Anno XXII, n. 23 venerdì, 12 giugno 2020

UN MILIONE DI TONNELLATE DI RIFIUTI DESTINATI AL MARE E INTERCETTATI ANNUALMENTE DALLE IDROVORE DEI CONSORZI DI BONIFICA

VINCENZI: “UNA DIFFUSA INCURIA AMBIENTALE INQUINA LE ACQUE ED AUMENTA IL RISCHIO DI ALLUVIONI”

Le forti precipitazioni, che nei giorni scorsi hanno localmente colpito porzioni di territorio, hanno gonfiato i fiumi, che trasportano ingenti quantità di materiali verso le foci. L’azione delle centrali idrovore, gestite dai Consorzi di bonifica (754 in Italia), non solo riduce il pericolo di esondazioni (il rischio zero non esiste a fronte soprattutto della violenza degli eventi atmosferici, dettata dai cambiamenti climatici), ma annualmente trattiene, grazie alle griglie di sbarramento, circa un milione di tonnellate di rifiuti, altrimenti destinati a terminare in mare con grave danno per l’ambiente e, in questi mesi, anche per l’economia turistica.
A rendere nota l’eccezionale mole di rifiuti, raccolta dagli enti consortili aderenti, è stata l’ANBI, invitando alla collaborazione gli enti preposti, ma soprattutto facendo appello all’educazione dei cittadini.
“E’ un fenomeno pericoloso – ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – perché tali materiali possono diventare ostacolo al regolare defluire delle acque, aumentando grandemente il rischio idrogeologico; ciò è ancora più grave, perché gran parte del materiale raccolto non è conseguenza della forza della natura nei momenti di piena, bensì dell’incuria umana.”
“Soprattutto in questo periodo, c’è chi mette sotta accusa la manutenzione dei corsi d’acqua, operata dai Consorzi di bonifica, invece di valorizzarne la funzione anche ambientale. Per questo – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – riteniamo opportuno far conoscere la quantità di rifiuti raccolta durante l’ordinaria attività idraulica, svolgendo un servizio, i cui costi di smaltimento sono a carico dell’ente. Evitare strumentali polemiche rappresenta il primo passo per soluzioni condivise: accanto a maggiori controlli ed a campagne di educazione ambientale, proponiamo di avviare collaborazioni almeno per il recupero delle frazioni organiche, trasformabili in compost: sarebbe un piccolo esempio di economia circolare.”

TOSCANA: LUNGARNO: PATTUMIERA INFINITA

Neppure il “lockdown” ha fermato il malcostume di quanti vedono nel corso d’acqua una pattumiera comoda, dove abbandonare rifiuti di ogni tipo: materiali edili, pezzi di legno, oggetti di plastica; non ha limiti l’inciviltà venuta a galla, insieme all’immondizia recuperata dai volontari dell’associazione Civitas Pratovecchio Stia, sul Lungarno delle Monache.
Altri quintali di spazzatura vanno a sommarsi con quelli raccolti dall’Associazione Pescatori Casentinesi che, nel mese di febbraio, aveva ripulito 5 chilometri di sponde, raccogliendo di tutto, compresi mobili, lavandini, stoviglie, vecchi tablet, bidoni, tubi di ferro e tanto altro ancora, che il taglio della vegetazione, curato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) aveva portato alla luce. Ad Ottobre, la stessa area era stata ripulita con l’operazione “puliAMO l’Arno”; impressionante la densità dei rifiuti recuperati: 1 chilogrammo per ogni metro! A pochi mesi di distanza, ecco purtroppo i dati allarmanti dell’iniziativa realizzata da Civitas.
L’impegno dell’ente consorziale è di continuare a promuovere campagne di educazione ambientale per migliorare il rapporto uomo-fiume e, con esso, la tutela della sicurezza e la difesa della biodiversità dell’ecosistema fluviale, che rischia di essere soffocata dalle plastiche e da altri materiali inquinanti proprio in una zona, dove sta crescendo il Contratto di Fiume “Vivere il Fiume” e destinata ad accogliere un’area di pesca a regolamento specifico. Inoltre, ci si augura di poter riprendere la campagna di sensibilizzazione “Fiumi Puliti”, promossa dalla Regione Toscana e cui il CB2 ha aderito.
Intanto a Pratovecchio Stia prosegue l’attività di Civitas, impegnata a ripulire il tratto del fiume, che attraversa l’abitato, restituendogli l’aspetto, che ricordano tutti coloro, che sono cresciuti, utilizzando la “piscina” naturale creata da una briglia.

