NON PIOVE E NONOSTANTE L’AUTUNNO È CRISI IDRICA IN PUGLIA E BASILICATA
Non si registrano significativi eventi piovosi sulla Puglia e, considerando le costanti necessità irrigue delle campagne a causa dei cambiamenti climatici (seppur ovviamente inferiori a quelle estive), si aggrava la crisi idrica in uno dei territori, principe dell’agricoltura italiana (con 50,62 milioni di metri cubi, le riserve idriche della regione sono più che dimezzate rispetto all’anno scorso, mancando all’appello Mmc. 73,08); analogo è l’andamento in Basilicata, dove il deficit idrico supera i trentacinque milioni di metri cubi. A renderlo noto è il settimanale bollettino dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
Rimanendo al Sud, i principali fiumi della Campania registrano valori idrometrici inferiori a quelli della settimana scorsa; tuttavia, rispetto a quanto registrato negli ultimi quattro anni, il fiume Sele presenta condizioni molto simili, così come il Volturno, mentre il fiume Garigliano risulta avere livelli ben superiori a quelli del recente quadriennio. Risalendo la Penisola sono confortanti, nel Lazio, i valori registrati nei principali indicatori idrologici: dal lago di Bracciano ai fiumi Tevere e Liri-Garigliano fino alla diga di Elvella sono in media stagionale; altrettanto deve dirsi della quantità d’acqua, trattenuta nei bacini della Sardegna (1083,87 milioni di metri cubi), mentre sono in sofferenza il bacino abruzzese di Penne (con 700.000 metri cubi d’acqua segna il dato peggiore del recente quadriennio) e gli invasi marchigiani (Castreccioni, Marcatale, San Ruffino, Comunanza, Rio Canale) che, con circa trentadue milioni di metri cubi trattenuti, segnano il dato peggiore dopo il siccitoso 2017, così come il lago di Bilancino in Toscana.
Si conferma a “macchia di leopardo” l’andamento idrologico dell’Emilia Romagna con le portate dei fiumi Reno e Savio, superiori allo scorso anno, mentre quelle di Secchia, Trebbia e Taro sono in discesa; permangono, invece, migliori degli anni recenti i livelli idrometrici dei principali fiumi veneti (Adige, Bacchiglione, Brenta, Piave, Livenza), mentre sono inferiori allo scorso anno le portate dei corsi d’acqua piemontesi (Tanaro, Dora Baltea, Sesia, Pesio, Stura di Lanzo), così come l’andamento del fiume Po, sotto media e praticamente dimezzato rispetto al 2019 presso i rilevamenti in Lombardia ed Emilia Romagna: da Cremona a Pontelagoscuro.
Infine, i grandi laghi settentrionali sono tutti sopra la media stagionale con il Maggiore, che registra oltre l’87% di riempimento.
“Un andamento così idrologicamente variegato è la migliore testimonianza della necessità di regolarizzare le disponibilità idriche a servizio dei diversi utilizzi della risorsa acqua: da quello umano a quello agricolo, da quello energetico a quello ambientale. Serve un piano invasi, che aumenti la capacità di trattenere l’acqua, quando arriva ed utilizzarla nei momenti di criticità; attualmente l’Italia trattiene solo l’11% dell’acqua piovana, lasciando il resto defluire verso il mare” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Il nostro Piano per l’efficientamento della rete idraulica del Paese – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – propone progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, per la manutenzione straordinaria di 90 bacini a capacità limitata dall’interrimento, l’ultimazione di 16 invasi incompiuti, la realizzazione di 23 nuovi serbatoi di accumulo idrico; con un investimento di poco inferiore ai due miliardi di euro si attiverebbero quasi diecimila posti di lavoro nel segno del Green New Deal.”
