OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE: IN SICILIA, È SICCITA’ ANNUNCIATA
Pur essendo cresciute di una quarantina di milioni di metri cubi da dicembre, le disponibilità d’acqua in Sicilia rimangono abbondantemente sotto i livelli di inizio 2020 (-210,36 milioni di metri cubi), prologo ad un’annata particolarmente siccitosa. A metterlo in evidenza è stato il report settimanale dell’Osservatorio sulle Risorse Idriche, attivato da ANBI, il cui Presidente, Francesco Vincenzi, guarda con preoccupazione all’arrivo dei mesi caldi: “Permanendo l’attuale tendenza idrica, si preannunciano gravi problemi per l’approvvigionamento d’acqua all’agricoltura dell’Isola, penalizzata anche da schemi irrigui incompiuti.”
Se restano confortanti i livelli degli invasi nella vicina Calabria, continua anche il recupero idrico della Puglia, dove non solo si registra una disponibilità maggiore di quasi centoventi milioni di metri cubi rispetto ad un anno fa, ma gli invasi di Osento e di Capaccio hanno raggiunto la quota massima, superando la media del recente decennio. Sono finiti, invece, i benefici delle piogge sulla Basilicata, le cui disponibilità idriche subiscono una contrazione di quasi tredicimilioni di metri cubi, pur rimanendo abbondantemente al di sopra dei livelli 2020 (+ centosessantatre milioni ca.).
Analogo è l’andamento in Campania dove, in assenza di precipitazioni da una settimana, i principali fiumi (Volturno, Sele, Garigliano) registrano livelli idrometrici in discesa, seppur superiori alla media del quadriennio 2017-2020; in lieve calo anche i volumi del lago di Conza della Campania e degli invasi del Cilento. Nel Lazio, le altezze idrometriche dei fiumi Tevere, Sacco e Liri-Garigliano sono al top del recente quadriennio, così come positivi permangono i livelli dei laghi di Bracciano e di Nemi. Sono altresì le precipitazioni a creare condizioni idriche differenziate in Abruzzo: deficit idrico in alcune zone costiere meridionali ed invece abbondanza d’acqua negli invasi marsicani ed aquilani con la diga di Penne, che trattiene 3,46 milioni di metri cubi d’acqua, un livello mai raggiunto dal 2016. Sempre più vicino alla capienza massima è anche il bacino del Maroggia, in Abruzzo, oggi a 4,93 milioni di metri cubi a fronte di un limite fissato a mmc. 5,80. I fiumi delle Marche (Potenza, Esino, Tronto, Nera, Sentino) hanno tutti portate superiori agli anni più recenti, ma inferiori al 2018.
È ottima la condizione dei bacini della Sardegna, ora al 93,76% della capacità autorizzata; nello stesso periodo dell’anno scorso trattenevano l’88,13%. Sotto media, invece, sono i fiumi della Toscana (Arno, Sieve, Serchio, Ombrone) così come, in maniera addirittura più marcata, i principali corsi d’acqua dell’Emilia-Romagna (Reno, Secchia, Trebbia, Taro, Savio). Per quanto riguarda il fiume Po, la settimana è stata caratterizzata dal lento esaurimento delle portate dopo le abbondanti precipitazioni nelle settimane precedenti, ma a Pontelagoscuro si registra ancora +6% rispetto alle medie di periodo. Febbraio risulta esser un mese molto positivo per la quantità di portata presente nel Grande Fiume, che segna un +32% rispetto alle medie. Per fine mese è previsto che la portata si allinei alle medie di periodo fino alla venuta delle prime precipitazioni primaverili.
Stazionario è il quantitativo di innevamento su tutto l’arco alpino, mentre è in lenta diminuzione sull’Appennino; i valori restano comunque abbondantemente sopra le medie di periodo. Si confermano buone le condizioni idriche dei fiumi veneti (Adige, Brenta, Piave, Livenza, Bacchiglione) così come dell’Adda in Lombardia e dei grandi laghi settentrionali, tutti sopra la media stagionale con un surplus di circa il 16% sul 2020. Altalenante è, infine, il quadro, che si coglie in Piemonte con Maira, Dora Baltea e Stura di Lanzo in calo rispetto ad un anno fa, mentre Sesia, Pesio e Tanaro sono in significativa crescita; in Val d’Aosta prosegue l’eccezionale performance della Dora Baltea, che segna una portata di 27,6 metri cubi al secondo contro una media mensile pari 3!
