Anno XXII, n. 6 venerdì, 14 febbraio 2020

ANBI: ANCHE SICILIA ED UMBRIA ENTRANO IN SOFFERENZA IDRICA. SI AGGRAVA LA SITUAZIONE IN BASILICATA, STABILE IN PUGLIA

Il 75% di pioggia in meno rispetto ad un anno fa caduta nel mese di gennaio 2020: è questa la “fotografia”, che attesta l’ingresso dell’Umbria fra le maggiori candidate al rischio siccità; anche la Sicilia evidenzia sintomi di difficoltà idrica, perché gli invasi contengono 72 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso. 
Ad evidenziarlo sono i dati periodicamente raccolti dall’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche e che certificano anche l’aggravarsi della situazione in Basilicata, dove mancano all’appello oltre 161 milioni di metri cubi: oggi sono circa 258 milioni (-17 milioni in una settimana!), mentre un anno fa erano circa 419 milioni; questa situazione sta creando crescente apprensione tra gli agricoltori che, a causa della crisi climatica e delle richieste di mercato, hanno da settimane  iniziato ad irrigare le coltivazioni di fragole e di peschi (già fioriti).
Stabile, ma a rischio, resta la situazione in Puglia, dove le riserve d’acqua, contenute negli invasi, sono praticamente dimezzate dall’anno scorso: oggi, quasi 141 milioni di metri cubi contro gli oltre duecentottanta di 12 mesi fa. Restano invece confortanti le condizioni idriche di Calabria, Abruzzo e, più a Nord, Sardegna; in significativa ripresa, nel Lazio, è il lago di Bracciano.
Permangono, invece, fortemente differenziate le condizioni delle risorse idriche di superficie in Emilia-Romagna: infatti, se i fiumi Savio e Secchia sono abbondantemente sotto la media storica, le dighe piacentine stanno segnando il massimo invaso del quinquennio più recente. La situazione del fiume Po è in linea con le portate del periodo, pur mancando all’appello oltre centodieci metri cubi al secondo: nulla di allarmante, per ora, ma si spera in Giove Pluvio, per scongiurare problemi di gestione idrica con l’avvio della stagione irrigua. 
Situazione interlocutoria anche per i grandi laghi del Nord: se i livelli dei più grandi (Maggiore e Garda) sono abbondantemente sopra la media, non altrettanto può dirsi di Iseo e Como. In Piemonte sono rientrate nella regolarità le situazioni dei fiumi: Dora Baltea, Tanaro e Stura di Lanzo sono tutti al di sopra delle portate dello scorso anno.
“La fotografia della situazione idrica del Paese – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – conferma la necessità di nuovi finanziamenti per un Piano Nazionale Invasi, affinché si aumenti la capacità di trattenere le acque sul territorio, da utilizzare nei momenti di bisogno ed oggi indicata nell’11% della pioggia, che cade annualmente sull’Italia. Per quanto ci compete – ha aggiunto Vincenzi – puntiamo ad inaugurare, entro un anno, le prime opere previste dai finanziamenti già assegnati.”
“Questa congiuntura idrica – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è aggravata dalle inusuali temperature del periodo, che stanno ingenerando un anticipo nei processi colturali e, per questo, bisognosi di apporti irrigui extra. A complicare il quadro – conclude Gargano – ci sono le molte settimane in assenza di piogge e nevicate.”
 

IRRIGAZIONE: A CIASCUNO LA SUA ACQUA! IN TOSCANA, INAUGURATO IMPIANTO IRRIGUO “EUROPEO”

