Anno XXII, n. 22 venerdì, 5 giugno 2020

5 GIUGNO, GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE - TOSCANA, CULLA DI BIODIVERSITA’: NUOVA ESPERIENZA NATURALISTICA IN VERSILIA

È definita “manutenzione gentile” ed è l’impegno che i Consorzi di bonifica italiani hanno imparato a perseguire costantemente nel coniugare pulizia idraulica e tutela della biodiversità, tema centrale della Giornata Mondiale dell’Ambiente, celebrata annualmente il 5 Giugno per iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
In linea con queste nuove strategie di attenzione all’habitat, particolarmente sentite in Toscana, sono stati collocati i primi rifugi artificiali per uccelli acquatici, lungo il corso del torrente Carrione, a Carrara; parte, infatti, da questo corso d’acqua della costa apuana, la nuova sperimentazione naturalistica del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord: la realizzazione e la posa di cestoni artificiali, che servano da riparo per le nidiate di germano reale. Il sistema è sperimentale e si basa su esperienze maturate nel Parco della Maremma. I rifugi artificiali per germano reale sono cunicoli mobili, completamente rivestiti dalla tipica vegetazione spondale, in modo da integrarsi perfettamente nel paesaggio. Sono realizzati, imitando le caratteristiche degli ambienti, che la specie di uccelli ricerca per ripararsi e riposare. I rifugi sono ancorati al terreno con semplici picchetti e posizionati al lato dell'alveo del torrente, in modo da non interferire con l’andamento idraulico. 
"Grazie all’esperienza quotidiana ed alle indicazioni di nuove professionalità, come i biologi presenti nella programmazione delle attività dei Consorzi di bonifica, si pianificano le operazioni idrauliche, intervenendo in favore della fauna che frequenta i corsi d'acqua, tutelandola anche dalla presenza invasiva di specie aliene, conseguenza dei cambiamenti climatici” ricorda Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
"Stiamo monitorando i nidi per  verificare l’efficacia del sistema, così da poterlo estendere ad altre zone ricreando le condizioni, affinchè adulti e pulcini di  germano reale possano continuare a  frequentare anche i corsi d’acqua più impegnativi per la manutenzione idraulica - spiega Ismaele Ridolfi, Presidente Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) - Questa è uno delle tante azioni, che si stanno adottando  in sintonia con la delibera della Regione Toscana, che stabilisce le linee guida per coniugare interventi contro il rischio idrogeologico e salvaguardia ambientale."
“Proprio il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è il primo ente consortile italiano ad aver deliberato lo stato di emergenza climatica, preso atto delle conseguenze, che il fenomeno sta avendo sulle attività quotidiane per la sicurezza idraulica ed ambientale; ne deriva una programmazione consorziale, fatta di impegni concreti nel segno della sostenibilità.  Le analisi del Consiglio Nazionale delle Ricerche dimostrano un aumento delle temperature medie in primavera ed estate, un incremento delle ondate di calore e dei giorni con temperature critiche con aumento dell’alternanza fra stagioni siccitose ed a rischio idrogeologico, accentuato dall’estremizzazione degli eventi atmosferici. Per questo, l’azione dei Consorzi di bonifica, in sintonia con i principi dell’ingegneria naturalistica, è mirata non solo a tutelare la biodiversità, ma ad incrementare la resilienza dei territori, cui chiediamo siano indirizzate importanti risorse per il rilancio dell’Italia. Noi siamo pronti con migliaia di progetti definitivi ed esecutivi, in attesa solo di essere finanziati nell’interesse del territorio, della sua economia e dell’occupazione del Paese.”


                                                                     