 

                                                                 

 

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE

AL NORD TORNA IL PARADOSSO ITALIA: IN POCHI GIORNI DAL PERICOLO SICCITA’ ALL’EMERGENZA IDROGEOLOGICA

Come in un film già visto, alcune zone del Nord Italia sono tornate a vivere l’incubo di un paradosso più volte denunciato:  passare in pochi giorni dal rischio siccità all’emergenza idrogeologica; i dati dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche hanno confermato i forti apporti pluviometrici, causa di criticità localizzate in Lombardia (straripati i torrenti Trallo, Boesio, Margorabbia, Broveda, Dovrana) ed in Veneto (accanto all’esondazione di alcuni corsi d’acqua minori, è stato preallarme per il bacino del fiume Livenza).
Ne sono esempio il lago di Como, che dopo molte settimane è tornato a superare il dato medio stagionale ed il lago Maggiore; restano abbondantemente sopra la media anche i laghi di Garda e d’Iseo.
“E’ amaro constatare che alla consapevolezza dell’importanza della massa d’acqua contenuta nei laghi debba corrispondere l’amarezza per i danni causati dalla pioggia in altre località. È evidente la necessità di un grande piano di sistemazione del territorio anche con la creazione di bacini di espansione, che abbiano la funzione di regolare gli apporti idrici, trattenendo i flussi di piena e trasformandoli da pericolo in riserva idrica per i momenti di necessità” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
L’importanza delle piogge è evidente anche dall’andamento del fiume Po, le cui portate mantengono un deflusso per ora rassicurante. In grande ripresa sono i fiumi dell’Emilia Romagna (Savio, Secchia, Taro, Trebbia), tornati sopra la media dopo settimane di sofferenza idrica mentre, in Piemonte, Dora Baltea e Stura di Lanzo restano sotto le portate dell’anno scorso. Sul Veneto, nel mese di maggio, è caduto il 40% di pioggia in meno rispetto alla media. Analogo è il trend pluviometrico sull’Umbria dove, con 36.93 millimetri di pioggia, Maggio ha stabilito il record negativo del recente quinquennio. 
Al Sud sembra stabilizzarsi la situazione delle riserve idriche calabresi (in media con gli anni scorsi), mentre continuano ad assottigliarsi le disponibilità idriche in Puglia e Basilicata.
“La fotografia, che si ricava da questi dati, è quella di un’Italia sempre più alla mercè della estremizzazione degli eventi atmosferici, causata dai cambiamenti climatici. È quindi indispensabile – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - che il Piano Rilancio preveda investimenti importanti per aumentare la resilienza dei territori. Al Governo offriamo migliaia di progetti definitivi ed esecutivi, redatti dai Consorzi di bonifica ed in attesa di finanziamento, capaci di garantire circa cinquantamila posti di lavoro.”

