I CONSORZI DI BONIFICA PUNGOLANO LA POLITICA
“IL GREEN NEW DEAL È UNA GRANDE OPPORTUNITA’ MA VANNO FATTE SCELTE SUL MODELLO DI SVILUPPO”
“Tra i 20 giorni, con cui i cinesi costruiscono un ospedale e gli 11 anni, con cui mediamente si realizza un’opera pubblica in Italia, ci sarà una via di mezzo?”
È stata questa la provocatoria domanda che l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) ha posto alla politica, in occasione della recente Assemblea dello S.N.E.B.I., il suo sindacato d’impresa.
“L’orizzonte della sostenibilità – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - è l’ineludibile sfida dei prossimi anni, in cui devono convivere obbiettivi ambientali, sociali ed economici. La loro compatibilità fa parte della storia dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, rimasti l’unico ente sussidiario a servizio del territorio come testimonia il quasi miliardo di finanziamenti ottenuti a fronte di progetti definitivi ed esecutivi, di cui sono ricchi gli uffici degli enti consortili e che sono una straordinaria opportunità anche nel quadro del Green New Deal. La politica, però, deve fare le scelte necessarie per gestire la transizione della crisi climatica da problema ad opportunità.”
“Il Green New Deal – ha proseguito il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – è una grande occasione di crescita, in primis per le regioni meridionali, ma ci vogliono idee chiare su come e dove indirizzare le risorse. È necessario investire nella sistemazione del territorio, perché all’incremento degli eventi meteo estremi corrisponde una riduzione della produzione nei campi e dell’economia del Paese; altrettanto bisogna fare nella gestione delle acque, perché un ettaro agricolo irrigato produce 250 giornate lavorative, in asciutta sono solo 15. Così come le nuove sfide della sostenibilità obbligano i cittadini a cambiare i paradigmi dei comportamenti, altrettanto le Istituzioni devono cambiare atteggiamento verso i problemi del territorio ad iniziare dallo stop all’irrefrenabile consumo di suolo, creando altresì le condizioni per arrestare il progressivo spopolamento delle aree interne del Paese, concausa di dissesto idrogeologico.”
“L’Italia – ha concluso Alessandro Folli, Presidente S.N.E.B.I. (Sindacato Nazionale Enti Bonifica ed Irrigazione) – è oggi il Paese del Mediterraneo più esposto all’estremizzazione dei fenomeni atmosferici; per questo, deve essere in prima linea, soprattutto in Europa, nella promozione di politiche per aumentare la resilienza delle comunità ai cambiamenti climatici. I lavoratori dei 148 Consorzi di bonifica ed irrigazione sono uno straordinario giacimento di professionalità a servizio di un modello di sviluppo, che abbia al centro la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità.”
Ai lavori dell’Assemblea S.N.E.B.I.- ANBI, tenutasi a Roma, sono intervenuti il Presidente, Filippo Gallinella e la Vicepresidente della Commissione Agricoltura Camera Deputati, Susanna Cenni, oltre al Presidente Fondazione E.N.P.A.I.A., Giorgio Piazza. Il Sottosegretario Politiche Agricole Alimentari Forestali, Giuseppe L’Abbate, ha inviato un videomessaggio.
NON PIOVE: RISERVE IDRICHE SEMPRE PIU’ BASSE IN BASILICATA E PUGLIA
Dopo un anno, caratterizzato da un’Italia “idricamente rovesciata” con bacini in sofferenza soprattutto al Nord, sono Puglia e Basilicata a destare le maggiori preoccupazioni in questo avvio d’anno. Lo attestano i dati resi noti dall’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche del Paese, che certificano la progressiva discesa delle disponibilità d’acqua nei bacini meridionali.
In Puglia le riserve idriche sono addirittura dimezzate in 12 mesi: circa centoquaranta milioni di metri cubi contro i 280 di un anno fa con un calo di circa trentacinque milioni di metri cubi nei soli 14 giorni scorsi (21 Gennaio – 3 Febbraio 2020); la diga di Occhito, principale invaso della regione, segna un – 95 milioni di metri cubi circa.
In Basilicata, invece, manca all’appello circa 1/3 delle risorse idriche disponibili a Febbraio 2019: oggi sono quasi duecentocinquantotto milioni di metri cubi con un – 144 milioni circa rispetto a 12 mesi fa, ma – 43 milioni rispetto solo a 14 giorni fa; l’invaso di monte Cotugno, il più capiente della Lucania, registra quasi centodue milioni di metri cubi in meno.
