Anno XIX, n. 32 venerdì, 1 settembre 2017

ANBI: L’EMERGENZA SICCITA’ E’ MOLTO GRAVE.
VA TUTELATA L’ECONOMIA E  L’OCCUPAZIONE DEL  “MADE IN ITALY” CHE E’ IRRIGUO

La situazione idrica italiana, soprattutto nelle regioni settentrionali, è molto grave, ma va fatto ogni sforzo per garantire la conclusione di una difficilissima stagione irrigua, limitando i danni ad un settore vitale per l’economia nazionale, quale l’agricoltura: è quanto ha affermato l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela dei Territori e delle Acque Irrigue (ANBI).
Nel bresciano, il livello del lago d’Idro è sceso a 55 centimetri, pari a circa 4 milioni di metri cubi d’acqua e, permanendo le attuali condizioni meteo, l’irrigazione gestita dal Consorzio di bonifica Chiese (con sede a Calcinato, nel bresciano), già ridotta del 60%, sarà sospesa entro il fine settimana, decretando l’esaurimento di un sistema idrico, generalmente capace di garantire una disponibilità di 40 milioni di metri cubi, suddivisi tra l’invaso d’Idro ed i bacini dell’Alto Chiese.
Drammatica è la situazione del lago di Massaciuccoli (il “lago di Puccini”) in Toscana, sceso a  - 56 centimetri sotto il livello del mare, una condizione, che non si ricorda “a memoria d’uomo”. L’irrigazione è sospesa da mesi, cioè da quando il lago toccò quota -30. Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca)esprime  molta preoccupazione anche per la situazione ambientale, che si sta creando, perché la poca acqua presente nell’invaso, già strutturalmente caratterizzato da scarso ricambio idrico, ha un’altissima concentrazione di inquinanti e nutrienti (fosforo ed azoto). Esemplare della gravità della situazione, che si sta registrando in Emilia Romagna (esaurite le riserve idriche, restano solo i flussi irrigui garantiti dal Consorzio di 2° grado C.E.R. -  Canale Emiliano Romagnolo, che ha sede a Bologna e che preleva acqua del fiume Po), è quanto accade nel piacentino, dove  il lago di Mignano, in val d’Arda, è praticamente vuoto, contenendo 50.000 metri cubi d’acqua su una capacità di 10 milioni! Analoga è la condizione del lago del Molato in val Tidone: anche qui il bacino è praticamente esaurito, contenendo 40.000 metri cubi su una capacità di 10 milioni; l’irrigazione è ovviamente sospesa ma, nelle scorse settimane, il Consorzio di bonifica  Piacenza (con sede nella città capoluogo)era riuscito comunque a garantire  3 turni di irrigazione invece dei 7 consueti, distribuendo tuttavia meno della metà dell'acqua generalmente a disposizione.
Non va meglio nelle Marche, dove la Regione ha disposto l'immediata interruzione dei rilasci idrici ad uso irriguo dall'invaso di Mercatale per riservare l'ormai esigua scorta idrica ai fini idropotabili; secondo il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), che gestisce la diga, il provvedimento, che penalizza solo l’agricoltura,  arriva comunque troppo tardi: la quantità d'acqua presente nel bacino è scarsa (circa un milione di metri cubi), con possibili rischi di compromissione batteriologica per gli organismi viventi. In Abruzzo è stato addirittura chiesto la stato di emergenza nazionale dopo l’esaurimento delle scorte idriche dall’invaso della diga di Chiauci, gestito dal Consorzio di bonifica Sud (con sede a Vasto, in provincia di Chieti), lasciando “a secco” l’area vastese.
“E’ un quadro drammatico – ha commentato
  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – cui bisogna rispondere con politiche in grado di aumentare rapidamente  la resilienza del territorio; noi stiamo dando risposte quotidiane attraverso la migliore gestione delle risorse idriche presenti, ma anche di prospettiva come dimostra il Piano Nazionale degli Invasi, che abbiamo presentato insieme alla Struttura di Missione #Italiasicura. Urgono, però, scelte concrete, da parte delle Autorità competenti in previsione della prossima Legge di Stabilità.”
“Nel frattempo- ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – dobbiamo portare a termine la stagione irrigua, evitando che i sacrifici ricadano solo sull’agricoltura; ricordiamo, al proposito, che, dopo l’uso umano, la legge indica prioritario l’utilizzo per la produzione alimentare.”