“La situazione registrata – ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - evidenzia la necessità di realizzare nuove infrastrutture a servizio del territorio: dai bacini medio-piccoli all’ampliamento del servizio irriguo. Dal Governo attendiamo un segnale di confronto sul nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, capace di creare oltre vdntunmila posti di lavoro con un investimento pari a circa quattro miliardi e trecentotrentanove milioni di euro.”
ANBI: GIA’ AVVIATA UNA CAMPAGNA IRRIGUA SEMPRE PIU’ ANTICIPATA
E’ la Valdichiana, in provincia di Arezzo, il primo comprensorio settentrionale ad avviare quest’anno l’irrigazione, anticipando ancora il calendario del 2020 quando, a causa di un drastico e repentino abbassamento delle temperature, si dovette intervenire a tempo di record per salvare raccolti e produzioni: ad aprire la stagione irrigua è il Distretto 21 del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede nel capoluogo aretino).
“A causa dei cambiamenti climatici, la stagione irrigua continua a dilatarsi – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Dalla disponibilità d’acqua dipende l’84% del made in Italy agroalimentare e per migliorare le infrastrutture idrauliche del Paese sono pronti 729 progetti definitivi ed esecutivi, in grado di attivare quasi dodicimila posti di lavoro con un investimento di circa due miliardi e trecentosessantacinque milioni di euro.”
“La distribuzione dell’acqua –ha aggiunto la Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani - è utile non solo per fronteggiare i periodi siccitosi, ma anche per contrastare gli effetti di gelate fuori stagione, che purtroppo rischiano di trasformarsi in una consuetudine, mettendo in serio pericolo il reddito delle imprese agricole. Spruzzare l’acqua con continuità sulle piante è un rimedio prezioso per preservare fiori e germogli ad una temperatura, che non scende mai sotto lo zero.”
I fiori di pesco, avvolti in sculture di ghiaccio, sono diventati il simbolo di un periodo climaticamente bizzarro, caratterizzato da temperature altalenanti.
“Il repentino innalzamento delle temperature può anticipare la ripresa vegetativa dopo l’inverno, con il rischio di gelate notturne in presenza di gemme aperte o in piena fioritura” ha precisato il Direttore Generale dell’ente consorziale, Francesco Lisi.
Ultimate le attività di manutenzione, ammodernamento delle funzionalità ed incremento dei controlli di verifica dei sistemi di sicurezza delle elettropompe, l’attività irrigua verso migliaia di aziende agricole, vocate soprattutto all’ortofrutta, è in fase di avvio anche nell’Emilia Romagna. I flussi garantiti dal Canale Emiliano Romagnolo, grazie alle acque pompate dal fiume Po all’impianto di Bondeno e trasportate per oltre centocinquanta chilometri fino a Rimini, rappresentano l’“oro blu” dell’area, un tempo arida e poco produttiva.
A seguito dei cambiamenti climatici, la Romagna è stata riconosciuta dai monitoraggi ministeriali, alla luce delle ripetute e prolungate stagioni secche, “zona fragile” ed in questo il Canale Emiliano Romagnolo mostra tutta la sua utilità; basti pensare che lo scorso anno, ha distribuito alle campagne, attraverso i Consorzi di bonifica associati, oltre trecentotrentadue milioni di metri cubi di acqua. La comparazione con il recente decennio segnala nel 2020 un quantitativo record di derivazione, inferiore solo ad anni caratterizzati dalla siccità come il 2017 (mc. 336 milioni) e il 2012 (mc. 343 milioni). Oltre al maxi-impiego di risorsa idrica, essenziale per il comparto agroalimentare, non va tralasciata l’evidente funzione ambientale del Canale, che permette di mantenere habitat, ricchezza ecologica e biodiversità a centinaia di ettari di aree umide (Punte Alberete, Valle della Canna, ecc.).
