Anno XIX, n. 45 venerdì, 1 dicembre 2017

TRASFORMARE LE CAVE DISMESSE IN BACINI IDRICI: APPROVATA PRIMA LEGGE REGIONALE

VINCENZI: “GRAZIE ALLA SINERGIA FRA I SOGGETTI INTERESSATI, LA LOMBARDIA SI CONFERMA ALL’AVANGUARDIA NELLA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE”

“La legge sulla trasformazione delle cave dismesse in bacini idrici, approvata da Regione Lombardia, così come l’assunzione del Piano Nazionale Invasi da parte del Governo con un primo, seppur contenuto, stanziamento in Legge di Stabilità, sono importanti e concrete risposte alla necessità di incrementare le disponibilità idriche del Paese. Di fronte a tali scelte, ANBI non può che esprimere soddisfazione nell’interesse generale, auspicando che l’esempio della Lombardia, primo in Italia, venga assunto anche in altre regioni.”
Ad esprimere questo commento è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi  Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), che da tempo è impegnata ad indicare la necessità di aumentare la percentuale di pioggia trattenuta sul territorio, elevandola dall’attuale 11% dei circa 3 miliardi di metri cubi, che annualmente cadono sull’Italia; nella sola Lombardia, riconvertendo a bacino idrico il 10% delle cave dismesse, si potrà contare su un incremento della riserva d’acqua, pari a 90 milioni di metri cubi, aumentando così la resilienza del territorio ad un fenomeno ormai ricorrente come quello della siccità.
“La scelta lombarda – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è frutto della costante sinergia fra ANBI Lombardia e Regione Lombardia per rispondere alle aspettative del mondo agricolo e del territorio, rappresentando un’ottima pratica nella soluzione dei problemi legati alla salvaguardia idrogeologica ed alla tutela delle risorse idriche in un quadro di valorizzazione ambientale. Il nostro impegno sarà promuovere ovunque tale esemplare spirito collaborativo.”


GARGANO: “LE RISAIE SONO UN LIBRO DI TESTO PER L’OTTIMALE GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE”

“Serve un cambio di passo nella cultura del territorio; per contrastare i cambiamenti climatici necessitano interventi strutturali: dal Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico al Piano Irriguo Nazionale; per realizzarli servono importanti finanziamenti pluriennali, che discendono da una nuova consapevolezza della politica nei confronti dei grandi problemi ambientali emergenti e di cui il Piano Nazionale degli Invasi, inserito nella Legge di Stabilità, rappresenta un primo, ma significativo tassello.”
Ad affermarlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto al convegno “L’acqua in agricoltura non è uno spreco”, organizzato a Torino da Regione ed ANBI Piemonte, al quale hanno partecipato il Presidente, Sergio Chiamparino e l’Assessore all’Agricoltura di Regione Piemonte, Giorgio Ferrero.
“La gestione idrica delle coltivazioni del riso, indicata come sprecona da certi ambienti  – ha proseguito Gargano – è in realtà esempio di una corretta cultura della risorsa idrica: ogni risaia, infatti, è un bacino, che trattiene acqua per poi restituirla, qualitativamente migliorata, alla falda ed al paesaggio, creando al contempo economia agricola e turistica. La risaia, grazie alla possibilità di riutilizzo della medesima acqua più volte, rappresenta la coltura, che meglio ottimizza l’uso delle risorsa idrica con tecniche di irrigazione tradizionali. In questa battaglia per la promozione di una cultura dell’acqua legata al contesto ambientale – ha concluso il DG ANBI – è fondamentale la presenza delle Istituzioni ad ogni livello; a loro chiediamo di allearci per snellire gli oneri burocratici, freno all’innovazione anche dei Consorzi di bonifica che, espressione di autogoverno e sussidiarietà, operano d’intesa con le realtà locali nell’interesse del territorio.”


