Anno XXI, n. 17 venerdì, 26 aprile 2019

11-19 MAGGIO: TORNA LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE

Cresciuta anno dopo anno, torna la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, “cartellone” di iniziative, promosso da ANBI e nell’ambito di un progetto cofinanziato dall’Unione Europea ed organizzato dai Consorzi di bonifica di tutta Italia sotto il coordinamento delle loro Unioni Regionali.
Si terrà da sabato 11 a sabato 18 Maggio p.v., anticipata dalla “tre giorni di Acqua Campus” al salone  Macfrut di Rimini e dedicata all’innovazione irrigua. Lo slogan 2019 della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione recita “Acqua è…” in sintonia con la prima edizione del concorso nazionale fotografico “Obiettivo Acqua”, cui sono state inviate oltre 400 opere e la cui premiazione avverrà giovedì 16 Maggio alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Dal 16 al 19 Maggio  si terrà, a San Donà di Piave, la seconda edizione del “Festival della Bonifica” dove, con la collaborazione dell’Università di Padova, sarà offerto, attraverso convegni, spettacoli, animazioni sul territorio, uno spaccato della moderna Bonifica, che prese avvio da uno storico convegno proprio nella città veneziana. Tradizionale momento clou  della Settimana  saranno, però, le aperture delle “cattedrali dell’acqua”, i grandi impianti idraulici che, nei due fine settimana, saranno visitabili da parte del grande pubblico.
Come consuetudine, la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione offrirà molta attenzione al mondo scolastico con visite guidate alle opere idrauliche, ma anche le cerimonie di premiazione dei tanti percorsi didattici, sviluppatisi durante i mesi scorsi. A fare da “trait d’union” lungo la Penisola saranno molteplici opportunità: dalle occasioni istituzionali come convegni ed inaugurazioni alle diverse proposte rivolte alla più generale opinione pubblica (passeggiate e biciclettate, concerti, mostre, visite guidate, giornate ecologiche, esercitazioni di protezione civile, ecc.). Il tutto per sensibilizzare ai grandi temi della prevenzione da frane ed alluvioni, dell’ottimale  gestione dell’acqua, della salvaguardia dell’ambiente, della produzione di energia rinnovabile: concetti  come sostenibilità ed economia circolare sono già di casa fra i Consorzi di bonifica.

EMILIA ROMAGNA: FINANZIATO NUOVO IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO IDRAULICO

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (tramite il Piano Straordinario Infrastrutture Idriche, riguardante opere per invasi multiobiettivo e per il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili) ha riconosciuto l’attività di progettazione del Consorzio di bonifica di Piacenza (con sede in città), finanziando un impianto di sollevamento delle acque a fini irrigui ed ambientali da realizzare in località Ronchi; l’impianto ottimizzerà la gestione e distribuzione della risorsa idrica, garantendo il ricircolo del torrente Chiavenna per esigenze ambientali.
Il progetto, del valore di 7 milioni di euro, interesserà il sistema irriguo della Val d’Arda, nella sua parte più depressa, mediante il mantenimento dell’impianto di sollevamento di San Nazzaro, costruito negli anni ’50 in comune di Monticelli d’Ongina, integrato ad un nuovo impianto posto a monte. I 2 impianti potranno derivare un massimo di 5 metri cubi al secondo, con la facoltà di sollevare portate modulabili, rispondendo così sia all’esigenza di flessibilità gestionale nei periodi di massima domanda irrigua sia alle esigenze ambientali di Caorso; per questo aspetto, i 2 impianti potranno sollevare meccanicamente le acque del torrente Chiavenna anche nei periodi non irrigui ed immetterle nel reticolo artificiale di bonifica, restituendole al fiume Po a valle dello sbarramento; si tornerà così a dare ossigeno alle acque, creando un corretto equilibrio ambientale.

