Anno XXI, n. 13 venerdì, 29 marzo 2019

PUBBLICATO IL DECRETO MiPAAFT PER I PRIMI 19 PROGETTI DEL PIANO IRRIGUO NAZIONALE

VINCENZI: “DA OGGI INIZIA LA CORSA PER APRIRE I CANTIERI”

E’ stato pubblicato il Decreto dell’Autorità di Gestione, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali  e del Turismo, per l’approvazione della graduatoria definitiva  delle domande di finanziamento, presentate nell’ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale per investimenti in infrastrutture irrigue. Le domande ammesse a finanziamento sono 19 per un importo complessivo pari a € 272.769.440, cui vanno aggiunti 291 milioni, che saranno disponibili sul Fondo Sviluppo e Coesione.
“E’ un atto fondamentale per il concreto avvio dell’iter operativo per l’apertura dei primi cantieri previsti dal più conosciuto Piano Irriguo Nazionale. E’ un significativo tassello in favore di un’agricoltura e di un territorio di qualità, oggi a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI - Ringraziamo il Ministro, Centinaio e la struttura del dicastero per la collaborazione prestata nel comune interesse del Paese.”
“E’ una vittoria dell’Italia del fare, di cui è testimone la mole di  progetti per oltre un miliardo e trecento milioni di euro, presentati dai Consorzi di bonifica a seguito del bando– ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - E’ un patrimonio di progetti definitivi ed esecutivi, che mettiamo  a servizio del Paese; per questo, indichiamo la necessità di ulteriori stanziamenti in favore dei progetti già giudicati ammissibili e che non è stato possibile finanziare in questa occasione. Ampliare e migliorare la rete irrigua italiana è un prioritario intervento infrastrutturale a servizio dell’economia, dell’occupazione e del territorio. La disponibilità d’acqua è infatti un indispensabile elemento di reddito e competitività per il “made in Italy” agroalimentare e per il sistema Paese.”

EMERGENZA IDRICA: IN PIEMONTE IMPOSSIBILE AVVIARE L’IRRIGAZIONE VERCELLESE DAL FIUME SESIA

“L’emergenza idrica, che sta interessando il Nord  del Paese, ha impedito  l’avvio dell’irrigazione in tutto il territorio in destra  del fiume Sesia , in Piemonte”; a renderlo noto è stato Dino Assietti, Presidente Consorzio di bonifica Baraggia Biellese e Vercellese (con sede a Vercelli).
La portata  del fiume Sesia, alla sezione di Gattinara, era complessivamente pari a circa 75 “moduli” (1 modulo = 100 litri al secondo) e con questa dotazione si dovrebbe far fronte all’irrigazione tanto della sponda sinistra novarese quanto di quella destra vercellese; per capire la criticità della situazione, basta un dato: per irrigare regolarmente il solo territorio vercellese, i canali dovrebbero avere una portata  complessiva pari a 102 moduli di acqua! Non solo: in base ai criteri di riparto, con l’attuale disponibilità spetterebbero alla sponda vercellese 15 moduli, da cui però dedurre la quota di deflusso minimo vitale che, di fatto, azzerano il prelievo. Pur essendo ancora prematuro parlare di danni alle colture, 2 elementi paiono oltremodo preoccupanti: non si prevedono precipitazioni consistenti  e l’innevamento è minimo, tale da far ritenere che l’usuale aumento delle portate fluviali, dovuto allo scioglimento delle nevi, potrebbe avere quest’anno una durata ed un’entità veramente modeste. Le uniche aree irrigue del territorio della Baraggia Biellese e Vercellese, dove,  allo stato attuale, si può avviare il servizio irriguo, sono quelle idricamente dipendenti dagli invasi sui torrenti Ostola, Ravasanella e Ingagna (al 100% delle proprie capacità di accumulo, grazie alle piogge intense dei mesi di Ottobre e Novembre scorsi); tali dotazioni dovrebbero riuscire a garantire sia i consumi potabili che irrigui ed il Deflusso Minimo Vitale.
“E’ l’ennesima prova concreta  dell’insostituibile funzione degli invasi nel contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici” ha chiosato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.

“E’ necessario proseguire la programmazione degli interventi, avviata dal Piano Nazionale Invasi – ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano - Al proposito, resta urgente la programmazione della fase realizzativa del nuovo bacino sul torrente Sessera, la cui progettazione esecutiva è prossima alla conclusione e che servirà proprio a sopperire  alle croniche carenze idriche del fiume Sesia.”

