Anno XX, n. 31 venerdì, 31 agosto 2018

CAMBIAMENTI CLIMATICI: TORNA LO SPETTRO DELLA SICCITA’ IN ALCUNE ZONE DELL’EMILIA ROMAGNA.
CHIESTA LA DEROGA AL DEFLUSSO MINIMO VITALE
VINCENZI: “E’ URGENTE RIVEDERE I PARAMETRI DEL DEFLUSSO ECOLOGICO. A RISCHIO CI SONO ECONOMIA AGRICOLA E BELLEZZA DEL TERRITORIO ITALIANO”

La stagione irrigua non è ancora conclusa ed il Consorzio di bonifica Parmense (la principale fonte di distribuzione idrica per le colture tipiche di un territorio con 1300 chilometri di canalizzazioni) ha segnalato  la perdurante mancanza di disponibilità idrica per soddisfare le esigenze del comparto agricolo, penalizzando pregiate colture ancora in corso di maturazione come il pomodoro, le orticole ed i prati stabili, essenziali per il foraggio utile alla produzione del Parmigiano Reggiano, eccellenza casearia italiana.
In questo contesto, lo stress idrico potrebbe compromettere seriamente i raccolti con conseguenti danni economici per le imprese agricole del comprensorio; l’insufficienza di risorsa idrica da distribuire sul territorio aumenta, inoltre, il rischio di conseguenze ambientali. Da qui, la necessità di proseguire nella distribuzione irrigua, che non può essere soddisfatta esclusivamente attraverso i prelievi dai pozzi, ma che necessita di derivazioni più consistenti da corsi d’acqua con portate sufficienti.
In particolare, le criticità si aggravano a Sud della via Emilia, dove l’ approvvigionamento irriguo è garantito dalle acque del fiume Taro; l’ente consortile, con sede a Parma, ne ha richiesto , alla Regione Emilia Romagna, la sollecita rivalutazione del Deflusso Minimo Vitale (D.M.V.) per permettere di aumentare le derivazioni: un provvedimento, che consentirebbe di concludere la stagione e limitare danni economici alle aziende agricole.
Analoga situazione critica si registra in Val d’Enza, dove  il Consorzio di bonifica Emilia Centrale ed altri enti irrigui chiedono la medesima deroga al D.M.V. per evitare danni alle colture tipiche, minacciate ormai in modo endemico dalla carenza d’acqua. Le scarse piogge agostane, cadute in modo disomogeneo, non hanno infatti dato sollievo alle colture; in evidente sofferenza sono vigneti e prati stabili.
La drastica riduzione di portata nell’alveo dell’Enza, registrata nei giorni scorsi, ha confermato il carattere torrentizio del corso d’acqua, che non è in grado di garantire il fabbisogno idrico, necessario al suo bacino. Per queste ragioni, anche l’ente consorziale, con sede a Reggio Emilia, ha chiesto un provvedimento temporaneo di deroga ai limiti dell’attuale Deflusso Minimo Vitale per scongiurare danni certi alle produzioni, non alterando al contempo  l’ecosistema fluviale.
“Cambiamenti climatici e necessità produttive stanno allungando la stagione irrigua, obbligando a porre rimedio a situazione di criticità idrica – ha commentato  Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Per questo bisogna avviare da subito il confronto, fra tutti i soggetti interessati, per un’interpretazione univoca del concetto di D.M.V. soprattutto in vista della prossima attuazione della Direttiva Europea sui Deflussi Ecologici, che si pone l’obbiettivo di conseguire l’equilibrio  fra raggiungimento del buono stato dei corsi d’acqua, richieste per gli utilizzi idrici e diminuzione di disponibilità di risorse idriche a causa dei cambiamenti climatici. E’ necessario individuare e verificare  misure sostenibili, che tengano conto delle specificità dei singoli territori, tenendo conto, ad esempio, delle condizioni dei torrenti appenninici, non confrontabili con i regimi idrologici di altre aree continentali; per questo, anche attraverso l’associazione Irrigants d’Europe, insisteremo per la revisione dell’attuale interpretazione dei Deflussi Ecologici, fortemente penalizzante le attività primarie del nostro Paese.”


