VINCENZI: “PARTONO I CANTIERI PER TRATTENERE L’ACQUA E RENDERE PIU’ SICURI I TERRITORI”
“La cantierabilità dei progetti redatti dai Consorzi di bonifica ed irrigazione ha permesso l’attribuzione, alla Regione Emilia Romagna, di 204 milioni di euro da finanziamenti pubblici, concorrendo in maniera determinante al maxi-piano di investimenti per la realizzazione di 42 interventi per il potenziamento e miglioramento delle infrastrutture irrigue. E’ la conferma, qui come in altre regioni d’Italia, della capacità progettuale degli enti consorziali, rimasta unica dopo che passate scelte politiche hanno svuotato, di tale potenzialità, altri enti d’area intermedia: siamo l’ultimo, grande ufficio progetti a servizio del territorio!”
A sottolinearlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue), intervenuto all’incontro “Più acqua per l’agricoltura”, organizzato a Bologna da Regione Emilia-Romagna.
“Altre risorse arriveranno – ha poi anticipato il Presidente ANBI – In questi giorni i primi enti consorziali stanno approvando le delibere per l’avvio delle procedure di apertura dei cantieri per migliorare le infrastrutture idriche del Paese, grazie ad investimenti per quasi un miliardo di euro, che garantiranno migliaia di posti di lavoro. Per questo, ci stiamo attrezzando per utilizzare le risorse bene ed in tempi utili, perché i cambiamenti climatici ci obbligano a fare presto. Dobbiamo lavorare per un nuovo modello di sviluppo, che abbia, al centro, un territorio idraulicamente sicuro a servizio delle sue eccellenze turistiche ed agroalimentari. Ogni anno cadono, sull’Italia, circa 1000 millimetri di pioggia; dobbiamo utilizzarli meglio, grazie all’efficientamento della rete irrigua, ma anche grazie alla realizzazione di un piano invasi, che abbia una prospettiva almeno ventennale. Per questo chiediamo, attraverso l’azione di Irrigants d’Europe, che la nuova Politica Agricola Comune valorizzi la funzione produttiva ed ambientale dell’irrigazione nei Paesi mediterranei. I Consorzi di bonifica – conclude Vincenzi - sono una locomotiva del Paese, impegnati ad incrementare la resilienza delle comunità e ad accorciare il divario fra Nord e Sud dell’Italia.”
Un ringraziamento all’azione di ANBI è venuto da Stefano Bonaccini, Presidente Conferenza Regioni e Province autonome, che ha evidenziato come, grazie al lavoro svolto assieme, il Paese sia ora dotato di un piano per migliorare le infrastrutture idriche.
Al simposio è intervenuto anche Massimiliano Pederzoli, Presidente ANBI E.R., che ha esortato a superare la “sindrome del Vajont” perchè, di fronte ai cambiamenti climatici, gli invasi sono il futuro non solo dell’agricoltura, ma del territorio nel suo complesso ed in Emilia Romagna si trattiene attualmente solo il 2% dell’acqua piovana.
Nel corso dei lavori, introdotti da Simona Caselli, Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna, hanno preso la parola, fra gli altri, Alessandro Ghetti, neo Coordinatore ANBI Emilia Romagna e Paolo Mannini, Direttore Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna).
IN LOMELLINA, A RISCHIO IL “MARE A QUADRETTI” FIUMI PIENI E RISO SENZA ACQUA
In Lombardia, nell’eccellenza risicola della Lomellina, si sta vivendo un incredibile paradosso: pur in presenza di una notevole quantità d’acqua nei fiumi, si riscontra una grande criticità idrica fino ai primi, concreti rischi di perdite del raccolto di riso nella porzione terminale del comprensorio a Sud di Mortara.
Il delicato sistema irriguo locale, infatti, è caratterizzato da un equilibrio precario, dove un minimo errore di programmazione può comprometterne l'efficienza.
