EMILIA-ROMAGNA - SICUREZZA IDRAULICA NELLE ZONE TERREMOTATE: VERSO LA NORMALITA’
Una mattinata interamente dedicata a scoprire i rinnovati benefici, che l’impianto idrovoro di Mondine (comune di Moglia in provincia di Mantova, ma con dirette ed evidenti ripercussioni sui territori reggiani, modenesi e mantovani) assicurerà ad oltre duecentomila abitanti, che risiedono nell’esteso comprensorio di circa cinquantamila ettari, pesantemente colpito dal sisma 2012. In seguito ai terremoti del 20 e 29 Maggio, infatti, numerose opere di bonifica subirono rilevanti danni, in particolare i nodi idraulici di Mondine e San Siro, in provincia di Mantova, dove confluiscono le acque della pianura reggiana e modenese per complessivi 85.000 ettari. Furono messi completamente fuori servizio gli impianti idrovori di Mondine e di San Siro, manufatti di regolazione idraulica (chiaviche emissarie, chiuse di regolazione) e la botte San Prospero oltre a fabbricati quali magazzini e case di guardia.
Conseguentemente, il nodo idraulico di Mondine, uno dei luoghi simbolo del sisma, è stato interessato da una complessa serie di interventi progettati ed eseguiti dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia).I manufatti storici sono stati oggetto di interventi di messa in sicurezza e di ripristino, finalizzati al parziale recupero del loro funzionamento, per complessivi € 781.300,00. Successivamente sono stati eseguiti i lavori di riparazione per ulteriori € 1.400.000,00. Tali interventi non erano però sufficienti a garantire piena sicurezza idraulica ad un comprensorio così esteso e popolato, stante la vetustà delle opere e la gravità dei danni subiti; per cui, i tecnici consortili hanno avviato la progettazione di nuovi impianti, tra cui un impianto idrovoro per lo scolo meccanico delle acque (€ 12.000.000,00(; un impianto irriguo (€ 3.000.000,00); una chiavica emissaria (€ 3.000.000,00).
Gli interventi sono stati finanziati dalla Regione Emilia Romagna e sono attualmente in corso: entro il corrente anno dovrebbe completarsi il nuovo impianto idrovoro e nella prima metà del 2017 verranno ultimate le altre opere. Sono stati anche effettuati interventi di messa in sicurezza, riparazione e ripristino della casa di guardia e del magazzino, annessi al nodo idraulico, per complessivi € 520.000,00. Complessivamente sul nodo idraulico di Mondine sono state investite risorse per 20,70 milioni di euro, in gran parte finanziate dalla Regione Emilia Romagna, nonostante il nodo sia collocato in Lombardia, pur servendo il territorio emiliano. Per effetto di questi lavori, uno dei più importanti nodi idraulici della Pianura Padana verrà a breve completamente rinnovato; motivo di ulteriore orgoglio è che la tecnologia dei nuovi impianti è in gran parte italiana.
Anche il nodo idraulico di San Siro (impianto idrovoro, chiavica emissaria, magazzino e casa di guardia) è stato interessato da lavori di messa in sicurezza, riparazione e ripristino per € 3.234.000,00. E’ opportuno segnalare che, per tale impianto, sarà necessaria una delocalizzazione, non potendosi adeguare la struttura dal punto di vista sismico; pertanto, è stato avviato l’iter per valutare la fattibilità di realizzazione di un nuovo impianto.
Per poter gestire i vari scenari di rischio nel periodo intercorrente tra i danni e la riparazione delle opere, l’ “Emilia Centrale” ha infine promosso, assieme agli altri Consorzi di bonifica coinvolti dal sisma (“Terre dei Gonzaga in destra Po”, con sede a Mantova; “Burana”, con sede a Modena; “Ferrara”, con sede nella “città estense”) la redazione di un piano di emergenza per la gestione del rischio idraulico.
MARCHE - INAUGURATA, A TEMPO RECORD, UNA RISORSA STRATEGICA
Presente il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, è stata inaugurata, in località Villa Fastiggi di Pesaro, la nuova grande condotta irrigua della Valle del Foglia: un “serpentone” di grossi tubi in acciaio, che da San Leo di Audiore (8 chilometri a valle della diga di Mercatale) porta l’acqua fino a Chiusa Albani, alle porte di Pesaro, per una lunghezza di 27 chilometri.
La condotta è in grado di trasportare 900 litri al secondo e fornisce l’acqua di Mercatale alla vallata direttamente “a caduta” (tra gli obbiettivi dell’intervento c’era, infatti, anche la dismissione delle 2 centrali di “sollevamento” di Muraglioni e Chiusa Albani, che hanno elevatissime spese di esercizio); l’opera è costata 17,5 milioni di euro, finanziati per metà dall’Unione Europea e per il restante dalla Regione Marche.