DI FRONTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI IL NORD HA BISOGNO DI BACINI: ANBI NE PROPONE 13 ED ALTRETTANTI DA COMPLETARE O EFFICIENTARE
“Dobbiamo essere un Paese efficiente, dove non sia necessario un decennio per realizzare opere strategiche, altrimenti destinate ad essere obsolete ancor prima dell’inaugurazione; né deve essere generalizzato il modello di commissariamenti come per il ponte di Genova, perché è sufficiente avere regole e tempi certi, nonché il minimo necessario di burocrazia.”
A richiamarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, intervenuto alla presentazione on-line del bilancio partecipato di “Romagna Acque – Società delle Fonti”.
“Abituati al regolare succedersi delle stagioni con il loro corollario di piogge – ha proseguito il Presidente ANBI - negli anni non sono stati costruiti invasi nel Nord Italia come invece è avvenuto nel Meridione. Oggi, però, sono cambiate le condizioni climatiche e non dobbiamo dare per scontato il consueto approvvigionamento idrico. Per questo, dobbiamo incrementare la resilienza delle nostre comunità, infrastrutturando il territorio anche dal punto di vista idraulico, superando la sindrome del Vajont come andiamo dicendo dal 2017, quando lanciammo, insieme all’allora Struttura di Missione #italiasicura, l’obbiettivo ventennale di 2.000 invasi medio-piccoli. Oggi il Piano ANBI per l’efficientamento della rete idraulica comprende, nel Nord Italia, 13 progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, per la realizzazione di altrettanti bacini per una capacità complessiva di 58.323.000 metri cubi; l’investimento previsto è di poco superiore ai quattrocentosettantasette milioni di euro, capaci di garantire circa duemilaquattrocento posti di lavoro. Ci sono inoltre 4 invasi da completare e la necessità di liberare dall’interrimento altri 9 serbatoi, recuperando così un ulteriore capacità di accumulo idrico, pari a 4.237.500 metri cubi. Bisogna fare sinergia per ottimizzare le prossime risorse del Recovery Fund – conclude Vincenzi - Per questo, il nostro Piano prevede, nel quadro della transizione ecologica, che i futuri invasi siano ad uso plurimo e particolarmente attenti al rispetto ed alla valorizzazione del paesaggio e di fauna, flora e fiumi. Serve una nuova gestione della risorsa idrica nel segno della sostenibilità e per la quale è fondamentale il ruolo di regia, svolto dalle Autorità di Distretto Idrografico.”
VENETO: LA RISPOSTA DEI CONSORZI DI BONIFICA A DUE ANNI DA VAIA: 71 CANTIERI PER 75 MILIONI DI EURO
Due anni fa, tra il 28 e il 30 Ottobre 2018, gli uomini dei Consorzi di bonifica del Veneto, in coordinamento con Protezione Civile, Genio Civile e Comuni, erano impegnati nel fornire soccorso alle popolazioni di montagna, colpite dalla tempesta Vaia, operando pertanto al di fuori dei propri comprensori, tutti situati in pianura.
“Non dobbiamo dimenticare”, scrive ANBI Veneto, “che Vaia scaricò sulle montagne venete ben 715 millimetri di pioggia in 3 giorni; se la rete idraulica in pianura, sempre mantenuta in efficienza, non fosse stata preventivamente svuotata per accogliere le ondate di piena dei fiumi, i danni sarebbero stati maggiori. In questo contesto, in funzione di prevenzione, il lavoro dei Consorzi di bonifica, che gestiscono oltre ventisettemila chilometri di canali e 400 idrovore, è stato sicuramente determinante. Fondamentale è stato anche il lavoro prestato in montagna con squadre impegnate, giorno e notte in ambienti ben diversi da quelli di pianura, per ripristinare strade ed opere di difesa idraulica, rimuovere alberi, portare aiuti alle popolazioni nelle contrade alpine, rimaste senza acqua e luce elettrica”.
