OLTRE 107 MILIONI DAL GOVERNO PER INFRASTRUTTURE IRRIGUE STRATEGICHE
VINCENZI: “E’ UN RICONOSCIMENTO ALLA CAPACITA’ OPERATIVA DEI CONSORZI DI BONIFICA: SONO PROGETTI DEFINITIVI ED ESECUTIVI, CANTIERABILI ENTRO IL 2017”
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha reso noto che gli sono stati assegnati 107,65 milioni di euro dal decreto, che ripartisce il fondo istituito per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Il provvedimento è ora all'esame delle commissioni parlamentari competenti per materia. Il finanziamento, che si inserisce nel piano più generale per le infrastrutture strategiche del Paese, prevede la realizzazione di 6 interventi riguardanti le infrastrutture idriche (dotazione di oltre novantadue milioni di euro) e la difesa del suolo, il dissesto idrogeologico, il risanamento ambientale e le Bonifiche, cui sono destinati più di quindici milioni di euro. Per la realizzazione delle opere i cantieri potranno prendere il via già dal 2017.
"Con questi interventi – ha dichiarato il Ministro, Maurizio Martina - interverremo anche su bacini, dove le opere, che abbiamo previsto, sono strategiche, perché garantiscono una maggiore efficienza delle reti irrigue ed un minore spreco d'acqua per le produzioni alimentari.”
Ecco le opere previste: ristrutturazione della Rilevata Dora del Canale Cavour; interventi di consolidamento dell'argine del fiume Ombrone nei pressi della città di Grosseto; più efficienza nel Sistema del Montedoglio in territorio toscano e umbro; sistemazione idraulica del torrente Mattinatella nel Gargano; regimazione del torrente "Fosso Fiorentino", con relativa messa in sicurezza in agro del comune di Trebisacce, nel tratto medio – alto; sistemazione idrogeologica degli argini del torrente Valloncello in agro del comune di Amendolara. L’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) ha espresso grande soddisfazione.
“Questo stanziamento – ha commentato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi – è frutto della nostra capacità di interlocuzione con il Ministero e si aggiunge ai fondi del Piano Irriguo Nazionale, i cui bandi si chiuderanno a fine Giugno ed agli stanziamenti concessi dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (C.I.P.E.). Ringraziamo il Ministro, Maurizio Martina, per l’impegno concreto a favore delle infrastrutture per l’agricoltura ed il territorio, di cui i Consorzi di bonifica sono espressione operativa; i progetti indicati dal Ministero e redatti dagli enti consortili sono definitivi ed esecutivi e ciò permetterà di aprire i cantieri entro fine anno.”
EMERGENZA IDRICA: I DATI ANBI CERTIFICANO UN’ITALIA ASSETATA
Se l’Italia, pur “a macchia di leopardo”, soffre un’annunciata crisi idrica, è soprattutto al Nord che l’allarme è rosso: è quanto emerge dai dati resi noti dall’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue) e riguardanti gli invasi di interesse dei Consorzi di bonifica.
La disponibilità d’acqua al Nord è praticamente dimezzata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con apice in Emilia Romagna, dove è stato richiesto lo stato di calamità naturale e dove si segnala una disponibilità di meno di cinque milioni di metri cubi (a Maggio 2016 erano oltre diciotto milioni). Crescono, in Lombardia e Veneto, le preoccupazioni soprattutto per la rapida discesa del livello del lago di Garda; sotto la media storica è sceso anche il livello del lago di Como. A ciò, va aggiunto che gli invasi montani trattengono acqua pari a circa il 20% della capacità, assolutamente insufficiente a sostenere i fabbisogni irrigui per la stagione in corso; la continua mancanza di precipitazioni sta aggravando, in particolare, la disponibilità idrica nei bacini montani del fiume Adige. In Toscana, una grave crisi idrica si registra in Maremma, dove è stato chiesto lo stato di emergenza idrica alla Regione per la scarsità di precipitazioni: -50% rispetto all’anno scorso (dal 1° Dicembre 2016 ad oggi, su alcune località del grossetano, sono caduti appena 50 millimetri di pioggia) con conseguenze drammatiche per il territorio e l’agricoltura.
