Anno XXI, n. 1 venerdì, 4 gennaio 2019

EMILIA ROMAGNA - QUARANTA MILIONI DI BUONE NOTIZIE PER IL PIACENTINO

Il fine anno ha premiato il lavoro dei tecnici progettisti del Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo)che, dopo mesi di lavoro, hanno visto finanziati progetti per 40 milioni di euro nel comprensorio piacentino.
I progetti finanziati sono: la realizzazione di una condotta di 20 chilometri  da Castell’Arquato  ad Alseno (progetto finanziato dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali e Turismo, tramite il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale 2014-2020); la realizzazione di 5 laghi irrigui con una capacità tra 100.000 e 250.000 metri cubi situati a Caolzio in comune di Castell’Arquato, Fabbiano e Sito Nuovo a Bilegno in comune di Borgonovo, Molinazzo e Moronasco in comune di Alseno (progetto finanziato da Regione Emilia Romagna, tramite il Programma di Sviluppo Rurale Regionale 2014-2020); la ristrutturazione funzionale della traversa di Mirafiori in comune di Rivergaro (progetto finanziato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, tramite il Piano Invasi); il recupero di volume di invaso nella Diga di Mignano (comune di Vernasca), pari a 300.000 metri cubi, attraverso  la rimozione di materiale ghiaioso e limoso (progetto finanziato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, tramite il Piano Invasi); la manutenzione straordinaria degli scarichi di fondo e mezzofondo della Diga di Mignano  (progetto finanziato dal Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020); la manutenzione straordinaria alla Diga del Molato (comune di Alta Val Tidone).


TOSCANA - INVESTIRE I RISPARMI IN SICUREZZA IDROGEOLOGICA

Un sogno dei sangiovannesi sta per avverarsi: dal fiume Arno verrà “sfrattata” la vegetazione invadente che, con il tempo, lo ha colonizzato; è partita, infatti, l’operazione di manutenzione straordinaria, in cui il Consorzio di bonifica Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha deciso di investire, grazie alle economie ottenute sugli  interventi effettuati con finanziamenti regionali, per rendere più bello e sicuro l’alveo, nel punto in cui attraversa la città.
Operai e macchine sono al lavoro per ridimensionare la fitta ed intricata boscaglia di arbusti ed alberi, che ha modificato il volto del fiume ed ostacola il regolare deflusso delle acque. L’intervento,  molto atteso dai cittadini, è importante anche dal punto di vista idraulico, perché  consentirà ai tecnici di monitorare  lo stato delle sponde e di  programmare, se necessario, ulteriori manutenzioni di prevenzione.  L’iniziativa rientra nel piano straordinario per il ripristino della funzionalità dei corsi d’acqua toscani, fortemente sostenuto dal presidente della Regione, Enrico Rossi.
Il primo intervento del piano è stato programmato dall’ente consortile nell’abitato di San Giovanni Valdarno. In questa area,  il fiume è caratterizzato dalla presenza di vegetazione all’interno dell’alveo ed è fortemente interessato da interventi antropici che, nel tempo, ne hanno modificato pesantemente il corso: l’Arno oggi ha un tracciato quasi rettilineo, ma originariamente era fatto di canali intrecciati e meandri.
L’intervento in corso è finanziato principalmente con le economie fatte dall’ente consorziale, ma non solo: nell’ottica della sostenibilità e dello sviluppo della filiera bosco/legno/energia, la biomassa asportata sarà sottoposta a cippatura e successivamente riutilizzata a fini energetici.


EMILIA ROMAGNA - RESTYLING IDRAULICO

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha promosso un piano generale di riqualificazione complessiva degli impianti idrovori, che gestisce, disseminati sul territorio provinciale; progressivamente, attraverso interventi tecnici e tecnologici mirati, sta anche incrementando i livelli di efficienza idraulica ed irrigua delle aree sottese alle strutture.
Tra i manufatti, che hanno beneficiato per primi delle azioni di restyling generale, spicca quello di Coltaro, nel comune di Sissa Trecasali, fondamentale per il sollevamento delle acque dal fiume Po e per la successiva distribuzione della risorsa idrica nelle campagne circostanti a beneficio delle colture locali, in particolare quella del pomodoro.
In quest’ottica,  la governance dell’ente consortile ha operato, ponendo al centro degli interventi di miglioria sia l’edificio centrale (riportato mediante un restauro conservativo al suo aspetto originale), sia la parte legata alla distribuzione dell’acqua attraverso la sistemazione delle condotte di mandata per diminuire la dispersione dei flussi disponibili e la pulitura da detriti e ramaglie.