I fattori, che hanno contribuito all'attuale situazione d’emergenza, sono essenzialmente due: un inverno particolarmente siccitoso e la crescente diffusione della coltivazione del riso “in asciutta”, che utilizza l'acqua solo dall'inizio di Giugno, sovrapponendosi così alle prime irrigazioni del mais.
L'equilibrio del sistema irriguo lomellino, cui si deve aggiungere quello della pianura novarese in una logica di unità territoriale, viene raggiunto, quando la sommersione delle risaie inizia a metà Aprile, grazie alle derivazioni dai grandi fiumi (Ticino, Po, Dora Baltea e Sesia), raggiungendo il massimo della portata irrigua nel mese di Giugno e consentendo il ricarico della falda per l’infiltrazione d’acqua, che dà luogo, a valle, al tipico fenomeno dei fontanili, che ha reso celebre questo territorio, candidato a patrimonio mondiale dell’umanità.
Quest’anno, la diffusione del riso seminato “in asciutta” su quasi l'80% del comprensorio, disattendendo le indicazioni dell’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara), ha fortemente ridotto la ricarica della falda, comportando l’attuale, insufficiente apporto idrico da fonti “interne” (risorgive, ma anche torrenti come Agogna, Terdoppio, Erbogna), che rappresentano oltre il 30% del potenziale irriguo comprensoriale.
Solo l’eccezionale disponibilità idrica, presente nei principali fiumi, sta consentendo di integrare le risorse di una rete irrigua che altresì , in questo periodo, non ha mai necessitato di aiuto.
Si ritiene che applicare scelte colturali, atte a favorire l'equilibrio irriguo del territorio risicolo ( ad esempio: sollecitare entro fine Aprile, con idonee misure nel Piano di Sviluppo Rurale, la tradizionale semina “in acqua” su almeno il 50% della superficie), porterebbe ad accumulare in falda circa trecento milioni di metri cubi d’acqua, cioè l’equivalente di oltre un metro e venti centimetri di livello del lago Maggiore.
Tale disponibilità idrica in falda garantirebbe una maggior portata diffusa di quasi ottantamila litri al secondo, risolutiva dell’attuale situazione di criticità.
“La paradossale situazione, che si sta registrando in Lomellina, conferma la fondamentale funzione ambientale della sommersione delle risaie, che danno vita al tradizionale paesaggio del cosiddetto mare a quadretti. Mai come in questo caso la risoluzione del problema è nelle nostre mani” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“L’acqua, quando c’è, va utilizzata anche per vivificare il territorio - conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - E’ questa la battaglia culturale che, attraverso Irrigants d’Europe, stiamo sostenendo in ambito comunitario per affermare la determinante importanza dell’irrigazione per l’agricoltura e l’ambiente mediterranei.”
VINCENZI: “PO GRANDE, RISERVA BIOSFERA UNESCO: UN’OPPORTUNITA’ DA NON PERDERE”
“Il riconoscimento del tratto medio del fiume Po come Riserva Biosfera Mab UNESCO, frutto del lavoro progettuale sostenuto dal Governo e della capacità di relazioni messa in campo dall’Autorità di Bacino Distrettuale, è una straordinaria occasione per rilanciare un modello di sviluppo sostenibile e diverso dal passato. Il coinvolgimento di 85 Comuni in 8 province , nonché delle Regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto è segno di una volontà comune a tutela dell’ambiente padano, alla cui salvaguardia i Consorzi di bonifica sono quotidianamente impegnati.”
A dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, commentando la recente decisione comunicata a Parigi nella prestigiosa sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
“La scommessa – ha proseguito il Presidente ANBI - è rendere attrattivo il bene collettivo, rappresentato dal più importante fiume italiano e dal suo habitat, aumentandone la fruibilità anche per il tempo libero in un quadro ecocompatibile e restituendolo al patrimonio vivo delle comunità.”
“E’ questo – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – un esempio del nuovo modello di sviluppo, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione sollecitano da tempo. Al centro c’è il territorio con le sue peculiarità: da quelle culturali a quelle agricole ed economiche, eccellenze che il fiume deve unire in un progetto omogeneo nel rispetto delle biodiversità, che fanno unico il nostro Paese.”
