Anno XX, n. 24 venerdì, 22 giugno 2018

I NUMERI DELLO “STALLO BUROCRATICO”, CHE FRENA L’ITALIA: MERCOLEDI’ CONFERENZA STAMPA IN ANBI

Sarà un inedito parterre “trasversale”, a testimonianza di una crescente preoccupazione, quello che mercoledì 27 Giugno p.v., alle ore 11.00, presenterà “i numeri dello stallo burocratico, che rischia di far restituire miliardi all’Europa, penalizzando economia ed occupazione”. La conferenza stampa si terrà nella Sala Medici della sede ANBI, a Roma (in via Santa Teresa, 23).
Ne parleranno: Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue); Gabriele Buia, Presidente ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili); Gabriele De Gasperis, Segretario Generale FILBI- Uil; Salvatore Parlato, Presidente CREA (Consiglio Ricerca Agricoltura Analisi Economia Agraria); Chiara Gagnarli, Componente Commissione Agricoltura Camera Deputati; Alessandro Colucci, Componente Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo Camera Deputati.

PIEMONTE 
ACQUA TOUR: ANBI E SINDACATI UNITI NEL CHIEDERE INVESTIMENTI PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO.  A RISCHIO CENTINAIA DI MILIONI STANZIATI DALL’UNIONE EUROPEA

“C’è un fiume di denari stanziati dall’Unione Europea e che rischiamo di dover restituire, perché l’apertura dei cantieri per la realizzazione di opere, i cui progetti sono esecutivi e definitivi, è bloccata dalle pastoie burocratiche. Considerati  i tempi tecnici necessari agli adempimenti ed alla realizzazione dei lavori, è forte il pericolo di non riuscire a rispettare la scadenza del 2023 per la rendicontazione come indicato dagli organi comunitari. Si tratta di 300 milioni di euro, destinati ad interventi per l’irrigazione e per la sistemazione del territorio e poi di altri 300, per gli stessi obbiettivi, ma per i quali da mesi è attesa l’uscita dei bandi.”
A lanciare il preoccupato  allarme è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI),  intervenuto, a Torino, al convegno “Il contributo dell’irrigazione perla competitività delle imprese agricole nel contesto della PAC 2014-2020”, azione cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito dell’ “Acqua Tour 2018” organizzato congiuntamente con i sindacati FLAI-CGIL, FAI CISL, FILBI-UIL.
“Quest’anno – ha proseguito il Presidente ANBI – i bacini sono colmi d’acqua, ma rappresentano la capacità di trattenere solo l’11% delle piogge cadute; è evidente la necessità di un Piano Nazionale Invasi, perchè dalla disponibilità irrigua dipende l’84% di quel made in Italy agroalimentare, che rappresenta  40 miliardi di export, componente fondamentale dei 267 miliardi di valore complessivo  della produzione agroalimentare, dove trovano occupazione 3.300.000 persone.”
“Bisogna investire in formazione e per l’avvio del Piano Nazionale Invasi – gli ha fatto eco Sara Palazzoli, Segretaria Nazionale FLAI Cgil – I Consorzi di bonifica rappresentano il futuro di un’economia, che porti lavoro attraverso la promozione di risorse quali l’acqua, il territorio e l’agroalimentare.”
“Non ci può essere sviluppo senza investimenti per il territorio e l’agroalimentare – ha insistito Gabriele De Gasperis, Segretario Generale FILBI Uil – Poi servono, però, anche le risorse per gestire e mantenere quanto realizzato e Consorzi di bonifica, nonché mondo agricolo, ne devono essere i terminali. Per questo ANBI ed Organizzazioni Professionali Agricole, unitamente ai Sindacati, devono lavorare assieme per condividere proposte comuni da presentare alla politica per tutelare l’occupazione, il lavoro e il ruolo dei Consorzi. In questo senso una prima un’importante occasione di confronto sarà il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del settore Bonifica.”
“Senza i Consorzi di bonifica – ha aggiunto Stefano Faiotto, FAI-Cisl – non esisterebbero buona parte del caratteristico panorama italiano, né eccellenze come quella del riso. Tali enti consortili sono espressione di agricoltura e territorio e vi operano lavoratori di straordinaria competenza.”
“Non si deve mai dare nulla per scontato. Per questo – ha proposto Giorgio Ferrero, Assessore all’Agricoltura di Regione Piemonte – propongo che proprio da questa regione parta un documento per ribadire che lo sviluppo economico deve essere compatibile con la conservazione delle risorse naturali, ad iniziare da quelle idriche.”
Ai lavori del simposio di Torino sono intervenuti anche i Presidenti ANBI Piemonte, Vittorio Viora ed ANBI Valle d’Aosta, Giorgio Lale Murix, così come Oliviero Alotto, Fiduciario Slow Food  Torino, che ha evidenziato, in particolare, le potenzialità di fruizione turistica “dolce” della rete idraulica del Paese. “Nel turismo ciclabile- ha esemplificato – per 1 euro investito se ne ricavano 70!” 
“Qualità agroalimentare e salvaguardia idrogeologica concorrono a quel bene territorio, invidiatoci nel mondo; eppure – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – manca ancora una Legge nazionale contro l’eccessivo consumo di suolo dove, invece, hanno già legiferato, in maniera autonoma, alcune Regioni. L’obbiettivo del nostro impegno – ha concluso Gargano – è di contribuire, attraverso un nuovo modello di sviluppo, ad avvicinare le due Italie, rendendo più corto il divario fra Nord e Sud del Paese.” 
 