Anche in virtù di questa pronta reazione, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in qualità di Commissario Straordinario della Protezione Civile per l’Emergenza Vaia, ha riconosciuto nei Consorzi, i soggetti attuatori degli interventi post tempesta anche in relazione ai danni subiti in pianura dalla rete idraulica e dalle opere in loro gestione. I Consorzi sono così stati destinatari, tra il 2019 e il 2020, di oltre settantacinque milioni di euro (€ 48.752.000,00 nel 2019, € 26.700.00,00 nel 2020) per ripristinare, efficientare e migliorare la sicurezza idraulica della rete idraulica, sulla base di progetti predisposti, approvati, appaltati in tempo record e in moltissimi casi già ultimati: 71 i cantieri (48 nel 2019 e 23 nel 2029), tra arginature, risezionamenti di canali, manutenzioni straordinarie e potenziamenti di impianti idrovori.
LOMBARDIA: INTESA PER GESTIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO IN AREA METROPOLITANA BRESCIANA
La Giunta Regionale lombarda ha approvato uno schema d’accordo per la riduzione del rischio idrogeologico nell’area metropolitana di Brescia. La situazione dell’Area a Potenziale Rischio Significativo di Brescia, conseguente ad elevate portate di piena ed estensione delle aree inondabili, richiede, infatti, complessi interventi di mitigazione del rischio per attuare i quali è necessario il coordinamento delle politiche di più soggetti istituzionali. Concretamente l’intesa attiverà un tavolo istituzionale tra Regione Lombardia, Comune Brescia, Autorità Bacino Distrettuale Fiume Po, Agenzia Interregionale Fiume Po, Consorzi di bonifica bresciani Oglio Mella (con sede a Travagliato) e Chiese (con sede a Calcinato) per la realizzazione di opere strutturali, manutenzione, gestione delle infrastrutture esistenti.
L’ambito territoriale di riferimento dell’Accordo è costituito dai bacini idrografici, che interessano l’area metropolitana bresciana: si tratta di una vasta area suddivisibile prevalentemente in 2 bacini fluviali principali: quello del fiume Mella e quello del torrente Garza, in cui lo scorrimento naturale delle acque è stato profondamente modificato nel tempo. Insistono, inoltre, nel medesimo contesto anche i torrenti Gandovere e Mandolossa nella zona ad Ovest di Brescia; nella zona ad Est, invece, i torrenti Rino-Musia e Rudone. Con questo complesso reticolo naturale si interseca un esteso reticolo idrografico artificiale, gestito dagli enti consorziali.
TOSCANA: PRONTI AL CONFRONTO
All’indomani dell’insediamento della Giunta Regionale, ANBI Toscana, nell’augurare buon lavoro al Presidente, Eugenio Giani ed ai suoi assessori, esprime apprezzamento per la nomina di 2 donne ed amministratrici esperte negli assessorati, che hanno competenza sul tema dei Consorzi di bonifica: si tratta di Monia Monni, che si occuperà di ambiente, difesa del suolo ed economia circolare e Stefania Saccardi, che ha ricevuto la delega ai settori agroalimentare, caccia e pesca, aree interne e Toscana diffusa.
“In questi anni”, scrive ANBI Toscana, “grazie al lavoro di riforma fatto in sinergia con la Regione, siamo riusciti a raggiungere una razionalizzazione ed un’ottimizzazione dei Consorzi, che rappresentano ormai un esempio da seguire.. Continueremo su questa strada confermando la massima disponibilità a collaborare con i nuovi assessori per il bene della Toscana, auspicando di poterli incontrare presto”.
EMILIA ROMAGNA: IN AZIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
Intervento del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) per il contrasto al dissesto idrogeologico nel territorio del comune di Lama Mocogno dove, lo scorso Novembre, eccezionali eventi meteo hanno arrecato forti danni alle opere idrauliche arginali della zona.
In seguito a tale ondata di piena, che ha provocato gravi erosioni alla sponda e relativo cedimento del piano stradale, l’ente consortile, grazie ai fondi della Protezione Civile, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, ha portato a termine l’intervento di ripristino dei manufatti danneggiati lungo il Fosso di Casa Bersano e completato i lavori con la sistemazione della viabilità.
