ENPAIA: BONUS DI 100 EURO A 38.000 ADDETTI PER EMERGENZA CORONAVIRUS
Il Consiglio d’Amministrazione dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli Impiegati Agricoli, ha deciso di corrispondere un bonus di 100 euro per il mese di marzo a tutti gli iscritti alla Fondazione E.N.P.A.I.A. (primo ente bilaterale agricolo in Italia, cui è affidata la gestione della previdenza e dell’assistenza per i dipendenti di oltre 8.000 aziende),che hanno continuato a lavorare malgrado l’emergenza coronavirus: oltre 38.000 persone (impiegati agricoli, tecnici, dipendenti dei consorzi di bonifica e delle associazioni allevatori), che potranno beneficiare dell’importo, che l’ENPAIA erogherà dopo aver ottenuto il via libera dai ministeri competenti.
“È un riconoscimento, che premia chi, in questi giorni difficili, ha contribuito con il proprio lavoro ad evitare che gli scaffali dei supermercati rimanessero vuoti o che il territorio fosse abbandonato a se stesso – ha affermato Alessandro Folli, Presidente SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica ed Irrigazione) - ma, al tempo stesso è anche la dimostrazione di come la bilateralità agricola è in grado di dare risposte importanti ai lavoratori ed ai territori”.
I CONSORZI DI BONIFICA NON SI FERMANO: AVVIATA LA PROCEDURA TELEMATICA D’APPALTO PER LA SICUREZZA IDRAULICA DELL’AEROPORTO ALL’ISOLA D’ELBA
ANBI: “ORA IL GOVERNO DIA ATTENZIONE ANCHE AI CONSORZI DI BONIFICA”
Molti aeroporti italiani (“Leonardo da Vinci” di Roma e “Marco Polo” di Venezia, per esempio) devono la loro operatività, in caso di maltempo, soprattutto alla locale rete idraulica, gestita dai Consorzi di bonifica. Il 3 Giugno p.v. si avvierà, in modalità telematica mediante l’utilizzo della “Piattaforma Start”, la gara d’appalto per le opere idrauliche, limitrofe all’aeroporto Marina di Campo sull’Isola d’Elba; a progettarle è stato il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, in provincia di Livorno), su incarico della Regione.
“E’ questo un esempio di come, nonostante l’emergenza sanitaria, i Consorzi di bonifica mantengano la loro operatività, ricorrendo anche alle opportunità offerte dalla tecnologia – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Pur essendo, in questo momento, gran parte delle nostre attenzioni concentrate sull’imminente avvio di una stagione irrigua che si preannuncia complicata, resta sul tappeto la necessità di dare risposte anche all’altra, grande mission del nostro sistema consorziale: la prevenzione idrogeologica.”
In sintesi, gli interventi previsti sull’Isola d’Elba consistono nella realizzazione di un nuovo canale per deviare un tratto del fosso della Pila. L’intervento è mirato alla mitigazione del rischio da allagamenti, poichè le aree sono caratterizzate da una pericolosità idraulica molto elevata e sono state già sito di numerosi eventi calamitosi, tra cui nel 2002 e nel 2011. L'aeroporto è un asset turistico strategico e si trova nel versante sud dell'Elba, facilmente raggiungibile da ogni località dell'isola. Sullo scalo operano compagnie di volo con collegamenti verso aerostazioni nazionali ed internazionali, tra cui Milano Linate e Lugano; dal 2011, l'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) lo ha inserito fra gli aeroporti commerciali, nei quali è consentito atterrare anche con ultraleggeri avanzati.
“La procedura d’appalto avviata – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è complessa e testimonia le professionalità presenti nei Consorzi di bonifica; l’auspicio è che al più presto si possa aprire questo come i tanti cantieri in via di definizione lungo la Penisola per iniziare la più grande opera pubblica, di cui il Paese ha bisogno: la sistemazione idraulica del territorio, foriera di sviluppo e di nuovi posti di lavoro. Chiediamo perciò che il Governo ne tenga conto nell’adozione del 2° D.P.C.M. di Aprile – prosegue il DG ANBI - Il tema della disponibilità finanziaria è anche dei Consorzi di bonifica, impegnati in prima linea nell’assicurare servizi pubblici essenziali per l’agricoltura e la sicurezza idrogeologica, ma che rischiano di andare in affanno finanziario ed economico senza appropriate misure di intervento dello Stato.”
“In questo periodo di emergenza, continuiamo ad assolvere alle attività istituzionali, grazie alla dedizione dei dipendenti, molti dei quali impegnati in telelavoro. Speriamo che il nostro impegno quotidiano sia un pur piccolo segnale di ottimismo per l’Italia, che non si arrende” conclude il Presidente del Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa, Giancarlo Vallesi.