VENETO: VIOLENTA ONDATA DI MALTEMPO: BATTESIMO OPERATIVO PER CAVA DIVENTATA CASSA DI ESPANSIONE

In occasione della violenta ondata di maltempo, abbattutasi su gran parte del Veneto (in particolare su Marca Trevigiana, Valpolicella, Alta Padovana, Veneto Orientale), è entrato in funzione, per la prima volta, lo scolmatore del Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) che, in zona Montello, dal canale del Bosco sposta parte dei deflussi nel canale di Ponente. Il canale di Ponente è stato di recente attrezzato con 3 nuovi manufatti idraulici, che regolano le portate ed i livelli, sfruttano l’invaso offerto dall’ampia sezione d’alveo e consentono di scolmare le portate in eccesso nelle cave dismesse, attigue al canale.
Nell’occasione è entrato in funzione lo scarico nella cava Bombarda, a Volpago del Montello; ha consentito di evitare le conseguenze peggiori ai territori di Giavera del Montello, Cusignana e Povegliano, dove si sono registrati livelli idrici elevati, ma tali da evitare rilevanti esondazioni. Nel complesso, in Veneto, forti precipitazioni con allagamenti si sono verificati, in provincia di Treviso (si segnala, in particolar modo, la tracimazione del torrente Avenale interessante parte del centro storico di Castelfranco Veneto), nel Veneto Orientale e nel Veronese (nel capoluogo ed in Valpolicella).
Il Veronese e l’Alta Padovana sono anche stati interessati da violente grandinate, che hanno causato danni alle coltivazioni ed alle automobili.

FRIULI VENEZIA GIULIA: MALTEMPO: MESSO A DURA PROVA IL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE

Due eventi meteorologici particolarmente intensi si sono verificati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, a Giugno, il mese che negli ultimi anni era stato caratterizzato da prolungati periodi di siccità.
Anche nel 2020, ha informato il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine), si sono avute scarse precipitazioni piovose, prevalentemente nei mesi di marzo e aprile, ma anche parzialmente a Maggio; a Giugno, invece, in alcune località si sono verificate le precipitazioni, che solitamente avvengono in uno o due mesi: piogge abbondanti, diffuse su tutta la regione, ma che si sono particolarmente concentrate in alcune aree, comportando gravi danni.
Il primo evento ha interessato la direttrice, che congiunge la Pedemontana orientale e Talmassons, con precipitazioni che in alcuni casi hanno superato i 200 millimetri nelle 2 giornate; i maggiori danni e disagi si sono verificati nelle valli del Natisone, nel Cividalese, nei comuni di Faedis, Remanzacco, Pavia di Udine, S. Maria la Longa. Il centro di Buttrio ha beneficiato della presenza del bacino di laminazione del rio Rivolo, gestito dall’ente consorziale e che ha trattenuto le portate in arrivo dal bacino collinare, mentre maggiori problemi si sono riscontrati a valle, verso la confluenza con il rio Manganizza.
Il secondo evento ha investito principalmente la zona della bassa intorno a Latisana (punte di pioggia cumulata superiori a 100 millimetri) e il Palmarino (comuni di Palmanova, Visco, S. Maria La Longa con precipitazioni cumulate superiori a 130 millimetri in un territorio già colpito dall’evento meteo precedente); nella zona del Destra Torre il canale scolmatore, realizzato e gestito dall’ente consortile, ha dato grande beneficio al territorio per lo sgrondo delle acque verso il Torre, evitando pertanto allagamenti ben più intensi. Operatori del “Pianura Friulana” sono stati attivi sul territorio per la gestione di importanti opere idrauliche, quali il canale scolmatore Corno-Tagliamento, il bacino del rio Rivolo, la rete di sgrondo del Destra Torre oltre naturalmente alle idrovore nella zona della Bassa Friulana, i cui canali in questa stagione vengono invasati per consentire l’irrigazione di soccorso, ma che in questa circostanza sono stati prontamente svuotati.
L’auspicio è che possano proseguire le attività di manutenzione diffusa sul territorio e trovino attuazione gli ulteriori interventi previsti; infatti, si sono verificati danni e disagi nelle parti del territorio maggiormente sprovviste di una rete di canali, che consentano di trattenere le acque o comunque evitare che si riversino verso centri abitati ed infrastrutture strategiche (in primis la viabilità). Per risolvere questi aspetti il Consorzio di bonifica è in continuo contatto con le Amministrazioni Comunali interessate e la Regione Friuli Venezia Giulia, al fine di individuare le soluzioni tecniche più idonee e le necessarie risorse finanziarie.