LIGURIA: DUE MILIONI E MEZZO PER POTENZIARE IDROVORA
Il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) ha messo “sotto la lente di ingrandimento” il progetto di potenziamento dell’idrovora di Marinella di Sarzana, l’impianto per il drenaggio delle acque a difesa della piana e dell’abitato, che si trovano in zone morfologicamente depresse.
Entro fine anno è prevista la fase di avvio dell’affidamento dei lavori che, grazie ad un finanziamento di 2,5 milioni da parte della Protezione Civile di Regione Liguria, andranno a ridurre il rischio idraulico e ad aumentare la resilienza dell’impianto idrovoro.
Le strutture ormai vetuste, in parte danneggiate dalla mareggiata dell’Ottobre 2018, saranno ammodernate con l’inserimento di pompe, in grado di sollevare 8 metri cubi d’acqua al secondo contro i 2 attuali; sarà realizzato un nuovo scarico a mare oltre la scogliera (in aggiunta a quello attuale, che arriva direttamente in spiaggia), verrà ristrutturato il bacino di carico e l’attuale fabbricato. Il progetto prevede anche un secondo lotto ancora da finanziare, sempre con fondi di Protezione Civile, per la realizzazione della cassa di laminazione, l’adeguamento dei canali recapitanti alle idrovore e del bypass del canale tombato sotto l’abitato di Luni Mare.
Obbiettivo a breve dell’ente consortile è anche uno studio per far funzionare, in maniera sinergica, l’idrovora di Marinella con quella vicina di Luni Mare allo scopo di una maggiore efficienza nel contrasto al rischio idraulico.
TOSCANA: INTERVENTO SPECIALIZZATO
Realizzate in tempi brevissimi le 2 nuove valvole antiriflusso dell'impianto idrovoro Magazzeno a Lido di Camaiore, andate a sostituire le precedenti malfunzionanti. L'officina del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) è subito corsa ai ripari per consentire che l'impianto fosse in condizioni perfette. Le valvole anti riflusso col meccanismo “a clapet” sono fondamentali per evitare allagamenti di ritorno: quando i livelli del canale principale salgono, le valvole si chiudono automaticamente, evitando che l'acqua rientri nei corsi d'acqua minori, posti ad un piano più in basso.
L'officina meccanica dell’ente consortile esegue, ogni anno, decine di interventi come questo. Dalla segnalazione alla sostituzione sono passati pochi giorni e le nuove valvole di grandi dimensioni (il diametro è di m. 1,5 per quella grande e cm. 80 per la piccola) sono state installate direttamente dai tecnici, che le hanno realizzate su misura, ripristinando da subito il sistema di funzionamento dell''impianto idrovoro per essere pronti in previsione del periodo delle piogge.
VENETO: TEMPO DI BILANCI
E’ tempo di bilanci per il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), che sta per concludere gli ultimi interventi previsti nel progetto “Lavori di ripristino e adeguamento degli argini del nodo idraulico di Montegrotto Terme”.
E’ stata realizzata la difesa spondale dello scolo Menona, per un tratto di circa centosettanta metri; inoltre, si è provveduto alla costruzione di un muretto di contenimento delle acque. Si stanno rispettando i tempi previsti per l’esecuzione di lavori, portando a termine un intervento fondamentale per la messa in sicurezza del bacino Colli Euganei. Questo è un segnale forte dell’impegno e della professionalità degli enti consorziali, a dimostrazione di una progettualità, che non rimane soltanto sulla carta, ma che si traduce in interventi concreti.
PIEMONTE: LAVORI IN CORSO
L’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) ha provveduto a ripristinare un tratto di sponda destra del Canale Cavour. Continuano anche i lavori presso il ponte canale sul torrente Cervo, dove si sta procedendo alla pulizia dell'alveo per liberare le campate dal materiale trasportato durante le piene.
