“IN FINANZIARIA INSERIRE NORMA PER PORRE MANUTENZIONE DEL TERRITORIO AL CENTRO DI UN PIANO PLURIENNALE DI INTERVENTI”
ANBI AUDITA IN COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA
“In Legge Finanziaria si metta una norma, che ponga la manutenzione del territorio come scelta forte e destinando, alla principale opera infrastrutturale di cui il Paese abbisogna, un piano di risorse pluriennali, le cui opere siano da concordare con Regioni ed Autorità di Bacino”: a chiederlo è l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), il cui Presidente, Francesco Vincenzi e Direttore Generale, Massimo Gargano, sono stati auditi dalla Commissione Ambiente della Camera nell’ambito delle consultazioni sul rischio idrogeologico.
“Abbiamo appreso con soddisfazione – ha affermato il DG ANBI - che è in fase di stesura un disegno di legge sul contrasto al dissesto del territorio, perché non si può continuare a costruire in aree a conclamato rischio idraulico, né si deve proseguire nel consumo irrefrenabile di suolo. La risposta alle conseguenze dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, accentuate dalla naturale fragilità di un territorio come l’Italia, non può essere la proclamazione degli stati di calamità, che peraltro, dati alla mano ristorano solo il 10% dei danni a comunità, di cui si blocca l’economia e lo sviluppo!”
“I Consorzi di bonifica – ha proseguito Vincenzi – conoscono il territorio, di cui curano la quotidiana manutenzione ed hanno pronti piani di opere definitive ed esecutive, cioè cantierabili, in grado di rispettare il cronoprogramma europeo per l’utilizzo delle risorse del Recovery Plan. Vanno superate inutili procedure e burocrazie, che rallentano i tempi di realizzazione delle opere, pur mantenendo i dovuti controlli sulle spese. Le recenti calamità meteo hanno dimostrato l’utilità dei bacini di laminazione; per questo, accanto al Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica, rilanciamo l’obbiettivo ventennale di 2000 nuovi invasi medio-piccoli sul territorio nazionale e tutti in piena sintonia con il rispetto dell’ambiente, del paesaggio e dei fiumi.”
INDAGINE CONOSCITIVA SUI CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE:
ANBI HA PRESENTATO IL LIBRO SULLE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO
“Spero che dopo questa pubblicazione, stimolata dalla conclusione di un accurato lavoro parlamentare, non ci siano più esponenti politici ed opinion leaders, che chiedano cosa sono o a cosa servono i Consorzi di bonifica ed irrigazione. Siamo consapevoli che è necessario migliorare l’efficienza del settore in alcune, ben identificate zone del Paese, ma sono le stesse, in cui perfino lo Stato ha difficoltà ad imporsi.”
E' quanto ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, a commento della presentazione del libro incentrato sull’unanime risoluzione della Commissione Agricoltura del Senato al termine dell’indagine conoscitiva sui Consorzi di bonifica, irrigazione e valorizzazione dell’ambiente.
Tale documento è frutto di un lavoro iniziato e concluso con le audizioni dei rappresentanti di ANBI (19 Marzo 2019, 1° luglio 2020), le cui articolazioni regionali sono state ascoltate nel corso dei mesi, così come i rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole e della Cooperazione, nonché dei Sindacati. Il libro, aperto dalle prefazioni di Teresa Bellanova (Ministra Politiche Agricole Alimentari Forestali), Giuseppe L’Abbate (Sottosegretario Mi.P.A.A.F.), Gianpaolo Vallardi (Presidente Commissione Agricoltura Senato) e dalla presentazione di Francesco Vincenzi e Massimo Gargano (Direttore Generale ANBI), è arricchito da un qualificato contributo fotografico che, accanto ad una preziosa documentazione storica, propone anche opere della scorsa edizione del Concorso “Obiettivo Acqua”, che ha vissuto recentemente il nuovo atto finale. Corpo centrale del volume è la risoluzione della Commissione che, dopo approfondita disamina, propone al Governo:
-di discutere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province autonome, il rilancio del ruolo strategico dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, promuovendone anche il rafforzamento del modello di governo, che consolidi il ruolo dell’agricoltore e dei beneficiari diretti delle attività consortili;
-di disporre provvedimenti volti ad introdurre tecnologie e sistemi di gestione innovativi per risparmiare ed ottimizzare la risorsa idrica, tutelare l’ambiente e promuovere il sistema agroecologico nazionale;
- di emanare provvedimenti volti al potenziamento del Piano Nazionale Invasi;
-di predisporre lo studio di un piano di dragaggio dei bacini e di cura dei corsi d’acqua.