Un moderno impianto per l’utilizzo delle acque reflue a scopo rurale è stato inaugurato nel comune di San Vincenzo, in provincia di Livorno: si chiama “Guardamare” ed è dotato di un impianto terziario, che consentirà di disporre di acque reflue, specificamente trattate, da destinare a fini irrigui. 
Il sistema di trattamento terziario consiste in uno speciale filtro a dischi, in un sistema di dosaggio di acido paracetico ed in una disinfezione “in continuo” attraverso raggi ultravioletti. Le acque trattate, inoltre, non vengono inviate direttamente all’utilizzo irriguo, ma sono miscelate, con apporti idrici da bacini e canali naturali, all’interno del lago del Molino a Venturina Terme; vengono così diluite prima di essere riutilizzate  nel sistema di distribuzione irriguo, gestito dal Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa, nel comune di Campiglia Marittima, a servizio di un’area, dove si producono soprattutto ortaggi D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) come pomodori, meloni, cocomeri, spinaci, carciofi, patate, bietole.
“La sperimentazione, così come gli studi in atto, va considerata un’occasione di stimolo per un aggiornamento legislativo alla luce dell’affermato principio comunitario, che prevede, come già avviene in altri Paesi della U.E., limiti specifici per le diverse tipologie di destinazione irrigua – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Tali indicazioni dovranno essere recepite anche dalla normativa italiana in vigore.” 
“L’impianto modello inaugurato in Toscana, grazie agli investimenti della Regione Toscana e della locale Azienda Servizi Ambientali,  esalta il concetto di consumo sostenibile dell’acqua in un territorio idro esigente, quale la Val di Cornia, esempio dei molteplici  interessi, che oggi gravano sull’utilizzo della risorsa idrica: agricoli, industriali e turistici – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – E’ però anche la testimonianza di come l’esperienza idraulica dei Consorzi di bonifica possa essere al servizio dell’ambiente in una logica di sostenibilità ed economia agricola. Resta la necessità che il Parlamento assuma la Direttiva europea sull’utilizzo delle acque reflue, superando resistenze culturali, causa prima delle inadempienze, che pongono il nostro Paese in infrazione comunitaria.”
 

EMILIA ROMAGNA: OCSE AL CER

Una mattinata di lavoro nell’area sperimentale “Acqua Campus” a Mezzolara di Budrio per la delegazione dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) in visita con una rappresentante del Ministero Poilitiche Agricoltura ed esponenti della Regione Emilia-Romagna.
La visita è stata produttiva occasione di scambio sulle tematiche della sperimentazione nel settore agronomico-ambientale e le tecniche di irrigazione di precisione, volte in particolare ad affrontare le situazioni di sofferenza dovute ai cambiamenti climatici. Sono stati illustrati i supporti forniti dal Consorzio di 2° grado Canale Emiliano Romagnolo - C.E.R. (con sede a Bologna) all’Amministrazione Regionale in materia di gestione dell’uso oculato dell’acqua in agricoltura e di contrasto alla siccità, quali il servizio Irriframe e l’attività di formazione e divulgazione, che si tiene periodicamente ad “AcquaCampus”. Sono state raccolte anche informazioni per uno studio OCSE-FAO finanziato dall’Italia sul tema “Building agricultural resilience to natural disaster: country case studies”.

LOMBARDIA: A PIENO RITMO

Proseguono i lavori di costruzione della nuova controchiavica a valle di quella esistente presso l'impianto di sollevamento idrovoro dell'Agro Mantovano-Reggiano: un’opera fondamentale per la sicurezza idrogeologica del territorio in destra Po. La realizzazione della nuova struttura, voluta dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova)  è garantita da un finanziamento congiunto di due Ministeri, avvalorato da una convenzione fra enti, che ha interessato anche A.I.Po (Agenzia Interregionale Po):  5.500.000 euro sono resi disponibili dal Ministero Ambiente  tramitei Regione Lombardia, mentre altri 2.250.000 euro sono resi disponibili dal Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Le recenti piene del fiume Po e quelle dei canali di bonifica negli ultimi mesi hanno creato notevoli difficoltà alla prosecuzione dei lavori, che sono stati forzatamente sospesi a causa del superamento da parte dell’acqua degli argini provvisori ed alla necessità di rimuovere centinaia di metri cubi di sedimenti depositati dalla piena nelle aree del cantiere. È urgente concludere questi lavori perché terminato il manufatto sarà poi reso completamente funzionale con l’installazione di macchine idrovore in grado di sostituire quelle attualmente in essere nel vecchio impianto, sulla base di un progetto già approvato e finanziato dagli enti competenti per 7.500.000 euro.

