Anno XXIII, n. 12 venerdì, 26 marzo 2021

AL VIA LA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO “OBIETTIVO ACQUA”

Prende il via la terza edizione del concorso fotografico “Obiettivo Acqua”, organizzato da Coldiretti, ANBI, Fondazione Univerde e che ha visto nella scorsa edizione, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia, la partecipazione di oltre 500 opere.
Protagonisti assoluti del contest rimangono l’acqua dolce ed i suoi vettori, che determinano emozionanti paesaggi: fiumi, laghi, corsi d’acqua minori, zone paludose, delta, estuari, risorgive, ambienti ricchi di una biodiversità unica; accanto a loro c’è il lavoro dell’uomo, da secoli impegnato a gestire questa risorsa vitale, grazie ad  opere straordinarie, la cui contemporaneità affonda comunque le radici nella grande cultura idraulica italiana. Oltre ai 3 premi principali sono previste 4 menzioni (sottosezioni: Acqua è…lavoro; Acqua è…paesaggio; Acqua è…città; Cambiamenti climatici: difendere l’acqua – difendersi dall’acqua) più 2 menzioni speciali (“A due ruote lungo l’argine”, dedicata al connubio tra bicicletta e corsi d’acqua; ”Il cibo è irriguo” incentrata sul binomio tra acqua ed agricoltura per la produzione del “made in Italy” agroalimentare).
La partecipazione è gratuita ed è riservata a cittadini italiani  e stranieri, maggiorenni, residenti o domiciliati nel nostro Paese; le fotografie devono essere scattate in Italia. Le iscrizioni sono aperte fino al prossimo 26 Ottobre sul sito
www.obiettivoacqua.it, dove è consultabile il regolamento completo del concorso. È prevista una prima selezione delle fotografie da parte dell’Organizzazione, cui seguiranno le scelte finali ad opera di una giuria tecnica. Compatibilmente con l’evolversi della situazione pandemica sono previste una cerimonia finale di premiazione e l’esposizione delle opere più meritevoli.
“E’ con grande soddisfazione, che diamo il via alla terza edizione di un concorso fotografico, che sta riscuotendo crescente interesse e che conferma la duttilità anche artistica di una risorsa come l’acqua, capace non solo di donare la vita, ma di suscitare emozioni  nei contesti più diversi rendendo, allo stesso tempo , merito all’ingegno  dell’uomo” : è quanto ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Obiettivo Acqua – chiosa Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - è parte della strategia, che stiamo conducendo da tempo per riavvicinare la società ad un rapporto responsabile con le risorse idriche, la cui disponibilità non deve essere data per scontata soprattutto nel tempo dei cambiamenti climatici. C’è bisogno di cultura e di attenzione; in questo senso vanno anche la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, nonché la vasta attività didattica che, nel rispetto delle contingenti normative, continuiamo a svolgere sul territorio.”