LOMBARDIA - UN IMPIANTO IDROELETTRICO “FISH FRIENDLY”

Presenti, tra gli altri, il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi e Fabio Rolfi, Assessore Agricoltura Regione Lombardia, è stata inaugurata la nuova centrale idroelettrica, ubicata sulla derivazione irrigua a Cantrina di Bedizzole e voluta dal Consorzio di bonifica Chiese (con sede a Calcinato, in provincia di Brescia).
L’impianto, costato circa cinquecentomila euro ed operante già dallo scorso Dicembre, ha una capacità produttiva di 400.000 kilowattora all’anno, utilizzando un “salto d’acqua” di m. 2,15 con una portata di mc. 3,5 al minuto. E’ stato realizzato con i più moderni criteri ambientali, rispettando il Minimo Deflusso Vitale e permettendo il transito dei pesci  da monte a valle (e viceversa) dell’impianto.

PIEMONTE - STAGIONE IRRIGUA ANOMALA

Dopo una delle primavere più piovose, annoverate negli annali meteorologici, con il repentino innalzamento delle temperature degli ultimi giorni, la stagione irrigua è entrata nella fase più intensa. Alle prese dei canali gestiti dall'Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) e dalla Coutenza Canali Cavour (con sede a Vercelli) si registrano elevate disponibilità idriche dei fiumi alimentatori; i canali, quindi, sono  al massimo della capacità di trasporto ma, ciò nonostante, non  riescono a soddisfare in pieno le esigenze degli agricoltori. Non si sono finora riscontrate criticità elevate e diffuse, ma momentanei disagi.
Tale situazione si è determinata a causa della contestuale richiesta di irrigazione per tutte le colture e nell'intero comprensorio irriguo del Novarese e della Lomellina. Le abbondanti e prolungate piogge primaverili hanno infatti determinato un allineamento dell’avanzamento colturale di riso e mais che, quasi ovunque, porta ad una contemporanea e forte esigenza di irrigazione, mentre nelle annate scorse tale bisogno era più distribuito nel tempo. Un’ulteriore complicazione deriva dalla sempre più diffusa semina interrata del riso che, pur presentando vantaggi colturali, impone un tardivo e concentrato utilizzo della risorsa irrigua, che coincide proprio con la prima bagnatura del mais.
Tale pratica genera anche un’altra difficoltà nelle parti del comprensorio irriguo, dove la principale fonte di approvvigionamento è rappresentata dalle risorgive e dai fontanili che, a causa della carente alimentazione delle falde, non  forniscono le normali dotazioni idriche. Purtroppo, a seguito delle scelte colturali e delle anomale condizioni climatiche, non si è sfruttata, per settimane, l'eccezionale disponibilità di risorsa irrigua ed ora si deve soddisfare una richiesta che, per contestualità ed estensione, non ha precedenti.
In ogni caso, dopo le prime inevitabili oscillazioni, la rete irrigua dell’ente consortile sta raggiungendo una stabilità, che consenta di poter procedere con una distribuzione equilibrata. Si stanno affrontando anche le criticità alle prese delle antiche rogge Magna e Castellana, sul fiume Ticino, a valle di Vigevano, dove il regime idraulico abbondante ha impedito fino a pochi giorni fa la realizzazione delle opere provvisionali, indispensabili per poter immettere l’acqua nei canali.