CALABRIA: DIGA DEL MELITO: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA MOZIONE UNANIME
“L’approvazione all’unanimità della mozione sull'inserimento della diga sul fiume Melito nel Decreto Sbloccacantieri , da parte del Consiglio Regionale della Calabria, assume una rilevanza di straordinaria importanza ed è una granitica certezza” si legge in una nota diffusa dal Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo di provincia).
“Adesso non ci possono essere alibi”, aggiunge la nota, “dobbiamo esercitare con ogni mezzo un’azione incessante e continua nei confronti del Governo nazionale e consolidare il tavolo tecnico, al fine di ottenere un risultato, che può essere storico. Il completamento della Diga sul Melito deve essere una priorità anche perché è un’opera che guarda al futuro poiché offre soluzioni di efficienza.”
La diga sul fiume Melito è inserita nel sistema SIMOI (Sistema informativo Monitoraggio Opere Incompiute) gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e nella BDAP (Banca Dati Amministrazioni Pubbliche) gestita dal Ministero Economia e Finanze; è stata finanziata dalla Cassa per il Mezzogiorno nel 1982 con l'avvio dei lavori nel 1991 che sono stati sospesi nel 1993 e successivamente ripresi nel 2003 e interrotti nuovamente nel 2008, a seguito di contenzioso insorto con le imprese appaltatrici dei lavori. La concessione dei lavori era stata affidata al Consorzio di bonifica Alli Punta di Copanello, oggi Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese, che è titolare delle relative concessioni; l’ente consortile ha già rimodulato gli elaborati del progetto iniziale, recependo gli approfondimenti e gli aggiornamenti apportati.
“Realizzare la Diga – conclude il comunicato - oltre a creare crescita sociale, economica e occupazionale, significa porre fine ad una stagione di ingiustizie, che ha compromesso lo sviluppo dell’area centrale della Calabria”.
EMILIA ROMAGNA: IL PUNTO SULLA MONTAGNA
Sebbene gli sforzi siano tanti, le intemperie climatiche non aiutano ed il territorio appenninico vive da decenni una tendenza al progressivo spopolamento. In questo contesto, il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) svolge un’attività in costante aumento.
Della programmazione 2018 si possono dichiarare conclusi 15 cantieri tra Maranello e Valsamoggia, Montecreto, Sestola, Lama Mocogno, Castel D’Aiano, Abetone Cutigliano, Montese, Fanano, Serramazzoni, Pavullo, Riolunato, Zocca, Fiumalbo; altri 19 cantieri sono in corso di realizzazione a Lizzano in Belvedere, Pievepelago, Castelvetro, Guiglia ed altre località limitrofe, mentre per il 2019 sono 18 i lavori in corso di progettazione e altri in programmazione.
La Regione Emilia-Romagna, grazie al Protocollo UNCEM-RER-ANBI, ha fatto il punto sul complesso delle attività realizzate nell’anno, confermando il trend crescente di investimenti degli enti consorziali in ambito montano per la manutenzione e la realizzazione di opere idrauliche. Sono circa settecentocinquantamila euro, gli investimenti di fondi consortili dedicati alla montagna dal “Burana” per il 2019. Entro Settembre verranno inoltre appaltate anche 13 opere urgenti (buona parte in territorio montano) per far fronte ai danni causati dal maltempo dei 2 anni scorsi.
I tecnici consorziali sono stati impegnati, inoltre, nella redazione dei progetti per le aziende, che hanno fatto richiesta di contributi dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2014-2020) per “Investimenti in azioni di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali, avversità climatiche” – Prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo”: nello specifico si tratta di 45 progetti per oltre cinque milioni di euro e che sono in fase di istruttoria; sono tutti volti al ripristino della sicurezza idraulica, della viabilità (anche tramite convenzioni con i Comuni), della promozione e dello sviluppo dell’economia agricola, che costituiscono le basi per la vitalità dell’Appennino.