CAMPANIA: RIAPRE L’OASI FIUME ALENTO

Si avvicina il momento della riapertura, prevista per il 7 Giugno p.v., anche per l’Oasi Fiume Alento gestita dal Consorzio di bonifica Velia (con sede a Prignano Cilento, in provincia di Salerno),  in località Piano della Rocca, nel suggestivo scenario creato dall’uomo a Prignano Cilento, grazie allo sbarramento sull’Alento per scopi irrigui; nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, l’ente di bonifica espleta così un primario ruolo di tutela dell’ecosistema e di educazione ambientale. L’Oasi offre un’alternativa rispetto alla tradizionale offerta del territorio locale, che va dal mare all’escursionismo d’alta montagna.
È obbligatorio prenotare on-line ingressi e servizi mediante il sito web dell’oasi https://www.oasialento.it/it/ e saranno rese fruibili in sicurezza anche le strutture ricettive per la ristorazione ed il soggiorno. Situata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, all’interno di un’area S.I.C. (Sito Importanza Comunitaria) di 3.024 ettari, che comprende gran parte del fiume Alento, l’Oasi è un grande parco naturalistico. Nel complesso è presente una diga in terra che, sbarrando il corso del fiume, origina un lago artificiale di circa 1.700.000 chilometri quadrati. Lungo la sponda destra del corso d’acqua si sviluppa l’oasi, costituita da laghetti di importante valore ecologico per contribuire a salvaguardare la ricchezza di biodiversità mediante attività di conservazione. Sono a disposizione, già in questa prima fase di riapertura: escursioni naturalistiche, area pic-nic attrezzata con barbecue, chiosco bar, sentieri per il trekking, capanni per il birdwatching, noleggio green car, bici elettriche e mountain bike, escursioni in canoa sul lago, pesca sportiva.

TOSCANA: SFALCI BEN AVVIATI

Manutenzioni stagionali in corso su tutto il comprensorio del Consorzio di bonifica Medio Valdarno nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, nonché nel Chianti e Valdelsa senesi: come da programma,  approvato da Regione Toscana, sono in corso, su oltre duemila dei  5600 chilometri di corsi d’acqua del reticolo idrografico consortile, i primi passaggi di sfalcio delle erbe stagionali; un’operazione che l’ente consorziale realizza per motivi di ragione idrogeologica, essendo  importante ispezionare le strutture arginali, le opere e le sistemazioni idrauliche, perché si possa poi provvedere ad eventuali ripristini durante tutta la stagione estiva.
Tecnici ed operatori consortili, così come le imprese incaricate, stanno intervenendo con la dovuta attenzione al rispetto dell’habitat fluviale, consapevoli che lasciare una fascia o tratti alternati di vegetazione incolta è importante per la tutela dell’avifauna nidificante, così come degli anfibi e di altre specie presenti o in riproduzione nelle vicinanze dell’acqua. I tagli di questa stagione sono quasi del tutto limitati ai tratti interni ai centri abitati, ai rilevati artificiali o a fasce non troppo ampie di ispezionabilità del corso d’acqua; per i cittadini, che tornano ad uscire dopo il lockdown, può essere l’occasione per conoscere meglio fiumi e torrenti  vicini a casa.

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE: CROLLANO LE PORTATE DEI FIUMI NEL NORD ITALIA

Portate dei fiumi in forte calo nel bacino padano mentre, seppur in diminuzione, restano sopra le medie stagionali (ad eccezione del lago di Como) le quantità idriche, trattenute nei grandi laghi del Nord (Maggiore, Garda ed Iseo): è stata questa la tendenza più significativa, segnalata dal monitoraggio settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
A preoccupare maggiormente era il flusso del fiume Po che, in poco più di una settimana, aveva perso quasi novecento metri cubi al secondo toccando, a Pontelagoscuro nel ferrarese, una quota più che dimezzata rispetto all’anno scorso ed abbondantemente sotto la media storica del periodo. Non va meglio al fiume Adige, i cui livelli, a Boara Pisani, sono inferiori anche alla stagione 2017 caratterizzata da forte siccità, toccando il minimo dal 2014. Analoga situazione si registra in Piemonte (le portate di Dora Baltea, Tanaro e Stura di Lanzo sono in calo ed inferiori ad un anno fa) così come in Emilia Romagna, dove il fiume Secchia è vicino al minimo storico, ma sotto media sono anche i flussi del Taro e del Trebbia. Migliore la situazione di Panaro, Nure, Enza, Savio così come dei fiumi lombardi (Adda, Mincio, Brembo, Ticino, Chiese): tutti in media.
“E’ la conferma del carattere torrentizio, assunto anche dai corsi fluviali, fortemente condizionato dall’ andamento delle piogge, le cui precipitazioni dovrebbero essere maggiormente trattenute sul territorio grazie ad una rete di invasi, che deve diventare un asset strategico per il rilancio del Paese” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Stanti le attuali condizioni climatiche è presumibile che, nonostante la buona dotazione idrica finora presente nei laghi, ci si avvii ad una stagione complicata nella gestione dell’acqua – ha anticipato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Un ulteriore punto sarà fatto l’11 Giugno p.v., in occasione della convocazione dell’Osservatorio Permanente sulle Crisi Idriche, già annunciata dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po.”
Per quanto riguarda il resto d’Italia, al Centro risulta idricamente deficitaria solo la situazione delle Marche, mentre nel Sud siccitoso permane grave, in particolare, la condizione di Puglia e Basilicata che, nella recente settimana, hanno visto ridursi di ulteriori 3 e 6 milioni di metri cubi le già carenti riserve idriche (mancano rispettivamente circa novantasei milioni e settantatre milioni di metri cubi d’acqua rispetto all’anno scorso).