Altrettanto importante è l’attività che contrasta, grazie ai rifornimenti continui di acqua dolce superficiale, il grave problema della subsidenza lungo la costa romagnola, dove si registra anche il fenomeno dell’intrusione del cuneo salino nelle falde sotterranee. Oltre ai Consorzi di bonifica, potranno contare sull’apporto d’acqua del C.E.R. sia Ravenna Servizi Industriali per il rifornimento idrico al Petrolchimico di Ravenna, sia il partner multiutility, Romagna Acque, per incrementare il quantitativo d’acqua potabile, disponibile per il crescente fabbisogno costiero nei mesi estivi.
“Il riavvio della distribuzione irrigua già dal 1 Marzo si è anche quest’anno reso indispensabile per sostenere le necessità dei trapianti delle colture da seme, che vedono nella Romagna, l’areale più importante d’Europa – ha commentato il Presidente Consorzio di 2° grado C.E.R. (con sede a Bologna), Massimiliano Pederzoli – In conseguenza dei cambiamenti climatici, colture ed usi plurimi trovano nel Canale Emiliano Romagnolo, l’unica preziosa certezza d’acqua sul territorio.”
“Sono questi – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – esempi della multifunzionalità, cui ormai deve far riferimento l’uso della risorsa idrica. Per aumentarne le potenzialità, proponiamo la realizzazione di 23 nuovi bacini, di cui 13 medio-piccoli al Nord, capaci di trattenere oltre duecentosessantaquattro milioni di metri cubi d’acqua e garantire 6.154 posti di lavoro; l’investimento necessario è di circa un miliardo e duecentotrenta milioni di euro. Tali progetti si affiancano ai 16 destinati ad ultimare serbatoi incompleti ed ai 90 indirizzati all’escavo di altrettanti invasi dalla capacità ridotta per l’interrimento dovuto ad anni di mancata manutenzione.”
ANBI IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO
RECOVERY PLAN: “OGNI GIORNO CHE PASSA È UNA CHANCE IN MENO PER RISPETTARE IL CRONOPROGRAMMA EUROPEO”
“È sempre più urgente – ha sostenuto il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi - concentrarsi sul miglioramento infrastrutturale, necessario ad un nuovo modello di sviluppo, che abbia il territorio al centro. Per questo, abbiamo redatto il Piano di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese che, al netto dei nuovi invasi, risulta composto da 835 progetti definitivi ed esecutivi, capaci di garantire oltre quindicimila posti di lavoro; chiediamo che venga assunto nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (P.N.R.R.). Siamo ancora certi di poter rispettare il cronoprogramma europeo, che prevede la conclusione delle opere entro il 2026, ma è evidente che ogni giorno, che passa, aumenta il rischio di inadempienza, legato al sempre presente rischio di rallentamenti procedurali. Bisogna fare presto e bene!” ha concluso Vincenzi.
“E’ inoltre necessario – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – reinserire nel P.N.R.R. il miliardo per le forestazioni pedecollinari ed i 500 milioni per la digitalizzazione delle reti idriche, ora cancellati. Questi interventi migliorerebbero la condizione soprattutto di territori difficili, invertendo la tendenza al loro abbandono, riducendo il divario fra aree del Paese, grazie all’insediamento di nuove attività produttive. Citando il Premier, Draghi – ha concluso Gargano – mettiamo a disposizione un piano di aiuti non di sussidi.”
VINCENZI:
“PER MIGLIORARE LA RESILIENZA PROPONIAMO DI CREARE FASCE BOSCATE NELLE AREE PEDECOLLINARI”
Abbandono del territorio, cementificazione e cambiamenti climatici accentuano le fragilità del territorio italiano, incrementando il pericolo di frane, che ha ormai superato il numero di 620.000, interessando un’area di 23.700 chilometri quadrati pari al 7,9% della superficie nazionale, concentrato soprattutto al Centro Nord (Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria Lombardia); analogamente le aree a pericolosità idraulica elevata interessano 12.405 chilometri quadrati, pari al 4,1% dell’Italia.
Secondo i dati di I.S.P.R.A. (Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambientale), in aree a rischio vivono oltre tre milioni di famiglie, suddivisi in circa due milioni di edifici; vi sorgono circa seicentottantamila attività economiche con oltre due milioni e mezzo di addetti.