Il testo è quindi completato dalle documentazioni prodotte in occasione delle audizioni di ANBI e da una funzionale presentazione delle realtà regionali della Bonifica.
“Con questa indagine conoscitiva parlamentare – ha concluso Massimo Gargano – abbiamo voluto metterci in discussione. È stata una sfida vincente, che abbiamo voluto evidenziare con una pubblicazione, che rende merito al lavoro quotidiano di migliaia di persone per la sicurezza del territorio e la gestione di una risorsa vitale come l’acqua.”
Alla presentazione del libro ha partecipato anche il Presidente Commissione Agricoltura Camera, Filippo Gallinella, sancendo così l’assoluta sintonia con le conclusioni dei colleghi senatori.
PASSATA È LA TEMPESTA: I CORSI D’ACQUA SI NORMALIZZANO… ORA NESSUN DORMA!
Dopo il maltempo di inizio Dicembre, la situazione di fiumi e laghi si va normalizzando, spesso tornando sotto la media stagionale; a dirlo è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che cita il lago Maggiore, ma tutti i grandi bacini lacustri sono in calo, pur mantenendosi la riserva idrica invasata in linea con la media del periodo 2006-2015 (+0,7%). Abbondanti nevicate su tutto l’arco alpino ed anche sull’Appennino hanno portato l’indice SW (Snow Water Equivalent) a valori superiori alle medie di periodo, in alcune zone anche con picchi del +50%. Dopo la “morbida” dovuta alle abbondanti precipitazioni sull’intero comprensorio, le portate del fiume Po (a Pontelagoscuro: 2.349 metri cubi al secondo) stanno stabilizzandosi su livelli tipici del periodo, pur rimanendo sopra la media storica (fonte: Autorità di Distretto del Bacino del Fiume Po).
Analogo è l’andamento dei fiumi dell’Emilia Romagna (unica eccezione: il Trebbia sotto media) e del Veneto (Adige, Piave, Brenta hanno livelli idrometrici superiori allo scorso anno), accomunate anche nell’analisi dell’andamento pluviometrico delle settimane recenti: il Novembre dell’Emilia Romagna è stato infatti uno dei più siccitosi degli scorsi 60 anni, registrando solo 30 millimetri di pioggia; complessivamente, dal 1° Gennaio al 30 Novembre, sono caduti sulla regione 600 millimetri di pioggia contro una media di mm. 800; stessa osservazione sul confinante Veneto che, in Novembre, con soli 14 millimetri di pioggia ha registrato -90% sul 2019: è il secondo valore più basso dal 1994, confermato dall’analisi dei primi 2 mesi dell’anno idrologico, che inizia il 1° ottobre: sulla regione è piovuto il 26% in meno.
"È evidente – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – che il terreno arido favorisce il fenomeno del ruscellamento e l’inarrestabile consumo di suolo accelera i tempi di corrivazione delle acque, accentuando le conseguenze della estremizzazione degli eventi atmosferici.”
“Di fronte ad eventi meteo particolarmente violenti si è confermata fondamentale la presenza di bacini di espansione in grado di laminare le piene e di una rete idraulica minore pronta ad accogliere le acque di pioggia, allontanandole dai centri abitati – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Purtroppo riusciamo a trattenere solo l’11% di questa risorsa da utilizzare nei momenti di scarsità idrica, trasformando così in beneficio, un elemento di vita, che troppo spesso l’imprevidenza umana trasforma in minaccia. Per questo, ricordiamo sempre il nostro Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica che, accanto a 729 progetti definitivi ed esecutivi per la manutenzione straordinaria delle opere, prevede anche la realizzazione di 23 nuovi invasi, il completamento di altri 16 ed il ripristino funzionale di ulteriori 90. Il tutto con un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro, capaci di attivare oltre 21.000 posti di lavoro.”