Al Sud sono Basilicata, Calabria e Campania, le regioni a “soffrire la maggiore sete”: se, in termini assoluti, è la Lucania a registrare il maggiore decremento, sono i dati calabresi e campani ad evidenziare la drammaticità della stagione 2017: le disponibilità idriche sono dimezzate dallo scorso anno e sono poco più del 30%, se le si paragona al non lontano 2010. Nel Lazio, il 2017 è l’anno con minore precipitazioni dal 2009; i bacini attualmente hanno disponibilità pari a circa la metà di quella media. Criticità idriche si registrano anche in Sicilia e Sardegna; in quest’ultima è particolarmente allarmante la situazione della Nurra, nella zona nord-occidentale dell’isola, i cui bacini sono riempiti dal 20 al 30% della capienza. Un focus particolare va dedicato al comprensorio della Gallura, in Sardegna dove, in una situazione difficile, si acuisce il conflitto fra interessi gravanti sulla risorsa acqua: la carenza di risorsa idrica, dovuta alle scarse piogge ed all’insufficienza del solo bacino del Liscia, “esplode” annualmente con l’avvio della stagione turistica e l’aumento di richiesta per uso potabile dalle zone balneari, creando il paradosso dello sviluppo di un settore economico a discapito di un altro, tradizionale ed indispensabile: quello agricolo.
“Di fronte a questo scenario, da noi ampiamente anticipato con la richiesta dell’attivazione di tavoli di concertazione fin dallo scorso Gennaio – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - c’è una sola scelta: un piano nazionale degli invasi, soprattutto al Nord, per trattenere le acque di pioggia, abbinando funzioni agricole, ambientali e di salvaguardia idrogeologica. La crisi idrica non è solo un problema del settore agricolo, cui spetta la priorità d’utilizzo dopo l’uso umano, ma interessa molteplici funzioni economiche del territorio e, stante l’abbassamento delle falde, obbliga a riflettere anche sul futuro della risorsa idropotabile come testimonia la decisione esemplare del Sindaco del comune di Asolo, nel trevigiano, che ha bloccato il proliferare di piscine ad uso privato. Tra pochi giorni sarà la Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità: sono temi, che ormai non possono essere estranei anche alla nostra cultura.”
In tutta Italia, i Consorzi di bonifica, che in molte zone avevano dovuto anticipare la stagione irrigua a causa della scarsità di precipitazioni, stanno attuando piani per il risparmio della risorsa idrica, fornendo indicazioni per il più efficiente utilizzo dell’irrigazione, ricorrendo alle più moderne tecnologie (dai droni ai satelliti) per ottimizzare la funzione di ogni goccia d’acqua.
EMILIA ROMAGNA - DIGA IN RISERVA
Come conseguenza della crisi idrica più volte e da tempo denunciata dal Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città), a riprova dell’eccezionalità della situazione meteorologica degli ultimi mesi, la diga di Mignano ha terminato la sua funzione irrigua a servizio dei circa tredicimila ettari del comprensorio della Val d’Arda e manterrà al suo interno il solo volume destinato a riserva acquedottistica della vallata. La fine della stagione irrigua è solitamente collocata alla fine del mese di agosto.
La diga, nonostante nell’autunno scorso non sia stata svasata (come buona prassi consiglia) per mancanza delle idonee condizioni idrometeorologiche, non si è riempita durante l’inverno e la primavera per la pressoché totale mancanza di neve e di pioggia. Si è pertanto operata la progressiva chiusura delle valvole di fondo della diga e così l’acqua non riesce più ad alimentare con continuità la Traversa di Castell’Arquato, dalla quale si dipartono i canali di distribuzione dell’ente consortile. A disposizione dei consorziati restano i 6 pozzi consortili più altri pozzi, che alcuni agricoltori hanno messo a disposizione dell’ente consorziale; eventuali, modeste portate residue alla Traversa verranno comunque immesse nei canali tubati per non disperdere neanche l’ ultima risorsa. Nelle prossime settimane, a meno di significative precipitazioni, potranno essere serviti dal Consorzio di bonifica Piacenza solo i pochi agricoltori serviti dai pozzi e, purtroppo, la stragrande maggioranza dei consorziati non avrà possibilità di irrigare le colture.
Dati negativi si registrano anche all’invaso del Molato, dove la percentuale di riempimento dell’ invaso è del 17% e l’erogazione è pari a 500 litri al secondo. E’ una situazione complessivamente fosca per le vallate piacentine interessate e che si va ad aggiungere al negativo contesto generale, che va maturando nella Bassa, dove preoccupa notevolmente anche il repentino abbassamento di circa mezzo metro delle quote del fiume Po.