PUGLIA: LAVORI DI AMMODERNAMENTO

Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha avviato, a gennaio, i lavori di messa in sicurezza della cabina elettrica e l’efficientamento dei gruppi motori pompe nell’impianto di sollevamento acque di Bellantuoni. Importo lavori: € 640.606,33. Il progetto è stato finanziato nell’ambito del P.O.R. (Piano Operativo Regionale) Puglia 2014-2020 - Patto per la Puglia, unitamente ad altri 7 interventi di rilevante importanza per il settore irriguo.
L’impianto di sollevamento di Bellantuoni è in servizio dal 1980 e assolve alla funzione di alimentare idricamente un’area altimetricamente più elevata, estesa circa duemilaseicento ettari, ricadente nel distretto irriguo n. 11 del Nord Fortore, in agro di S. Paolo di Civitate e Torremaggiore.   Con le nuove “macchine”, che saranno installate, si potranno automatizzare alcune procedure e si migliorerà l’efficienza elettrica del 20%.
 

TOSCANA: RISTRUTTURATO ARGINE

Oltre settecentocinquantamila euro per completare la ristrutturazione delle arginature della cassa di espansione del Fiume Versilia, a cavallo tra Pietrasanta e Montignoso  e permettere quindi che, in caso di emergenza, le acque di questo  corso d’acqua scolmino in tutta sicurezza nell’area di espansione naturale dell’ex Lago di Porta, senza creare danni ad immobili e terreni: a tanto ammonta l’investimento, che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) sta realizzando, grazie ad un cospicuo cofinanziamento della Regione Toscana.
L’intervento si sta sviluppando su un tratto d’argine lungo 100 metri ed è l’ultimo dei 4 lotti funzionali, che l’ente consortile sta realizzando dal 2011 su un totale di 300 metri di argine, con un investimento complessivo, che sfiora i due milioni e duecentomila euro.
Si tratta di un intervento importante di messa in sicurezza idraulica dell’argine del fiume Versilia a tutela e protezione dell’abitato e delle aziende circostanti e che consentirà, in un prossimo futuro, anche di potenziare la fruibilità del parco del Lago di Porta, di cui Torre Beltrame fungerà da porta naturale.
 

EMILIA ROMAGNA: PIU’ SICUREZZA IDRAULICA

Si sono conclusi interventi di regimentazione idraulica alla Bonina di Calendasco, a cura del Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città). Quello di Calendasco è un territorio caratterizzato da uno scarso dislivello, tale da rende difficoltoso lo sgrondo, per pendenza, delle acque meteoriche; le intense e ripetute piogge dello scorso anno hanno pertanto reso necessario uno studio mirato sull’intero territorio comunale per migliorare il deflusso delle acque piovane.
Nei giorni passati sono stati ultimati una serie di interventi di sicurezza idraulica nella località Bonina dove, in occasione delle “bombe d’acqua” estive, si erano verificati allagamenti della strada comunale e di alcune abitazioni. L’ente consortile ha provveduto a pulizia, sistemazione e regolazione della pendenza dei canali di scolo verso il fiume Po, oltre alla manutenzione dei pozzetti a supporto della rete per facilitare il deflusso delle acque, coadiuvando la pulizia generale di tutti i circa novecento tombini stradali presenti sul territorio e svolta nelle scorse settimane dall’Amministrazione Comunale. Sono ora in fase di avvio ulteriori interventi.

VENETO: LAVORI POST VAIA

Il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia) ha avviato i lavori di difesa idraulica nel territorio tra i comuni di Concordia Sagittaria e San Michele al Tagliamento, pesantemente colpiti nell’autunno 2018 dalla tempesta Vaia. Nello specifico, tra le località concordiesi di Sindacale e di Franzona, si sta procedendo al rialzo e al rinforzo dell’argine sinistro del canale Sindacale.
Sull’argine destro è in realizzazione un diaframma impermeabile in plastica. Il costo dell’intervento ammonta a 650.000 euro ed è finanziato con i fondi del Commissario per l’emergenza conseguente alla tempesta Vaia. Nella zona interessata dai lavori, nell’autunno 2018, l’acqua si innalzò di un metro e mezzo in un’ora, minacciando le case. Oltre cinquecento persone si mobilitarono per rinforzare l’argine.
 