EMILIA ROMAGNA: ULTIM’ORA: PIOGGE INTENSE. SCONGIURATI ALLAGAMENTI

A canali completamente invasati in piena stagione irrigua, le piogge intense delle scorse ore hanno imposto, al Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena), diverse manovre idrauliche per scongiurare il pericolo di allagamenti: la massa d’acqua, che si è abbattuta è così defluita regolarmente. 
Se da un lato, la pioggia era attesa, per scongiurare il pericolo siccità in un periodo di portate dei fiumi sotto la media nel Nord Italia, il timore dei tecnici consortili era che i rovesci temporaleschi  si abbattessero in modo troppo repentino;  ecco perché, in previsione delle forti piogge attese, erano già state attuate una serie di manovre preventive per far defluire le acque e diminuire la quota dei canali che, in questo periodo, sono generalmente invasati alla massima quota per garantire acqua per irrigare.
Di acqua nel comprensorio Burana se ne è scaricata davvero tanta, costringendo a quello, che in gergo idraulico viene definito “chiudersi dentro”, cioè abbassare le paratoie e chiudere gli accessi dai grandi fiumi, che definiscono i confini del territorio.  I 120 millimetri di pioggia caduti in Appennino e i circa quaranta millimetri registrati nel bondesano sono 2 valori di riferimento della pioggia caduta. Per l’ente consorziale si è tradotto, nell’area di Bondeno (zona di confluenza naturale di tutte le acque della bassa modenese) nello scarico degli impianti idraulici.
Essendosi alzato molto il livello del fiume Panaro si sono chiusi gli accessi dal Canal Torbido e dal Canale San Pietro, si sono sollevate tutte le pompe degli impianti, che prelevano da Panaro per irrigare (Campazzo, Bagazzano, Casoni, Picozza tra Nonantola e Ravarino). Sempre nel territorio di Nonantola sono state messe in atto diverse operazioni idrauliche per abbassare le quote di Fossa Signora e Fosso di Gà, che destavano qualche preoccupazione in virtù di quote sensibilmente aumentate. Con lo stesso obbiettivo di contenimento si sono attuate le opportune manovre idrauliche alla cassa di espansione del canale di S. Giovanni a Manzolino per salvaguardare il territorio tra Castelfranco Emilia e Persicetano.  In montagna si stanno contando i danni imputabili soprattutto ad occlusioni dei corsi d’acqua, dovute a materiale vegetale (tronchi, sassi, ramaglie, ecc…) caduto in alveo.

GIORNATA MONDIALE DELLA BICICLETTA

ANBI: IN ITALIA, MIGLIAIA DI CHILOMETRI CICLOPEDONALI LUNGO I CANALI DI BONIFICA. IN EMILIA ROMAGNA, RESTITUITA A CARPI UNA DELLE METE NATURALISTICHE PIU’ VISITATE