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE

IL CONTRAPPASSO DELL’ACQUA: INVASI AL TOP NEL SUD SOFFERENZA IDRICA  AL CENTRO NORD

Sono soprattutto l’abbondante quantità di neve ancora presente sui versanti di Alpi ed Appennini, grazie al perdurare di temperature rigide (l’indice Snow Water Equivalent, pur in calo, si mantiene + 13,2% sulla media 2006-2020), nonché il confortante stato degli invasi piacentini (Mignano e Molato oltre il 90% di riempimento) a non allarmare di fronte ad una situazione idrica da profondo rosso per i fiumi dell’Emilia Romagna, tutti abbondantemente sotto la media  mensile con l’Enza, che tocca il minimo storico con una portata di soli 2,7 metri cubi al secondo (Secchia: mc/sec 3,2 contro una media di mc/sec 31,2; Savio: mc/sec 3,6 contro una media di mc/sec 24,3; Reno: mc/sec 4,1 contro una media di mc/sec 25,0; Trebbia: mc/sec 9,6 contro una media mc/sec 22,6): a segnalarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Secondo i dati dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, la stabilità meteorica ha fatto segnare un drastico calo anche per la portata del Grande Fiume, scesa per la prima volta quest’anno sotto la soglia dei  1000 metri cubi al secondo, confermando un -24% rispetto alla media del periodo.
“La stagione irrigua è appena all’inizio, ma l’instabilità delle disponibilità idriche, dimostra ancora una volta la necessità di nuovi invasi, funzionali a garantire la sicurezza d’acqua, indispensabile per un’agricoltura d’eccellenza come quella dell’Emilia Romagna” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Sono in calo anche i livelli idrometrici dei grandi laghi del Nord con Lario ed Iseo crollati sotto le medie storiche. Se resta straordinaria la portata della Dora Baltea in Valle d’Aosta (mc/sec 36,4 contro una media pari a mc/sec  5,0) ed i fiumi piemontesi hanno andamento altalenante (Maira e Stura di Lanzo in crescita; Tanaro, Sesia e Pesio in calo), restano in forte deficit idrico i fiumi della Toscana (Arno, Serchio, Ombrone, Sieve) con portate più che dimezzate rispetto alla media (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). Rimangono, invece, confortanti le portate dell’Adda, in Lombardia, così come dei fiumi veneti (Piave, Livenza, Adige, Tagliamento, Brenta): tutte superiori agli anni recenti.
Lo stesso trend si registra per i fiumi marchigiani (Esino, Potenza, Tronto, Nera, Sentino) come per i flussi di Tevere, Liri Garigliano e Sacco nel Lazio. Sono in calo, invece, i livelli idrometrici dei fiumi campani, che tornano ad essere inferiori alle medie dell’ultimo quadriennio a causa  di precipitazioni solo sporadiche, concentratesi in montagna e spesso a carattere nevoso:  Volturno e Garigliano registrano cali più marcati, mentre i livelli del Sele presentano diminuzioni più contenute; si segnala anche una contrazione della quantità d’acqua trattenuta  negli invasi del Cilento. Continuano, invece, a crescere i volumi invasati nei bacini della Basilicata (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale) e che hanno superato i quattrocentoquarantuno milioni di metri cubi (+ 161,01 milioni di metri cubi rispetto ad un anno fa); stesso trend seppur più lieve per gli invasi della Puglia che, con quasi duecentonovantasei milioni di metri cubi, segnano oltre centocinquantatre milioni in più sul 2020.
“Si verifica – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - questa legge del contrappasso idrico con risorse abbondanti, laddove fu emergenza idrica l’anno scorso, lenita solo dalle riserve dovute al riempimento pluriennale di serbatoi ormai indispensabili anche nelle regioni del Nord Italia. Il nostro Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese ne prevede 13, capaci di incrementare la capacità complessiva di oltre 58 milioni di metri cubi con un investimento di circa 477 milioni, capaci di garantire quasi 2.400 posti di lavoro.”

                                                                   

GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: DATI ALLA MANO ANBI FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE IDRICA DEL PAESE

