VENETO - AREA TERMALE: PROSEGUONO LAVORI AMPLIAMENTO RETE IRRIGUA
Continuano gli interventi del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) per l’ampliamento della rete irrigua nell’area termale. I lavori prevedono la realizzazione di reti di distribuzione mediante impianti tubati, alimentati da condotte di grande diametro recentemente ultimate dall’ente consortile (6.600 metri complessivamente).
Le opere realizzate con finanziamento statale sono dimensionate per garantire il servizio irriguo a 3.000 ettari ricadenti nei comuni di Abano Terme, Cervarese S. Croce, Montegrotto Terme, Padova, Rovolon, Saccolongo, Selvazzano Dentro, Teolo, Torreglia e Veggiano. Per consegnare l’acqua alle aziende agricole si dovranno ora realizzare reti di distribuzione mediante i finanziamenti del Piano Irriguo Regionale.
Nel frattempo, l’ente consorziale, con interventi di minima, è riuscito a servire alcune zone agricole: attraverso la posa di tratti di tubazione e idonee saracinesche di regolazione sono state servite una ventina di aziende rurali su un’area di circa cinquanta ettari nei comuni di Cervarese Santa Croce e Saccolongo.
TOSCANA - NASCE NUOVO COMPARTO IRRIGUO
In Toscana, si è avviato un percorso volto a creare un nuovo comparto irriguo sul canale Demaniale d’Irrigazione “Gora delle Ferriere”. Al primo incontro, cui hanno partecipato la Regione con il Genio Civile Toscana Sud, il Comune di Follonica ed il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a VenturinaTerme, in provincia di Livorno), si sono definite le linee guida per la costituzione di un impianto irriguocollettivo a servizio delle aziende agricole, del comparto industriale, dei tantissimi cittadini che coltivano piccoli orti, ma anche a beneficio dei Comuni per l'utilizzo pubblico della risorsa acqua in quella porzione di territorio.
In virtù di questa progettazione, con cui la Regione Toscana ha riconosciuto l’ente consortile come interlocutore unico per la gestione del Canale Demaniale di Irrigazione e del relativo comparto, si procederà ad una ricognizione delle opere presenti sul canale nei comuni di Massa Marittima e Follonica, nonché delle proprietà esistenti e delle concessioni ad oggi in essere. La Polizia Provinciale nei prossimi mesi, infatti, effettuerà sopralluoghi e controlli per verificare la realtà dell'area. L’ente consortile conta di portare a termine questo percorso entro l'anno, con il supporto delle Amministrazioni Comunali interessate, per poter inaugurare il nuovo comparto irriguo per la prossima stagione estiva. In tale contesto, gli utenti ed utilizzatori verranno riuniti in un comprensorio irriguo con l’individuazione di un tributo per la copertura dei costi del servizio come già avviene per altri impianti consorziali nella Val di Cornia.
Ad Agosto, come di consueto, il “Toscana Costa”, con incarico all’Unione Montana Colline Metallifere, effettuerà la manutenzione ordinaria sul canale Gora delle Ferriere.
EMILIA ROMAGNA - NUOVI INTERVENTI CONTRO IL RISCHIO IDRAULICO
Partiranno entro l'anno le attività per la riduzione del rischio idraulico, finanziate dalla Regione Emilia-Romagna nel comprensorio del Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) e nel triennio 2018-2020 saranno realizzate una ventina di opere urgenti per canali, impianti di bonifica, irrigazione e strade di servizio.
Gli interventi nel bolognese sono segnalati come necessari ed urgenti per una miglior funzionalità di alcuni impianti di sollevamento situati nel pressi di Imola: si tratta dell'adeguamento degli impianti Correcchio, nonchè Ladello Est e Ovest (investimento complessivo: 300.000 euro); in caso di piene imponenti del torrente Sillaro, come quelle si sono verificate anche nella scorsa stagione invernale, questi impianti devono svolgere pienamente la loro attività per evitare l'allagamento delle campagne e dell'area urbana di Sasso Morelli.
Per l'impianto idrovoro principale e cioè il Correcchio, è prevista la sostituzione dello sgrigliatore per impedire che l'attuale accumulo di detriti e materiali durante le piene ne limiti la capacità di sollevamento; i lavori partiranno in autunno e si concluderanno entro la primavera 2019. Analoga tempistica è prevista per il potenziamento della capacità di sollevamento delle idrovore Ladello Est e Ovest, in cui è previsto l'inserimento di un’ulteriore pompa e la manutenzione straordinaria complessiva delle strutture.