CAMPANIA: UTENTI MOROSI, TOLLERANZA ZERO

In vista della stagione irrigua estiva 2020, il Consorzio bonifica Paestum (con sede a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno) ha adottato provvedimenti severi nei confronti degli utenti morosi. Notificati a mano, in questi giorni, ben 4.500 preavvisi di distacco della fornitura idrica. Ammontano a 253, invece, quelli già eseguiti a carico di quanti hanno ignorato la comunicazione: per riattivare l’erogazione, dovranno sistemare totalmente la propria posizione debitoria presso l’Ufficio Tributi del Consorzio.
“Per rispetto dei tanti consorziati che, con sacrificio e riguardo verso l’ente, pagano le proprie quote o le hanno regolarizzate”, si legge in una nota dell’ente consortile, “intendiamo stanare i furbetti, in particolare coloro che iniziano a rateizzare e poi non versano più un euro, pensando di rinviare i pagamenti all’infinito. Siamo andati incontro alle necessità di tutti, offrendo la possibilità di ratei comodi e lunghi, ma qualcuno ne ha approfittato”.
 

MARCHE: UN PERCORSO PARTECIPATIVO DAL BASSO

Il radicamento del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) nel territorio si sviluppa a partire dalla struttura consortile: è in quest’ottica che si è tenuta l’assemblea del “comprensorio D”, cioè quello relativo ai fiumi Tenna, Aso e Tronto. Erano presenti, a Pedaso, Sindaci o delegati, che hanno individuato i 12 rappresentanti istituzionali, che si uniranno ai 16 proprietari di immobili agricoli, al rappresentante delle associazioni ambientaliste regionali e ai 2 proprietari di immobili extragricoli per formare l’Assemblea di 31 componenti.
Entro fine mese si riuniranno in assemblea anche i comprensori A, B e C. Dalle assemblee comprensoriali scaturiranno i componenti dell’Assemblea regionale, dalla quale saranno eletti i componenti del Consiglio d’Amministrazione consorziale.
 

VENETO: AL LAVORO PER AMPLIARE OASI WWF

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha approvato il progetto per ampliare l’oasi WWF di Noale: 12 ettari, che andranno ad aggiungersi ai 20 già esistenti, per un costo di € 2.272.410 finanziati da Regione Veneto. Nei prossimi giorni verrà avviata la gara per assegnare i lavori, che partiranno il prossimo settembre.
Grazie all’ampliamento del sistema di bacini si verrà a creare una superfice umida per la fitodepurazione delle acque provenienti dal Rio Draganziolo. I bacini fungeranno anche da casse di espansione e verrà realizzato un fossato di raccolta delle piogge. I livelli saranno regolati tramite manufatti e paratoie a minimo impatto ambientale. L’intervento si pone in continuità con una serie di opere realizzate in tempi recenti e che hanno sensibilmente migliorato la sicurezza idraulica della zona.
I primi 20 ettari costitutivi dell’area WWF di Noale erano stati inaugurati nel decennio scorso; in precedenza, sempre nel comune di Noale, era stata migliorata l’efficienza di una delle idrovore e ripristinato il funzionamento di uno scolo.
 

LOMBARDIA: RICORDATA LA GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE

Si è celebrata la Giornata Mondiale delle Zone Umide, che rappresentano una vera e propria risorsa, in primis, per la conservazione e lo sviluppo della biodiversità, ma innumerevoli sono i vantaggi, che possono arrecare: mitigano gli impatti dei cambiamenti climatici, rallentando l’insorgenza della siccità e scongiurando il pericolo inondazioni; assorbono carbonio e piogge in eccesso, stabilizzando l’emissione dei gas serra e contribuendo ad arginare così l’inquinamento; limitano inoltre l’erosione delle aree costiere per effetto dell’innalzamento del livello dei mari, riducendo l’impatto di fenomeni calamitosi come uragani e tsunami; offrono scorci paesaggistici di pregio, suggerendo la pratica di attività sportive all’insegna della sostenibilità e la diffusione dell’ecoturismo; non ultimo, le zone umide contribuiscono alla produttività agricola, fornendo alimenti ed una buona percentuale dell’acqua utilizzata per l’irrigazione. In coincidenza della ricorrenza, è stata promossa, a Robecco sul Naviglio, una visita alla scoperta delle marcite e dei benefici dell’acqua invernale, grazie alla disponibilità delle guide del Parco del Ticino, nell’ambito del progetto Areté, di cui il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) è partner.
L’evento, organizzato in collaborazione con Legambiente e con il coinvolgimento di alcuni campari-agricoltori locali, ha fatto registrare un buon riscontro di pubblico.

 
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SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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