SARDEGNA - STOP ALLA CAMPAGNA IRRIGUA

A causa del forte stato di siccità, che quest’anno ha interessato il territorio della Nurra (in particolare il sistema dei bacini di approvvigionamento idrico Temo-Cuga-Bidighinuzu) ed a causa delle forti limitazioni deliberate dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale sull’utilizzo dell’acqua a scopo irriguo, la stagione irrigua 2017 si è conclusa in data 31 Agosto u.s. .
Questa disposizione si è resa obbligatoria nonostante l’utilizzo di fonti straordinarie di approvvigionamento irriguo quali pozzi, bacini di raccolta e reflui affinati; le risorse idriche ridotte e le temperature così elevate, tuttavia, non garantivano una continuità nella distribuzione irrigua, soprattutto in zone idraulicamente svantaggiate. Al fine di utilizzare le risorse idriche ancora disponibili e con l’obbiettivo di tutelare, almeno in parte, la produzione agricola,  il Consorzio di bonifica Nurra (con sede a Sassari) ha individuato un’eccezione per alcuni tipi di colture ed  a vantaggio delle aziende già autorizzate: carciofo; carciofo a goccia; prati monofiti e polifiti; colture protette; erbai autunno-vernini; officinali; ortive a goccia; olivo di nuovo impianto.
È altresì  vietata la prosecuzione dell’irrigazione di tutte le altre colture. Il personale consortile  effettuerà quotidianamente i controlli per verificare il rispetto di questa disposizione e potrà chiudere interi tratti di condotta o singole utenze non più autorizzate, applicando le sanzioni previste dal regolamento irriguo. Le limitazioni potranno essere modificate o annullate a seguito di mutate condizioni di accumulo nei bacini o a seguito di utilizzo di ulteriori apporti nel sistema irriguo.


LOMBARDIA - CHIESTO PICCOLO POSTICIPO DELLE RIDUZIONI DEI PRELIEVI IRRIGUI

Permane l’emergenza idrica, che sta mettendo a dura prova, ormai da diversi mesi, il comparto agricolo.
Per quanto riguarda il sistema idrico originato dal lago Verbano, dallo scorso 23 agosto è stata attuata, da parte del Consorzio Ticino (con sede a Milano), una riduzione di portata di 41,5 mc/sec, mentre il 28 agosto, a seguito del raggiungimento da parte dei livelli dello zero idrometrico, l’ente regolatore del lago Maggiore ha indicato di limitare i‎ prelievi allo stretto indispensabile, appellandosi al senso di responsabilità di tutti gli utilizzatori e riservandosi però, su richiesta del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (anch'esso con sede nel capoluogo regionale), sentite le associazioni di categoria agricole e valutate le esigenze idriche delle colture ancora in atto, il rinvio delle diminuzioni pianificate al prossimo 4 settembre, data in cui si potranno attuare  senza arrecare danni significativi al comparto agricolo.
Si ritiene così di permettere agli agricoltori di chiudere al meglio una stagione irrigua particolarmente travagliata.


