provincia di Venezia. In virtù delle abbondanti nevicate d’inizio inverno, le riserve di neve hanno registrato valori al di sopra della media, così come registrato nei livelli delle falde acquifere, grazie anche alle precipitazioni di Ottobre.
“Il perdurare di condizioni meteo altalenanti in una stagione, in cui l’aumento delle temperature causa lo scioglimento delle nevi, comporta la dispersione a mare di un’alta quantità d’acqua dolce, che rimpiangeremo in caso di periodi siccitosi” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Per quanto riguarda le portate del fiume Po, nonostante le piogge, che hanno ristorato le campagne, confermano un -30% rispetto alla media del periodo. Tutti i grandi laghi settentrionali sono in calo con il solo Garda sopra la media del periodo; la disponibilità idrica nelle dighe montane vede ora i bacini “scarichi” (invasato il 20% della capacità) in attesa della fusione del manto nevoso, ancora abbondante sull’arco alpino. Particolare attenzione deve essere dedicata agli equilibri idrici nei sottobacini, che hanno mostrato una manifesta aridità anche negli anni recenti: Val Trebbia nel piacentino, area di Boretto nel reggiano ed alcune zone del bolognese (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po).
Restando al Nord, i fiumi piemontesi sono in calo con piogge, che si sono concentrate solo sui rilievi delle Alpi Graie e Cozie, nella parte occidentale della regione e sulle Alpi Marittime nel cuneese. In Valle d’Aosta, pur rimanendo abbondantemente al di sopra della media, anche la Dora Baltea è in calo, mentre resta costante il torrente Lys; cala fortemente, invece, il fiume Adda in Lombardia (in una settimana da 134 metri cubi al secondo a mc/sec. 88), scendendo sotto i livelli dello scorso anno.
I bacini delle Marche restano stabilmente inferiori ai livelli del recente quinquennio, diversamente dai laghi del Lazio, che hanno beneficiato delle abbondanti piogge (in una settimana sono caduti circa novanta millimetri sul bacino del lago di Nemi, mentre il lago di Bracciano segna addirittura +31 centimetri sul livello di un anno fa); nella stessa regione, le portate dei fiumi Sacco e Liri-Garigliano sono superiori agli anni scorsi, mentre il Tevere resta sui livelli precedenti.
Un altro esempio dell’instabilità meteo, che si sta registrando sull’Italia, arriva dall’Umbria dove, nel mese di Marzo sono caduti mm.19,7 di pioggia, confermando l’andamento altalenante registrato negli anni recenti (2020: mm.65,87; 2019: mm.15,8; 2018: mm.191,13; 2017. mm.52,73).
“Di fronte a questi dati è evidente la necessità di un Piano Nazionale Invasi, perlopiù medio-piccoli, per dotare il territorio delle necessarie infrastrutture atte a garantire le risorse idriche necessarie alle produzioni agricole ed all’equilibrio ambientale – ha ricordato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Un esempio virtuoso arriva dal bacino del Maroggia, che risponde con la migliore performance del triennio (invasati 4,46 milioni di metri cubi) ad un lago Trasimeno con altezza idrometrica quasi dimezzata rispetto alla media storica.”
Per i fiumi della Campania, si registrano, rispetto alla scorsa settimana, livelli idrometrici diversificati: il Sele ed il Garigliano sono in aumento, mentre il Volturno appare nel complesso stazionario. Non ci sono novità per il lago di Conza della Campania, mentre gli invasi del Cilento si segnalano in lieve calo.
Continuano infine a crescere i bacini artificiali della Basilicata (quasi due milioni di metri cubi d’acqua in più), beneficiando di un discreto apporto pluviometrico, mentre restano fermi sui valori della scorsa settimana gli invasi pugliesi.
VENETO: AUMENTA LA SALINIZZAZIONE NEI TERRENI COSTIERI DEL VENETO, IL RECORD NEL POLESINE DELLA SUBSIDENZA
ANBI Veneto ha lanciato l’allarme salinizzazione, uno degli aspetti che maggiormente causano l’impoverimento del suolo: il fenomeno della presenza di sale nel terreno riguarda le zone costiere del Veneto con rischio per la fertilità delle campagne, ma anche per le falde acquifere sottostanti. Il quadro della situazione è dato dalla mappa sulla salinizzazione pubblicata nell’Ottobre scorso da A.R.P.A.V. (Agenzia Regionale Prevenzione Protezione Ambientale Veneto): complessivamente sono 58.000 gli ettari interessati leggermente, moderatamente e fortemente dal problema.