ALLARME IDRICO: CRESCE LA PREOCCUPAZIONE NEL VENETO  PER PERICOLO INCENDI BOSCHIVI E RISALITA CUNEO SALINO

Arrivano dal Veneto i più recenti segnali di crescente allarme sulle disponibilità idriche nelle regioni settentrionali, penalizzate  dal perdurare di insufficienti precipitazioni piovose, accompagnate da uno scarso manto nevoso, costituitosi sulle montagne durante la stagione invernale; ne è testimonianza lo stato di grave pericolosità per incendi boschivi, lanciato dalla Regione.
Accanto alle portate dei fiumi sotto la media stagionale (nel delta del fiume Po, la risalita del cuneo salino per alcuni chilometri ha già pregiudicato l’uso delle stazioni di prelievo idrico più vicine alla foce), a preoccupare sono i livelli degli invasi; in particolare, il lago del Corlo, da cui dipende il sistema idrico del fiume Brenta, è circa al 50% del volume invasabile.  Permanendo gli attuali scenari, il 2019 rischia di presentare la difficile realtà idrica del  2017, l’anno più caldo e più arido dal 1961; per questo, la Regione Veneto, insieme alle Autorità di Distretto Idrografico del Po e delle Alpi Orientali, ha già provveduto ad attivare l’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici per prevenire situazioni d’emergenza. Accanto a ciò e per contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici sta per partire un cospicuo piano di investimenti irrigui: 160 milioni di euro, di cui 91 (57%) assegnati ai Consorzi di bonifica per realizzare 11 interventi  di miglioramento della rete idrica.
Oltre a ciò, arriveranno ventitre milioni e mezzo dal Piano Nazionale Invasi (20 destinati al Consorzio di 2° grado Lessinio Euganeo Berico, con sede a Cologna Veneta nel veronese, per la manutenzione del canale L.E.B.), mentre 46 milioni sono destinati al Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) per la condotta irrigua sotterranea, alternativa al fiume Fratta-Gorzone per assicurare acqua pulita nelle terre contaminate dai Pfas.
“L’esempio veneto – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – va nella condivisa direzione del superamento del paradosso italiano, dove ciclicamente si succedono le paure per alluvioni e per carenza d’acqua. Tale obbiettivo è possibile grazie alla capacità progettuale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, unita alla collaborazione con gli enti pubblici: dai Comuni, alle Regioni, allo Stato. Solo così, la logica delle emergenze può essere sconfitta.”

CALABRIA: OBIETTIVO COMUNE: LA SFIDA DELLA MODERNITA’

Presidenti, amministratori, dirigenti dei Consorzi di bonifica calabresi, rappresentanti comunali  hanno partecipato al workshop, organizzato dall’ ANBI (presenti il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale, Massimo Gargano) a Lamezia Terme, nell’ambito delle iniziative cofinanziate dalla Commissione Europea.
“I Consorzi – ha evidenziato Marsio Blaiotta, Presidente ANBI Calabria – svolgono un’attività fondamentale per il territorio e l’agricoltura e questo necessita di un sempre maggiore coinvolgimento e collaborazione degli enti territoriali. Occorre spingere sulla progettualità, connotandola di progetti esecutivi che devono incidere in modo determinante nella riduzione delle conseguenze dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e – ha affermato - sono un buon numero i progetti, redatti dai Consorzi di bonifica ed in attesa di finanziamento.”
Tra gli intervenuti anche Nicola Morra, Presidente Commissione Parlamentare Antimafia, che, pur rilevando alcune criticità riferite ad un passato che ha visto troppe gestioni commissariali degli enti consortili, ha offerto disponibilità ed impegno ad aumentare l’azione dei Consorzi di bonifica per irrobustire, nel segno della trasparenza e della legalità, un’efficace azione di tutela e rispetto del territorio, aumentando la competitività delle filiere agricole produttive, che sono la carta vincente in un mercato globale. Tale volontà è stata immediatamente raccolta dalla nuova classe di dirigente degli enti consortili calabresi, perché la Calabria ed il suo sistema economico hanno bisogno di Consorzi di bonifica, capaci di accettare la sfida della modernità. 

VENETO: ACCORDO TRIENNALE PER DATI METEO

ANBI Veneto e Radarmeteo, azienda specializzata nelle previsioni ed elaborazioni di dati meteo, hanno firmato un accordo quadro per l’erogazione dei servizi di supporto meteorologico ai Consorzi di bonifica della regione per il triennio 2019 – 2021.
In questi 3 anni gli enti consortili avranno accesso illimitato a tutti i servizi delle nuove piattaforme della serie MeteoCast (nella versione top di gamma), a tutti gli aggiornamenti ed ai nuovi algoritmi, che verranno integrati nel tempo. Nello specifico, si tratta di servizi di mappatura radar-pluviometri ci con aggiornamento in tempo reale, sistemi di monitoraggio dell’attività elettrica generata dai fulmini, servizio meteo con attivazione della Sala Operativa 24h, nonché accesso ai dati, alle analisi ed ai report storici del meteo.