Ad eccezione del Serchio sono sotto media ed inferiori allo scorso anno le portate dei fiumi toscani (Arno, Sieve, Ombrone), così come dei principali corsi d’acqua delle Marche con le eccezioni del Tronto (altezza idrometrica: cm.56 contro i cm. 39 del 2019) e del Sentino, che ha livelli praticamente dimezzati rispetto ad un anno fa. Anche l’Umbria è stata penalizzata dalle piogge novembrine (mm. 36,13 rappresentano il quantitativo più basso dal 2016). Curioso, a tal proposito, è l’andamento pluviometrico “a specchio” dell’Abruzzo: se ad Avezzano si registra -58,2% sulla media di Novembre, a Scerni si evidenzia un + 58,3% a conferma della localizzazione degli eventi atmosferici.
Nel Lazio, al forte incremento delle disponibilità idriche nel fiume Tevere e nel lago di Nemi (dati: Open Ambiente Regione Lazio), si contrappongono i cali dei fiumi Liri-Garigliano e soprattutto Sacco. I principali fiumi della Campania (Garigliano, Volturno, Sele) registrano valori dei livelli idrometrici inferiori a quelli della settimana scorsa, legati ai deflussi delle piene, attestandosi con quelli medi dell’ultimo quadriennio (dati: Centro Funzionale Protezione Civile Regione Campania). I volumi degli invasi sono in decisa crescita: Piano della Rocca sul fiume Alento ha raggiunto il 68% della capacità; Conza della Campania sul fiume Ofanto è cresciuto di 7,4 milioni di metri cubi in una settimana.
A beneficiare delle piogge continua ad essere la Basilicata, che ha sistemato il deficitario bilancio idrico: i bacini, con 223,85 milioni di metri cubi, oggi segnano un surplus di oltre sedici milioni sul 2019. Sono in recupero anche gli invasi della Puglia, che superano i novanta milioni di metri cubi d’acqua trattenuta, segnando, però, ancora un disavanzo di oltre trentatré milioni sulla disponibilità 2019. Se in Calabria, l’invaso di Sant’Anna sul fiume Tacina, contenendo quasi sei milioni di metri cubi d’acqua, segna il record del recente quadriennio, resta critica la situazione idrica in Sicilia, i cui invasi segnano un calo di oltre ventisei milioni di metri cubi d’acqua in un mese, ma soprattutto registrano un deficit di circa novantasei milioni sull’anno scorso. Infine, la Sardegna registra una disponibilità idrica pari a quasi milleeduecentomilioni di metri cubi, cioè il 66,25% della capacità dei bacini; l’anno scorso erano Mmc. 1.319,21 pari al 74,30% della capacità complessiva d’invaso.
VENETO: AL VIA LAVORI PER NUOVA AREA UMIDA
Sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’area umida di Dolo da parte del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova). L’intervento si inserisce all’interno del progetto di “Ottimizzazione della gestione delle acque irrigue nella Riviera del Brenta”, finanziato dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali con fondi europei del Piano Sviluppo Rurale Nazionale 2014 – 2020.
Sono previsti, inoltre, 27 interventi di automazione e telecontrollo di paratoie e manufatti idraulici, in 7 comuni della Riviera del Brenta, tra le province di Padova e Venezia (Piove di Sacco, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fossò e Stra). Nel progetto è prevista la costruzione dell’area umida di Dolo, per un’estensione di 36.600 metri quadri, lungo lo scolo Brentoncino. Avrà il compito di immagazzinare le acque per permettere alle piante elofite, poste all’interno dell’area, di depurarle. La sosta prolungata delle acque permetterà di ridurre la presenza di sostanze (come azoto e fosforo), che risultano dannose per l’ecosistema della laguna.
Prevista, inoltre, la ricalibratura e l’ampliamento della sezione d’alveo dello scolo II Diramazione Brentoncino in comune di Camponogara, garantendo un maggior invaso per le acque, favorendo la fitodepurazione ed il miglioramento della sicurezza idraulica. Il progetto ha ottenuto un finanziamento complessivo di 4.550.000 euro, di cui circa 1 milione per i lavori riguardanti l’area umida di Dolo e lo scolo II Diramazione Brentoncino.
EMILIA ROMAGNA: ULTIMATI ALTRI LAVORI
E’ alta l’attenzione del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nel capoluogo estense) verso gli elementi, che possono essere causa di dissesti. Nel comprensorio i problemi sono determinati dall’erosione naturale delle sponde a causa del transito del flusso d’acqua, la pressione elevata sulla fondazione stradale per effetto del transito dei mezzi pesanti, gli scavernamenti locali degli argini da parte degli animali selvatici per la realizzazione di tane.