La nuova infrastruttura, realizzata dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) migliora la qualità del sistema irriguo, con grande vantaggio per la produzione di frutta e ortaggi perché, prelevando l’acqua a Fontanelle, nel comune di Auditore, lontano da scarichi industriali e urbani, ne migliora notevolmente la qualità. La nuova condotta è stata completata a tempo di record: 12 mesi, nettamente prima rispetto ai tempi medi per impianti simili eseguiti in Italia.
SARDEGNA - E’ ANCORA SICCITA’
Le ultime analisi effettuate dall’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna hanno confermato come il territorio gallurese sia afflitto da un deficit cronico di piogge; Settembre si è concluso, ancora una volta, con gli indicatori di stato, utilizzati per monitorare la capacità degli invasi, fermi su un livello di pericolo e allerta: una tendenza, che rimarca quanto già affermato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna e cioè che la Gallura sta affrontando il biennio (2014-2016) più critico degli ultimi 94 anni.
A fine Settembre si è registrato che, rispetto ad una capacità massima di 104 milioni di metri cubi d’acqua, il bacino del Liscia conteneva 30,89 milioni di metri cubi d’acqua pari al 29,70% del suo totale: un dato inferiore sia a quello registrato nel Settembre 2015, quando i metri cubi d’acqua presenti nell’invaso della diga erano 35,45 (-4,46 milioni), sia rispetto alla fine di Agosto 2016, quando i volumi d’acqua si attestavano a 34,81 (-3,92 milioni di metri cubi).
Alla luce di questi dati drammatici, il Consorzio di bonifica Gallura (con sede ad Arzachena, in provincia di Sassari) ha accolto con soddisfazione la notizia che la Commissione Lavori Pubblici del Consiglio Regionale della Sardegna si riunirà entro breve ad Olbia.
LAZIO - SPERIMENTAZIONE INTERNAZIONALE
Il Consorzio di bonifica Maremma Etrusca (con sede a Tarquinia, in provincia di Viterbo) ha ospitato gli oltre sessanta ricercatori europei, partecipanti al 3° Plenary Meeting del progetto HORIZON 2020, FA.T.I.MA. (FArming Tool for external nutrient Inputs and water Management), che propone di sviluppare una strategia globale per l'ottimizzazione e la gestione di input (produttivi, nutrienti, idrici ed energetici), garantendo una resa ottimale e di qualità per i sistemi colturali, tipici dell’agricoltura intensiva continentale.
Lo sviluppo di tecnologie e strumenti innovativi, insieme ad attività sperimentali in campo con il coinvolgimento diretto degli stakeholders unitamente ad un quadro di analisi multilivello e interdisciplinare, garantiscono allo studio un livello di completezza tale da costituire un’importante base conoscitiva per la definizione di linee di indirizzo politico per l’agricoltura sostenibile; il progetto, infatti, considera le dimensioni economiche, agro-ambientali, sociali e politiche in modo integrato e sistemico.
I partner del progetto, coordinato dall'Università di Castilla La Mancha (Spagna), sono 21 soggetti internazionali, provenienti da 12 Paesi, suddivisi in università, istituti di ricerca pubblici ed aziende private con diverse competenze multidisciplinari, che vanno da agronomia, pedologia, telerilevamento fino ad aspetti di natura politica e socio-economica.
Tutte le attività sono implementate e dimostrate in 7 aree pilota: Spagna, Italia, Grecia, Repubblica Ceca, Austria, Francia, Turchia; per l’Italia, l’area di studio si trova nella Piana di Tarquinia all’interno del comprensorio irriguo gestito dal “Maremma Etrusca”, dove il meeting si è concluso con un sopralluogo alla sperimentazione in atto sulle colture di grano duro e pomodoro; a seguire, visita guidata agli scavi etruschi della Necropoli di Tarquinia.
TOSCANA - PRESENTATO IRRIFRAME
Si sta sviluppando, anche in Toscana, “Irriframe”, sistema che, a livello nazionale, ha permesso nel 2015 di risparmiare fra i 490 e i 650 milioni di metri cubi di acqua irrigua: sono questi i numeri, che ANBI Toscana ha presentato nel corso del convegno “Acqua e clima. La gestione della risorsa idrica al tempo dei cambiamenti climatici”; l’incontro si è svolto a Firenze nell’ambito delle celebrazioni per il Cinquantennale dell’Alluvione.