MANCANO 5 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA RISPETTO A QUANTO PREVISTO 50 ANNI FA

“In Italia non dobbiamo compiere il miracolo di trasformare il deserto in una terra florida, bensì dobbiamo utilizzare al meglio i talenti affidatici con un territorio straordinario, che va altresì difeso dalla minaccia dell’aridità”: è in questa, evocativa immagine che Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha indicato, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, la strategia idrica, che l’Italia dovrebbe seguire.
I “talenti” sono dati da un andamento pluviometrico che, nonostante l’estremizzazione degli eventi atmosferici, vede cadere annualmente sull’Italia 1000 millimetri di pioggia (quasi mm. 2.000 in alcune zone del Friuli Venezia Giulia e della Liguria e solo mm. 300 su aree della Puglia), pari ad un volume complessivo di circa trecento miliardi di metri cubi, oltre la  metà dei quali, però, vengono restituiti in atmosfera attraverso l’evapotraspirazione; si calcola, quindi, che il patrimonio idrico potenzialmente a disposizione sia di circa centodieci miliardi di metri cubi, di cui solo 53 miliardi realmente utilizzabili.
“Di questa ricchezza riusciamo, però, a trattenere solo 5,8 miliardi, cioè circa l’11%. Il talento, che dobbiamo sviluppare è aumentare tale percentuale” ha precisato il Presidente  ANBI.
Al proposito, ANBI ha indicato fin dal 2017, unitamente all’allora Struttura di Missione #italiasicura, una strategia fatta di 2.000 invasi medio-piccoli da realizzare in 20 anni grazie ad un investimento di circa duemila miliardi di euro; contestualmente sono stati  presentati i primi 218 progetti, interessanti 17 regioni (il maggior numero, 73, in Veneto, ma  è la Calabria, la regione ad abbisognare di maggiori investimenti: 527 milioni di euro). A Settembre 2020, nella prospettiva del Recovery Plan, ANBI ha presentato un Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, comprendente, innanzitutto, la manutenzione straordinaria di 90 bacini, in buona parte interriti.
“La loro capacità – ha affermato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è ridotta del 10,7% a causa della presenza di oltre settantadue  milioni di metri cubi di sedime, depositati sul fondo: 46 bacini sono al Sud, 36 al Centro, 9 al Nord.”
Oltre a ciò, il Piano ANBI prevede  il completamento di 16 bacini (capacità complessiva: mc. 96.015.080; investimento: quasi 452 milioni di euro) e la realizzazione di 23 nuovi invasi (capacità complessiva: mc. 264.493.800; investimento: circa un miliardo e duecentotrentuno milioni di euro).
“Sono tutti progetti definitivi ed esecutivi, cioè in avanzato iter burocratico e quindi capaci di rispettare il cronoprogramma indicato dall’Unione Europea, garantendo quasi diecimila posti di lavoro. Per questo – ha insistito il DG ANBI– ribadiamo la richiesta di inserimento nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza.”
E’ utile ricordare che, ancora nel 1971(!), la Conferenza Nazionale delle Acque aveva indicato in almeno 17 miliardi di metri cubi, la necessità di invaso  necessaria a soddisfare le esigenze del Paese al 1980(!); oggi, secondo i dati del Comitato Italiano Grandi Dighe, tale capacità ammonta a 13,7 miliardi di metri cubi, di cui però è autorizzato l’uso di solo 11,9 miliardi, un volume ben lontano da quanto previsto  50 anni fa! Risulta evidente, secondo l’ANBI,  l’urgente necessità di incrementare sensibilmente le capacità di invaso per sopperire alle esigenze idriche in un quadro condizionato dalla crisi climatica, dove ormai piove in maniera sempre più “tropicale” ( grandi volumi in autunno-inverno, poco in primavera-estate) con ripetuti fenomeni alluvionali in tutte le regioni (negli anni recenti, lo Stato spende mediamente 3 miliardi e mezzo all’anno per riparare i danni) e stagioni siccitose anche in aree, dove nel passato tali fenomeni erano molto rari (la situazione è già oggi critica in Sicilia e condizioni di sofferenza idrica si stanno ripetendo sulla fascia adriatica dell’Appennino). Ad innervare  d’acqua il territorio italiano è una rete di circa duecentomila chilometri di corsi d’acqua (circa cinque volte la circonferenza della  Terra), bisognosa di manutenzione straordinaria di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici. I Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno pronti 729 progetti cantierabili (ricompresi nel Piano ANBI per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese: 241 al Nord, 266 al Centro, 222 al Sud), capaci di garantire quasi dodicimila posti di lavoro con un investimento di circa due miliardi e trecentosessantacinque milioni di euro.
“Nella Giornata Mondiale dell’Acqua  - ha concluso Gargano – è infine opportuno segnalare con forza che la fondamentale funzione del reticolo idraulico minore, rischia ora di essere pregiudicata dall’applicazione meccanica dei parametri comunitari del  Deflusso Ecologico, evoluzione del Minimo Deflusso Vitale, già in essere nel nostro Paese. L’obbiettivo di garantire le condizioni di vivibilità dei corsi d’acqua è prioritario ma, come sempre, deve essere declinato in base alle realtà locali. È evidente che le fluenze dei grandi fiumi continentali sono assai diverse da quelle dei corsi d’acqua italiani, dove anche il Po è ormai caratterizzato da un andamento torrentizio con forti escursioni di portata.”
“I corpi idrici vanno rispettati, ma il pericolo di un’interpretazione rigida dei parametri – ha comunicato preoccupato il Presidente ANBI, Vincenzi - è di non avere più a disposizione  l’acqua sufficiente a garantire un territorio riconosciuto nel mondo e di cui sono parte integrante i fontanili, le marcite, i prati stabili, la policromia dei panorami; l’uso delle risorse idriche è determinante anche per mantenere l’equilibrio ambientale. È una battaglia, che stiamo conducendo attraverso Irrigants d’Europe e sulla quale chiediamo l’impegno dell’intero Paese.”

CAMPANIA: ACCRESCERE LA CULTURA DELL’ACQUA

“I Consorzi di bonifica e irrigazione con il proprio lavoro quotidiano sono un esempio di gestione sostenibile e reale apprezzamento del valore dell’acqua, che deriva dall’approccio culturale alla base del concetto di bonifica integrale: il drenaggio della risorsa idrica per rendere abitabile e coltivabile un territorio e la sua successiva restituzione per scopi irrigui e in alcuni casi anche potabili: a scriverlo è stata ANBI Campania in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
Il comunicato prosegue: “Valuing Water, il tema di quest’anno, spinge i Consorzi di bonifica e irrigazione della Campania a lanciare un appello alle Istituzioni territoriali, agli Enti Locali e al mondo della scuola, dell’università e della ricerca scientifica: se la società campana intende raccogliere realmente la sfida posta dai cambiamenti climatici, oggi più che mai è necessario illustrare, a tutti, i valori legati alle buone pratiche della gestione dell’acqua e che vanno considerate in una prospettiva unitaria, dalla difesa dell’ambiente alla considerazione sociale del bene, poiché è necessario accrescere il livello di cultura generale sulla risorsa acqua come bene comune, altrimenti le campagne di sensibilizzazione su un uso responsabile di questa preziosa ed insostituibile risorsa continueranno ad infrangersi contro un muro di indifferenza”.