“Per contrastare l’accentuarsi dei fenomeni a seguito della crisi climatica ed aumentare la resilienza dei territori, è necessario creare fasce boscate nelle aree pedecollinari, utili a consolidare il territorio, limitando il rischio che episodi di dissesto abbiano conseguenze drammatiche per le comunità”: a proporlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, intervenuto ad un confronto promosso dal Partito Democratico sulle migliorie da apportare al Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza.
Per questo, di fronte al crescente pericolo, ANBI ribadisce la necessità di riallocare, nel P.N.R.R., il miliardo destinato alla forestazione e poi cancellato. Analogamente si chiede il ripristino del miliardo oggi dimezzato e destinato alla digitalizzazione della rete idraulica.
“Questo permetterebbe un maggiore controllo sull’utilizzo della risorsa acqua, contrastando eventuali abusi e fornendo un utile supporto allo sviluppo sostenibile del settore agricolo. Ciò – ha concluso il Presidente ANBI – rientra a pieno titolo nella necessità di nuove infrastrutture a servizio del territorio, ritenuta un’esigenza strategica per l’Italia. I Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno pronti centinaia di progetti, capaci non solo di garantire migliaia di posti di lavoro, ma soprattutto di rispettare i tempi europei, che indicano il 2023 come scadenza per la conclusione dell’iter autorizzativo ed il 2026 come termine ultimo per la realizzazione e rendicontazione degli interventi. Finanziarli, attraverso l’opportunità del Recovery Plan, sarebbe un segnale importante nel segno del Green New Deal; per questo, li mettiamo a disposizione del Paese.”
SARDEGNA: PROGRAMMATI 64 MILIONI DI EURO
Il Consorzio di Bonifica Nord Sardegna (con sede ad Ozieri, in provincia di Sassari) ha chiuso il 2020 con una programmazione di circa sessantaquattro milioni di euro.
La programmazione comprende diversi e corposi interventi: il “relining” della galleria di adduzione del distretto irriguo della piana di Chilivani per un valore di 28 milioni di euro; l’impermeabilizzazione e messa in sicurezza del canale adduttore del distretto irriguo del piano di Perfugas (spesa: 4 milioni di euro); la manutenzione straordinaria al sistema di accumulo e compenso dei distretti irrigui (spesa: 2.950.000 euro); i lavori di manutenzione straordinaria agli impianti elettrici ed idraulici delle stazioni di sollevamento nel comprensorio irriguo dell’Anglona (spesa: 3.800.000 euro); le opere di salvaguardia idraulica nella bassa valle rio Coghinas (spesa: € 24.190.666,00). Sono inoltre a buon punto la progettazione e l’esecuzione dei lavori, finanziati in quest’ultimo anno, di ristrutturazione e messa a norma dei caseggiati ex Enaip da destinare alla sede operativa per l’ente consortile (importo lavori: 780.000 euro); a questi si aggiungono i lavori di messa in sicurezza dal rischio di erosione dell’argine destro del fiume Coghinas per 500.000 euro.
Per la prima volta, l’ente consorziale si è adoperato per mappare l’intero sistema idraulico del territorio, finalizzato a creare un piano di prevenzione e sistemazione idraulica, eliminando i gravi disagi causati da piogge o calamità naturali. In questo primo anno di attività del nuovo Consiglio di Amministrazione si è raggiunta inoltre l’approvazione del Piano Organizzazione Variabile, con il quale si è dato inizio alla ristrutturazione aziendale, partendo dalla formazione e qualificazione del personale dipendente fino all’attenta analisi della situazione finanziaria ed al contenimento delle spese con la predisposizione di adeguate soluzioni operative e gestionali.
A chiusura del 2020 il “Nord Sardegna” ha approvato il bilancio di previsione che ammonta a € 8.919.891,84.
EMILIA ROMAGNA: ENERGIA GARANTITA
Oltre due anni di lavori per un lungo e complesso intervento (192.000 euro), che restituisce un impianto migliorato sotto gli aspetti della funzionalità delle cabine elettriche di consegna e trasformazione energia: il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ha terminato l’intervento di messa in sicurezza dell’impianto idrovoro di San Siro, nel comune di San Benedetto Po in provincia di Mantova, dopo che, nel Dicembre 2017, un fulmine lo aveva pesantemente danneggiato, provocando un cortocircuito ed un principio di incendio, che hanno messo fuori uso l’intero sistema di energia. L’impegno e gli sforzi si sono concentrati su un piano di lavoro suddiviso in 4 fasi operative per poter garantire il costante funzionamento dell’impianto.