Irriframe è un progetto interamente sviluppato dai Consorzi di bonifica e ad oggi è l’unico servizio web gratuito per l’irrigazione, menzionato nei documenti dell’Unione Europea. Secondo i dati illustrati da ANBI Toscana, il 56% degli agricoltori della regione usa risorse idriche sotterranee, il 23% sfrutta corsi d’acqua superficiali, il 9% laghi o piccoli invasi, mentre un altro 9% è associato al progetto Irriframe, che ottimizza il consumo di acqua in base alle esigenze di irrigazione con un aumento della produzione del 13% e un calo del consumo di acqua del 27%.
In Toscana, sono 5 i Consorzi di bonifica, che gestiscono reti e impianti irrigui su una superficie complessiva di 13.194 ettari con una rete irrigua lunga 534 chilometri, 1600 utenze servite e 9 invasi gestiti (con una capacità di 1,4 milioni di metri cubi); ogni anno vengono distribuiti 9,2 milioni di metri cubi d’acqua.
LOMBARDIA - OSSERVATORIO SUGLI UTILIZZI IDRICI NEL DISTRETTO DEL PO: SI AUSPICA LA PARTECIPAZIONE ANCHE DELLE ANBI REGIONALI
Si è riunito l’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici in atto nel distretto idrografico del fiume Po e che si propone di diventare l’assemblea degli utenti del bacino. Durante l'incontro è stato illustrato il Piano di Bilancio in corso di approvazione da parte dell’Autorità di Bacino; si tratta di un documento carico di ricadute in relazione a differenti aspetti, tra cui l’uso dell’acqua in agricoltura e le misure da adottare in caso di periodi di siccità.
Alla riunione ha partecipato, in videoconferenza, un rappresentante ANBI ma, per il futuro, ANBI Lombardia auspica il pieno coinvolgimento delle ANBI regionali interessate (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) in modo da dare opportuna voce anche alle varie istanze locali.
UMBRIA - DUE COMUNI IDRAULICAMENTE PIU’ SICURI
Alla presenza della Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, sono stati inaugurati gli “Interventi urgenti di sistemazione idraulica del bacino del fosso Renaro e del fosso Rio Tabito nei comuni di Assisi e Spello”, realizzati dal Consorzio Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia).
Sul fosso Renaro, nel comune di Spello, è stata realizzata anche una cassa di laminazione con un volume di invaso di 53.000 metri cubi; nel comune di Assisi, invece, si è proceduto, tra l’altro, alla risagomatura del corso d’acqua.
I lavori metteranno in sicurezza ampie aree residenziali e industriali per eventi alluvionali con “probabilità di ritorno” duecentennale; gli interventi sono stati interamente finanziati dalla Regione Umbria per un totale di € 3.943.768,38.
EMILIA-ROMAGNA - STOP AGLI STRARIPAMENTI
Gli interventi di consolidamento in montagna sono diventati uno degli antidoti indispensabili per scongiurare l’abbandono delle terre alte e favorire un insediamento duraturo delle comunità locali, che ancora vi sono.
Il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) non dimentica i lavori per la difesa idrogeologica in quelle zone montane, fatte di piccoli comuni, che contano alcune centinaia di residenti divenuti veri e propri custodi di patrimoni paesaggistici di straordinario valore; a Corte Brugnatella, per esempio, in alta Val Trebbia al confine con la Liguria, dove il fiume Trebbia incontra il torrente Aveto, i tecnici consortili hanno provveduto alla regimazione idraulica del Rio Croso (in località Cornareto), che poteva creare ancora criticità notevoli alla collettività.
Gli eventi alluvionali del 14 settembre 2015 avevano, infatti, compromesso notevolmente la stabilità delle sponde del corso d’acqua con conseguente rischio di allagamenti delle abitazioni limitrofe e della vicina Strada Statale 45.
CALABRIA - UN ACCORDO PER DARE SISTEMATICITA’ AGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
Borgia ha un asset territoriale pregevole: nella zona marina si estendono i resti dell’imponente basilica di Santa Maria della Roccella, del teatro e dell'anfiteatro della colonia romana di Scolacium, immersi in una suggestiva vegetazione di ulivi secolari; queste considerazioni fanno da premessa all’Accordo di Programma, stipulato tra il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) ed il Comune di Borgia.
E’ un’intesa immediatamente operativa ed è finalizzata alla gestione delle opere di difesa e tutela del territorio comunale, alla manutenzione del patrimonio paesaggistico esistente, ad interventi di difesa del suolo, sistemazione di versanti, manutenzione viabilità rurale ed interpoderale, interventi di ingegneria naturalistica e valorizzazione ambientale, decespugliamento.
