Anno XX, n. 33 venerdì, 14 settembre 2018

SPAGNA - DEL CAMPO, NUOVO  PRESIDENTE EUWMA

Lo spagnolo Andres Del Campo è il nuovo Presidente di turno, nominato dall’assemblea  E.U.W.M.A. (European Union of Water Management Association), svoltasi nella città iberica di Cordoba.
Al centro dei 3 giorni di confronto sono stati temi, quali le prospettive della Politica Agricola Comune (P.A.C.) sull’irrigazione e la generalizzata necessità di aumentare le quote di produzione di energie rinnovabili. Si è anche svolta una visita di studio al distretto di Genilcabra, esempio di modernizzazione irrigua. Alla E.U.W.M.A. aderiscono 9 Paesi comunitari (Spagna, Portogallo, Francia, Ungheria, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Grecia, Italia); all’annuale assise, ANBI è stata rappresentata da Caterina Truglia e da Adriano Battilani, Segretario Generale di “Irrigants d’Europe”.

PUGLIA - “LA BONIFICA CHE VOGLIAMO”

“I Consorzi di bonifica  pugliesi garantiscono lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari; gestiscono circa cinquecento  chilometri di argini, 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene, 23 impianti idrovori, oltre mille chilometri di canali, 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo, inoltre, gestiscono una superficie irrigata di oltre duecentodiecimila ettari,  102 invasi e vasche di compenso, 24 impianti di sollevamento delle acque ad uso irriguo, 560 chilometri di canali irrigui, circa diecimila chilometri di condotte tubate.”
Lo ha affermato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue), intervenendo, a Bari, al convegno “La Bonifica che vogliamo. Autogoverno e gestione irrigua per tutelare il reddito degli agricoltori e il territorio” organizzato da Coldiretti ed ANBI Puglia a cui, oltre al Presidente e Direttore Coldiretti, Cantele e Corsetti, ed a Giuseppe De Filippo, Francesco Santoro e Alfredo Borzillo per i Consorzi pugliesi, hanno partecipato tutti i dirigenti delle Organizzazioni Professionali Agricole, una fortissima rappresentanza di imprenditori ed una qualificata presenza istituzionale, tra cui l’Assessore Regionale, Leonardo Di Gioia, il Presidente della IV Commissione Consiliare, Donato Pentassuglia, i Consiglieri Regionali, Damascelli e Galante.
L’agroalimentare pugliese con una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di 3,3 miliardi di euro (oltre duecentotrenta milioni di euro è l’export ortofrutticolo) si è rivelato il traino dell’economia regionale nel 2017. L’agricoltura pugliese, però, per affermarsi in termini competitivi nella crescita delle produzioni di qualità, non può prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti, nonché dalla disponibilità di acqua nel momento, in cui le coltivazioni ne hanno bisogno, in quantità e qualità necessarie e ad un costo adeguato.
Il Direttore Generale ANBI si è dichiarato molto fiducioso per il futuro dell’agricoltura irrigua pugliese, in quanto le posizioni espresse da tutti i rappresentanti regionali sono state fortemente indirizzate al superamento di una lunga fase “medioevale” ed hanno posto i presupposti di un futuro, per la risorsa irrigua e per la difesa del suolo, profondamente diverso da quello frequentato negli ultimi anni.
“Insomma – ha concluso Massimo Gargano – una bella pagina di buona politica, che sceglie e si assume, dal confronto con i territori, le proprie responsabilità in modo non autoreferenziale.”

