CRESCE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO NELLE ZONE TERREMOTATE. L’AZIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA
Il rischio idrogeologico aumenta fortemente in occasione di un terremoto, che non solo mina la staticità delle infrastrutture idrauliche, ma altera la morfologia del territorio. L'azione di controllo del territorio operata dai Consorzi di bonifica è scattata subito dopo i primi eventi sismici e prosegue costantemente da settimane. Il terremoto ha colpito i comprensori di 3 Consorzi di bonifica: Reatina (con sede a Rieti), Tevere- Nera (con sede a Terni), Marche (con sede a Pesaro), che operano in stretta collaborazione e che continueranno a farlo, perchè le conseguenze sul rischio idrogeologico, provocate dal terremoto, si valuteranno anche su tempi medio-lunghi.
Un problema emergente, dalle gravi conseguenze (tutte ancora comunque da valutare) sull'assetto idrogeologico, è l'abbassamento dei terreni (decine di centimetri) in alcune zone terremotate: è evidente che un terreno depresso, in caso di pioggia, non riesce più a far defluire naturalmente l'acqua, tendendo ad allagarsi e quindi sarà necessario studiare nuove reti di sgrondo idrico con la realizzazione di infrastrutture (canali e centrali idrovore), bisognose di investimenti.
In Umbria, a destare le maggiori preoccupazioni (quindi costantemente monitorato) è il fiume Nera, di cui il Consorzio di bonifica Tevere-Nera tiene sotto controllo la staticità delle sponde ed il regolare fluire delle veloci acque, che potrebbe essere improvvisamente ostruito da cadute di alberi o crolli di manufatti a ridosso dell'alveo. Nel centro di Terni è "osservato speciale" il canale Sersimone a causa della vetustà degli argini. Nel Lazio, il Consorzio di bonifica Reatina, che ha già operato per un mese ad Accumuli, sta verificando la staticità della rete idraulica (sponde ed edifici), in gran parte risalente agli anni '40; altra incognita sono le conseguenze sotterranee dei sommovimenti tellurici, che potrebbero avere attivato frane e faglie, le cui conseguenze saranno riscontrabili nel tempo a venire.
A preoccupare più di tutto è l'impianto idrovoro di Ripasottile, in comune di Colli sul Velino, già danneggiato dal terremoto umbro del '98 e da quello de L'Aquila; dall'efficienza di tale impianto dipende la sicurezza idraulica di ben 5.000 ettari, che "scaricano" le acque nel lago di Ripasottile, da dove vengono "gettate" nel fiume Velino grazie alle pompe della centrale idrovora. Il terreno paludoso non favorisce la verifica di eventuali danni. Nelle Marche, sono le dighe (Gerosa, San Ruffino, Cingoli, Rio Canale e Mercatale) ad essere costantemente monitorate dal Consorzio di bonifica Marche in collaborazione con l'Ufficio Dighe di Perugia. Nessuna anomalia è stata finora registrata. Va sottolineato che tutte le azioni svolte dai Consorzi di bonifica sono realizzate in collaborazione con le Autorità preposte (Protezione Civile, Ufficio Dighe, Vigili del Fuoco).
VERIFICHE POST TERREMOTO: NESSUN PROBLEMA ALLE DIGHE DELLE MARCHE
"Nell'esprimere la nostra solidarietà alle popolazioni colpite da un sisma, che pare non avere fine – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) - vogliamo rassicurare sul costante controllo in essere da parte dei Consorzi di bonifica nelle zone terremotate, perché l'aumento del rischio idrogeologico è una delle complicanze complementari ad un sisma come l'analogo dramma, patito dall'Emilia Romagna e da me vissuto in prima persona, sta a dimostrare.”
“Allora come adesso –aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI- l'esperienza dei Consorzi di bonifica è al servizio della Autorità preposte per evitare ulteriori, pesanti conseguenze ad un territorio già drammaticamente colpito."
TOSCANA - INSIEME PER LA TUTELA DEL RETICOLO IDRAULICO E DEL TERRITORIO
Accordo per la manutenzione ordinaria del reticolo idraulico con le aziende agricole del territorio: Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ed Organizzazioni Professionali Agricole e della cooperazione agroalimentare hanno firmato un protocollo per l’affidamento degli interventi di manutenzione ordinaria di fiumi, torrenti e fossi alle imprese agro-forestali del territorio consortile.