EMILIA ROMAGNA - SICCITA’: TERMINATI INTERVENTI URGENTI

Il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) ha terminato gli interventi urgenti per fronteggiare la grave siccità, che negli ultimi mesi ha colpito pesantemente anche il suo comprensorio territorio ed il mondo agricolo. L’ente consortile, già da Maggio, aveva predisposto un piano di interventi per un valore di 2.120.000 euro e ne aveva iniziato l’attuazione; in seguito, tale piano è stato finanziato dal “Piano per interventi urgenti” della Protezione Civile: 12 i macro progetti, ognuno dei quali strutturato in molteplici azioni (lavori, servizi, forniture). I cantieri hanno impegnato, in pianura e in montagna, tutto il personale tecnico consorziale ed hanno coinvolto 41 imprese.
Si è trattato di un’azione omogenea in diverse zone geografiche del territorio piacentino che ha interessato i comuni di Bobbio, Borgonovo, Castel San Giovanni, Castell’Arquato, Cortemaggiore, Fiorenzuola d’Arda, Alseno, Cadeo, Gossolengo, Vernasca, oltre che alcuni comuni montani. La tipologia di interventi ha risposto in generale ad un bisogno immediato ma in certi casi, per esempio nel caso di sorgenti e pozzi, si è trattato di opere infrastrutturali, che porteranno benefici anche negli anni futuri.
Gli interventi realizzati sono stati: in montagna, rifornimento con autobotti, recupero delle perdite di fondo della diga di Mignano, nuove captazioni di sorgenti, interventi finalizzati al ripristino delle sorgenti d’acqua, efficientamento del sistema di distribuzione idrica, riparazioni, nuove pose o sostituzione di tubazioni per potenziare le condotte di distribuzione; in pianura, realizzazione di nuovi pozzi, perforazione di 2 pozzi in Val Trebbia (località Colonna e Molinazzo) e di 2 pozzi in Val d’Arda (località Chiavenna Landi e Dugara), rimessa in esercizio di pozzi da anni non utilizzati, attivate una serie di convenzioni con i proprietari di pozzi privati per poterne utilizzare la risorsa, potenziamento della rete distributiva idrica, collegamenti temporanei per portare acqua a zone che ne erano prive.


VENETO - E’ ORA DI MANUTENZIONI IRRIGUE

E’ iniziata la stagione fredda dopo un’estate straordinariamente siccitosa ed il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) ha dato il via, come ogni anno, ad un’intensa e capillare opera di manutenzione degli impianti irrigui per prevenire il rischio allagamenti e tenere in sicurezza il territorio, riportando tutta la rete alla massima efficienza in previsione della stagione irrigua 2018. Molti sono gli interventi che si susseguono su tutto il territorio della provincia scaligera; infatti, se d’estate i 4.600 chilometri di canali artificiali e naturali portano l’acqua agli agricoltori, tra l’autunno e l’inizio della primavera hanno un compito altrettanto importante: quello di far defluire le acque piovane.  L’ente consortile, per mantenere efficienti gli impianti e le reti irrigue, investe ogni anno quasi dieci milioni di euro: uno sforzo importante, ma indispensabile per gestire una rete di distribuzione dell’acqua, che coinvolge settanta comuni e quasi ottantottomila ettari di terreno.
Tra gli altri, interventi di manutenzione sono in corso sulla rete irrigua in pressione, che consente di risparmiare un terzo di acqua per l’irrigazione. Si è concluso da poco un intervento in località San Pieretto del comune di Affi e che ha visto la sostituzione di circa duecentocinquanta metri di tubazione irrigua in pessime condizioni con nuove tubazioni in PVC.


TOSCANA - RISANAMENTO DI UNA RETE IRRIGUA

Sono 150.000 gli euro, che saranno spesi dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) per migliorare le condizioni della rete irrigua in Lunigiana prima dell'avvio della prossima stagione irrigua.
Sono 6 gli impianti (Fivizzano, Bagnone, Groppoli, Caprio, Piana di Filattiera, Treschietto), che compongono il locale sistema gestito dall’ente consortile: oltre centoventisette chilometri di condotte, che forniscono irrigazione a 1670 utenti; sono questi i numeri di una infrastruttura a servizio delle attività agricole e famiglie lunigianesi, che l’ente consorziale ha ereditato dall’Unione dei Comuni, ma che necessita di forti lavori strutturali e di ammodernamento.
Di fronte alla terribile siccità della scorsa estate, il “Toscana Nord” ha predisposto un piano di intervento, progettando una serie di lavori subito cantierabili; il progetto, diviso in lotti funzionali, prevede complessivamente un investimento di 11 milioni di euro, già presentato alla Regione Toscana.