Dal 2018, per iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il 3 Giugno è la Giornata Mondiale della Bicicletta; in Italia sono migliaia i chilometri percorribili lungo i corsi d’acqua, curati dagli enti di bonifica: una straordinaria opportunità per una stagione turistica, rivolta soprattutto al mercato interno.Nell’occasione, a ricordarlo è stata l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che ha indicato, nel modenese, l’esempio recente del canale Cavata Orientale diventato, a circa un anno dall’intervento di riqualificazione, una delle mete naturalistiche più visitate in Emilia Romagna. La proficua collaborazione tra il Consorzio di bonifica Emilia Centrale ed il Comune di Carpi (nell’ambito del progetto Life Rinasce, promosso in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna ed approvato dalla Commissione Europea) sta portando a significativi risultati naturalistici e sociali oltre che per la sicurezza idraulica del territorio.
I lavori sul canale Cavata Orientale, conclusi un anno fa con la creazione di una cassa di espansione, mostrano ora l’elevato valore ambientale per il territorio: la zona umida, costruita all’interno del bacino di laminazione, è ormai frequentata da numerose specie di uccelli; gli anfibi iniziano a colonizzarla e l’ecosistema palustre sta iniziando a strutturarsi, mentre le circa mille specie di alberi ed arbusti stanno crescendo sotto attento monitoraggio.
“Il progetto comunitario – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – integra riqualificazione idraulica e salvaguardia ambientale: la risagomatura dei corsi d’acqua risponde ai più moderni indirizzi di riqualificazione fluviale. Con la fine del lockdown, il bacino di laminazione è diventato un luogo identitario per il territorio ed una delle mete preferite dai tantissimi amanti della bicicletta.”
Il complesso intervento (valore: oltre due milioni di euro finanziati da ente consorziale, Regione Emilia-Romagna ed Unione Europea) è volto al miglioramento della qualità ambientale e della sicurezza idraulica di alcuni canali di bonifica emiliani, diminuendo il rischio di inondazioni e salvaguardandone lo stato ecologico.
“Questa esperienza emiliano-romagnola – ha proseguito il Presidente ANBI - è la migliore risposta ai pregiudizi verso la realizzazione delle casse di espansione, che non solo salvaguardano i centri abitati dalle ondate di piena e possono diventare un bacino di accumulo idrico, ma svolgono un’importante funzione ambientale.” 
“Questo progetto – ha affermato Matteo Catellani, Presidente Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) – costituisce un concreto esempio di come la gestione delle opere di bonifica sia improntata non solamente alla massima efficienza idraulica, ma anche alla valorizzazione dell’habitat.”
“Dal Nord al Sud dell’Italia – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – nei Consorzi di bonifica è ormai costante la ricerca della compatibilità fra le esigenze della manutenzione idraulica ed il rispetto dei tempi della natura. La pianura padana, in particolare, è uno degli ecosistemi maggiormente antropizzati al mondo, in cui i corsi d’acqua sono le uniche riserve di biodiversità e rappresentano un luogo fruibile alle comunità. In tutta Italia, i Consorzi di bonifica gestiscono circa 200.000 chilometri di corsi d’acqua, i cui argini, dove percorribili in sicurezza, rappresentano anche una straordinaria opportunità ciclopedonale per la promozione del territorio.”
“Si tratta di un eccellente lavoro, il cui valore sinergico è altissimo – ha concluso Riccardo Righi, Assessore Ambiente Comune di Carpi - Mette in evidenza come la collaborazione virtuosa tra enti sia un vantaggio sia dal punto di vista ambientale che funzionale. L’area è diventata una delle mete preferite dai cittadini che, con la fine dell’emergenza sanitaria, ne riscoprono la frequentazione sociale."


VENETO: AL VIA L’ULTIMA TRANCHE DI LAVORI

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha avviato i lavori per la messa in sicurezza del canale Altipiano lungo 1 chilometro di tratto nel territorio comunale di Bovolenta; si tratta dell’ultimo cantiere, dato che i lavori di manutenzione hanno precedentemente interessato il canale consortile in tutti i suoi 20 chilometri di lunghezza, a partire da Codevigo.
I lavori prevedono la realizzazione di un rafforzamento della scarpata attraverso la posa di pali in legno e sasso trachitico. Nella parte adiacente alla campagna si provvederà all’ampliamento della sezione che risulterà, a fine lavori, con sponde di minore pendenza; in questo modo, le sponde risulteranno più stabili, l’alveo sarà più capiente ed aumenterà la quantità d’acqua, che potrà essere invasata. Ciò non pregiudicherà comunque le operazioni irrigue, poichè i livelli del canale sono costantemente monitorati. Il termine dei lavori è previsto per la fine dell’anno.
A beneficiarne sarà un bacino di oltre seimila ettari, interessante il territorio compreso tra 8 comuni nella parte Sud Est della provincia di Padova.

EMILIA ROMAGNA: RISOLTE ATAVICHE SITUAZIONI DI SCARSA MANUTENZIONE IDROGEOLOGICA

Continua, con l’adozione dei criteri per la gestione dell’emergenza sanitaria, il lavoro di messa in sicurezza e di prevenzione del dissesto idrogeologico, curato dal Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città emiliana). I comuni montani interessati dagli interventi sono: Gropparello, Ferriere, Lugagnano, Farini, Ponte dell’Olio, Vigolzone, Castell’Arquato, Alta Val Tidone, Bobbio, Ziano, Travo.
A questi si aggiunge l’impegno dell’ente consortile per l’avvio dei cantieri, frutto sia della concertazione con le amministrazioni montane, sia dell’esito positivo di 26 progetti in risposta al bando P.S.R. (Piano Sviluppo Rurale) 2014/2020 della Regione Emilia Romagna. Tra i lavori terminati c’è anche la regimazione idraulica e la realizzazione di opere di sostegno, in località Marzonago di Alta Val Tidone. A segnalare la situazione di dissesto era stato il Comune: durante i fenomeni piovosi più intensi, le acque raccolte si riversavano sulle proprietà circostanti, provocando danni alle colture, alle abitazioni e alle strade di uso pubblico.
Da subito si è così constatato la scarsa manutenzione del sistema scolante di alcuni fossi; gli interventi sono consistiti nel ripristino della funzionalità idraulica e nella realizzazione di alcuni attraversamenti stradali, utili allo smaltimento delle acque meteoriche. Questo lavoro ha seguito un altro importante intervento nella frazione di Trevozzo e precede ad un altro intervento in località Caminata, dimostrando come, anche in Alta Val Tidone, l'opera dell’ente consorziale sia importante per la cura del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico.