TOSCANA: BONIFICA & AGRICOLTURA:  L’ALBO E’ ON LINE

Il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) imbocca la strada della “dematerializzazione”, puntando sull’informatizzazione per  diminuire i fascicoli cartacei, facilitare la presentazione delle pratiche e accorciare i tempi: dal 1 Marzo, per collaborare con l’ente, le imprese agricole devono presentare domanda, utilizzando la nuova e più rapida procedura telematica direttamente dal sito dell’ente consortile.
In ogni caso, tutti potranno contare, grazie agli accordi concordati, su un periodo di tutoraggio da parte delle organizzazioni di categoria. Così, se il 2018 è stato l’anno delle “regole”,  il 2019 è l’anno della modernizzazione dei sistemi di accesso alle opportunità, grazie alle quali le imprese agricole possono integrare il loro reddito e l’ente consorziale  può trovare partner affidabili da coinvolgere nella cura del reticolo idraulico, investendo sul territorio le risorse, che dal territorio arrivano.
Ad oggi sono 65 le imprese agricole inserite nell’albo consortile; l’anno scorso  sono riuscite a realizzare interventi per circa cinque milioni di euro, un incentivo importante per continuare a presidiare il territorio.

MARCHE: AVVISI DI PAGAMENTO

Dal 2014 al 2018 il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro)  ha risposto a 9.889 segnalazioni, eseguito 3.234 interventi e  programmati altri 783; solo nell’ultimo anno ha attivato 427 cantieri, che hanno migliorato la sicurezza del territorio: questi numeri raccontano l’opera di presidio ambientale, di sistemazione idraulica e di prevenzione idrogeologica, svolta dall’ente consortile, attraverso le imprese agricole, in un’ottica complessiva di manutenzione del territorio, che oggi come mai diventa essenziale.
In tutto questo c’è il ruolo dell’ente, ma anche dei suoi consorziati, che concorrono  attraverso il pagamento del contributo di bonifica. A livello regionale, la riscossione bonaria è pari al  61% (2,5 milioni su 4,1 complessivi): un dato sicuramente da migliorare nell’interesse del territorio. In questi giorni stanno partendo gli avvisi bonari, che quest’anno saranno 125.500: le scadenze più ravvicinate sono quelle dei comprensori dei fiumi Foglia (30.000 avvisi) e dell’Esino (24.000) da pagare entro il 30 Aprile p.v. . C’è inoltre da fare chiarezza sulla disciplina delle zone, che rientrano nel cratere sismico: il diritto alla sospensione del pagamento è, infatti,  cosa ben diversa dall’esenzione, che si applica ai residenti nei comuni colpiti dal terremoto; al momento,  la sospensione è attiva fino al 31 Dicembre 2019: da quel momento riprenderà il pagamento  anche della parte pregressa.
Per evitare il pagamento  in unica soluzione, l’ente consorziale ha deciso di inviare comunque l’avviso per il pagamento; in questo modo, il contribuente può decidere, se iniziare a pagare ora o avvalersi della sospensione fino al termine.


VENETO: SICUREZZA IDROGEOLOGICA: UN ALTRO TASSELLO

Sono iniziati nuovi  interventi di manutenzione idraulica nel comune di Noventa Padovana. Il progetto, realizzato dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), metterà in comunicazione i fossi “Scolo Maresciallo” e “Polazzi Nord”, mettendo in sicurezza un’area soggetta ad allagamenti.
In questo modo, l’ente consortile è vicino alle Amministrazioni Locali al fine di risolvere i problemi cronici per la sicurezza idraulica, causati da un’edificazione poco controllata. Il coordinamento  tra l’ente consorziale ed i tecnici del Comune è stato ottimo ; l’ auspicio è che tale unione di intenti e di concreto lavoro si possa ripetere, avendo l’Amministrazione altri progetti nell’ambito della sicurezza idraulica. L’intervento è cofinanziato da  Regione  Veneto  e  Comune.


TOSCANA: SI RIPRISTINANO DANNI DA MALTEMPO

Proseguono gli interventi del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca)per il ripristino dei danni causati dal maltempo: via ai lavori di somma urgenza sul Rio Rotina in località Filettole, nel comune di Vecchiano, per ripristinare un tratto di arginature, danneggiato durante l’evento del 23 Novembre scorso.
L’ente consortile era intervenuto rapidamente sul luogo, chiudendo  la falla in 2 ore; adesso l’intervento finale con la messa in posa di scatolari in cemento armato per rinforzare il tratto, da cui è esondato il rio.

VENETO: LAVORI SU CONDOTTO IRRIGUO A RISCHIO

Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha provveduto a lavori di “somma urgenza” sulla condotta irrigua “Quartier del Piave”, che dal 1972 serve l’omonima zona tra i comuni di Valdobbiadene e Pieve di Soligo.
I lavori hanno riguardato, in particolare, la messa in sicurezza della traversa sifone “Castelletto – Nervesa” sul fiume Piave, rimasta scoperta a causa dell’abbassamento della quota di fondo dell’alveo, con grave rischio di rottura durante le piene.