C’è, invece, una situazione “a macchia di leopardo” in Emilia-Romagna: se sono confortanti le riserve idriche nei principali invasi e le portate del fiume Po, sono invece largamente sotto la media i flussi nei corsi d’acqua regionali: il fiume Savio segna una portata di 4,11 metri cubi al secondo contro una media di 20 ed il fiume Secchia registra mc/sec 3,46 invece di mc/sec 24,1. Se confrontiamo tali dati con quanto evidenziato nella rivelazione di 14 giorni fa (21 Gennaio u.s.) si segnala un progressivo calo nella portata del Savio, mentre il Secchia registra una leggera crescita a conferma della tendenza degli eventi meteo ad essere più concentrati nel tempo e nello spazio. È quanto si evidenzia anche nel Meridione dove, alla carenza idrica nei bacini di Puglia e Basilicata, si contrappone la confortante situazione degli invasi di Calabria e Sicilia.
“Sono dati utili ad analizzare tendenze, su cui indirizzare gli interventi infrastrutturali nell’ambito del New Green Deal– ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Per quanto ci compete, non possiamo che ribadire la necessità di nuovi invasi per raccogliere l’acqua, quando arriva, aumentando la resilienza dei territori e la capacità di riserva di un Paese, che oggi riesce a trattenere solo l’11% della pioggia che, se non adeguatamente gestita, da risorsa si trasforma in pericolo.”
LAZIO: FIRMATO PROCOLLO DI INTESA TRA ANBI LAZIO E ANCI LAZIO
E’ stato siglato, a Roma, il Protocollo d’Intesa tra ANBI Lazio ed A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Lazio: uniscono competenze e professionalità per operare più efficacemente, con tempistiche più celeri, nelle attività di prevenzione del dissesto idrogeologico, di difesa del suolo, di gestione e manutenzione degli impianti idraulici e dei canali della rete consortile sia ad uso irriguo che idraulico, nonché per contribuire alla sicurezza territoriale, ambientale, alimentare dei cittadini.
Quello laziale è un sistema idrogeologico fragile, esposto ai rischi dei cambiamenti climatici e stressato dall’eccessivo consumo del suolo; con il Protocollo si pongono le basi per trasformare, da episodico a strutturale, il rapporto tra Consorzi e Comuni per concordare le attività e condividere un unico programma di interventi prioritari. A breve sarà costituito un gruppo di lavoro tra ANBI Lazio ed ANCI Lazio per elaborare un piano condiviso delle attività da avviare sui territori, iniziando da quelli per il superamento delle emergenze.
“È il segnale di un sistema, quello consortile, che riprende le proprie funzioni dopo essersi riformato. Oggi i Comuni ed i Consorzi sono il primo front-office dei cittadini. È proprio da noi – ha detto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, presente alla firma del Protocollo – che si rivolgono i cittadini, non solo i consorziati, quando hanno un problema, una criticità, una situazione di degrado o addirittura di pericolo sul loro territorio. E la capacità di risposta del nostro sistema deve essere sempre più qualificata e risolutiva.”
TOSCANA: LAVORI SU CORDA
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) sta eseguendo la manutenzione degli alti muri di sponda del torrente Mugnone, nel capologo toscano, affidandosi nuovamente ad una tecnica di esecuzione insolita e davvero spettacolare: gli operatori specializzati, sorretti da una fune, si muovono infatti lungo il muro, eliminando piante infestanti ed alberelli che, ormai troppo sviluppati, rischiano con le loro radici di compromettere la stabilità delle murature.
La dicitura tecnica esatta è “lavori in quota su corda” e lo spettacolo è assicurato, tanto che in prossimità del luogo d’intervento non sono mancati, anche in questa occasione, capannelli di curiosi. L’ente consortile sta così dimostrando di affinare sempre più tecniche e capacità di esecuzione delle manutenzioni sui corsi d’acqua fiorentini, affidandosi ad imprese altamente specializzate per interventi di particolare delicatezza o rischio.
Ancora una volta si vanno ad eseguire lavori di manutenzione mai visti sui fiumi di Firenze negli ultimi decenni e lo si fa grazie al contributo di bonifica ed a capacità tecnico-operative ormai più volte dimostrate.
MARCHE: SISTEMATO FOSSO “AL FEMMINILE”
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha completato i lavori di sistemazione della Fossa San Carlo, in comune di Pesaro (verso la Romagna molti fossi sono coniugati al femminile). Il canale era stato oggetto di diverse segnalazioni per problemi legati al regolare deflusso delle acque, con disagi per le coltivazioni e allagamenti sistematici. I lavori hanno interessato diversi tratti caratterizzati da un eccesso di vegetazione erbacea e nei quali è stato necessario eseguire principalmente una trinciatura per mantenere l’efficienza del deflusso idrico. Sul fosso si era già intervenuti in passato ed ora è stata proseguita l’opera di ripristino.