EMILIA ROMAGNA - IRRIGAZIONE 2017: PRESENTATI RISULTATI

Ammonta ad 85 milioni di metri cubi l’acqua di superficie, distribuita dal Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) a scopi irrigui: questo il dato saliente per un 2017 caratterizzato da scarsità di pioggia e temperature sopra le medie. Nell’ultimo decennio si sono avute le 2 annate più piovose (2010 e  2014) e le 3 più siccitose (2007, 2012 e 2017) degli ultimi 100 anni: i cambiamenti climatici sono quindi da considerare un elemento strutturale, con cui ci dobbiamo confrontare.
Il 2017 è stato, oltre che eccezionalmente siccitoso, anche uno degli anni più caldi  (con un incremento medio di 3 gradi nel trimestre estivo) ma, nonostante le condizioni climatiche difficili, l’ente consortile è riuscito, con un impegno straordinario, a fornire acqua a tutte le colture, che ne hanno avuto bisogno. Inoltre, grazie alle recenti innovazioni tecnologiche ed alla conoscenza delle esigenze irrigue, a parità di condizioni critiche, rispetto al 2012 si è conseguito un risparmio complessivo pari a 5 milioni di metri cubi d'acqua: si è risparmiata soprattutto acqua proveniente dal fiume Po attraverso il Canale Emiliano Romagnolo e, quindi, ad elevato costo energetico.
Ciò è stato possibile grazie alla razionalizzazione delle tecniche irrigue, al telecontrollo ed al potenziamento delle reti in pressione a controllo digitale; fondamentale è stata la conoscenza preventiva delle esigenze irrigue dell'agricoltura (entro Febbraio) tramite il programma ACQUA VIRTUOSA funzionale al migliore utilizzo degli invasi di accumulo.
Oggi funzione primaria dell’ente consorziale è identificare e risolvere le criticità, proponendo soluzioni tecniche e sostenibili, che rispondano a situazioni climatiche difficili, sempre più frequenti.


LOMBARDIA
- PROSEGUONO MANUTENZIONI E LAVORI

Alta si mantiene l’attenzione del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) nei confronti del reticolo idraulico gestito. Nell’Alto Milanese sono stati eseguiti recentemente alcuni lavori di recupero spondale con il rifacimento di opere muratorie e rivestimenti nei comuni di Arese, Cornaredo, Rho, Cisliano e Bareggio; ancora in zona, un’altra serie di opere è stata effettuata sul derivatore di Cuggiono a Buscate e sul derivatore di Magenta nel comune omonimo.
Nel Basso Pavese, invece, sono stati ultimamente eseguiti alcuni lavori di manutenzione ordinaria e di pulizia del Canale Sud – Bottellino, in comune di Pieve Porto Morone. La manutenzione ha riguardato anche le imbarcazioni da lavoro dell’ente consortile, riposte nel deposito di Abbiategrasso, mentre spediti procedono gli interventi più corposi, finanziati da Regione Lombardia, per il restauro spondale sul Naviglio Pavese: i lavori sono al 40% del loro avanzamento.
Il regime di asciutta parziale del Naviglio consentirà un’ulteriore progressione delle attività sino alla loro definitiva chiusura durante l’asciutta primaverile del 2018; sono interessati dai cantieri i comuni di Casarile, Giussago e Certosa di Pavia.


VENETO - VERSO UNA NUOVA SEDE CONSORTILE

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha avviato l’iter per la realizzazione della nuova sede a Noale nell’area dell’ex consorzio agrario di proprietà del Comune. L’area scelta si trova in posizione baricentrica rispetto al territorio gestito dall’ente consortile (52 comuni situati nelle province di Padova, Treviso e Venezia) ed è un sito di grande valore anche ambientale, essendo circondato dalle acque del fiume Marzenego, corso d’acqua scelto per il primo Contratto di Fiume.
Alla base dell’accordo c’è anche la volontà di ente consortile e Comune per il riuso di un’area urbanistica di grande valore, limitando al minimo la nuova edificazione. L’ente consorziale acquisirà, per un importo di 260.000 euro, il terreno, dove andrà ad edificare la nuova sede destinata ad accogliere gli uffici, che si trasferiranno da Mestre e Mirano; il progetto prevede la realizzazione di una sala polifunzionale da 150 posti a sedere e che potrà essere utilizzata gratuitamente anche dal Comune.
Il Comune, altresì, si farà carico, oltre alla realizzazione della biblioteca in un attiguo edificio, anche della posa di una passerella carrabile, che collegherà l’area con il parcheggio degli autobus. Nella fascia verde fluviale è in programma la realizzazione di un percorso didattico, che “Acque Risorgive” potrà utilizzare per le numerose attività rivolte alle scuole del comprensorio.


LOMBARDIA - ELETTI NUOVI CONSIGLIERI AL “MINCIO”

Il Consorzio di bonifica Territori Mincio (con sede a Mantova) ha ufficialmente reso noti i nuovi componenti del Consiglio d’Amministrazione per il mandato 2018 – 2022, eletti a seguito della due giorni elettorale, raddoppiare i votanti rispetto al 2012. 
A Gennaio è prevista la prima seduta del Consiglio d’Amministrazione, con l’elezione delle cariche quali Presidente, Vicepresidente e Comitato Esecutivo.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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