Le aree interessate sono collocate nella bassa padovana, nel Veneto Orientale, nella parte meridionale della provincia di Venezia, ma soprattutto in Polesine e nel Delta del Po, dove il fenomeno è particolarmente evidente su 38.000 ettari di territorio. Infatti, se nelle aree litoranee del Veneto è usuale trovare suoli leggermente salini con valori fino a 1 dS/m (deciSiemens per metro, dove l’unità di misura Siemens indica la conducibilità elettrica del sale), nel Delta del Po la situazione si aggrava con valori moderatamente salini (fino a 2 dS/m) e con punte di 5 dS/m, cioè fortemente salini.
La situazione è accentuata anche dalla subsidenza causata dai prelievi di gas metano, avvenuti tra gli anni ’30 e ‘60 del secolo scorso per mezzo di trivellazioni da piattaforme marine, situate in mar Adriatico e per mezzo di centinaia di pozzi disseminati nelle campagne. In quest’ottica, il via libera a nuove trivellazioni in Adriatico da parte del Governo riaccende il rischio subsidenza con l’effetto, tra gli altri, di accelerare la salinizzazione del territorio.
“Non possiamo dimenticare che il Veneto è la regione con il maggior consumo del suolo dopo la Lombardia”, spiega ANBI Veneto, “purtroppo, alla cementificazione si aggiunge il tema della diminuzione della fertilità del suolo. In questo contesto, il problema della salinizzazione va affrontato con la massima attenzione”.
ANBI PLAUDE A LEGGE EUROPEA SU CLIMA E RILANCIA IL PIANO LAGHETTI
NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’ E DEGLI OBIETTIVI ENERGETICI DETTATI DA AGENDA 2030
“In occasione della Giornata Mondiale della Terra, il cui 71% è rappresentato da acqua, salutiamo con grande soddisfazione la legge europea sul clima, che sancisce l'impegno della U.E. a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 con l'obbiettivo intermedio di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990”: a dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che ha ricordato inoltre come il documento comunitario preveda anche la costituzione di un comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici per formulare pareri scientifici indipendenti, utili a disposizioni più rigorose di adattamento alla crisi ormai conclamata.
“In questo quadro – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – si inserisce il cosiddetto progetto laghetti, redatto da Coldiretti e ANBI, perché la multifunzionalità di tali invasi medio-piccoli risponderebbe alle esigenze dettate da Agenda 2030 sull’emergenza energetica, a quelle di acqua potabile, che soprattutto in talune aree del Paese è sempre più forte ed ovviamente a quelle produttive ed ecosistemiche del territorio. Tali bacini, infatti, oltre ad accumulare acqua per fini energetici, grazie a piccoli salti di quota, andranno a contribuire alla produzione di energia idroelettrica e garantirebbero un’eventuale riserva idrica per uso potabile e irriguo. Inoltre, funzionando come casse di espansione, tratterebbero le portate di piena, rispondendo ad un’importante funzione di prevenzione idrogeologica ed infine agirebbero da vasche di fitodepurazione delle acque. Nella Giornata Mondiale della Terra rilanciamo una risposta concreta nel segno della sostenibilità a servizio di un territorio, tassello esemplare del più ampio Pianeta.”
SARDEGNA: IMPORTANTI NOVITA' PER DIGHE CUMBIDANOVU E MACCHERONIS
“La presa in carico dei lavori, che riguardano le dighe del nostro comprensorio da parte della Commissaria, Angelica Catalano, non può che essere un’ottima notizia per un territorio, che da troppi anni è in balia di ritardi burocratici incredibili”: è il commento del Consorzio di bonifica Sardegna Centrale (con sede a Nuoro), che annuncia la ripartenza dei lavori per le dighe di Cumbidanovu e Maccheronis.