Per mettere in atto il protocollo è stato creato un albo, nel quale sono già accreditate oltre novanta aziende delle provincie di Arezzo, Siena e Firenze. L’accordo è il riconoscimento del ruolo, che le imprese agricole e forestali svolgono nell’attività insostituibile di presidio del territorio e di conservazione degli equilibri idrogeologici delle aree rurali con il risultato di contribuire alla manutenzione dell’ambiente, alla salvaguardia del paesaggio agrario, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico. I lavori di manutenzione ordinaria saranno realizzati dalle imprese, che hanno prossimità territoriale con gli interventi, che vanno dalla pulizia e taglio della vegetazione alla manutenzione e ripristino di opere tradizionali di sistemazione agraria di superficie.
Per l’esecuzione dei lavori è stato definito un prezziario, che tiene conto dei costi specifici della manodopera del settore agricolo-forestale, nonchè dei minori costi di ammortamento delle macchine e delle attrezzature, considerato che queste sono normalmente impiegate dall’impresa nell’esercizio dell’attività agroforestale.
PUGLIA - INFRASTRUTTURE E PIANO PER GLI INVESTIMENTI EUROPEO
Con questa premessa l’eurodeputata, Elena Gentile, Vicepresidente dell’Intergruppo Parlamentare Economia Sociale, ha dato avvio all’incontro nella sede del Consorzio di bonifica Capitanata, a Foggia. L’incontro ha riaffermato ruoli e competenze dell’ente consortile, ma ha anche evidenziato criticità ed ostacoli nell’esecuzione delle opere programmate per la difesa del territorio e per l’irrigazione, fondamentali per un’agricoltura competitiva.
Attenzione al territorio, grazie ad un’efficace difesa idrogeologica ed al completamento degli schemi idrici, sono i 2 obbiettivi principali dell’ente consortile, ma è necessario che vengano finanziati i relativi progetti prima di affrontare le emergenze. La realizzazione dell’invaso di Piano dei Limiti è, senz’altro, uno degli interventi prioritari, richiesti dalla “Capitanata” principalmente per incrementare la riserva idrica, destinata all’agricoltura e che nel tempo è stata erosa da altre esigenze; il bacino, peraltro, rappresenterà una possibilità ulteriore di laminare le piene a valle della diga di Occhito. Attenzione particolare andrà rivolta anche alla diga di Palazzo d’Ascoli sul torrente Carapellotto (con le traverse sui torrenti Carapelle e Cervaro), che consentirebbe di rendere irrigabili altri 25.000 ettari del Tavoliere meridionale.
TOSCANA - MIGRANTI A SERVIZIO DEL TERRITORIO
Hanno lavorato tutta l’estate per ripulire fiumi e torrenti di Firenze e Pistoia, decidendo di proseguire anche in inverno: sono i cosiddetti “migranti bonificatori”, giovani richiedenti asilo e protezione internazionale che, dopo un periodo di formazione, sono stati coordinati dal Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) per un programma di pulizie settimanali sui corsi d’acqua cittadini. I risultati sono stati illustrati nel corso di un convegno tenutosi proprio a Firenze.
Il convegno è servito per annunciare il prosieguo delle attività anche nella stagione autunno-invernale per valutare le prospettive di allargamento ad altre comunità e le opportunità future per i “migranti bonificatori”. Le conclusioni sono state affidate all’Assessore all’Immigrazione della Regione Toscana, Vittorio Bugli, che ha auspicato uno sviluppo professionalizzante per coloro, che ottengono la regolarizzazione per un periodo di tempo lungo. I migranti (arrivati in Italia da Mali, Senegal, Gambia, Ghana e Costa d’Avorio) sono intervenuti sul fiume Arno e sui torrenti Mugnone, Rimaggio, Brana ed Ombrone.
LOMBARDIA - LA STORIA NON FERMA I LAVORI
I lavori per la nuova controchiavica sul fiume Po a Sermide possono continuare nonostante, anche da quelle parti, siano cadute le bombe alleate; infatti, la ricerca di ordigni bellici non ha portato alla scoperta di nessuna bomba inesplosa, interrata entro una profondità di 5 metri.