VENETO:UN MILIONE E MEZZO DI SICUREZZA
Entro il 30 Settembre saranno appaltati lavori per 1,5 milioni di euro, con i quali il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) provvederà alla messa in sicurezza del Rio delle Carbonare a Brognolino, località di Monteforte d’Alpone. Il corso d’acqua è stato inserito tra gli interventi finanziati a livello statale con fondi della Protezione Civile.
Il corso d’acqua è particolarmente a rischio: il 1° Settembre u.s., a seguito di un evento meteorologico particolarmente violento, era infatti collassata parte dell’argine; per porre rimedio immediato, furono effettuati interventi di espurgo e ripresa delle frane, comunque non risolutivi. I nuovi lavori prevedono di rafforzare le sponde con l’inserimento di lastre in pietra naturale ed un maggior numero di massi; saranno inoltre posizionate piastre per avere punti di appoggio stabili per la pulizia dell’alveo.
UMBRIA: LAVORI DI MANUTENZIONE IDRAULICA
Sono in avanzata fase di esecuzione i lavori di manutenzione del fiume Topino e dei suoi affluenti in destra idraulica: torrente Chiona e torrente Ose. I lavori ricadono tra quelli finanziati dalla Regione Umbria, che ha stanziato per l’intera regione risorse pari a 2 milioni di euro, finalizzate ad intervenire su gran parte del reticolo idraulico di maggior rilievo, compresi i corsi d’acqua classificati come di terza categoria.
A tale elenco appartengono circa centosettanta chilometri di torrenti e fiumi, che ricadono nel comprensorio del Consorzio Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia); sono perlopiù arginati e pensili sul piano di campagna e per la loro manutenzione sono stati stanziati circa cinquecentotrentamila euro.
I lavori sono stati avviati per ora su parte del territorio consortile (importo: € 115.000,00) e sono in avanzata fase di esecuzione;. la fine dell’intervento è prevista per il mese di ottobre 2019. I lavori saranno effettuati nei comuni di Bettona, Cannara, Spello, Foligno, Valtopina, Nocera Umbra e Bevagna. A breve si interverrà anche sul resto del reticolo principale con altri 2 progetti finanziati dalla Regione: riguarderanno la manutenzione delle aste Teverone-Timia e Marroggia-Tatarena.
TOSCANA: AL LAVORO PER LA STABILITA’ DEL FONDO
Importante lavoro di regolazione dell’alveo del torrente Staggia, in località Salceto a Poggibonsi, per evitare fenomeni di erosione, che rischiavano di compromettere la stabilità degli argini e degli attraversamenti: l’intervento del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) consiste nella demolizione della vecchia soglia divelta da passati eventi di piena e nella realizzazione di un nuovo manufatto.
Con la locale sezione di pesca sportiva della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) è stato concordato che all’interno delle 2 soglie sarà realizzata una vasca con fondo irregolare, particolarmente adatta per i pesci, che insieme ai volatili potranno godere anche della presenza di molta più acqua anche a monte del luogo di intervento.
In questi giorni l’ente consortile ha anche affidato la progettazione della riqualificazione della zona de Il Masso dopo gli interventi dell’estate scorsa; già realizzata una prima briglia, i lavori stanno procedendo per inserire la scogliera di fondo di forma irregolare e riportare l’altezza dell’alveo a circa un metro e mezzo.
VENETO: LAVORI PER SICUREZZA IDRAULICA
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha siglato un accordo con Regione Veneto e Comune Vigonovo per la messa in sicurezza di una zona soggetta a frequenti allagamenti a causa della poca manutenzione idraulica da parte dei privati e dell’urbanizzazione cresciuta negli anni recenti; nello specifico, l’ente consortile provvederà al risezionamento degli scoli “a cielo aperto” ed alla costruzione ex novo di alcune condotte. Il finanziamento è pari a 199.000 euro, di cui 50.000 dalla Regione e 149.000 dal Comune.