Per quanto riguarda Maccheronis, in territorio di Torpè, qualche giorno fa si è proceduto al precollaudo delle paratoie. Ora si deve procedere alla distruzione della avandiga ed alla ricostruzione delle pareti, programmando tale lavoro in autunno, quando la stagione irrigua sarà praticamente terminata.
Per la diga di Cumbidanovu, in territorio di Orgosolo, l'appalto partirà entro il prossimo autunno; in questi giorni sono in corso carotaggi per verificare lo stato dei lavori già fatti. Oltre a queste 2 dighe, la Commissaria avrà il compito di controllare anche quelle di Petra e Othoni, in territorio di Dorgali.
EMILIA ROMAGNA: MISSIONE VAL D’ENZA, MA NON SOLO
La rilevanza extraterritoriale ed il valore economico, sociale ed ambientale, che sta assumendo il progetto integrato per rispondere al fabbisogno di risorsa idrica in Val d’Enza, consentono al Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) di riorganizzare mansioni e competenze per dare maggiore efficacia all’operatività necessaria per le nuove, subentrate priorità.
Lo studio del Distretto del Fiume Po, in linea con l’attuale normativa comunitaria, ha scandito una tabella di marcia che prevede, in caso di definitiva approvazione delle linee di finanziamento, azioni complesse e diversificate, con scadenze e necessità ravvicinate; in questo contesto, l’ente consorziale è stato chiamato da Regione Emilia Romagna a redigere il progetto, che porterà alla realizzazione di un invaso, in grado di compensare il pesante deficit idrico della valle, con evidenti ripercussioni sulle economie e sull’ambiente delle province reggiana e parmense.
Proprio per questo, l’ente consorziale ha ideato una squadra tecnica dedicata pur nel rispetto di altri importanti obbiettivi quali i lavori finanziati dal Piano Sviluppo Rurale Nazionale, la realizzazione della cassa di espansione del Cavo Bondeno a Novellara, l’invaso di Villalunga ed i lavori di sistemazione dell’idrovora di San Siro.
VENETO: SI RIVOLUZIONA L’IRRIGAZIONE
Nell’Ottobre dello scorso anno, il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella “città dell’Arena”) ha dato avvio agli interventi di trasformazione irrigua degli impianti di Palazzolo (nei comuni di Sona e Bussolengo), Coronini (nei comuni di Villafranca di Verona e Sommacampagna) e Ca’ degli Oppi (in comune di Oppeano e Bovolone); scopo degli interventi è la trasformazione dal sistema di irrigazione “a scorrimento” al sistema “in pressione”. I lavori sono finanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Aree Rurali per un importo complessivo di 20 milioni di euro.
Tramite questi interventi la lunghezza della rete consortile di tubazioni in pressione aumenterà di 166 chilometri, passando da 834 a 1000 chilometri, mentre la superficie agricola irrigata in pressione aumenterà di oltre duemila ettari, passando da 9.736 a 11.756 ettari.
La zona di Villafranca e Sommacampagna viene irrigata dall’Adige tramite la “Presa di Sciorne”, posta in Comune di Rivoli Veronese. Obiettivo dell’intervento in corso è quello di ammodernare il servizio irriguo, rifornendo le aziende d’acqua già in pressione e riducendone il consumo, data la migliore efficienza dei sistemi di somministrazione irrigua localizzata.
Con il nuovo impianto si conseguirà un risparmio effettivo e realmente misurabile, superiore al 50% rispetto alla situazione attuale; oltre a ciò, l’irrigazione in pressione, oltre a ridurre drasticamente il consumo d’acqua, ridurrà anche il fabbisogno di sostanze concimanti e di fitofarmaci, grazie al minore dilavamento della superficie del suolo.
L’intervento, che interessa una superficie di 563 ettari complessivi nei comuni di Villafranca e Sommacampagna, comprende anche la costruzione di una centrale di pompaggio e di una vasca dissabbiatrice lungo il Canale di Sommacampagna. L’intero intervento ha un costo di oltre sei milioni di euro. La messa in funzione del nuovo impianto è prevista per la stagione irrigua 2022.