SARDEGNA - SICCITA’: ALLERTA IN GALLURA
A causa della persistente siccità, che sta colpendo il comprensorio, il Consorzio di bonifica Gallura (con sede ad Arzachena, OR) ha disposto una turnazione nell’utilizzo della risorsa idrica durante la stagione irrigua. La disposizione si è resa necessaria al fine di salvaguardare i volumi d’acqua presenti all’interno della diga del Liscia: i 70 milioni di metri cubi invasati non sono più sufficienti a garantire un pieno apporto idrico ai settori agricolo, zootecnico, civile, industriale e turistico; questo fattore, unito all’assenza di precipitazioni che ha caratterizzato gli ultimi 4 mesi, ha costretto alla decisione.
L’anno scorso, l’emergenza idrica, che aveva colpito la Gallura, era stata etichettata dal Distretto Idrografico della Sardegna come la peggiore degli ultimi 94 anni e l’assenza di precipitazioni che ha caratterizzato questa prima parte del 2017 non ha migliorato la situazione.
EMILIA ROMAGNA - CRISI SICCITÀ
Nonostante recenti episodi temporaleschi, sono dati allarmanti quelli comunicati dal Consorzio di bonifica Parmense (con sede a Parma) sulla grave situazione di siccità ed emergenza irrigua, che si è delineata in provincia nelle recenti settimane. La pressoché totale mancanza di piogge e neve nel periodo invernale e primaverile, unite all'innalzamento delle temperature portate dagli anticicloni africani, hanno causato l'abbassamento delle falde, la drastica diminuzione delle portate dei torrenti appenninici e l'incertezza, ormai endemica, di costanti prelievi dal fiume Po ancora una volta ampiamente sotto i livelli minimi, registrati negli ultimi anni.
Un’aggravante è rappresentata anche da 2 altri importanti elementi, che vanno ad incidere pesantemente sul bilancio idrico-irriguo: l'aumento di previsione del locale fabbisogno complessivo (+30%) di acqua per l'agricoltura e le tipologie colturali del territorio che, mantenendo l'attuale approvvigionamento idrico, porteranno a breve a disegnare uno scenario di grave crisi del settore e con pesanti ripercussioni sull'economia agroalimentare.
Il beneficio generato dall'irrigazione alle coltivazioni agricole della provincia, infatti, è stimato in circa sessanta milioni di euro. Occorre pertanto ridefinire i criteri di approvvigionamento idrico ed un migliore sfruttamento della risorsa, ponendo l’accento su tipologie colturali meno idroesigenti e sugli interventi necessari per l’adattamento al cambiamento climatico: invasi e adeguamento delle reti.
SARDEGNA - BUONSENSO IDRICO
A causa della straordinaria siccità, il Consorzio di bonifica Sardegna Centrale (con sede ad Arzachena, SS) ha adottato un provvedimento per razionalizzare l’utilizzo dell’acqua e tutelare il prosieguo della stagione irrigua nei distretti alimentati dalle acque dell'invaso di Maccheronis, sul fiume Posada, nei comuni di Siniscola, Torpè, Posada, Budoni e San Teodoro.
I dati sui volumi d’acqua, presenti all’interno del bacino, inducono infatti ad un uso attento della risorsa disponibile, della quale si è già programmato l'utilizzo irriguo nei prossimi mesi. I consorziati sono stati pertanto invitati a non utilizzare l’acqua a fini irrigui dalle ore 11 alle ore 15 e dalle ore 22 alle ore 6.
Questa disposizione consentirà un’equa distribuzione della risorsa tra tutti i consorziati e servirà per conservare, il più a lungo possibile, le riserve d’acqua.
ANBI:
“E’ IRRESPONSABILE PENSARE A TRIVELLAZIONI IN AREE A CONCLAMATO RISCHIO IDRAULICO: POTREBBERO PREGIUDICARE IRRIMEDIABILMENTE L’EQUILIBRIO DEL TERRITORIO”
In merito al progetto di ricerca di idrocarburi nell’area “Fantozza” (nei comuni di Guastalla, Novellara, Reggiolo, Campagnola Emila, Fabbrico, Reggiolo, Rolo, Rio Saliceto) l’ANBI, su indicazione dei Consorzi di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) e Terre dei Gonzaga in destra Po (con sede a Mantova), ha evidenziato che la sicurezza idraulica di tali territori è stata raggiunta solamente all’inizio del XX secolo, grazie ad un sistema di canali ed impianti, progettato e realizzato sulla base di livelli altimetrici ben definiti. Gli effetti della subsidenza (fenomeno correlato anche alle estrazioni dal sottosuolo) potrebbero mettere in difficoltà il delicato sistema idraulico di bonifica, causando danni non solamente alle coltivazioni agricole, ma anche agli insediamenti abitativi, produttivi ed infrastrutturali, realizzati dal dopoguerra spesso proprio in aree vallive, rese salubri dalla bonifica.