ANBI: LA SICCITA’ NON E’ ANDATA IN FERIE,  CONTINUA L’EMERGENZA NELLE CAMPAGNE

Seppur l’attenzione mediatica si sia allentata, prosegue l’emergenza idrica, che sta caratterizzando l’estate italiana: i grandi laghi del Nord sono tutti sotto le medie stagionali; al Sud sono soprattutto Calabria e Basilicata ad evidenziare un calo del 40% nelle scorte idriche, trattenute nei principali invasi.
Ormai il cambiamento climatico è un dato strutturale; dal settore agricolo giungono quotidianamente dati sui deficit produttivi, che si stanno registrando per  coltivazioni ed allevamenti  a causa della mancanza di piogge e del gran caldo, che dura da 3 mesi. Accanto a ciò, va evidenziato un altro dato: la gestione irrigua ha comunque un costo, che molte colture non possono però sostenere, visti gli insufficienti prezzi riconosciuti dal mercato. Secondo gli esperti, quello attuale è il secondo anno più caldo del Pianeta dal 1880: la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani è addirittura superiore di 0,90 gradi rispetto alla media del XX secolo. I suoli si stanno essiccando anche a livello profondo con danni significativi per la sostanza organica e la fertilità dei terreni agricoli: i processi di desertificazione iniziano proprio con il ripetersi  frequente di condizioni climatiche come quella di quest'anno.
“La pressione sulle risorse idriche è massima in tutto il mondo  -  ha commentato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - È molto diverso registrare una caduta di un centinaio di millimetri di pioggia in poche ore o spalmata su più giorni; si rischia così la continua alternanza tra i danni causati da rovesci temporaleschi  di estrema violenza  e lunghi periodi di totale mancanza di precipitazioni, che si traducono in cali di produzione agricola oltre che di sofferenza per l’ambiente.”
Una possibile risposta è nella creazione di nuovi invasi: ANBI ha presentato, d’intesa con la Struttura di Missione #italiasicura, un piano ventennale per la realizzazione di 2.000 nuovi bacini, grazie ad un investimento di 20 miliardi di euro; i primi 218 progetti, redatti dai Consorzi di bonifica, sono già definitivi ed esecutivi.
“All’inizio dell’autunno – ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano- i Consorzi di bonifica riproporranno l’annuale report per la riduzione del rischio idrogeologico; mettere in sicurezza il territorio da siccità ed alluvioni può essere un importante volano anche per la ripresa economica.”


EMILIA ROMAGNA - CARENZA IDRICA: GRAVI DANNI ANCHE PER LA BIODIVERSITA’

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha rilevato, nelle scorse settimane, una diffusa moria di fauna ittica autoctona nell’area sottesa al Canale Spelta, che è una delle derivazioni più rilevanti della provincia e  conduce le acque del fiume Enza  da Guardasone fino all’abitato di Montechiarugolo, a servizio delle pratiche irrigue in numerose imprese agricole, situate in un’area molto vasta, che attraversa svariati comuni. Per la prima volta, dopo 70 anni dalla sua progettazione, la derivazione idrica, in prossimità della Traversa di Cerezzola nel comune di Canossa,  è stata sospesa con provvedimento emanato da A.R.P.A.E. (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Emilia Romagna).
La decisione si è resa necessaria per garantire il minimo deflusso vitale (DMV) nel corso dell’Enza. In questo scenario, però ,la perdurante scarsità di acqua ha provocato una dannosa ripercussione sulla biodiversità della rete consortile, colpendo anche alcune specie arboree fitodepuranti,  che migliorano l’acqua irrigua a beneficio delle coltivazioni locali.


VINCENZI: “IL CONTRASTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI NON PUO’ LIMITARSI A TITOLI E DICHIARAZIONI D’INTENTI. È URGENTE CONCRETIZZARE LE SCELTE”

“Premesso che la sicurezza idrogeologica assoluta non esiste, ma che la violenza dei cambiamenti climatici ha reso inadeguata la gran parte della rete idraulica del Paese, approfitto dell’immagine mediatica di un’ Italia divisa fra maltempo  e siccità, per ribadire che l’anello di congiunzione fra le due realtà è il Piano Nazionale degli Invasi, da noi proposto, unitamente alla Struttura di Missione #italiasicura, con la doppia valenza di prevenzione dalle alluvioni e di riserva idrica.”Ad affermarlo è stato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che ha  proseguito: “Lo ricordo perché, posticipata l’emergenza del  lago di Bracciano e quindi della città di Roma, la nostra proposta rimanga forte nell’agenda politica in vista della prossima Legge di Stabilità. Non bastano al Paese, al territorio, all’economia, all’occupazione, gli stanziamenti già decisi dal Governo: i  300 milioni del Piano Irriguo Nazionale, il cui termine per la presentazione dei progetti  è stato posticipato al 31 Agosto ed i 295 milioni, assegnati dal C.I.P.E., di cui ancor auna volta chiediamo i bandi. Oltre all’attivazione concreta di queste risorse - ha sottolineato  il Presidente ANBI - ne servono di aggiuntive, perché lo impongono le emergenze, che da settimane flagellano il Paese e che hanno minato drammaticamente industrie turistiche come quelle di Cortina d’Ampezzo e del Trentino Alto Adige dimostrando, una volta di più, l’urgenza di intervenire per mettere in sicurezza idrogeologica anche le zone  a monte dei grandi centri urbani, cui sono state doverosamente destinate risorse. Lo chiedono i territori, ma soprattutto le vittime, che continuano a contarsi ed alle cui famiglie non può andare che la nostra operosa solidarietà, convinti che non è il maltempo il responsabile… “