MARCHE: RIPRISTINATO REGOLARE DEFLUSSO ACQUEO
Prosegue senza sosta l’attività di manutenzione ordinaria del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) per la messa in sicurezza e la pulizia dei corsi d’acqua nella regione; tra gli ultimi interventi si segnala il ripristino della sezione idraulica di un tratto del fiume Esino e di un tratto di un fosso suo affluente, nel comune di Mergo. L’ente consortile aveva raccolto la segnalazione di un residente che evidenziava l’ostruzione causata dalla presenza di abbondante vegetazione e piante secche, cadute nel letto fluviale.
L’ente consorziale ha predisposto la pulizia mediante la trinciatura del materiale vegetale (canne, rovi e arbusti vari) e la rimozione del materiale in alveo (tronchi, ramaglie) attraverso l'utilizzo di un escavatore lungo una tratta di circa seicentocinquanta metri lineari. Si è poi proceduto alla riprofilatura della sezione di deflusso e si è anche eseguito l’espurgo di materiale litoide in alveo nel tratto di fosso Esino 1806.
EMILIA ROMAGNA: NUOVO MANTO STRADALE
Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) prosegue gli interventi per assicurare la percorribilità delle arterie viarie, che collegano le zone dell’alta pianura con il completamento dei lavori sulla strada Case Prefetto-Case Matteo, nel comune di Medesano (Parma).
Per consentire, ai cittadini residenti in zona, il transito verso le proprie abitazioni nelle migliori condizioni, le azioni messe in atto dall’ente consortile si sono concentrate sulla prevenzione da possibili dissesti geomorfologici ed una più elevata qualità del fondo stradale.
La sistemazione delle cunette stradali, primo passo dell’intervento per il miglioramento del fondo stradale, è stata prontamente seguita dalla ripresa del manto: un’asfaltatura per la lunghezza complessiva di oltre duedento metri. La nuova pavimentazione è stata poi impermeabilizzata per consentire ai mezzi in transito una migliore percorribilità anche in condizioni meteo particolari.
VENETO: UN ESEMPIO DI BILANCIO AMBIENTALE CONSORTILE: RISPARMIO IRRIGUO ED ENERGIA GREEN
Per il nono anno il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) è arrivato all’importante traguardo dell’approvazione del bilancio ambientale, introdotto dalla Legge Regionale n° 12/2009. Lo strumento è finalizzato allo sviluppo sostenibile e si basa sulla rilevazione, la gestione, la trasparenza nei costi/benefici ambientali delle attività.
Il documento fornisce dati ed informazioni su politiche, costi, priorità, strategie in riferimento alle problematiche ambientali del comprensorio. Il documento è strutturato su 6 macro-aree ambientali: acqua, suolo, aria, energia, residui vegetali e rifiuti, biodiversità; per ognuna si valuta l’incidenza delle attività svolte dall’ente consortile a livello qualitativo, ma anche con indicatori fisici e parametri monetari. Complessivamente il bilancio ambientale del “Brenta” vale 10 milioni di euro (500.000 euro in più dello scorso anno) con una crescita nel comparto energetico, dovuta a ben 8 centrali idroelettriche che, oltre a soddisfare il fabbisogno dell’ente consorziale, reimmettono energia nella rete pubblica.
L’aspetto più significativo è, però, quello del risparmio idrico: nel 2019, infatti, le giornate, in cui è stato necessario intervenire con l’irrigazione, sono state ben 96,7 in più, rispetto all’anno precedente; nonostante ciò, il Consorzio è riuscito a risparmiare il 22% d’acqua irrigua. Il risultato è stato possibile in virtù della conversione dell’irrigazione da “scorrimento” ad aspersione o “a goccia” e, più in generale, per merito di un’attenta manutenzione sulla rete di distribuzione. Tra gli altri aspetti citati nel bilancio figurano i lavori di consolidamento delle opere di difesa idraulica, la plantumazione di alberi (a beneficio anche della qualità dell’aria), le attività di ricarica della falda, l’attenzione nei confronti della fauna ittica soprattutto nei periodi delle “asciutte”.