Nel corso dell’intervento di messa in sicurezza delle cabine è stato realizzato anche un ammodernamento complessivo e la sostituzione di tutte le apparecchiature di cabina; è stato così possibile creare una doppia sorgente di alimentazione in media tensione (dalla cabina ricevente alla cabina interna all’impianto) per migliorare la funzionalità elettrica sotto i profili della sicurezza operativa e del coordinamento delle protezioni. Il quadro elettrico sinottico a completamento dei lavori è stato inserito allo scopo di centralizzare comando e controllo di tutte le apparecchiature.
Tramite una linea in fibra ottica è stata inoltre realizzata l’interfaccia con il sistema di telecontrollo: l’operatore, utilizzando un pannello operativo, può controllare allarmi e segnali della cabina, migliorando l’operatività in caso di eventuali interventi emergenziali. Grazie a questi interventi è stato introdotto un sensibile rafforzamento delle vulnerabilità sismiche, utilizzando tecniche costruttive, che consentono una migliore continuità del servizio. Con la sua portata scolante di 80 metri cubi al secondo, l’impianto idrovoro di San Siro, uno dei più grandi in Italia, sovrintende alla sicurezza idraulica ed alla difesa di un territorio vasto tra il reggiano, il modenese e il mantovano; costruito nel comune di San Benedetto Po nella prima metà degli anni ’20 del secolo scorso, consente, in caso di piena, di scaricare direttamente le acque di scolo, provenienti dalla rete acque basse reggiane e modenesi, nel fiume Secchia, oltre alla possibilità di ricevere portate consistenti mediante travasi nella rete acque basse.
TOSCANA: RISULTATO “STORICO”
A San Giuliano Terme, via di Palazzetto è finalmente ripercorribile: si è concluso così un percorso iniziato durante la scorsa legislatura e mai abbandonato da parte dell'Amministrazione Comunale che, grazie alla collaborazione con il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa) e con il comitato residenti, ha potuto procedere alla definitiva ordinanza di riapertura al traffico dopo la conclusione dei lavori ed il Protocollo d'Intesa firmato a Luglio 2020.
È stata proprio la firma di questo documento a sbloccare i lavori: l’ente consorziale si impegnava ad eseguire le indagini geotecniche preliminari, a progettare ed a realizzare le opere di sostegno provvisorie, funzionali al consolidamento delle sponde; il Comune provvedeva alla compartecipazione economica pari a 50.000 euro e si occupava dell'installazione delle strutture di segnalazione, limitazione e controllo del traffico veicolare, oltre alla verifica strutturale dei ponti.
La fine dei lavori, resi possibili grazie alla ripartizione economica delle spese, ha permesso sia di migliorare l'area dal punto di vista idraulico che di restituire ai cittadini un tratto di strada da tempo interdetto.
LOMBARDIA: WORK IN PROGRESS
Procedono i lavori alla Chiavica del Reale a Chignolo Po, nel Basso Pavese, avviati dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ad Aprile 2020.
Si stanno costruendo i diaframmi di chiusura della chiavica, che andranno a sostituire quelli ormai usurati mentre, a seguito di alcuni sopralluoghi, è stata individuata la collocazione definitiva dei nuovi trasformatori. Attraverso alcune indagini subacquee è stata invece effettuata una verifica SUllo stato di conservazione dei gargami delle paratoie.
I lavori, dal valore di quasi tre milioni di euro, finanziati dall’allora Ministero Ambiente, prevedono altresì l’installazione di una terza idrovora e la manutenzione delle due esistenti, una nuova griglia ed il rinforzo strutturale delle facciate dell’edificio che ospita l'impianto, il cui corretto funzionamento è determinante per il mantenimento dell’assetto idraulico dell’intero territorio.