VENETO: DALL’EMERGENZA, UN’OPPORTUNITA’

Presente, tra gli altri, il Vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, a  Gruaro è stato  presentato il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo canale scolmatore Bagnara, atteso da anni per dare sollievo alle problematiche idrauliche, che affliggono il territorio comunale e, in particolare, la piazza principale, che subisce frequenti allagamenti. Il progetto, realizzato dal Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia), è il risultato delle indagini idrauliche, eseguite nell'ambito della predisposizione del piano comunale delle acque del comune e, in seguito al quale, Comune ed ente consortile stipularono un apposito Protocollo d'Intesa per realizzare il canale scolmatore.
Con l'erogazione dei fondi da parte del Commissario per l'emergenza conseguente alla tempesta Vaia, Luca Zaia, sono stati reperiti i 600.000 euro necessari per l'esecuzione dei lavori e parte degli oltre sette milioni di euro, assegnati all’ente consorziale per il 2019. Lo scopo dell'intervento è quello di scolmare le acque, prodotte tra Gruaro e Bagnara, lungo una via preferenziale di scolo, tale da garantire un miglioramento della funzionalità idraulica del territorio, riducendo il rischio di allagamenti. Per fare ciò, si prevede l’escavo di un canale per giungere al fiume Lemene. La tipologia dei finanziamenti è una sfida da vincere per il “Veneto Orientale”, dal momento che entro il 30 Settembre p.v. si dovrà giungere alla progettazione esecutiva e all'appalto di oltre sette milioni di opere.
Da una situazione d’emergenza come quella della tempesta Vaia, grazie alla sinergia fra Governo e Regione Veneto, si sono aperte opportunità per i 54 milioni di interventi che il Consorzio di bonifica ha presentato per il triennio 2019-2021, vedendosi intanto assegnati oltre sette milioni per il 2019, tra cui i 600.000 euro necessari per l'intervento di Gruaro, il cui Comune aveva peraltro già provveduto all’adeguamento idraulico delle fosse Codis e Cortina, affidandole ora in gestione all’ente consortile.

TOSCANA: FINANZIAMENTI PER IMPERMEABILIZZARE CANALE SCOLMATORE

Sono in arrivo oltre trecentocinquantamila euro per la sicurezza idraulica del territorio tra Viareggio e Vecchiano, destinati all’intervento, che realizzerà il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede nella “Città del Carnevale”) sul Canale della Bufalina, grazie ai finanziamenti ottenuti dal Ministero dell’Ambiente e dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.
Sarà impermeabilizzato il fondo del canale di uscita dall’impianto idrovoro della Bufalina, che permette di scolmare, in caso di emergenze, le acque dal lago Massaciuccoli, arrivando a pompare, all’interno del canale fino a diecimila litri al secondo. Questa forte pressione,  cui viene spesso sottoposto il corso d’acqua durante le criticità metereologiche, ha  comportato problemi all’impermeabilità dell’alveo e cui ora si darà soluzione.

VENETO: LAVORI IN CORSO

Oltre ai lavori di ordinaria manutenzione, il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) sta continuando a lavorare nell’ambito di opere, per le quali ha ottenuto finanziamento pubblico. Tra questi: il progetto di riqualificazione delle risorgive di Bressanvido (finanziamento europeo Life) con l’ultimazione dei lavori sulla risorgiva Tergola Scuole; la sistemazione di canali consorziali con il duplice obbiettivo di difesa idraulica e ricarica della falda attraverso la realizzazione di un’Area Forestale di Infiltrazione, presso il bosco delle prese di proprietà del comune di Rosà, ubicato a Tezze sul Brenta (finanziamento regionale); la sistemazione di un tratto della roggia Trona in comune di Cittadella (località Ca’ Moro). Inoltre, sarà prossimamente inaugurato il nuovo impianto idrovoro sullo scolo Gabarda, presso la chiavica del Bacchiglione tra Montegalda e Longare (finanziamento regionale); infine, inizierà entro breve, l’intervento di sistemazione del rio Chioro in località Facca di Cittadella, finanziato grazie ad un accordo tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Veneto.