ANBI: “SERVE PIU’ ATTENZIONE POLITICA VERSO L’EUROPA”

“In Europa non si può avere un atteggiamento distratto verso provvedimenti, che penalizzano il nostro Paese: è stato così per la Direttiva Nitrati così come per la Direttiva Quadro Acque, da cui deriva la normativa sul Deflusso Ecologico, che rischia ora di compromettere il tipico habitat dei nostri territori. Non si può parlare di acqua un giorno all’anno, bisogna farlo tutti i giorni per creare una cultura, che impedisca gli errori del passato.”
Ad indicarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, intervenuto al webinar “Verso… Terrevolute 2022” organizzato proprio dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, presenti i Presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Filippo Gallinella e Gianpaolo Vallardi. A fargli eco è stato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano:
“Perché – si è chiesto – i pozzi abusivi vengono tollerati? È proprio questo genere di lassismo, che in Europa ci porta incontro alle infrazioni, che ogni anno costano decine di milioni al sistema Paese. Non possiamo uscire dall’emergenza Covid con un modello di sviluppo ancora fatto di cementificazione e condoni con pesanti conseguenze anche sull’assetto idrogeologico. Il futuro, soprattutto nel Sud, è legato alla valorizzazione del territorio e della sua agricoltura, che sempre più ha bisogno di acqua. Per questo, di fronte alla crisi climatica, sono necessari interventi infrastrutturali, mirati ad aumentare la capacità di resilienza delle comunità. Il Piano ANBI per l’Efficientamento della Rete Idraulica va in questo senso:  858 progetti ad iter avviato, capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro con un investimento di circa 4 miliardi e 340 milioni di euro ed in grado di rispettare il cronoprogramma comunitario per concorrere a fare dell’Italia un Paese finalmente con i tempi europei.”

C’E’ UN FORTE LEGAME TRA ACQUA CONTAMINATA E MALNUTRIZIONE IN AFRICA

ANBI ED AZIONE CONTRO LA FAME CHIEDONO CHE SIA TEMA DEL WORLD WATER FORUM 2024

ANBI condivide gli obbiettivi della campagna “Water of Africa”, promossa dall’ organizzazione umanitaria internazionale “Azione contro la fame” con lo scopo  di denunciare il nesso tra consumo di acqua non potabile e malnutrizione nel continente africano.
“E’ questo un tema, che ben si sposa con il nostro impegno nel comitato promotore della candidatura di Roma, Firenze ed Assisi a sedi del World Water Forum 2024” ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
L’iniziativa di “Azione contro la Fame” (documentata con il video scaricabile al link https://youtu.be/PduV9ydTMYA) è stata promossa per denunciare un’acqua, quella contaminata, che rischia di essere bevuta quotidianamente da 319 milioni di persone. Il perché della vastità del fenomeno è presto detto: le famiglie, nell’area subsahariana, non hanno accesso all’acqua nelle proprie case e non dispongono di un pozzo vicino al luogo, in cui vivono. Si dissetano, spesso, attraverso fonti d’acqua non trattata e, di conseguenza, finiscono per mettere a dura prova organismi già indeboliti dall’assenza di cibo e nutrienti essenziali alla salute. Le persone esposte all’acqua contaminata possono ammalarsi rapidamente di malnutrizione legata all’insorgenza ripetuta di diarrea ed infezioni intestinali.
Decine di migliaia di persone muoiono ogni anno a causa di malattie legate all'acqua o altri problemi igienico-sanitari e di questi, fino al 90% sono bambini di età inferiore ai cinque anni. Circa centottantamila bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno (ca. cinquecento al giorno) nell’Africa subsahariana a causa di malattie diarroiche, legate ad inadeguatezze idriche ed igieniche. Le bottiglie della campagna “Water of Africa” rappresentano, dunque, l’acqua che milioni di persone, in Africa ma anche in altre aree del Pianeta, raccolgono un po’ dovunque pur di dissetarsi. Il suo colore è giallo paglierino, talvolta marrone o rossastro. Provocatoriamente la bottiglia, che la contiene, dispone di un’etichetta che, anziché elencare le proprietà benefiche delle nostre acque minerali, annuncia quanto di più dannoso viene immesso nell’organismo con il suo consumo.
“Sosteniamo la campagna promossa da Azione contro la Fame e proiettiamo il tema verso il prossimo World Water Forum del 2024, per il quale stiamo lavorando con l’obbiettivo di promuovere la candidatura di Roma, Firenze ed Assisi a sede dell’evento – ha aggiunto  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - A poco più di dieci anni dal riconoscimento dell’acqua come diritto universale, pensiamo che l’Italia, in ideale collegamento con quanto fu già  argomento  di Expo 2015, possa rappresentare anche su questo tema un ponte tra Nord e Sud del mondo.”
Azione contro la Fame opera  quotidianamente contro la malnutrizione infantile e per garantire l’accesso all’acqua pulita nelle comunità, in cui lavora.  Nell’ultimo anno, lo staff impegnato sul campo ha aiutato quasi sei milioni di persone con progetti di “acqua e igiene”, migliorando oltre tredicimila fonti idriche e fornendo quasi due milioni di metri cubi d’acqua.