VENETO - NUOVA CASSA DI ESPANSIONE: VIA ALLE PROCEDURE D’ESPROPRIO
Sono iniziate le procedure d’esproprio per la realizzazione, da parte del Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, nella Marca Trivigiana), di una cassa di espansione da 30.000 metri cubi, a Treviso.
Il cantiere inizierà entro la primavera 2019; il bacino di laminazione, che prevede anche un corridoio ecologico di 3 metri su una delle sponde, servirà a raccogliere le acque meteoriche, proteggendo dagli allagamenti tutta l’area a Sud della città. Lo scorso Giugno, l’area era stata colpita da allagamenti a seguito di alcuni temporali e per questo l’intervento è considerato di fondamentale importanza. Il costo del bacino ammonterà a € 1.700.000,00.
EMILIA ROMAGNA - AUMENTO RISORSE PER PIANURA E MONTAGNA ENTRO 2018
Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Teatro Regio”) ha approvato il bilancio consuntivo 2017. Le azioni di riorganizzazione hanno consentito di poter contare su un bilancio in linea con i precedenti per quanto concerne l’ammontare dei contributi dei consorziati (circa dodici milioni euro)e con un avanzo di esercizio, che l’ente consortile destinerà equamente per interventi in pianura e Appennino.
Nell’occasione è stato rimarcato il proficuo rapporto con le Amministrazioni Locali, che rappresentano il denominatore comune per ottenere risultati apprezzabili a tutela delle comunità; tra i diversi lavori ultimati quest’anno: la riqualificazione urbana mediante tombamento del Canale Vecchio e raccordo tra lo stesso canale ed il Rio Scagno a Fontevivo; la progettazione esecutiva per il miglioramento e l’adeguamento dei sistemi di adduzione e delle reti di distribuzione nel comparto irriguo del Canale Naviglio; i lavori di prevenzione di fenomeni di allagamento sul Rio Mendolla in comune di Collecchio.
All’approvazione del bilancio consortile è seguita quella del sistema di gestione della sicurezza sul lavoro, ultimo atto del lungo percorso del modello organizzativo e di gestione, che ha, come obbiettivo, la certificazione dell’ente riguardante la sicurezza e la salute di dipendenti, collaboratori e di coloro, che usufruiscono dei servizi dell’ente consorziale.
TOSCANA - CON IL VENTO IN POPPA
In occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo, il Consorzio di bonifica Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha fotografato i risultati ottenuti nel 2017: un grande sviluppo dell’attività sul territorio sia sul fronte della difesa idrogeologica che nella fornitura di acqua alle aziende agricole; il consolidamento della struttura; il trasferimento della sede in locali più idonei e funzionali; l’apertura di un ufficio di zona a Torrita di Siena e di una sede operativa ad Arezzo. Per quanto riguarda la difesa idrogeologica, sono stati aperti ben 90 cantieri. A questo forte impegno, si aggiungono gli oltre duecentotrentamila euro di interventi realizzati sulle opere idrauliche, che portano a quota 7.300.000 gli euro investiti, in 12 mesi, per la salvaguardia del territorio. Utilizzando i risparmi fatti negli anni precedenti per i ribassi di gara, l’ente ha potuto effettuare anche importanti interventi di manutenzione straordinaria, la cui definizione e finanziamento sono di competenza della Regione Toscana. Grazie alle economie è riuscito a realizzare la protezione al piede delle sponde della Reglia di Paternò, in località Farneta, nel comune di Cortona; il ripristino delle opere di immissione del Fosso dell’Abate nel fiume Arno in località Lagaccioni, nel comune di Figline-Incisa; la manutenzione straordinaria dell’Arno, nel tratto che ricade nell’area compresa tra i comuni di Figline-Incisa e Reggello.
A seguito della convenzione siglata con il Genio Civile Alto Valdarno, poi, l’ente consortile ha realizzato lavori per oltre un milione e trecentomila euro su tratti del reticolo dotati di opere idrauliche in 2° categoria di competenza della Regione Toscana e da questa finanziate: 14 cantieri, in 12 mesi, hanno consentito la manutenzione di 115 chilometri di corsi d’acqua. Trend positivo si registra anche sul fronte dell’irrigazione: nel 2017 l’Alto Valdarno ha gestito le opere irrigue dello schema di Montedoglio nella province di Arezzo e Siena, ma ha impegnato le sue energie anche per studiare lo sviluppo delle reti attualmente disponibili.