SARDEGNA: LAGO LISCIA PIENO AL 99%

Si prospetta un’estate tranquilla dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico per il territorio della Gallura: il bacino del Liscia è, infatti, al massimo della capacità d’invaso, essendo pieno al 99%: allo stato attuale contiene 102 milioni di metri cubi d’acqua.
I
l report sugli indicatori di stato degli invasi ed il monitoraggio della siccità, reso noto dall’Autorità di Bacino, indica al 31 maggio 2020 una situazione, che allo stato attuale dovrebbe pienamente soddisfare le necessità idriche dei comprensori dell’articolata rete di distribuzione gallurese. Sono lontani i dati del 2016 (allora nello stesso periodo il dato indicava che l’invaso era al 63% della possibilità di contenimento con 65 milioni di metri cubi ), del 2015 (al 52% della possibilità di invaso con 54 milioni di metri cubi) o del 2012 (al 68% con 71 milioni di metri cubi): annate difficili, che hanno messo a dura prova tutta la Sardegna, durante le quali si decretò una grave situazione di emergenza; periodi, che sembrano un ricordo lontano, ma che comportarono l’adozione di pesanti provvedimenti di restrizione, con gravi disagi per il comparto agricolo locale.
Quest’anno, invece, Il Consorzio di bonifica Gallura (con sede ad Arzachena, in provincia di Sassari) può programmare una stagione irrigua tranquilla; il clima è stato clemente, ha permesso di mantenere livelli più che soddisfacenti ed anche la pioggia di questi giorni tranquillizza. Questo deve portare a programmare un’attività di prevenzione di quelle, che saranno le future annate siccitose, che ciclicamente si ripresenteranno.
L’ente consortile sta conducendo un’attività di monitoraggio costante della rete di distribuzione e tutte le azioni per arginare gli sprechi ed intervenire per eliminarli; tra queste, la più importante è quella, che comporterà l’impegno di 20 milioni di euro provenienti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che permetteranno di intervenire sul canale adduttore, che parte dalla diga del Liscia per portare l’acqua ai territori. In quel tratto lungo 28 chilometri si interverrà per riparare tutte le criticità, che comportano uno spreco di 7 milioni di metri cubi annui di risorsa idrica a fronte dei 23 milioni, che vi scorrono; interventi necessari, che miglioreranno il servizio nei 17 comuni di un territorio vasto 205.000 ettari e dove 2000 imprese, che ricevono quotidianamente l’acqua del Liscia, creano stabilmente economia.

PUGLIA: STORICA SVOLTA

A Foggia, nella sede del Consorzio di bonifica Capitanata, si è tenuto un incontro tra qualificate rappresentanze delle Regioni Molise e Puglia. Tema della riunione è stato quello, già discusso in numerosi tavoli tecnici pre emergenza Covid-19, sulle opportunità offerte, per entrambe le regioni, dal collegamento degli schemi idrici del Fortore (Puglia) e del Biferno (Molise), realizzabile attraverso il prolungamento, sino al nodo idraulico di Finocchito, dell'adduttore che parte dall'invaso di Ponte Liscione per alimentare i comprensori irrigui del Basso Molise ed i cui lavori, relativamente al 1° lotto funzionale, sono già in corso. Il collegamento idraulico tra i 2 schemi conferirà, all'adduttore in costruzione, la duplice funzione di alimentare i comprensori irrigui del Basso Molise e trasferire in Puglia parte della risorsa idrica, invasata a Ponte Liscione.
Il vantaggio per la Puglia sarà quello di avere maggiore disponibilità di risorsa idrica che permetterà un ampliamento dei comprensori irrigui; per il Molise, il trasferimento di acqua invasata, ma non utilizzabile nel territorio regionale, permetterà di acquisire la sostenibilità economica, necessaria ai programmi irrigui in corso di attuazione, riducendo sensibilmente le spese di gestione e gli oneri a carico degli agricoltori della regione. Piena soddisfazione è stata espressa dagli intervenuti per la valenza dell'idea progettuale e per i lavori sin qui svolti; ora bisogna predisporre il progetto di fattibilità tecnica ed economica, nonché i livelli successivi di progettazione da inserire nel Protocollo d'Intesa tra le due Regioni per la richiesta di finanziamento al Governo.