PIEMONTE: RIPRISTINO DANNI ALLUVIONALI
A seguito degli eventi alluvionali dello scorso Ottobre, l’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) sta provvedendo alla ricostruzione dello sperone di derivazione del naviglio Langosco a Cameri, posando massi ciclopici; contestualmente si sta procedendo a rinforzare 70 metri di sponda.
MARCHE: LAVORI REALIZZATI IN SINERGIA
Procedono alacremente i lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza del “fosso Fossato” nel comune di Castelbellino, in località Pianello Vallesina.
L’intervento è stato curato dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) e si è reso necessario per risolvere l’annoso problema legato all’erosione della sponda destra e che minacciava di creare danni alle corti di diverse case limitrofe.
L’intervento si è potuto realizzare grazie al contributo, che il Comune ha ottenuto dalla Regione Marche sulla scorta del progetto di fattibilità redatto dall’ente consortile.
Già diversi anni fa, grazie ad una precedente convenzione, l’ente consorziale aveva eseguito 2 interventi di manutenzione ordinaria del reticolo idrografico in ambito urbano, interamente finanziati dal Comune: il primo, sul fosso della Cornacchia, in località Scorcelletti; il secondo, su un tratto del fosso del Lupo, in località Pantiere. Inoltre, è in fase di progettazione la manutenzione del restante tratto del fosso del Lupo, anche questo finanziato dal Comune.
TOSCANA: ADOTTATI I RII DELLA PIAZZA
Cresce il presidio, il controllo, la prevenzione dal rischio idraulico, la tutela della biodiversità e la sicurezza ambientale in Brancoleria, una delle zone più suggestive e particolari del comune di Lucca, grazie alla collaborazione tra il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in Lucchesia) e l’associazione “Gli amici di Piazza Brancoli”. I 2 soggetti hanno infatti rinnovato la convenzione già in essere, prevedendo “l’adozione”, da parte dell’associazione, di 5 corsi d’acqua del paese: Solco Rocchetta, Solco del Lato, Solco di Palestra, Solco di Balzo, Solco della Fontanella e Solco di Lunghezza.
Compito dell’associazione sarà quello di effettuare un’attività mensile di monitoraggio con l’obbiettivo di verificare che sui torrenti adottati non ci sia alcun tipo di sbarramento, nè cedimenti di sponde, opere abusive o qualsiasi altro fenomeno, che minacci la funzionalità idraulica e la piena sicurezza ambientale dei torrenti; ogni mese verrà redatto un report inviato agli uffici tecnici dell’ente consortile. Inoltre, il gruppo parteciperà al progetto consoriale “Il sabato dell’ambiente”, realizzando, ogni fine mese, un’iniziativa di raccolta partecipata dei rifiuti gettati nei rii.
La convenzione servirà anche per la promozione della conoscenza e della fruibilità dei corsi d’acqua attraverso iniziative, che aiuteranno i cittadini ad acquisire maggiore consapevolezza del patrimonio ambientale e storico, che li circonda.
VENETO: COSTANTE ALLARME NUTRIE
Non ha fine la vera e propria emergenza legata all’insediamento delle nutrie lungo i corsi d’acqua, gestiti dal Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero): non passa, infatti, giorno che non si debba intervenire per rimediare ai cedimenti creati dalla presenza di questi animali negli argini dei canali. Tratti di argine crollati, strade che risultano a rischio di percorribilità, pericolose fuoriuscite d’acqua: questi i principali problemi causati dal lavorio di questi grossi roditori.
L’80% della rete idraulica consorziale, che si snoda per circa duemilasettecento chilometri, si trova in condizioni precarie a causa delle nutrie. Per affrontare questa autentica piaga si è tenuto un incontro, nella sede dell’ente consorziale, con all’ordine del giorno, oltre all’analisi della grave situazione creata dalle nutrie, l’individuazione di politiche efficaci per il loro contenimento e la loro eradicazione. Dalle stime effettuate emerge che i costi relativi alla problematica nutrie a carico del solo Consorzio di bonifica superano i quattrocentomila euro all’anno.
Si iniziano inoltre a registrare cedimenti strutturali ad abitazioni, che insistono lungo i corsi d’acqua, con pavimenti che diventano instabili e cantine invase da questi animali; da segnalare un ulteriore problema, che sta diventando impattante: le tantissime carcasse di nutrie, che sempre più spesso si trovano lungo le strade e che creano un pericolo reale per ciclisti e motociclisti, dando vita anche a potenziali rischi sanitari.