Il motivo principale dei bombardamenti si ritiene fosse la presenza a Sermide di uno zuccherificio importante, perchè l’alcool prodotto dagli zuccheri serviva in primis a realizzare la polvere da sparo e quindi a produrre carburante sintetico, cui i tedeschi dovevano ricorrere per la scarsità di petrolio. Ora, grazie al Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova), ente attuatore dell’opera e successivamente gestore, la zona è stata totalmente messa in sicurezza; dopo che una ditta specializzata ha verificato l’assenza di masse metalliche attraverso l’infissione di speciali sonde nel terreno, la Bonifica può adesso continuare nel suo operato.
VENETO - MANUTENZIONE DIFFUSA
Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede a Verona) ha realizzato una serie di lavori finalizzati alla sicurezza idraulica del territorio del comune di Sona. I lavori derivano da una serie di Accordi di Programma siglati tra Regione Veneto, ente consortile ed alcuni Comuni veronesi sotto i 20.000 abitanti, che hanno, come scopo, la realizzazione di interventi per la manutenzione straordinaria sulla rete idraulica minore.
Il piano, che segue quelli già ultimati nei comuni di Negrar e Bussolengo, era composto di 3 interventi differenti, interessanti l’adeguamento di piccole opere idrauliche. La spesa complessiva è stata pari a 70.000 euro: 50.000 finanziati dalla Regione Veneto e 20.000 dal Comune di Sona.
TOSCANA - NELL’INTERESSE GENERALE
Una soluzione concreta per sostenere i livelli occupazionali degli operai forestali della provincia di Massa-Carrara è arrivato dall’impegno diretto del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, LU) e dalla convenzione, che hanno siglato l’ente consortile e l’Unione dei Comuni Montana Lunigiana.
Si tratta di uno sforzo coordinato, così come richiesto dalla Regione Toscana, che mira ad incrementare i lavori di manutenzione sui corsi d’acqua, contribuendo a salvaguardare l’attività lavorativa delle decine di operai forestali dell’Unione dei Comuni. L’ente consortile ha infatti messo sul piatto 150.000 euro di interventi per il solo 2016 e che potranno essere effettuati direttamente dalle squadre forestali: la proposta è stata raccolta in una convenzione: l’attività principale consisterà nella manutenzione ordinaria delle sponde dei corsi d’acqua, nella rimozione di vegetazione, nelle piccole opere di ordinaria manutenzione per il mantenimento in efficienza di briglie, difese di sponda ed altre opere idrauliche.
VENETO - CRESCE LA PRODUZIONE DI ENERGIA IDROELETTRICA
Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, PD) è attivo anche nella produzione di energia rinnovabile dai “salti d’acqua”: ha recentemente completato le opere edili del nuovo impianto sulla roggia Contarina a Grantorto, dove è prevista la posa di una coclea (vite di Archimede), che avrà una produzione di circa trecentomila chilowattora all’anno.
Proseguono anche i lavori presso la centrale idroelettrica di Presina a Piazzola sul Brenta: la riattivazione dell’impianto del Camerini con la posa di 2 turbine, che forniranno una produzione di 600.000 chilowattora all’anno. Con esse, l’ente consortile si porterà a 8 centrali idroelettriche, proseguendo il suo fitto programma per l’energia pulita. Nel frattempo si è ottenuta anche l’autorizzazione regionale per costruire una nona centrale presso l’esistente salto in località Ponte Paoletti di Rosà: in questo caso, con una potenzialità produttiva di 550.000 chilowattora..
LOMBARDIA - ILPROGETTO: DA LOCARNO A MILANO IN BARCA
In occasione della ricorrenza della Beata Vergine Addolorata, si è tenuto, ad Abbiategrasso, il consueto appuntamento con la Fiera Agricola Regionale di Ottobre, giunta alla sua 533^ edizione. L’iniziativa ha rappresentato un momento di grande importanza per il territorio e gli imprenditori agricoli, coinvolgendo quest’anno il Parco del Ticino su entrambi i versanti, piemontese e lombardo: da Locarno sino a Milano.
Per la prima volta la fiera è diventata un’opportunità per la Svizzera di presentare le proprie eccellenze ed il tema dell’acqua è stato ispiratore della tavola rotonda “Il Ticino autostrada d’acqua, Locarno-Milano-Venezia”, dove è intervenuto anche il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano).
“E’ meglio spendere 410 milioni di euro per riaprire i Navigli milanesi oppure poco meno di 80 per rendere definitivamente navigabile la Locarno-Milano-Venezia?”: è stata questa la domanda posta dall’ente consortile , confermando disponibilità a partecipare ad una nuova fase di lavori per la restituzione del Naviglio Pavese alla navigazione.