EMILIA ROMAGNA - IN PRIMA LINEA PER LA SALVAGUARDIA DELL’APPENNINO

Sono 431 gli interventi per opere di sicurezza territoriale e contro il dissesto in Appennino, realizzati lo scorso anno dai Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna, che hanno reinvestito  il 73,5% dei contributi di bonifica riscossi: 13,5 milioni di euro sul totale di 18,4 milioni (l’investimento complessivo sale addirittura ad oltre diciasette milioni, se si considerano anche le risorse messe a disposizione da Regione e finanziamenti europei); obbiettivo: accrescere la sicurezza del territorio con azioni di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. Nella sede della Regione Emilia Romagna, a Bologna, è stato fatto il punto con gli Assessori Regionali alla Difesa  Suolo, Paola Gazzolo ed Agricoltura, Simona Caselli, in occasione della Conferenza annuale sull’Attuazione del Protocollo d’Intesa, firmato nel 2013 per dare piena applicazione alle disposizioni regionali  ed utilizzare, a favore del territorio dell’Appennino, i proventi del contributo di bonifica, salva la quota proporzionale relativa alle spese generali di funzionamento dei Consorzi.
I lavori, realizzati lo scorso anno, hanno riguardato il presidio di torrenti e fossi minori, il consolidamento dei versanti  montani, la manutenzione di strade, acquedotti di bonifica e  vegetazione lungo i corsi d’acqua in diverse località di  vari comuni nelle province di Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
“Lo scorso anno avevamo indicato l’obiettivo di reinvestire in progetti, manutenzioni ed interventi per la montagna il 70% delle risorse di bonifica provenienti dai cittadini e dalle imprese di questo territorio: il risultato è pienamente centrato e superato, toccando il 73,5%” hanno spiegato le Assessori Regionali.
“Nel 2017 le aspettative sono state ampiamente confermate con un impegno concreto e misurabile in una miriade di piccoli, medi interventi destinati a rafforzare il mosaico dei bisogni collettivi” ha rimarcato Massimiliano Pederzoli, Presidente ANBI Emilia Romagna.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente di U.N.C.E.M. (Unione Nazionale Comunità Enti Montani), Giambattista Pasini. Entro l’estate, la Regione Emilia Romagna approverà il bando del Programma di Sviluppo Rurale da16.800.000 euro per sostenere interventi di riduzione delle conseguenze di calamità naturali, avversità climatiche e la prevenzione dei fenomeni franosi: una misura di grande importanza per la salvaguardia dei terreni agricoli nell’Appennino e cui Consorzi di bonifica ed Unioni di Comuni montani potranno contribuire grazie alle loro capacità tecniche e operative.


FRIULI VENEZIA GIULIA - AVVIATA LA MANUTENZIONE SU 350 CHILOMETRI DI CORSI D’ACQUA

Sono al via i lavori di manutenzione ordinaria dei canali di adduzione e delle rogge della rete irrigua, gestita dal Consorzio di  bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), che si estende su circa trecentocinquanta chilometri del territorio regionale. L’intervento prevede lo sfalcio delle sponde laterali e delle banchine dei canali, il taglio della vegetazione arborea, l’espurgo di alcune tratte, la manutenzione di impianti ed opere di presa, per una spesa di 415.000 euro. Le operazioni di sfalcio, già in corso, si protrarranno per 120 giorni con maggiore impulso in questi mesi estivi.

EMILIA ROMAGNA - COMUNQUE, PRIMA DI TUTTO, LA SICUREZZA DEL TERRITORIO

Le forti precipitazioni abbattutesi a cavallo dei mesi di febbraio e marzo 2018 hanno avuto conseguenze, che non si sono esaurite al cessare del fenomeno intenso, ma perdurano fino a questi giorni. Il sovraccarico idraulico, che in occasione di simili eventi si viene a determinare nel reticolo scolante, provoca  infatti un’erosione delle scarpate interne dei canali, innescando movimenti franosi, che possono interessare anche le strade, che fiancheggiano le opere di scolo.
Questa situazione si è manifestata nel canale di scolo Gambellara, nel comune di Imola. Le caratteristiche del bacino scolante del canale, fortemente urbanizzato e con una  pendenza relativamente elevata per il territorio di pianura, fan sì che, in presenza di piogge significative, vi sia una rapidissima escursione tra “regime di piena” e “regime di magra”. Questa è la condizione più favorevole al formarsi di frane nell’alveo del canale. Il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) ha deciso, di intesa con il Comune di Imola, di effettuare un intervento di sistemazione delle frane del Gambellara ritenute più pregiudizievoli per la circolazione stradale: sono già in corso 2  interventi d’urgenza su un fronte della lunghezza complessiva di 350 metri; è poi in programma l’esecuzione di ulteriori lavori per una lunghezza di quasi seicento metri, ad ultimazione dei quali la sistemazione delle frane riguarderà, quindi, un tratto di quasi un chilometro.
L’importo complessivo dei lavori è di circa duecentosessantamila euro. Per ora si ha notizia di uno stanziamento assai limitato da parte dello Stato, pari a circa il 10% dell’importo richiesto. In ogni caso, in considerazione dell’importanza e dell’urgenza dell’intervento, l’ente consortile ha deciso di assumerne il costo, utilizzando propri accantonamenti.