GARGANO:
“UN COLLEGAMENTO IDRICO FRA MOLISE E PUGLIA FAVORIRA’ LO SVILUPPO DEL TERRITORIO EVITANDO LO SPRECO DI RISORSA VITALE: È UN SEGNALE IMPORTANTE MA RESTANO TROPPE LE INFRASTRUTTURE INCOMPIUTE. OLTRE ALLE RISORSE VANNO SEMPLIFICATE LE PROCEDURE BUROCRATICHE”

“Serve un maggiore dialogo tra i ministeri interessati alla gestione della risorsa acqua per accelerare i tempi delle scelte e delle loro concrete realizzazioni.” A chiederlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto ad un confronto sul Blog del M5S.
“Dopo anni di attesa – ha proseguito - è finalmente e concretamente avviata a soluzione la vicenda del trasferimento di importanti quantitativi d’acqua, altrimenti e colpevolmente destinati a mare, dal Molise alla Puglia, incrementando le potenzialità agricole del Tavoliere: si parla di 50 milioni di metri cubi, che permetteranno di irrigare ulteriori 25.000 ettari con importanti ricadute economiche ed occupazionali. Salutiamo con orgoglio di sistema e soddisfazione questa novità, che vede soggetti attivi i Consorzi molisani ed il Consorzio per la bonifica della Capitanata, ma anche la visione strategica delle amministrazioni regionali, guidate dai Presidenti, Toma ed Emiliano. La collaborazione istituzionale è fondamentale ovunque ed ancora di più al Sud, ma non possiamo tacere che, per mancanza di accordo fra le Istituzioni coinvolte, non sono tuttora utilizzabili, a fini irrigui, le acque del bacino di Campolattaro in Campania, il più grande invaso del Centro Italia. Non solo – ha insistito il DG ANBI – la capacità degli invasi nel Sud Italia, il più infrastrutturato del Paese, è fortemente ridotta dagli interrimenti, il cui escavo è rallentato anche per l’equiparazione dei materiali di risulta a rifiuti industriali, con tutti i conseguenti costi di smaltimento. Serve, dunque, uno snellimento normativo, ma anche un cambio di passo per infrastrutturare il Paese con invasi capaci di abbinare funzioni di prevenzione idraulica a quelle di riserva idrica. Ancora qualche anno fa – ha proseguito Gargano - si quantificava in 9 miliardi di euro, il fabbisogno necessario per un piano nazionale invasi; si tratta ora di avviare un processo, evitando la polverizzazione degli investimenti, ma puntando su interventi di sistema, che superino le logiche regionaliste, perché l’acqua non conosce confini amministrativi; oltre a ciò, vanno ultimate le troppe infrastrutture idriche incomplete: un’autentica offesa alle esigenze del territorio. Per questo, ANBI presenterà un Piano Strategico di infrastrutture indispensabili per garantire regolarità negli apporti irrigui e quindi reddito agricolo, ma anche sviluppo del made in Italy agroalimentare, evitando le conseguenze del crescente andamento torrentizio dei corsi d’acqua, dovuto ai cambiamenti climatici. Viviamo in una società sempre più idroesigente – ha concluso il Direttore Generale ANBI - A fronte di un’agricoltura, che ha ridotto, grazie soprattutto alle innovazioni tecnologiche adottate dai Consorzi di bonifica, le proprie necessità a meno del 50% del fabbisogno idrico del Paese, crescono gli appetiti d’acqua di cui, però, nessuno parla. L’irrigazione altresì non è solo un fondamentale asset produttivo, ma anche ambientale, mantenendo la risorsa all’interno del ciclo vitale e restituendola non di rado qualitativamente migliore di come prelevata.”