Ottimi sono stati i risultati della campagna irrigua che, complice la stagione particolarmente calda e siccitosa, ha permesso all’ente consorziale di registrare un considerevole aumento degli ettari irrigati (da 483,61 nel 2016 a 598,51 nell’anno successivo) e del volume della risorsa distribuita, più che raddoppiata (da meno di 1 milione di metri cubi nel 2016 ad oltre due milioni nel 2017). Per completare il quadro dell’attività svolta lo scorso anno, occorre aggiungere oltre un milione e trecentocinquantamila euro di lavori realizzati con le risorse dell’apposito bando del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 e che hanno permesso importanti sistemazioni idraulico-forestali in ambienti fragili e delicati, cui si è aggiunta la “conquista” di oltre un milione e seicentomila euro per interventi ancora in fase di progettazione.
Nel 2017 il Consorzio di bonifica ha emesso 145.400 avvisi per un importo complessivo di € 7.008.791,58 euro, saldato dall’85% dei consorziati già nella fase bonaria. Fiore all’occhiello del 2017 è stata,infine, la sigla del Contratto di Fiume per il Canale Maestro della Chiana, che ha dato all’ “Alto Valdarno” visibilità nazionale ed un ruolo da protagonista presso il relativo osservatorio.
CALABRIA - LA POLITICA ARROGANTE PERDE SU TUTTI I FRONTI
E’ stata depositata, nei giorni scorsi, la sentenza, con cui il T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) per la Calabria (sezione prima) ha dato piena ragione al corretto operato del Consorzio di bonifica Alto Ionio Reggino (con sede a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria): si tratta di una sentenza molto importante, che arricchisce la giurisprudenza di settore e che di fatto demolisce il "castello di carta", che aveva portato un anno fa al commissariamento dell’ente consortile da parte della Regione Calabria. Viene adesso altresì ripristinata la consueta agibilità democratica; ai consorziati resta il rammarico di aver subito “il furto” di un anno nel diritto di governare l’ente.
LA BONIFICA, DOVE LE ASSOCIAZIONI ADOTTANO CORSI D’ACQUA E LE IMPRESE AGRICOLE MANTENGONO IL TERRITORIO
VINCENZI: “UN BELL’ESEMPIO DI SUSSIDIARIETA’ ED AUTOGOVERNO”
Gli argini del lago di Massaciuccoli alla società Airone Kayak ed alla Pro Loco di Massarosa; le rive del torrente Montignoso alla locale sezione della Società Nazionale di Salvamento; tre rii dell’Oltreserchio all’associazione Radio Club Valpac; i torrenti delle zone collinari di Camaiore alla “Misericordia” del posto: sono solo alcuni esempi di quanto si sta realizzando nei territori della Versilia dove, per iniziativa del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia diLucca), le realtà di volontariato stanno “adottando” corpi idrici per coadiuvare l’opera di manutenzione consortile.
La formula dell’adozione di corsi d'acqua e di opere idrauliche impegna le associazioni del territorio a controlli periodici nella zona concordata ed a redigere un rapporto mensile sull'esito dell'ispezione, in modo che i tecnici dell’ente consortile possano valutare la situazione e pianificare eventuali interventi. La principale attenzione è dedicata alla sicurezza idraulica, ma l'accordo trova i giusti spazi anche per la tutela dell'ambiente e per attività divulgative.
“Dopo le migliaia di accordi operativi con le Amministrazioni Locali in tutta Italia, è un ulteriore, bell’esempio di cosa vuol dire sussidiarietà ed autogoverno per i Consorzi di bonifica che, nella manutenzione del territorio, coinvolgono anche la professionalità delle imprese agricole, creando così nuove opportunità di lavoro e valorizzandone la storica funzione di presidio territoriale – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Salvaguardare il territorio da frane ed alluvioni, creando i presupposti per lo sviluppo economico, è la più grande opera pubblica, di cui il Paese ha bisogno, capace di creare tantissime opportunità di nuova occupazione.”
"In tutto il nostro comprensorio la formula dell'adozione sta dando ottimi risultati in termini di maggiore controllo e presidio dei corsi d'acqua - conclude Ismaele Ridolfi, Presidente del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord - Grazie alle diverse peculiarità, ogni associazione di volontariato riesce a dare un contributo importante ed un valido supporto ai nostri tecnici.”