TOSCANA - FESTAMBIENTE 2018: POSITIVA PARTECIPAZIONE ANBI

Bilancio positivo per la partecipazione di ANBI  alla 30ª edizione di Festambiente: anche quest’anno, i Consorzi di bonifica della Toscana sono stati presenti, con uno stand, alla manifestazione organizzata, a Rispescia, da Legambiente con uno stand e con la mostra fotografica allestita dal Consorzio di bonifica Toscana Sud.
Due erano gli appuntamenti incentrati sul tema della salvaguardia del territorio: al primo, “Innovazione, tutela del territorio e sviluppo sostenibile”, hanno partecipato, fra gli altri, il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi  ed il Presidente dell’ente consortile di Grosseto, Fabio Bellacchi; la penultima serata della manifestazione ha invece ospitato il dibattito “Salvaguardare il territorio, per creare sviluppo e garantire sostenibilità”, che ha visto anche la partecipazione di Marco Bottino, Presidente ANBI Toscana.

EMILIA ROMAGNA - PIU’ SICUREZZA IDRAULICA PER LA PIANURA BOLOGNESE

Via libera al potenziamento dell’impianto idrovoro del Conte, preposto alla sicurezza idraulica della pianura bolognese, situata tra il fiume Reno, i torrenti Samoggia e Lavino: un’area di 8.000 ettari particolarmente fragile, perché caratterizzata da una forte subsidenza, dovuta  prevalentemente ai prelievi da falda.
Nei giorni scorsi, dopo il via libera della Corte dei Conti, la Regione Emilia-Romagna ha approvato il programma di interventi del
Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna), che prevede l’inserimento di ulteriori 2 pompe idrovore per l’impianto artificiale di sollevamento  a Sala Bolognese.
Si tratta di un investimento pubblico, pari a 1.600.000 euro, necessari per incrementare il livello di prevenzione dal rischio idraulico in questo territorio fortemente segnato dall’alluvione del 1996. Grazie al potenziamento, la capacità massima di sollevamento delle acque di pioggia passerà dagli attuali 8 a 15 metri cubi d'acqua al secondo.
L’ente consorziale  procederà  ora alla progettazione esecutiva dell’intervento, la cui messa in opera è prevista entro il 2020.

FRIULI VENEZIA GIULIA - CONCLUSO UN LUNGO ITER

E’ in fase conclusiva l’impegnativo iter tecnico-amministrativo, propedeutico all’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria del torrente Malina.
Il relativo finanziamento, per un importo complessivo di 500.000 euro, era stato destinato  dalla Regione Friuli Venezia Giulia al Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) a fine 2016.
Il lungo procedimento autorizzativo previsto dalle normative vigenti (rilascio del parere di conformità urbanistica da parte dei Comuni interessati, nulla osta idraulico, autorizzazione paesaggistica, autorizzazione alla trasformazione di bosco, autorizzazione in ambito archeologico) si è recentemente concluso. A breve il progetto definitivo verrà approvato dagli uffici regionali competenti e l’ente consortile potrà procedere celermente all’avvio delle procedure di gara per l’appalto dei lavori.
Gli interventi previsti  consistono in  pulizia e taglio della vegetazione cresciuta all’interno del corso d’acqua, ricalibratura della situazione idraulica, ripristino dell’integrità di sponde ed  argini, scolo delle acque del fosso Taviele nel torrente Ellero, poco a monte della sua confluenza nel Malina.


VENETO - MARZENEGO-OSELLINO: AL LAVORO PER IL PROGETTO DEFINITIVO DEL PRIMO STRALCIO

Al Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), la notizia dello sblocco (da parte della Giunta della Regione Veneto) di  5 milioni di euro per avviare il progetto di riqualificazione ambientale del  fiume Marzenego-Osellino, era nell’aria.
A fine luglio, infatti, c’era stato un incontro per condividere il cambio di strategia, che prevede la rimodulazione dell’intervento per stralci successivi di importo ridotto. Questo primo stanziamento  è dunque la logica conseguenza di  quanto stabilito e gli uffici consorziali sono già pronti a redigere il progetto definitivo del primo stralcio, così da poter avere il via libera entro l’anno e cantierare l’opera nel corso del 2019.
Nella sede dell’ente consortile
  si nutre la speranza di poter dare continuità all’intervento, così da completare l’opera di riqualificazione fluviale, dando risposta alle istanze, che provengono dal territorio: l’ipotesi  condivisa con il governo di Palazzo Balbi  prevede la possibilità di ulteriori 3 stralci da circa sette milioni di euro ciascuno, compatibilmente con le risorse che la giunta regionale potrà sbloccare.