OLTRE IL COVID-19: NEL PIACENTINO, SI SPERIMENTA LA SOSTENIBILITA’ DI CANAPA E MISCANTO ANCHE PER LA SICUREZZA IDROGEOLOGICA
La natura non conosce emergenza sanitaria e così, in provincia di Piacenza, prosegue il progetto europeo GRACE (GRowing Advanced industrial Crops on marginal lands for biorEfineries) finanziato dal bando comunitario “Horizon 2020 - Bio-Based Industry”, con durata quinquennale. Sono 2 gli obbiettivi del progetto: sperimentare l’utilizzo del miscanto (un’erba perenne, destinata a biomassa e capace di assorbire una grande quantità di anidride carbonica) per prevenire il dissesto idrogeologico; dimostrare la fattibilità tecnico-economica e la sostenibilità ambientale della coltivazione di miscanto e canapa su terreni a bassa produttività o comunque non utilizzati per la produzione di colture alimentari o mangimistiche.
Al progetto GRACE collaborano 22 partners provenienti da 8 nazioni diverse (tra cui il Consorzio di bonifica di Piacenza, con sede nella città capoluogo), in rappresentanza del mondo accademico, industriale, agricolo, delle piccole-medie imprese e di cluster tecnologici di stampo industriale. I partecipanti coprono tutte le competenze tecnico-scientifiche, necessarie allo studio ed allo sviluppo delle filiere produttive di canapa e miscanto: dalla raccolta alla trasformazione della biomassa fino alla realizzazione di prodotti, che vanno dalla chimica alla bioedilizia, dai bio-compositi alla medicina fino all’impiego in ambito agricolo; con la biomassa ottenuta, infatti, è possibile ottenere un ampio spettro di prodotti quali bio-etanolo, bio-butandiolo, materiale isolante, bioerbicidi, pannelli costruttivi ecologici.
“Abbiamo proceduto alla coltivazione di diversi tipi di miscanto sia in un terreno declivio a Chiulano di Vigolzone, sia lungo le sponde del canale Fontana Alta a Cortemaggiore ed abbiamo messo la biomassa raccolta a disposizione di altri partner – ha spiegato Fausto Zermani, Presidente Consorzio bonifica di Piacenza.
“Per noi – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - scopo primario è quello di sperimentare le specie nel rinsaldamento delle pendici, grazie alle radici che, penetrando nel terreno, lo stabilizzano. È inoltre un’opportunità nel segno della green economy, perché il miscanto può svolgere anche un’importante funzione per il riequilibrio dell’ambiente. In questo, si conferma l’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione nella ricerca per l’innovazione come dimostrato anche dai sistemi ad alta efficienza, complementari all’attività di irrigazione, che prenderà avvio ufficiale il prossimo 15 Aprile.”
“Non solo – ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Quelli scelti sono 2 territori esemplari della multifunzionalità operativa degli enti consorziali: Chiulano, sulle colline della Val Nure, rappresenta un territorio montano, che va preservato e sostenuto con interventi di sistemazione territoriale, utili al suo rilancio, soprattutto per mantenere gli indispensabili presidi abitativi sul territorio; Cortemaggiore è, invece, un comune di valle, produttivo e a forte vocazione agricola, in particolare per quanto riguarda pomodoro da industria, coltivazioni cerealicole e foraggere, zootecnia; qui è fondamentale garantire una costante disponibilità d’acqua.”
A collaborare con l’ente consortile c’è, in particolare, il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della piacentina Università del Sacro Cuore, anch’essa partner del progetto GRACE e grazie alla quale sono state realizzate coltivazioni di miscanto e canapa, a pieno campo, per dimostrare la fattibilità tecnica ed economica delle colture. Sono state inoltre realizzate prove parcellari per studiare l’efficacia di nuovi genotipi di miscanto e per valutare la sostenibilità di queste colture in condizioni di stress ambientale, anche impiegando moderne tecniche di agricoltura di precisione.
FRIULI VENEZIA GIULIA: DOPO IL GELO ARRIVA LA SICCITÀ
La perdurante siccità dell’ultimo mese (le ultime piogge significative risalgono ad inizio Marzo) e le temperature in aumento hanno reso necessario l’avvio, con largo anticipo, dell’irrigazione in vaste porzioni della pianura friulana.