“L’equilibrio idraulico delle pianure italiane – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - costituisce il frutto di una secolare attività di manutenzione e di programmazione del territorio. Questa situazione di delicato equilibrio viene data superficialmente per scontata mentre, nella realtà, è costantemente messa a repentaglio da fattori quali il continuo consumo di suolo ed i cambiamenti climatici in atto. Per questa ragione molti territori di bassa pianura, come quella interessata dal progetto Fantozza, sono significativamente esposti al rischio di alluvioni ed allagamenti, accentuato dall’irrefrenabile aumento dell’urbanizzazione.”
“Il tema della subsidenza – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è stato oggetto di un’apposita riunione, da noi convocata nei giorni scorsi a Rovigo, capoluogo di quel Polesine, dove il territorio non si è ancora stabilizzato a seguito delle estrazioni negli anni ’50. Eppure, nonostante il pericolo ed i grandi investimenti pubblici finora necessari per adeguare le infrastrutture all’abbassamento progressivo del suolo, periodicamente c’è chi ripropone la ripresa delle trivellazioni!”
ANBI ha invitato pertanto gli organi competenti a valutare, approfonditamente e senza pregiudizi, gli effetti, che l’estrazione di idrocarburi potrebbe determinare, causando l’aumento del fenomeno della subsidenza, sul sistema idraulico di aree a conclamato rischio.
TOSCANA - PROGETTO “MIGRANTI BONIFICATORI”, AL VIA LA NUOVA EDIZIONE
Seconda edizione per il progetto "Migranti bonificatori": nel 2016, ospiti dei centri di accoglienza toscani avevano già ripulito, da volontari, gli argini dei fiumi Arno e Mugnone a Firenze, Ombrone e Brana a Pistoia; avevano fatto lo stesso anche in un'oasi a Capannori. Armati di guanti e sacchi avevano tolto carte, plastiche e rifiuti, prima e dopo il taglio stagionale dell'erba, svolto come di consueto dagli operai dei Consorzi di bonifica. In occasione della giornata "Puliamo il mondo", l'anno prima, erano stati coinvolti anche a Lucca lungo il fiume Serchio. Adesso faranno altrettanto lungo tutta l'asta dell'Arno, senza escludere qualche affluente e zone di particolare pregio ambientale nelle province di Pisa e Lucca; un'iniziativa con ricadute concrete, ma anche simboliche: al lavoro per l'intera estate, fino ad Ottobre.
Su impulso della Regione Toscana saranno coinvolti i 4 enti consortili del bacino del grande fiume toscano (Arezzo, Firenze, Pisa e Lucca) e sarà il Consorzio di bonifica3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) a coordinare gli interventi, forte dell'esperienza già maturata l'anno scorso. Allora fu raccolta, in 3 mesi, oltre una tonnellata e mezzo di rifiuti. Il progetto, già annunciato nei mesi scorsi, è stato presentato a Firenze, da ANBI Toscana, nella sede della Presidenza della Regione.
L'intervento lungo gli argini inizierà a fine Giugno ed il lavoro volontario dei giovani richiedenti asilo, che senza utilizzo di macchinari raccoglieranno i rifiuti sulle sponde, sarà preceduto anche quest'anno da un'adeguata formazione. Il corso si concluderà con un attestato, utile per futuri percorsi di formazione professionale ed in aula, come tutor e insieme ai tecnici professionisti, interverranno anche i ragazzi, che hanno partecipato al progetto l'anno scorso e che dunque potranno aiutare a tradurre e raccontare la loro esperienza.
In tutto, per l'edizione 2017, saranno circa duecento i migranti, che si alterneranno nell'attività volontaria, in gran parte provenienti dall'Africa sub sahariana e dall'Asia; l'anno scorso, tra Firenze, Pistoia e Lucca, erano stati una quarantina.
LOMBARDIA - BONIFICA: CREMONA, ESEMPIO VIRTUOSO IN UNA REGIONE VIRTUOSA
L’importanza dell'acqua per lo sviluppo regionale e in particolare della provincia di Cremona, la gestione del reticolo irriguo cremonese e gli interventi di bonifica e difesa idraulica attuati dalla Regione sono stati il filo conduttore del convegno “La civiltà dell’acqua in Lombardia. Iniziative e interventi per la difesa idraulica e per l’irrigazione: l’esempio di Cremona”, organizzato con il contributo di Regione Lombardia, da ANBI Lombardia (U.R.B.I.M.).