TOSCANA: IL CERFONE TORNA IN FORMA
L’operazione “fiumi sicuri” in Valtiberina continua: dopo aver “rimesso in forma” 2 importanti tratti del fiume Tevere, nel comune di Pieve Santo Stefano, i lavori di manutenzione, programmati nella vallata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), si sono spostati sul torrente Cerfone nel territorio comunale di Monterchi; “sotto i ferri” un tratto di oltre due chilometri.
Le arginature di uno dei principali affluenti del Tevere, risultavano molto indebolite, nel tempo, dalle piene, dalle gallerie e dai cunicoli scavati dagli animali selvatici, dal terreno trascinato dagli alberi caduti sotto la forza di eventi meteorologici violenti. Alcuni punti sono stati riprofilati; in corrispondenza di crolli, dovuti ai cunicoli scavati dagli animali selvatici o ai dissesti generati dalla caduta delle alberature, si è resa necessaria la ricostruzione delle sponde.
Nel tratto, oggetto degli interventi, il fiume ha riconquistato i suoi spazi, il letto è stato ripristinato ed il paramento arginale, molto frequentato da ciclisti e pedoni, risulta consolidato. L’operazione è stata condivisa e studiata con l’Amministrazione Comunale, che ha pensato di ottimizzare gli effetti dell’intervento, finalizzato al miglioramento della funzionalità idraulica, anche per assicurare maggiore fruibilità dell’area.
I lavori di manutenzione ordinaria adesso continuano: uomini e macchine dell’ente consorziale sono pronti a spostarsi sul torrente Sovara e su alcune aste della Piana della Battaglia, nel comune di Anghiari.
VENETO: MIGLIORA LA SICUREZZA IDRAULICA DI PADOVA
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha dotato di un nuovo sistema di telecontrollo, l’importante impianto idrovoro Saracinesca, migliorando così la “periferica” per la gestione, da remoto, dell’impianto che regola i livelli della Fossa Bastioni.
I lavori si inseriscono all’interno del progetto di potenziamento e adeguamento dell’impianto e che hanno previsto l’installazione di 2 nuove elettropompe, ciascuna in grado di espellere 1800 litri al secondo, in sostituzione di quelle preesistenti, l’adeguamento dei quadri elettrici e l’installazione del gruppo elettrogeno di emergenza, alloggiato in una nicchia di nuova realizzazione. L’ammodernamento del telecontrollo in questo impianto, che si trova a ridosso delle mura storiche della città di Padova, permette di garantire una maggiore affidabilità nella gestione dei livelli e nell’affrontare le situazioni di criticità.
LOMBARDIA: MISURAZIONI ED ANALISI GENETICHE ALLA SCALA DI RISALITA DEI PESCI
Si è svolto al sito del Panperduto, da parte di 2 ricercatrici dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, un prelievo di campioni di genetica da alcuni esemplari di barbo presso la scala per il passaggio dei pesci attigua allo sbarramento idraulico, gestito dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano).
Le attività hanno previsto la raccolta di piccoli frammenti di pinna del genere ittico Barbus, al fine di consentire l’effettuazione di analisi molecolari per poter identificare quali specie siano presenti nel tratto più a Nord del fiume Ticino a valle del Verbano.
Nota è infatti la presenza, in molte aree all’interno del bacino del fiume Po come nella parte terminale del Ticino, della specie esotica Barbus barbus, che tende ad ibridarsi o soppiantare l’autoctona Barbus plebejus; certa non è invece la sua presenza in questo tratto del Ticino.
Considerata la difficoltà di distinguere morfologicamente le specie, diventa fondamentale il ricorso a disamine di tipo molecolare. Di ogni esemplare, cui è stata scattata una foto su carta millimetrata, sono stati misurati lunghezza e peso. Le attività effettuate sono ricomprese tra le azioni del progetto Interreg IT-CH Italia Parchi Verbano Ticino che si propone di monitorare i livelli del lago in relazione alla qualità dell’ambiente circostante con particolare attenzione riservata alle aree naturali protette site sul Ticino a valle del bacino lacuale.
TOSCANA: GIONATA MONDIALE DELLA TERRA: ENTRO L’ANNO 1000 NUOVI ALBERI
Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha deciso di provvedere alla piantagione di 1000 alberi entro il 2021, interessando ad oggi 9 comuni: è solo una delle azioni strategiche ed innovative, che l’ente consortile ha previsto nel suo piano triennale per l’ambiente e le energie rinnovabili, organizzato come risposta alla dichiarazione di emergenza climatica ed ambientale, approvata nei mesi scorsi.