SARDEGNA - INDISPENSABILE CONTENERE I CONSUMI IDRICI

Le restrizioni adottate all’inizio dell’estate non sono più sufficienti a garantire il prosieguo della stagione irrigua; a causa della persistente assenza di piogge e del crescente utilizzo della risorsa idrica, il Consorzio di bonifica Sardegna Centrale (con sede a Nuoro) è stato costretto ad una nuova delibera per razionalizzare l’utilizzo dell’acqua in modo da assicurare il servizio a tutti i consorziati,  che operano nei distretti alimentati dalle acque dell'invaso di Maccheronis, sul fiume Posada. Nonostante, in primavera, i livelli degli invasi consortili fossero tra i più alti dell’Isola, la forte siccità costringe, d’accordo con l’Autorità di Bacino, a moderare l’utilizzo dell’acqua.  Così, a partire dal 1 Settembre, a  coloro, che operano in alcune aree ricadenti nei comuni di Torpè, San Teodoro, Posada, Siniscola  è consentito l’utilizzo dell’acqua a fini irrigui esclusivamente nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 6 alle ore 11; analogamente, in altre zone sempre nei  comuni di Posada e Siniscola, l’utilizzo dell’acqua è consentito, nei medesimi orari, il martedì, giovedì e sabato. In questi distretti, l’utilizzo idrico per il verde pubblico e/o privato è limitato ad un solo giorno alla settimana; è vietato, inoltre, irrigare le superfici non coltivate.
Sono esclusi, dalle limitazioni, gli utilizzi idrici aziendali come abbeveraggi o pulizia dei locali. Il personale consortile provvederà a verificare il rispetto delle turnazioni; in caso di inadempienze, i trasgressori saranno puniti prima con una sanzione e, se recidivi, con l’immediata sigillatura della presa idrica.


TOSCANA - CON IL CONSORZIO SI BATTE LA GRANDE SETE

E‘ determinante il ruolo del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo)  nel rispondere alla grande sete ed alle esigenze di un’agricoltura moderna e di qualità, garantendo l’approvvigionamento idrico per irrigare in campi in una stagione particolarmente siccitosa come quella attuale.
L’ente consortile, grazie ad una convenzione con la Regione Toscana, gestisce l’acqua dell’invaso di Montedoglio per quanto riguarda l’impiego irriguo. Tanto per dare qualche dato, che spieghi il valore del servizio, ad oggi i consumi di acqua nei 4 distretti gestiti dall’ente consorziale si attestano su circa un milione e cinquecentomila metri cubi e si prevede che a fine stagione si arrivi ad oltre due milioni di metri cubi distribuiti alle utenze. Per questa annata sono state rilasciate, ad oggi, 149 concessioni per una superficie irrigata di 590 ettari in provincia di Arezzo e di Siena.
Le colture prevalenti sono piante fruttifere per circa duecentotrentacinque ettari, mais per circa duecentocinquantaquattro ettari  e piante ortive per 35 ettari, rispettivamente il 40%, il 43% ed il 6% della superficie complessiva. Riguardo alle tecniche di irrigazione sono 457 gli ettari irrigati per aspersione e 133 quelli irrigati secondo il metodo della localizzazione.


LOMBARDIA
- L’EFFICIENZA TIENE A FRENO LA BOLLETTA ELETTRICA

Per il Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova), la stagione irrigua si avvia alla conclusione con un buon risultato in termini di costi energetici per il bacino dei Colli Morenici; l’ottima performance dipende da diversi fattori: la decisione di adottare un prezzo di acquisto fisso anziché la tariffa variabile, il miglioramento dell’efficienza degli impianti, la migliore gestione e manutenzione, l’intensificazione dei controlli per  prevenire prelievi non conformi alle regole.
Il consumo di energia elettrica, fondamentale per pompare l’acqua necessaria all’irrigazione di circa diecimila ettari di territorio collinare, è stata in linea con le previsioni di bilancio, nonostante l'andamento climatico del tutto sfavorevole, con assenza quasi totale di precipitazioni e temperature molto elevate.