VENETO: AL VIA LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE IDRAULICA
Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) ha avviato il cantiere dei lavori per il recupero funzionale del Rio delle Carbonare, affluente del fiume Alpone, nel comune di Monforte. Il corso d’acqua era stato praticamente distrutto dalla tempesta di fine di agosto del 2018, causando numerosi allagamenti nella frazione di Bragnoligo. L’intervento, il cui costo complessivo sfiora il milione di euro, si focalizzerà sul tratto a valle del torrente e prevede il ripristino delle sponde in modo da rendere omogenea la sezione del corso d’acqua e scongiurare allagamenti. Nel tratto a monte del Rio delle Carbonare, pochi giorni dopo l’evento meteorologico del 2018, l’ente consorziale aveva già svolto lavori di somma urgenza per ripristinarne la funzionalità idraulica, rimuovendo metri cubi di detriti staccati dalle sponde e dai versanti.
LOMBARDIA: ACQUA DEI NAVIGLI DI OTTIMA QUALITA’
Con le “asciutte” dei canali sono in procinto di iniziare anche i lavori programmati dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) sul reticolo di competenza: stanno cominciando i lavori di impermeabilizzazione del canale Villoresi; si tratta di interventi particolarmente significativi, suddivisi in più lotti, che interesseranno complessivamente oltre dieci chilometri di canale ed assolutamente necessari per minimizzare le perdite d’acqua dalle sponde e dai fondi a seguito dei processi di deterioramento inevitabile in infrastrutture così antiche.
Le opere, possibili grazie ad un finanziamento ministeriale di ben 20 milioni di euro, dovranno essere necessariamente effettuate in “asciutta” totale e concluse tassativamente entro il 2022, pena la revoca del finanziamento. Proprio per rispettare le tempistiche dei lavori, l’“asciutta” primaverile sul Villoresi si prolungherà un po’ più del solito. L’ente consorziale ha già provveduto ad informare, tramite le associazioni di categoria, gli agricoltori ad iniziare dai risicoltori, tra i primi a richiedere l’acqua; in collaborazione con l’appaltatore dei lavori, si sta comunque verificando la possibilità di ridefinire ed eventualmente ridurre i periodi di “asciutta”, predisponendo una campagna di comunicazione per informare costantemente sull’andamento dei lavori.
In asciutta, da lunedì 27 Gennaio u.s., sono anche il Naviglio Grande e gli altri Navigli occidentali dove, entro pochi giorni, inizieranno le opere a Robecchetto con Induno. Sono stati diffusi gli esiti di alcune analisi effettuate: le acque del Naviglio, definite di qualità eccellente, sono state promosse a pieni voti. Acqua pulita dunque ma non priva di rifiuti, resi visibili dall’ “asciutta” dei canali: metà settimana a Milano, nel Naviglio Pavese tra Conchetta e Conca Fallata, sono state recuperate in alveo diverse biciclette e persino un cartello stradale. Il personale consorziale è impegnato altresì nelle operazioni di recupero del pesce nel Naviglio Grande, a Turbigo e ad Abbiategrasso, con circa quindici quintali raccolti; nelle prossime settimane si attiveranno come di consueto, dove e quando necessari, ulteriori interventi mirati alla salvaguardia della fauna ittica lungo l’asta dei Navigli.
EMILIA ROMAGNA: FINANZIAMENTO DA PROTEZIONE CIVILE
L’intervento a salvaguardia della Val Ceno (metterà definitivamente in sicurezza l’area ripetutamente colpita negli ultimi anni dagli eventi atmosferici) prosegue sulla strada di bonifica Legnago di Serravalle, nel comune di Varano de’ Melegari e può contare ora anche sul finanziamento di 150.000 euro dal Dipartimento Protezione Civile Emilia-Romagna.
La strada, lunga complessivamente m. 1.390, ha inizio dalla Provinciale Fornovo Taro-Bardi, oltrepassa il torrente Ceno e raccorda le frazioni di Cà Gaspero, i Bertocchi e Legnago. In seguito a ripetute ondate eccezionali di maltempo, anche recenti, è avvenuto un sensibile danneggiamento con conseguente peggioramento delle condizioni dell’arteria viaria.