CICLOVIE E ARGINI DEI CORSI D’ACQUA: UNO STRAORDINARIO ASSET PER IL TURISMO SOSTENIBILE.

GARGANO: SERVONO SCELTE NORMATIVE ED INVESTIMENTI!

“Sono ricchi di suggestioni per la sostenibilità i circa 200.000 chilometri di canali gestiti dai Consorzi di bonifica: se in termini energetici possono essere interpretati come un grande serbatoio per il mini-idroelettrico, i 400.000 chilometri di argini, da Nord a Sud, possono essere visti anche come una straordinaria rete per la viabilità  a piedi o in bicicletta”: a disegnare l’immagine è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, in sintonia con la F.I.A.B. (Federazione Italiana Amici Bicicletta) ed intervenuto a Torino ad un convegno su ciclovie e corsi d’acqua, organizzato dal Politecnico.
Nell’occasione, ANBI ha chiesto la costituzione di un tavolo nazionale con tutti i soggetti interessati per trasformare in asset economico, un’altra straordinaria opportunità turistica del nostro Paese: i paesaggi d’acqua e di bonifica.
“Serve una chiara e praticabile normativa nazionale sulla fruizione degli argini, la cui manutenzione idraulica è in capo ai Consorzi di bonifica, che non possono, però, farsi carico, con le sole risorse dei consorziati, del loro adeguamento a fini turistici” ha aggiunto il dg ANBI.
Ne sono esempio le esperienze per la valorizzazione degli itinerari lungo il Canale Cavour, in Piemonte ed il canale Villoresi, in Lombardia. In entrambi i casi, la lungimiranza dei Consorzi di bonifica gestori si scontra contro una miriade di norme e responsabilità a dispetto del successo, che riscuote la fruizione di ambienti unici e tuttora marginali.
”Bisogna creare partnership dal basso per stimolare le scelte verso nuove opportunità di economia  turistica, funzionali anche a mantenere il presidio delle imprese agricole – ha concluso Gargano - In Italia, la costante manutenzione del territorio non è ancora patrimonio del sistema Paese, nonostante sia stato dimostrato come intervenire in prevenzione costi 7 volte meno dell’intervenire in emergenza. Servono risorse, ma soprattutto serve un nuovo approccio culturale: ANBI è disponibile ad alleanze di futuro.”

ULTIMO WEEK-END PER IL CONCORSO FOTOGRAFICO “OBIETTIVO ACQUA”

Ancora un fine settimana di “click” per partecipare alla prima edizione del concorso fotografico “Obiettivo Acqua” lanciato da Coldiretti, in collaborazione con ANBI e Fondazione Univerde e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Il termine ultimo per l’invio delle fotografie scadrà, infatti, alla mezzanotte di domenica 31 Marzo 2019 (www.obiettivoacqua.it).
Il contest punta alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di una corretta gestione della risorsa idrica sia per la sicurezza ambientale, ma anche come fattore strategico per il futuro dell’agricoltura italiana. L’accessibilità all’acqua, la disponibilità della risorsa in quantità e qualità adeguata, nonché l’efficienza della sua distribuzione garantiscono, infatti, benefici economici per il reddito delle imprese agricole ed in termini di presidio del territorio, difesa idrogeologica, conservazione della biodiversità, mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici.
Lo scopo è quello di aumentare la consapevolezza delle peculiarità dei sistemi irrigui collettivi italiani e le esternalità positive dell’irrigazione per l’ambiente, il paesaggio, la multifunzionalità delle imprese agricole, attraverso fotografie che rappresentano e promuovono i molteplici aspetti  ambientali e sociali, legati all'impiego dell’acqua.
Concluse le iscrizioni spetterà ad una giuria tecnica, formata da professionisti del settore, selezionare le foto che concorreranno ai premi finali.
La premiazione si terrà a Roma il 16 maggio p.v. presso il Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, nell’ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2019, dove verrà allestita anche la mostra fotografica nei giorni 16 e 17 maggio2019.

L’AGENDA DEI VERTICI ANBI

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella mattinata di lunedì 1 Aprile p.v. all’evento “Verso gli Stati Generali delle Risorse Idriche”, organizzato a Palazzo Madama dal Senato della Repubblica. Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà, invece, fra i partecipanti ai tavoli tematici, organizzati a Roma da Terna  nell’ambito del workshop “Rete e Rinnovabili: Evoluzione e Scenari Futuri”, in calendario nella mattinata di martedì 2 Aprile. Infine, significativo appuntamento per Vincenzi, nella prima mattinata di venerdì 5 Aprile: a Firenze, nell’Accademia dei Georgofili sarà insignito del titolo di Accademico della prestigiosa istituzione.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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