TOSCANA -  AL VIA  “INSIEME BONIFICATORI”

È partito il progetto “Insieme Bonificatori”, che ha aperto la sua attività a Fucecchio. Dopo le esperienze del 2016 a Firenze e Pistoia, nonchè del 2017 su tutto il percorso del fiume Arno, il progetto, quest’anno, ha come obbiettivo la partecipazione attiva delle comunità locali: accanto al coinvolgimento dei migranti in attività per il bene comune,  si vuole favorire la conoscenza reciproca con giornate di volontariato e di festa, anche con la partecipazione dei Comuni.
“Insieme Bonificatori” è finanziato dalla Regione Toscana e condotto da ANBI Toscana in collaborazione con A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Toscana. Nella prima fase, il progetto prevede interventi di animazione territoriale, ripulitura di sponde ed  argini dei corsi d’acqua  attraverso la raccolta manuale dei rifiuti solidi urbani (a cura dei migranti insieme alle realtà locali) con il supporto tecnico-organizzativo dei Consorzi di bonifica; per la seconda fase è prevista, invece, l’attivazione di percorsi formativi “ad hoc”, rivolti ai migranti  per aiutarli ad acquisire competenze utili nel mercato del lavoro ed a rafforzare i percorsi di autonomia.
Il progetto rientra nelle azioni del “libro bianco sulle politiche di accoglienza di richiedenti asilo politico e titolari di protezione internazionale e umanitaria”, promosso da Regione ed  A.N.C.I. toscane. La giornata inaugurale è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Fucecchio, la cooperativa “La pietra d’Angolo”, l’associazione “Io amo Fucecchio”, il Movimento Shalom e l’associazione “Il Padule”.

LOMBARDIA - DESTRA PO: ASSICURATA L’ACQUA PER ALTRI 30 ANNI

Un successo per il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova): è stato infatti recentemente ottenuto il rinnovo della concessione di derivazione idrica dall’impianto di Boretto, che risaliva al 1951 e che aveva una durata di 70 anni. Per poter usufruire della risorsa e far fronte alle necessità di acqua per il comprensorio, l’ente consortile ha dovuto seguire il complesso iter burocratico di competenza di ARPAE (Agenzia Regionale Prevenzione Ambientale  Emilia Romagna) in tempo utile per il suo rinnovo.
La derivazione avviene dal fiume Po, in località Froldo Croce nel comune di Boretto, tramite 2 stazioni di pompaggio che servono sia il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), sia il “Terre dei Gonzaga in Destra Po”; l’impianto permette anche la derivazione a gravità in occasione di rialzi idrometrici dovuti a precipitazioni. 
L’acqua viene immessa nei canali “Derivatore” e “Parmigiana”, poi distribuita nel comprensorio attraverso alcuni canali, fra cui quello “Irriguo Principale” (per 10 metri cubi al secondo) e “di Gronda” (per mc/s 6), che vennero costruiti appositamente per l'irrigazione nel secondo dopoguerra.  Nel “Destra Po Mantovano” e nei comuni reggiani di Guastalla, Luzzara, Reggiolo e Rolo la superficie irrigabile ammonta a 43.000 ettari: le colture comprendono mais e foraggi per la produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano, nonchè tipicità come il melone mantovano, la zucca mantovana, le angurie, la pera I.G.P., le uve per il Lambrusco, senza dimenticare le colture industriali.
L’impianto di pompaggio è stato adeguato nel 2017 per fronteggiare i minimi livelli, che potrebbe assumere il Po (costo: quasi otto milioni di euro); resta il problema dell’insabbiamento, cioè il costante accumulo di sabbia trasportata dal fiume e che si deposita in corrispondenza delle pompe, impedendo il loro avviamento; ogni anno viene rimossa, ma sono allo studio nuove soluzioni.