PUGLIA: SERVE SENSO DI RESPONSABILITA’, GUARDANDO AL FUTURO CON SERENITA’

“L’abbondanza di risorsa idrica accumulata  negli invasi  ci fa guardare alla prossima stagione irrigua con un discreto ottimismo, ma non dobbiamo dimenticare che solo pochi mesi fa la stagione irrigua era ancora incerta e che l’anno scorso  sono state adottate restrizioni rigidissime dell’irrigazione, con grave danno per l’agricoltura”: è quanto ha scritto il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) in una nota per la Giornata mondiale dell’Acqua, che prosegue: “Tutti siamo chiamati ad una maggiore responsabilizzazione per preservare la preziosa risorsa, tutti siamo artefici del nostro futuro. In prima linea proprio il Consorzio con il compito di gestire il grande patrimonio infrastrutturale, tutelare la risorsa accumulata, distribuirla in maniera razionale ed evitare disservizi.
Un impegno senza interruzioni, neppure in questo lungo periodo di emergenza sanitaria, una costanza nel monitoraggio del territorio e una manutenzione attenta degli impianti, che consentirà  di avviare in piena serenità  la stagione irrigua dal prossimo 1° Aprile.”

PIEMONTE: VERSO L’INIZIO DELLA STAGIONE IRRIGUA

Dopo 5 mesi di interventi complessi e delicati, al termine di una “corsa contro il tempo” con turni di lavoro anche notturni, il manufatto storico del ponte canale sul torrente Cervo del canale Cavour è stato finalmente collaudato e si appresta a far passare la prima acqua: per arrivare alla piena funzionalità entro il mese di aprile.
L’altra grande arteria, il canale Regina Elena, anch’esso oggetto di diffusi ed importanti lavori di impermeabilizzazione da parte dell’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara), verrà riattivato gradualmente a partire da lunedì 29 Marzo p.v..

VENETO: RICONVERSIONE IRRIGUA

Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella città capoluogo) ha avviato importanti lavori per l’efficientamento irriguo nella parte occidentale della provincia scaligera, in comune Villafranca di Verona. Si tratta di opere finanziate dal Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Zone Rurali e che hanno un costo di oltre sei milioni di euro. Attraverso tali interventi si punta ad ottimizzare l’utilizzo della risorsa in una zona irrigata con le acque del fiume Adige tramite la presa di Sciorne, posta più a Nord, nel comune di Rivoli.
Gli interventi, che sono iniziati lo scorso Ottobre e che non saranno terminati prima dell'avvio della stagione irrigua del prossimo anno, sono finalizzati a cambiare il sistema di distribuzione idrica alle aziende agricole, convertendo l’irrigazione a scorrimento in sistemi a pressione. Con le opere attualmente in corso, che fanno parte di un piano del valore complessivo di 20 milioni di euro e comprendente anche interventi in corso nel comune di Ca' degli Oppi, la lunghezza della rete consorziale di tubazioni in pressione  aumenterà di 166 chilometri, passando da 834 a 1.000, mentre la superficie agricola irrigata con questo sistema crescerà di oltre duemila ettari, passando da ha. 9.700  a ha. 11.760.
L'intervento, che interessa una superficie di 563 ettari posta nei comuni di Villafranca e Sommacampagna, comprende panche la costruzione lungo il Canale di Sommacampagna di una centrale di pompaggio e di una struttura volta a ridurre la presenza di solidi sospesi nell'acqua.