TOSCANA - OFFICINA CENTRALIZZATA PER VALORIZZARE LE PROFESSIONALITA’ INTERNE

A pochi giorni dall'inizio dei lavori è già terminato il montaggio della nuovissima tendostruttura, che ospiterà il magazzino centralizzato di tutto il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord; con una superficie pari a 300 metri quadrati, in alluminio e pvc, sorge a fianco della grande officina centralizzata, nel quartiere Migliarina a Viareggio, sede storica lucchese dell'ente consortile  ed è funzionale ai lavori meccanici, realizzati in proprio su impianti e macchinari. Data la posizione strategica rispetto al territorio gestito, il nuovo magazzino sarà il punto di riferimento per tutte le altre sedi consortili: accoglierà infatti materiali, piccoli mezzi, attrezzature, che saranno utilizzati per le necessità di ogni area, dalla Lunigiana alla Lucchesia. Potenziando le strutture esistenti il “Toscana Nord” ha scelto di puntare sulle professionalità altamente specializzate dei dipendenti impiegati nell'officina meccanica aziendale: un investimento in termini di qualità di lavoro, ma anche di celerità negli interventi realizzati; molte opere idrauliche, infatti, vengono autocostruite.

VENETO - IDROVORA ENTRA NELLA RETE UNESCO DEI MUSEI D'ACQUA

L’idrovora di Santa Margherita di Codevigo, fiore all’occhiello del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), sarà inserita nella Rete Mondiale dei Musei d'Acqua dell'UNESCO, iniziativa promossa da Centro internazionale Civiltà dell’Acqua ONLUS, Università Ca’ Foscari di Venezia ed Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa. Il sito di Santa Margherita è un museo “vivo” ed in continua evoluzione, nonché uno dei più antichi testimoni della Bonifica meccanica in Italia.

MARCHE - PagoPA: UNA SPERIMENTAZIONE RESPONSABILE

Sta partendo la spedizione degli avvisi di pagamento per il contributo di bonifica 2018. Da quest’anno i bollettini potranno essere pagati con il nuovo sistema “Pago PA”, che li rende pagabili non solo in banca o alle Poste, ma anche on-line accedendo al sito mpay.regione.marche.it e presso ricevitorie, bancomat e supermercati (l’elenco completo è disponibile sul sito agid.gov.it/pagopa).
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) è stato il primo ente ad introdurlo in tutta la regione (nel 2019 diventerà obbligatorio per tutti gli Enti Pubblici), ma a causa di un ritardo nelle procedure di test del nuovo sistema, potrebbe accadere che il bollettino arrivi in prossimità della scadenza. Per venire incontro alle esigenze dei propri consorziati e ridurre al minimo i disagi, l’ente consortile ha deciso di concedere 15 giorni in più per effettuare il pagamento del contributo, in caso di ritardata consegna dell’avviso, senza incorrere in alcuna sanzione. Ogni consorziato dovrà dunque aggiungere 15 giorni alla scadenza scritta nella propria cartella.

VENETO - GRANDE FREQUENZA PER  UN SITO STORICO DI STRAORDINARIA BELLEZZA

Il Parco delle antiche prese irrigue e delle centrali idroelettriche, realizzato dal Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) e situato in località San Lazzaro a Bassano del Grappa, è sempre più “gettonato”. Questa volta, 70 ragazzi della classe 5° della locale scuola “A. Canova” hanno chiesto di potervi svolgere il loro saggio di fine anno con  esibizione di canti e poesie.
Il sito è stato oggetto di recenti restauri dei manufatti storici, che consentivano di derivare l’acqua dal fiume Brenta e portarla al territorio, attraverso lunghi canali, ancora dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia o forse anche prima. In particolare, all’interno del vecchio alveo della roggia Morosina, risalente al Cinquecento, è stato ricavato un teatro all’aperto con una capienza di oltre trecento posti: è originale che si collochi proprio dove, fino a 90 anni fa, l’acqua transitava regolarmente; un “teatro dell’acqua” in tutti i sensi, quindi, e che si colloca a confine tra il fiume Brenta ed il canale Medoaco , tuttora funzionante.

VINCENZI A METAPONTO

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà a Metaponto, in Basilicata, nel pomeriggio di giovedì 28 Giugno p.v. in occasione dell’inaugurazione di “Acqua Campus Med – Un polo per le tecnologie irrigue del Mezzogiorno”; negli spazi dell’Azienda Agricola Dimostrativa “Pantanello” interverrà, dalle ore 18.00, al convegno “Acqua e trasferimento delle innovazioni in agricoltura”.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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