MARCHE - BILANCIO ENERGETICO VIRTUOSO

Quest’anno il bilancio energetico del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) si è rivelato più che positivo. L’ente, infatti, ha prodotto molta più energia “verde” di quella, che ha consumato; basti dire che, grazie alla presenza di importanti centrali idroelettriche e di impianti fotovoltaici (quello in Val Musone produce oltre un megawatt) ha prodotto oltre sessanta milioni di kilowatt a fronte di un consumo inferiore ai venti milioni: un avanzo di energia, che supera dunque i quaranta milioni di kilowatt.
Il merito va attribuito agli investimenti fatti per migliorare la tecnologia impiegata per la riduzione dei consumi; tra questi: l’introduzione del telecontrollo, la tecnologia inverter sulle pompe di sollevamento ad acqua ed anche il montaggio dei contatori, che ha permesso di ridurre gli sprechi d’acqua, limitandone l’uso alle quantità effettivamente necessarie. Solo su questo fronte, a livello regionale, è stato stimato un risparmio di costi pari a 150.000 euro (meno si spreca acqua, meno si spende in energia per il suo trasporto).
A questi, si devono poi sommare risparmi per altri 250.000 euro solo nella valle del Foglia proprio grazie all’introduzione dei contatori e alla nuova condotta irrigua, che ha consentito di eliminare le pompe di sollevamento. I minori consumi d’acqua per uso irriguo hanno consentito non solo di ridurre i costi energetici, ma anche quelli ambientali. Ora, a stagione irrigua terminata, nell’invaso di Mercatale abbiamo ancora, a disposizione, più di due milioni e duecentomila metri cubi d’acqua.
Ottima la disponibilità anche alla diga di Cingoli, dove si contano 32 milioni di metri cubi; proprio qui, tra l’altro, l’ente consortile ha in progetto la rialimentazione artificiale dell’invaso per portare un incremento di 30 milioni di metri cubi, cioè un quarto di tutto il consumo regionale.

EMILIA ROMAGNA - DUE MILIONI PER IL CAVO DOGARO

Era il 19 gennaio  2014, quando si verificò la rottura dell’argine destro del fiume Secchia, in località San Matteo di Bastiglia, alle porte di Modena. In poche ore, campagne e centri abitati vennero invasi da 30 milioni di metri cubi d’acqua, coprendo oltre novemila ettari di territorio fino al fiume Panaro a Bondeno, nel ferrarese, toccando diversi comuni modenesi.
Oltre a campi, coltivazioni, abitazioni, fabbriche, negozi sommersi, furono tanti i danni anche ai canali di bonifica, nei quali si riversò la massa d’acqua, fango e detriti. Sebbene il cedimento avvenne sulla sponda di un corso d’acqua naturale come il Secchia, non di competenza del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena), 2 -3  della massa d’acqua vennero fatti defluire nei canali del bacino di scolo Acque Alte del comprensorio consorziale. I canali di bonifica in parte per gravità, in parte grazie al pompaggio delle idrovore di Santa Bianca, allontanarono oltre diciasette milioni di metri cubi di acqua, scaricandola nel fiume Panaro ed interessando oltre centoventi chilometri di canali. Solo con lo stanziamento di 2 milioni di euro per il Cavo Dogaro nei comuni di Camposanto e San Felice sul Panaro (ricompreso nel “Piano interventi per il superamento della situazione di criticità degli eventi alluvionali dei giorni dal 17 al 19 gennaio 2014 nel territorio di Modena” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna) si potranno considerare conclusi i lavori per raggiungere la piena efficienza dei canali danneggiati dalla rotta. L’intervento consisterà nella posa di 4.000 metri di pali in legno, nello stendimento di 34.000 metri quadrati di geotessile “non tessuto” drenante, nel posizionamento di 25.000 tonnellate di pietrame per completare la massicciata.
Il Cavo Dogaro raccoglie le acque di un bacino di quasi duemila ettari per poi convogliarle nel canale Vallicella, che confluisce nel canale “Diversivo di Burana”: oltre che per lo scolo, è di primaria importanza durante la stagione estiva per la distribuzione di acqua  irrigua alle coltivazioni della zona.

VENETO - AVVIATI RIPRISTINI SPONDALI

Nel week-end del  21 e 22 Luglio u.s. si verificarono, a Padova e dintorni, episodi meteo particolarmente pronunciati. La notevole portata d’acqua creò franamenti di sponda in alcuni canali consortili.  Per questo, il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, nel padovano) ha avviato, in accordo con il Genio Civile di Padova, le procedure di somma urgenza, previste dalla legge, relativamente ai canali Scolo Lazzaretto (in comune di Selvazzano Dentro), Scolo Mestrina (nei  comuni di Selvazzano Dentro e Rubano), Scolo Storta (in comune di Saccolongo).
Gli interventi prevedono il consolidamento delle sponde mediante scavi e movimento terra, infissione di pali di castagno, ripristino delle scarpate. I lavori già iniziati, si concluderanno entro il corrente mese di settembre.