In questo ultimo ambito, l’ente consortile ha da qualche hanno messo in campo una strategia di intervento in sinergia con la Provincia di Ferrara ed i Comuni, ma ha anche sottoscritto una convenzione, che gli permette di essere tempestivo nella risoluzione dei molteplici dissesti, che continuano a manifestarsi negli assi viari. Dei 4.200 chilometri del reticolo di canali consorzali, ci sono circa mille chilometri di canalizzazioni poste in fregio a strade ed il 5% risulta interessato da fenomeni franosi. La sistemazione delle superfici spondali richiede un numero di interventi particolarmente elevato, che coinvolge un impegno significativo di mezzi e personale; in queste settimane sono stati ultimati numerosi interventi.
Si parla di Fossa Sabbiosola e Ripapersico grazie ad un cofinanziamento tra ente consortile e Comune di Portomaggiore; Canal Bianco a Serravalle con importo suddiviso tra ente di bonifica e Provincia; il condotto Olmi a Pontemaodino per 65.000 euro messi a disposizione da ente consorziale e Comune di Codigoro; il canale Sabbionchi, che ha beneficiato del finanziamento CADF. Altri interventi sono in corso di esecuzione e proseguiranno fino a Marzo, compresi nel programma di manutenzioni 2020 per 776.000 euro.
TOSCANA: RIPULITI MURI E BASSE SPONDE DEL BISENZIO
Da tempo sotto osservazione, con sopralluoghi congiunti da parte dei tecnici del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) e del Genio Civile Valdarno Centrale, grazie anche alle collaborative segnalazioni di cittadini, i paramenti murari del fiume Bisenzio nel tratto, che attraversa il centro della città di Prato, sono stati ripuliti da tutta la vegetazione infestante.
L’intervento non è stato facile, considerato che solo in parte è stato possibile operare con le macchine, mentre in altri tratti si è dovuti intervenire a mano con l’utilizzo anche di corde per calarsi dall’alto. E’ il più recente atto di una serie di interventi, che non solo hanno dato maggiore sicurezza idraulica alla città, ma hanno anche permesso di riscoprire ed apprezzare il fiume, tornando a viverlo sotto tanti punti di vista: sportivo, ricreativo, ambientale e turistico-culturale.
MARCHE: MUSONE: ORA L’ACQUA NON ESONDA PIU’ NEI CAMPI
Sono terminati i lavori di sistemazione idraulica e pulitura del fosso Musone 1773, in località Carpineto, nel comune di Filottrano. Il canale presentava grandi problemi di esondazione, a causa dell'ostruzione creata dagli arbusti presenti in alveo.
Contemporaneamente, i tecnici hanno accertato una grande erosione lungo lo sponda destra tanto che, ad ogni precipitazione abbondante, l'acqua si riversava sui terreni contigui, creando forti disagi. Per questo il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha deciso di intervenire prontamente.
Sono stati ripuliti oltre duecento metri lineari di fosso, che presentava gli argini invasi da una folta vegetazione. La presenza di canne, rovi, ramaglie e rizomi ostacolava infatti il regolare deflusso.
Per risolvere il problema è stato necessario anche procedere all'espurgo del materiale litoide, così da ripristinare la sezione ordinaria del canale, e il materiale è stato poi utilizzato per rinforzare gli argini.
Ora l'acqua non invade più i campi circostanti.
EMILIA ROMAGNA: INSIEME PER MIGLIORARE LA SICUREZZA IDRAULICA
Continua la proficua collaborazione tra Amministrazione Comunale e Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo) e che in questi anni ha permesso di effettuare diversi interventi per risolvere alcune problematiche idrauliche di Podenzano.
Con questi 2 nuovi interventi si ritiene di aver trovato le soluzioni idonee per risolvere i problemi di allagamento, che ormai da alcuni anni si verificano a seguito di eventi piovosi di una certa rilevanza, ai Casoni di Gariga ed a Casaleto. Entrambi gli interventi sono pubblico-privati e hanno alla base uno studio idraulico ed una convenzione tra le parti. Verrà costruito un nuovo manufatto idraulico a monte dell’area produttiva di Gariga, dove si intersecano i 2 rivi di scolo (il Mandelli e il Porro) con il rio Riazza. La soluzione prevede che, nelle condizioni di portate ordinarie, le acque vengano convogliate come ora, mentre le portate eccedenti vadano dirette, tramite i rivi di scolo, alla cassa di espansione della Farnesiana.