MARCHE: OBBIETTIVO: RIDURRE IL RISCHIO IDRAULICO
Un appalto da 400.000 euro all’insegna della prevenzione sul fiume Potenza e sul torrente Scarzito, in provincia di Macerata: il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) interverrà su questi 2 corsi d’acqua, che si trovano all’interno dei territori comunali di Sefro e Pioraco, con l’obbiettivo di mitigare il rischio idraulico attraverso la realizzazione di un’area di naturale esondazione ed il ripristino dell’efficienza idraulica; un lavoro importante, che interesserà quasi tre chilometri sul torrente Scarzito ed altri 5 chilometri sul fiume Potenza.
Il cronoprogramma prevede la realizzazione dell’intervento in 180 giorni e l’importo dell’appalto è pari a 435.200 euro. Saranno 6 i filoni di intervento previsti dal progetto consortile: innanzitutto si procederà con la sistemazione di un’area di naturale esondazione, capace di contenere un volume d’acqua pari a circa cinquantamila metri cubi; un altro passaggio riguarderà lo sfalcio e la trinciatura della vegetazione, che si è sviluppata nell’alveo dei corsi d’acqua, mentre parallelamente si procederà con l’abbattimento delle piante secche e pericolanti che si trovano sulle sponde, oltre al diradamento selettivo della vegetazione arborea.
A conclusione dell’intervento, verranno realizzate opere di ingegneria naturalistica per la protezione delle sponde in erosione.
TOSCANA: ARRIVANO LE SENTINELLE DEL TERRITORIO
“Antenne” capaci di intercettare le richieste dei cittadini, di raccogliere le loro segnalazioni, di indicare eventuali situazioni di criticità: il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha tenuto a battesimo i “referenti di zona”, destinati a diventare i “trait d’union” tra le aree, che compongono il comprensorio e l’ente.
Sono 6 le “sentinelle” incaricate di ridurre le distanze con i consorziati, una per ciascuna delle unità idrografiche omogenee (UIO), che stanno nel raggio di azione del Cb2. Le ha nominate l’Assemblea consortile, scegliendo i punti di riferimento territoriali tra i 15 membri eletti.
L’introduzione dei referenti di zona è prevista dal regolamento per il funzionamento dell’Assemblea, fresco di approvazione e che contempla anche la creazione di commissioni consultive ad hoc: per ora ne sono state individuate 3 dedicate ad irrigazione, contratti di fiume ed interventi straordinari.
EMILIA ROMAGNA: UNA SERATA MAGICA
Si è tenuta, in Val Tidone, la prima edizione di “Una diga stellata”; evento benefico, unico per location, allestimento e menù; sono state più di duecentocinquanta le persone che, sul coronamento della diga del Molato, hanno goduto di una serata di luna piena, degustando piatti e vini pensati in esclusiva.
L’evento, organizzato in collaborazione anche con il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo), ha trovato il patrocinio ed il supporto di numerosi sponsor istituzionali e privati; parte del ricavato andrà in favore dell’Hospice di Borgonovo.
TOSCANA: CORDOGLIO
ANBI Toscana si è unita al cordoglio per la prematura scomparsa di Luciano Machetti, ingegnere idraulico, morto tragicamente sulla spiaggia di Principina. A lungo Direttore del Consorzio di bonifica Osa Albegna, poi confluito nel Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto), Machetti aveva assunto successivamente nuovi incarichi.
“Tutti conoscevano e stimavano Luciano Machetti – ha commentato il Presidente ANBI Toscana, Marco Bottino - un uomo ed un professionista apprezzato dai colleghi e da tutti coloro che con lui hanno avuto modo di collaborare nel corso dei suoi 30 anni di esperienza all’interno del sistema della Bonifica toscana. Impossibile dimenticare la passione con cui si è dedicato ai ‘suoi’ fiumi e l’amore per la sua Maremma.”
Anche il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, hanno espresso partecipazione al dolore a nome dei Consorzi di bonifica ed irrigazione italiani.
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