EMILIA ROMAGNA: POSITIVO INCONTRO D’ESORDIO

Primo appuntamento conoscitivo tra Alessio Mammi, Assessore Agricoltura, Agroalimentare, Caccia e Pesca di Regione Emilia-Romagna e gli amministratori neoeletti del Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna): l’incontro è stato dedicato alle prospettive irrigue della pianura bolognese, anche alla luce dei cambiamenti climatici, che contribuiscono ad aumentare i rischi produttivi per le aziende agricole del territorio.
Si tratta di garantire il futuro delle 1.100 imprese e dei 19.000 ettari a colture DOP-IGP, cui l’ente consortile fornisce acque rinnovabili di superficie per l’irrigazione. All’Assessore sono stati presentati i progetti attualmente in fase realizzativa, come l’attraversamento, sul fiume Reno, della condotta “in pressione”, che renderà disponibili 1.000 litri al secondo d’acqua del Canale Emiliano Romagnolo a servizio delle aziende agricole della pianura; si è inoltre parlato dell’invaso irriguo, con fitodepurazione delle acque reflue e di cui stanno partendo i lavori a Castel San Pietro Terme.
Nell’incontro sono stati illustrati i  benefici ambientali, che la pratica irrigua rende disponibili all’intero territorio bolognese, grazie all’acqua, che viene veicolata dal reticolo di 2.070 chilometri di canali artificiali consortili, che consentono la sopravvivenza anche degli ecosistemi non agricoli.
Oggetto di illustrazione, inoltre, sono stati anche i nuovi progetti (166 milioni di euro) che l’ente consorziale ha candidato al Recovery Plan nazionale, tramite la Regione Emilia-Romagna.

LOMBARDIA: RESTAURO SPONDALE E MANUTENZIONE DEL VERDE

Mentre proseguono i lavori di impermeabilizzazione sul canale Villoresi, è stato avviato l’intervento di demolizione e rifacimento del fondo e delle sponde ad est di Milano, in comune di Gessate. Il tratto in questione, lungo poco più di duecento metri, presentava alcune perdite d’acqua, necessitando pertanto di un rivestimento impermeabile in calcestruzzo spruzzato.
Sempre lungo il Villoresi si stanno completando le attività di manutenzione del verde, avviate a Panperduto a metà febbraio ed effettuate da E.R.S.A.F. (Ente Regionale Servizi Agricoltura e Foresta) per conto del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano).

VENETO: TERMINATI  LAVORI

Gli eventi di piena del 29 e 30 Agosto 2020, oltre a varie situazioni critiche di allagamento nella fascia pedemontana, hanno causato il crollo di un tratto del muro di sponda sinistra del torrente Chiavone Bianco nel tratto, in cui il corso d’acqua attraversa il centro abitato di Breganze.
Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova), stante la situazione di grave pericolo con rischio di esondazione del centro abitato, era intervenuto nell’immediatezza con un primo sommario ripristino dell’argine, attivando poi le procedure per poter ristrutturare, in modo stabile e definitivo, il muro di sponda crollato. Il franamento in alveo di un tratto del muro del torrente aveva danneggiato non solo il corpo arginale, ma anche la pista ciclopedonale adiacente. La soluzione tecnica da progettare non è stata facile, visto il poco spazio disponibile lateralmente al corso d’acqua; si sono quindi dovuti studiare appositi sistemi fondazionali.
Il progetto degli interventi di ripristino è stato predisposto dall’ente consortile con una spesa stimata in 172.000 euro complessivi. I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte nonostante le difficoltà e le avverse condizioni meteorologiche; in particolare è stato ricostruito il muro di sponda crollato lungo una ventina di metri, rimettendo in sicurezza tutta l’area residenziale a Nord.


LIGURIA: LAVORI ALLE CANALETTE DI SCORRIMENTO ED  INTANTO DECOLLA LA RETE IDRICA A PRESSIONE

Il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) punto di riferimento del mondo agricolo: uomini e mezzi sono mobilitati da giorni nelle opere di manutenzione delle canalette irrigue e nello stesso tempo si guarda con sempre più attenzione al potenziamento del sistema di distribuzione della risorsa, grazie alle moderne linee a pressione.
Lo storico complesso dei manufatti, attraverso cui l’acqua scorre fino ai campi, regolato dalla presenza di figure tradizionali quali gli acquaioli, lascerà il posto ad uno standard innovativo secondo un piano, che ha il suo punto forte in condotte a pressione, collegate all’attuale sistema consorziale di telecontrollo con misuratori, in grado di quantificare i volumi d’acqua erogati, evitare perdite e  finalizzare un corretto uso della risorsa idrica. L’ente consortile ha avviato da pochi anni la sua fase di ammodernamento, iniziando dall’asta principale. Oggi, accanto alle storiche e sempre efficienti canalette ramificate per oltre cento chilometri nella piana, è stata realizzata una prima tranche di rete a pressione, sviluppata per circa trenta chilometri.
La rete a pressione sarà via via potenziata, andando incontro alle attività agricole; l’impegno è rivolto a progetti, attualmente in fase avanzata, in grado di trasformare l’attuale sistema di irrigazione a partire, ad esempio, dalla piana di Marinella. La Val di Magra è un territorio, dove l’agricoltura sta trovando grandi opportunità e si affacciano le coltivazioni in serra, le cui richieste d’acqua spaziano ormai in tutte le stagioni.
La manutenzione delle canalette “a scorrimento” segue le opere di manutenzione idraulica in fase di ultimazione lungo gli argini del canale Lunense per rendere più agevoli i controlli degli acquaioli sulle prese irrigue e per consentire una migliore transitabilità ai veicoli operativi.