TOSCANA - SISTEMAZIONI ESTIVE

In queste settimane di siccità ed emergenza idrica è più che mai importante il controllo ed il monitoraggio, che il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, in provincia di Livorno) fa quotidianamente sul territorio insieme agli interventi di manutenzione ordinaria. In Val di Cecina, l’ente consortile ha recentemente portato a termine  lo sfalcio della vegetazione in alcuni principali fossi del comune di Cecina, in particolare nelle località Paduletto e Paratino.
I lavori di sfalcio della vegetazione infestante hanno riguardato pure il Rio Gagno a Saline di Volterra, dove si sono realizzati anche interventi di sistemazione idraulica. Inoltre, un primo sfalcio è stato eseguito sui corsi d'acqua, che scorrono all'interno dell'abitato di Castelnuovo Val di Cecina, mentre nell'abitato di Volterra, in particolar modo in località Mazzolla, si è proceduto a lavori di manutenzione delle briglie idrauliche.


PROTEZIONE CIVILE:  GLI AUGURI DI VINCENZI AL NUOVO CAPO, BORRELLI

“La scelta di continuità operata dal Premier, Gentiloni, al vertice della Protezione Civile è la più opportuna in un momento di grande impegno per una struttura, la cui professionalità  ci è invidiata dal mondo e con cui siamo orgogliosi di collaborare.”
E’ stato questo il commento di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, alla notizia della nomina del vice, Angelo Borrelli, al vertice della Protezione Civile dopo le improvvise dimissioni di Fabrizio Curcio per motivi strettamente personali.
“Di Fabrizio Curcio – ha prosegue il Presidente ANBI – voglio sottolineare la dedizione, la disponibilità e l’umanità messi in una missione dove, alla casualità degli eventi, si sommano ormai  le responsabilità di miopi scelte passate, cui oggi si deve porre rimedio. In questa battaglia, i Consorzi di bonifica vogliono essere preziosi alleati della Protezione Civile nella necessaria opera di prevenzione.”
“Sono sicuro – ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano- di condividere con Borrelli, così come con il suo predecessore, un pensiero: intervenire costantemente in emergenza, seppur encomiabile  e meritorio, è comunque una sconfitta per il Paese. Insieme lavoriamo per costruire una cultura nuova.”


VENETO - AL LAVORO PER LA CITTA’ DI PADOVA

Procedono contemporaneamente i lavori del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) presso gli impianti idrovori di Ca’ Nordio e Voltabarozzo: un intervento (valore complessivo:  900.000 euro) di grande importanza per la sicurezza idraulica della “città del Santo”. Padova ha  la maggiore densità di popolazione in tutto il Veneto e  la sua sicurezza idraulica è una priorità per l’ente consortile; quasi un anno fa venne inaugurata una grande opera come lo scolmatore di piena Limenella Fossetta.
Favorire un funzionamento più regolare delle elettropompe è  la finalità dell’intervento in corso sull’impianto di Ca’ Nordio, in grado di scaricare nel canale Roncajette fino a ventimila litri al secondo. L’impianto idrovoro di Voltabarozzo, già potenziato nel 2012, verrà dotato, invece, di un nuovo gruppo elettrogeno per consentirne il funzionamento anche in caso di interruzione improvvisa dell’erogazione dell’energia elettrica.
I lavori, finanziati dalla Regione Veneto, saranno conclusi entro la fine dell’anno.


LOMBARDIA
- ORA IL TERRITORIO E’ PIU’ SICURO

La messa in sicurezza del canale Emissario Agro Mantovano-Reggiano, strategico per lo scolo delle acque e l’irrigazione, costruito nei primi del ‘900  per prosciugare i territori del sinistra Secchia: è stato l’obbiettivo del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova) che, nella frazione di Cavo nel comune di Carbonara Po, ha visto impegnati i suoi operatori per alcune settimane.
L’ antico canale consortile, interregionale, transita per i comuni di Quistello, Quingentole, Pieve di Coriano, Revere, Carbonara e Sermide, trasportando  acque provenienti da comuni reggiani e mantovani. Da tempo, l’ente consortile teneva  sotto controllo la presenza  di una preoccupante perforazione nell’argine; c’era un serio rischio di allagamento dei terreni limitrofi. Approfittando di lavori in corso a Moglia di Sermide, dove si sta realizzando la nuova controchiavica, ma anche del fatto che il tratto terminale del canale è regimentato a quote contenute, l’ente consorziale ha  deciso di intervenire per risolvere  la situazione; i lavori sono durati circa tre settimane, contemplando anche la stesura  di 3 strati di teli di diversa tessitura,  con lo scopo  di impedire la proliferazione di tane di animali (soprattutto, nutrie e gamberi).