Nel dettaglio, l’intervento del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha visto la rimozione di numerosi tronchi ed il ripristino di un tratto della scarpata precedentemente franato.
FRIULI VENEZIA GIULIA: APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE CONSORTILE
Con l’approvazione da parte della Giunta della Regione Friuli-Venezia Giulia è diventato operativo il bilancio di previsione 2020 del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine). Non è previsto alcun aumento dei canoni consortili (fermi dal 2014) neppure per l’adeguamento al tasso di inflazione. È inoltre il primo bilancio a carattere economico patrimoniale, a conferma della volontà dell’ente consorziale di operare con criteri imprenditoriali. Viene attuato un controllo costante ed attento attraverso budget di spesa per ogni attività consortile per giungere, entro un triennio, alla certificazione dei bilanci.
Nella predisposizione del bilancio è stata rivolta grande attenzione al miglioramento ed al potenziamento del servizio irriguo, nonché ad interventi, che mitighino il rischio di fenomeni alluvionali ed esondativi; a questo proposito sono state individuate le risorse necessarie per l’ammodernamento del patrimonio, l’acquisto di macchine operatrici e per l’assunzione di 11 nuove unità di personale operaio e 8 di personale impiegatizio. I consorziati, per i servizi irrigui e idraulici, concorrono per circa il 50% dei costi. Le altre risorse necessarie a garantire l’equilibrio della gestione consortile, che pareggia in parte corrente in circa ventotto milioni di euro, sono assicurate da altre attività, quali la produzione di energia elettrica, nonché l’attività tecnica e progettuale realizzata per lo Stato e la Regione. La produzione di energia elettrica, che nel 2020 si prevede possa raggiungere i 20 milioni di kilowattora, è realizzata attraverso 6 centrali idroelettriche ed impianti fotovoltaici, assicurando entrate pari a 2.400.000 euro annui.
A questo si aggiunge che, con la produzione di energia rinnovabile, si prevede possano essere quasi totalmente compensati i consumi energetici, necessari per le attività consortili. Con il bilancio di previsione 2020 è stato anche approvato il programma annuale e triennale dei lavori, che si presenta particolarmente nutrito, sfiorando il centinaio di interventi, per un importo di decine di milioni di euro. I progetti, la maggior parte dei quali dispone già della copertura finanziaria, interesseranno moltissime aree del comprensorio consortile. Si intende, infine, dare impulso anche alle manutenzioni dei corsi d’acqua da eseguire con fondi di bilancio, mediante finanziamento regionale o con la sottoscrizione di apposite convenzioni con le amministrazioni comunali interessate.
EMILIA ROMAGNA: L’ACQUA È FELICITA’
All’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è svolta la prima di 5 conferenze dal titolo: "Piacenza città tra le acque: fonti, sicurezza, suoni e valore delle nostre acque". L’iniziativa è stata ideata e progettata dall’Università Popolare di Piacenza (settore cultura di Auser) e prevede una serie di conferenze divulgative sul tema dell’acqua, della sua gestione, del suo uso sostenibile, del suo impiego nel comparto produttivo e della sua rappresentazione sotto forma di suoni e immagini.
Al primo appuntamento il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) ha fatto un excursus sulla bonifica piacentina dal 1500 ad oggi per poi parlare di progettualità perché “quello di oggi non è un punto di arrivo, ma il momento di un percorso che va portato avanti con coraggio e visione”.
VENETO: NOMINATI PRESIDENTI CONSORZIALI
Le Assemblee dei Consorzi di bonifica del Veneto, riunitesi per la prima volta dopo le elezioni del 15 Dicembre u.s., hanno nominato i Consigli d’Amministrazione ed i rispettivi Presidenti. Nello specifico questi i nominativi dei presidenti per il quinquennio 2020 – 2024: Cdb Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), Alex Vantini; Cdb Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona), Silvio Parise; Cdb Adige Euganeo (con sede a Este, nel padovano), Michele Zanato; Cdb Adige Po (con sede a Rovigo), Roberto Branco; Cdb Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova), Enzo Sonza; Cdb Bacchiglione (con sede a Padova), Paolo Ferraresso; Cdb Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso), Amedeo Gerolimetto; Cdb Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), Francesco Cazzaro; Cdb Delta Po (con sede a Taglio di Po, nel rodigino), Adriano Tugnolo; Cdb Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, nel veneziano), Giorgio Piazza. A completare il panel dei presidenti del sistema consortile veneto sarà, nelle prossime settimane, la nomina del presidente del Consorzio di 2° grado Lessinio-Euganeo-Berico (con sede a Cologna Veneta, nel veronese).