Dall’incontro è emersa forte la volontà di procedere assieme, creando un coordinamento tra l’ente consorziale, gli ambiti di caccia e le Organizzazioni Professionali Agricole per dare risposte efficaci e tempestive; servono, infatti, interventi che vadano ad affrontare chirurgicamente il problema in quelle zone del territorio, dove si manifesta con modalità più acute e non azioni generiche “a pioggia”, che rischiano di risultare quasi inutili.
LOMBARDIA: BANDO CONTRIBUTI REGIONALI PER MISURAZIONE ACQUE IRRIGUE
ANBI Lombardia informa che, a partire dalle ore 12:00 del 1° Marzo p.v. e con scadenza entro le ore 12:00 del 2 Aprile successivo, previa registrazione al portale regionale Bandi Online, sarà possibile per i Consorzi di bonifica lombardi accedere al bando per l’assegnazione di contributi regionali per il finanziamento dell’installazione di misuratori sulle derivazioni di acque ad uso irriguo.
Con questo bando, Regione Lombardia concede contributi in conto capitale agli enti consorziali per installare misuratori sulle derivazioni d’acqua, attraverso i quali migliorare lo stato delle conoscenze rispetto all’utilizzo della risorsa idrica per l’irrigazione, al fine di implementarne la pianificazione e la gestione in modo razionale ed efficiente. Il bando ottempera agli obblighi di condizionalità ex ante in materia di risorse idriche. Per la visione del bando https://www.anbilombardia.it/news/bando-per-lassegnazione-di-contributi-regionali-a-favore-dei-consorzi-di-bonifica-per-il-finanziamento-dellinstallazione-misuratori/ .
VENETO: COVID NON FERMA PROGETTO SCUOLA
Nonostante la complessa situazione sanitaria, ANBI Veneto è riuscita ad avviare anche quest’anno il Progetto Scuola rivolto ad istituti primari e secondari di primo grado.
A inaugurare quest’edizione di “Acqua, Ambiente, Territorio: Bonifica e Sostenibilità” è stata la scuola secondaria di primo grado di Porto Viro, comune del comprensorio del Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo). Il format di quest’anno è ritagliato, caso per caso, sulle indicazioni fornite dai dirigenti scolastici: è comunque sempre prevista una lezione introduttiva sul Veneto dal punto di vista della Bonifica con focus su specificità del territorio e del comune, in cui si trova la scuola; i ragazzi successivamente svolgeranno laboratori, dove apprenderanno facili tecniche di comunicazione e realizzeranno prodotti editoriali, dedicati a Bonifica e sostenibilità ambientale. In alcuni casi, questi incontri si svolgeranno in presenza, altrimenti in modalità streaming.
Proprio l’utilizzo di moderne tecnologie è alla base di un nuovo laboratorio, che prevede l’apertura di una pagina Facebook, che sarà popolata di contenuti realizzati dagli studenti. Due le classi (una in presenza, l’altra collegata via web), che hanno aderito alla lezione inaugurale sull’importanza degli argini con un richiamo alla cattiva pratica dell’abbandono rifiuti.
L’iniziativa di ANBI Veneto, ormai alla 9° edizione, mai come quest’anno assume un valore particolare: dopo le incertezze degli ultimi mesi 2020, alcuni istituti si sono fatti vivi spontaneamente per la necessità di fornire attività extracurriculari e stimolare la curiosità degli studenti verso l’esterno in un anno caratterizzato da limitazioni negli spostamenti e nelle relazioni sociali.
INDIZIONE ELEZIONI CONSORTILI
Già previste nello scorso Dicembre e sospese dal Tribunale locale, il cui provvedimento è stato ora revocato, le elezioni per il rinnovo degli Organi Amministrativi del Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nel capoluogo) si terranno domenica 18 e lunedì 19 Aprile p.v. .
Si voterà, invece, il prossimo 10 Ottobre per procedere alla elezione degli Organi Amministrativi del Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia), già in scadenza nel 2020 e prorogato di 12 mesi, a causa dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19; seggi saranno allestiti nei 39 comuni del comprensorio. |