Anche nei pressi di Casaleto di Podenzano sono state riscontrate criticità idrauliche, che hanno portato ad esondazioni localizzate durante eventi piovosi ed intensi; ne è nato un Protocollo d’Intesa per la risoluzione della criticità: la realizzazione di una cassa di espansione che, in occasione di eventi meteorici intensi, sia in grado di consegnare alla rete dei canali di scolo le sole portate idrauliche, compatibili con le dimensioni del reticolo.
LIGURIA: QUATTRO I PROGETTI PER RETE IRRIGUA E CONTRO IL RISCHIO IDRAULICO
Nell'ambito di una serie di incontri istituzionali, il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) è stato visitato dal Deputato spezzino, Andrea Orlando e si prepara ad accogliere Gian Marco Medusei, Presidente del Consiglio Regionale della Liguria.
Durante l’incontro, l'ex Ministro ha ascoltato i particolari dell'attività dell’ente consortile, che conta circa quindicimila consorziati. Si è parlato del reticolo di bonifica su 80 chilometri di canali nella piana del Magra, oltre all'utilizzo delle idrovore di Marinella e Luni; si è anche parlato della gestione del Canale Lunense con tutto il suo sistema di distribuzione irrigua per oltre centoquaranta chilometri.
L’attenzione si è poi focalizzata sui progetti prossimi dell’ente consorziale, che si è candidato ad ottenere i finanziamenti del Recovery Plan; il “Canale Lunense” ne ha presentato 4, già definitivi, per cinque milioni circa di opere: nei territori di Vezzano e Santo Stefano, la sistemazione idraulica della Gora dei Mulini (2 lotti) e la trasformazione delle canalette a scorrimento con condotte a pressione; sul fiume Magra, a Stadano di Aulla, l'intervento di innovazione tecnologica grazie a sensori di portata sul Canale Lunense.
È inoltre in fase di realizzazione il progetto per la ristrutturazione dell'intera linea irrigua, tra cui il potenziamento della rete nella piana di Marinella.
LOMBARDIA: NON SI FERMANO LE MANUTENZIONI
Sono state attuate alcune manutenzioni sulla rete principale e derivata del Canale Villoresi nella Zona Villoresi Ovest. I lavori sono stati effettuati nei comuni di Vittuone, Parabiago, Cassinetta di Lugagnano e hanno riguardato riparazioni generiche (derivatore di Vittuone), rimozioni di piante pericolanti (Canale Villoresi), ma anche vere e proprie ricostruzioni di alcuni brevi tratti di canale attraverso la posa di canalette (diramatore 14 di Magenta).
Al di là delle opere di impermeabilizzazione in corso sul canale principale, questi interventi, operati dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) risultano indispensabili per assicurare la buona tenuta dell’ampia e ramificata rete, che distribuisce l’acqua durante la stagione irrigua.
VENETO: UNA GRIGLIA PER LA TUTELA DI SALUTE E PAESAGGIO
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha stretto un accordo con il Comune di Mira ed il Genio Civile per la realizzazione di una barriera di contenimento dei rifiuti e che sarà posizionata sul canale Taglio, che collega i centri di Mirano e Mira, trasportando le acque del fiume Muson al Naviglio del Brenta.
Tale manufatto, che verrà realizzato in località Marano, nel territorio comunale di Mirano, si è resa necessaria a causa dei una presenza eccessiva di rifiuti (erbacce, immondizia, talvolta carcasse di animali), che finiscono con l’accumularsi nel tratto mirese del Naviglio. L’intervento, oltre all’evidente valenza sanitaria, ha un’importanza paesaggistica notevole, dato che Mira costituisce uno dei principali comuni delle Riviera del Brenta e le acque del canale scorrono davanti a ville veneziane del Seicento e Settecento.
TOSCANA: UNA VOCAZIONE CONFERMATA
Lo sviluppo e la produzione di energia da fonti rinnovabili, il risparmio e l’efficientemento energetico, l’acquisto di beni e servizi a minore impatto ambientale, la lotta ai rifiuti nei corsi d’acqua anche in collaborazione con le associazioni, la plantumazione di alberi, le carte di identità dei fiumi per la manutenzione gentile, l’educazione ambientale: sono articolati i progetti ambientali, che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha decritto nel suo Piano Triennale per l’Ambiente e le Energie Rinnovabili, approvato dall’assemblea consortile; punto d’azione per punto d’azione entra nello specifico, individuando responsabilità, stakeholders, obbiettivi, azioni, tempi, indicatori economici ed ambientali, risorse economiche ed umane.