CAMPANIA - ATTIVATA QUARTA POMPA DI SOLLEVAMENTO

Il Consorzio di bonifica Paestum (con sede a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno) ha attivato una quarta pompa di sollevamento da 450 kilowatt presso l’impianto di prelievo ed immissione, in rete, di acqua ad uso irriguo, dislocato in località Ponte Barizzo. I lavori di potenziamento, disposti  per fronteggiare il perdurante e straordinario periodo di siccità, sono durati un mese, per un importo di spesa complessivo di circa centomila euro.
D’ora in avanti  entreranno in funzione contemporaneamente non più 2, ma 3 pompe di sollevamento, con una di riserva pronta ad attivarsi in caso di sovraccarico o di avarie. L’acqua, immessa nel circuito idrico consortile, viene prelevata direttamente dal fiume Sele. Le opere murarie per allocare una pompa in più erano state realizzate oltre venti anni fa, ma dei 4 stalli disponibili, solo 3 erano completi di pompa di sollevamento.


VENETO - DANNI PER TEMPESTA

La violentissima tempesta che, con un fronte molto ampio, ha investito, nelle scorse settimane, tutto l’alto mare Adriatico, ha lasciato la propria scia di danni anche sul Veneto Orientale. Non è stata tanto la pioggia, che ha raggiunto la decina d millimetri, a creare disagi quanto le fortissime raffiche di vento, che hanno superato i 110 chilometri all’ora ed abbattuto alberi, cartelli, linee elettriche, sollevando coperture e tegole con particolare violenza e gravità lungo la fascia litoranea.
Le maestranze del  Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, nel veneziano) hanno stimato sul comprensorio in almeno duecentomila euro. Si sono segnalati  danni alle coperture degli impianti idrovori di Selvamaggiore e Bandoquerelle in comune di Concordia Sagittaria, Villa in comune di Caorle, VI Bacino in comune di San Michele al Tagliamento, Cortellazzo in comune di Jesolo, Cittanova in comune di San Donà di Piave e Boccafossa in comune di Torre di Mosto.
Numerosi sono stati gli alberi caduti su tutto il territorio comprensoriale e l’ente consortile ha provveduto a mettere in sicurezza l’estesissima rete di canali nei casi, in cui fossero  ostruiti gli alvei o indeboliti gli argini a causa  del sollevamento degli apparati radicali.


EMILIA ROMAGNA - “CARTA D’IDENTITA’” CONSORTILE ON-LINE

E' fresca di pubblicazione l'edizione 2017 del Report Bonifica Renana, basato sui dati e le statistiche relative al bilancio 2016: questa sesta edizione, arricchita e perfezionata, è già disponibile on-line e scaricabile dal sito del Consorzio di bonifica Renana, che ha sede a Bologna.
Il Report, attraverso una puntuale informazione su cosa fa l’ente consortile, si propone di avvicinare  non solo i portatori di interesse come le categorie economiche e gli enti territoriali, ma soprattutto i 259.000 consorziati, i quali garantiscono, ogni anno, le risorse economiche necessarie per la cura dell’imponente rete di oltre duemila chilometri di canali artificiali, nonchè di 75 impianti idrovori ed irrigui, che consentono al territorio di rimanere libero dalle acque, a molte imprese di avere acqua per l’irrigazione od  altri scopi produttivi, di prevenire il rischio idrogeologico. Significativi sono soprattutto alcuni dati: il bilancio presenta un utile di 476.000 euro, grazie ad una continua razionalizzazione delle strutture, del personale e ad un costante controllo dei centri di spesa.
In crescita risulta il numero di interventi di manutenzione straordinaria progettati e/o realizzati nell'area del comprensorio, in sinergia con gli Enti Locali: nel 2016 sono stati 32 cantieri in pianura e 72 sull’Appennino. Considerevole, di conseguenza,  è l'importo degli investimenti promossi dall’ente consorziale sul territorio nel 2017: € 4.285.608,00 per le strutture e reti a servizio della pianura ed € 5.353.606,00 per gli interventi in collina e montagna.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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