EMILIA ROMAGNA: ARGINI PIU’ ALTI

La vasta area sottesa tra le province di Reggio Emilia e Modena, con i relativi centri abitati ed i numerosi terreni agricoli ivi situati, tira ora un sospiro di sollievo grazie al completamento delle operazioni di messa in sicurezza realizzate dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), che ha concluso un lungo intervento di rialzo degli argini, adeguamento della quota massima di piena e ripresa sponda franata alla confluenza del Cavo Tassarola con il Cavo Tresinaro nel comune di San Martino in Rio : 2 importanti cavi collettori di bonifica della rete consortile di acque alte che, con le piene del Novembre 2019, erano esondate, causando allagamenti all’estesa area interessata e che oggi, grazie al finanziamento di Regione Emilia-Romagna per 100.000 euro, vedono le proprie arginature più alte e più sicure.
Il cavo Tassarola nasce dall’unione di 3 cavi: Tassarola Primo, Secondo e Terzo (tutti con origine tra i comuni di Reggio Emilia e Rubiera), interessati, oltre che da aree agricole, da rilevanti porzioni di aree urbane, che si sviluppano a ridosso della via Emilia. Il carico idraulico su tali 3 cavi è assai rilevante. Il cavo Tresinaro, invece, ha origine nel comune di Reggio Emilia, in località Sabbione, attraversa poi il comune di San Martino in Rio e, dopo essere transitato per un breve tratto nel comune di Correggio, costituisce il confine tra la provincia reggiana e modenese; il Tresinaro è uno dei principali cavi scolanti del sistema consorziale delle acque alte e  che, nel tratto interessato dai lavori, è in grado di portare fino a 20 metri cubi d’acqua al secondo.

TOSCANA: RIO PIU’ SICURO

In poco più di un mese il rio San Bartolomeo a San Miniato è tornato ad essere sicuro: sono stati, infatti, portati a termine i lavori per la messa in sicurezza del corso d’acqua, annunciati a metà Febbraio dal Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa). L’intervento, per un importo totale di 57.000 euro, è stato finanziato per il 70% dal Genio Civile e per il restante 30% dall’ente consortile.
Gli operai hanno proceduto alla ripresa di 6 frane: 1 era dovuta alla tana di un animale, mentre le altre erano collegate alla tracimazione del corso d’acqua, avvenuta alla fine di Gennaio a causa delle importanti precipitazioni di inizio anno.
L’intervento ha garantito una pronta risposta ad una criticità, che stava rischiando di mettere seriamente in difficoltà l’abitato de La Catena.

CAMPANIA: APPELLO AI COMUNI

Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) ha lanciato un appello ai 77 Comuni ricadenti nel nuovo comprensorio di bonifica che, dopo l’acquisizione del territorio dell’ex Consorzio Aurunco, si estende su oltre centocinquantasettemila ettari tra le province casertana e napoletana: è possibile incrementare il livello di sicurezza idraulica di un’importante fascia di territorio regionale, accrescendo la collaborazione tra Comuni ed ente consorziale per la rimozione e l’invio a smaltimento dei rifiuti di ogni genere e che, sempre più spesso, vengono rinvenuti nei canali della rete scolante ed irrigua, provocando, oltre a negative conseguenze ambientali, anche problemi di deflusso delle acque nei periodi di pioggia.
Per ovviare al doppio inconveniente è sufficiente che i Comuni attraversati dai canali sottoscrivano il Protocollo d’Intesa, già predisposto ed approvato il 17 Gennaio 2019 innanzi al Viceprefetto di Napoli, incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania; fino ad oggi, solo alcuni degli Enti Locali hanno sottoscritto tale Protocollo. Per avere idea dell’ampiezza del problema, basti pensare che l’ente consorziale gestisce canali come Savone-Lanzi, Regia Agnena, Regi Lagni, Camaldoli-Quarto, oltre ad una fitta rete scolante tributaria di ben 1.680 chilometri.
Nella sostanza, il Protocollo precisa le competenze: nel canale, dove siano stati sversati da ignoti rifiuti, l’ente consortile è competente ai fini della manutenzione per la tutela della funzionalità idraulica, ma i rifiuti rilasciati da ignoti nei canali o sulle sponde  sono di competenza dei Comuni, che quindi devono raccoglierli, trasportarli e conferirli.