TOSCANA: RIPRISTINATA SEZIONE IDRAULICA

A Bucine, il borro della Doccia sfoggia un nuovo e più sicuro look. Il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha completato  l’intervento programmato su un tratto del corso d’acqua, che scorre nel cuore dell’abitato della frazione valdarnese: 450 metri,  da cui sono stati eliminati, insieme alla vegetazione invadente, i sedimenti fluviali, che nel tempo si erano accumulati in punti localizzati, andando a ridurre pericolosamente la sezione idraulica; una terapia d’urto, che ha permesso di restituire adeguata funzionalità al corso d’acqua in un’area popolata di abitazioni e attività, consentendo anche  la sopravvivenza e lo sviluppo degli ecosistemi fluviali.
Con questo intervento è stata data una risposta a problematiche idrauliche note, che rappresentano da sempre criticità da monitorare con attenzione e, dove è necessario, intervenire con una manutenzione costante.

VENETO: INTERVENTI IDRAULICI

Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) ed il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a Cologna Veneta, in provincia di Verona) saranno impegnati nei prossimi mesi in alcuni importanti interventi per la sicurezza idraulica; tali interventi saranno possibili grazie alle risorse messe a disposizione dal Commissario delegato per la gestione dell’emergenza della tempesta Vaia. Nello specifico, il “Veronese” potrà dare il via al secondo stralcio per la sistemazione idraulica della Fossa Maestra nei comuni di Casaleone, Cerea, Legnago, Villa Bartolomea e Castagnaro per un totale di 2.250.000 euro; potrà inoltre dar seguito ai lavori di sistemazione fluviale in destra del fiume  Adige, in località Sciorne di Rivoli Veronese, per la messa in sicurezza idraulica dei territori sottesi  al canale Agro Veronese (valore dell’intervento:  700.000 euro) e proseguire con la messa in sicurezza del fiume Tartaro tra i comuni di Isola della Scala, Erbè, Nogara e Gazzo Veronese (importo: 800.000 euro).
L’ “APV”, invece, procederà con il ripristino del corpo arginale del fiume Fibbio e del torrente Squaranto nel tratto di Zevio e di Caldiero (importo: 500.000 euro).

EMILIAROMAGNA: AL VIA NUOVA PARTNERSHIP COMUNICAZIONALE

Il Consorzio di 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) ha sviluppato il progetto AcquaDocet per approfondire il tema dell’irrigazione attraverso video tutorial, articoli di approfondimento, informazioni sulle nuove tecnologie e molto altro; obbiettivo: la sostenibilità per risparmiare risorse, acqua ed energia. Il progetto, che sarà on-line nella pagina web dell’ente consortile, avrà una rubrica dedicata all’interno del portale AgroNotizie, punto di riferimento per gli operatori del settore agricolo grazie ad una community di oltre duecentoventiquattromila utenti.
Con questa iniziativa sarà possibile raggiungere un’amplissima platea di aziende agricole, che riceveranno notizie agronomiche sull’uso corretto dell’acqua e sull’uso delle più moderne tecnologie disponibili sul mercato. La novità del progetto AcquaDocet risiede nella modalità di fruizione delle informazioni che, attraverso l’uso del digitale, affiancato dai canali tradizionali, consentirà di poter accedere al portale in maniera facile e intuitiva direttamente dal proprio device, trovando contenuti chiari ed esplicativi.
Il progetto AcquaDocet, che sarà attivo anche sui social network del Consorzio C.E.R. a partire dalla pagina Facebook, nasce da finanziamenti della Regione Emilia Romagna nell’ambito di alcuni progetti del Piano Sviluppo Agricolo Regionale.  Acqua Campus, centro di ricerca dell’ente consorziale, fa parte della rete ART-ER (Alta tecnologia in Emilia Romagna), che sviluppa innovazione da 60 anni.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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