VENETO - LAVORI  DI INIZIO D’ANNO

Sono ripresi i lavori di manutenzione del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova). Nel territorio del bacino Colli Euganei e Montà Portello è prevista  la sistemazione dell’area esterna del magazzino di Porta Trento nel comune di Padova. Sono partiti gli interventi di ripristino della sponda dello scolo Albignasego nell’omonimo comune e  la sistemazione dell’area esterna presso il magazzino di Bovolenta.
Nel bacino Sesta Presa è  iniziato il programma del nuovo anno con il ripristino della sponda dello scolo Scossia, nel comune di Camponogara e l’escavo per il prolungamento dello scolo Saverga, nel comune di Campolongo Maggiore. Il programma prevede anche l’escavo dello scolo Acque Straniere, nel comune di Arzergrande, nonché l’escavo ed il ripristino della sponda dello scolo Altipiano, nel comune di Codevigo.
È ripartito, anche nel bacino delta e foci del fiume Brenta, il programma di manutenzione, che prevede lo sfalcio erboso delle scoline di gronda “Bernio Nord”, nel comune di Codevigo e “Trezze Nord”, nel comune di Chioggia. Anche nella “sezione impianti” sono ripresi i lavori, che hanno visto la realizzazione della manutenzione dell’impianto irriguo Villa Vanni, nel comune di Padova e dei quadri elettrici delle paratoie nel nodo idraulico di Tassia, in comune di Codevigo.


TOSCANA - MANUTENZIONE CANALETTE

Più sicurezza idraulica, ma anche un più alto afflusso d’acqua per l’agricoltura: sono partiti i lavori di manutenzione del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) alla canaletta irrigua di Rio Vione a Segromigno in Piano; un intervento di recupero straordinario, che interessa la pulizia delle canalette irrigue della Piana.
I lavori di manutenzione riguardano, in particolare, l’area centro-nord e sud del comune di Capannori, compresa la frazione di Verciano  ed arrivano a toccare anche il Morianese: il primo lotto di lavori è partito nella frazione di Lammari. La campagna di manutenzione dell’ente consortile proseguirà nella frazione di Segromigno in Piano. Grazie  all’investimento di  450.000 euro, si potrà intervenire su decine di canalette, provvedendo, in particolare, al rifacimento delle murature e degli intonaci, alla rimozione dei rifiuti, allo scavo di moltissimi tratti, cooperando in maniera stretta col Comune di Capannori.
La zona è da sempre terra di canalette e curarne la manutenzione è fondamentale;  realizzate nel corso dei secoli dai contadini, sono arrivate ad un’estensione di circa quattrocentocinquanta  chilometri, assicurando la distribuzione dell’acqua all’agricoltura. A seguito delle lottizzazioni del dopoguerra, in tantissime aree svolgono anche funzione colatoria: le canalette, infatti, allontanano le acque piovane, prevenendo  il rischio di alluvioni. Infine, hanno un ruolo fondamentale per il ravvenamento della falda nei periodi di siccità.


VENETO - ACQUA, PREZIOSA RISORSA DEL TERRITORIO

A Carmignano di Brenta è stata presentata la pubblicazione sulla storia della transumanza a cura di Alberto Golin; tra gli interventi anche quello del Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) , dedicato alle risorgive ed al contesto dei prati stabili irrigui del destra Brenta, zona in cui la transumanza ha radicate tradizioni.
Si tratta di zone, che dal punto di vista agricolo e paesaggistico sono uniche e fondano la loro realtà sulla presenza d’acqua proveniente dal vicino fiume Brenta e dalla falda sotterranea  da esso alimentata; in loco sono presenti numerosi canali consortili con relativi manufatti ed impianti, mentre un tempo le risorgive sgorgavano copiose. Tuttavia l’evoluzione socio-economica ha portato ad un notevole abbassamento delle falde e le risorgive sono state le prime a risentirne, con rilevante riduzione delle portate di affioro.
Questo sta diventando un problema grave e l’ente consortile ribadisce la necessità di ricaricare le falde e di tesaurizzare l’acqua con idonee opere, da tempo progettate; tra esse,  il serbatoio del Vanoi è una delle più importanti sia per la prevenzione del rischio idraulico che come scorta d’acqua nei momenti di siccità, nonché per favorire i deflussi ecologici, che le direttive europee richiedono.

 
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SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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