CALABRIA: UN IMPEGNO A SERVIZIO DEGLI AGRICOLTORI PER  L’AMBIENTE ED IL TERRITORIO

“Siamo impegnati a fare in modo che la disponibilità idrica agli agricoltori diventi costante e di qualità come richiede il nostro agroalimentare”: a ribadirlo è stato  il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo di provincia), che gestisce 450 chilometri di condotte tubate, 50 chilometri di canalette irrigue, 3 vasche di compenso e 1 vasca demodulazione sul fiume Simeri, distribuendo agli agricoltori oltre sessantasei milioni di metri cubi d’acqua su oltre tremila ettari di terreno agricolo.
Per l’installazione di apparecchi per il controllo e la regolazione della distribuzione idrica alle utenze irrigue dei comprensori Alli – Tacina e Alli – Copanello sono già stati presentati progetti a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.

TOSCANA: UN IMPEGNO AMBIENTALE CHE FA SCUOLA

Una collaborazione, che si rinnova, è quella fra la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa ed il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca). Per il secondo anno consecutivo tecnici dell’ente consortile hanno recentemente svolto una docenza agli allievi dell’istituto, che in Italia ed all’estero rappresenta un punto di riferimento per l’eccellenza nella formazione e nella ricerca.
L’esperienza portata è stata soprattutto orientata verso i settori dell’innovazione, che l’ente consortile sperimenta. In particolare, quest’anno la lezione si è incentrata sul Piano Triennale per l’Ambiente e le Energie Rinnovabili, che prevede progetti, a carattere ambientale, orientati a sviluppo e produzione di energia da fonti rinnovabili, risparmio ed efficientamento energetico, acquisto di beni e servizi a minore impatto ambientale, lotta ai rifiuti nei corsi d’acqua, plantumazione di alberi, carte di identità dei fiumi per la manutenzione gentile.
Lo scorso anno, alla docenza dell’ente consorziale alla Scuola Superiore S. Anna seguì una convenzione di tirocinio per un corsista, che si è impegnato nell’analisi dei risultati dello “smart working” dei dipendenti consorziali in riferimento al risparmio di anidride carbonica, grazie alla non percorrenza del tragitto  casa-lavoro.

LAZIO: UN LOGO PER IL CONSORZIO

Il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma  e nato un anno fa a seguito della fusione degli enti consortili Tevere e Agro Romano, Pratica di Mare e Maremma Etrusca), dovendo procedere nella scelta di un proprio logo, ha indetto un apposito concorso, rivolgendolo a tutti gli istituti scolastici del suo comprensorio.
Una borsa di studio del valore di 1.000 euro verrà assegnata a chi realizzerà il logo vincente, mentre una lim (lavagna interattiva multimediale) andrà all’istituto di appartenenza. Al termine del concorso, le opere migliori verranno pubblicate sul sito e, appena sarà possibile, tutte le proposte saranno esposte nelle sedi consortili.

EMILIA ROMAGNA: ELEZIONI PIACENTINE

Il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città), dopo la revoca dell’ordinanza di sospensione delle elezioni disposta dal Tribunale di Piacenza, ha fissato la nuova data elettorale per il rinnovo dei propri Organi Amministrativi al prossimo 18 e 19 aprile 2021 in quanto è scaduto il mandato di quelli attuali, previsto in 5 anni.
Poiché è direttamente la legge ad indicare la durata del mandato elettivo degli Organi, l’ente consortile non può decidere di prorogarne la permanenza in carica oltre il suddetto termine. Dunque, fintanto che il Parlamento, il Governo o la Regione Emilia Romagna non dispongano il rinvio delle elezioni consortili in considerazione della situazione epidemiologica in corso, l’ente consorziale è obbligato a proseguire il procedimento elettorale avviato.
Naturalmente, l’organizzazione dei seggi e delle operazioni di voto si atterrà al protocollo sanitario, adottato dal Ministero della Salute per lo svolgimento delle consultazioni elettorali, nonché allo specifico protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle elezioni per i Consorzi di bonifica, adottato dalla Regione Emilia-Romagna il 2 Dicembre u.s. e già  utilizzato per altre realtà nel mese di dicembre.

 
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SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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