MARCHE: DISOSTRUITI ALVEI

Ha eseguito numerosi lavori il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) nelle province di Ancona e Macerata prima del fermo del taglio vegetazionale per la tutela dell'avifauna selvatica, previsto dalla legge.
Grazie alle segnalazioni giunte al call center sono stati  elaborati i progetti per restituire funzionalità e fluidità ai corsi d’acqua, ostruiti dalla vegetazione caduta in alveo: tra i più importanti, quello che ha coinvolto il torrente Esinante, nel comune di Apiro, dove i lavori hanno interessato un tratto di circa millecento metri di sponde. L’ente consortile è intervenuto anche sul fosso Misa, affluente dell'omonimo fiume, in località Case Leonardi nel comune di Arcevia: i lavori hanno coinvolto un tratto di circa quattrocento metri.
Gli ultimi 2 lavori hanno riguardato il fiume Esino (in località Casa le Busche nel comune di Cerreto d’Esi) e il torrente Riobono (in località Serpaio, nel comune di Fabriano): nel primo caso è stato rimosso il materiale ligneo, accumulatosi lungo l’alveo; nel secondo caso, l’intervento ha interessato un tratto di circa seicento metri, dove la presenza di alberature, insieme alle ramaglie, creava una situazione di pericolo.

TOSCANA: AL VIA LA STAGIONE DEGLI SFALCI

Avviate già le prime lavorazioni, sui rii e canali della Piana di Empoli e sul fiume Arno, al Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) tutto è pronto per affrontare uno dei periodi più impegnativi dell’anno: quello della manutenzione programmata dei corsi d’acqua mediante sfalcio della vegetazione stagionale (erbe, arbusti, canneti, etc.).
Il taglio dell’erba, come ogni anno previsto da Aprile ad Ottobre, serve a sgombrare le aree  fluviali artificiali e, in ambito urbano, per il controllo della stabilità arginale, eventuali sistemazioni ma anche per la fruibilità ed il decoro fluviale. L’esecuzione di queste lavorazioni è eseguita in parte da mezzi ed operatori specializzati dell’ente consortile,  in parte affidata all’esterno mediante specifici appalti, poiché gli sfalci sono solitamente previsti quasi in contemporanea o nel giro delle stesse settimane su tutte le aree del comprensorio.
Come ogni anno, in merito a questo tipo di lavorazione, occorre fare alcune precisazioni doverose: il lavoro dell’ente consorziale viene svolto con finalità di tipo idraulico e dunque non è programmato per rispondere alla richiesta di avere l’erba tagliata a fini turistici; sui tratti naturalisticamente e paesaggisticamente più delicati, tale lavoro è programmato dopo un certo periodo e preceduto da ricognizioni specifiche in accordo con esperti e associazioni ambientaliste; il lavoro e’regolato anche in relazione al meteo ed alla ricrescita dell’erba, degli arbusti e dei canneti; per quanto riguarda, infine, il taglio delle alberature lungo la fascia ripariale, nel pieno rispetto della normativa in materia, il “Medio Valdarno” ha sospeso ogni intervento fino al prossimo 1 Luglio per non interferire con il periodo vegetativo e con la funzione di riparo per molte specie animali.

EMILIA ROMAGNA: INTERVENTI A PROTEZIONE  DI 8500 ETTARI

Tre interventi del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) consentono di mettere al sicuro oltre ottomilacinquecento ettari di territorio, compresi nella zona pianeggiante e collinare di Traversetolo e Montechiarugolo, tra i torrenti Parma ed Enza, ed in quella dei comuni rivieraschi di Torrile e Sorbolo Mezzani. Sono comprensori a forte rischio idrogeologico ed a vocazione agricola (cereali, frumento, ortaggi, vigneti), i cui prodotti sono annoverati tra le eccellenze dell’agroalimentare internazionale; ora beneficeranno della messa in sicurezza  con l’arrivo della stagione irrigua.
Il primo intervento riguarda il canale Galasso, nel comune di Torrile: in un tratto di 80 metri sull’argine destro  è stata  operata la posa di massi trachitici sia sul fondo che sulla sponda; il corso d’acqua, che sfocia nel torrente Parma all’altezza di Colorno, serve un comprensorio di 2009 ettari. Il secondo lavoro è il risezionamento del canale Gambina del Casale, sito tra i comuni di Colorno e Sorbolo Mezzani: un intervento su una lunghezza di ben 5650 metri, con pulizia dell’alveo, che pone in sicurezza 4000 ettari.
Infine, c’è  la ripresa di una frana lunga 50 metri, verificatasi sullo Spelta, canale prettamente irriguo su un territorio di 2300 ettari, compreso tra i comuni di Traversetolo e Montechiarugolo: l’intervento di ripristino, avvenuto con posa di massi trachitici, è stato effettuato dalla Provincia di Parma sotto la supervisione dell’ente consorziale..

 
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SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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