Particolarmente colpite dal rischio siccità sono le colture vernine (orzo e frumento), ma anche ortaggi, frutteti e le attività di semina del mais. Per venire incontro alle richieste delle aziende agricole, il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine) si è attivato sia nelle aree già infrastrutturate, cioè servite da impianti irrigui a scorrimento o pressione, sia in quelle attraversate da canali e corsi d’acqua in propria gestione nel Medio Friuli e nella Bassa Friulana; numerosi gli impianti di pompaggio già avviati, mentre in altre aree servite da condotte a gravità è stata fortemente limitata la produzione di energia elettrica mediante turbine, solitamente in funzione fino a inizio giugno. Non era mai successo, negli ultimi anni, di dover affrontare quasi in contemporanea sia il rischio gelo che il rischio siccità e c’è una certa preoccupazione per i costi, in particolare energetici, che dovranno essere sostenuti per questo avvio anticipato dell’irrigazione.
Anche i fiumi, in primis il Tagliamento, vengono monitorati; non appena esaurita la fase di scioglimento delle nevi (non particolarmente abbondante su gran parte delle montagne friulane), rischiano infatti il deficit idrico, con conseguente riduzione delle portate nei canali e possibili difficoltà nell’assicurare il servizio irriguo. Anche nel 2019 i primi mesi primaverili erano stati particolarmente siccitosi e solo a fine Aprile-inizio Maggio si era registrata una inversione meteorologica. Le piogge si erano concentrate nel solo mese di Maggio, cui era seguita un’estate calda ed avara di precipitazioni. Per questo sarà sempre più importante gestire la risorsa idrica con oculatezza, disponendo di infrastrutture che ne consentano la raccolta per consentire un suo efficace utilizzo nei periodi di siccità.
CALABRIA: COVID-19 NON FERMA LA STAGIONE IRRIGUA
Non si è mai fermata l’attività del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo), impegnato anche nell’attuale emergenza sanitaria a garantire l’operatività dei servizi essenziali. L’ente consortile, infatti, sta effettuando una serie di interventi per la fornitura del servizio irriguo agli agricoltori, basilare per salvaguardare il giacimento agroalimentare e contribuire in modo decisivo alla ripresa dopo l’emergenza Covid-19.
L’ente consorziale si è anche preparato a fronteggiare eventuali criticità conseguenti ad eventi meteorologici, manutentando i fossi per lo scolo dell’acqua grazie anche ad operazioni di contenimento delle piante. Pur nelle notevoli ristrettezze economiche, la strada maestra è questa: servizi reali a cittadini ed agricoltori in stretto rapporto con le Amministrazioni Comunali.
Vi è, in particolare, la necessità di intervenire sulle reti irrigue, che in molti tratti sono vetuste e per questo si chiedono i necessari investimenti alla Regione Calabria, prorietaria delle infrastrutture idriche. In questo periodo difficile, anche attraverso il “lavoro agile”, sono stati comunque assicurati i servizi amministrativi ai consorziati ed alle Amministrazioni Pubbliche.
LOMBARDIA: AL VIA LA STAGIONE IRRIGUA
La stagione irrigua si è ufficialmente aperta con il prelievo di acqua dal fiume Po a Boretto. La siccità perdura ormai da molti giorni e le deboli piogge cadute non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno di acqua per le coltivazioni agricole. In Destra Secchia, il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova) ha già iniziato da giorni ad erogare la risorsa per le colture sotto serra e sotto telo.
La siccità interna preoccupa limitatamente, perché si può contare sul prelievo dal Po. Attualmente funzionano 5 pompe per una portata di circa diecimila litri al secondo per mandare in quota i canali e servire i primi agricoltori. Molti sbarramenti sono chiusi da giorni per alzare i livelli. Quest’anno, più di altri periodi, è stato necessario togliere le sabbie accumulatesi in abbondanza in corrispondenza degli impianti di Boretto a seguito delle due piene dello scorso anno.
EMILIA ROMAGNA: CHIUSI GLI ULTIMI CANTIERI PRIMA DELLA STAGIONE IRRIGUA
Il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha completato un altro tratto della massicciata del Canale Collettore di Burana nella zona, dove convogliano tutte le acque di quel grande piano inclinato, che è la pianura compresa tra Modena, Mantova e Ferrara: il bacino delle Acque Basse di Burana; concluso anche l’intervento sul Canale delle Pilastresi, fulcro dell’omonimo polo idraulico.