CALABRIA: UN ESEMPIO DAL SUD

Ha espresso grande soddisfazione il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo di provincia), poichè il progetto riguardante  infrastrutture irrigue nell’ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale (P.S.R.N.) sia stato portato dal Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali all’attenzione nazionale, come una buona pratica in un focus organizzato dal Mi.P.A.A.F. tra gli enti consorziali, che si sono aggiudicati i lavori, oggetto della domanda di sostegno.
Scrive il Ministero: “Nonostante le difficoltà derivanti dalla nota emergenza epidemiologica in atto, è riuscito a terminare positivamente le procedure di gara, rispettando i tempi previsti e arrivando così ad aggiudicare i lavori per la realizzazione delle opere”. Il progetto interessa l’Installazione di apparecchi per il controllo e la regolazione della distribuzione idrica alle utenze irrigue dei comprensori Alli – Tacina e Alli – Copanello. Il valore complessivo è di circa quattro milioni di euro e settecentomila, di cui circa tre milioni e mezzo sono lavori aggiudicati tramite procedure di evidenza pubblica e tra qualche giorno saranno avviati. I lavori consistono nella realizzazione di un sistema automatizzato per la distribuzione regolamentata delle acque irrigue: si prevede l’installazione di apparecchiature per il controllo e la regolazione della distribuzione idrica. Nello specifico, il sistema permette di gestire e registrare in maniera automatica il processo di distribuzione delle acque irrigue agli utenti, consentendo, tra l’altro, l’addebito dell’acqua irrigua a volume.
Il funzionamento prevede la fornitura, a ciascun utente, di una tessera di prelievo, con la quale viene assegnata una determinata disponibilità d’acqua e vengono contestualmente fissati i parametri, che ne regolano il prelievo quali volume giornaliero erogabile, turni di prelievo o soglie massime disponibili. Importanti sono gli effetti positivi derivanti dal progetto: l’installazione di tali apparecchiature permetterà, infatti, di ottenere anche l’emersione dei prelievi non autorizzati oltre a ridurre i consumi irrigui in maniera significativa.

EMILIA ROMAGNA: IN SICUREZZA STRADA PADANA E CAVO DIVISORIO

Garantire l’adeguata percorribilità e la sicurezza di un’importante via d’accesso ad aziende agricole ed impianti industriali del territorio: con questo obbiettivo, il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Teatro Regio”) ha portato a termine, in stretta sinergia con l’Amministrazione Comunale di Sissa Trecasali, un capillare intervento di sistemazione idrogeologica sulla Strada Padana e sul cavo Divisorio, in località Torricella. L’importo complessivo dell’intervento è stato di 100.000 euro, equamente suddiviso tra Comune ed ente consortile.
Il tratto di Strada Padana era in condizioni non ottimali: il cedimento della struttura stradale ne aveva ridotto drasticamente le condizioni di sicurezza per il passaggio dei mezzi, che la percorrono per raggiugere gli opifici industriali e le aziende agricole limitrofe; il frequente passaggio dei mezzi pesanti aveva causato movimenti franosi sulla sponda sinistra del cavo Divisorio, impedendo il corretto deflusso delle acque. Inizialmente si è dunque provveduto all’espurgo ed alla risagomatura del canale, nonchè al consolidamento delle sponde; in un secondo momento è stata realizzata una pista di servizio in terreno vegetale della larghezza di 3 metri per evitare l’avvicinamento dei mezzi pesanti al ciglio del canale.