Il convegno, svoltosi in concomitanza con l’esposizione della mostra fotografica “La civiltà dell'acqua in Lombardia”, è stato aperto, tra gli altri, dall’intervento istituzionale dell’Assessore al Territorio, Urbanistica, Difesa del Suolo e Città Metropolitana di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi che, sottolineando l’importanza del rapporto tra ambiente, territorio e gestione dell’acqua, ha elogiato il modello lombardo, fondato sulla proficua collaborazione con i Consorzi di Bonifica, enti di imprescindibile rilevanza per le molteplici funzioni svolte; per tali motivi, l’Assessore ha quindi criticato il metodo di attribuzione delle risorse nazionali, destinate agli interventi sulla rete irrigua e di bonifica, perchè assegna, alle Regioni del centro-nord, solo il 30% del totale: una cifra ritenuta insufficiente, soprattutto considerando il potenziale di realizzazione delle opere da parte dei Consorzi lombardi.
Gli interventi dei relatori, tra cui rappresentanti di ANBI Lombardia, del Consorzio Naviglio della Città di Cremona (con sede nella “città di Stradivari”) e del Consorzio di bonifica DUNAS - Dugali Naviglio Adda Serio (con sede a Casalmaggiore, nel cremonese) hanno quindi affrontato problemi e fenomeni in corso, con uno specifico focus sul territorio cremonese. A chiudere i lavori è stato il Presidente di ANBI Lombardia, Alessandro Folli, il quale ha dato atto del forte impegno e della lungimiranza di Regione Lombardia, che non solo ha approvato una serie di norme per la difesa del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico rafforzando la collaborazione con i Consorzi di Bonifica, ma ha anche stanziato notevoli risorse; è tornato inoltre a rimarcare l’inadeguatezza del metodo di ripartizione delle risorse nazionali, riservate alle opere di irrigazione e bonifica, ricordando infine come la gestione delle criticità derivanti dalle scarsità idriche dovrebbe sempre considerare le priorità di utilizzo, stabilite dalla normativa nazionale, con l’uso irriguo secondo solo all’utilizzo umano.
TOSCANA - MAQUILLAGE AMBIENTALE
Cambia completamente volto la Valdichiana: negli scorsi 2 anni, l’opera del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) si è concentrata sulla sistemazione del Canale Maestro e del reticolo, che vi confluisce. Lo ha fatto con interventi sui corsi d’acqua di seconda categoria, indirizzati a migliorare il deflusso delle acque. L’intervento dell’ente consortile è stato importante anche nell’ottica di riqualificare il territorio, l’ambiente e promuovere attrazione turistica sul sistema Valdichiana.
In questo quadro si inserisce il recente Contratto di Fiume del Canale Maestro, con il quale l’ente consorziale e gli altri soggetti coinvolti (Comuni, Organizzazioni Professionali, associazioni ambientaliste, Ordini Professionali, imprenditori del mondo agricolo e industriale, cittadini), vogliono valorizzare, difendere e tutelare la Valdichiana attraverso filiere agroalimentari di qualità e filiere turistiche territoriali; sarà attuato nel tratto di 20 chilometri tra i comuni di Montepulciano e Marciano della Chiana, interessando anche i territori di Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano della Chiana, Sinalunga e Torrita di Siena. La Regione Toscana ha stanziato, per le opere di seconda categoria della Valdichiana aretina e senese, 1. 300.000 euro, dei quali 600.000 già in corso di realizzazione e altri 700.000 di recente assegnazione, grazie ai quali sono previsti interventi su circa centoventi chilometri di corsi d’acqua.
L’importanza degli interventi sugli alvei di seconda categoria è stato sottolineato anche dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, con il tour nei territori dei Consorzi di bonifica della Toscana, iniziato a Gennaio proprio dall’ “Alto Valdarno”.
VENETO - PRIMO TEST PER I CANALI DI GRONDA DELLA A4
Un sopralluogo congiunto di tecnici del Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piace, VE), di Autovie Venete e delle imprese appaltatrici si è svolto presso i cantieri per la realizzazione dei canali paralleli al tracciato dell’autostrada A4; scopo: valutare la situazione e verificare lo stato di avanzamento dei lavori.