Tutte le acque della pianura a Nord di Modena e parte di quelle del basso mantovano, se lasciate defluire, scorrono infatti verso il territorio di Bondeno che, non a caso, è la sede di importanti impianti di scolo: il recettore principale è l’imponente canale Collettore di Burana. Purtroppo, però gli eventi metereologici avversi e sempre più intensi degli ultimi anni e il sisma del 2012 hanno mostrato la sua fragilità, facendolo collassare in più punti; per questo, è oggetto di intervento da tempo: un tratto alla volta per non pregiudicarne la funzionalità.
L’altro intervento, concluso in questi giorni, ha interessato 932 metri del canale delle Pilastresi ed ha risolto una situazione di gravi cedimenti. Sempre a seguito del sisma del 2012: è stata creata un’ampia difesa in pietrame naturale a tutela dell’alveo e delle sue funzioni sia di scolo che irrigue.
FRIULI VENEZIA GIULIA: IMPIANTI IRRIGUI A PIENO REGIME DUE MESI PRIMA
Per fronteggiare il clima secco di queste ultime settimane, caratterizzato da giornate soleggiate e forte vento, il Consorzio di bonifica Pianura Isontina (con sede a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia) ha messo in funzione gli impianti irrigui, portando in pressione le reti dell’intero comprensorio consortile, che va da Muggia a Prepotto.
Al contempo però, l’abbassamento delle temperature notturne e le conseguenti gelate nelle prime ore del mattino, sono state fronteggiate con il servizio antibrina, attivato soprattutto nella fascia della destra Isonzo, che comprende i comuni di Gradisca d’Isonzo, Moraro, Romans d’Isonzo e Cormons.
La carenza di pioggia sta mettendo in particolare sofferenza le coltivazioni di frumento ed i vigneti, che cominciano a germogliare; le gelate notturne, invece, minacciano i frutteti. Ci si è così trovati nella condizione di dover erogare il servizio irriguo giorno e notte, già ad Aprile: un inizio di stagione in anticipo di 2 mesi (Giugno sarebbe il tempo ordinario) con impianti a pieno regime ed un maggior costo, in termini di consumo di energia elettrica. C’è comunque piena consapevolezza che, nel dopo emergenza Covid-19, il mondo agricolo italiano dovrà riuscire a garantire produzioni di livello, per il fabbisogno nazionale e non solo: una sfida nella sfida, le cui basi si gettano in questo periodo dell’anno.
VENETO: NEANCHE LA SICUREZZA IDRAULICA PUO’ FERMARSI
Proseguono senza interruzioni, anche in questi giorni di massima emergenza, i lavori del Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella “città dell’Arena”); si tratta di interventi indispensabili per la messa in sicurezza idraulica del fiume Tione delle Valli nel territorio dei comuni di Sorgà e di Castel d’Ario. I lavori consistono principalmente nella risagomatura delle arginature, in modo da realizzare un bacino di espansione e a ridurre i problemi creati dalla massiccia presenta di nutrie, che determinano periodicamente pericolosi cedimenti delle sponde.
La nuova sezione degli argini, che interesserà un tratto di circa tre chilometri, sarà caratterizzata da una golena e da un argine maestro dimensionato per il contenimento delle piene. Il progetto prevede inoltre il rifacimento di un manufatto di sostegno, in località Bonferraro, adeguandolo alle massime portate di piena attese e la costruzione di un nuovo ponte in località, Torre Masino. Per consentire l’esecuzione in tempi rapidi del sostegno, che costituisce un’opera di difesa del suolo urgente e indifferibile, le ditte fornitrici di acciaio e calcestruzzo hanno mantenuto in attività i loro impianti ed in servizio il loro personale, nel rispetto delle attuali normative di emergenza sanitaria.
Le opere (costo complessivo: 1.680.000 euro) sono finanziate con risorse provenienti dal Decreto Ministeriale emanato a seguito della tempesta Vaia; i lavori saranno ultimati entro la fine del prossimo mese di settembre, se non vi saranno sospensioni legate all’emergenza coronavirus.
TOSCANA: RIPARATA ROTTURA DELL’ARGINE
Un piccolo ed innocuo corso d’acqua oggi ma, nel Dicembre 2019, il borro dell’Abetina, che scorre in località Bagnoro, nel comune di Arezzo, ha mostrato tutta la sua terribile furia. La straordinaria violenza con cui la pioggia si abbatte’ su questa zona del capoluogo, infatti, causò un crollo dell’argine; franata l’opera di difesa, l’acqua del torrente si riversò nel reticolo di acque basse, allagando strade, garage e scantinati: un disastro ancora ben impresso nella mente di chi ha vissuto il drammatico evento meteorologico.