TOSCANA - CENSITI TOMBINAMENTI
Il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina, LI) da Maggio 2012 è competente anche sull’Isola d'Elba. Uno degli aspetti più critici riscontrati è quello dei “tombamenti”, cioè la ricopertura dei corsi d'acqua; da qui, la necessità di censirli in modo dettagliato (posizione geografica, caratteristiche di costruzione, dimensioni, stato di manutenzione,…): ciò al fine di acquisire una conoscenza sistematica delle interferenze e valutare se e come intervenire per migliorare o eliminare tali situazioni che, riducendo la sezione di deflusso del corso d'acqua, producono maggiori possibilità di rischio idrogeologico.
I risultati finali dell'indagine, che ha interessato circa centocinquantasei chilometri di alvei consortili, ha evidenziato la presenza di 52 tratti tombati per una lunghezza complessiva di circa 5 chilometri ricadenti in tutti i comuni dell'Isola d'Elba ed in particolare a Portoferraio, Campo nell'Elba, Rio Marina.
Il censimento effettuato sarà utile anche per l'aggiornamento e la revisione del reticolo di gestione, che l’ente consorziale sta elaborando con i Comuni e con la Regione Toscana.
VENETO - IL CONTRATTO DI FIUME MARZENEGO MONITORA L’ITTIOFAUNA
Si è svolta, nella sede del Consorzio di bonifica Acque Risorgive a Venezia Mestre, la riunione del tavolo di lavoro del Contratto di Fiume Marzenego, chiamato a fare il punto sullo stato di attuazione delle attività in materia di ambiente, previste nel programma di azioni.
E’ emersa la disponibilità dei pescatori sportivi di fare monitoraggi sull’ittiofauna presente nel bacino del Marzenego.
Tra le azioni, che ciascun soggetto firmatario dell’accordo (oggi sono 26) si è impegnato a realizzare per dare forma al Contratto di Fiume, sono state anche inserite la mappatura delle maggiori criticità ambientali, la promozione delle buone pratiche di rinaturalizzazione dei fossi privati, la redazione di uno studio per la realizzazione di fasce tampone boscate, gli interventi pilota di “nursery delle libellule”, la realizzazione di guide per la visita delle aree ambientali ed oasi poste lungo il corso del fiume.
LOMBARDIA - GRAZIE ALLA MULTIFUNZIONALITA’ IDRICA, EXPO E’ OGGI LA CASA DI MOLTE SPECIE DI VOLATILI
La notizia è “rimbalzata”: presso l’area, che ha ospitato Expo 2015 ed alimentata dal canale secondario “Via d’Acqua Nord”, realizzato e gestito dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), proliferano gli aironi cenerini; grazie alla vegetazione piantumata si è, infatti, creato un habitat ideale anche per altre diverse specie di volatili. Si completa così il senso del progetto delle Vie d’Acqua per Expo: riattivare il legame storico della metropoli lombarda con le risorse idriche, ma favorire anche il mantenimento della biodiversità.
VENETO - UN SITO INCONTAMINATO
Pomeriggio dedicato alla cultura ed alla passione per il territorio presso la bellissima Presa di Sciorne, gestita dal Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero): a visitare l’impianto, un gruppo del Centro Turistico Giovanile “El Vissinel”, che è stato accolto e accompagnato da alcuni tecnici consortili, che hanno illustrato la storia e le caratteristiche tecniche della Presa, fondamentale nella gestione idraulica del territorio. Costruito con il lavoro di 700 operai fra il 1912 e il 1915, il manufatto si chiama “Presa”, perché da lì si prende l’acqua del fiume Adige per irrigare i campi dell’Alto Agro Veronese. L’acqua entra da 10 aperture, che possono essere chiuse con altrettante paratie, tramite un sistema di ingranaggi e manovelle; dalla Presa di Sciorne (a quota 98 m s.l.m.), straordinaria opera di ingegneria idraulica e sito dal fascino ambientale unico, l’acqua scorre nel Canale Principale, scavato sulla destra idraulica dell’Adige ed arriva fino nei pressi del Chievo.
TOSCANA - OMBRONE 2016 E' COMINCIATO
E' stato un grande successo di pubblico, il primo evento del cartellone denominato “Ombrone 2016”: sala delle conferenze gremita; presenti autorità, enti ed associazioni cittadine. Nella sede del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, nel “capoluogo della Maremma”, è stato presentato il libro “La Grande Alluvione”.
VINCENZI A BOLOGNA
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà nella mattinata di lunedì 24 Ottobre p.v. al seminario “Progettare l’assetto idrogeologico”, organizzato dalla Struttura di Missione “Italiasicura”, dal Ministero dell’Ambiente e dalle Regioni, per approfondire le “Linee Guida per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico”. L’appuntamento è previsto nella sede della Regione Emilia Romagna.