TOSCANA: VERSO IL PAB 2021
Mentre operai e macchine sono al lavoro sui corsi d’acqua per completare gli interventi targati 2020, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha dato il via agli incontri con i Sindaci del comprensorio per mettere a punto la programmazione delle lavorazioni da proporre alla Regione Toscana e da realizzare nel 2021. Il tour, per la prima volta solo virtuale causa COVID-19, è partito dalla Valtiberina, di cui sono stati incontrati i Primi Cittadini di Monterchi, Sansepolcro, Pieve Santo Stefano, Sestino, Anghiari e Caprese Michelangelo. Identico è stato il format di ciascun incontro, aperto con l’illustrazione delle finalità, dei tempi e dei modi con cui, per legge, l’ente consortile può e deve operare sul territorio.
La materia è complessa; per questo è stato pensato di fare cosa utile, riepilogandola in un pratico e sintetico vademecum da diffondere a tutti gli amministratori pubblici ed agli uffici tecnici dei Comuni, per agevolarne l’operatività. La riunione è proseguita con l’illustrazione dei tratti dei corsi d’acqua proposti a manutenzione ordinaria nel 2021. Importanti sono i pareri e le indicazioni forniti dai Sindaci, che adesso hanno qualche giorno di tempo per formalizzare le loro osservazioni. Per difendere il territorio; infatti, occorre una sempre più stretta, forte e leale collaborazione tra enti; solo lavorando tutti per lo stesso obbiettivo, si riuscirà a migliorare la sicurezza idraulica ed a ridurre il rischio idrogeologico.
LOMBARDIA: INSIEME PER UN VILLORESI SENZA RIFIUTI
Legambiente Monza e Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi insieme contro il degrado: è questa la sintesi di quanto accaduto nel capoluogo brianzolo nel contesto di una bella iniziativa ecologica, patrocinata dall’ente consorziale (con sede a Milano). Volontari e personale consortile hanno collaborato fianco a fianco per ripulire, nel rispetto di tutte le misure anti-Covid, un tratto del canale Villoresi.
Nel corso della mattinata sono stati raccolti rifiuti di ogni genere, evidente testimonianza di un’inciviltà diffusa e che, se non rimossi periodicamente, contribuiscono a limitare la funzionalità dell’importante arteria idrica. Puntare sulla diffusione e sul consolidamento del necessario senso civico, su cui far leva per evitare la sempre purtroppo più diffusa dispersione di rifiuti in prossimità e in alveo dei canali, diventa quindi prioritario ed iniziative virtuose, come quella organizzata a Monza, non possono che contribuire al raggiungimento di questo importante obbiettivo.
SARDEGNA: AVVIATO NUOVO PROCESSO PARTECIPATIVO
Il Consorzio di bonifica Nord Sardegna (con sede ad Ozieri, in provincia di Sassari) ha deliberato l’istituzione di 3 commissioni riguardanti il Piano di Classifica, le questioni inerenti l’utenza consortile, le opere e gli interventi di manutenzione e razionalizzazione del sistema irriguo.
Prosegue così il coinvolgimento dei consiglieri e, più in generale, di tutta la platea dei consorziati, avviato con le assemblee molto partecipate della scorsa stagione.
VINCENZI E GARGANO AD ECOMONDO
Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno, martedì 3 Novembre p.v., al workshop “Approvvigionamento idrico sostenibile e resiliente in agricoltura: il ruolo delle grandi infrastrutture idriche e del riuso delle acque reflue depurate”, in programma sulla piattaforma digitale Ecomondo Key Energy con inizio alle ore 10.00; tema del loro intervento sarà “I consorzi di irrigazione tra storia e innovazione: un ruolo chiave per l'agricoltura e l'ambiente”. |