TOSCANA - ESTATE: TEMPO DI TAGLI E SFALCI

Anche quest’anno, come di consueto nel periodo primaverile ed estivo, tra il mese di Maggio ed Agosto, è stato massimo il lavoro del Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, in provincia di Livorno): taglio e sfalcio della vegetazione presente sui corsi d'acqua, ma anche sistemazione e risagomatura di alcuni argini danneggiati, messa in sicurezza idraulica dei fossi presenti nel comprensorio.
L’ente consorziale, supportato da mezzi e personale dell'Unione Montana, è intervenuto  nel comune di Livorno, in alcuni comuni in provincia di Pisa, a Bibbona e nella Val di Cecina.  Oltre al consistente lavoro che l’ente consortile ha condotto  con personale e mezzi propri, sono stati  13 i cantieri aperti e affidati, nella costa livornese e Val di Cecina a ditte esterne, per un investimento totale pari a circa cnquecentomila euro.
Così facendo, il “Toscana Costa” è stato operativo per  garantire la manutenzione programmata del reticolo di gestione, la salvaguardia del contesto ambientale, la fruizione di alcuni corsi d'acqua a fini turistici e stagionali, nonché l’incremento della sicurezza idraulica del territorio.

EMILIA ROMAGNA - RINNOVATO SODALIZIO CON MONDO AGRICOLO

Anche quest’estate il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha rinnovato la collaborazione con il mondo agricolo per la gestione della vegetazione, secondo la cosiddetta legge di orientamento.
La convenzione tra mondo della bonifica ed imprenditori agricoli locali permette di sfruttare un patrimonio di mezzi e conoscenza del territorio: sfalcio della vegetazione infestante, rototriturazione per smaltirla, rimessa in sagoma di canali sono  attività di manutenzione ordinaria, che trovano una ricaduta positiva in termini economici sul territorio. Può sembrare banale, ma non lo è affatto: 2.500 chilometri di canali, da controllare e tenere puliti, sono più del doppio della distanza da Milano a Lecce!

LOMBARDIA - UN’OASI FAUNISTICA DA SCOPRIRE

Il Consorzio di bonifica  Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova) ed il WWF mantovano hanno rinnovato l’ accordo di gestione dell’Oasi Trigolaro a Suzzara; è così possibile visitare un luogo che, oltre ad avere una funzione di utilità pubblica, ha acquisito  interesse naturalistico. La convenzione è giunta ormai al terzo anno e ha dato buoni frutti: più di milletrecento visitatori.
Il cavo Trigolaro fa parte della rete di scolo e drenaggio superficiale in gestione all’ente consortile; raccoglie le acque piovane, provenienti anche dal centro urbano di Suzzara, che vengono trattenute nella cassa di espansione, ora oasi, per evitare danni a valle.
L’area della cassa, nel tempo, si è popolata di canneti, piante aquatiche e animali anche migratori tra i quali aironi, nitticore, anatidi, rapaci, passeriformi di canneto e molti altri. Per questo motivo, il WWF mantovano si è offerto di organizzare attività di educazione ambientale presso l’oasi, diffondendo allo stesso tempo, attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e degli studenti, la conoscenza del ruolo dei Consorzi di bonifica.

CALABRIA - SI RIPARTE A SERVIZIO DEL TERRITORIO

Dopo la  sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) Calabria, che ha ripristinato l'agibilità democratica al Consorzio di bonifica Alto Jonio Reggino (con sede a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria), si è insediato il Consiglio dei Delegati, che ha proceduto all’elezione degli Organi di Governo dell'ente.
All’unanimità è stato eletto Presidente, Arturo Costa; l’impegno sarà ora di velocizzare il recupero dell'operatività dell’ente, bloccata di fatto da un anno di commissariamento.


VENETO - INAUGURATA  MOSTRA PERMANENTE

E' visitabile al Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin, gestito  a Taglio di Po dal locale Consorzio di bonifica rodigino Delta del Po, la mostra "Cronaca di una grande impresa: Antonio Zecchettin e la bonifica dell’Isola di Ariano”, organizzata dalla Fondazione Ca’ Vendramin con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e con il sostegno della famiglia Zecchettin.
La mostra,inaugurata nelle scorse settimane, è permanente, frutto di 3 anni di ricerche: un “racconto per immagini” della grande impresa della bonifica dell’Isola di Ariano, iniziata nel 1889 e terminata nel 1922, ma anche il ritratto di un uomo (l’ingegner Zecchettin), che guidò l’impresa, forte dell’amore per questa terra. Il percorso espositivo si articola su 240 metri quadrati;  in mostra 79 tavole e 400 documenti.

LOMBARDIA - NUOVO SITO REGIONALE

E’ on-line il nuovo sito web istituzionale di ANBI Lombardia (U.R.B.I.M.) all’indirizzo www.anbilombardia.it.  Il sito è ottimizzato per essere facilmente consultabile anche tramite  dispositivi mobili (smartphone e tablet).

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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