L’atto discende direttamente dalla dichiarazione di emergenza climatica ed ambientale, già dichiarata dall’ente consortile ed è uno strumento di analisi ed approfondimento, riguardante tutti i settori ambientali, in cui l’ente consorziale opera.
A conferma di questo impegno, il Piano è stato inserito tra gli atti fondamentali di programmazione dell’ente e sarà portato in approvazione ogni anno, contestualmente all’approvazione del Piano delle Attività di bonifica.
A Maggio, col bilancio ambientale, sarà verificato quanto effettivamente realizzato.
TICINO E LAGO D’ORTA, SCATTI VINCITORI DEL CONCORSO FOTOGRAFICO “OBIETTIVO ACQUA” 2020
Sono una spettacolare fotografia della piena del fiume Ticino alla diga del Panperduto (autore: Maurizio Portone) e la riflessiva immagine di una barca nella piazza di Orta coperta dall’acqua esondata dal lago (autore: Fulvio Gioria), le opere vincitrici, rispettivamente nelle sezioni “Acqua, eterno scorrere” e “Cambiamenti climatici: Difendere l’acqua – Difendersi dall’acqua”, della seconda edizione del Premio Fotografico “Obiettivo Acqua”, promosso da Coldiretti, ANBI, Fondazione Univerde e di cui si è celebrato l’atto finale via web.
“Con questo concorso vogliamo contribuire a sottolineare il rapporto fra risorsa idrica e territorio, dove acqua significa cibo, ma anche bellezza di ambienti unici” commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Sono state oltre quattrocento le opere partecipanti superando, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il dato dell’edizione inaugurale.
“La disponibilità idrica – ha affermato Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario Politiche Agricole Alimentari Forestali – è indispensabile per la produzione agricola, che va incrementata grazie all’ampliamento del servizio irriguo, una best practice italiana.”
“Per questo – ha aggiunto Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione Univerde – bisogna vigilare sulla natura pubblica dell’acqua, proprio ora che siamo alla vigilia del decennale del referendum che lo affermò, ma anche in vista dei tanti interessi, che graveranno sui fondi del Next Generation EU.”
Se ai vincitori del concorso va anche un premio di 500 euro, una targa con menzione è il riconoscimento alle 4 opere segnalate in altrettante sottosezioni: “Acqua amica” di Massimo Mormile; “Ora blu sul Tevere” di Pietro Giannelli Savastano; “Flooded Wood” di Vittorio Ricci; “Il dipinto” di Michele Di Lella. Nel dare appuntamento alla terza edizione del concorso fotografico, il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, ha ricordato come risorse idriche e territorio debbano essere il perno di un nuovo modello di sviluppo, originale e distintivo.
“All’orizzonte – ha concluso – c’è la nuova normativa europea sull’utilizzo delle acque reflue. Se sarà garantita la salubrità alimentare, sarà un’importante risorsa integrativa per l’irrigazione, la cui richiesta è in forte crescita a fronte dei cambiamenti climatici e delle necessità di qualità dei prodotti.”
Alla cerimonia on-line sono intervenute anche Angelica Catalano, Direttore Generale dell’Ufficio Dighe e Infrastrutture Idriche ed Elettriche – M.I.T., Simona Angelini Dirigente Direzione Generale Sviluppo Rurale – Mi.P.A.A.F. e David Granieri, Vicepresidente Nazionale Coldiretti.
MEETING DEI COMUNICATORI
Si terrà lunedì 21 Dicembre p.v. il primo meeting on-line dei comunicatori della Bonifica. L’appuntamento sarà alle ore 9.30 sulla piattaforma Zoom e, dopo un confronto sulle attività in essere ed in programma, sarà ospite Gianni Bottalico, Responsabile Rapporti Enti Territoriali di A.Svi.S (Associazione italiana per lo Sviluppo Sostenibile), con cui si avvierà un confronto sul percorso fin qui svolto dall’Italia verso i 17 obiettivi dell’Agenda 2030, lanciata dall’ONU.
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