TOSCANA - MANUTENZIONE IDRAULICA: ATTENTI ANCHE A FAUNA E  STAGIONE BALNEARE

Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) inizierà, a breve, lavori sul fosso Fiumetto, ricadente nei comuni di Pietrasanta e Forte dei Marmi: 2  cooperative agricolo-forestali procederanno, oltre al taglio selettivo della vegetazione erbacea sulle sponde e nella parte centrale dell’alveo, alla rimozione dei rifiuti abbandonati  e di qualunque altro ostacolo in alveo.
L’ente consortile si atterrà alle indicazioni e prescrizioni, che vincolano il Fiumetto e le sue sponde, al fine di conciliare la garanzia della sicurezza idraulica con la tutela della flora e della fauna autoctona.  Per raggiungere questo obbiettivo, sono stati richiesti i pareri degli enti interessati e competenti in materia (Comuni di Pietrasanta e Forte dei Marmi, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa) prima di avviare i lavori, perché solo attraverso una proficua collaborazione è possibile raggiungere importanti risultati.
Al fine di tutelare quanto più possibile la fauna ittica e ornitica, è realizzata una sola manutenzione all’anno, in un periodo lontano dalla nidificazione; su ogni tratto del Fosso Fiumetto verrà effettuato il taglio solo su una delle due sponde, mentre sulla sponda opposta la vegetazione verrà mantenuta intatta: questo con l’obbiettivo di lasciare delle “isole” di vegetazione, in cui gli animali possano rifugiarsi durante l’esecuzione  dei lavori. Infine, il cantiere si aprirà al termine della stagione vacanziera per essere sicuri di non arrecare alcun danno alla balneazione.

VENETO - LE NUTRIE COLPISCONO ANCORA

Si registrano ancora gravi danni sui corsi d’acqua e sulle vie di circolazione della Bassa Veronese a causa del massiccio insediamento di nutrie: recentemente la strada consorziale del Piraro, in località Cà Badani nel comune di Cerea, è franata a causa della presenza di una tana di nutrie e che, pian piano allargandosi, ha definitivamente compromesso la stabilità del sedime.
Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) è intervenuto  per  tamponare la falla a fianco del ponte sullo scolo Botton. Il giorno successivo, tecnici e mezzi consortili  hanno ricostruito l’argine, riportando l’area in sicurezza. Da anni, ormai, gli interventi di questo tipo  impegnano l’ente consortile non solo con spese, che superano le decine di migliaia di euro, ma con il continuo impiego di personale e di mezzi operativi. La situazione preoccupa, perchè sta diventando incontrollabile  la sicurezza degli argini e, di conseguenza, la stabilità delle strade, che insistono su quei corsi d’acqua.

EMILIA ROMAGNA - ACQUA PROTAGONISTA

L'acqua è stato  il tema portante della storica Festa della Campagna, che si tiene  a Maddalena di Budrio. Il Consorzio di bonifica Renana  (con sede a Bologna) ha partecipato, alla 49° edizione del tradizionale appuntamento, con un proprio spazio illustrativo, dedicato alle attività per la pianura bolognese.
Durante la Festa, nel teatro al centro dell'evento, è stato
 attivo un punto video consorziale, con proiezione in continuo di documentari e clip sulla relazione tra acqua e territorio, tra passato e futuro: una pausa di approfondimento utile per capire come la storia agricola di questa pianura sia imprescindibile dal governo delle acque; nel bolognese ha avuto ed ha un ruolo fondamentale per la vivibilità e l'economia territoriale.
Il tutto abbinato alla visita della mostra-collezione di trattori e mezzi agricoli antichi ed alla ricostruzione, in un'area dedicata, di tutte le attrezzature storiche, legate alla tradizionale lavorazione della canapa da tessuto; questa filiera
 era fondata sulla gestione idrica consorziata dei maceri, elemento ancora vivo e caratterizzante del paesaggio agrario, storico e locale. 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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