Si tratta di importanti opere di salvaguardia idraulica, connesse con i lavori per la realizzazione della terza corsia autostradale, fortemente volute dall’ente consortile e che, a realizzazione completata, seguiranno il tracciato autostradale dal fiume Livenza al fiume Tagliamento, agevolando il deflusso delle acque dei territori posti a Nord della A4. I lavori hanno preso avvio dall’estremo Est del comprensorio ed hanno già avuto modo di svolgere una prima azione di invaso e trattenimento delle portate. I lavori si protrarranno per tutto il 2017.
TOSCANA - MANUTENZIONI IDRAULICHE
Il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, LI) ha terminato alcuni lavori di manutenzione ordinaria nel comune di Piombino, interessanti Rio Salivoli. Contemporaneamente l’ente consortile, avvalendosi della convenzione stipulata con la Comunità Montana, ha affidato la ripulitura del corso d'acqua San Rocco e del Fosso Casone alla Sughera. Infine, l’ente consorziale ha ottenuto un finanziamento regionale di 60.000 euro per la progettazione di ulteriori interventi di messa in sicurezza del Rio Salivoli.
VENETO - MESSA IN SICUREZZA DI UN SOTTOPASSO
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha consegnato i lavori del cantiere, che interessa l’area di via Centoni, a Camposampiero, soggetta a sofferenza idraulica in occasione di eventi meteorici particolarmente intensi. I lavori, la cui conclusione è prevista entro fine estate, sono stati autorizzati dalla Regione Veneto con un finanziamento di 160.000 euro.
Oggetto dell’intervento è un sottopasso ferroviario, realizzato nell’ambito degli interventi del Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr): esso è situato in un’area particolarmente depressa a quota inferiore rispetto alle zone limitrofe.
Questa situazione determina un grado di sofferenza idraulica, evidenziato anche nel Piano Comunale delle Acque; con il progetto predisposto dall’ente consortile si mira ad impedire l’ingresso dell’acqua nel sottopasso.
UMBRIA - PAGAMENTI MODERNI
Sono consegnate in questi giorni le richieste di contributo 2017 per il Consorzio di Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, PG) e quelle relative agli impianti di irrigazione a scorrimento inerenti la stagione irrigua 2016.
L’ente consortile ha reso noto che gli avvisi, oltre che con i sistemi tradizionali, possono essere pagati anche sul sito http://www.poste.it nell'area clienti sezione Pagamento Bollettini (con carte di credito VISA e MasterCard, carta Postepay oppure conto BancoPosta); presso tutti i punti Lottomatica; con il servizio PagaComodo di Paytipper; tramite l'app per smartphone HypeWallet ; con Paypal (anche senza avere un conto) alla pagina PagaconPaypal logoPaypal. Per evitare disguidi postali e ridurre il consumo di carta è possibile richiedere l’invio dell’avviso tramite e-mail e domiciliare l’avviso di pagamento.
LOMBARDIA - PANPERDUTO TRA AUTO D’EPOCA E ITINERARI TURISTICI
Il sito del Panperduto, valorizzato dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), è stato al centro di alcune iniziative, che non hanno confermato il nuovo ruolo, in chiave fruitivo-turistica, assunto dalla zona. L’area è stata dapprima raggiunta dai partecipanti ad un raduno di auto d’epoca, promosso dal Club Milanese Automotostorico (CMAE), per una visita all’impianto idraulico ed al Museo delle Acque Italo-Svizzere: decine di vetture vintage hanno animato lo spazio, arricchendolo per un pomeriggio di sfavillanti colori.
La mattina seguente, invece, una comitiva svizzera del Trekking Ascona-Venezia ha fatto tappa a Panperduto, nello svolgimento dell’itinerario Locarno-Milano-Venezia, attraverso un lento viaggio transfrontaliero per affermare la bontà del rilancio dell’antica idrovia. Tra lago Maggiore, Ticino e Naviglio Grande in direzione Milano, è stato d’obbligo un passaggio a Panperduto, dove i partecipanti sono stati accompagnati in visita a bordo dell’imbarcazione LoVeMi.
La navigazione rappresenta senza dubbio una grande potenzialità per un ulteriore sviluppo turistico di Panperduto.
VINCENZI A NOVARA
La presenza del Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, è annunciata, nel pomeriggio di giovedì 22 Giugno p.v., al convegno “La funzione turistica delle vie d’acqua: un esempio di multifunzionalità dei consorzi”, che si terrà, a Novara, nella sede dell’Associazione Irrigazione Est Sesia. L’organizzazione è a cura di ANBI Piemonte.