TOSCANA: NUOVE SISTEMAZIONI

Si è concluso l’intervento sulla sponda destra del fiume Arno in località Ellera, nel comune di Fiesole: qui, il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze), nell’ambito della propria attività per l’esecuzione di manutenzioni incidentali (piccoli e medi interventi di risoluzione di criticità impreviste e per le risistemazioni localizzate o circoscritte) ha riordinato una serie di immissioni verso il corso d’acqua principale.
Nello specifico si è trattato di diversi scarichi fognari (soprattutto lo sbocco del Borro delle Falle), che prima di arrivare in Arno attraversano la pista di servizio per il passaggio dei mezzi d’opera, addetti alla manutenzione. In questi anni l’ente consortile ha risolto tantissime questioni idrauliche lungo il grande fiume, rendendolo sempre più sicuro e bello.

CAMPANIA: FUTURO INCERTO PER UNO STORICO TORRINO

A seguito di una mirata attività di monitoraggio sulle opere del Consorzio bonifica Paestum (con sede a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno), i tecnici dell’ente hanno eseguito un sopralluogo congiunto con personale del Comune di Albanella presso il torrino di raccolta delle acque, sito in località Matinella.
Il serbatoio idrico, che per decenni ha rappresentato il simbolo della Bonifica e dello stretto rapporto tra la locale comunità e l’ente consortile, è risultato gravemente ammalorato; il Sindaco, al mero scopo di tutelare l’incolumità pubblica, ha così emesso un’apposita ordinanza, disponendo, a carico dell’ente consortile, l’onere di realizzare ogni attività necessaria a mettere in sicurezza il manufatto.
Al più presto sarà effettuato un accurato “screening” del serbatoio, in particolare dei pilastri di sostegno, al fine di verificare quale tipologia di intervento statico attuare oppure procedere alla demolizione. Nel frattempo, di concerto con le Istituzioni locali, l’ente consortile ha provveduto a mettere in sicurezza l’area.


PIEMONTE: RIPARTONO ANCHE LE VISITE!

Una tappa perfetta per una gita fuori porta, tornando all’epoca di Leonardo da Vinci, restando immersi nella natura, in un paesaggio unico: è il mulino, che sorge lungo il corso della Roggia Mora a Vigevano e di cui l’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) ha annunciato la riapertura; le antiche sale ospitano una mostra dal titolo “L’acqua disegna il paesaggio”, composta da 40 pannelli, che descrivono il ruolo delle acque e dell’agricoltura nella costruzione, difesa, valorizzazione del territorio ed un’esposizione permanente, costituita dai modelli in legno delle macchine tratte dai disegni leonardiani, tutti perfettamente funzionanti e realizzati dalle sapienti mani di Dario Noè. All’esterno del mulino è possibile visitare un “museo a cielo aperto”, dedicato ai tradizionali metodi di misura delle acque. Riprendono anche le visite guidate, a cura dell’Associazione Culturale La Città Ideale, per le quali è gradita la prenotazione.

LAZIO: NUOVA PRESIDENTE REGIONALE

Sonia Ricci, Commissario dei Consorzi di Bonifica della provincia di Latina, è stata eletta presidente di ANBI Lazio dopo le dimissioni di Luciana Selmi, Commissario dei Consorzi delle province di Rieti e Viterbo. Vicepresidente è stata nominata Stefania Ruffo, Commissaria ai Consorzi della provincia di Frosinone. “Le sfide da affrontare sono tante – ha affermato Ricci – Innanzitutto bisogna far sì che il quadro reputazionale dei Consorzi si innalzi, puntando a riportare tutti all’autogoverno democratico, perché le strutture ed i consorziati lo meritano. È fondamentale l’appoggio delle Istituzioni politiche, deputate a trovare soluzioni per completare la riorganizzazione dei Consorzi commissariati.”

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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