L’intervento di manutenzione ordinaria, curato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede proprio ad Arezzo) ha ora mostrato l’urgenza di una terapia aggiuntiva per il torrentello: la riprofilatura dell’alveo per curare un dissesto arginale. Preventivamente è stato eseguito il taglio delle alberature ed è stata rimossa la vegetazione infestante; poi, vista la situazione, è stata ripulita l’intera area per rendere possibile l’intervento autorizzato dalla Regione Toscana. In particolare, lo scavo dell’alveo è stato effettuato manualmente e con l’ausilio di un piccolo mezzo d’opera per permettere il pieno rispetto delle geometrie esistenti.
Si è trattato di un intervento indispensabile per restituire la necessaria funzionalità al corso d’acqua e per mitigare il rischio idraulico della piccola frazione.
VENETO: NUOVA FASE DI LAVORI
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) la prima fase dei lavori per la messa in sicurezza degli argini in prossimità dell’impianto idrovoro di Ca’ Nordio, a Padova: le operazioni iniziali hanno previsto la rimozione della penisola formatasi alla confluenza tra il canale Roncajette Superiore ed il fiume Bacchiglione. Ora si provvederà al posizionamento in acqua di un pontone galleggiante per dare avvio alla seconda fase dei lavori.
La continua erosione del fondo ha infatti creato, nel tempo, un pericoloso avvallamento alla confluenza dei 2 corsi d’acqua, mettendo a rischio la stabilità degli argini. L’intervento ha previsto, inizialmente, la pulizia dell’area dalla vegetazione, con la rimozione del canneto presente e lo sfalcio erboso degli argini. Poi sono iniziate le operazioni di scavo e rimozione del materiale in eccesso, che formava la penisola. Questo intervento è fondamentale per la sicurezza idraulica della zona e non solo: la portata in alveo è rilevante ed un possibile cedimento degli argini comporterebbe gravi danni ai territori circostanti.
TOSCANA: PRONTO INTERVENTO IDRAULICO
A fine Marzo si è registrato il crollo di una porzione di muro in pietrame sulla sponda destra del torrente Marina, nel comune di Campi Bisenzio, in località Il Rosi; pochi giorni c’è stato il sopralluogo congiunto dei tecnici regionali e consortili per verificare l’accaduto e valutarne la pericolosità dal punto di vista della sicurezza idraulica.
A distanza di pochi altri giorni, pur in tempi difficili per l’emergenza Coronavirus, si è attivata la procedura di intervento urgente e sono iniziati i lavori di risistemazione della sponda ceduta. Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze), accertata la fattibilità dei lavori stante anche la situazione di emergenza in atto per Covid19 e le possibili difficoltà operative nonché le limitazioni nell’approvvigionamento di mezzi e materiali necessari, ha proceduto con l’asportazione del materiale presente in alveo e la realizzazione di una difesa spondale in massi di scogliera. L’intervento si è reso possibile grazie anche al lavoro di informazione e preparazione delle imprese locali, che sono rimaste attive in virtù dei contratti in essere con l’ente consortile e dei quali hanno dato comunicazione alla Prefettura di Firenze.
Si è così riusciti ad intervenire tempestivamente anche in tempi, in cui quasi l’intero Paese è giustamente bloccato contro il diffondersi del Coronavirus.
LOMBARDIA: TERMINA UN PROGETTO, MA NON LA MISSIONE
Il 31 Marzo u.s. si è concluso il progetto cofinanziato Cariplo “Sul Filo dell'Acqua in Lombardia”, che il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), in qualità di capofila, ha sviluppato con numerosi partner, tra cui il Parco Lombardo della Valle del Ticino, i Comuni di Somma Lombardo, Castano Primo, Chignolo Po, le associazioni “Calypso” e “Quelli del '63”. L'obbiettivo è stato quello di valorizzare i poli museali e culturali dell’ente consortile e quelli del Parco del Ticino con un'azione di diffusione della cultura dell'acqua in una serie di luoghi di grande interesse, sparsi sul territorio dall'area varesina e dell'alto milanese sino al pavese.
Attraverso la realizzazione di un sito web (www.sulfilodellacqua.it) e l'organizzazione di numerosi eventi si è voluto dare visibilità ad un aspetto qualificante connesso al lavoro dell’ente consorziale: la conservazione ed il recupero delle tracce materiali ed immateriali, che hanno accompagnato le attività di distribuzione e di regolazione delle acque nel tempo. ETVilloresi è determinato nel proseguire quanto già intrapreso, possibilmente in connessione e sinergia con altri soggetti e portatori di interesse; dopo che sarà passata l'emergenza sanitaria in corso, verrà dato nuovo impulso alla valorizzazione dei musei e poli culturali consortili. |