Il piano è uno strumento di analisi ed approfondimento, riguardante tutti i settori ambientali, in cui l’ente consorziale opera. I risultati sono già tangibili in termini di minore CO2 emessa dalle attività con previsioni in questo senso molto promettenti. Oggi si è alla vigilia di un altro passo importante, collaborando con i Comuni per assolvere l’impegno di legge, che prevede un nuovo albero ad ogni nascita o adozione di un bambino; non solo: nel comune di Camaiore sono stati affidati i lavori per la plantumazione di 533 alberi nella cassa di espansione per aumentare la sicurezza idraulica del territorio e migliorare l’ambiente.
Il programma del “Toscana Nord” prevede che entro fine Aprile vengano piantati nuovi alberi a Vicopisano, mentre accordi sono già in essere per la messa a dimora di nuove piante anche con Aulla, Fosdinovo, Borgo a Mozzano e Bientina; sono inoltre in fase di attuazione linee progettuali anche per i comuni di Lucca, Capannori e Coreglia.
EMILIA ROMAGNA: SINERGIA PER LA SICUREZZA DEL COMPRENSORIO
Una telecamera O.C.R. (“Optical Character Recognition”), sistema di videosorveglianza intelligente dall’elevata qualità tecnologica ed in grado di riconoscere le targhe dei veicoli, sarà a breve installata su strada Argine di Gainago nei pressi dell'impianto di bonifica del Travacone (in comune di Colorno) e collegata con il sistema della stazione operativa della Polizia Locale dell'Unione Bassa Est: il progetto è il frutto dell'accordo tra il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “capitale della cultura”) e l'Amministrazione Comunale di Colorno, con la supervisione della locale Arma dei Carabinieri.
L’algoritmo, che consente alle telecamere O.C.R. il riconoscimento ottico dei caratteri, sfrutta un software, che permette di identificare, all’interno di una scena-fotogramma, la porzione, che contiene una targa ed isolarla dall’immagine; analizzando la forma dei caratteri, l’algoritmo potrà riconoscere la sigla, generando una stringa di testo corrispondente al numero di targa del veicolo.
Il Comune di Colorno ha intanto formalizzato la richiesta di autorizzazione al Comitato per la Sicurezza e l'Ordine Pubblico con l'obbiettivo di continuare nel grande sforzo di moltiplicazione delle telecamere sul territorio, grazie a sinergie virtuose, attivate con soggetti pubblici e privati.
LIGURIA: IL TRIBUTO DI BONIFICA È UNA PRESTAZIONE DOVUTA
“Il tributo di bonifica applicato dal Consorzio di bonifica Canale Lunense è una prestazione dovuta”: lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione, dando ragione all’ente consortile con sede a Sarzana, nello spezzino, bocciando l’istanza con cui un privato, proprietario di terreni nel comprensorio consorziale, ne chiedeva la cancellazione.
La Suprema Corte ha ribaltato la precedente sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Liguria, confermando la correttezza della procedura adottata nell’applicazione dei tributi da versare sulla base del Piano di Classifica. La Cassazione ha inoltre evidenziato che compete al proprietario dimostrare l’eventuale mancanza di beneficio dall’attività del Consorzio, ribadendo che, quando esiste un piano di classifica approvato, l’imposizione dei tributi è legittima.
Le entrate tributarie del “Canale Lunense” per le manutenzioni dei colatori di bonifica e della rete irrigua ammontano a circa un milione mezzo di euro, ripartiti tra circa quindicimila consorziati, ricadenti in un comprensorio esteso in Val di Magra e parzialmente a Lerici, Aulla, Fosdinovo oltre che in una piccola porzione di Carrara.
VINCENZI VIA WEB
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà alla videoriunione del Comitato Provinciale Giovani Impresa Coldiretti di Mantova, prevista per martedì 27 Aprile p.v. a partire dalle ore 20.30; il tema del suo intervento sarà “Acqua, fattore produttivo e bene comune – presente e futuro dei Consorzi di bonifica e della gestione irrigua”. |